Mansione : Tattico
Stato di servizio : Attivo
Assegnazione attuale : City Hunter 1 / Secondo in Comando - Tattico
Assegnazione precedente : S.W.A.T. / Sergente
FAMIGLIA
*Nato da padre americano e madre giapponese. Entrambi deceduti.
CURRICULUM VITAE
Nato nel 1977 a Tokyo tra un amore
impossibile tra un poliziotto americano di nome Jeremi Claren ed una
giovane ragazza giapponese di nome Yukary. Il padre in servizio al
tempo a Tokyo per un corso di scambi di polizia s'innamora e seduce la
giovane Yukary, da questo momento di passione viene concepito il
giovane Rikimaru, il padre all'oscuro della gravidanza della donna
continua il suo compito in Giappone, passando piacevoli momenti con la
sua anima gemella. Dopo aver sedotto Yukary il giovane Jeremi viene
richiamato dai suoi superiori a New York per indagare sul caso di un
serial killer,i due a malincuore si devono separare in quanto la
giovane ragazza non può lasciare Tokyo perché abbandonerebbe la sua
famiglia in un momento di bisogno. I giovani amanti si scambiano una
promessa di eterna fedeltà ed amore, e Jeremi promette alla sua
futura conserte che appena avesse risolto il caso sarebbe tornato da
lei a riprenderla per sposarsi, i due sigillano la promessa
scambiandosi un anello di fidanzamento, e immortalano la loro passione
con una foto che li avrebbe uniti nei momenti di sconforto. Tornato a
New York le energie di Claren vengono completamente assorbite dalla
caccia all'assassino, che dura 10 mesi, in questo lasso di tempo tra i
due innamorati avviene un'intensa corrispondenza che li tiene vicini,
nella quale Jeremi informa Yukary dei suoi progressi sulla caccia al
serial killer. Dopo un inseguimento che mette a repentaglio la vita
stessa dell'agente l'assassino viene catturato, e Jeremi viene
insignito dal sindaco di New York di una medaglia per il suo
comportamento coraggioso e per la sua abilità nell'acciuffare il
delinquente, inoltre viene promosso a detective. Finita questa
parafrasi il neo detective decide che sarebbe partito al più presto
per Tokyo per tornare da Yukary, ma un avvenimento sconvolge la sua
vita, la sera stessa dopo la cerimonia di riconoscimento alla porta
dell'appartamento di Jeremi si presenta una giovane donna orientale
con in braccio una cesta di vimini contenente un neonato in lacrime,
la donna riesce solo a gorgogliare il nome di Yukary prima di cadere
ai piedi di Claren svenuta per la perdita netta di sangue da una
ferita d'arma da fuoco alla schiena. Il detective chiama subito
un'ambulanza per la ragazza, che gli ricorda qualcuno a lui molto
caro, ed inizia a cullare il bimbo per calmarlo; mentre lo solleva
dalla cesta vede sul fondo di essa una lettera, ed attirato dal suo
istinto di detective e dal fatto che la ragazza avesse pronunciato il
nome a lui tanto caro la raccolse e la aprì. In essa era contenuta
una verità sconvolgente scritta dal pugno di Yukari, il bambino che
teneva in braccio era suo figlio, e la donna ai suoi piedi era la zia
del neonato, inoltre c'era scritto di non andare a Tokyo perché erano
successi accadimenti che avevano sconvolto la sua vita e se lui
l'avesse cercata avrebbe messo a repentaglio la vita di lei e di suo
figlio.
Sarebbe stata Yukary appena possibile a giungere a New York e nel
frattempo chiedeva a Claren di prendersi cura del bambino e di sua
sorella. L'ambulanza arrivò appena in tempo per portare la donna in
ospedale e salvarla, ma l'emorragia aveva indebolito la donna che
cadde in un coma irreversibile. Jeremi accettò il volere della
propria amata, con i suoi agganci fece risultare Rikimaru nascituro
nello stesso ospedale dove era ricoverata la sorella di Yukary e per
evitare complicazioni lo adottò legalmente. Ogni giorno il detective
andava a trovare la donna in ospedale e portava con se il bambino, e
per il suo benessere lo iscrisse alle migliori scuole private. Il
tempo passava ed il piccolo cresceva, migliore nei suoi corsi
scolastici e nelle arti marziali, infatti il padre per sviluppare in
egli il suo lato orientale gli aveva fatto imparare il giapponese e le
arti orientali di difesa; di Yukary non arrivavano notizie ma Jeremi
sapeva che non poteva andare a cercarla, perché ciò avrebbe voluto
dire lasciare solo suo figlio e la donna in coma. Dopo 19 anni un
altro colpo sconvolse la vita del detective e di suo figlio, il
giovane Rikimaru, deciso ad entrare a far parte dell'accademia di
polizia per seguire le orme del padre, venne coinvolto in un incidente
stradale che ne stroncò i sogni, i legamenti del ginocchio destro gli
si ruppero nello schianto provocandoli dolori atroci, in quanto questo
problema gli precludeva ogni possibilità di carriera nelle forze
dell'ordine.
Per superare il momento di sconforto abbandonò la scuola e dedicò
anima e corpo nello studio delle arti marziali, trovò lavoro nella
sua palestra come aiuto istruttore dove riusciva a non pensare ai suoi
sogni infranti. Il tempo che gli restava si esercitava al poligono di
tiro con il padre o all'ospedale affianco alla donna che sapeva essere
sua zia che lo aveva adottato insieme al padre dopo la morte della sua
madre vera. Il detective rimase vicino al figlio finché quest'ultimo
non superò il momento di sconforto, dopo che ciò avvenne decise che
Rikimaru era maturato ed era giunto il momento di andare a cercare la
donna che non aveva mai dimenticato, per far questo raccontò la verità
al proprio figlio perché per troppo tempo gli aveva mentito sulla
verità di sua madre e della donna in coma. Tra i due scoppiò una
lite furente e Claren partì sapendo che il proprio figlio era ferito
nell'animo, e che lui l'aveva ferito mentendogli troppo a lungo.
Rikimaru pianse per la prima volta nella sua vita dopo che il padre
gli raccontò la verità, un dolore immenso lo aveva avvolto e non
riusciva a perdonare il padre ormai partito per Tokyo, trascorse il
tempo ad esercitarsi nello sparare per liberare la mente fino a capire
le motivazioni che avevano spinto Jeremi a mentirgli Passarono alcuni
mesi e Riky decise che doveva seguire il padre a Tokyo per aiutarlo a
ritrovare sua madre, ma ciò non gli fù possibile perché il giorno
prima della sua partenza Stevenson, collega di Jeremi, portò a
Rikimaru la notizia che il detective era morto in Giappone coinvolto
in uno scontro tra due bande locali. Il giovane sapeva che non poteva
essere così, perché suo padre era troppo intelligente per farsi
ammazzare in quel modo, sapeva che probabilmente era arrivato vicino
alla verità, troppo vicino per qualcuno. Dopo che la salma di Claren
arrivò a New York Rikimaru accetto la sua eredità, che consisteva in
pochi risparmi del padre, la sua pistola, le lettere che anni prima
Yukary aveva mandato all'innamorato, la loro foto, le fede di
fidanzamento del padre, e cosa ben più grande il compito di vendicare
Jeremi e di trovare la propria madre. Dopo aver racimolato i suo pochi
averi ed ottenuto un permesso di soggiorno per Tokyo Rikimaru salutò
la zia in ospedale, promettendole di vendicare lei ed il padre, e di
ritrovare Yukary grazie solo alla foto che aveva di lei anni prima,
fatto ciò si imbarcò con il primo volo per Tokyo. Arrivato nella
grande città giapponese fece subito un brutto incontro, un uomo
inseguiva una ragazza chiedendole di uscire con lui e la poverina non
poteva far altro che scappare dal maniaco gridandoli di no.
La giovane giapponese si nascose dietro le spalle di Rikimaru Claren
chiedendole di aiutarla e il giovane si impose davanti all'uomo che
inseguiva la donna. Questi cercò di protestare, ma quando fece per
parlare una voce femminile chiamò "Ryooooooooooooooooo". La
ragazza che si era nascosta approfitto dell'intervento di quella voce
per fuggire, e il posto dietro la schiena di Rikimaru come
nascondiglio venne preso dall'uomo che pian piano riuscì a convincere
Claren a fuggire con lui proteggendolo dalla vista di una ragazza che
lo seguiva. Così i due si ritrovarono in un bar a bere sakè e
parlare del passato. Rikimaru riuscì a confidarsi con quello strano
ragazzo, raccontandogli la sua storia, e quest'ultimo gli fece una
proposta, lui gl'avrebbe dato un aiuto a ritrovare la madre ed in
cambio il giovane avrebbe collaborato con lui. Il patto venne
suggellato con un'altra bottiglia di Sakè e i due divennero amici.
ARMA PERSONALE e/o PREFERITA
L'unica arma personale che ha è una Smith
& Wesson modello Python lasciatagli dal padre, anche unico ricordo
della propria famiglia. Pur non avendo preferenze particolari, sa
destreggiarsi con qualsiasi tipo di arma, purché si adatti bene alla
situazione. In linea generale si trova meglio con pistole a tamburo ed
armi pesanti.
NOTE PERSONALI E SPECIALIZZAZIONI
Ama vestire con abiti di pelle nera per le
missioni, oppure durante i momenti di relax con abiti dai colori
sgargianti tipo camice hawaiane.
E' esperto di Sawate e Judo, tiratore
scelto con armi a corta e lunga gittata nonché stratega in
grado di coordinare gruppi dal posto o da distanza.
CARTELLA CLINICA
Tutto nella norma.