La
Superstizione
Nei
secoli antichi, come oggi, l’uomo temeva tutto ciò che non
conosceva. E poiché in effetti non conosceva quasi nulla, del
mondo quanto di sé stesso, si appellava a un complesso sistema
di credenze e illusioni per spiegare dal più piccolo al più
grande fenomeno dell’esistenza. In breve: era schiavo della
superstizione.
Il sole attraversava il cielo grazie al carro di Elios, il
creato era opera di Zeus non meno che di Dio o di Brahma, e
ninfe di ogni sorta avrebbero strappato il cuore all’incauto
viaggiatore che non avesse portato rispetto al bosco.
Ogni momento della vita dell’uomo era affidato o attribuito a
qualche essere sovrannaturale. Morfeo ci addormentava e
l’omino del sonno ci faceva sognare, le muse ci ispiravano e i
folletti ci attribuivano la nostra dose di fortuna. Le Parche
segnavano il nostro destino, e cosi via in una lista
interminabile. Beh. In termini tecnici: tutte fregnacce!
Sappiate che da tempo incalcolabile ormai non esiste più alcuna
coscienza divina, non esiste un celestiale grande fratello
costantemente impegnato ad osservarci e giudicarci secondo la
nostra indole, la nostra razza o la forma dei nostri denti.
L’universo è dominato da un inestinguibile flusso di forza
vitale e da una moltitudine di spiriti e di energie. Niente di
più.
Naturalmente esistono esseri che hanno potere sulle malattie,
sulla morte e sui sogni, demoni del fuoco e spiriti della luce o
delle tenebre. Ma sono questi esseri a dipendere dal loro
elemento, non il contrario! Il fuoco non soffre quando un
elementale si consuma, le foreste crescono e i fiumi scorrono
anche senza silfidi e naiadi. Sono le ninfe a morire quando
muoiono i loro alberi, sono gli incubi a soffrire quando il
sognatore si sveglia.
Perciò quando leggerete “Demone della Pestilenza” o
“Elementale dell’Acqua” non dovrete immaginare
quell’attributo come il loro “compito divino”, ma
semplicemente come il loro potere o una loro caratteristica
distintiva. Un demone della pestilenza avrà potere sulle
malattie, uno del fuoco dominerà le fiamme, un demone esper
avrà poteri psichici e cosi via.
L’altra faccia della superstizione riguarda la definizione di
bene e male. Per convenzione ciò che è luminoso e delicato è
benevolo, ciò che è rude e bruciante è malvagio. Ma anche
queste sono assurdità.
Chiunque possieda un alito di spirito, cioè un’anima, può
scegliere la propria via a dispetto dell’indole e degli
impulsi determinati dalla propria forma mortale. Angeli, demoni,
animali, uomini, vampiri e streghe possiedono poteri simili e
animi affini, e tutti quanti la medesima capacità di giudizio.
Quindi un angelo può essere tanto corrotto quanto un demone
può essere puro, e una strega tanto crudele quanto un vampiro
può essere caritatevole.
E’
su questa concezione che si basa il mondo che stiamo costruendo.
Ovvero sul fatto che ogni protagonista è in grado di tessere il
proprio destino e dirigere le proprie azioni a dispetto di
qualunque razza a cui appartenga, di qualunque potere possieda e
di qualunque volontà superiore pronta a giudicarlo o punirlo.
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