Lux
e Guy al Queen of Damned
Lux aveva lasciato da
poco villa Demos e adesso era a caccia di vampiri, a svolgere il
suo "lavoro" in giro per New York. Era nella zona
vicino al "Queen of Damned" il locale più
trasgressivo, chic, trendy, ma anche il più pullulante di
vampiri di tutta la città. Decise di entrare a fare un salutino
alla sua nemica preferita, Aline.
*Chissà come sta la pazza!* si accinse ad entrare quando
qualcuno le si avvicinò e la salutò.
- Ehy! Ti dai alla bella vita? - gli scintillanti occhi viola
illuminavano il sorriso beffardo dandogli un'aria feroce.
- Se continui ad azzuffarti nei locali per vampiri farai fallire
i più bei Night Club di N.Y. - la prese in giro - Io poi dove
vado a ballare? - scherzò ancora avvicinandosi all'ingresso.
Il buttafuori, un ghoul di un centinaio di chili, grugnì
qualcosa a proposito di un invito e gli premette una mano sul
petto con aria di sufficienza. La sua sicurezza s'incrinò
vagamente quando si rese conto di non riuscire a spostarlo di un
millimetro. Guy lo fissò negli occhi con la pacata ferocia che
gli era naturale, e quello cominciò a boccheggiare goffamente,
borbottò qualche scusa terrorizzata e li fece passare.
Guy le cinse la vita e la scortò all'interno del Queen of
Damned.
- Come mai anche tu qui? Volevi fare un saluto ad Aline o sei
venuto per me? -
- Dì, non sarai gelosa di una donna morta 200 anni fa? - la
risata di Guy riecheggiò acuta e spettrale nel buio locale,
attirando gli sguardi iridescenti dei vampiri e quelli
incuriositi e vagamente preoccupati dei clienti mortali.
Girò su sé stesso cingendo Lux da dietro - Sono venuto perché
avevo voglia di divertirmi - la spogliò della giacca leggera
che portava e fece lo stesso con il proprio cappotto. Buttò il
tutto su un divano poco distante, certo che nessuno avrebbe
osato toccarli. La prese per mano e la portò ad una ringhiera
dalla quale si vedeva il vasto piano sottostante. Un'ampia pista
gremita di inconsapevoli vittime, due lucidi bar che servivano
cocktail corretti al sangue, lunghi divani vermigli a ridosso
dei muri decorati a macchie.
- Balliamo? - chiese sedendosi sulla ringhiera e fissandola
negli occhi. Un secondo dopo si era lanciato nel vuoto,
atterrando elegantemente in pista. Sollevò verso di lei un
sorriso innocente, invitandola a seguirlo.
Lux per nulla sorpresa dalla scena salì agilmente sulla
ringhiera e si gettò di sotto con un scatto, ricadendo in piedi
senza farsi nulla.
- Sbruffone - scherzò, quindi cominciò a ballare con tutta la
sensualità di cui era capace. Lux non capiva bene perché si
comportasse così con Guy, era un vampiro, un essere da temere
benché diverso dai succhiasangue che uccideva abitualmente. O
forse proprio per quello. Eppure si stuzzicavano e si
proteggevano a vicenda.
Proprio in quel momento infatti, le mani di Guy esploravano il
suo corpo con esperta morbidezza, impedendole di indugiare a
lungo in quei pensieri pensieri. Nel frattempo qualcuno li
fissava dall'alto della sua postazione. Aline.
La stanza della vampira era un'ostentazione unica, incluse le
pareti trasparenti che le permettevano di spiare tutto quello
che accadeva nel locale. Vestita con un abito di raso rosso e
avvolta in una stola di pelliccia dello stesso colore, si era
alzata dal suo enorme letto a baldacchino per schiacciare il
viso contro il vetro. Se qualcuno l'avesse vista dall'altro
lato, sarebbe parsa una folle bambina davanti alla vetrina di
una pasticceria. Del resto, folle lo era di sicuro.
- Quella stupida è qui per rovinarmi la festa! La voglio morta,
e anche lui! - gracchiò con la sua voce isterica e bambinesca.
Guy e Lux ballarono a lungo. Il vampiro
sentiva l'eccitazione della carne animarsi dentro di lui e, più
sottile e pungente, quella del sangue. I predatori intorno a
loro si stavano muovendo, le prede venivano scelte e la caccia
stava cominciando. Fra poco sarebbe scorso il sangue.
*Hanno sete* le comunicò mentalmente, sfiorandole una guancia
con le labbra e poi fissandola malizioso *I miei fratelli sono
pronti a cacciare* si guardò intorno, scambiando sorrisi
agghiaccianti con i Vampiri che lo credevano loro alleato,
quindi
riportò gli occhi iridescenti su di lei *E tu?*...
La ragazza ricambiò il sorriso e sollevò una mano a
carezzargli la pelle fredda. Un lieve bruciore lo fece
rabbrividire, mentre la lama nascosta fra le dita di Lux gli
disegnava una sottile riga rossa sul viso. Inebriato da quel
piccolo gesto, lui la sollevò e la baciò appassionatamente, e
lei lo stupì staccandosi da lui a forza, e poi avventandosi
sulla ferita sottile che gli aveva inferto. Lappò il sangue,
fin quando il taglio si fu richiuso completamente. Guy sarebbe
potuto rimanere lì, lasciarsi dissanguare in eterno, ma intorno
a loro le cose si stavano muovendo.
Alcuni demoni stavano semplicemente godendosi la serata. I
vampiri invece stavano scegliendo le vittime. Riconobbe alcuni
volti, notturni che erano già sulla sua lista di "cose da
fare". Notò del movimento verso i darksides. Le mense del
locale, zone
completamente buie dove demoni e vampiri potevano nutrirsi in
tutta tranquillità e dove le grida dei mortali erano coperte
dalla musica.
*Hai paura del buio?* sorrise sfiorandole il collo con le
labbra. L'abbracciò piano e la sospinse verso l'azione. Pochi
attimi dopo l'istinto della caccia inebriava entrambi, mentre
sfondavano i cuori e staccavano la testa agli sventurati
non-morti che non li avevano riconosciuti prima. Ma non c'era
gloria, erano così deboli! In pochi minuti era tutto finito. O
quasi.
Il loro piccolo exploit aveva infatti attirato l'attenzione di
Mr. Demos. Con alcuni membri del gruppo aveva dato l'assalto al
night club, mettendo in fuga la clientela e poi la stessa
proprietaria del locale: Aline Cedrac. Annoiati e indispettiti
da un così inutile intervento (durante il quale fra l'altro
Edward Currun è stato ferito) Guy e Lux lasciano i compagni ai
loro affari e svaniscono nella notte. Demos ne
approfitta per dare il piccolo edificio alle fiamme.
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