[Stml10] [Drax] Chip e Guasti meccanici

Silvia Brunati sbrunati a gmail.com
Sab 2 Lug 2016 17:27:00 CEST


Eccomi con il mio pezzo,
ho aggiunto un pò di carne sul fuoco e accorciato il tempo che distacca la
Erinle dall'arrivo su Mariposa.

Augurandomi che vi piaccia, eccolo:

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*Brano: 01.12*

*Brano Precedente: Abomini*

*Titolo: Chip e Guasti meccanici*

*Autore: Sidzi Drax aka Silvia*

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*U.S.S. Erinle – Plancia – 12 Marzo 2396, 21:00*

Il capitano Sidzi Drax sedeva sulla poltrona in plancia fissando il cargo
taralliano che spariva all’orizzonte e rifletteva. Da quando erano partiti
non avevano fatto che incontrare intoppi e rallentamenti, come se qualcuno
o qualcosa volesse a tutti i costi impedire loro di raggiungere la loro
destinazione. Le dita sfiorarono il pannello richiamando i dati della
missione e la fronte si aggrottò in un’espressione perplessa. Non vedeva
nulla di strano nell’esplorare una cintura d’asteroidi, eppure… Prima il
tenente O’Lauglin veniva rapito, ora la nave taralliana con un guasto che
li faceva perdere diverse ore.



*Mi sembra eccessivo pensare ad un complotto su queste basi, Sidzi.*



Tornò a fissare lo schermo e le stelle che diventavano lunghe strisce
bianche ,Drax aveva ragione era troppo poco, eppure… Accantonò quel
pensiero con un sospiro seccato, cominciava a vedere complotti ovunque! Era
assurdo! Tutto quello che doveva fare era recuperare il tenente,
ringraziare il governo di Mariposa per averla accolta e proseguire per la
missione.



*E identificare gli ‘osservatori’.*



Già.

Sidzi Drax si raddrizzò sulla poltrona fissando la plancia.

Gli osservatori.

Si alzò.

“Tenente Chorate, ha un momento per me?”

=^= Si capitano! Volevo giusto parlarle di un paio di cose, ritiene di
avere tempo? =^=

“Tutto quello che vuole…” Mormorò Sidzi Drax con espressione decisa.

“Tutto quello che vuole”, ripeté al comunicatore, “sto venendo da lei”.



*U.S.S. Erinle – Ufficio Dipartimento Operazioni – Ponte 13 – 12 Marzo
2396, 21:30*

“Questo non le piacerà capitano”, esordì il tenente Chorate subito dopo
averla accolta nell’ufficio.

“Ah no?” Rispose spiazzata Drax dimenticandosi completamente il discorso
che si era preparata, mentre Chorate scuoteva la testa mostrandole un padd
con una serie infinita di dati.

“Vede?” All’espressione smarrita della trill puntò un dito a metà schermo e
lo evidenziò.

“150 chip olografici vergini”.

Drax sollevò lo sguardo perplesso verso la boliana, “quindi?”

“Che bisogno aveva il tenente O’Lauglin di andare sulla base stellare 17 a
prendere nuovi chip se la nave ne era fornita?” Le spiegò la boliana,
“tutti conoscono la bravura del tenente nella programmazione olografica,
chi non ha sentito parlare del ‘FestivOlo’?” Un sorriso sognante le si
disegnò sul viso ma svanì rapidamente subito dopo, “ma proprio perché è
brava, non avrebbe avuto bisogno di altri chip!” La boliana allargò le
braccia e si sedette sulla sua poltrona accavallando le gambe, “giusto?”

Un po’ stordita Drax guardò di nuovo il padd che Chorate le aveva mostrato
e fece per dire qualcosa, ma il capo operazioni aveva già ripreso a
parlare. “Così ho approfondito la cosa e ho trovato una”, si massaggiò il
lato del naso guardando verso l’alto come se cercasse la parola giusta da
usare, “magagna! Si dice così giusto? O forse è meglio dire un piccolo
errore. In pratica, qualcuno ha preso chip per lanterne”, e vedendo
l’espressione confusa della trill spiegò, “hanno inserito i chip olografici
sotto quelli per la manutenzione capitano e quindi il tenente O’Lauglin non
avrebbe mai potuto trovarli!” E incrociò soddisfatta le braccia sul petto.

“E quindi?” Chiese Drax rifiutandosi di pensare a quello che la sua mente
stava di correndo rapidamente a suggerirle e che invece la boliana
spietatamente le confermò.

“Pensi a cosa sarebbe successo se qualcuno avesse preso quei chip e li
avesse inseriti in una delle consolle della plancia? Sarebbe andata
immediatamente in corto circuito. Questo incidente non succederà sotto la
mia guardia capitano”, la rassicurò, “nessun chip andrà più perduto, glielo
assicuro!”



*U.S.S. Erinle – Bar di Prora – 13 Marzo 2396, 07:30*

“Già pronto a prendere servizio?” Toran si girò verso il consigliere Soraya
con un sorriso, aveva preso da poco posto al bancone ed aveva aspettato che
il consigliere facesse il suo ingresso come sempre a quell’ora.

“Il tempo di finire di fare colazione”, le rispose mostrandole la tazza che
stringeva in mano e facendole cenno di fargli compagnia. Aveva deciso di
iniziare la sua indagine da colei che per prima aveva parlato di
osservatori insinuando così dubbi nella mente del capitano Drax e nella
sua. Prima di andare a fondo in quella piccola inchiesta che stavano
conducendo, Toran voleva assicurarsi che le dichiarazioni del consigliere
non fossero giochi psicologici che la donna aveva deciso di adottare per
testare le loro reazioni.

“Quando pensa che saremo su Mariposa?” Gli chiese curiosa Soraya accettando
l’invito. Toran bevve un sorso prima di risponderle, il consigliere aveva
un’espressione così tranquilla che pensare che lei potesse fare
macchinazioni gli sembrò un’assurdità. Se era così perché allora aveva
tirato fuori gli osservatori?

“Fra circa cinque ore, il capitano ha ordinato di accelerare, a quanto pare
rivuole il suo ufficiale scientifico a bordo”. Sogghignò divertito.

Soraya annuì, “è comprensibile, l’ammiraglio Crom non era contento di
quanto è accaduto al tenente O’Lauglin”.

“Nemmeno il capitano, gliel’assicuro consigliere”, Toran si girò a
guardarla, finse una leggera esitazione, poi le chiese, “posso farle una
domanda?”

“Certamente comandante”.

“Perché pensa che l’ammiraglio abbia messo qualcuno a bordo per osservarci?
Non le sembra un po’ eccessivo?”

Senza scomporsi Soraya strinse le spalle e sospirò, “Si e no”, lo guardò
seria, “sia lei che il capitano siete degli ufficiali esperti e capaci,
tuttavia avete portate sulle spalle il peso di innumerevoli missioni
delicate e,” posò una mano sul braccio di Toran, “nonostante entrambi
abbiate passato del tempo a riposo, può onestamente dirmi di essersi
lasciato il passato alle spalle comandante?”

Toran non rispose per un lungo momento e quando lo fece il tono era grave
“questo giustifica la sua presenza a bordo consigliere, non quella di
osservatori”.

Soraya annuì, “però è logico pensarlo visto che l’ammiraglio sapeva della
scomparsa del tenente, non crede comandante?”

Toran ne studiò l’espressione pensierosa e preoccupata, se stava fingendo
era incredibilmente brava.

“Ammettendo che sia così perché crede che l’abbia fatto?”

In consigliere rifletté per qualche secondo sulla domanda.

“E’ quello che mi domando anche io, signor Toran, la mia idea che sia per
via del vostro passato era solo un’ipotesi, le assicuro che da quando l’ho
formulata non faccio altro che chiedermi anche io perché l’abbia fatto”.

 “Il capitano ne parlerà di certo con l’ammiraglio non appena questa
vicenda sarà finita, questo è sicuro”. Commentò Toran finendo la sua
bevanda.

“Com’è giusto che faccia”, annuì Margareth Soraya alzandosi finalmente per
andare ad ordinare la sua colazione, “è quello che mi aspetterei facesse se
fossi l’ammiraglio Crom”.


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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati. Bertolt Brecht
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