[Stml13] 13 - Aiuti condizionati
Adriano Maggi
a.maggi a live.it
Lun 29 Feb 2016 19:52:06 CET
USS Crusader NX 69659
Autore: Adriano Maggi
Personaggio: Ufficiale scientifico Tenente Leon Krenn Bloch
Titolo: Aiuti condizionati
Data creazione: 10/02/2016
Ambientazione: Entrambi i lati del Wormhole
Personaggi principali: Quatro, Jenner, Bloch, MacAllister, Delta, Shaitan
Trama principale: Le navette raggiungono il presunto pianeta della Pathfinder, mentre la Crusader si difende dagli Tzentheki
USS Raibaut, nei pressi del wormhole – data e orario indefiniti
Il computer di bordo aveva stimato in 4 ore il tempo di volo necessario per raggiungere un pianeta di classe R. Sulla navetta di Quattro, l'Ufficiale alla sicurezza e il dottore si stavano un po' rilassando. “Che fortuna che abbiamo noi due, pensi al Numero Uno o al Capitano che devono chiacchierare con un Cardassiano o uno Tzenkethi...”. “Se lei fosse un bel medico donna non sarebbe ancora meglio? - rispose con ironia Quattro – in realtà stavo pensando dottore... a come sia la civiltà dei Borg in questo tempo”. “Be in realtà a quanto ne so non si è mai capito molto sulla loro storia, non si sa da quale pianeta del quadrante Delta siano originari”. “Naturalmente, ma pensi di avere la possibilità di incontrare la loro civiltà...a questo tempo potrebbero trovarsi al livello di un Medioevo sulla Terra ad esempio..”. “Meglio non parlarne tanto di questa idea, chissà che qualche Ammiraglio esaltato possa immaginare di andarli a sterminare...”. “Esatto, proprio
come volevano fare loro andando ad uccidere Zefhram Cochrane”.
USS Crusader, sezione superiore - 09/05/2395, ore 10:49
Il Tenente Bloch si era subito alzato in piedi, non appena il guardiamarina al Tattico lo aveva avvertito di una presenza nemica. “Navi Tzenkethi ?” domandò impaziente. “Sì, il computer ne ha identificata una, l'altra ancora no”. “Attivare gli armamenti e alzare gli scudi” ordinò. Erano due navi certo, ma la Crusader separata valeva comunque come tre navi standard della Flotta. Bloch era un po' amareggiato di non aver potuto partecipare alla spedizione nel passato. Purtroppo lo spazio a bordo della navetta sarebbe servito per eventuali sopravvissuti. Tuttavia ora - pensò tra sé e sé - aveva almeno l'opportunità di condurre una battaglia. Le sue antenne si mossero più freneticamente mentre l'adrenalina saliva: “Sullo
schermo. Situazione Tattica ?” domandò. “Si avvicinano a velocità impulso, la distanza è minima, potrebbero già attaccare”.
“Ma non lo fanno...forse si sono impauriti ?” commentò ad alta voce Bloch. Poi da una delle navi l'andoriano vide chiaramente salpare una navetta. “Signore...”. “Sto vedendo, guardiamarina. Suppongo si diriga verso l'ingresso del Tunnel...”. Il Timoniere intervenne: “Signore, supposizione esatta”. “Si interponga tra la navetta e il tunnel” comandò immediatamente. Le due sezioni della Crusader si mossero entrambe a protezione del tunnel, nello stesso momento la sezione inferiore si stava riavvicinando a tutta potenza d'impulso per sorprendere alle spalle le due navi attaccanti. A questo l'attesa era finita: la due navi nemiche ruppero la formazione ed attaccarono, ciascuna una delle due sezioni della Crusader. Bloch e MacAllister ordinarono un fuoco di risposta. Con questa mossa gli attaccanti volevano forse distogliere l'attenzione dalla piccola navetta, che si avvicinava sempre di più. “Bloch mi copra” ordinò all'interfono MacAllister.
L'andoriano cercò di frapporre la sua sezione tra MacAllister e i nemici. MacAllister attivò il raggio traente e catturò la navetta. Ma la sezione superiore di Bloch fu colpita ripetutamente...”Gli scudi stanno per cedere!”. “Maledizione, manovre evasive, ma continuate a sparare...!”. Finalmente arrivò a tiro anche la sezione inferiore, che sparò con siluri e phaser.
I nemici miravano al raggio traente di MacAllister. La battaglia tra le cinque navi infuriava, la sezione inferiore
assorbiva ora i colpi, mentre era MacAllister che tentava di defilarsi, portandosi la navetta il più possibile lontano dal tunnel. Gli scudi di una nave Tzenkethi e della sezione superiore collassarono in pratica nello stesso momento. Bloch comunicò immediatamente: “Interrompete il fuoco o vi distruggo i motori”...
USS Templar – Quadrante Delta - data e orario indefiniti
Sulla navetta del Capitano, i sensori avevano iniziato a cercare un segnale dalla superficie del pianeta, seppure erano ancora abbastanza lontani. Il Capitano aveva provato a capire dal guardiamarina Brown se il pianeta fosse quello giusto.
Brown non era del tutto sicuro, non tutti i suoi ricordi erano tornati alla luce dopotutto, anzi il secondo passaggio nel tunnel sembrava avesse nuovamente peggiorato la situazione. Aveva in mente i ricordi dei volti dei suoi commilitoni...sperava di poter rivedere qualche volto, seppure invecchiato e segnato dalla lotta per la sopravvivenza. Ma quando guardava lo schema tattico che mostrava il sistema stellare che avevano davanti, gli si confondeva con tanti altri schemi tattici visti nella sua vita precedente.
Il dottore lo avrebbe visitato prima possibile. I ricordi degli altri sembravano invece per il momento intatti.
Nel frattempo Gul Rabam, che si stava occupando delle analisi dei sensori, non diede nessuna notizia positiva...”nessuna fonte di energia rilevata intorno al pianeta”..
*accidenti dovevo portarmi dietro Bloch* pensò in quell'istante tra sé e sé il Capitano.
Nel frattempo chiamò Jager: “Comandante Jager: novità ?”. “Niente signore, suggerisco di suddividerci subito per coprire zone diverse del pianeta”. “No, ancora meglio non fidarsi, attendiamo secondo il piano prestabilito”.
USS Crusader, sezione mediana - 09/05/2395, ore 11:17
Le trattative con gli Tzenkethi procedevano lentamente.
Dopo che tutte le 5 navi avevano disattivato le armi, MacAllister aveva avuto un contatto audio con il Comandante nemico.
Gli Tzenkethi pretendevano il rilascio immediato dei due prigionieri, trovati a bordo della navetta catturata dalla Crusader, e di avere il via libera ad inviare una navetta attraverso il tunnel. Naturalmente MacAllister avrebbe acconsentito solo il rilascio dei prigionieri e la restituzione della navetta, ma si sarebbe opposto categoricamente a qualsiasi tentativo di forzare il blocco. Un pilota della Crusader avrebbe trasportato la navetta con i prigionieri lontano dal tunnel spaziale, dopodichè sarebbe stato teletrasportato indietro su una delle sezioni. Ora l'ingegnere Capo, insieme al consigliere Delta, attendeva la risposta. Ma era un attesa carica di tensione, MacAllister temeva che i nemici potessero riattaccare da un momento all'altro. Chiamò nuovamente le altre sezioni: il Tenente Bloch riferì che avevano recuperato un minimo di scudi. “Io continuo a pensare che accetteranno - commentò nuovamente il Consigliere – se sono interessati solo ai
relitti non vedo perchè dovrebbero rischiare le loro vite...a meno che c'è sotto qualcos'altro di cui siamo all'oscuro”.
Dopo altri minuti di attesa finalmente si riattivò la comunicazione audio: “A Comandante della Federazione: Accettiamo la restituzione della nave e dei nostri uomini. Ci allontaniamo dalla vostra posizione di 0.1 anni luce”. MacAllister rispose:
“Ne sono felice, procediamo immediatamente con la vostra nave”, dopodichè comunicò al timoniere, che già si trovava pronto nella stiva di carico: “Proceda con il piano, Tenente”.
USS Raibaut, Quadrante Delta - data e orario indefiniti
Una spia luminosa attirò l'attenzione del dottor Jenner, che leggermente impacciato cominciò a premere alcuni pulsanti sulla consolle: “Sembra che...ci sia una trasmissione”. Quatro distolse un attimo lo sguardo dalla navigazione e controllò quello che sosteneva il medico...”Mi faccia venire un attimo, dottore”. Il medico si spostò più che volentieri. Quatro cercò di capire in quale codice e frequenza fosse trasmesso il messaggio...poteva essere un trasmissione federale...cercò la fonte...”proviene dal pianeta...”. “Accidenti ! Possiamo sentirla ?”. “Ci provo...” Quatro attivò l'audio ma udirono solo del fruscio, a questo punto ritenne opportuno contattare il Capitano: “Capitano, qui Quatro, stiamo captando un messaggio proveniente dalla superficie del pianeta, non sappiamo se è dei nostri, purtroppo non riusciamo ad ascoltare, forse perchè troppo debole”. “Qui Capitano, noi non lo riceviamo per il momento, quindi è probabile che la sua ipotesi sia
corretta. Fate rotta per l'origine della fonte, noi procediamo come da piano e restiamo in attesa”
Pianeta Aknaar, Stazione di controllo – Quadrante Delta – pochi minuti dopo
La stazione di controllo satellitare si trovava in un edificio posto ad alcuni kilometri da uno dei tre piccoli agglomerati che costituivano la colonia. La stazione riceveva ed inviava le comunicazioni ai satelliti di sorveglianza e telecomunicazione situati in orbita. Quel pomeriggio la normale routine venne interrotta da un satellite, che trasmise verso la superficie un messaggio di avvertimento: non lontano dal pianeta una piccola nave era stata rilevata.
Venne chiamato immediatamente il direttore.
“Non abbiamo notizie di una nave proveniente da quella direzione. Tra quanto arriveranno ?” domandò ai tecnici.
“Attendiamo un secondo rilevamento per una stima, signore”.
Dopo alcuni minuti il computer elaborò i dati...”Viaggia al di sopra della luce, fattore 400 – lesse dallo schermo uno dei tecnici – origine...sembra nei pressi dell'anomalia spaziale”.
I tecnici e il direttore si guardarono sbigottiti...con chi diavolo avevano a che fare ?
“Scendo giù alle colonie a dare l'allarme affermò il direttore – voi comunicate immediatamente alla nostra Flotta”. “Ma non saranno qui prima di una rivoluzione !” affermò un altro tecnico. “Una rivoluzione: che diavolo dice !? ” replicò il direttore. “Certo, ho letto giusto ieri le comunicazione della Flotta, vuole vedere ?”. Il direttore incrociò lo sguardo di un altro tecnico che annuì per confermare il collega. “No, mi fido. Maledizione!”
Il direttore iniziava ad essere molto preoccupato. L'idea di un'invasione della colonia da parte di una razza ostile era il suo peggiore incubo. Tutti avevano in mente cos'era successo molto tempo prima in un'altra colonia situata dall'altra parte del diametro. Ma ovviamente poteva essere anche nulla, c'erano stati ovviamente anche falsi allarmi nel corso del tempo, inoltre avevano un piano di difesa di emergenza ben stabilito: i coloni sarebbero stati condotti in un bunker sotterraneo con provviste per molto tempo, mentre sulla superficie avevano alcune piccole navette, vecchie ma ben armate, che potevano essere pilotate.
USS Raibaut, Quadrante Delta - data e orario indefiniti
La navetta si trovava ormai a circa 500.000 km dal pianeta e i sensori potevano fornire molte informazioni, che puntualmente l'Ufficiale alla Sicurezza riferiva al Capitano, che comunque di lì a poco li avrebbe raggiunti. “Rileviamo numerose fonti di energia, seppure di bassa intensità. Captiamo diverse comunicazioni dalla superficie ma non riusciamo a decodificarle. Non si tratta certo di messaggi usuali della Flotta”. Le prime scoperte avevano riguardato alcuni piccoli satelliti orbitanti attorno al pianeta, che erano la fonte del primo messaggio che avevano in qualche modo rilevato.
Shaitan rimase qualche attimo pensoso...”I nostri potrebbero in qualche modo essere sopravvissuti ed inviare segnali con tecnologie rudimentali...ma non si spiegano i satelliti, certamente si tratta di alieni, che si sono stabiliti sul pianeta”. “Sì, concordo, signore, non vedo altra possibilità, ma i nostri potrebbero essere loro prigionieri e potrebbero ancora essere nascosti da qualche parte...”. “Io credo che due navette potrebbero scendere sulla superficie per effettuare analisi più ravvicinate: dividiamoci gli emisferi. Jager resterà invece in orbita”. “Che facciamo coi satelliti, signore ?”. “Potrebbero essere una minaccia e sarebbe il caso di abbatterli, ma nello stesso tempo potrebbe essere inteso come un azione di guerra e quindi li lasceremo stare” concluse Shaitan.
USS Templar, Pianeta Aknaar, venti minuti dopo
La navetta del Capitano aveva cominciato la ricognizione nei cieli del pianeta di classe R, il guardiamarina Brown cercavadi ricordare dove potessero essere atterrati ed in seguito nascosti, ma il pianeta era ovunque roccioso e desertico, impossibile distinguere un luogo da un altro... i sensori non stavano rilevando alcune forma di energia artificiale...anche le tracce di un'eventuale esplosione del nucleo erano difficilmente rilevabili solo così tanto tempo...
Se le ricerche avessero dato un esito negativo la loro ultima possibilità sarebbe stato prendere contatto con gli alieni che abitavano questo pianeta, con tutti i rischio del caso, compresa la violazione della prima direttiva.... e non era una violazione da poco, visto che avrebbero potuto alterare nel futuro, che era in realtà il passato, addirittura la storia Tzentekhi...
USS Crusader, sezione mediana - 09/05/2395, ore 13:40
Dalla Plancia l'Ingegnere Capo e il Consigliere avevano osservato l'evolversi dalla situazione: la crisi sembrava superata, le due navi nemiche si stavano effettivamente allontanando, anche se solo a velocità impulso, il suo uomo era rientrato a bordo sano e salvo. Le riparazioni intanto proseguivano e pian piano l'energia disponibile tornava a livelli più che sufficienti. L'Ingegnere aveva anche improvvisato un breve discorso alla ciurma, per ringraziare i membri dell'equipaggio per l'ottimo lavoro svolto, promettendo inoltre che il Capitano verrà informato al suo ritorno. Era stato un po' imbarazzato in effetti nel svolgere quel compito, ma il Consigliere lo aveva sostenuto.
“Signore – lo interruppe ora l'addetto alla consolle tattica - rileviamo due navi a circa mezzo anno luce di distanza, velocità Curvatura 3... fanno rotta verso le navi Tzentheki !”. “Riesce ad identificarle ?”. “Un momento...il computer indica Cardassiane con una probabilità elevata”.
Delta commentò: “Credo siano dalla nostra parte”. “Sì, forse, in ogni caso inviamogli un messaggio”. Quando il canale si aprì MacAllister comincio: “Qui nave della Federazione Crusader. Siamo stati attaccati dalle due navi Tzentheki che avete davanti a voi. Una di quella ha attaccato con certezza anche alcune unità Cardassiane. Siamo pronti a collaborare con voi, a noi interessa avere alcune informazioni sul contrabbando di materiali della federazione”. MacAllister attese un po' di tempo prima che apparve sul Visore un volto senza dubbio cardassiano. “Salve, Capitano. Qui parla il Legato Asneth della Quarta Flotta dell'Impero Cardassiano, al comando della nave Ckubreth. Le devo dare due notizie: una buona e probabilmente un'altra cattiva”.
MacAllister si alzò nuovamente dalla poltrona, seguito a ruota dal Consigliere. “Dica pure, Legato”.
“Molto bene. Sono stato inviato qui in questo settore con altre navi su comando diretto dal governo centrale dell'Impero. Abbiamo avuto diversi dispacci allarmanti su una serie di attività per non dire battaglie tra navi di diversa provenienza, per non dire della presenza di un anomalo tunnel spazio-temporale....la cosa è diventata intollerabile, io sono qui per rimettere le cose a posto”. Il Legato fece una breve pause, MacAllister tuttavia non seppe cosa rispondere, la faccenda si stava profilando molto seria e avrebbe voluto volentieri tornare ad imprecare contro il suo motore in sala macchine.
“Questo significa grosso modo due cose – riprese il cardassiano – primo: questi contrabbandieri Tzentheki o chi diavolo sono andranno immediatamente fermati, quando sarà fatto un rappresentante della Federazione potrà interrogarli, non c'è nessun problema da parte nostra. Ma...e qui veniamo al secondo punto... anche la vostra presenza non sarà più in alcun modo tollerata, per tanto vi concediamo un giorno terrestre per andarvene”.
MacAllister rimase pietrificato: “Legato...io...vorrei ottemperare alle vostre richieste ma c'è un problema”.
“Mi dica qual'è e vediamo se si può risolverlo assieme” rispose prontamente il cardassiano.
“In questo momento non sono autorizzato a parlarne, la richiamerò più tardi”.
“Come vuole, noi intanto ci occupiamo dei vostri amici Tzentheki. Ma le consiglio di iniziare ad organizzare la
partenza...”.
Non appena la comunicazione si chiuse, l'Ingegnere non riuscì a trattenere un'imprecazione, poi si sedette per sentire cosa ne pensasse Delta. “Sarebbe un miracolo se il Capitano riuscisse a tornare in 24 ore...”. “Molto incoraggiante, Consigliere - rispose con una ritrovata vena di ironia - sarà meglio riunire le sezioni...”. Quando MacAllister ebbe finito di comunicare con Bloch e Huscar, Delta intervenne nuovamente: “Signore, c'è ancora la moglie di Gul Rabam a bordo, potrebbe intercedere presso i Cardassiani”. “Consigliere, devo ammettere che me ne ero dimenticato. Sicurezza: rintracciare e portare qui immediatamente Ledora”.
Pianeta Aknaar, Quadrante Delta - data e orario indefiniti
Il computer di bordo della navetta non riusciva a decodificare il messaggio inviato da una navetta aliena che li aveva intercettati, mentre facevano rotta per l'insediamento alieno. Shaitan teneva le armi disattivate ma gli scudi erano alzati, dal canto suo il Capitano aveva inviato un messaggio pacifico ma non era affatto sicuro che gli altri lo avessero ricevuto. Le due navette si avvicinavano lentamente, ormai potevano vederla ad occhio nudo...avrebbe detto che fosse molto più tecnologicamente arretrata delle loro ma l'apparenza poteva ingannare. Quando mancavano poche centinaia di metri all'impatto gli alieni deviarono e si affiancarono paralleli, si trovavano alla loro destra a non più di 200 metri...non avevano fatto fuoco. Il Capitano proseguì la rotta e si preparò all'atterraggio vicino ad un gruppo di costruzioni molto basse, semiinterrate, non si scorgevano attività di qualche tipo...gli alieni atterrarono anch'essi, sebbene ad una certa distanza. Gul Rabam spiegò che i dati indicavano un'atmosfera tollerabile, potevano fare a meno delle tute spaziali per un tempo limitato. “Bene, questo dovrebbe essere interpretato come un segno di pace, speriamo che il traduttore universale funzioni...”. Aprirono il portello ed uscirono, la Stella di questo sistema era piuttosto lontana e brillava debolmente, la temperatura era non più alta di qualche grado, ma l'ossigeno era sufficiente. Si incamminarono verso il punto dove era atterrato il velivolo alieno, impiegarono un certo tempo, nel frattempo i tricorder poterono fare qualche analisi ulteriore: la percentuale di ossigeno era del 10%, umidità inesistente.
Ad un certo punto videro due figure umanoidi con una tuta spaziale che si avvicinarono, erano un po' più piccoli di un terrestre e imbracciavano un'arma. Shaitan e soci si fermarono a distanza di sicurezza e mostrarono che non avevano armi puntate contro di loro. Anche gli altri abbassarono le armi, pur tenendole ancora tra le mani. Ora si trovavano ad una cinquantina di metri, uno di loro azionò un congegno e poterono udire dei suoni, forse un discorso, Shaitan prese il traduttore e lo mise al lavoro, dopo un attimo di attesa il traduttore gracchiò: “..Siete atterrati vicino alla nostra colonia, cosa state cercando su questo pianeta Aknaar”.
“Sono il Capitano Shaitan, di una nave stellare di una federazione di pianeti, siamo qui per recuperare dei nostri compagni, che sono atterrati su questo pianeta molto tempo fa...”.
“Non è atterrata nessuna astronave, siete sicuri che sia il pianeta giusto ?”.
“Penso di sì, sono arrivati qui molto tempo fa, quando il pianeta era disabitato”.
“Attraverso il Tunnel spaziale ?”.
“No, non sappiamo come siano arrivati qui”.
“Non abbiamo trovato sopravvissuti da quando siamo qui, penso che siano già morti, Capitano”.
“Si erano nascosti nel sottosuolo, potreste non averli rilevati, noi vogliamo solo fare delle ricerche, poi ce ne andremo”.
“Come possiamo fidarci della vostra storia...io penso che avete altri piani, non vi permettiamo di esplorare Aknaar. Tornate nello spazio”.
“Abbiamo fatto molto strada per arrivare qui, concedeteci almeno un po' di tempo, se non troveremo niente, ce ne andremo...”.
Gli alieni non risposero subito, sembrava che parlassero tra di loro o con un loro superiore.
Dopo un paio di minuti di snervante attesa, finalmente comunicarono ancora: “Potremmo concedervi due o tre sottorotazioni al massimo, ma con una sola nave, l'altra dovrà tornare in orbita e inoltre solo uno di voi potrà volare, gli altri li terremo qui come ostaggi”.
Shaitan constatò con piacere che aveva a che fare con una specie intelligente e pacifica, evidentemente diversa da coloro che avevano attaccato la Pathfinder tanti anni fa o almeno una diversa fazione. Shaitan ovviamente consultò gli altri membri del suo mini-equipaggio, che accettarono senza obiezioni, ma Shaitan sorprese entrambi quando disse: “Gul, vorrei che fosse lei a condurre le ricerche, se la sente ?”. Gul Rabam rispose: “Capitano, come desidera, farò del mio meglio”.
“Bene, allora d'accordo, che le sottorotazioni ci siano propizie...”
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