Pira
Funebre
La sua pelle
brunita poteva sopportare la luce di quel debole sole, ma
avrebbe fatto volentieri a meno di un'altra dose di
ultravioletti. Tuttavia nessuna forza sulla Terra l'avrebbe
tenuto lontano da Lei, non ora che la sapeva in pericolo. Così
sfrecciarono insieme tra vicoli e scorciatoie, raggiungendo la
villa in pochi minuti.
La mente di Guy era schiarita. Più lucido ora, libero dalle
visioni di Miranda,
avvertiva con nitidezza il vuoto lasciato da alcune aure
potenti. Sembravano svanite nel nulla. Morax. Cudagor. E anche
Demos non faceva eccezione. Per questo, giunto alla villa,
rimase di stucco. Sentì sulla pelle il fuoco primordiale di
Callisto, e il sapore elettrico di Edward gli pizzicò la
lingua. Per un attimo credette davvero che gli antichi fossero
tornati. Ma fu solo un momento.
- Stai bene? - gli chiese lei, scrutandolo con apprensione. Lui
annuì.
- Edward, Callisto e l'elfo sono in casa - la informò. Lux si
voltò di scatto.
- Che cosa stanno combinando? - sussurrò. Anche lei aveva
percepito che qualcosa non andava. Le difese della casa stavano
cedendo progressivamente. Era palpabile. Ed era strano.
- Andiamo a vedere - rispose lui con improvvisa baldanza. La
prese sottobraccio e la condusse lungo il viale d'ingresso,
attraverso il pesante portone, quindi nell'ampio atrio dove si
erano incontrati la notte prima. Dopo una breve ricerca emersero
nella piccola biblioteca privata dello stregone, dove si
svolgeva una scena singolare.
Il maggiordomo era steso a terra con gli occhi sbarrati e
apparentemente privo di vita, mentre tre dei cosiddetti
"prescelti" stavano provando l'ebbrezza di quello che
sembrava, a tutti gli effetti, un saccheggio in piena regola.
- Ehm..ehm! - si annunciò Guy, fissando gli occhi lucidamente
folli di Callisto.
- Possiamo sapere cosa sta succedendo? -
Ma lo sapeva no? Lo sapeva perfettamente. Avevano paura e non
sapevano cosa fare, se non cercare qualcosa per proteggersi. E
magari capire cosa diavolo stesse succedendo. Demos era troppo
potente per lasciarsi uccidere, dunque cosa gli era capitato?
Era stato rapito? O forse li aveva attirati in una trappola?
Con Callisto si scambiarono le medesime impressioni, poi lui e
Lux si unirono agli altri.
- Facciamo in fretta. Ho idea che restare qui più a lungo non
sia una buona idea -
Aveva appena finito di dirlo che le sue orecchie presero a
fischiare, assordandolo al punto da doversele tenere con le
mani. Anche la Cacciatrice era piegata a ridosso di un muro e si
proteggeva i timpani, mentre le vetrate della casa esplodevano
verso l'interno.
Una scheggia di vetro saettò verso Callisto graffiandole il
viso. Il terribile fischio finì. Molti preziosi vasi e alcuni
dei più fragili oggetti magici erano andati in frantumi.
Il silenzio ora era quasi tangibile, un silenzio che non sarebbe
durato molto.
Callisto sfilò la spada dal suo fodero sulla schiena e si
rivolse a Guy
- Le difese della casa sono crollate quasi del tutto. Dobbiamo
prendere i libri e uscire da qui il prima possibile -
Come in risposta alle parole di Callisto, il giovane Currun
prese a saettare fra le due sale, raccogliendo i volumi e il
sacco di Eric a velocità supersonica.
Guy rimase piacevolmente sorpreso, ma in realtà la sua
attenzione era catturata da ben altro: due sfere di energia
crepitavano attraverso le finestre infrante verso Eric e Lux. La
ragazza scartò prontamente di lato e rotolò sul pavimento
insieme all'elfo.
Subito dopo un drappello di demoni irruppe dalla finestra. Uno
di loro afferrò Eric per il collo, sollevandolo da terra,
mentre gli altri tre si avventarono sulla Cacciatrice.
Guy poteva sentirne molti altri, che aspettavano il momento
giusto per attaccare. Notò il sorriso sanguinario sul viso di
Callisto, e agì prima che fosse tardi. Strinse la sua lama tra
le dita, lasciando scorrere il sangue sul filo, quindi la fissò
negli occhi.
- Questo ti condurrà a casa mia. Portali al sicuro, Vai! -
intimò indicando Edward e il sacco, poi si lanciò nella
mischia. La mezzodemone lo guardò incollerita, ma poi si voltò
verso Edward, lo afferrò per la spalla e svanirono entrambi tra
le fiamme.
Eric intanto era terrorizzato, nei combattimenti preferiva di
gran lunga le retrovie!
Cercò di divincolarsi, ma la stretta del demone era troppo
salda. Tese le mani e una folata di vento ghiacciato investì il
demone, che lo lasciò andare. Quello si guardò le braccia
assiderate e poi infuriato si lanciò a tutta velocità contro
l'elfo. Lui però era già pronto. Un arco di fuoco scaturì fra
le sue mani, e il demone fu spacciato.
-Io me ne vado... ciao ciao! - e così dicendo sparì in
uno sprazzo luminoso, per poi riapparire in giardino.
- Ma tu guarda quel nanerottolo! - sbottò la Cacciatrice,
assestando un cazzotto ad uno dei suoi avversari. Gli altri due
la presero per le braccia, esponendola ai colpi del compagno, ma
la ragazza ruotò su sé stessa e scaraventò il demone a gambe
all'aria. L'evoluzione la portò alle spalle dei due che la
tenevano, e ne approfittò per afferrare una corta spada dal
muro della biblioteca. Le loro teste rotolarono sul pavimento,
mentre lei sollevava il terzo e gli faceva attraversare una
parete.
Nel frattempo Guy afferrava per il collo altri due figuri che
puntavano verso di lei, e li scaraventava fuori senza troppe
cerimonie. Al che una voce femminile gli giunse dall'esterno, ma
le parole non erano destinate a lui.
- Avanti, l'elfo sta fuggendo! Ne rimangono solo due
maledizione! Muovetevi, non possono essere così forti! - Guy
ebbe l'impressione di conoscerla, ma aveva altro a cui pensare:
due nuove squadre di demoni avevano fatto irruzione!
In cortile, Eric afferrò il sacchetto che teneva legato alla
cintura e ne estrasse un seme. Lo gettò a terra davanti alla
finestra, poi sussurrò una parola: "Cresci!" In
pochi minuti una pianta gigantesca di edera ricoprì
letteralmente la parete,
chiudendo il buco nella finestra. I demoni rimasti fuori
tentarono di rompere la
pianta con le spade e on il fuoco, ma questa li afferrò e si
attaccò a loro come un
parassita. Eric sorrise e si teleportò di nuovo nella stanza.
- Ho chiuso la finestra - annunciò tra il fiero e il disperato
- ma non ci metteranno molto a trovare altre entrate! Dobbiamo
uscire di qui! -
Infatti li stavano accerchiando rapidamente. Un'altra squadra
era entrata prima che Eric sigillasse le finestre con l'edera, e
altri demoni stavano sfondando l'ingresso ed il tetto.
Un'imboscata coi fiocchi.
Improvvisamente il vampiro sorrise, un sorriso feroce che gli
accese gli occhi di una luce maligna: aveva un piano. Si voltò
verso l'elfo.
*Eric, attenuati mentre io e lux li portiamo di sopra! Quando te
lo dico, sigilla le uscite: daremo fuoco alla villa. Facciamo un
bel falò di demone!* gli sorrise con feroce esaltazione. Poi
lanciò uno sguardo d'intesa alla Cacciatrice, ed insieme si
lanciarono nella mischia, dirigendosi verso le scale.
Nella altre sale, li aspettava un piccolo esercito. Il lato
positivo era che, essendo troppi, non avevano lo spazio per
lanciare fuoco o sfere d'energia. Il combattimento restava sul
corpo a corpo. Il lato negativo era che, essendo troppi, Guy e
Lux le stavano prendendo. Ma riuscirono comunque a raggiungere i
piani superiori, e Guy diede il via: *Adesso Eric! Sigilla tutto
e dai fuoco ai muri portanti!*.
- Nessun problema - un sorriso maligno comparve sul volto
dell'elfo, che si sporse dalla finestra e unì le mani a
triangolo. Un raggio di energia azzurra scaturì delle sue dita
e colpì il terreno. Un'altra scossa di terremoto percorse
l'edificio, e la terra del giardino si innalzò formando una
spessa muraglia a coprire interamente le pareti. Un cubo di
pietra. Eric si allontanò, urlando con le mani protese verso la
casa.
- E adesso brucia! -
Eric aveva fatto un ottimo lavoro. Guy e Lux si lanciarono uno
sguardo d'intesa. Con pochi colpi decisi sfondarono il pavimento
e atterrarono agilmente al piano di sotto.
- Cenere alla cenere, per fuoco si perda! Brucino le anime
dannate! -
Il grido del vampiro si levò nell'aria, alimentando le fiamme e
portandole rapidamente fino al piano superiore. Le grida dei
demoni si fecero acute e terribili, mentre le fiamme li
divoravano. Quelli di loro che riuscivano a gettarsi dalla
breccia nel pavimento, o che ancora si trovavano di sotto,
venivano subito raggiunti dal fuoco e distrutti. Non avevano
scampo.
I due intanto, un po' bruciacchiati, tornarono verso le
biblioteche. La piccola barriera d'aria nella saletta interna li
protesse dalle fiamme, mentre cercavano disperatamente di
abbattere il muro esterno.
- Guy, il golem! Lo lasciamo qui? - gli chiese lei. Il vampiro
sospirò, alzo gli occhi al cielo, e si gettò di nuovo tra le
fiamme. Raccolse Alfred e se lo issò in spalla. Poi adocchiò
la borsa di Edward, ed afferrò anche quella. Quindi raggiunse
Lux e si
lanciarono fuori prima che un'enorme esplosione decretasse la
fine di Villa Demos.
Eric era già fuggito in direzione del suo appartamento, e a lui
e alla sua compagna non rimaneva che rendersi invisibili (erano
conciati davvero maluccio) e riunirsi al gruppo.
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