[Stml11] [7.7 - Margret - Tempeste di sabbia] Versione 2

Capitano Demian Hesse tenjr.shnar a gmail.com
Mer 21 Set 2016 10:16:30 CEST


Bene bene, ci sono altri commenti?
Fabio sei ancora dei nostri?


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Capitano Demian Hesse
USS Tokugawa
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Sype: dolcevoloo
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*** L'unica differenza tra un pazzo e me è che io non sono pazzo ***

Il giorno 21 settembre 2016 09:39, <marco.tassinari94 a email.it> ha scritto:

> Bellissimo brano.. =D
>
> --------- Original Message --------
> Da: "USS Tokugawa" <stml11 a gioco.net>
> To: "USS Tokugawa" <stml11 a gioco.net>
> Oggetto: [Stml11] [7.7 - Margret - Tempeste di sabbia] Versione 2
> Data: 20/09/16 17:04
>
> Oplà.
>
> *USS Tokugawa - Plancia - 27 Maggio 2396, ore 19:34*
>
> Margret tamburellò con le dita sul bracciolo della poltrona del primo
> ufficiale su cui era rigidamente accomodata, se mai accomodata potesse
> essere un termine adatto a descriverla, e tenne lo sguardo fisso sullo
> schermo. Sotto di loro, Abraxas ruotava placido sul suo asse, una palla
> colorata nel buio dello spazio, assolutamente ignara dell'orrore che la
> stava sconvolgendo.
>
> "Rapporto dalla squadra di sbarco?" domandò, al guardiamarina alla
> postazione dietro di lei, che aveva sostituito la Alluso durante la sua
> assenza.
> Il ragazzo scosse appena la testa. "Niente di nuovo, Signora. Il
> comandante riferisce solo che stanno conducendo delle analisi e che
> invieranno i risultati appena possibile."
> "Sperando che questa volta ci sia qualcosa su cui lavorare concretamente,"
> commentò Demian, accanto a lei. Si voltò leggermente, appoggiandosi al
> bracciolo della poltrona dal suo lato, e si sporse leggermente.
> "Storia misteriosa, vero?" le chiese a voce non troppo alta. Non tanto da
> dare l'impressione di sussurrare, ma abbastanza da non far sapere a tutta
> la plancia, assorta nei propri compiti, cosa stava dicendo.
> "Brutta storia, direi io," rispose l'andoriana, nello stesso tono. La mano
> destra salì a grattare distrattamente un'antenna, le sopracciglia
> aggrottate. "Di certo c'è qualcosa sotto."
> "Di certo," concordò lui. "Un fenomeno soprannaturale che fa sparire la
> gente?"
> "E che ora devasta le stanze di un'abitazione civile come... come ha
> detto?" Margret si interruppe, mentre il suo cipiglio si incupiva.
> "Come se in mezza stanza lo scorrere del tempo fosse stato accelerato
> mille volte," le venne in aiuto Demian, citando a memoria le testuali
> parole del rapporto.
> "Ecco. Ora, leggenda sulle uova o meno, a me non sembra affatto l'opera di
> una qualche entità soprannaturale. E nemmeno naturale, se devo essere
> sincera. Naturalmente tutto può essere, con quel che abbiamo visto. Ma
> sembra un po' improbabile, no?"
> "Già." Demian si raddrizzò nella poltrona. "Più che improbabile."
>
> *Abraxas - Tenuta del Capitano Keheller - 27 Maggio 2396, ore 19:38*
>
> La campagna all'esterno della casa era buia e silenziosa. Tutto era
> immobile, un'immobilità quasi innaturale come se la terra stessa stesse
> trattenendo il respiro in attesa di vedere come sarebbe andata a finire.
> Dopo aver fatto rapporto alla Tokugawa, Francesca aveva diviso la squadra
> in due parti. Lasciò la prima all'interno ad eseguire qualunque analisi si
> rivelasse necessaria o, a questo punto, qualsiasi analisi venisse anche
> solo loro in mente, con l'ordine di rimanere in contatto e di non
> attraversare la linea di demarcazione tra le due realtà, se così si
> potevano definire, per alcuna ragione. Condusse l'altra all'esterno per
> altre analisi, nella speranza che fuori dalla casa vi fosse qualche
> ulteriore indizio. Quel genere di attività, o di inattività, non le piaceva
> ma che altro avrebbe potuto fare? Non c'era nulla che indicasse un pericolo
> evidente per nessuno di loro, almeno in quel momento, nessuno rimasto da
> soccorrere, nessun orrore, soprannaturale o meno, con cui confrontarsi.
> Semplicemente in quel posto, non c'era un bel niente, se non un bel po' di
> gente spaventata. L'unica cosa in cui potevano sperare era di trovare
> qualcosa, qualsiasi qualcosa su cui fondare una teoria un po' più
> realistica e precisa.
>
> Francesca scostò piano con la punta dello stivale un sasso sporgente dal
> terreno e si guardò intorno, il tricorder aperto nella mano destra e la
> sinistra alzata a ripararsi dal vento che soffiava da ovest. Finora non
> avevano rilevato nulla di particolarmente interessante. In compenso avevano
> constatato che, di qualunque cosa si trattasse, il fenomeno coinvolgeva
> solo le persone, non gli animali. Non ce n'era stato uno vivo nel raggio di
> cinquanta chilometri dal villaggio e lo stesso valeva per quella specie di
> ratto che avevano rinvenuto. La donna ricevette un altro rapporto dalla
> squadra all'interno e annuì a sè stessa. Il suo tricorder emise un trillo
> di allarme. Abbassò lo sguardo proprio nel momento in cui le letture
> mostravano una forma di vita di grandi dimensioni esattamente di fronte a
> lei, ad un centinaio di metri di distanza. Si mosse immediatamente in
> quella direzione, ma prima che potesse raggiungerla, cominciò la tempesta.
>
> *USS Tokugawa - Plancia - 27 Maggio 2396, contemporaneamente*
>
> Margret si grattò di nuovo l'antenna sinistra. Erano dieci minuti buoni
> che andava avanti così.
> Hesse le gettò un'occhiata perplessa. "Hai deciso di staccartela?"
> La donna gli gettò quella che lui percepì come un'occhiataccia ma che
> nella realtà dei fatti, considerando il fatto che si trovavano entrambi in
> plancia nell'esercizio delle loro funzioni e che Margret stessa si sarebbe
> fatta sparare fuori da un portello piuttosto che contravvenire al
> protocollo, fu una semplice occhiata neutra, leggermente infastidita.
> "No, Signore. E' solo un leggero fastidio. Come se ci fosse della polvere."
> "Della polvere?" domandò Hesse sempre più perplesso.
> "Sì. Mi succedeva anche su Risa. Ma non è possibile."
> "Se non fossimo nel bel mezzo di un'emergenza, potresti far controllare i
> filtri ambientali, ma..."
> "Capitano!"
>
> La voce di Carpenter suonò eccitata e preoccupata al tempo stesso e fece
> voltare tutte le teste, antenne o meno, nella sua direzione. "Ho delle
> rilevazioni dalla superficie. Sta succedendo di nuovo."
> "Può localizzare con esattezza la posizione in cui si sta verificando il
> fenomeno?"
> "In elaborazione... sì..." Carpenter si bloccò. "E' la posizione della
> nostra squadra di sbarco!"
> Hesse si voltò immediatamente verso il retro della plancia. "Chiami il
> comandante Alluso, rapporto immediato. Glasgow, li tiri fuori da lì. Ora."
> Sia il guardiamarina alla tattica che Mark annuirono, le dita che
> correvano sulle rispettive consolle.
> "Non rispondono, Signore," rapportò il primo.
> "Non riesco ad ottenere un aggancio," riferì Mark.
> "Riprovate," ordinò Margret, senza che ce ne fosse bisogno. "Carpenter?"
>  "Qualcosa interferisce con i sensori. Sembra..." L'uomo aggrottò le
> sopracciglia, scorrendo i dati. "Sto rilevando delle alterazioni
> nell'assetto climatico della zona. Era già successo, ma non con questa
> portata."
> "Che genere di alterazione climatica?"
> "Sembra una tempesta di sabbia, ma è difficile esserne sicuri dalle
> letture dei sensori e..." John si interruppe ancora una volta. "Sto
> rilevando un secondo fenomeno," disse lentamente.
> "Dove?" chiese Hesse.
> John si voltò, esterrefatto. "Qui."
>
> Non fece quasi in tempo a terminare l'ultima parola che la plancia fu
> travolta. Non fu un attacco, non venne dall'esterno. Ogni persona in
> plancia venne improvvisamente accecata e soffocata da minuscole particelle
> guizzanti nell'aria. Durò circa dieci secondi, poi tornò la calma.
>
> Demian si strofinò gli occhi e il viso con la manica dell'uniforme e si
> guardò intorno.
> "State tutti bene?"
> Vennero varie conferme. La plancia intorno era intatta, se non per un
> sottile strato di polvere rossa che sembrava essersi depositato su ogni
> superficie.
> "Che diavolo ci fa qui tutta questa sabbia?" sbottò il capitano, in
> direzione dell'ufficiale scientifico. In un primo momento pensò ci fosse
> stata un'esplosione. La consolle scientifica, solo pochi secondi prima
> accesa e in perfetto stato, era ora buia e silenziosa. Il piano era
> parzialmente spaccato. No, non sembrava un danno da esplosione. Sembrava
> più un pezzo di un relitto.
> Demian fece un passo avanti, sbattè le palpebre e cercò con gli occhi
> John. Solo che Carpenter, così come Margret e il guardiamarina della
> tattica, non c'era più.
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