[Stml13] 16 - 04 - Tecniche di contrattazione

Luigi Fantin edward.a.jenner a gmail.com
Dom 21 Giu 2015 23:50:06 CEST


ciao a tutti,
incredibilmente ce l'ho fatta. A dir la verità è stata un po' dura.
Sono reduce da un'epidemia di varicella che ha contagiato tutta la
famiglia. e sebbene io sia stato sempre bene, ho dovuto fare il monatto e
faticare il doppio.
ma cmq eccoci qua.

buona lettura
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SS Crusader NX 69659
Autore: GG
Personaggio: Tenente Comandante Edward Jenner
Titolo: Tecniche di contrattazione
Data creazione: 21/06/2015
Ambientazione: Spazio Cardassiano
Personaggi principali: Quatro, Bloch,Shaitan, Delta
Trama principale: Quatro e Bloch sono sulle tracce dei ferengi per
raggiungere il tellarita precedente proprietario delle memorie. Ma la
ricerca sarà piuttosto laboriosa.

Navetta Ferengi - 04/05/2395, ore 18:40

Usciti dalla curvatura la navetta si diresse verso il terzo pianeta del
sistema a velocità impulso. C'erano diversi scossoni dovuti chiaramente a
qualcosa che non andava al motore o a qualche sistema di supporto. Il
mercante bajoriano non sapeva se sperare per l'uno o per l'altro. Di sicuro
sperava di arrivare il prima possibile alla loro metà, qualunque essa
fosse. Guardava sconsolato il pianeta arancione con sfumature giallastre a
presagire un ambiente caldo e per niente favorevole.
Mentre si avvicinavano al pianeta il ferengi giovane che pilotava cominciò
a dire: “Eccola lì la stazione spaziale.”  Si trattava di una piccola
stazione per lo più usata come supporto ai piccoli trasporti. Stoccaggio e
 riparazioni erano le attività principali, non mancava però anche una
piccola attività di  commercio, spesso in una zona grigia tra legalità e
illegalità. “Eccoci arrivati. Sia chiaro che prima facciamo affari noi e
poi tu.” Il ferengi aveva accettato di portarlo dal tollerata solo perché
così avrebbe potuto spuntate prezzi migliori mostrando che aveva portato
qualcuno.
Arrivati al negozio trovarono solo un giovane commesso cardassiano intento
a pulire una vecchia coppa cerimoniale klingon. L’ambiente era stipato di
anticaglie di tutti i generi, provenienti da tutto i settori esplorati e
forse anche da altre parti, talmente erano strane certe cose. “Ehi tu.
Dov'è il padrone del negozio? Digli che Berk e Nor sono tornati a fargli
visita. Affari d’oro all’orizzonte!”
Il giovane cardassiano totalmente annoiato dal compito che stava facendo
rispose: “Mi dispiace,  il capo non c'è. E’ fuori per affari. Potete
chiedere a me.”
Dopo un primo momento di sbigottimento e delusione il ferengi più vecchio,
da buon commerciante (ferengi), sapeva su quali leve poteva contare per
convincere le persone, anche quelle non presenti, ma che probabilmente...
“È un vero peccato.  Questa volta ci è andata male: possiamo venire qui
solo una volta l'anno per fare acquisti e questa volta, per giunta, avevamo
portato anche un amico.  Dovremmo rivolgerci a qualcun altro allora. Ho
giusto notato venendo qui una vecchia conoscenza cardassiana. Ha proprio il
negozio qui di fronte. Speriamo che almeno lui abbia del tempo da
dedicarci, con tutti crediti che abbiamo sarebbe una vera delusioni tornare
a casa a mani vuote.”
Un cicalino insistente uscì da una console a muro semi nascosta da una
colonna di antichi elmi e elmetti di varie forme e dimensioni. Il giovane
cardassiano si affrettò a rispondere. Con fare nervoso parlava
all’interfono e fissava gli ospiti, parlava, e fissava. Ad un certo punto
interruppe la comunicazione e corse dai ferengi e dal bajoriano. “Il mio
padrone si trova sul pianeta qui sotto, sta terminando di sistemare il
nostro grande magazzino dopo una trattativa laboriosa con dei mercanti
venuti da fuori. Al momento non può muoversi ma se volete posso portarvi io
da lui. Useremo la nostra navetta. Offre la ditta!”
I visi dei ferengi si illuminarono e anche il bajoriano tirò, mentalmente,
un sospiro di solievo. Almeno il ritorno a casa sulla navetta sgangherata
dei ferengi sembrava rinviato.
Ma dopo quel piccolo viaggio dalla stazione a terra il povero bajoriano
dovette rivedere i suoi riferimenti di ciò che è sgangherato e ciò che non
lo è. Questa volta avevano probabilmente rischiato pure la vita rattrappiti
in quel tugurio, buio, malandato e puzzolente che il cardassiano chiamava
navetta. Anche i ferengi dovevano averla pensata come lui, visto che
uscirono per primi dalla navetta e anche con una certa fretta, si sarebbe
potuto dire.
Furono portati in un hangar piuttosto grande e, per fortuna, neanche tanto
mal ridotto. L’interno era stipato di casse e sacchi. Cianfrusaglie e
robivecchi. Cerano una sezione dedicata ai robot in disuso. Di la una alle
armi, e di qui una ai vestiti. Una vecchia navetta federale. Sembrava ci
fosse veramente di tutto, accatastato in maniera quasi ordinata in ogni
dove. Gli venne incontro un tellarita con le braccia aperte e fare allegro:
“Amici miei!”

Stazione spaziale, spazio cardassiano - 04/05/2395, ore 17:15

Bloch e Quatro si aggiravano nella stazione spaziale alla ricerca dei
ferengi. Erano riusciti a pedinarli fin lì, ma adesso non riuscivano a
trovarli. La loro navetta era ancora ormeggiata nell’hangar principale, ma
dei ferengi nessuna traccia. Avevano fatto qualche domanda in giro, in
maniera discreta, per capire dove fossero andati e se qualcuno li aveva
visti. Erano anche riusciti a trovare il negozio in cui erano andati. Ma
adesso sembrava chiuso, senza nessuna traccia dei mercanti. Decisero allora
di tornare alla loro navetta e comunicare gli sviluppi alla Crusader.

USS Crusader, alloggio del Capitano - contemporaneamente

 “Da questi rapporti sembra che qualcuno sia già venuto in possesso di
reperti provenienti dalla Pathfinder. Qui per esempio si parla di mercanti
cardassiani non meglio identificati. Sembra che si tratti di merce di
contrabbando scambiata sul mercato nero. Qui viene nominato questo luogo:
L’Avamposto. Non si capisce cosa sia, ma sembra si trovi da qualche parte
su un pianeta del sistema Cuellar.”
=^= Capitano, c’è una comunicazione per lei dal comandante Quatro. =^=
“Me la passi qui, guardiamarina.”
“Qui Shaitan, mi dica Quatro. Ci sono delle novità?”
=^=Cattive notizie Capitano. Abbiamo perso  i ferengi qui alla stazione
spaziale. Devono essere andati da qualche parte utilizzando un’altra
navetta mentre noi li stavamo cercando sulla stazione.=^=
“Qui dalla Crusader possiamo provare a farci dare, dalla stazione spaziale,
le registrazioni delle partenze di tutte le navi nelle ultime ore. Magari
riusciamo a capire dove sono andati.”
=^=Grazie Capitano, noi intanto continuiamo le ricerche qui sulla stazione.
Non si sa mai che si siano nascosti da qualche parte. Quatro, chiudo.=^=
“Che siano andati sul sistema Cuellar? Era lo stesso citato dai mercanti
ferengi.” Si domandò Shaitan.
“Già. L’ho pensato anch’io. Non è molto distante da dove sono loro. Su
Cuellar, tra i pianeti possibili, c’è Cuerllar IV abitato e coltivato e
Cuellar V usato come miniera per estrarre metalli pesanti. Quello più
sconosciuto è Cuellar V dove èpossibile si nascondano contrabbandieri
provenienti dai sistemi cardassiani. La città più grande è Kalvir: nota per
non essere un porto sicuro. Se sono andati su Cuellar molto probabilmente
sono andati lì.”

Stazione spaziale, spazio cardassiano - 04/05/2395, ore 17:45

Gli avventori che frequentavano il bar della stazione era dei più
disparati. Mentre un gruppo suonava un incalzante ritmo indubbiamente
terrestre, gente di tutti i tipi era seduta ai tavoli o al bancone.
Federali in divisa smontati dal servizio, mercanti ancora intenti a
contrattare, operai stanchi che prima di andare a riposare si prendevano un
momento di relax. Tra questi non spiccavano i due ferengi che Quatro e
Bloch stavano cercando. Ma la fortuna non si era ancora girata dall’altra
parte. Con fare circospetto un piccolo ferengi si avvicinò al tavolo dei
due federali.
“Buongiorno, cari amici io sono Gord. Non ho potuto fare a meno di notare
che siete passati di fronte al mio negozio più volte quest’oggi. Siete
venuti sulla stazione per affari? O state cercando qualcuno in particolare?
Sapete, io conosco tutti qui. E so anche che tipo di affari vengono fatti.
Forse vi posso essere utile.”
Quatro colse subito la palla al balzo. “Accomodati pure caro Gord. Sembra
che veramente poche cose sfuggano al tuo occhio indagatore. Hai colpito nel
segno anche stavolta amico mio. Avvicinati, non voglio che altri ci
sentano.” Il ferengi tutto eccitato si avvicinò di più: di sicuro c’era
qualcosa di interessante da sentire. “Siamo degli agenti federali in
incognito, stiamo indagando su una partita di merce rubata che pare
provenire proprio da questa stazione.” Il ferengi impallidì visibilmente.
“Nooo, non da questa… “
“Aspetta. Siamo sulle tracce di un tellarita che ci risulta frequenti
assiduamente questa stazione. Forse lo conosci. Si spaccia per onesto
commerciante di antiquariato.”
“Mmm, in effetti c’è un tellarita che vende oggetti antichi su questa
stazione, lo conosco molto bene.” Lo spavento iniziale aveva lasciato il
posto ad un ghigno sardonico. Forse Gord aveva trovato il modo di disfarsi
di uno dei suoi peggiori concorrenti.
“Gord, potresti essere veramente utile alla Federazioni se ci dicessi dove
si trova questo mercante.”
“Certo. E’ mio preciso dovere aiutare le forze dell’ordine a preservare la
sicurezza della stazione. Ma più precisamente: quanto utile potrei essere,
diciamo, in termini monetari.”
“Ah Gord, risparmieresti alla Federazione un sacco di tempo e denaro. Siamo
venuti qui con l’intento di indagare in ogni posto. Sai come si fanno
queste cose. Perquisizioni a tappeto delle navette, domande e interrogatori
in giro. Ricontrollare le registrazioni di tutte le compravendite.” Ritorno
della faccia impallidita. “Ma se tu riuscissi a dirci dove si trova il
tellarita che cerchiamo, certo ce ne andremmo subito. Senza aspettare altro
tempo.”
“E’ sul pianeta! Sul pianeta.” Proruppe il ferengi senza mezzi termini.
“Possiede un hangar non molto lontano dallo spazio-porto che rifornisce la
stazione. Ecco vi posso dare le coordinate esatte.”

Superficie del pianeta, spazio cardassiano - 04/05/2395, ore 18:30

Arrivarono all’hangar un’oretta più tardi. Mentre concludevano
l’atterraggio incrociarono un’altra navetta che invece stava ripartendo.
Entrambi si guardarono annuendo. Entrarono senza aspettare. Avevano già
elaborato un piano. Si erano fatti dare tutte le informazioni possibili sul
tellarita e avevano spulciato anche i dossier che la federazione aveva su
di lui. Era già stato implicato in qualche faccenducola non chiara in
passato ed era stato accusato di piccoli reati, ma niente di importante.
Sfruttando anche il fatto che probabilmente aveva appena concluso qualche
affare losco con i ferengi decisero di andare diritti al sodo. Simularono
un arresto in piena regola, comprensivo di autorizzazione di ispezione
(Quatro aveva dovuto ricorrere a qualche conoscenza e a qualche
trucchetto). Il tellarita messo alle strette rivelò quello che i federali
stavano cercando.
Qualche anno prima era venuto in possesso delle memorie sull’Avamposto, nel
sistema Cuellar. In quel sistema c’era, parecchi anna fa, una grande
stazione spaziale, che però era stata distrutta da una nave della
federazione per non si ricordava bene quale motivo. La nave era la Phoenix.
Fatto sta che dopo la distruzione, nessuno si interessò più a quel posto.
Ma dai resti della stazione era nato col tempo una sorta di avamposto di
frontiera, dove si potevano incontrare trafficanti e contrabbandieri
provenienti dai sistemi cardassiani e da quelli della Federazione. In
quegli anni giunse sull’Avamposto un terrestre che diceva di essere un
membro dell’equipaggio di una nave della Federazione che era scomparsa. La
Pathfinder gli sembrava di ricordare. Lui era riuscito miracolosamente a
fuggire grazie ad una navetta. Purtroppo il terrestre non era in buone
condizioni e morì poco dopo. Come spesso accadeva sull’Avamposto, le sue
cose furono contese a suon di phaser e ruberie. A lui toccò una serie di
oggetti che aveva, purtroppo, già venduto. Una sola cosa rimaneva: la
navetta con cui il terrestre era giunto all’Avamposto. Ed era proprio lì
nell’hangar in quel momento. Nessuno aveva mai voluto comprarla. Ma forse a
loro poteva essere utile e se la potevano prendere se in cambio lo
lasciavano andare.


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Tenente Edward Anthony Jenner
Ufficiale Medico Capo
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