Excelsius!<br>Hahaha! Bello, la conclusione m'acchiappa.<br><br><br>Maximilien Tracey <cpt.maxtracey@gmail.com> ha scritto:<br><br><div dir="ltr"><div>Come al solito, mi faccio un programma di lavoro, poi la vita reale mi incasina tutto (questa volta si è superata ... 2 funerali, 2 colloqui, 1 incidente d'auto) ... per questo il brano non è venuto come volevo (tutt'altro) e non l'ho manco riletto perchè l'ho terminato giusto ora ... però come avevo preannunciato ho terminato la missione (più che altro perchè, altrimenti, avrei passato la palla in un bruttissimo punto a livello narrativo) ... spero non faccia troppo schifo ...<br></div><div>Ciao<br>--------------------------<br>
<p class="MsoNormal">Palazzo della Federazione - 8 luglio 2394, ore 11:50</p>
<p class="MsoNormal">Il mezzosangue betazoide, ancora intento a percorre i
corridoi mentali della banca dati, improvvisamente avvertì qualcosa. Una strana
sensazione istintiva più che una vera presa di coscienza,<span style> </span>ma abbastanza forte da costringerlo a
proseguire le sue ricerche in una determinata<span style>
</span>direzione, quasi come se fosse un asteroide catturata dalla gravità di
un pianeta a cui si era incautamente avvicinato troppo.</p>
<p class="MsoNormal">La mente di Maximilién, geneticamente avvezza alle comunicazioni
telepatiche malgrado lui non brillasse in materia, aveva lentamente iniziato a
mascherare le informazioni in ingresso con un “interfaccia” volta a rendere
l’interazione più semplice e naturale. Ora il vuoto oscuro del nulla era stato
sostituito da filamenti lattiginosi e fluorescenti che delineavano i contorni
di corridoi eterei.</p>
<p class="MsoNormal">Muovendosi<span style> </span>come se si
trovasse in una sorta di proiezione astrale, il corpo onirico del Capitano
fluttuò all’interno di un lungo corridoio, fermandosi solamente quando notò una
serie di figure parzialmente definite al termine dello stesso. Cercò di non dar
loro peso, <span style> </span>riprendendo quasi
immediatamente il suo viaggio e non ci mise molto a riconoscere nei lineamenti
sfocati delle figure davanti a se varie versioni differenti delle uniformi
della Flotta. Si rese conto inoltre che, malgrado la sua velocità fosse
costante, la distanza con quella sorta di “armata eterea” non sembrava variare
di conseguenza, diminuendo in maniera decisamente minore di quanto avrebbe
dovuto fare. Non diede però peso neanche a questo, notando invece che alcune di
queste figure iniziavano ad acquisire maggior definizione, mentre altre
svanivano in uno sbuffo di vapore luminoso per poi rimescolarsi in nuove e
diverse forme. Finalmente, iniziò a riconoscere i volti di queste figure. <span style> </span>Famigliari, conoscenti, colleghi, amanti,
perfino persone che aveva incontrato solo un paio di volte. Avvertì un
pizzicorio alla base del cranio e ciò gli confermò che, qualunque cosa stesse
accadendo, ora stava interagendo direttamente con la sua psiche. </p>
<p class="MsoNormal">Poi, dopo quelli che a Maximilén parvero una manciata di
secondi, ma che potevano essere molti di più, la sua velocità di avvicinamento
alle strane forme eteree iniziò gradatamente ad aumentare, mentre un numero
sempre maggiore di queste ultime svanivano nel nulla. Erano rimasti solamente
in cinque quando lui arrivò ad una decina di metri dalle figure.</p>
<p class="MsoNormal">I suoi genitori, così come le sue memorie infantili li
ricordavano, furono i primi a svanire, seguiti pochi attimi dopo dalla figura
del fratello Damién. La figlia, nella sua uniforme dalla livrea color senape coi
lunghi capelli ordinati in un elegante chignon, così come la ricordava
dall’holofilmato che Sarin gli aveva inviato in occasione della promozione a
Tenente <span style> </span>qualche settimana prima, rimase
qualche attimo in più, ma svanì a sua volta poco tempo dopo.</p>
<p class="MsoNormal">Solamente T’Laria, la sua ex-moglie, vestita solamente di
una camicia capace di lasciar ben poco all’immaginazione, rimase ad attenderlo.</p>
<p class="MsoNormal">“Configurazione della matrice di interfaccia completata. –
affermò la donna, prendendo di sorpresa il mezzosangue – Sono in attesa di
ordini.” <span style> </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style> </span>“Tilly? – replicò lui,
lasciandosi andare ad un commento sarcastico pochi attimi dopo – Sembra quasi
che tu ci stia prendendo gusto … ”</p>
<p class="MsoNormal">La donna osservò il Capitano per una manciata di secondi,
forse indecisa su cosa replicare, poi riprese la parola.</p>
<p class="MsoNormal">“ La forma del Comandante T’Laria è stata scelta come
interfaccia in base alle preferenze dell’utente utilizzatore. – Maximilién
inarcò un sopracciglio – Questa rappresentazione sembra essere quella che
suscita maggiori reazioni emotive nell’utente utilizzatore …”</p>
<p class="MsoNormal">USS Tokugawa, Plancia – Contemporaneamente</p>
<p class="MsoNormal">=^= Come le ho già detto, le onde emesse dal marchingegno
avvolgono l’intero pianeta in maniera irregolare … – Frass, il cui volto
campeggiava sullo schermo della plancia, lasciò il posto ad un immagine di una
sezione del pianeta, contornato da cerchi e ellissi – Ma riescono comunque a
saturare la termosfera nel loro punto più basso … allo stato attuale dubito
seriamente che possiamo essere in grado di fare qualcosa … =^=</p>
<p class="MsoNormal">Hair soppesò attentamente ogni mesta parola proferita dal
Capitano della Excelsior, sospirando. In quei venti minuti scarsi intercorsi
dalla ‘Deflagrazione Theta’ <span style> </span>lui e i
colleghi dell’altra nave non avevano fatto altro che sbattere la testa contro
il muro, elaborando ipotesi su ipotesi per aiutare la squadra a terra e,
magari, mettere nel sacco Taor allo stesso tempo, ma le simulazioni avevano
dato tutte risultati pessimi. Innanzitutto, la nuova modulazione delle onde li
aveva costretti a gettare alle ortiche parecchi dei calcoli eseguiti per le
frequenze precedenti e, come se ciò non fosse stato abbastanza, la quantità di
onde prodotte era aumentata esponenzialmente. Tutto ciò che erano in grado di
fare era limitato a deflettere quelle poche onde che arrivavano fino a loro.</p>
<p class="MsoNormal">“Dobbiamo continuare a cercare un modo …”</p>
<p class="MsoNormal">=^= Lo so … =^=</p>
<p class="MsoNormal">Palazzo della Federazione - 8 luglio 2394, ore 12:00</p>
<p class="MsoNormal">Maximilién aveva passato gli ultimi minuti a discutere con
quella sottospecie di intelligenza artificiale che gestiva la banca dati,
imparando molte cose. Benchè il dispositivo fosse rimasto perlopiù integro, il
terremoto di qualche secolo prima aveva danneggiato parte del sistema di
controllo, inibendone le funzioni ad alto livello. Era però stato solamente quando
lo smorzatore era andato a farsi friggere che il dispositivo aveva iniziato le
procedure di ripristino, identificando gli utenti principali e utilizzando
alcuni parametri presi direttamente dal suo subconscio. <span style> </span>Perciò, per lui, aveva scelto di utilizzare
l’aspetto della ex-moglie. L’apparecchio doveva essersi comunque danneggiata
più di quanto dicesse, dato che aveva scelto tra le migliaia di possibilità,
personalizzate per ogni utente,<span style> </span>il volto
dell’ex-moglie <span style> </span>adducendo inoltre una
motivazione decisamente insensata. Probabilmente.</p>
<p class="MsoNormal">“E’ possibile disattivare la trasmissione delle onde Theta?”
domandò alfine Maximilién, cercando di tagliare definitivamente la testa al
toro. La risposta dell’intelligenza artificiale però, non si fece attendere.</p>
<p class="MsoNormal">“No. – rispose laconicamente in tono freddo, argomentando il
tutto solamente qualche tempo dopo – Il trasmettitore è integrato in uno dei
moduli che contengono i circuiti principali. E’ impossibile disattivarlo senza
distruggere i dati contenuti all’interno della memoria.”</p>
<p class="MsoNormal">Maximilién cercò di pensare ad una domanda, ma
l’interfaccia, ancora collegata al suo subconscio, sembrò captarla ben prima
della sua formulazione, iniziando ad argomentare.</p>
<p class="MsoNormal">“E’ possibile disattivare il trasmettitore. Ma per farlo è
necessario trasferire temporaneamente alcune funzioni <span style> </span>di controllo in un apparato secondario, il
quale è attualmente mal funzionante a causa di un anomalia di origine esterna”</p>
<p class="MsoNormal">Maximilién comprese immediatamente cosa l’interfaccia
intendesse. Il dispositivo di Taor.</p>
<p class="MsoNormal">Un idea iniziò quindi a formarsi nella mente del mezzosangue
betazoide.</p>
<p class="MsoNormal">USS Tokugawa, plancia - 8 luglio 2394, ore 12:12</p>
<p class="MsoNormal">Hair e il resto dell’equipaggio avevano appena dato il via a
l’ultima di una serie di innumerevoli quanto fallaci simulazioni.<span style> </span>Nel tempo trascorso, gli equipaggi delle due
navi federali avevano cercato di realizzare un dispositivo portatile, basato
sugli studi che avevano effettuato sugli scudi delle navi, capace di generare
un campo in grado di tenere alla larga le onde theta in modo di permettere ad
una squadra di recarsi sul pianeta e mettere fine alla faccenda. Era un
progetto a cui, in realtà, entrambi gli equipaggi, lavoravano dall’inizio della
missione, ma non erano ancora riusciti a cavare un ragno dal buco. </p>
<p class="MsoNormal">Il dispositivo funzionava, si, ma i risultati erano
decisamente poco incoraggianti, in quanto gli scudi funzionavano effettivamente
come filtro solamente quando l’intensità delle onde era minima. Se si fossero
avvicinati al pianeta, le onde avrebbero attraversato gli scudi come un
coltello che affonda nel burro.</p>
<p class="MsoNormal">Seduto sulla poltrona del comando, Albert non aveva mai
smesso di osservare i dati della simulazione che scorrevano sul grande visore
dall’inizio della stessa, ma dovette farlo quando sentì la testa iniziare ad
appesantirsi. Qualcosa stava cambiando, probabilmente in peggio. Fece per dare
un nuovo ordine, ma prima che potesse farlo, una voce lo fermò. La voce del
Capitano Tracey.</p>
<p class="MsoNormal">“Hair … Albert, riesce a sentirmi?”</p>
<p class="MsoNormal">Subconscio di Taor – Poco dopo</p>
<p class="MsoNormal">“Dannazione!” ruggì mentalmente il Nexariano, la cui
coscienza, al contrario di Tracey, si trovava ancora sospesa in quel primitivo
nulla cosmico. Da quando era caduto sotto l’influsso della deflagrazione theta,
Taor aveva disperatamente cercato di controllare l’emissione di onde, come
aveva già fatto in precedenza, ma i suoi tentativi erano caduti miseramente nel
vuoto. L’apparecchio, semplicemente, non rispondeva ai suoi comandi e lui,
semplicemente, si limitava a maledirlo in tutti i modi che conosceva. </p>
<p class="MsoNormal">Qualcosa era successo nel mondo esterno, qualcosa che aveva
fatto che si che anche lui si ritrovasse vittima delle proprie macchinazioni.
Era decisamente improbabile che i Federali fossero riusciti a comprendere come
utilizzare il dispositivo, ma era l’unica idea che gli passava per la mente e
sapeva che doveva fermarli prima che riuscissero a mandare all’aria il suo
piano.</p>
<p class="MsoNormal">“Taor … - in maniera quasi profetica, la voce del Capitano
Tracey squarciò il nulla. Il nexariano strinse i pugni e digrignò i denti - …
so che mi senti.”</p>
<p class="MsoNormal">“Non so come abbia fatto, Capitano … - sentenziò con rabbia
l’alieno - … ma non mi arrenderò mai!”</p>
<p class="MsoNormal">Tracey non replicò immediatamente, ma quando lo fece, non fu
difficile notare una nota di marcato disgusto nella voce del mezzosangue
betazoide.</p>
<p class="MsoNormal">“Taor, tu … - il Capitano Federale si fermò per una frazione
di secondo, tenendo faticosamente a freno la lingua - … tu ora sei solo un
prigioniero, come lo siamo noi …”</p>
<p class="MsoNormal">Il nexariano si produsse in malizioso sorriso. Le parole del
Capitano gli avevano fatto capire che egli non era in grado, perlomeno non
ancora, di esercitare pienamente controllo sul dispositivo. Certo, come aveva
fatto lui, il Capitano sarebbe stato probabilmente in grado di controllare
appieno il dispositivo dopo qualche tempo, ma lui non gliel’avrebbe permesso. </p>
<p class="MsoNormal"><span style> </span>USS Tokugawa, plancia
- 8 luglio 2394, ore 12:32</p>
<p class="MsoNormal">=^= E lei ha acconsentito?!? – Il volto del Capitano Frass
sul visore, mostrava in maniera decisamente eloquente il suo più totale stupore
- … mi scusi per la franchezza, ma sia lei che il suo Capitano siete dei pazzi
incoscienti! =^=</p>
<p class="MsoNormal">“Se il piano del Capitano funziona ci saremo liberati delle
onde theta e di Taor con una sola manovra …”</p>
<p class="MsoNormal">=^= Ma se non funziona avremo regalato ad un dittatore un’arma
in grado di …=^=</p>
<p class="MsoNormal">“Chi non risica, non rosica …”<span style> </span>affermò sottovoce Albert. Una nozione che,
servendo sotto il Capitano Tracey, famoso per i suoi arditi colpi di testa,
aveva imparato bene. </p>
<p class="MsoNormal">“Signore! – il giovane ufficiale che sostituiva Carpenter
alla consolle scientifica interruppe la conversazione – le onde theta stanno
collassando!”</p>
<p class="MsoNormal">Palazzo della Federazione – pochi secondi prima</p>
<p class="MsoNormal">“Trasferimento delle funzioni di controllo al dispositivo
secondario in corso …” affermò l’interfaccia iniziando a perdere coesione e
trasformandosi in un indistinta figura luminosa.</p>
<p class="MsoNormal">Maximilién sperava di aver preso la decisione giusta.<span style> </span>L’interfaccia della banca dati l’aveva
informato che l’apparato in possesso di Taor non sarebbe stato in grado di
sostenere la potenza di entrambi i dispositivi contemporaneamente e che, se
utilizzato, probabilmente si sarebbe sovraccaricato e autodistrutto. Per questo
aveva gettato l’esca a Taor, facendogli sapere ciò avrebbe fatto e facendola
passare come una sorta di resa dovuta all’empasse che si era venuto a creare.
Sperava solo che, come sospettava, il nexariano fosse abbastanza paranoico da
riattivare immediatamente il dispositivo.</p>
<p class="MsoNormal">“Trasferimento delle funzioni di controllo completato. –
affermò la T’Laria virtuale sfarfallando per un paio di secondi prima di
scomparire. Al capitano parve di udire un sussurro prima di tornare alla
realtà. - … buona fortuna …”</p>
<p class="MsoNormal">Tempio nexariano - 8 luglio 2394 – poco dopo</p>
<p class="MsoNormal">Taor fu il primo a riprendersi fra coloro che si trovavano
all’interno del tempio. Con un sorriso a dir poco maligno attivo il proprio
comunicatore, urlando poi immediatamente l’ordine di riportarlo sulla nave…</p>
<p class="MsoNormal">Palazzo della Federazione – 11 luglio 2394 – Ore 08:00</p>
<p class="MsoNormal">Tracey, Frass e i rispettivi entourage fecero il loro
ingresso all’interno della stanza dove il prefetto Resco e i suoi colleghi li
stavano attendendo sfoggiando uno stanco sorriso. </p>
<p class="MsoNormal">“Capitano Tracey! - affermò il prefetto, alzandosi dalla
propria sedia ed avvicinandosi al Capitano con la mano tesa. – è un onore
averla con noi … “</p>
<p class="MsoNormal">Maximilien si limitò ad un gesto del capo, prendendo posto
all’enorme tavolo rotondo assieme ai colleghi.</p>
<p class="MsoNormal">“Come procedono le trattative coi nexariani?” il prefetto
sospirò mestamente, scuotendo la testa prima di<span style>
</span>rispondere.</p>
<p class="MsoNormal">“Lentamente, molto lentamente. Non intendono ammettere
nulla, ma la maggior parte di loro temeva Taor e ci sono grati per averglielo
tolto dai piedi … ma confidiamo in una soluzione positiva …”</p>
<p class="MsoNormal">Come aveva previsto, Taor aveva tentato di attivare
immediatamente il proprio dispositivo, sovraccaricandolo e bruciandone alcuni
componenti, rendendolo di fatto inutilizzabile. Comprendendo di essere stato in
qualche modo giocato, il nexariano aveva poi perso definitivamente il lume
della ragione ed aveva iniziato a massacrare membri del proprio equipaggio fino
a che uno dei pochi ufficiali superiori ancora rimasti in vita non era riuscito
a fermarlo con un colpo di phaser ben assestato.<span style> </span>Non avevano nemmeno tentato di ribellarsi
quando le squadre di sicurezza dell’Excelsior e della Tokugawa avevano
abbordato la nave.</p>
<p class="MsoNormal">Subito dopo i Qumani avevano cercato risposte dai Nexariani,
senza però ottenere granchè. Ora divenuti inutilizzabile a causa della mancanza
di interfaccia, i Qumani non potevano provare che la banca dati fosse realmente
quello che sostenevano, però non sembravano nemmeno così aggressivi come era
stato Taor. Probabilmente, in modo, diverso, anche loro erano state vittime di
Taor. </p>
<p class="MsoNormal">“Tutto è bene ciò che finisce bene …” affermò alfine il
Capitano Frass. Dopo aver scambiato con un lui una rapida occhiata, il mezzosangue
betazoide gli fece eco in un tono privo di convinzione.</p>
<p class="MsoNormal">“Già … Tutto è bene ciò che finisce bene …”</p>
<br></div><div><div><div><br>-- <br><div class="gmail_signature">-----------------------<br>Cpt. Maximilien Tracey<br>Commanding Officer<br>USS Tokugawa - nx 51868<br>Commbadge(mail): <a href="mailto:cpt.maxtracey@gmail.com" target="_blank">cpt.maxtracey@gmail.com</a><br>Commbadge(msn) : <a href="mailto:tamiel@email.it" target="_blank">tamiel@email.it</a><br>Commbadge(ICQ) : 166168538<br>------------------------<br>"E se per caso incontra un pullman di monache e le frigge col laser, come li vedete i titoli sui giornali di domani?" "... Fritto Mistico ..." - Howard Marner & Ben Jabituya, Corto Circuito. </div>
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