[Stml13] [16.08] McAllister - Fra moglie e marito ...
Luca Bonetti
ses.mcallister a yahoo.it
Dom 11 Ott 2015 19:22:01 CEST
Ciao a tutti ... il mio pezzo non è granchè ma avevo questa idea da quando è cicciata fuori la simpatica cardassiana ... ergo ecco che ve la propongo ...
-----------
Il capitano Shaitan aveva appena fatto accomodare i suoi ospitiall'interno della sala riunioni dopo aver terminato il suo briefingcon gli Ufficiali Superiori ed ora li osservava entrambi. Le maninelle mani, quasi stesse pregando, i gomiti appoggiati al tavolo,solamente gli occhi e le antenne, piantati sui due cardassiani, eranovisibili dietro questa peculiare impalacatura. Li aveva convocatisperando che potessero aiutarlo fornendo qualche dato utile allalocalizzazione del wormhole, anche se dubitava che loro nellospecifico potessero sapere qualcosa, ma voleva che rendessero contodi ciò che necessitavano e che magari iniziassero a prendereprovvedimenti, utilizzando i loro contatti. Dubitava enormente infatti, che i cardassiani sarebbero stati bendisposti nei loro confronti senza l'intercessione dei loro ospiti. Omeglio, dell'ospite. Ancora non capiva cosa ci facesse la moglie diGul Rabam a quel tavolo, ma il cardassiano non sembrava muoversisenza di lei e perciò era stata convocata a sua volta. Se volevaavere il supporto di Rabam doveva giocarsi tutte le sue carte, anchequelle inutili. “Quindi – esordì Rabam, agguantando il padd che Shaitan avevaappoggiato in precedenza davanti a lui – cosa stiamo cercando ditrovare?”Quello “stiamo” costrinse l'andoriano ad accapponare la pelle.Non era stato pronunciato in alcun tono particolare e il Gul nonaveva dato alcun indizio sulla sua natura, ma comunque quelle paroleapparvero subdole e viscide alle sue orecchie. Non amava lavorare coni cardassiani, senza alcun dubbio.“Fenomeni spaziali circoscritti fra queste coordinate - replicòsecco l'andoriano senza entrare nei dettagli, mostrando finalmente ilvolto e indicando il padd con l'indice. - Avvenuti negli ultimivent'anni e abbastanza vicino alla stazione. Diciamo ad un ora didistanza a curvatura due. Speravamo che voi o magari qualche vostrocontatto fosse in grado di darci una mano”“Di che genere di fenomeni spaziali stiamo parlando?” intervenneLedora, la moglie del Gul, agguantando il padd dalle mani del marito,sorprendendo il Capitano, convinto che la donna cardassiana fosse liper mera presenza. La fissò a lungo prima di rispondere, spostandolo sguardo fra lei e Raban più volte. Il Gul si produsse in un cennodel capo, come per dire di lasciarla fare, tuttavia doversiinterfacciare con una persona teoricamente estranea a tutta lafaccenda non rientrava nelle ipotesi contemplate dall'andoriano. Giàaverla fatta presenziare al meeting era uno strappo alla regola.“Risponda liberamente. - affermò il cardassiano che non piacqueper nulla all'andoriano, gonfiando poi il petto con evidenteorgoglio. - Ledora, fino a qualche anno fa, insegnava astrofisica inuna dei nostri più illustri istituti. Probabilmente, vi sarà piùutile di me in questa ricerca.” Il Capitano lanciò una rapida occhiata alla donna, che sorridendo,sembrava essere impegnata ad assestare un buffetto alla spalla delmarito, forse in preda all'imbarazzo. Malgrado non fosse un espertodi fisiologia cardassiana, Shaitan non potè fare a meno diconstatare quanto la donna apparisse decisamente più giovane delmarito. Sospirò, lasciandosi quindi andare mollemente sulla sedia,accavallando le gambe di lato.“Un wormhole. - affermò, sfregando continuamente le mani una conl'altra, in una sorta di gesto nervoso. - A quanto pare, la navettache abbiamo ritrovato è stata spedita attraverso un tunnel spaziale.Se riuscissimo ad identificare l'anomalia, forse, saremo anche ingrado di ottenere qualche informazione sull'ultima posizione dellaPathfinder.”Sia la donna che il marito osservarono pensierosi il contenuto delpadd, poi la moglie volse lo sguardo direttamente verso Shaitan. Unosguardo sicuro e deciso, forse anche troppo.“Non ci sono state molte anomalie degne di nota negli ultimivent'anni nella zona, almeno non che io ricordi. - affermò,incrociando le braccia al petto e inclinando lievemente la testa dilato – Ma per averne la certezza dovrei consultarmi con alcunicolleghi e accedere ad un paio di archivi.” concluse arricciandolievemente il naso in una smorfia, prima di volgere lo sguardo versoil marito.“Potrebbe essere necessario tirarti in causa. - affermò,appoggiandogli una mano sulla gamba, prima di spostare nuovamente losguardo sull'andoriano a capo della Crusader. - Ma credo di essere ingrado di ottenere qualche risultato nel giro di un paio d'ore.”concluse con un sorriso.“Perfetto. - intervenne Rabam – non crede anche lei Capitano?”Shaitan non rispose verbalmente, limitandosi ad un cenno d'assensodel capo. Grazie all'aiuto degl'ospiti cardassiani, una parte diproblemi sembrava in procinto di risolversi da sola. Ma qualcosadentro all'andoriano non sembrava convinto. Qualcosa dentro di secontinuava ad urlare che era stato troppo facile convincere iCardassiani, malgrado il loro personale interesse nella missione.
Da qualche parte su Cuellar IV – Contemporaneamente
Andrew si alzò a fatica, sedendosi sul duro letto su cui si erasteso dopo essersi spaccato la schiena al lavoro e aver consumato unpranzo leggero. Sempre che quell'insipida brodaglia di verdure sipotesse definire pranzo. Da quand'è che non aveva un pranzo decente?Non riusciva a ricordarlo con chiarezza. Di sicuro erano anni, maessendo povero in canna su un mondo praticamente alieno, dovevaaccontentare di ciò che poteva guadagnarsi con il suo lavoro. Tossicchiando più volte, cercoò quindi di alzarsi, venendo peròinterrotto dall'ingresso di una figura femminile nella stanza.“Dovresti riposare padre. - affermò la ragazza dai tratti misti,Bajoriani e Cardassiani, in tono amorevole, trasportando un paio divasi contenenti fiori colorati. - Quest'oggi ti sei sforzato anchetroppo e a breve io ...”“Baaah … - affermò allontanando fisicamente le parole dellaragazza con un gesto della mano destra, quella buona – Daryn, tipreoccupi sempre troppo. - concluse sorridendo, guadagnando confatica la posizione eretta. - Non c'è bisogno che mi tengacontrollato continuamente”La ragazza sospirò scuotendo la testa, avvicinandosi all'umano perripulirgli velocemente la giacchetta su cui sembrava essersi posataun po di polvere.“Se non ci fossi io non saresti nemmeno in grado di allacciarti lescarpe” ironizzò lei, ridendo di gusto mentre l'umano la fulminavascherzosamente con lo sguardo. Daryn non era sua figlia, ovviamente, ma non avendo mai avuto unafigura maschile di riferimento lo aveva eletto fin dal principio comesuo padre adottivo. Nata nelle ultime fasi dell'occupazione edivenuta orfana durante la ribellione Cardassiana guidata da Damar,la giovane mezzosangue aveva avuto una vita difficile già bambina,venendo sbatacchiata più volte di qua e di la, fino a ritrovarsi inquella stazione spaziale dove Andrew, gravemente ferito, si erarisvegliato. L'umano osservò il proprio riflesso nel vecchio specchio posto suuna parete. Come quell'oramai vetusto pezzo d'arredamento, anche luisembrava dimostrare molti più dei quaranta, forse cinquanta anni cheavevano ipotizzato avesse. Barba e capelli oramai spruzzati di biancoin più punti, tenuti eccessivamente lunghi per coprire variecicatrici, vestiti sporchi, vecchi e logori, un braccio e una gambapressocchè inutilizzabili a causa di ferite oramai rimarginate datempo. Decisamente non aveva un gran bell'aspetto, apparendo come unmendicante di quart'ordine. Non ricordava nulla prima del suo risveglio sulla stazione, ma gliera stato detto che era vivo solamente grazie a Daryn, che in qualchemodo, era riuscita a salvarlo prima che fosse troppo tardi. Impresanotevole per una bambina che, all'epoca, non aveva nemmeno otto anni.Da allora erano, in un modo o nell'altro, sempre stati assieme eanche ora, dopo aver trovato un poco remunerativo ma onesto lavorocome braccianti, la ragazza mezzosangue non sembrava avere la minimaidea di abbandonarlo. Dopo tutto questo tempo, nemmeno lui volevafarlo in realtà, malgrado inizialmente avesse voluto cercare dirintracciare la navetta con cui aveva raggiunto la stazione spazialee che gli era stata rubata mentre era in coma, così da poterscoprire almeno la sua identità. Oramai erano entrati in una sortadi circolo vizioso. Nessuno avrebbe mai abbandonato l'altro, come sefossero una vera famiglia. Zoppicando, si diresse verso un mobileposto a poca distanza dallo specchio, da cui estrasse quello cheappariva come una lunga barretta plastica verdognola. Il suo tesoro.L'unica cosa che gli era rimasto della vita precedente, di cui nonricordava nulla. Lo osservò attentamente, leggendone ad alta voce lescritte oramai quasi illeggibili in tono malinconico, malgradopraticamente non avesse nemmeno idea di cosa ciò s'ignificasse. “USS Pathfinder” affermò, prima di riposizionarlo all'internodel cassetto e andare a prepararsi per il turno pomeridiano.
Alloggi degli Ospiti – USS Crusader - 06/05/2395, ore 14:20
“Ti ringrazio, Gorick” Affermò Ledora, che seduta davanti alproprio terminale, aveva appena terminato di parlare con un suoex-collega, cercando di carpire informazioni utili per la ricerca chela Crusader stava effettuando. Fino ad ora aveva svolto il suo lavoroin maniera eccellente. Prima aveva sposato quell'idiota di Raban eora aveva accesso a tutte le informazioni ottenute dalle Federale.Sorrise, soddisfatta di se stessa. Se mai fosse stata in grado direcuperare i naniti descritti in un informazione intercettata pocodopo la guerra col Dominio dal governo Cardassiano, i suoi superioridell'Ordine Ossidiano avrebbero fatto i salti di gioia. Senza contareche, con tutta probabilità, lei sarebbe diventata un esponente dispicco dell'Ordine. Non vedeva l'ora.
-------------- next part --------------
An HTML attachment was scrubbed...
URL: <http://gioco.net/pipermail/stml13/attachments/20151011/3d33c93b/attachment.html>
More information about the Stml13
mailing list