[Stml11] R: [08.11 - Margret - Fuga]
Amedeo Laudisio
amedeo.laudisio a gmail.com
Lun 6 Ago 2018 13:30:43 CEST
Bel brano, suggerisce un paio di idee interessanti per il proseguimento !
Sono impaziente di leggere il seguito!
Il dom 5 ago 2018 12:09 Vanessa Marchetti <hazyel91 a gmail.com> ha scritto:
> Bel brano.. sì bisogna vedere come siamo messi a trama XD
>
>
>
>
> ========================
> Tenente Comandante Francesca Alluso
> Capo SEC/TAT
> USS Tokugawa NCC-51868
> ========================
>
>
>
> *Da: *Maddalena <bryn.lwellelyn a gmail.com>
> *Inviato: *venerdì 3 agosto 2018 19:15
> *A: *USS Tokugawa <stml11 a gioco.net>
> *Oggetto: *[Stml11] [08.11 - Margret - Fuga]
>
>
>
> Eccomi finalmente.
> Ho fatto veramente tanta fatica a scrivere questa volta. La storia si è un
> po' ingarbugliata. Il brano non è lunghissimo, ma ho cercato di avviare la
> missione a conclusione. Spero vi piaccia.
> Se c'è qualche refuso che mi è sfuggito, correggo.
>
> __________________________
>
>
> Hana non percepiva più nulla se non la rabbia di quell’essere.
>
> Alla fine avevano scelto lei, di questo era certa in un modo che andava
> oltre la normale logica dell’esistenza umanoide. I Kepank, quegli esseri
> grigi e informi, privi di percezione, che aveva avvertito sin dall’inizio
> di quella storia avevano scartato gli altri membri dell’equipaggio uno a
> uno e, infine, avevano scelto lei.
>
> Non le era chiaro il perché. All’inizio, quando si era trovata in quello
> spazio incorporeo la potenza della rabbia che aveva percepito in quelle
> creature, l’aveva accecata. Li avvertiva, avvertiva le voci, quei rombi
> improvvisi nel buio, avvertiva le vaghe presenze bluastre del resto
> dell’equipaggio intorno a lei, ma erano tutte sensazioni smorzate.
>
> La rabbia era ovunque. Una rabbia cieca, pressante, avvolgente. Una rabbia
> di cui non aveva mai avvertito pari, una rabbia che non poteva essere
> contenuta in una sola mente, una rabbia che era la somma dell’odio di
> un’intera razza.
>
> Piano piano, però, era riemersa, aveva cominciato a capire. C’era
> decisamente qualcosa di nuovo in quell’esperienza. Ormai si era resa conto
> che anche il luogo in cui era stata confinata in precedenza con i suoi
> compagni di equipaggio non era altro che un’illusione. Non poteva che
> essere così. Ma si era trattato di un tipo diverso di illusione, come se i
> Kepank li stessero valutando, mettendo alla prova. Se quelli erano stati i
> preparativi, questa era la battaglia vera e propria e si era spostata nel
> mondo reale. Per questo, credeva, percepiva gli altri ufficiali in maniera
> così vaga. Ciò che avvertiva era soltanto un’eco, una proiezione di loro a
> bordo della Tokugawa. Il suo stesso corpo fisico era in movimento, o almeno
> lo era stato fino a pochi minuti prima.
>
> I Kepank si stavano manifestando attraverso di lei per intraprendere una
> battaglia contro i Kepunk, una battaglia che infuriava da secoli e che per
> secoli sarebbe durata.
>
> E lei non sapeva come fermarli.
>
>
>
> *USS Tokugawa – Plancia – 4 novembre 2397, ore 12.41*
>
> La battaglia infuriava tutto intorno alla Tokugawa e, con grande
> disappunto di Hesse, non stava andando troppo bene. La situazione era già
> grama quando erano le sole navi federali a combattere l’una contro l’altra,
> ora che si erano aggiunte le navi aliene l’intera faccenda rischiava di
> assumere i toni di una catastrofe.
>
> La Tokugawa aveva subito relativamente pochi danni, certamente meno di
> altre navi che, indebolite dal precedente conflitto, non erano state in
> grado di reagire altrettanto in fretta ed efficacemente all’attacco delle
> cinque potenti navi aliene.
>
> In condizioni normali, la strategia migliore sarebbe stata una ritirata
> strategica.
>
> A nessun capitano della Flotta piaceva l’idea della fuga. Vengono loro
> inculcati durante l’addestramento ideali di coraggio, onore e sacrificio,
> ma se questo significava salvare il proprio equipaggio e quello delle altre
> navi, Hesse sarebbe stato ben contento di darsi alla fuga.
>
> La loro preziosa, gloriosa missione di esplorazione stava finendo con un
> gran fiasco. Qualunque fosse il motivo della guerra in corso tra i Kepunk e
> i Kepank, non sembrava ci fosse spazio per la mediazione. Hesse non sapeva
> da quanto durava né quali fossero le ragioni alla sua base – diavolo, non
> sapeva nemmeno chi fosse questa gente e quali armi avessero a disposizione
> – ma, a questo punto, malgrado la sua curiosità, non gli interessava.
>
> La cosa da fare ora era ritirarsi a distanza di sicurezza finchè i
> rinforzi non fossero arrivati. Abbastanza vicini da proteggere i punti
> sensibili del sistema, abbastanza lontani da poter raccogliere le forse e
> riorganizzarsi senza farsi sparare addosso.
>
> La questione di come evitare successivi attacchi da parte di quelle navi
> era spinosa, ma Hesse non aveva tempo di preoccuparsene ora. Rimaneva solo
> un piccolo, spinoso dettaglio da sistemare. Come avrebbero fatto a
> riacquistare il controllo delle altre navi federali?
>
>
>
> *USS Tokugawa – Infermeria – Contemporaneamente*
>
>
>
> “Non capisco… non ha senso…”
>
> De Chirico si grattò il retro del collo, gli occhi stretti e le
> sopracciglia così corrugate da formare un’unica linea continua mentre
> osservava i dati.
>
> L’infermiera accanto a lui, allungò il collo per vedere i risultati delle
> scansioni e parve altrettanto perplessa, benché la sua reazione non fosse
> lontanamente soddisfacente quanto quella del medico.
>
>
>
> D’kar e Hana erano distesi su due lettini affiancati, entrambi bloccati da
> campi di forza ed entrambi privi di sensi. Hair aveva aiutato il medico a
> bloccare il collega che, prontamente sedato, era stato messo in condizione
> di non fare danni, poi era corso in sala macchine, richiamato
> dall’emergenza in corso. Se ne erano andati quasi tutti, ognuno alle
> proprie postazioni da battaglia, tranne Margret che, visti gli ultimi
> sviluppi, aveva ricevuto l’ordine di rimanere in infermeria.
>
> Sembrava chiaro che, se avevano qualche speranza di capire cosa stava
> succedendo, la risposta dovesse essere lì.
>
>
>
> “Cosa non ha senso, dottore?” Margret si aggrappò ad un lettino mentre uno
> scossone faceva tremare il pavimento.
>
> “Non riesco a capire…”
>
> “Dottore!”
>
> De Chirico indicò due schermate gemelle. “Le vede questi?”
>
> Margret li vedeva, ma non aveva idea di cosa avrebbero dovuto significare.
> Dalla sua espressione doveva essere chiaro perché De Chirico colse al volo.
> “Ho avviato una scansione sulle onde delta terziarie sia di D’Kar che del
> consigliere Hana.” Allungò la mano verso lo schermo più vicino dove due
> diversi tracciati erano sovrapposti ed evidenziati in diversi colori.
>
> “Quello sottostante appartiene al consigliere e coincide esattamente con
> quello che abbiamo in archivio.”
>
> “E l’altro?”
>
> “Non ne ho idea. I Kepank, forse. Un’altra entità che sovrappone la sua
> attività cerebrale a quella di Hana.”
>
> Le antenne del primo ufficiale si tesero. “Sta dicendo che c’è qualcosa
> dentro di lei? Che è… come si dice… posseduta?”
>
> “Non propriamente… ma… beh, sì, il concetto più o meno è quello. Credo si
> tratti di un’influenza telepatica di qualche tipo. L’hanno usata per
> parlare attraverso di lei e a quanto pare non se ne sono ancora andati. E
> non è tutto?”
>
> “Non è tutto?” domandò la donna, reggendosi in piedi nel bel mezzo di un
> altro scossone. “Che altro c’è?”
>
> De Chirico indicò l’altro schermo. “Ho rilevato lo stesso nel dottor
> D’Kar. Ora il secondo tracciato, quello intruso se vogliamo chiamarlo così,
> è sparito, ma è stato ben visibile per qualche istante dopo che abbiamo
> iniziato a monitorarlo. Siamo stati in grado di registrarlo per un soffio.”
>
>
>
> Il medico premette un altro tasto. I due tracciati in sovrapposizione,
> appartenenti non al vulcaniano e ad Hana, ma presumibilmente ai Kepank e ai
> Kepunk, vennero evidenziati e sovrapposti.
>
>
>
> Margret strinse gli occhi. “Sono esattamente speculari. Cosa significa?”
>
> “Non lo so. Non ha senso, non ho mai visto una cosa del genere. Ma una
> cosa la so.” De Chirico si voltò verso il primo ufficiale. “Credo di
> poterlo eliminare.”
>
>
>
> *USS Tokugawa – Plancia – Contemporanemante*
>
>
>
> L’ennesimo scossone fece tremare il pavimento. Una consolle esplose da
> qualche parte alle sue spalle. Hesse si abbassò d’istinto.
>
> “Rapporto!”
>
> “Danni sui ponti da 6 a 9, sezioni 13,14 e 16,” gridò una voce.
>
> “Ci stiamo spostando per coprire l’unità più vicina!” La voce della Alluso
> risuonò sopra il frastuono della battaglia.
>
> Hesse fece segno di aver capito e tornò a guardare lo schermo principale.
> Non c’era bisogno di ordinare al timoniere una manovra in particolare. Se
> c’era qualcosa che Hesse aveva imparato da quando aveva preso il comando
> della Tokugawa è che l’equipaggio sapeva il fatto suo.
>
> Quasi non udì il trillo del comunicatore.
>
>
>
> =^= Margret a Hesse =^=
>
> “Non è proprio il momento, comandante.”
>
> =^= Capitano, abbiamo scoperto qualcosa di importante. Crediamo di sapere
> come i Kepank influenzano i membri dell’equipaggio.”
>
> Hesse si voltò a scambiare un’occhiata con la Alluso.
>
> “E potete fermarli?”
>
> =^= Pensiamo di sì. =^=
>
> “Fatelo.”
>
>
>
>
>
>
>
>
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient> Mail
> priva di virus. www.avast.com
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient>
> <#m_-3859790169132025752_DAB4FAD8-2DD7-40BB-A1B8-4E2AA1F9FDF2>
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