<div dir="ltr"><div>Ecco il mio brano, ho un pò allungato le cose. :)<br><br></div>Silvia<br><br>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><b style="mso-bidi-font-weight:
normal"><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif"">*************************************************************</span></b><b style="mso-bidi-font-weight:normal"><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif""></span></b></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><b style="mso-bidi-font-weight:
normal"><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif"">Brano: 01.09</span></b><b style="mso-bidi-font-weight:normal"><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif""></span></b></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><b style="mso-bidi-font-weight:
normal"><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif"">Brano Precedente: Quasi a Casa</span></b><b style="mso-bidi-font-weight:
normal"><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif""></span></b></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><b style="mso-bidi-font-weight:
normal"><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif"">Titolo: Il PIano E.R.I.N.L.E.</span></b><b style="mso-bidi-font-weight:normal"><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif""></span></b></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><b style="mso-bidi-font-weight:
normal"><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif"">Autore: Sidzi Drax Ajen</span></b><b style="mso-bidi-font-weight:normal"><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif""></span></b></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt"><b style="mso-bidi-font-weight:
normal"><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif"">**************************************************************</span></b><b style="mso-bidi-font-weight:normal"><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif""></span></b></p>
<p style="margin-bottom:0.0001pt"><b><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif"">Mariposa 2 – Meleto
di Cork – 10 marzo 2396 – ore 05.30</span></b><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif""></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Se vuoi fare una cosa fatta bene, allora fattela
da sola”, Shinead O’Lauglin camminava lungo i filari di piante stringendo il
tricorder nella mano destra mentre con la mano sinistra accarezzava, quasi
inconsapevolmente, i tronchi cui passava accanto. Avrebbe volentieri messo in
discussione la saggezza di sua nonna in cambio del letto caldo che aveva da
poco abbandonato, ma quelle piante avevano bisogno del suo aiuto e lei di certo
non glielo avrebbe negato.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Si fermò accanto ad una fila di alberi che, sotto
la luce del mattino in parte ancora notte, mantenevano la loro aria spettrale e
controllò il percorso che aveva fatto. Ancora un centinaio di metri e sarebbe
arrivata all’area colpita dall’epidemia. Gli scienziati di Mariposa avevano
fatto il possibile per evitare che il contagio si diffondesse alle piante sane
isolando quelle malate, ma qualsiasi tentativo fatto per debellarla era stato
vano. Non potevano chiedere a tutti i coltivatori di tagliare i loro alberi, dovevano
scoprire con certezza cos’era che li aveva attaccati e come evitare che si
ripresentasse.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Riprese a camminare di buona lena per arrivare ai
suoi pazienti, non avrebbe permesso che li uccidessero se prima non fosse stata
certa che non ci fosse nulla da fare per loro. “Finché c’è una speranza, questa
va perseguita”, non era stata sua nonna a dirle questa frase ma il suo
insegnante all’accademia, il capo Guival, subito dopo averle riconsegnato il
suo compito con un voto negativo in bella evidenza sopra. Shinead aveva
imparato la lezione e mai più aveva suggerito di percorrere la via più rapida
prima di aver esaminato tutte le altre possibilità.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Si fermò di scatto piegando la testa di lato,
qualcosa era cambiato nell’aria e non in meglio. Il profumo degli alberi aveva
assunto una nota dolciastra completamente stonata. Afferrò la foglia di un ramo
e la stropicciò fra le mani per poi annusarsi le dita, non c’era dubbio,
qualcosa non andava. </p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Si inginocchiò ai piedi dell’albero e sollevò il
viso verso l’alto a guardarlo: “Allora, amico, cosa c’è che non va?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal"> </p>
<p style="margin-bottom:0.0001pt"><b><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif"">Mariposa 2 – Palazzo
del Presidente – 10 marzo 2396 – ore 08.30</span></b><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif""></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“E poi che cosa ha fatto?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Ha richiesto campioni di terreno per una
profondità di cinque metri e fatto trasportare un albero in laboratorio”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Intero?!”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Con tutta la terra”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Per farne cosa?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Analisi, esami, controlli”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Dannazione!”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Ritieni sia il caso di chiamare Malone?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Non dire idiozie! Il tenente O’Lauglin è una
persona nota, se le dovesse capitare qualcosa potrebbe risultare sospetto. Non
faremo proprio nulla, la sua nave sarà qui a breve e lei sarà costretta ad
andarsene, basta solo ostacolarla per il tempo necessario. Caricate il
laboratorio di lavoro, fate passare in secondo piano le sue richieste,
ritardate le risposte, inventatevi guasti tecnici o controlli di routine che
blocchino le macchine”.</p>
<p style="margin-bottom:0.0001pt"><b><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif"">U.S.S. Erinle – Ufficio
del Consigliere – 11 marzo 2396 – ore 09.30</span></b><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif""></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Proprio non capisco, mi sembrava di aver fatto un
buon lavoro no? La nave non ha problemi, i dati sono perfettamente aggiornati,
l’efficienza è oltre il 90%, non capisco proprio”. </p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Margareth Soraya annuiva con aria comprensiva
avendo ormai rinunciato da una buona mezz’ora a cercare di intervenire nel
discorso ininterrotto dell’ormai ex capo operazioni della Erinle.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“E poi dove mi mandano? Su una base stellare! Ero
appena stato assegna qui! Va bene che nella mia precedente assegnazione per un
piccolissimo errore, la nave ha rischiato di esplodere, ma non è stata colpa
mia, può capitare a chiunque di confondere la resina di dilitio con l’alga
ibneriana! L’ha detto anche lei! Mesi e mesi sotto pressione, il capitano che
continuava a chiedermi miracoli, quando si sa che non si fa un lavoro da
quattro ore in due, perché poi, appunto, la nave esplode! E poi… E poi,
consigliere, la stazione spaziale Alpha 22, andiamo! Il massimo che può
capitare è che qualcuno sbagli un ordine! Io sono abituato all’azione! Non
posso starmene con le mani in mano, impazzirò ne sono sicuro, davvero! Li non
ci sarà proprio nulla da fare!”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Il consigliere Soraya mantenne la sua espressione
placida mentre osservava il tenente Donaldson continuare a sfregarsi le mani,
in un gesto inconsapevole, quasi a voler fermare il tremito che gli aveva
scosso il corpo.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“A nessuno piace stare senza fare nulla”, commentò
comprensiva la donna, approfittando della pausa che l’uomo aveva fatto per
riprendere fiato. Le sue dita agili continuarono a tirare i fili di lana
creando occhielli e punti intricati di quello che forse sarebbe un giorno
diventato un maglione, ma sarebbe potuto anche essere una sciarpa, “tuttavia,
ho sentito dire che il suo predecessore sulla stazione spaziale non era molto
attento e scrupoloso come lei”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Il tenente sollevò il viso dalle proprie mani
intrecciate per fissare quello tranquillo del consigliere, “davvero?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Davvero”, annuì Margareth, “sembra che non abbia
fatto nemmeno i controlli minimi di routine che sarebbero da regolamento, è
quasi un miracolo che quella stazione si regga ancora in piedi”, fece una pausa
mentre completava il difficile passaggio con i ferri, “per questo avevo
fortemente sconsigliato questa sostituzione, non mi sembrava il caso di
sottoporla ad ulteriore stress e, le assicuro, che se la situazione alla base
stellare è come mi hanno raccontato, il periodo qui a bordo della Erinle e gli
altri precedenti, le sembreranno uno scherzo”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Le spalle del tenente Donaldson si raddrizzarono e
il suo sguardo si incupì.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Aveva sconsigliato la sostituzione? Non mi ritiene
all’altezza forse?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Il consigliere interruppe il suo lavoro per guardarlo
tranquilla, “lei è perfettamente in grado di fare il suo dovere tenente, è solo
molto stressato, e non sono sicura che la base stellare Alpha 22 sia il luogo
ideale di lavoro per lei”, gli spiegò.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Questo lo dice lei signora!” Donaldson si alzò
dalla sedia di scatto, “io sono perfettamente in grado di sopportare tutta la
mole di lavoro che mi attenderà e lo farò al massimo delle mie capacità!”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Margareth Soraya ricambiò seria il suo sguardo
seccato, “bene, allora è tutto a posto”, lanciò un’occhiata al terminale che
aveva affianco, “il suo sostituto è appena salito a bordo, vada se pensa di
farcela”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Lo farò immediatamente!” Il tenente era furibondo,
“le dimostrerò di che pasta sono fatto!”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Il consigliere attese che le porte si chiudessero
alle spalle dell’uomo per concedersi un sorriso soddisfatto. La stazione
stellare Alpha 22 sarebbe stata perfetta per il tenente che avrebbe avuto il
tempo necessario per recuperare dall’eccesso di stress cui era stato sottoposto
negli ultimi anni e, forse, fra qualche altro anno, sarebbe stato pronto a
tornare su una nave. Ripose con cura il suo lavoro a maglia e chiuse il
rapporto sul tenente da inviare al consigliere della stazione stellare, poi si
concesse soddisfatta un tè.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal"> </p>
<p style="margin-bottom:0.0001pt"><b><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif"">U.S.S. Erinle – Ufficio
del Capitano – 11 marzo 2396 – ore 15.15</span></b><span style="font-size:11pt;font-family:"Calibri","sans-serif""></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Il capitano Sidzi Drax Ajen era in piedi vicino
alla finestra e fissava la stazione spaziale che si faceva sempre più piccola
mentre il comandante Toran si accomodava sulla poltrona guardando con curiosità
la trill che restava in silenzio.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Se mi ha convocato per parlare dell’episodio con i
rutiani signore…” Iniziò a parlare dopo qualche secondo l’ornariano, ma si
interruppe subito vedendo il capitano scuotere la testa. Corrugò la fronte
perplesso, “non vuole parlare di quello?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Di nuovo il capitano scosse la testa.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Ah, è per via del nuovo capo operazioni? Il
tenente Chorate è a bordo e già al lavoro, vuole che la convochi?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Il sospiro del capitano lo fece fermare di nuovo.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Se è per il tenente Sinclair, ho saputo che l’ha
già incontrato, è un ottimo elem…”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Sidzi Drax si era girata a fissarlo a braccia
conserte, gli occhi socchiusi come se stesse facendogli una scansione molto
dettagliata. Toran si massaggiò lo stomaco in un gesto che ormai stava diventando
un’abitudine, appena se ne accorse si fermò subito con una smorfia seccata. Forse
avrebbe dovuto andare a trovare il dottor Vadik.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Il silenzio si protrasse per qualche altro secondo
prima che il capitano si decidesse a parlare. “Nel suo curriculum ci sono dei
buchi comandante che non ho l’autorità di riempire”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Sono li per un motivo signore”, rispose secco l’ornariano
improvvisamente sulla difensiva.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Drax annuì avvicinandosi alla scrivania.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Anche nel mio ce ne sono”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Ah si?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Un sorrisetto ironico comparve sul volto della
trill, “come se non lo sapesse comandante…”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Per la prima volta da quando era salito a bordo
della Erinle, Toran ricambiò il sorriso del capitano, “bisogna conoscere i
propri superiori”, ammise.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Drax annuì con approvazione, “non l’ho chiamata qui
per discutere delle nostre rispettive carriere, signor Toran, non voglio sapere
cosa ha fatto e perché, anche se devo ammettere che quei vuoti mi irritano”, si
appoggiò allo schienale della poltrona intrecciando le dita l’una all’altra e
lo fissò con i suoi occhi scuri, “voglio farle una proposta”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">L’ornariano la guardò incuriosito, “sono
tutt’orecchi capitano”.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Non le ha dato estremamente fastidio sapere che ci
fossero degli ‘osservatori’ su questa nave?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">Toran la fissò improvvisamente attento, “parecchio”,
ammise.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“E non crede sia il caso di capire chi siano e
perché sono a bordo della Erinle?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">L’ornariano raddrizzò le spalle e si fissò le
unghie, “assolutamente”, concordò, “è nostro dovere farlo”. La guardò con un
ghigno, “cosa penserebbe di noi l’ammiraglio Crom se invece di ‘osservatori’
fossero delle spie e noi non le identificassimo?”</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Esattamente”, concordò Drax con un sorrisetto che
incontrò quello complice del comandante.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal">“Da dove vuole cominciare?” Le chiese Toran
pienamente nel suo territorio. E fu come se un grosso peso gli venisse tolto
dalle spalle.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal"> </p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom:0.0001pt;text-align:justify;line-height:normal"> </p>
<br clear="all"><div><div><div><div class="gmail_signature">------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br>Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati. Bertolt Brecht<br>------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br></div></div>
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