<div dir="ltr">Ciao ragazzi, finalmente, dopo varie vicissitudini sono riuscita a scrivere il brano!<div><br></div><div>Eccolo, spero vi piaccia.</div><div><br></div><div>Ciao e buon fine week end!</div><div><br></div><div>========================================</div><div><br></div><div><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%"><font style="font-size:11pt"><b><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Luogo
imprecisato - 4 Novembre 2397 - Ore 01.00</font></font> </b></font>
</p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">“<font style="font-size:11pt">Qualcuno
di voi ha una torcia portatile?” domandò il Capitano prima di
iniziare la spedizione di recupero. </font>
</p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">“<font style="font-size:11pt">Diamine
sì!” Rispose Carpenter accendendo la sua torcia portatile
incredulo del fatto che non avesse pensato prima ad una cosa così
ovvia... Erano nell'oscurità da non si sa quanto tempo e nessuno
aveva avuto ancora l'idea di cercare di fare un po di luce. Gli occhi
di tutti i presenti si chiusero all'improvviso: come degli animali
notturni, i loro occhi si erano praticamente abituati al buio quasi
da trovare fastidiosa quella fioca luce che all'improvviso avevano
acceso. All'improvviso ebbero la possibilità di capire meglio il
luogo in cui si trovavano: era una stanza con pareti, soffitto e
pavimento metallico. Tutto aveva lo stesso colore, un grigio scuro
assolutamente anonimo. Sembrava quasi una sala ologrammi spenta. La
stanza era a forma esagonale e su ciascun lato della stessa si
trovava una porta. Era come la partenza, o l'arrivo, di uno strano
labirinto. Margret aprì tutte le porte: ciascuna portava in un
piccolo corridoio con una ulteriore porta alla fine. </font>
</p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">“<font style="font-size:11pt">Credo
che sia il caso di trovare il modo di segnare tutti i nostri
spostamenti prima di muoverci... ” disse Margret con l'espressione
di chi sta dicendo una cosa particolarmente ovvia... </font>
</p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%"><font style="font-size:11pt">Decisero
di segnare i loro spostamenti con un pennarello nero che, non si sa
per quale motivo, il Capitano Hesse si trovò nella tasca della
divisa.</font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">“<font style="font-size:11pt">Bene!
- esclamò Carpenter con una ilarità effettivamente fuori luogo –
pare che questo viaggio parta bene!”</font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%"><font style="font-size:11pt">Gli
sguardi di tutti gli altri lo fecero subito tornare serio.</font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">“<font style="font-size:11pt">Ok,
seguendo il ticchettio di cui parlavamo, dovremmo andare da quella
parte” disse Hesse indicando una delle sei porte e tutti si
incamminarono, ben in guardia, verso quella direzione.</font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%"><font style="font-size:11pt">Prima
di recuperare Hair, anche lui completamente al buio, il gruppo
dovette aprire, e segnare, ben altre cinque porte.</font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">“<font style="font-size:11pt">Ragazzi,
non potete capire come sono felice di vedervi! - Esclamò Albert con
un sorriso da bambino sugli occhi – Ma sapete per caso dove ci
troviamo?”</font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">“<font style="font-size:11pt">Negativo
- rispose Margret – per il momento siamo venuti a recuperare lei.
Adesso dobbiamo recuperare De Chirico e Shnar, dopo di che cercheremo
di capire dove ci troviamo e troveremo un modo per tornare alla
nostra nave”. </font>
</p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">“<font style="font-size:11pt">De
Chirico e Shnar si trovano qua vicino, propongo di muoverci” disse
Hana mentre Carpenter ancora raccontava ad Hair della loro stanza
esagonale iniziale.</font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">“<font style="font-size:11pt">Direi
che sia il caso, facciamolo prima che la torcia ci abbandoni...”
disse Hesse e tutti si misero di nuovo in cammino seguendo le
indicazioni di Hana.</font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%"><br>
</p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%"><font style="font-size:11pt"><b><font color="#000000"><font face="Times New Roman">USS
Tokugawa – Laboratorio scientifico - 4 Novembre 2397 - Ore 07.30</font></font></b></font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%"><font face="Calibri, sans-serif"><font style="font-size:11pt"><font color="#000000">La
Tokugawa era stata messa in quarantena, ancora non si era capito cosa
avesse portato gli ufficiali superiri in quella situazione di stasi.
L'infermeria, privata dal suo Ufficiale medico capo, brancolava
ancora nel buio e quello che erano riusciti a fare fino a quel
momento era stato solo di assicurarsi che le condizioni di vita dei
'malati' rimanessero stabili.</font></font></font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%"><font face="Calibri, sans-serif"><font style="font-size:11pt"><font color="#000000">Nel
laboratorio invece, era stata adibita una specie di cabina di
contenimento, in cui si stava studiando la sonda che era stata
mandata nel tunnel spaziale. La Alluso aveva dato ordine preciso di
non entrare assolutamente in contatto con questa ma di trovare
comunque il modo di continuarla a studiare... e fu esattamente quello
che gli ufficiali scientifici stavano alacremente facendo. Non
avevano trovato ancora nulla di interessante, tranne per il fatto che
fosse avvolta da una specie di polvere stellare di colore grigio
scuro composta da una sorta di lega metallica sconosciuta. Non
avevano ancora scoperto nulla, ma l'attenzione e la velocità con cui
allestirono tutto faceva presumere che presto avrebbero avuto delle
novità. Inoltre, avevano la possibilità di avvalersi delle
strumentazioni più avanzate di una nave Scientifica della Flotta
richiamata sul posto per studiare quello stesso tunnel spaziale. Il
Capitano della USS Leonardo avrebbe voluto studiare direttamente a
bordo della sua nave quello strano composto rientrato con la sonda,
ma le condizioni di quarantena della Tokugawa impedivano qualunque
tipo di contatto tra equipaggi. Furono così costretti a mandare
attrverso il teletrasporto, uno spettrografo di massa ed altre
strumentazioni più avanzate di cui la Tokugawa non disponeva. </font></font></font>
</p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%"><br><br>
</p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%"><font face="Calibri, sans-serif"><font style="font-size:11pt"><b><font color="#000000"><font face="Times New Roman">USS
Tokugawa – Infermeria - 4 Novembre 2397 - Contemporaneamente</font></font></b></font></font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">
<font face="Calibri, sans-serif"><font style="font-size:11pt"><font color="#000000">Anche
in infermeria si lavorava alacremente per cercare di capire come
svegliare i corpi degli ufficiali. Al momento avevano provato con
diverse misture di farmaci, ma senza alcun risultato. Il dottore così
lasciò perdere qualunque tipo di somministrazione. </font></font></font>
</p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">
<font face="Calibri, sans-serif"><font style="font-size:11pt"><font color="#000000">All'improvviso,
la capsula del dottor de Chirico iniziò ad emettere gli stessi suoni
di allarme che erano stati emessi qualche ora prima da quella della
Alluso. L'infermiera corse a controllare cosa stesse succedendo e
trovò il suo capo, sveglio, quasi affogato nel liquido di
contenimento. Velocemente impartì il comando di apertura così che
il medico, miracolosamente sveglio, capitobolò a terra in preda agli
spasmi per il rischio appena corso di soffocamento. </font></font></font>
</p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">
<font color="#000000">“<font face="Calibri, sans-serif"><font style="font-size:11pt">Sto
bene, sto bene...” disse questo quando si rese conto che la sua
infermiera era spaventatissima e questa tirò un sospiro di sollievo,
finalmente non era più da sola a gestire quella situazione.</font></font></font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%"><font face="Calibri, sans-serif"><font style="font-size:11pt"><b><font color="#000000">Luogo
imprecisato – 4 Novembre 2397 – Pochi istanti prima</font></b></font></font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">
<font face="Calibri, sans-serif"><font style="font-size:11pt"><font color="#000000">De
Chirico e Shnar erano appena usciti dal piccolo tunnel in cui si
erano ritrovati all'improvviso. Strisciando erano riusciti ad
arrivare in una stanza un po più grande. Non vedevano comunque
nulla, ma da come rimbombavano le loro voci avevano capito di non
trovarsi in uno stanzone ma neanche erano più in un angusto
cunicolo.</font></font></font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">
<font face="Calibri, sans-serif"><font style="font-size:11pt"><font color="#000000">All'improvviso
sentirono come una porta aprirsi, entrambi scattarono in piedi alla
velocità della luce e si misero in guardia. Nessuno dei due era mai
stato un combattente, sicuramente de Chirico non aveva neanche mai
studiato nessun tipo di arte da combattimento, ma l'adrenalina ti fa
fare cose strane, così entrambi i due amici si trovarono spalla a
spalla e pronti a combattere. Certo Shnar era un andoriano, per cui
magari di carattere poteva essere un po più sveglio ed atletico del
suo amico dottore, ma alla fine il timoniere aveva la passione per la
musica, anche lui non aveva quasi mai fatto male ad una mosca... </font></font></font>
</p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">
<font face="Calibri, sans-serif"><font style="font-size:11pt"><font color="#000000">Dalla
porta intraviderò una luce fioca che si avvicinava, non riuscirono a
vedere nulla di quello che c'era dietro la luce, visto che i loro
occhi rimasero abbagliati ma Hesse fu più veloce di loro a parlare,
calmandoli entrambi: “Siamo noi, tranquilli.” Mai come in quel
momento la voce del loro Capitano fu così rassicurante per i due...</font></font></font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">
<font color="#000000">“<font face="Calibri, sans-serif"><font style="font-size:11pt">O
mio dio non potete capire quanto siamo contenti di vedervi tutti!”
esclamò de Chirico e iniziò ad abbracciare tutti. Tranne il
Capitano, si intende, lui era sempre molto restio ai contatti e
continuò ad esserlo anche in quella circostanza. Hair si era
avvicinato ai due per salutarli: abbracciato Shnar stava per fare la
stessa cosa con il dottore quando l'immagine di questo iniziò a
sfarfallare. Il suo corpo iniziò ad essere sempre più incorporeo.
Hair aveva avuto come l'impressione di abbracciare un fantasma, alla
fine de Chirico sparì nel nulla.</font></font></font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">
<font color="#000000">“<font face="Calibri, sans-serif"><font style="font-size:11pt">Lui
non è più qua con noi, non lo avverto più” disse Hana dopo un
attimo di sgomento generale.</font></font></font></p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">
</p><p lang="" style="margin-bottom:0.35cm;line-height:150%">
<font face="Calibri, sans-serif"><font style="font-size:11pt"><font color="#000000">Hesse
diede un pugno di frustrazione alla parete della stanza facendosi
anche male alle nocche.</font></font></font></p><div><div class="gmail_signature"><div dir="ltr"><div><div dir="ltr"><div>======================================</div><div>Capitano Demian Hesse<br></div><div>USS Tokugawa</div><div>======================================</div><div>Sype: dolcevoloo<br></div><div>======================================<br><br></div><div>*** L'unica differenza tra un pazzo e me è che io non sono pazzo ***<br></div></div></div></div></div></div>
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