<div dir="ltr">Ricevuto, chiedo scusa a tutti ma ero rimasta un po' indietro ^_^<div>Il brano mi sembra molto bello, prometto che lo rileggerò meglio ora che ho consegnato il mio brano sull'altra nave ^_^</div></div><div id="DAB4FAD8-2DD7-40BB-A1B8-4E2AA1F9FDF2"><br> <table style="border-top:1px solid #d3d4de">
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<td style="width:55px;padding-top:18px"><a href="https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail" target="_blank"><img src="https://ipmcdn.avast.com/images/icons/icon-envelope-tick-round-orange-animated-no-repeat-v1.gif" alt="" width="46" height="29" style="width: 46px; height: 29px;"></a></td>
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<a href="#DAB4FAD8-2DD7-40BB-A1B8-4E2AA1F9FDF2" width="1" height="1"></a></div><div class="gmail_extra"><br><div class="gmail_quote">Il giorno 20 febbraio 2018 20:06, Marco Calandri <span dir="ltr"><<a href="mailto:cesare.mouri.sf@gmail.com" target="_blank">cesare.mouri.sf@gmail.com</a>></span> ha scritto:<br><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">Ciao,<br>
il mio brano vi è arrivato.<div class="HOEnZb"><div class="h5"><br>
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Il 15/02/2018 20:33, Marco Calandri ha scritto:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
Ciao,<br>
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eccovi il mio brano spero che vi piaccia e di non aver combinato troppi casini.<br>
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USS Tokugawa – Plancia - 4 Novembre 2397 - Ore 07.50<br>
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La situazione in plancia era totalmente tranquilla. La nave era bloccata nello spazio circondata dalla task force federale e l’equipaggio aveva molto poco da fare: l’ufficiale al timone controllava di tanto in tanto la posizione mentre gli ufficiali al tattico cercavano di tenersi impegnati con una diagnostica del sistema d’arma. Francesca era seduta al postazione del capitano. Anche lei aveva praticamente nulla da fare. Aveva impartito pochi ordini e di tanto in tanto chiedeva aggiornamenti agli ufficiali scientifici.<br>
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Aveva appena chiuso una comunicazione con l’insistente capitano della Leonardo quando arrivò una chiamata:=^=Capitano Alluso, ci raggiunga al laboratorio scientifico 2.=^=<br>
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USS Tokugawa – Infermeria - 4 Novembre 2397 - Ore 07.50<br>
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Anche in infermeria la situazione era stabile e immutabile. Il dottor de Chirico stava cercando di risvegliare senza troppi successi la squadra di comando. D’improvviso gli venne un flash della sua esperienza in quel luogo oscuro e grigio e guardò preoccupato i suoi compagni.<br>
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Doveva tirarli fuori.<br>
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Era rimasto terribilmente scioccato da quella esperienza e non poteva lasciare i suoi colleghi e il capitano bloccati in quella prigione.<br>
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Stava per prendere un strumento di analisi neurale quando un terribile dubbio avvolse la sua mente: e se si trattava di un sogno? Se era ancora prigioniero di quella strana oscurità?<br>
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Una paura primordiale avvolse le sue viscere e il dottore iniziò a guardarsi attorno rapidamente come per cercare delle conferme.<br>
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*Ne sono uscito… ne sono uscito.* La parte conscia del medico cercò di scacciare le paure ma l’inconscio non voleva sapere di calmarsi.<br>
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Si allontanò leggermente da colleghi e, giunto ad un replicatore, si bevve un bicchiere d’acqua fresca.Sentì l’acqua passare attraverso la gola e il gelido tocco della bassa temperatura del liquido fu un vero toccasana: la pura sparì di colpo lasciando il medico come rinvigorito e sicuro delle sue certezze.<br>
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A grandi passi torno al suo lavoro ma, pochi istanti dopo aver iniziato delle analisi sul capitano Hesse, sentì una chiamata all’interfono:=^= Dottor De Chirico ci raggiunga al laboratorio 2.=^=<br>
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USS Tokugawa – Laboratorio scientifico - 4 Novembre 2397 - Ore 08.00<br>
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La polvere iniziò ad uscire dalla sonda come spinta da una strana e aliena forza. I singoli granelli erano così fini che sembrava un riversamento di un liquido catramoso. In pochi istanti si accumulò ai piedi della sonda un mucchio di grosse dimensioni superiore al volume interno della sonda.<br>
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Per un lunghissimo minuto non successe nulla. Poi piccole scariche energetiche iniziarono a legare i vari grani. Nel punto centrale le folgori si concentrarono in un vortice di color bluastro. La polvere iniziò a vorticare fino ad addensarsi in uno strano cubo arrotondato. La struttura diventò omogenea, robusta e quasi lucente. Appena addensata iniziò a cresce con una forma tubolare spingendo verso l’alto il cubo arrotondato.<br>
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Arrivato ad una altezza di circa 60 centimetri il cubo esplose aprendo in 5 falangi più un palmo.<br>
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Poco distante il campo di forza iniziò a sfrigolare come se stesse sobbalzando.<br>
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Una seconda serie di folgori avvolse la polvere restante e in pochi istanti assunse una forma antropomorfa.<br>
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Il copro era nero, compatto e rifletteva la luce del laboratorio con una strana brillantezza violacea.<br>
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In una stanza adiacente il facente funzioni di capitano Alluso osservava la scena attraverso un monitor. Sapeva di avere gli occhi di almeno una ventina di scienziati addosso. Il dottor De Chirico le si avvicinò dicendo: ”Che cos’è?”<br>
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Francesca ruotò la testa verso il responsabile del laboratorio il quale replicò: “Le analisi sono inconcludenti.”<br>
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“Cioè?” Chiese la Alluso.<br>
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“Rileviamo… .” lo scienziato si voltò verso i colleghi come per chiedere supporto:”… la polvere… nessun cambio della composizione… .”<br>
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“Ma allora come ha fatto ad assumere quella forma?”<br>
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“Non si sa… se ci fosse Carpenter… .” Provò a dire lo scienziato.<br>
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“Allora perché ha assunto quella forma?” Chiese Francesca.<br>
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“Non lo so.” Provò a dire lo scienziato ma il dottore De Chirico fu più rapido: “Se ha quella forma è perché vuole comunicare… .”<br>
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“E noi comunicheremo.” Concluse il facente funzioni di capitano.<br>
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Luogo indeterminato - Tempo indeterminato<br>
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Il capitano Hesse era ancora pesantemente irritato dalla scomparsa del dottor DeChirico quando Hana richiamò l’attenzione di tutti.<br>
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“Sta succedendo qualcosa.” Avvertì la donna.<br>
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“Come?” Rispose il comandante Margret mettendosi istintivamente sulla difensiva.<br>
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Carpenter e Hair si misero spalla contro spalla scrutando quell’impenetrabile buio.<br>
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Il timoniere Shnar e Glaskow si avvicinarono al capitano e al consigliere pronti a proteggere i colleghi.<br>
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Hesse si guardò intorno e, in direzione di Margret, vide qualcosa che non riuscì a spiegare: un buio scurissimo più forte e compatto di quello che gli avvolgeva si stava avvicinando.<br>
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Il capitano fece per parlare ma Hana fu più veloce: ”Sono le creature che ho definito grigie… si stanno avvinando.”<br>
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Hesse guardò il buio intenso avvicinarsi indeciso su cosa fare e come tentare un primo contatto.<br>
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Il buio fu vicinissimo a loro. Si era fermato ad un passo da Carpenter e Hair istintivamente provo ad illuminarlo con la torcia ma la luce sparì nel nulla come se qualcosa l’avesse catturata.<br>
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Hesse vide il tentativo dell’ingegnere e, nello stesso istante in cui si chiese se era stata o no una mossa azzardata, una voce risuono attorno a loro: ”Voi… non dovevate venir qui.”<br>
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Era una voce settica senza emozioni o inflessioni e, dopo una breve pausa, aggiunse: ”Dovete stare attenti ai Kepunk.”<br>
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USS Tokugawa – Laboratorio scientifico - 4 Novembre 2397 - Ore 08.05<br>
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Timoroso il facente funzione di capitano entro nel laboratorio seguita dal dottor De Chirico. In pochi passi fu davanti al campo di forza e lo sentì sfrigolare al contatto.<br>
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La donna fece un cenno al guardiamarina che le guardava attraverso un cristallo protettivo nell’altra stanza. Prontamente l’ufficiale digitò alcuni comandi sulla consolle e si aprì un varco nel campo di forza.<br>
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Il capo della sicurezza guardo il dottore: ”Pronto.”<br>
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Il medito annuì gravemente e il gruppetto si avvicinò all’umanoide formatosi dalla polvere oscura contenuta nella sonda.<br>
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L’essere era rimasto inerte senza muoversi o far nulla ma quando i due ufficiali entrarono nel campo di forza mosse la testa in direzione dei due nuovi arrivati.<br>
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Non aveva gli occhi. Aveva quello che si poteva definire come il profilo esterno degli occhi di un umanoide ma si voltò comunque verso il comandante Alluso e il dottor De Chirico.<br>
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Labbra fittizie si mossero ma non uscì alcun suono. La comunicazione arrivò direttamente nella mente dei due ufficiali: *Noi siamo i Kepunk. *<br>
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