[Stml10] [02.02 - Drax - C'è qualcosa di molto sbagliato qui... ]
Silvia Brunati
sbrunati a gmail.com
Ven 16 Set 2016 15:32:49 CEST
Eccoci qui, a ridosso dello scadere del tempo con il mio brano!
La settimana prossima non ci sarò quindi spetterà al comandante Toran
passare il turno...a se stesso :D!
Silvia
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*Brano: 02.02*
*Brano Precedente: Primo Contatto!*
*Titolo: C'è qualcosa di molto sbagliato qui...*
*Autore:Sidzi Drax Ajen*
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*USS Erinle - Plancia - 10 agosto 2396 - Ore 10.50*
In plancia non volava una mosca mentre il capitano si passava le mani sulla
faccia accompagnandole con un lento esasperato sospiro. Lo schermo mostrava
l’immagine dell’enorme stazione spaziale che sovrastava la U.S.S. Erinle
come una beffa sottolineata dal borbottio di Sidzi Drax Ajen: “una volta,
dico io, una volta…”. Il consigliere Soraya, appena entrata, passò
rapidamente lo sguardo sui volti attoniti dei presenti per poi fermarsi
sulla trill.
“Signore…”
Un dito ammonitore si sollevò rapido dalla poltrona del capitano e la donna
si zittì immediatamente optando per lanciare un’occhiata interrogativa a
Chorate e O’Lauglin che alternavano lo sguardo fra il capitano e le
poltrone vuote del primo ufficiale e del pilota.
“Il comandante Toran e Sinclair s…” Chiese istintivamente Soraya per poi
interrompersi di nuovo allo scuotere improvviso della testa di O’Lauglin.
“Oh”.
Mossa da improvvisa compassione, il consigliere Soraya diede due leggeri
colpetti con la mano sulla schiena del capitano, lo sguardo fisso sullo
schermo.
Dopo quello che sembrò un tempo interminabile per la plancia silenziosa, ma
che probabilmente non furono che pochi secondi, il capitano Drax sollevò il
viso e si alzò di scatto.
“Consigliere, Chorate, O’Lauglin con me in sala tattica, da questo momento
siamo in allarme rosso, scudi alzati e al minimo cenno di pericolo
chiamatemi immediatamente”. Ordinò dirigendosi verso la sala tattica,
“signor Droll, lascio a lei la plancia, veda di non far scomparire qualcun
altro!”.
Droll, aprì la bocca per protestare la sua innocenza, ma il capitano era
già sparito oltre le porte seguito dalle altre tre.
*Interno della Stazione Spaziale, Hangar – 10 Agosto 2396, ore 11:20*
“Tenente Sinclair, lei mi deve delle spiegazioni e non solo a me”, furono
le prime parole del comandante Toran non appena si fu ripreso dalla
sorpresa. I caccia erano magnifici doveva ammetterlo, nonostante fosse
furioso con il pilota. “Non solo ha agito senza autorizzazione, ma ha… Che
genere di motori sono quelli secondo lei?” Chiese improvvisamente distratto
mentre si avvicinava ai velivoli seguito da Sinclair e da Mmneporovser che
sembrava ansioso come il giovane pilota di conoscere il parere del
comandante.
“Non lo so signore, non ho mai visto nulla del genere”.
“Nemmeno io”, Toran proseguì l’ispezione dei caccia seguito dagli altri due
come un generale che passa in rassegna le truppe. “Ciò non toglie, tenente,
che lei sia in grossi guai”, mormorò mentre si chinava con il Sinclair a
controllare il caccia più vicino.
“Era l’unico modo per assicurarmi la loro fiducia, signore”, bisbigliò
difendendosi Sinclair mentre si avvicinava al comandante come per
osservare meglio la nave anche lui.
“Effettivamente”, esclamò Toran raddrizzandosi ed allargando le braccia
come per comprendere tutto l’hangar, “avete una bella scorta di navi qui,
capire come funzionano però richiederà tempo, avremmo bisogno di personale,
ingegneri,…” si girò verso Mmneporovser che li fissava con gli occhi
socchiusi diffidente. “Sempre che voi non ne abbiate qui con voi”, sollevò
un sopracciglio perplesso, “in tal caso non vedo come mai abbiate bisogno
del nostro aiuto”.
“Signore? Che sta facendo?” Gli chiese tra i denti Sinclair sorridendo
verso l’ometto.
“Improvviso, tenente, improvviso e prendo tempo”.
“Per cosa?”
“I nostvi ingegnevi si stanno occupando di altve cose”, risposte troppo
prontamente Mmneporovser.
“Allora non vedo altra soluzione che chiedere l’aiuto del mio capitano”,
Toran allargò le braccia con un sospiro.
“No!” Esclamò l’ometto, “non fogliamo altva gente sulla nostva base! Foi
due andvete bene”.
“Non vedo come sia possibile, noi siamo piloti, al massimo possiamo cercare
di capire come funziona il sistema di pilotaggio, forse…” Rispose in tono
dispiaciuto Toran.
“Savà sufficiente”, ribatté Mmneporovser, “non ci sevfe altro”.
I due ufficiali della flotta stellare si guardarono fra loro poi Toran
tornò a girarsi verso i caccia.
“Così sia! Tenente, che ne dice di entrare in uno di questi splendori?”
*U.S.S. Erinle – Sala Tattica – contemporaneamente*
Drax fissò i suoi ufficiali con lo stesso cipiglio che aveva quando aveva
tenuto il discorso all’equipaggio prima di partire per l’esplorazione della
fascia di asteroidi. “Non vi chiederò di scordare quello che avete passato
in tanti anni di servizio”, aveva detto, “né di dimenticare chi avete
perduto o lasciato. Voglio anzi che teniate vicini questi ricordi per non
dimenticare chi siete diventati ed essere orgogliosi di quello che avete
ottenuto, perché se siete qui, ora, è perché siete sopravvissuti. Alcuni di
voi porteranno per sempre con loro i segni di quello che è loro accaduto,
altri scopriranno qui, con la Erinle, cosa significa far parte di un
equipaggio. Non siete soli, non sarete mai soli perché noi siamo un
equipaggio e la Erinle è la nostra casa”.
Ora, con la stessa determinazione chiese: “Com’è possibile che stavolta
abbiamo perso due membri dell’equipaggio?”
“Usano una tecnologia sconosciuta, signore”, rispose prontamente Chorate,
“gli scudi non sono riusciti a fermare il teletrasporto, se di quello si
trattava. Mi sono coordinata con la sala macchine ed ho avviato una
diagnostica per verificare cosa sia successo. Attendo i risultati a
momenti, grazie a quello dovremmo capire come ostacolarlo e impedire
ulteriori… prelievi”.
Drax annuì ad ogni frase sempre corrucciata poi spostò lo sguardo su
O’Lauglin.
“La stazione spaziale non è protetta da scudi, almeno non come li
conosciamo noi”, prese prontamente a parlare Shinead, “ma comunque i nostri
sensori non riescono a penetrarla. L’analisi superficiale ha confermato la
scansione iniziale, ovvero che la base è stata costruita con un materiale a
noi ignoto e molto antico. Dovrei però averne un campione preciso per dare
risultati migliori”.
“E riguardo al nostro problema più urgente?” Chiese Drax massaggiandosi la
fronte.
“Se non riesco a penetrare la struttura, non è possibile nemmeno capire
dove si trovino il comandante Toran ed il tenente Sinclair”, rispose
l’ufficiale scientifico con il tono di chi sottolinea una cosa ovvia,
“escluderei l’utilizzo del teletrasporto, inoltre, perché non sapremmo dove
andare. Però”, si interruppe come per riprendere fiato.
“Però?” Il tono speranzoso del capitano convinse Shinead a proseguire.
“Potremmo tentare di abbordarli”.
Un colpo di tosse improvviso da parte del consigliere Soraya spinse Drax a
girarsi verso l’umana.
“Ha qualche consiglio da dare consigliere?”
“Di non abbordarli”, Soraya sollevò una mano in segno di pace in direzione
di O’Lauglin, “per il momento”, aggiunse portando poi lo sguardo sul
capitano. “Da quel che ho capito dall’analisi dei due colloqui con gli
Skeeters è evidente che non sono loro i costruttori della stazione
spaziale, ne hanno, per così dire, preso possesso e la conoscono a
sufficienza da poter prelevare persone da altre astronavi. Non sappiamo
cos’altro possano fare e, soprattutto, non abbiamo idea di cosa volessero
dal comandante Toran e da tenente Sinclair”.
“A proposito del tenente”, Drax indicò il monitor dove avevano appena
rivisto la registrazione dei colloqui avuti con gli Skeeters, “che ne
pensa?”
Soraya emise un piccolo sospiro, “se mi dovessi basare sul tono entusiasta
che aveva, direi che non si sentisse in pericolo, anzi; tuttavia, il modo
con cui ha coinvolto il comandante Toran sembrerebbe suggerire che volesse
avere un superiore a bordo della base”. Appoggiò il mento sulla mano destra
riflettendo, “capitano, questa razza deve aver avuto sicuramente brutte
esperienze da quando ha trovato questa base spaziale, lo si capisce dalla
loro paranoia. E’ altrettanto evidente però che non sono in grado di
gestirla da soli, altrimenti non avrebbero ‘rapito’ il tenente Sinclair ed
il comandante Toran, per cui sino a quando li riterranno entrambi utili,
saranno al sicuro”.
“E noi?” Chiese Drax fissando il consigliere, “quanto siamo al sicuro noi?”
*Interno della Stazione Spaziale, Hangar – 10 Agosto 2396, ore 11:40*
Alexander Sinclair si lasciò sfuggire un fischio di ammirazione non appena
vide la console del caccia, alle sue spalle Toran era fermo all’ingresso e
sorrideva allo Skeeters.
“Avete davvero un bel gioiellino qui amico Mmne”, esclamò con un sorrisone,
aveva sussurrato a Sinclair di cercare di capire e se il caccia fosse
dotato di un sistema di comunicazione mentre lui distraeva il loro
accompagnatore.
“Lo pensiamo anche noi”, annuì Mmneporovser con orgoglio, “fogliamo rendere
efficiente la flotta per potevci difendeve da malintenzionati”.
“Mi sembra un ottima idea”, annuì più volte Toran mettendo poi una mano
sulla spalla dell’ometto, “perché non andiamo ad aprire il pannello dei
motori mentre il mio collega si studia il pannello di controllo?”
Lo skeeters esitò per qualche secondo, “mi pave una buona idea, tanto non
c’è alcun pevicolo che scappiate, anche pevché ho dato l’ovdine di
distvuggeve la fostra astvonafe”.
Toran si fermò così all’improvviso, che Mmneporovser fece diversi passi
prima di accorgersi che l’ufficiale non lo stava seguendo.
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Capitano Sidzi Drax Ajen
U.S.S. Erinle
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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati. Bertolt Brecht
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