I Vampiri
Esistono
centinaia di creature, reali, immaginarie o metaforiche, che la
tradizione, la letteratura ed il cinema hanno definito con
l’appellativo comune di vampiri. A volte raggruppare in maniera generale è un bene, ma alcune
distinzioni vanno necessariamente fatte. Ciò
che in ogni tradizione accomuna i vampiri è la caratteristica di
cibarsi della linfa di altri esseri viventi. Indipendentemente che
questo voglia dire sangue, energia psichica o forza vitale. Ciò che li
distingue sono invece le modalità con cui un vampiro viene creato, che
sono principalmente tre.
-
Evoluzione: si tratta di un ennesimo salto evolutivo del genere
umano, che produce facoltà metaboliche particolari. L’individuo si
nutre di sangue o
materia analoga, e vanta una rigenerazione cellulare rapidissima. Di
solito è grado di riprodursi, ma il gene è recessivo.
Alcuni ceppi sono in grado di vampirizzare altri soggetti tramite la
saliva o la trasfusione, ma nella maggior parte dei casi la mutazione è
imperfetta e il soggetto sviluppa una serie di psicosi, allergie e
disfunzioni. Anche questi vampiri possono indurre la mutazione in altri
soggetti, ma più il sangue vampirico si diluisce minori sono i benefici
rispetto alle disfunzioni.
Sono esseri viventi che nascono, invecchiano (per quanto lentamente) e
muoiono, perciò non temono alcuna fede o simbolo, e le loro
caratteristiche dipendono da eventuali incroci genetici.
- Stregoneria e Spiritismo: si tratta di anime in pena trattenute in questo mondo dalla
stregoneria o da sentimenti violenti e particolarmente negativi, che
invece di lasciarsi relegare nel mondo spiritico si ostinano ad
animare le proprie spoglie mortali. Grazie al loro carattere transitorio fra
vita e morte
manifestano spesso facoltà psichiche e magiche, ma il loro corpo fisico
(per quanto forte) è piuttosto vulnerabile.
Temono la luce ed ogni altro simbolo di spirito, fede e
purezza, ma non è detto che sia mortale per loro. Semplicemente non è
congeniale alla loro natura e può indebolire i loro poteri, ridurli al
sonno o costringerli a rientrare nel proprio rifugio (spesso una tomba,
ma solo per associazione mentale).
Gli spiriti più tenaci, che divengono vampiri sfidando la morte,
mantengono più facilmente il proprio raziocinio e la propria natura
umana, mentre quelli evocati dalle arti magiche sono di solito zombie
feroci e assetati di energie vitali, poco più che cadaveri senzienti.
- Contaminazione Demoniaca: le streghe ben sanno che molti
spiriti, nonostante i loro poteri e le loro grandi conoscenze, invidiano
agli esseri umani la carnalità delle esperienze sensibili. Capita a
volte che l’essenza vitale di uno spirito riesca ad incarnarsi in un
essere umano, di solito quando si trova in stati di profonda alienazione
e dolore, o in punto di morte.
Se la mente della vittima ha il sopravvento, il bevitore di sangue potrà
sviluppare doti fisiche eccezionali e tutti i poteri tipici dello
spirito che l’ha generato. Se invece l’anima soccombe il vampiro
diventerà un cadavere animato, che vivrà imitando le sembianze e gli
atteggiamenti della vittima. Ma sarà una bestia sanguinaria e crudele,
timorosa della luce del sole e dei simboli di fede e purezza. In ogni
caso entrambi erediteranno l’immortalità e la brama di sangue
(supremo simbolo della vita) tipiche degli spiriti.
- nota:
il vampirismo non è l'unico caso di possessione o contaminazione
demoniaca ma, essendo caratterizzato dai due aspetti fondamentali
degli spiriti maligni (brama sanguinaria ed immortalità) ne è una
delle espressioni più affascinanti.
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