.Home.   . Manuale.   .Scheda Pg.   .Ambientazione.   .Links.

 

Sopralluogo a St. Alphonsus

La mezzo-demone era veloce, molto più di quanto Guy si fosse aspettato, ma non abbastanza. Non quanto lui. Giunse per primo al limitare del piccolo parco di fronte all'assito della chiesa, e rimase lì ad aspettarla, appoggiato contro un albero con un sorriso soddisfatto. Ma lo sguardo era assente. Lo sguardo era perso nei fregi inusuali che ricoprivano la costruzione pre-gotica.
I suoi sensi erano potenti, ma non tanto da captare i discorsi dei commilitoni o le invocazioni dei Cenerensi. Di certo non poteva spingersi laggiù con la mente. Lo avrebbero percepito all'istante. Non per nulla la sua aura era ridotta al minimo.
Però si sentiva tranquillo. Le sue capacità erano più che sufficienti per giudicare il silenzio che lo circondava. Un silenzio avvolgente. Quasi una carezza di conforto, prima della battaglia.
"Che strano" pensò "Dovrebbe essere una missione di routine. Perché ho pensato ad una battaglia? Ho un pessimo presentimento". Ma questi pensieri furono interrotti dal ritmo lieve di alcuni passi, proprio dietro di lui. Callisto era arrivata.
Il viso di Callisto non era il solito beffardo di poco prima. Le sopraciglia arricciate in un'espressione di stupore e ansia. Si avvicinò al vampiro mentre l'oscura ombra della chiesa incombeva su di lei.
- Sta succedendo qualcosa là sotto - disse guardando fissa l'entrata. La sua mente aveva percepito qualcosa, un'energia strana e maligna che si sprigionava al di sotto del terreno della chiesa, in un punto preciso ma impossibile da localizzare. Qualsiasi cosa fosse era opera dei Cenerensi. D'improvviso qualcosa sembrò muoversi tra le cime della basilica, la demone di scatto prese Guy per la spalla e si lanciò dietro un cespuglio. Da lì guardò al di sopra dei rami.
- Ma che diav..! - sussurrò il vampiro, sbirciando da dietro i rami del cespuglio. Ma poi anche il suo sguardo colse quel guizzo scuro fra le cime della basilica, come se un gatto nero si fosse messo a saltellare da una guglia all'altra. No, non un gatto.
- Un'ombra! - mugugnò a denti stretti. "Idiota!" si disse, ma tenne per sé il pensiero. Ma in fondo perché era tanto sorpreso? Davvero si era aspettato che i druidi si accontentassero di un paio di demoni rimbecilliti come sistema di sicurezza? Si, forse si. Ma era naturale che lasciassero almeno un'ombra di guardia all'esterno.
Si trattava di spiriti esiliati dai regni dell'oltretomba, condannati all'eterno vagare nel mondo degli uomini. Non possedevano coscienza o volontà oltre quella di colui che li evocava. Erano i servi perfetti per quei druidi, nondimeno i loro favoriti. 
Ed era un problema. Erano guardie vigili. Se li avessero visti tutto il piano sarebbe andato in fumo. Ma non potevano neanche distruggerle. Tanto per cominciare era possibile solo con la magia o con la luce, e loro non potevano usare né la prima né la seconda. Senza contare che probabilmente dissipare le ombre avrebbe allarmato i loro nemici.
- Non possiamo entrare. E non possiamo distruggere l'ombra. Dovremo agire dopo l'alba. Sotto la luce - concluse gravemente. Ma la mezzodemone scosse la testa.
- Nonostante tu possa partecipare al piano, agire di giorno non sarebbe lo stesso una buona idea. La zona sarebbe troppo trafficata da veicoli e umani. No, agiremo stanotte stessa, come previsto - guardò Guy.
- L'unica differenza è che Jamie non sarà qui con noi, ma nel tuo studio. Da lì userà l'incantesimo del Tempestus Terribilis - rise.
- Non sarà la luce del sole ma quella dei fulmini a consumare le ombre, e grazie alla copertura magica del tuo studio, nonché delle distanze, non scopriranno nulla -
Spostò lo sguardo di nuovo sul vampiro.
- L'unica differenza sarà la pioggia -
Il vampiro sorrise e accettò di buon grado il piano della compagna, benché temesse che la tempesta improvvisa allarmasse comunque i loro nemici. Tuttavia si rilassò, e visto che mancavano diverse ore al momento cruciale, decise di dare un' occhiata all'interno della chiesa. Ovviamente non poteva entrarci davvero, quindi agguantò al volo una minuscola vipera che guizzava poco lontano. Lasciò cadere qualche goccia del proprio sangue nel corpo del rettile, e si assicurò in quel modo un personalissimo giro turistico sul territorio nemico. E naturalmente il viaggio fu illuminante.
Il loro rettile-taxi s'intrufolò agile e silenzioso tra le pietre della basilica, sgusciando poi ai margini della navata destra. Superò un paio di cappelle e un confessionale di legno intarsiato e si diresse tranquillamente verso l'incrocio del brevissimo transetto. A questo punto rischiavano di ritrovarsi allo scoperto, ma Callisto  individuò al volo una statua che giaceva proprio sull'angolo sud-est dell'incrocio. Sospinse l'aspide sino al piede marmoreo di quell'eccellente riproduzione e lo costrinse a risalirne la gamba poderosa. Il corpicino scuro guizzò per un momento lungo la coscia e giunse agevolmente sino alla spalla di quel che, a giudicare dalle frecce anch'esse di marmo che gli trafiggevano il costato, doveva essere un imponente San Sebastian.
Che diavolo ci faceva un San Sebastian nella chiesa di St. Alphonsus? Nessuno dei due immortali che abitavano il corpo dell'animale se ne preoccupò più di tanto, preferendo lanciare uno sguardo indagatore fra le navate. Dall'interno, e soprattutto da quella loro particolare angolazione, la chiesa sembrava decisamente più grande.
Chissà se la pensavano così anche i cinque demoni che passeggiavano
rumorosamente tra un intermezzo e l'altro dei bancali dei fedeli.
Le loro aure ribollenti erano come palle di fuoco per la vista del serpente, e per un attimo Guy e Cal temettero che il suo istinto potesse prevalere, facendo perdere loro il controllo. Ma non accadde nulla e in pochi istanti i timori del rettile svanirono. Guy invece non sapeva cosa pensare. Quei demoni erano pochi e deboli, ma forse costituivano solo un piccolo posto di blocco. Non una vera e propria difesa. Prima dell'alba sarebbero sicuramente stati raggiunti da altri compagni.
Tuttavia era probabile che i druidi non si aspettassero un improvviso interesse per quella chiesetta abbandonata. Stava giusto per tirare un sibilo di sollievo, quando una vibrazione improvvisa attirò la sua attenzione verso l'alto.
Guy spalancò le pupille della vipera lasciandovi entrare quanta più luce possibile, quindi si concentrò sulle trabeazioni e sulle volte dalla basilica. Stava cominciando ad irritarsi, quando finalmente notò qualcosa. E capì anche perché non l'avesse notato prima. Gargoyles. Guardiani di pietra dalle forme leonine, solitamente animati dalla magia bianca come sentinelle contro le forze del male. Ma qualcosa gli diceva che i Cenerensi non dovevano aver avuto molte difficoltà a convertirli alla propria causa. Non li aveva notati prima perché stavano quasi immobili, non avevano aura ed erano appena poco più caldi delle pietre della chiesa stessa.
Lui e Resh avrebbero dovuto prolungare un po' la loro messinscena e distruggerli tutti, prima che i loro compagni entrassero a cercare il libro. Bene. 
Sembrava non ci fosse nient'altro di interessante e ormai erano le quattro e trenta. Si era divertito nel corpo di quell'affarino guizzante, ma ora aveva da fare. Doveva preparare lo studio per Jamie, istruire lei e gli altri sui cambiamenti del piano, e poi era piuttosto curioso di sapere dove diavolo fosse finito Demos questa volta.
Quindi riprese lentamente possesso del proprio corpo, sorridendo alla vista di Callisto completamente rapita dalla possessione del rettile. Si congedò educatamente e si lanciò in una folle corsa verso casa.