[Stml11] 07.10 - Hesse - Fantasmi

Capitano Demian Hesse tenjr.shnar a gmail.com
Dom 4 Dic 2016 17:58:56 CET


Carissimi tutti, mi scuso per il lieve ritardo con cui mando il mio
brano...oramai succede sempre sempre più spesso...ma vabbe...

Il brano è abbastanza corto, anzi, è parecchio corto: non ho aggiunto molta
carne sul fuoco ma ho trovato tutti gli scomparsi! Buona lettura!

Ileana

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*Flashback - USS Tokugawa - Plancia - 27 Maggio 2396 - ore 19:38*



Quando quella strana tempesta lasciò la Plancia della USS Tokugawa, nessuno
aveva ancora capito cosa fosse successo. Tutti gli ufficiali erano
impegnati a pulirsi gli occhi e il viso dalla sabbia che gli impediva di
respirare e di vedere chiaramente quello che fosse successo.

Le prime parole che si sentirono furono quelle del Capitano che chiedeva
rapporto:

“State tutti bene?” chiese quest'ultimo ai suoi ufficiali

“Sì Capitano! - rispose prontamente Margret ancora seduta sulla poltrona
affianco alla sua – ma che diavolo è successo? Da dov'è arrivata questa
sabbia?”

Hesse però ignorò completamente le parole della andoriana: si alzò dalla
poltrona del Comando e si guardò intorno esterrefatto.

Margret fece lo stesso.

“Dove diavolo è finito il Tenente Carpenter? Fino a due secondi fa mi stava
facendo rapporto...”

“Capitano sono qua, sto ancora rilevando una traccia di energia, ma è quasi
completamente scomparsa. Parlerò con Hair per capire meglio cosa sia
successo.”

“...e Margret, dov'è? Andata anche lei...” Hesse quasi bisbigliò con un
filo di voce. Inutile continuare a chiedere dove fossero finiti i suoi
ufficiali, era oramai evidente che fossero scomparsi insieme a tutti quanti
gli altri...

“Capitano sono qua!” Gridò Carpenter ancora più forte sperando di essere
udito dal Terrestre in comando, ma, anche quella volta, fu ignorato ed ebbe
la strana impressione di essere diventato trasparente.

“Tenente Carpenter, lasci perdere, noi siamo qui in plancia ma il Capitano
non può vederci. Saremo finiti in una dimensione parallela, dietro uno
specchio, o magari siamo morti e le nostre anime continuano a seguire le
vicende della Tokugawa per un qualche motivo a noi sconosciuto. Fatto sta
che nessuno può vederci o sentirci... per il momento siamo relegati qua.”
Margret fu la prima a capire cosa fosse successo loro e nel comunicarlo a
Carpenter si accorse che anche il Guardiamarina Theroult era lì con loro,
considerato che si stava sbracciando nel tentativo di essere notato dal suo
Primo Ufficiale...

“Bene, quindi siamo solo noi tre...pare...” disse Carpenter

“E adesso che facciamo?” gridò il giovane guardiamarina visibilmente
preoccupato

“Questa è una domanda a cui devo ammettere di non essere preparata a
rispondere – ammise il Primo Ufficiale – presumo che come prima cosa
dobbiamo cercare di capire come metterci in contatto con gli altri... in un
modo o nell'altro dobbiamo fargli sapere che siamo vivi e che siamo qua...”

“Quindi, anche tutti gli scomparsi di Abraxas sono ancora sul pianeta, come
noi siamo ancora qua a bordo della nostra nave...” disse Carpenter a voce
bassa quasi come se stesse solo pensando tra sé a voce alta...

Margret si voltò verso di lui e gli fece capire che era d'accordo con la
sua teoria: “non tiriamo conclusioni affrettate però, e non dimentichiamoci
che adesso il nostro primo obiettivo è capire come comunicare con gli
altri. In uno dei primi incontri fatti con il governatore Ray, questo ci ha
confidato che parecchi dei suoi uomini avrebbero giurato di aver visto i
fantasmi delle persone scomparse... quindi questo vuol dire che è possibile
comunicare con gli altri. Ed è esattamente quello che proveremo a fare...”



*Flashback - Abraxas - 27 maggio 2396, 00.05 *



“E' scomparso!” esclamò la vulcaniana T'Aven non appena l'ombra andò via da
loro.

“Sì – gridò la Alluso parecchio nervosa – ed è scomparso anche Tenas,
maledizione!” e scagliò il suo tricorder a terra dalla frustrazione di aver
perso un uomo della sua squadra.

“Tenente, sono qua” disse questo da terra con un filo di voce e, con molta
fatica, cercò di alzarsi per raccogliere il tricorder che la donna aveva
gettato a ma... ma non riusciva ad afferrare quell'oggetto. La sua mano
passava letteralmente attraverso tutto quello che cercava di toccare,
tranne che al suolo considerato il fatto che per lo meno era riuscito a
rimettersi in piedi e a rimanerci senza sprofondarci.

Tenas si rese subito conto di quello che era successo. Era sicuro di non
essere morto perché gli faceva davvero male la caviglia e quasi non
riusciva a camminare, ma i suoi colleghi non erano più in grado di
vederlo... quando la squadra decise di rimettersi in marcia lui prese a
seguirla a qualche passo di distanza ragionando su cosa mai potesse fare
là, da solo.

Poi capì che forse sarebbe stato meglio per lui tornare alla tenuta dove
erano scomparse anche altre persone “l'unione da la forza” gridò con tutto
il fiato che aveva in gola nella speranza vana che magari all'ultimo
momento qualcuno potesse sentirlo, ma non fu così. Quindi girò i tacchi e
tornò indietro.



*USS Tokugawa - 27 maggio 2396, 00.15 *



Demian si era rifugiato nel suo Studio. Aveva bisogno di stare un po da
solo: stava perdendo uomini come se nulla fosse, e la sua amica iniziava
davvero a mancarle. Era dispiaciuto per non essere riuscito a metterla in
salvo, pensava che là a bordo della Tokugawa nessuno potesse correre
rischi, ma invece si era sbagliato... era molto affezionato a Margret, non
si sarebbe mai perdonato la sua scomparsa.

Inoltre, aveva bisogno di mettere a fuoco tutto quello che stava
succedendo... da quando tutto era iniziato la sensazione di aver già letto
di quegli eventi continuava a tornargli in mente e adesso era il momento di
capirne il motivo, una volta per tutte.

Non aveva nessuna intenzione di fare una indagine scientifica, a quello ci
avrebbe pensato Hair, lui voleva solo scovare qualcosa che esisteva nella
sua memoria e rimettere insieme i pezzi.

L'uomo era seduto sulla poltrona della scrivania con le gambe accavallate e
le mani incrociate davanti a sé quando Margret entrò nella stanza passando
tranquillamente attraverso la porta chiusa.

“Mi potrebbe iniziare a piace questa situazione, sai Capitano!” disse quasi
ridendo l'andoriana cercando di sdrammatizzare quella situazione.

“Non ti dispiace se mi siedo qua, vero Capitano eyeliner?” disse poi
sorridendo ed ammiccando verso Demian e si sedette sprofondando sulla
poltrona di fronte a quella del suo amico e superiore. Il sorriso pian
piano lasciò il posto ad una espressione più seria poi via via la donna
iniziò a sentirsi sempre più triste, le antenne seguivano l'andamento delle
sue emozioni, alla fine ce le aveva quasi ritorte negli occhi. Oltre al
fatto di non avere la più pallida idea di come fare a tornare nella
dimensione normale le faceva anche molto male vedere il suo Capitano
ridotto in quello stato. Avrebbe voluto fargli sapere che stava bene ma non
aveva nessuna idea di come fare...

Margret rimase tutta la notte in quello studio e mentre Demian sfogliava i
suoi libri alla ricerca di nessuno sa bene cosa, lei cercava di toccare e
spostare i vari oggetti che si trovavano sulla scrivania: un fermacarte,
una fotografia, un dpad, un bicchiere con dell'acqua... ma niente e ad un
certo punto si appisolò.

Mentre dormiva le scivolò un anello dal dito e il rumore che ne uscì la
svegliò di soprassalto.

Anche Demian interruppe la sua lettura, sicuro di aver sentito un rumore...


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Capitano Demian Hesse
USS Tokugawa
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Sype: dolcevoloo
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*** L'unica differenza tra un pazzo e me è che io non sono pazzo ***
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