[Stml10] [2.04 - Chorate - Nascondino]
LordMax _
lordmax a gmail.com
Ven 4 Nov 2016 15:38:25 CET
Urka
Ultimamente tutti vogliono cacciare i miei personaggi dalle navi
^__^
Ottima situazione
2016-11-04 14:38 GMT+01:00 Maddalena <vampitrill a gmail.com>:
> Ce l'ho fatta.
> Mi dispiace molto per il ritardo anche perchè alla fine ho onestamente
> prodotto pochino, ma questo periodo tra il trasloco e i preparativi del
> matrimonio è un po' allucinante. Spero vada bene lo stesso. Siate buoni.
>
> Maddy
>
> ------------------------------------------------------
>
> *U.S.S. Erinle - Plancia - 10 Agosto 2396, ore 12:07*
>
>
>
> Non appena Droll aveva aperto il canale, sullo schermo era apparso il
> volto di Sinclair. Il giovane pilota era illuminato fiocamente di blu e la
> sua immagine appariva stranamente sottosopra.
>
> Sidzi aggrottò le sopracciglia e piegò la testa di lato, imitata
> automaticamente dal resto del personale di plancia.
>
>
>
> "Sinclair, per gli Spiriti, che diamine sta facendo?"
>
> =^= Capitano, =^= cominciò l'altro a bassa voce, gettandosi uno sguardo
> intorno, =^= ad essere del tutto onesto, mi starei nascondendo. =^=
>
> "Si sta nascondendo? E da chi? E' in pericolo?"
>
> =^= Non esattamente, no. Mi sono chiuso dentro un caccia, non possono
> entrare. O meglio, mi sono chiuso dentro un altro caccia, poi ho usato il
> sistema di teletrasporto di emergenza per passare ad un altro caccia. Ora
> non sanno dove sono e questo li sta facendo ammattire un bel po'. =^=
>
> Sidzi lo fissò per un istante. "E quale sarebbe lo scopo in tutto ciò?"
> domandò, poi scosse la testa e alzò una mano. "Non importa. Rapporto. Dov'è
> Toran?"
>
> =^= Lo hanno tramortito e lo hanno portato via. =^=
>
> "Va bene, cominci dall'inizio. Abbiamo rilevato una grande quantità di
> energia. Eravamo convinti stessero per energizzare le armi," disse il
> Capitano, cogliendo con lo sguardo il cenno del suo ufficiale scientifico.
>
> Sullo schermo Sinclair annuì.
>
> =^= Hanno dei caccia ma non sanno come pilotarli. Hanno bisogno di piloti
> per farlo e hanno prelevato noi. Volevano distruggere la Erinle ma il
> comandante Toran li ha convinti a fermarsi. Poi però loro l'hanno atterrato
> e portato via. Credo stia bene, non vogliono farci del male. =^=
>
> "E lei cosa ci fa dentro quel caccia?"
>
> =^= Io e il comandante ci aspettavamo che potesse accadere una cosa del
> genere. Abbiamo preso delle precauzioni. Nel caso avessero tentato di farci
> del male o di farne a voi. Abbiamo il controllo dei caccia. =^=
>
>
>
> *Stazione spaziale, Hangar - 10 Agosto 2396, ore 12.23*
>
>
>
> Mmneporovser agitava le braccia come un ossesso, saltellando su e giù
> all'interno dell'hangar. Gridava, anche, e sembrava decisamente in preda al
> panico.
>
> Sinclair sapeva che non appena si fosse chiuso dentro avrebbero cercato di
> farlo uscire e di farlo con la forza, se necessario. Non c'era modo per
> loro di forzare il caccia dall'esterno, non nell'immediato almeno, e
> sarebbe stato ancora più difficile finchè non avessero saputo in quale si
> trovava esattamente. Ogni volta che qualcuna delle guardie passava davanti
> alla navetta in cui si trovava era costretto ad incunearsi nello stretto
> spazio sotto la consolle di pilotaggio, ma per ora non l'avevano trovato.
>
> Da lì poteva controllare ognuno dei caccia. Tecnicamente avrebbe persino
> potuto pilotarli a distanza impostando un semplice programma che gli
> avrebbe permesso di farli volare in formazione. Non sarebbe stato
> impossibile aprirsi la strada fuori dall'hangar a colpi di phaser, anche se
> certamente non sarebbe stata una soluzione diplomatica.
>
> Ma non era questa l'idea di Toran.
>
> Quei caccia erano l'unico mezzo di trattativa che possedevano. Non si
> trattava di un'arma, ma di un ostaggio.
>
>
>
> *Stazione spaziale, Alloggio Toran - 10 Agosto 2396, ore 12.41*
>
>
>
> La prima sensazione che ebbe aprendo gli occhi fu un dolore sordo alla
> nuca, unito alla consapevolezza di non avere la benchè minima idea di dove
> si trovava.
>
> Tecnicamente non si trattava esattamente di una novità. Situazioni del
> genere erano un rischio del mestiere e Toran ne aveva viste abbastanza da
> non lasciarsi prendere dal panico. Indubbiamente, tuttavia, svegliarsi dopo
> aver preso una botta in testa in luogo sconosciuto non è l'ideale per
> cominciare la giornata.
>
> Con calma si mise a sedere. La vista gli si offuscò per un istante mentre
> la nausea gli saliva dalla bocca dello stomaco, quindi si schiarì
> nuovamente, permettendogli di mettere a fuoco i contorni della stanza in
> cui si trovava.
>
> Si era aspettato una cella o, al limite, l'infermeria con una o più
> guardie armate a fargli compagnia. Invece quello che aveva intorno
> assomigliava dannatamente ad un alloggio. E un alloggio bello grande, anche.
>
> Aggrottò le sopracciglia e fece scendere le gambe dal comodo e ampio letto
> su cui era disteso. Per qualche istante si guardò intorno. Sul comodino
> accanto al bordo del letto si trovavano un bicchier d'acqua e una piccola
> pillola rossa. Sperava dannatamente che si trattasse di un'aspirina ma
> sarebbe potuto essere benissimo cianuro, quindi si guardò bene dal toccarla.
>
> Quello che fece fu invece alzarsi con cautela e lasciare la camera da
> letto per entrare in uno spazioso soggiorno con un'ampia finestra su una
> paratia laterale che dava sullo spazio esterno. Laggiù, in lontananza, era
> visibile il margine interno del campo di asteroidi in cui si trovava la
> stazione e, stringendo appena gli occhi e aguzzando lo sguardo, si poteva
> scorgere anche la Erinle, un puntolino bianco simile ad altri intorno ma
> perfettamente riconoscibile.
>
> Toran fece due passi verso la finestra. La Erinle era ancora integra,
> perciò Mmneporovser, tutto sommato, non aveva ancora dato l'ordine di
> ridurla in cenere. Non aveva idea se stessero bene e non aveva idea, a
> questo punto, che ne fosse stato di Sinclair, che lui aveva lasciato in
> hangar. Scoprire cosa fosse accaduto a lui era, al momento, la sua priorità
> e, probabilmente, l'unica cosa che poteva fare. Per riuscirci aveva bisogno
> di uscire da lì e di capire dove si trovava. Provò con la porta di ingresso
> ma non si stupì troppo di trovarla chiusa.
>
> Lo sguardo dell'uomo vagò per la sala, automaticamente in cerca di una via
> di fuga alternativa. Non ne trovò, almeno ad una prima ispezione. Ma alla
> sua destra c'era una scrivania perfettamente attrezzata con tanto di
> terminale acceso. Prese posto nella comoda poltrona imbottita.
>
>
>
> "Computer?"
>
> "In ascolto," disse una gradevole voce maschile.
>
> "Localizzare la mia posizione," ordinò Toran. Non era sicuro che il
> computer gli avrebbe aperto la porta o che non avrebbe fatto scattare
> qualche allarme. Prima di provarci voleva capire che cosa diamine stesse
> succedendo.
>
> "Il comandante Toran si trova nell'alloggio del comandante Toran," rispose
> serafica la voce. "Il comandante della stazione le da il benvenuto nella
> sua nuova casa."
>
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