[Stml13] Jenner 17.02 - Ipotesi

Luigi Fantin edward.a.jenner a gmail.com
Lun 19 Set 2016 23:13:31 CEST


ciao a tutti,

eccomi. In questo brano ho voluto creare solo un'atmosfera di attesa e
buttato sul piatto alcune considerazione e qualche ipotesi.
niente di particolare.

ciao

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USS Crusader NX 69659
Autore: Luigi Fantin
Personaggio: Tenente Edward Anthony Jenner
Titolo: Da questa parte del Tunnel
Data creazione: 19/09/2016
Ambientazione: USS Crusader
Personaggi principali: Jenner, Yager, Bloch, Vikram, McAllister
Trama principale: La Crusader si prepara a partire e gli ufficiali pensano
a coso li attende sul pianeta Nerion e al di là del fiume.

USS Crusader – Sala riunioni – Cantiere spaziale Dyson3  - 16/06/2395, ore
11:00 AM
Jenner, Yager, Block e Vikram erano in sala riunioni appena prima della
fine del loro turno. L’indomani sarebbero tutti partiti per il pianeta
Nerion. L’ipotesi di sbarcare e rifiutarsi di seguire il capitano Shaitan
non aveva sfiorato nessuno. Nemmeno Vikram, che anche se era nuovo in
plancia, era rimasto colpito dalla fedeltà che l’equipaggio aveva
dimostrando nei confronti del capitano che, a primo acchito, gli era
sembrato un po’ freddo. Alla fine era rimasto incuriosito e, tutto sommato,
si era detto pronto a correre il rischio.
Sul tavolo vari pad con i report sui fatti avenuti su Nerion. I quattro
ufficiali esaminavano le fotografie degli oggetti rinvenuti e i resoconti
sul fiume. Le teorie formulate erano delle più disparate, qualcuna più
verosimile delle altre. C’erano anche i fascicoli sugli uomini mandati in
missione esplorativa e le foto dell’unico membro della squadra che era
ritornato.
“Per quale motivo avrebbero dovuto smembrare e ricomporre quel poveretto?”
domandò Yager ai colleghi.
“Esperimenti medici privi di senso morale e etico?” azzardò Vikram anche se
lui stesso non ne era convinto.
“Difficilmente abbiamo trovato culture che come regola di buon vicinato
prendono i messaggeri li spezzettano e poi li ricompongono a casaccio e li
rispediscono indietro. Sarebbe come condannarli a morte.” Puntualizzò Block
un po’ più pragmatico.
“Invece che per ucciderli potrebbero averlo fatto per salvarli dalla
morte.” L’unico modo che Jenner aveva trovato per spiegarsi l’accaduto era
stato mettersi nei panni degli alieni e trovare per quale motivo si potesse
trovare nella necessità di rivoltare gli organi interni di una persona.
“Era quello a cui stavo pensando anch’io. E se per sopravvivere in un’altra
dimensione fosse necessario riconfigurare in qualche modo gli organi
interni?” propose allora Yager.
“L’essere umano è una macchina evoluta e resistente così com’è, se cambi le
disposizioni degli organi butti via secoli di evoluzione che sono stati
necessari per questo risultato.” Intervenne ancora Block.
“La nuova disposizione potrebbe essere solo più efficiente dall’altra
parte.” L’ipotesi che stava prendendo forma piaceva molto di più anche a
Vikram.
“Quindi l’hanno, diciamo, riconfigurato perché sopravvivesse di là, ma
allora perché rimandarlo indietro senza farlo tornare alle condizioni
iniziali?”
“Un emergenza?” Propose Jenner.
“Magari è dovuto scappare velocemente.”
“Oppure un pericolo improvviso. Un attacco di qualche nemico o una calamità
di qualche tipo.”
“Mi vengono in mente i periodi delle prime esplorazioni del genere umano,
quando i coloni portavano con loro banali malattie assolutamente non
pericolose, ma che si rivelavano mortali per le popolazioni che
incontravano. Ci furono dei veri e propri stermini.” Disse Block più
pensieroso che altro.
“Stiamo parlando di una civiltà che almeno dal punto di vista medico è più
evoluta della nostra. Secondo voi possono essersi fatti sorprendere da
un’emergenza medica? Di sicuro avranno adottato qualche sorta di profilassi
o quarantena.” Intervenne a quel punto Jenner.
Davanti a loro, sul tavolo c’erano i fascicoli dei cinque pionieri mandati
dall’altra parte. Quattro uomini e una donna. Un soldato dei corpi
speciali, un ingegnere, un medico, uno scienziato e un ufficiale superiore.
Ognuno a modo suo aveva anche una seconda specializzazione utile per una
squadra di esploratori mandati alla scoperta di un mondo sconosciuto.
Il ritornato era il medico.
“Oltre che avere conoscenze mediche superiori alle nostre possiamo dire
qualcos’altro dei nostri amici dall’altra parte del fiume?” cercò di fare
il punto della situazione il Comandante Yager.
“Non è solo il campo medico, sembrano superiori da qualunque punto di vista
biologico. In effetti, però, non c’è stato nessuno scambio, per così dire
‘tecnologico’.”
“Ottima osservazione, Comandante Vikram.” Disse Yager. “Potrebbero essere
dal punto di vista tecnologico indietro rispetto a noi e l’arrivo di un
gruppo di persone con attrezzature molto avanzate potrebbe aver introdotto
un elemento destabilizzante.”

USS Crusader – Sala macchine – Cantiere spaziale Dyson3  -
contemporaneamente
In sala macchine McAllister era preoccupato. Anche lui, come gli altri,
aveva letto i dossier sulla squadra mandata lungo il fiume. Tra quelle
persone ne aveva riconosciuta una e quello che ricordava di lei lo aveva
impensierito. L’ingegnere della squadra mandata in missione era stata una
sua compagna all’accademia. Persona corretta e intelligente aveva però un
difetto. Un’ossessione che teneva nascosta a tutti. I Borg. La sua famiglia
era stata sterminata da un attacco Borg e lei stessa aveva subito
un’iniziale assimilazione, fortunatamente fermata dall’intervento di una
squadra della federazione.  Non era però più riuscita a levarseli dalla
mente. All’accademia aveva studiato tutto sulla loro tecnologia, sui loro
comportamenti  e ogni volta che si scopriva qualcosa di nuovo non perdeva
tempo per informarsi o fare esperimenti di qualche tipo. Il campo di studi
su cui si era da sempre applicata maggiormente erano i naniti.
“E se fosse passata di là portandosi con se un campione di naniti?”
“Come ha detto Comandante?” Il viso asciutto di V’Lar lo stava guardando
con i suoi occhi scuri penetranti.
“Mi scusi V’Lar, stavo pensando a quali potessero essere le conseguenze
dell’introduzione di un gruppo di naniti in un ecosistema vergine.”
“Dipende da diversi fattori signore. Dal grado tecnologico del sistema,
dalla facilità con cui si possono reperire metalli nell’ambiente, dal grado
di intelligenza dei naniti stessi.”
“Troppe variabili se non conosciamo l’ambiente.”
“In ogni caso signore, il primo contatto raramente è stato favorevole per
le entità autoctone. Anche se in molti casi si è riusciti a scendere a
compromessi.”
“Sempre che ci si possa servire della tecnologia adeguata per comunicare
con quelle macchine…”

USS Crusader – Ufficio del capitano - Cantiere spaziale Dyson3  -
contemporaneamente
Diario del Capitano data stellare 72716.27.
Ho appena dato l’ordine di partire, la nostra destinazione è il pianeta
Nerion nel quadrante Gamma. Non ho taciuto il grado di pericolosità della
missione agli ufficiali comandati e dato loro l’alternativa di rimanere
alla stazione spaziale di Dyson 3. Nessuno di loro sembra aver avuto la
minima esitazione a seguirmi e queste mi riempie di orgoglio. Sento però
che c’è una certa tensione in plancia per via di quello che ci aspetterà e
che ci è totalmente ignoto. Stiamo elaborando delle ipotesi per prepararci
a quello che incontreremo oltre il fiume. Il mio triste compito è quello di
scegliere la squadra che dovrà affrontare un pericolo sconosciuto con forse
poche speranze di tornare indietro vivi. Data l’eccezionalità della
missione e anche la sua segretezza non credo che ci saranno obbiezione se
guiderò io i miei uomini. Non potrei mai lasciarli andare a morire da soli.
=^= Capitano Shaitan, qui Yager, in arrivo una comunicazione urgente per
lei dal comando di flotta. =^=
“Me la passi qui, Numero Uno”
Sul piccolo schermo della stanza personale del Capitano comparve il simbolo
della Federazione che a poco a poco lasciò il posto al viso dell’Ammiraglio
Hassan.
=^= Buon giorno Capita, ci sono novità.=^=


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un caro saluto dal vostro medico di bordo.

GG


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Tenente Edward Anthony Jenner
Ufficiale Medico Capo
USS Crusader
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Email: edward.a.jenner a gmail.com
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