Gli sweepers di City Hunter 1 presentano :

Incubi di una notte di mezza estate

 

Il racconto di Nadlisek si completò in quel momento, non vi fu tempo per commentarlo che il tintinnio del campanello della porta si fece udire, non senza scalpitare una sorta di inquietudine generale.
"Ma chi diav..." esclamò Logan che gia aveva i nervi scossi...
Il suo sguardo si posò su un una specie di zombie con una sigaretta in bocca, capelli scapigliati e occhiaie in cui ci sarebbe potuta stare la spesa di Mika (anche se avesse vinto metà mercato, qualcosa voleva pur dirla) il tutto era avvolto in una coperta... e nel fumo...
"Ma chi diavolo sei?"
Il mostro gettò la coperta rivelando la figura di Kaibara... lui che era sempre stato patito della vita sana e del fisico tenuto in un certo modo ora aveva una sigaretta in bocca... e non sembrava la prima.... tremolando si avvicinò al banco versandosi un miscuglio di alcool.
Qualcosa di esplosivo...
Padre Clemente lo guardò con comprensione...
"Immagino abbia subito il nostro stesso effetto..."
Akira buttò giù il tutto in un colpo solo, roba da far rabbrividire pure il grande Wolf... maestro degli alcolici...
"Che diamine Akira... racconta... che cosa ti è successo? Cosa hai sognato?"
Akira si girò gettando la sigaretta a terra, implorando uno sguardo ad i compagni che si rivoltava in una domanda...
"Secondo voi sono un assassino?"


< Kaibara : Innocenza >

"Era una delle solite domeniche.... pregavo... come tutte le volte, finita la Messa mi trattenevo quella mezz'ora in più per parlare con Dio... e nel lavoro di spazzino se non si ha qualcosa a cui aggrapparsi è quasi impossibile rimanere sani.... l'ancora era Cristo..."
Anche padre Clemente rimase un po' interdetto all'affermazione...
"Pregavo incessantemente... ero arrivato ad un punto che mi sentivo più spirito che uomo... .quando un rombo interruppe la mia preghiera... mi alzai... sentivo che qualcosa mi chiamava fuori dalla chiesa... mi allontanai e uscii dalle mura, trovando davanti a me una sorta di demone che mi fissava e rideva...
"Tu sei un boia che spartisce morte e dolore... sofferenza e miseria..."
Quelle parole risuonarono nell'animo che prima calmo divenne triste e  vuoto...
Il demone mi saltò addosso e la sua forza era grande troppo per me... mentre stavo per soccombere una spada infiammata di una luce bianca mi apparve in una mano, con la quale falciai il demone... staccandogli la testa...." lo
guardo dello sweeper si fece più intenso e nervoso "La testa rotolò a terra, ma continuava a fissarmi...
"Hai ucciso pure me... non sei degno... mai lo sarai... sei perduto... come me... anzi.. sei un demone che non ha mai smesso di avere fame..."
Il demone sparii, io mi guardai intorno... la chiesa non c'era più... era totalmente buio... poi... mi ritrovai nella mia camera sotto le coperte del mio letto.
Ero tranquillo questa volta, mi alzai quando cominciai a sentire il pianto di un bambino... vagai per un po' per le stanze fino al giungere ad una stanza nuova... con un sentiero, i suoi bordi erano tracciati dal sangue...
In ogni filo di esso vi era la vita trasmessa in un secondo al mio cuore... la vita di qualcuno che se ne era andata... qualcuno di cui avevo contribuito al decesso...
Una morte che nessuno merita..."l'incursore si mise le mani nei capelli mentre si agitava convulsamente "Seguendo il sentiero arrivai dal bambino, scoprendo che era una femminuccia..." a quell'affermazione un sorriso sebbene molto vago si stampò sul volto dell'incursore "Con tutta la dolcezza che avevo mi ci avvicinai... le dissi di stare calma... che tutto era finito...
Le presi la mano e lei si voltò, rivelando un volto scheletrico che mi gettò nel panico... feci un salto all'indietro cadendo a terra mentre lei si dissolveva come polvere... una voce cominciò ad echeggiare...
"Ti illudi di fare giustizia, ma fai solo il tuo interesse immergendoti nella vita degli altri e andandotene lasciandola svuotata, di ogni sensazione e sentimento..."
Mi sentivo tirare giù, come se una voragine si fosse aperta sotto di me, mi alzai cercando di scappare, ma rimasi aggrappato a del terreno che mi cominciò a franare fra le mani, sotto di me sentivo bruciare qualcosa e il calore era tantissimo. Dopo poco riuscii ad aggrapparmi ad una fetta di terreno leggermente più solido e con un salto mi tirai fuori, vedendo che sotto di me c'era della lava... nella quale si mescolava continuamente l'immagine di un teschio che rideva...
Riuscii ad allontanarmi abbastanza saltando fra delle sporgenze uscite in quel momento, e saltando sopra ognuna di esse arrivai su uno scoglio...
Dove si ergeva una grande mano scheletrica....
Non so perché ma mi ci arrampicai sopra, stanco e distrutto cominciai a pensare, ma neanche il tempo di finire il più piccolo ragionamento che sopra di me vidi qualcosa... che mi stava cadendo addosso...
Non volevo mollare, con tutte le mie energie mi lanciai via, ma il peso mi schiacciò... il terreno sotto di me cominciò a cedere,  mi sentii trascinare nel vuoto...
Mentre cadevo vedevo il mio passato, la guerriglia in Nicaragua e le esplosioni che mi circondavano, gli arti che volavano a seguito di una deflagrazione...
E le urla degli uomini...
Che si combattevano solo perché pagati per farlo....
Per togliere la vita...
Tutto ciò mi passo dentro finché non giunsi alla fine di quel tunnel cadendo in una vasca d'acqua, mi sentii trascinare dentro il suo contenuto...
Tentavo di venirne fuori con tutte le mie forze, ma più tentavo di venirne fuori più mi sentivo tirare giù....
Finché finì le forze, sprofondai nelle profondità di quell'acqua che oramai era colorata della vita che avevo tolto...
Di un mare rosso... vedendo un sole che oramai non aveva vita... "
Il suo sguardo era perso nel vuoto....
"Cosa credi di essere?... sei solo un carnefice..."
Il ragazzo continuò a pronunciare quella frase sottovoce, sebbene nessuno lo riuscisse a sentire.
"Non sono un assassino..." un'altro bicchiere di quella robaccia venne ingoiato dallo sweeper che cominciava a riprendere colore.
"Scusatemi...." si allontanò dagli altri per sedersi su una sedia appoggiando i gomiti sul tavolino.
Vorrei solo poterlo credere...