[Stml11] 08.05 Polvere di Kepunk

marco.tassinari94 a email.it marco.tassinari94 a email.it
Mer 21 Feb 2018 13:16:30 CET


Molto Bello! davvero interessante anche se un po inquietante =P



--------- Original Message --------

 Da: "USS Tokugawa" <stml11 a gioco.net>

 To: "stml11 a gioco.net" <stml11 a gioco.net>

 Oggetto: [Stml11] 08.05 Polvere di Kepunk

 Data: 15/02/18 20:33

 

  Ciao,

 

 eccovi il mio brano spero che vi piaccia e di non aver combinato troppi 

 casini.

 

 

 USS Tokugawa - Plancia - 4 Novembre 2397 - Ore 07.50

 

 La situazione in plancia era totalmente tranquilla. La nave era bloccata 

 nello spazio circondata dalla task force federale e l'equipaggio aveva 

 molto poco da fare: l'ufficiale al timone controllava di tanto in tanto 

 la posizione mentre gli ufficiali al tattico cercavano di tenersi 

 impegnati con una diagnostica del sistema d'arma. Francesca era seduta 

 al postazione del capitano. Anche lei aveva praticamente nulla da fare. 

 Aveva impartito pochi ordini e di tanto in tanto chiedeva aggiornamenti 

 agli ufficiali scientifici.

 

 Aveva appena chiuso una comunicazione con l'insistente capitano della 

 Leonardo quando arrivò una chiamata:=^=Capitano Alluso, ci raggiunga
al 

 laboratorio scientifico 2.=^=

 

 USS Tokugawa - Infermeria - 4 Novembre 2397 - Ore 07.50

 

 Anche in infermeria la situazione era stabile e immutabile. Il dottor de 

 Chirico stava cercando di risvegliare senza troppi successi la squadra 

 di comando. D'improvviso gli venne un flash della sua esperienza in quel 

 luogo oscuro e grigio e guardò preoccupato i suoi compagni.

 

 Doveva tirarli fuori.

 

 Era rimasto terribilmente scioccato da quella esperienza e non poteva 

 lasciare i suoi colleghi e il capitano bloccati in quella prigione.

 

 Stava per prendere un strumento di analisi neurale quando un terribile 

 dubbio avvolse la sua mente: e se si trattava di un sogno? Se era ancora 

 prigioniero di quella strana oscurità?

 

 Una paura primordiale avvolse le sue viscere e il dottore iniziò a 

 guardarsi attorno rapidamente come per cercare delle conferme.

 

 *Ne sono uscito... ne sono uscito.* La parte conscia del medico
cercò di 

 scacciare le paure ma l'inconscio non voleva sapere di calmarsi.

 

 Si allontanò leggermente da colleghi e, giunto ad un replicatore, si


 bevve un bicchiere d'acqua fresca.Sentì l'acqua passare attraverso
la 

 gola e il gelido tocco della bassa temperatura del liquido fu un vero 

 toccasana: la pura sparì di colpo lasciando il medico come
rinvigorito e 

 sicuro delle sue certezze.

 

 A grandi passi torno al suo lavoro ma, pochi istanti dopo aver iniziato 

 delle analisi sul capitano Hesse, sentì una chiamata
all'interfono:=^= 

 Dottor De Chirico ci raggiunga al laboratorio 2.=^=

 

 USS Tokugawa - Laboratorio scientifico - 4 Novembre 2397 - Ore 08.00

 

 La polvere iniziò ad uscire dalla sonda come spinta da una strana e 

 aliena forza. I singoli granelli erano così fini che sembrava un 

 riversamento di un liquido catramoso. In pochi istanti si accumulò
ai 

 piedi della sonda un mucchio di grosse dimensioni superiore al volume 

 interno della sonda.

 

 Per un lunghissimo minuto non successe nulla. Poi piccole scariche 

 energetiche iniziarono a legare i vari grani. Nel punto centrale le 

 folgori si concentrarono in un vortice di color bluastro. La polvere 

 iniziò a vorticare fino ad addensarsi in uno strano cubo
arrotondato. La 

 struttura diventò omogenea, robusta e quasi lucente. Appena
addensata 

 iniziò a cresce con una forma tubolare spingendo verso l'alto il
cubo 

 arrotondato.

 

 Arrivato ad una altezza di circa 60 centimetri il cubo esplose aprendo 

 in 5 falangi più un palmo.

 

 Poco distante il campo di forza iniziò a sfrigolare come se stesse 

 sobbalzando.

 

 Una seconda serie di folgori avvolse la polvere restante e in pochi 

 istanti assunse una forma antropomorfa.

 

 Il copro era nero, compatto e rifletteva la luce del laboratorio con una 

 strana brillantezza violacea.

 

 In una stanza adiacente il facente funzioni di capitano Alluso osservava 

 la scena attraverso un monitor. Sapeva di avere gli occhi di almeno una 

 ventina di scienziati addosso. Il dottor De Chirico le si avvicinò 

 dicendo: "Che cos'è?"

 

 Francesca ruotò la testa verso il responsabile del laboratorio il
quale 

 replicò: "Le analisi sono inconcludenti."

 

 "Cioè?" Chiese la Alluso.

 

 "Rileviamo... ." lo scienziato si voltò verso i colleghi come per
chiedere 

 supporto:"... la polvere... nessun cambio della composizione... ."

 

 "Ma allora come ha fatto ad assumere quella forma?"

 

 "Non si sa... se ci fosse Carpenter... ." Provò a dire lo
scienziato.

 

 "Allora perché ha assunto quella forma?" Chiese Francesca.

 

 "Non lo so." Provò a dire lo scienziato ma il dottore De Chirico fu
più 

 rapido: "Se ha quella forma è perché vuole comunicare... ."

 

 "E noi comunicheremo." Concluse il facente funzioni di capitano.

 

 Luogo indeterminato - Tempo indeterminato

 

 Il capitano Hesse era ancora pesantemente irritato dalla scomparsa del 

 dottor DeChirico quando Hana richiamò l'attenzione di tutti.

 

 "Sta succedendo qualcosa." Avvertì la donna.

 

 "Come?" Rispose il comandante Margret mettendosi istintivamente sulla 

 difensiva.

 

 Carpenter e Hair si misero spalla contro spalla scrutando 

 quell'impenetrabile buio.

 

 Il timoniere Shnar e Glaskow si avvicinarono al capitano e al 

 consigliere pronti a proteggere i colleghi.

 

 Hesse si guardò intorno e, in direzione di Margret, vide qualcosa
che 

 non riuscì a spiegare: un buio scurissimo più forte e
compatto di quello 

 che gli avvolgeva si stava avvicinando.

 

 Il capitano fece per parlare ma Hana fu più veloce: "Sono le
creature 

 che ho definito grigie... si stanno avvinando."

 

 Hesse guardò il buio intenso avvicinarsi indeciso su cosa fare e
come 

 tentare un primo contatto.

 

 Il buio fu vicinissimo a loro. Si era fermato ad un passo da Carpenter e 

 Hair istintivamente provo ad illuminarlo con la torcia ma la luce
sparì 

 nel nulla come se qualcosa l'avesse catturata.

 

 Hesse vide il tentativo dell'ingegnere e, nello stesso istante in cui si 

 chiese se era stata o no una mossa azzardata, una voce risuono attorno a 

 loro: "Voi... non dovevate venir qui."

 

 Era una voce settica senza emozioni o inflessioni e, dopo una breve 

 pausa, aggiunse: "Dovete stare attenti ai Kepunk."

 

 USS Tokugawa - Laboratorio scientifico - 4 Novembre 2397 - Ore 08.05

 

 Timoroso il facente funzione di capitano entro nel laboratorio seguita 

 dal dottor De Chirico. In pochi passi fu davanti al campo di forza e lo 

 sentì sfrigolare al contatto.

 

 La donna fece un cenno al guardiamarina che le guardava attraverso un 

 cristallo protettivo nell'altra stanza. Prontamente l'ufficiale
digitò 

 alcuni comandi sulla consolle e si aprì un varco nel campo di forza.

 

 Il capo della sicurezza guardo il dottore: "Pronto."

 

 Il medito annuì gravemente e il gruppetto si avvicinò
all'umanoide 

 formatosi dalla polvere oscura contenuta nella sonda.

 

 L'essere era rimasto inerte senza muoversi o far nulla ma quando i due 

 ufficiali entrarono nel campo di forza mosse la testa in direzione dei 

 due nuovi arrivati.

 

 Non aveva gli occhi. Aveva quello che si poteva definire come il profilo 

 esterno degli occhi di un umanoide ma si voltò comunque verso il 

 comandante Alluso e il dottor De Chirico.

 

 Labbra fittizie si mossero ma non uscì alcun suono. La comunicazione


 arrivò direttamente nella mente dei due ufficiali: *Noi siamo i
Kepunk. *

 

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