[Stml10] [03.02 – Chorate – Sviluppi]
Maddalena
vampitrill a gmail.com
Gio 21 Set 2017 20:24:01 CEST
Eccomi qua.
Parto con una piccola precisazione. Io non so un cavolo di scatole nere,
così ho cercato un po' e ho adattato quello che ho trovato. Ovviamente
la scatola nera non è davvero nera. Quelle degli aerei di solito sono
arancioni o comunque riconoscibili. Essendo noi nel 24 esimo secolo,
penso possano avere anche un radiofaro o qualche sistema di localizzazione.
Di solito il contenuto delle scatole nere contiene due diverse
registrazioni. Uno è l'FDR (Fly Data Recorder) che registra tutti i dati
numerici tipo la quota, le coordinate, ecc associate con i relativi
tempi. Penso che quelle del 24 esimo secolo possano anche dati dei
sensori e via dicendo.
L'altro è il CVR (Cockpit Voice Recorder) che registra tutti i suoni in
cabina. Anche qui ho pensato che oltre ai suoni dellla plancia potesse
registrare anche il video.
Non è l'unghissimo ma pero vi piaccia,
Maddy
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*USS Erinle – Laboratorio 4 – 3 settembre 2397 – ore 7.46*
La scatola nera sembrava effettivamente quello che diceva il suo nome,
cioè una grossa scatola, solo che, invece di essere nera, era di un
colore rosso acceso. Un cubo di solido metallo di circa 50 centimetri di
lato che troneggiava al centro del bancone da lavoro, imperturbabile e
ignaro di avere gli occhi di tutti puntati addosso.
Riportata indietro dalla squadra di esplorazione inviata tra i detriti,
era l’unica speranza rimasta, almeno allo stato attuale delle cose, di
far luce su qualunque cosa fosse accaduta alle navi distrutte.
Chorate parve contemplare per qualche istante la scatola davanti a sé,
come in attesa che le parlasse, poi lasciò andare un sospirò e si voltò
verso il terminale alle sue spalle per afferrare un lungo cavetto per la
trasmissione ODN.
“Vediamo che si può fare…” commentò avvicinandosi alla scatola.
“Pensi che avremo problemi nel leggerlo?” le domandò O’Laughin, che
seguiva la scena a poca distanza, un padd in mano e l’espressione curiosa.
L’altra fece spallucce. “Non penso. Non è proprio uguale alle nostre, ma
solitamente questi affari sono universali. Non conosco bene la
tecnologia Xindi, ma immagino valga anche per loro… ah, ecco.”
Armeggiando sul lato della scatola, aprì un pannellino nascosto che,
scorrendo senza sforzo verso l’alto, mise in bella mostra una serie di
ingressi e un piccolo display. Rapidamente inserì il cavetto
nell’apposita apertura e il display si accese. “Ok,” aggiunse
raddrizzandosi.
Il tono non pareva troppo soddisfatto e O’Laughin aggrottò le
sopracciglia. “Qualcosa non va?”
“Uhm, no, perché?”
“Di solito sei così…” la donna parve fermarsi come a cercare il termine
giusto, poi riprese, “entusiasta quando armeggi con una tecnologia nuova.”
Chorate le lanciò un’occhiata mentre tornava alla consolle, premendo
alcuni comandi. “Sì, è che le scatole nere non mi esaltano. Non mi piace
vedere registrazioni di persone morte.”
“Mmm…”
“Comunque… ci siamo e… siamo anche fortunati. Ci sono sia il CVR che l’FDR.”
O’Laughin si avvicinò alla consolle e osservò i file che l’altra le
indicava sullo schermo.
“Secondo le mie analisi, deve trattarsi di una sola nave attaccante. La
traccia energetica delle armi era una sola.”
“Una sola nave ha fatto questo?” domandò la Chorate voltandosi.
“Già.”
“Brutta fine.”
“Brutta davvero.”
Per un attimo calò il silenzio, mentre l’ingegnere lavorava sui dati.
“Ok. L’FDR è intatto. Il CVR invece è danneggiato. Credo che potremmo
utilizzare solo l’audio.”
“Non puoi recuperare la registrazione video?”
L’espressione dell’altra divenne una smorfietta pensierosa. “Non lo so.
Forse. Ma potrebbe volerci un po’. In ogni caso…”
Premette un tasto, aprendo l’FDR. Lo schermo si riempì di file di dati
dei sensori, registrazioni danni e coordinate del timone.
“Ma cosa…?”
Shinead battè le palpebre un paio di volte, come se non potesse credere
ai propri occhi. “Non sono un esperta in merito ma… non può essere giusto.”
L’espressione di Daeria riecheggiava la sua, solo sfumata di blu. “Ma
deve essere giusto. Se anche la scatola avesse subito dei danni, ci
sarebbero dei dati mancanti, il gap temporale sarebbe segnalato. Qui
invece di buchi non ce ne sono.”
“Può essere stata manomessa?”
“Non vedo come. Ma se il CVR riporta le stesse cose…”
Le due donne si guardarono per un istante, quindi Chorate aprì il file
audio.
*USS Erinle – Ufficio del Capitano – 3 settembre 2397 – ore 8.34*
**
Per un attimo parve che Drax stessa non sapesse cosa rispondere. Si
appoggiò lentamente allo schienale della poltroncina su cui era
accomodata e unì le dita a piramide, i gomiti poggiati sui braccioli.
Osservò per un istante Toran, seduto sul divanetto del suo ufficio, e
Chorate e O’Laughin, che avevano preso posto nelle due sedie di fronte
alla scrivania.
Passò qualche secondo, quindi il capitano si riscosse.
“Mi state dicendo che l’attacco è durato in tutto meno di cinque minuti?”
Le due donne si scambiarono un’occhiata, poi Chorate annuì, i capelli
bianchi raccolti in una coda che ondeggiarono lievemente a quel gesto.
“Sì, Signore, così pare. Secondo l’FDR della scatola nera che abbiamo
trovato, le condizioni della nave erano ottimali prima della battaglia.
Almeno per quello che sappiamo della loro tecnologia. Secondo i dati di
navigazione, erano diretti nel sistema Dramas, poco distante da qui. E
sembravano non avere troppa fretta di arrivarci.”
“Quindi non erano in fuga,” interloquì Toran.
“No, sembra di no. I loro sensori hanno rilevato la nave cardassiana…
anche se niente nei loro dati sembra confermare che si tratti di una
nave cardassiana. Le letture non sono chiare. Sembra che abbiano
ricevuto un primo colpo che ha quasi azzerato i loro scudi.”
“A quel punto devono essere stati una preda facile,” commentò Drax.
“Non così facile, vista la stazza della nave,” disse O’Laughin, “ma sì,
nel giro di pochi minuti le segnalazioni danni sono salite in maniera
vertiginosa. Poi le registrazioni sono terminate.”
“Non è possibile che si tratti di un errore… o di una manomissione?”
domandò Toran, spostandosi appena sul divano, un’occhiata al suo capitano.
Daeria spostò lo sguardo da uno all’altro. “No, crediamo di no. Non ci
sono segni che indichino una violazione dei dati e se fossero
danneggiati risulterebbe dai valori temporali.”
“Inoltre, abbiamo ascoltato l’audio del CVR e sembra confermare tutto,”
aggiunse l’ufficiale scientifico.
“Solo audio? Niente video?”
“Ci sto lavorando, ma la parte video è molto danneggiata.”
Sidzi sospirò per un istante. Il mistero si infittiva e, francamente,
non sembrava promettere nulla di buono.
“Continui a lavorarci, tenente, e mi avvisi se scopre qualcosa. C’è altro?”
Chorate e O’Laughin si scambiarono un’occhiata, poi la boliana prese
nuovamente la parola.
“Sembra che siano scomparse delle persone, durante l’attacco.”
Sidzi mantenne lo sguardo sulle due donne di fronte a lei, ma avvertì
l’irrigidirsi della postura di Toran alle loro spalle. “Chi?”
Daeria scosse la testa. “Non è chiaro. Secondo le registrazioni audio,
ad un certo punto sembra sia arrivata in plancia una segnalazione dalla
sala macchine che denunciava l’improvvisa sparizione di due ingegneri.”
“Come?”
“Il capitano ha fatto la stessa domanda, ma tutto quello che hanno
risposto dalla sala macchine è stato – e cito a memoria – ‘Spariti e
basta’.”
“Spariti e basta? Non c’è altro?”
O’Laughin scosse la testa. “Non c’è nemmeno alcuna registrazione dei
sensori relativa a quel periodo che possa spiegare la cosa. Se fossero
stati teletrasportati, ci sarebbe una traccia energetica, una
fluttuazione dei valori. Ma non c’è nulla.”
Drax notò che l’ufficiale scientifico pareva sconcertato da quel
dettaglio. Non che le si potesse dar torto.
“Sembra inoltre che sia scomparsa una terza persona,” riprese Chorate.
“Qualcuno chiamato Dhalan.”
“E chi sarebbe?” Toran si sporse leggermente avanti, poggiando i gomiti
alle ginocchia.
La boliana fece spallucce. “Non ne ho idea. Non sono nemmeno sicura che
Dhalan sia un nome. Dalla sintassi della frase sembrerebbe più un titolo
o un grado, ma il traduttore non lo riconosce.”
*Ovvio,* pensò acidamente Drax, prima che il capitano tornasse a
rivolgersi alle due donne. “Avete fatto un ottimo lavoro, per quanto la
situazione non sia certo facile. Tenente,” disse poi rivolgendosi a
Chorate, “continui a lavorare su quel video e mi tenga informata. C’è
altro?”
Le due donne scossero la testa all’unisono.
Grazie al cielo, non c’era altro.
-------------- parte successiva --------------
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