[command_school] Esame CS | Prima parte
Adm. Demetrios Kaloethes
kaloethes at gmail.com
Tue Feb 6 11:14:32 CET 2018
Ciao a tutti.
Visto che non ci sono domande, passerei alla prima parte dell'esame finale
che consiste nella leggere e commentare il brano postato da un potenziale
giocatore della SIM che coordinate.
Personaggi:
Capitano Dupont (Nautilus)
Primo Ufficiale Klein (Nautilus)
Ammiraglio Daugherty
TAC Muller (Nautilus)
SCO T’Rel (Nautilus)
CNS Barrett (Nautilus)
Capitano La Forge (Slocum)
Riov T’Mak
==========================
TITOLO: 1-15 – Rivelazioni
AUTORE: Giovanni / Muller
PRECEDENTE: 1-14 – Romulani
D.S.: 2009.03 D.T.: 18/03/2009
LUOGO: USS Nautilus, Plancia
==========================
*** USS Nautilus, Plancia – D.T. 18/03/2009 ~ D.S. 2009.03 ***
Dupont si sforzò di ritornare in sé.
Il senso di impotenza di fronte ad una situazione così delicata lo
attanagliava, e l’avere le mani legate dall’ammiraglio Daugherty aumentava
la sua frustrazione. Ma capiva che non poteva sfogarla sui suoi
subordinati. Iniziava già a sentirsi in colpa per la “tirata” sul povero
Muller.
“Cosa intende per ‘altrove’, comandante?”
“In un altro continuum spazio-temporale.”
Dupont si limitò ad inarcare le sopracciglia.
T’Rel consultò un altro D-padd e continuò.
“Il fatto che un Falco Romulano di tecnologia risalente a secoli fa sia
transitato di recente in quest’area ha solo due spiegazioni logiche”, disse.
“La prima si basa sulla possibilità che tale Falco esista effettivamente
nel nostro continuum temporale, e che qualcuno lo abbia conservato per
durare fino ai nostri giorni.”
“Un romulano appassionato di anticaglie!”, scherzò Muller.
Il vulcaniano rise sguaiatamente a quella affermazione.
“Tuttavia i nostri sensori hanno rilevato che la traccia lasciata dal Falco
inizia e termina bruscamente nei pressi del settore F4”, disse, mostrando a
Kiron il D-padd.
“Nei pressi dei detriti cosmici... capisco. Le sonde hanno rilevato se
alcuni di essi appartengono al Falco?”, chiese Dupont all’Ufficiale Tattico.
Muller scosse la testa. “Negativo, Capitano. Tre navi della Federazione ed
una Romulana, ma di tecnologia avanzata.”
“Esattamente”, riprende T’Rel. “Il Falco sembra essere apparso e dissolto
dal nulla, il che è illogico a meno di non considerare la seconda
possibilità.”
“Che sarebbe?”, incalzò Dupont.
“La presenza di una singolarità temporale nel settore. Il Falco potrebbe
averla inavvertitamente
attraversata...”
Muller sembrò illuminarsi. “...per poi ingaggiare un conflitto a fuoco con
le navi presenti nel momento dell’uscita...”
“...e riattraversare la singolarità subito dopo”, concluse Dupont. “Ha
senso. Ma questo cosa c’entra con la Slocum?”
Le labbra di T’Rel si inarcarono in un abbozzo di sorriso.
“Il Falco potrebbe essere non essere stato l’unico mezzo ad aver
attraversato il wormhole temporale.”
*** USS Nautilus, Sala tattica, alcuni minuti dopo ***
“Grazie per la vostra pazienza”, disse Dupont ai convitati, riprendendo il
suo posto.
“Affari urgenti in Plancia.”
La compagine romulana ruppe il guardingo silenzio.
“Niente che voglia condividere con noi, capitano?”, disse T’Mak.
Kiron esitò per qualche istante. “Forse. Ma prima lasciamo che il capitano
La Forge ci racconti la sua storia.”
Daugherty gli rivolse uno sguardo di sottecchi. Dupont se ne accorge.
Ora anch’io ho un segreto che vorresti sapere, ammiraglio, pensò non senza
un pizzico di soddisfazione.
Tutti gli occhi erano ora puntati sul capitano della Slocum. Tranne quelli
dei romulani, che evidentemente conoscevano già la storia ed erano più
interessati a quello che aveva da dire Dupont.
Il vecchio capitano si schiarì la voce. “Tutti i fatti sono riportati nel
diario di bordo. Ad ogni
modo”, disse in un morbido tono baritonale, “non c’è molto da dire. La
nostra missione consisteva in una ricognizione del sistema... il più
possibile discreta”, aggiunse con cautela, “per le ragioni di cui tutti i
presenti sono a conoscenza.”
Accarezzò la barba canuta. Tutti ascoltavano in silenzio.
“Altre due navi della Federazione erano con noi, la USS Ontario, classe
Galaxy, e la USS Enterprise, classe Nebula. Il piano prevedeva l’arrivo di
una nave romulana che ci avrebbe fornito i mezzi occultati per scendere sul
pianeta Lorillia III.”
“La D’Deridex Kor”, disse T’Mak, “arrivò come da accordi prestabiliti, con
a bordo un team dei nostri migliori ingegneri.”
La Forge annuì. “Il rendez-vous avvenne secondo i piani. Avevamo appena
iniziato le procedure
preliminari di trasferimento degli ingegneri a bordo, quando... quando...”
La voce del vecchio si incrinò. “Si sente bene?”, chiese Barrett,
prendendogli la mano.
“Scusatemi”, disse, gli occhi velati di lacrime. “è che... tante vite
perdute...” Si interruppe di nuovo, cercando di riprendere il controllo.
Guardò tormentato la giovane el-auriana.
“Ci dica com’è andata”, sussurrò Barret.
Il vecchio annuì. “Avevamo iniziato le procedure, quando una serie di
siluri fotonici disintegrò la
Ontario.”
“Non avevate scudi?”, chiese Klein.
Il vecchio scrollò la testa. “Il trasferimento di uomini e mezzi era in
corso su tutte e quattro le
navi”, disse. “Gli scudi erano abbassati.”
“Una sfortunata coincidenza”, disse Dupont.
La Forge sospirò. “Prima di avere il tempo di riarmare gli scudi, un’altra
serie di missili distrusse la USS Enterprise.” Chiuse gli occhi. “La Kor
sparò contro l’invisibile nemico, ma essendo senza scudi e disoccultata fu
il successivo facile bersaglio.”
“Il sacrificio dei nostri soldati ha permesso il salvataggio della vostra
nave”, disse tronfio uno dei
romulani.
“E di questo vi ringraziamo”, disse Daugherty. “Capitano, continui.”
Il vecchio La Forge riprese il racconto. “Anche noi eravamo stati raggiunti
da alcuni colpi, e avevamo perso parte del deflettore della sezione a disco
e metà di una delle gondole di poppa.”
Questo spiegherebbe i detriti appartenenti alla Slocum, pensò Dupont.
“Riuscimmo comunque ad alzare gli scudi. Abbiamo tentato di rispondere al
fuoco, ma la nave nemica e’ scomparsa così com’era arrivata: nel nulla.
Abbiamo provato ad inseguirla, ma i nostri sistemi sono andati tutti
momentaneamente in tilt... come se fossero tutti andati in corto circuito,
per poi riprendere a funzionare.”
Ecco cosa voleva dire T’Rel, pensò di nuovo Dupont. La Slocum aveva passato
la singolarità.
“Decidemmo quindi di tornare indietro, e dopo un altro blackout siamo
ritornati al punto di partenza, pressoché semidistrutti.” La Forge indicò
T’Mak. “Il Riov è stato il primo a raccogliere la nostra richiesta di
soccorsi, e per maggior prudenza ci ha trainato al sicuro, nascosti dalla
nebulosa oscura. E questo è tutto.”
“Grazie, capitano”, disse Daugherty. “Ora dobbiamo decidere come procedere
nella missione tenendo conto di questo... imprevisto.”
Klein incrociò le braccia. “Un ‘imprevisto’ ancora piuttosto tenace,
signore”, disse. “Se non fosse stato per il nostro timoniere, in questo
momento anche noi tutti saremmo pulviscolo stellare.”
“E di questo vi ringraziamo”, concesse T’Mak.
Il romulano che aveva parlato in precedenza fece una smorfia.
“Bene, bene. Ora che siamo tutti d’accordo.... in quanto tempo possiamo
organizzare il team da inviare sul pianeta?”, chiese impaziente Daugherty.
“Con il suo permesso, Ammiraglio”, lo interruppe Dupont, “per il buon esito
della missione, forse
sarebbe meglio chiarire alcuni punti di base con i nostri amici.”
Il capitano della Nautilus guardò negli occhi T’Mak.
Molto probabilmente c’erano membri del Tal Shiar seduti con lui.
“Se dobbiamo collaborare, sarebbe anche l’ora di scoprire le carte, non
crede?”
“Non capisco cosa voglia dire, capitano”, rispose freddamente il romulano.
“Io credo di sì, Riov. Risponda a questa domanda: che interesse avrebbe
Romulus a sventare un colpo di stato inerente gli affari interni della
Federazione?”
Un terzo romulano prese la parola per la prima volta.
“Ammiraglio, come può permettere questa insolenza da parte di un suo
subordinato? Non pensavo che la Federazione fosse usa a insultare chi le
viene in aiuto!”
“Bingo!” pensò Dupont. Quel romulano aveva ‘gerarchia’ scritto in fronte.
Tal Shiar, probabilmente
Colonnello, dedusse.
Daugherty abbozzò un sorriso. “Le assicuro che non c’e’ alcun motivo per
rabbuiarsi. Il capitano Dupont non intendeva certo insultare le buone
intenzioni dei nostri amici Romulani. Vero?”, aggiunse, lanciando uno
sguardo di fuoco al capitano.
T’Mak mantenne il suo contegno. “Risponderò alla sua domanda, capitano,
sebbene piuttosto sorpreso dalla sua mancanza di fiducia nei nostri
confronti. Ad ogni modo”, disse, “l’Impero Romulano ha tutto l’interesse a
gestire i suoi rapporti con la Federazione secondo
lo stato attuale. Un eventuale colpo di stato rovinerebbe molti sforzi
diplomatici fatti finora...
da ambo le parti”, aggiunse, guardando per un attimo l’ammiraglio Rusca.
“Secondo un vostro detto piuttosto famoso... meglio il diavolo che si
conosce”, sorrise.
Daugherty intervenne, sempre fulminando Dupont con gli occhi. “Spero che
questo chiarisca i suoi dubbi, capitano”.
Dupont non si fece soggiogare. Si alzò e mise le mani sul tavolo.
“Apprezzo il suo tentativo, Riov”, disse, “ma non funziona, mi dispiace.”
I romulani iniziarono a protestare.
Daugherty saltò dalla sedia, furente. “Capitano!”
Dupont alzò una mano. “Un attimo, ammiraglio. Le assicuro che tutto quello
che dico, ha un senso. Mi dia solo cinque minuti per spiegarmi.”
“Ne faccia buon uso”, sibilò Daugherty. “Potrebbero essere gli ultimi della
sua carriera.”
“La ringrazio”, disse Dupont, per poi rivolgersi ai romulani.
“Un colpo di stato può solo favorire Romulus. L’incertezza politica e
l’eventuale guerra civile che sorgerebbero da un evento di questo genere vi
aiuterebbe a, diciamo, ‘rivedere’ i confini
dell’Impero. No, la spiegazione è un’altra.”
Il Colonnello sorrise freddamente. “Ci delucidi allora, capitano. Perché
dovremmo spendere uomini e navi per impedire un evento che, come dice lei,
ci starebbe molto a cuore?”
“Per un’occasione perduta”, disse Dupont. “Lei sa benissimo che il Warbird
che ha attaccato noi e la Slocum è un modello risalente al XXIII secolo.”
“E con questo?”
“Colonnello... immagino sia il suo grado, giusto? Bene, l’unica maniera in
cui una nave possa comparire e scomparire in quel modo è il passaggio
attraverso un wormhole.”
Il Colonnello iniziava a insospettirsi. Capiva dove Dupont voleva andare a
parare. “Le singolarità sono piuttosto comuni nella galassia, Capitano.”
“Le singolarità spaziali, certamente. La più famosa si trova presso Bajor,
lo sappiamo tutti. Ma il Falco risale a più di cento anni fa”, disse
Dupont. “Questa volta si tratta di una singolarità temporale.”
“Anche i wormhole temporali non sono esattamente sconosciuti, Capitano”,
disse con fare apparentemente condiscendente il Colonnello.
“Non insulti la mia intelligenza, Colonnello”, disse freddamente Dupont.
“Il Falco, ripeto, risale a più di cento anni fa. I suoi attacchi sono
avvenuti ripetutamente e a distanza di giorni. Vuole che
faccia due più due, Colonnello?”
L’ufficiale del Tal Shiar non rispose. Il gioco era ormai scoperto.
Daugherty aveva iniziato a capire, finalmente. “Un attimo... se il Falco è
ricomparso due volte dalla
singolarità, significa che...”
Dupont annuì. “Esatto, Ammiraglio. I wormhole temporali sono noti per
essere estremamente instabili e volatili. Esistono per breve tempo, massimo
qualche giorno, e l’intervallo temporale varia continuamente. In altre
parole”, continuò, “entrando in un wormhole per due volte, sempre che ne
avessimo il tempo, usciremmo sicuramente in due epoche differenti.”
Dupont si avvicinò al Colonnello. “Il Falco è passato attraverso la
singolarità due volte in una settimana. Ed è sempre tornato qui. Anche la
Slocum vi è inavvertitamente entrata. Ed è tornata qui.”
Il Colonnello lo fissava, ma non rispose.
Il capitano, ormai padrone della situazione, si girò verso tutti i presenti.
“Quella che abbiamo davanti, al fianco della nebulosa di Paulson, e
nascosto dalla nebulosa oscura, è un wormhole temporale esistente da almeno
una settimana - ma sono portato a credere che risalga a molto, molto tempo
prima - e il cui intervallo temporale è anche stabile. Non solo, ma stando
alle tracce rilevate, il punto di uscita è lo stesso.
Per cui è anche spazialmente statico.”
Si rivolse a Daugherty. “Ammiraglio, non credo di sbagliarmi se dico che
questo è il primo caso di
singolarità spazio-temporalmente stabile mai rilevato nella Galassia. E’
questo che interessa i nostri amici romulani, non so se per sfruttarlo o
distruggerlo”, disse, guardando T’Mak, “e non certo un colpo di stato nella
Federazione.”
Il silenzio si mantenne per qualche istante, interrotto poi dall’Ammiraglio.
“T’Mak, credo che dovremmo rivedere i nostri accordi.”
Il Riov fece un sorriso tirato. “Ammiraglio, non credo sia conveniente a
nessuna delle due parti.”
Daugherty era livido. “Come possiamo imbarcarci in una missione così
delicata se non ci fidiamo gli uni degli altri?”
Il Colonnello rise apertamente. “Oh, Ammiraglio, per quanto macchinoso si
creda, a volte dimostra vera ingenuità!”
“Mi stia a sentire...”, riprese l’Ammiraglio, ma Dupont lo interruppe.
“Hanno ragione, Ammiraglio.”
“Cosa?!? Ma se ha appena detto che...”
“Può seguirmi un attimo fuori, Ammiraglio? Con permesso, Colonnello e
Riov... Numero Uno, venga anche lei.”
*** USS Nautilus, Sala Macchine ***
Una volta fuori dalla sala tattica, Dupont bloccò sul nascere ogni protesta
di Rusca.
“Ammiraglio, è chiaro che noi e i Romulani non ci fidiamo ne’ ci fideremo
mai gli uni degli altri, ma questo è nella natura delle cose. Prima ho
semplicemente voluto far sapere ai nostri nuovi amici che non siamo ciechi
ne’ stupidi. La missione proseguirà, ma a carte scoperte. Non permetterò
che i miei uomini vadano incontro al pericolo senza neanche sapere perché.
E ora mi dica, quali erano le condizioni iniziali che i qui presenti amici
avevano imposto?”
Daugherty ammise la sconfitta. “Fornitura di copertura, occultamento e
scorta pre/post missione in cambio dell’annessione del sistema Lorillia
all’Impero Romulano.”
“E il wormhole incluso nel prezzo”, sogghignò Klein.
Dupont era sconvolto. “Un intero sistema in territorio federale ?! E’
assurdo!”
Daugherty, per quanto avvilito, sorrise. “Lei non si rende conto della
minaccia incombente. I dissidenti sono infiltrati a tutti i livelli della
gerarchia governativa, l’unico modo per evitare il caos è succedere in
questa missione. Nessun prezzo è abbastanza alto da evitare una guerra
civile.
E poi Lorillia è praticamente disabitato.”
Dupont annuì. “Non possiamo lasciare il wormhole temporale ai Romulani, ma
abbiamo bisogno di loro.”
*** USS Nautilus, Sala Tattica, due minuti dopo ***
“Scusate per la breve interruzione”, disse Daugherty agli incomodi astanti,
seguito da Dupont e Klein. “Possiamo riprendere.”
“Questo dialogo potrà continuare solo se gli accordi precedentemente
stipulati saranno rispettati”, disse il Colonnello. Evidentemente avevano
discusso una strategia mentre gli ufficiali della Federazione erano
assenti.
“Manterremo i patti”, disse Daugherty.
I romulani, preparati a incontrare resistenza, sembrarono interdetti.
“Molto bene, allora. Invieremo un team quanto prima possibile.” Si
alzarono.
“Al tempo, signori”, disse Daugherty. “C’e’ una nuova condizione.”
Il Colonnello si adirò. “Cosa? Non accetteremo niente di meno di quanto
pattuito!”
“E tanto avrete”, rispose l’Ammiraglio. “La condizione aggiuntiva è che il
wormhole deve essere distrutto alla fine della missione.”
I romulani nascosero un moto di soddisfazione, sorpresi per una volta di
essere in sintonia di idee
con la Federazione.
“Questo comporterà una piccola variazione nelle nostre richieste
territoriali. Che ne pensa del sistema Deneva? Anche quello è disabitato
…”, disse il Colonnello con falsa compunzione.
Daugherty fu messo alle strette. “Accettiamo le vostre richieste.”
L’ufficiale del Tal Shiar sorrise soddisfatto. “Che sia, dunque. Mettiamoci
al lavoro”, disse, stringendo la mano di Daugherty.
====================
END OF TRANSMISSION
====================
Attendo i vostri commenti.
--
==============================
[0000]
Admiral Demetrios Kaloethes
Operation Division & Academy CinC
ICQ Combadge:126295405
Private Comunicator: kaloethes a gmail.com
www.starfleetitaly.it
==============================
"Ex astris, scientia."
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML � stato rimosso...
URL: <http://gioco.net/pipermail/command_school/attachments/20180206/d90fc38c/attachment-0001.html>
More information about the Command_school
mailing list