[Stml13] 21.08 Espedienti!

Luigi Fantin edward.a.jenner a gmail.com
Mer 12 Giu 2019 23:34:48 CEST


Ciao a tutti,
eccomi. solito ritardo.

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USS Crusader NX 69659
Autore: Luigi Fantin
Personaggio: Ufficiale Medico Capo Tenente Edward Anthony Jenner
Titolo: Espedienti!
Data creazione: 12/06/2019
Ambientazione: Pianeta della Fortezza
Personaggi principali: Shaitan, Laen, Ivanov, Bloch
Trama principale: Mentre il Capitano cerca di uscire dalla Fortezza una
squadra di ricognizione è pronta ad entrare. Qualcuno, però, ha seminato
delle trappole lungo il percorso verso la salvezza.

La Fortezza - 19/09/2398 ore 16:20
Quando Shaitan si svegliò, la luce penetrava debole dai lunghi finestroni
dell’astronave. Strisce orizzontali erano proiettate sul pavimento dai
dispositivi di oscuramento, non completamente chiusi, che fungevano da
persiane. La nave doveva trovarsi vicino a una stella. O almeno questo era
quello che volevano fargli credere. Si alzò dal suo letto e si avvicinò
alle finestre.
“Computer, apri gli scuri.”
Quasi per permettere agli occhi di abituarsi, le paratie si ritirarono
piano e la luce invase la stanza lentamente. Shaitan vide da dove arrivava
quel chiarore e quale era il panorama che i Metron avevano deciso per lui.
La luce proveniva, di riflesso, da un gigante gassoso azzurro, circondato
da numerosi anelli di ghiaccio e polvere. L’ombra degli anelli oscurava
parte della metà inferiore di una grande luna che orbitava silenziosa
intorno al pianeta. Un mondo di ghiaccio, un modo freddo. Un mondo che
riempì inaspettatamente il cuore di Shaitan di calore e stupore. Il
Capitano non aveva bisogno di vedere la stella che illuminava quella scena,
sapeva già che un maestoso sistema binario offriva da lontano il suo calore
e la sua luce agli abitanti di quella luna. Il suo caro pianeta. La sua
Andoria.
Pianeta della Fortezza - nello stesso momento
La squadra di ricognizione con Ivanov, Bloch e Laen era atterrata a debita
distanza su una grande radura rocciosa alla base di una piccola collina.
Per raggiungere la Fortezza il gruppo avrebbe dovuto superare la collina e
un tratto di bosco. Non erano vicinissimi ma almeno erano ragionevolmente
sicuri che nessuno aveva notato il loro arrivo. A passo spedito
cominciarono a muoversi. Ivanov e Laen con i faser in pugno e Bloch con il
tricorder accesso. Arrivati in cima alla collina si acquattarono per
controllare la situazione, al riparo offerto da alcune rocce. Il paesaggio
al di là dell’altura era tetro ma suggestivo. La Fortezza si ergeva
solitaria al centro di una vasta pietraia bianca circondata da un anello di
bosco poco fitto. Alle sue spalle il terreno degradava lievemente fino a
raggiungere le sponde di un lago o forse un fiordo. In giro non si vedevano
altre costruzioni, ne mezzi o creature in movimento. Tutto era tranquillo:
fermo o in attesa.
“Strano posto per costruire una Fortezza.” Ivanov era pensieroso. “E’
facilmente raggiungibile da terra, da aria e persino dall’acqua.”
“Il bosco però rallenterebbe l’avanzata di mezzi pesanti.” Intervenne Laen.
“Non credo: gli alberi non mi sembrano grandi, possono essere facilmente
abbattuti. Oltretutto potrebbero nascondere la dimensione del nemico.
Tenente Bloch, rileva qualcosa?”
“Niente” Rispose Bloch.
“Bene, possiamo muoverci allora.”
“No, Aspettate! Niente significa che non rilevo nessun dato: niente di
niente. Sembra che questo posto sia schermato ai sensori come il mio
tricorder.”
“La cosa non mi piace.” Concluse Ivanov. “Comandante Yager, abbiamo
rilevato una possibile schermatura della zona che circonda la Fortezza.”
=^= Ricevuto  Tenente, do l’ordine alla navetta di Quatro di rimanere
temporaneamente in orbita bassa, sopra di voi. Dovete capire se ci sono dei
pericoli. =^=
“L’unica è avvicinarsi alla torre. Entriamo nel bosco. Le comunicazioni,
però, potrebbero interrompersi.”
=^= Bene Tenente, avete un’ora per avvicinarvi e perlustrare la zona. Se le
comunicazioni saltano, dovete tornare indietro al punto in cui siete ora.
=^=
“Ricevuto Comandante, ci avviciniamo.”

La Fortezza - 19/09/2398 ore 16:50
“Computer, che giorno è?”
“Oggi è il sette luglio 2394 secondo il calendario terrestre.”
“Il sette luglio 2394? … “ ripeté piano il Capitano. Il volto, già segnato,
si era incupito ancora di più.
Shaitan si avvicinò alle porte ma queste non si aprirono.
“Computer apri le porte!”
“Necessaria autorizzazione”
Shaitan provò, senza crederci molto in verità, con il proprio codice
autoritativo. Ma le porte non si aprirono.
“Necessaria autorizzazione”
Shaitan si girò pensieroso verso i finestroni e riprovò con un nuovo
codice: “Shaitan 17 54”. E Le porte si aprirono con un fischio.

“Sono veramente sorpreso!” Esclamo il Metron. “Non so proprio come tu ci
sia riuscito. Questa volta me l’hai veramente fatta…”
“Grazie. Ho puntato tutto sulla celebre intelligenza del nostro capitano.”
“Ma i giochi non sono ancora finiti. Per vincere deve trovare i suoi
compagni.”

Shaitan stava percorrendo il corridoio verso l’unica porta da cui gli
sembrava provenire della luce. Era sempre turbato ma adesso un nuovo
pensiero lo confortava. Qualcuno li stava aiutando. Il numero degli anelli
di Andor che aveva visto fuori dall’astronave era sbagliato. Il numero
giusto era 17. E il sette luglio 2394 era il giorno in cui morì la sua
K’Rael , a 54 anni.
Pianeta della Fortezza - nello stesso momento
Le comunicazione erano state prevedibilmente interrotte da quando la
squadra di ricognizione si era addentrata nel boschetto. Ormai era passata
una buona mezzora, ne mancava un’altra.

“Un po’ banale… non trovi?” suggerì l’altro Metron.
“mmm…” fu la risposta un po’ stizzita del compagno.

“Qualcosa non quadra. Il bosco non mi sembrava così grande: ci stiamo
mettendo troppo tempo a superarlo.” Disse Ivanov.
“Forse stiamo girando in tondo.” Rispose Lean “Che sia l’ennesimo trucco
dei Metron?”

“Trucco! Ha detto trucco?”
“Già. Credo ti stia dando del ‘prestigiatore’…”
“Bene. Voglio proprio vedere come escono da questo ‘trucco’ i tuoi umani.”

“Il tricorder non rileva nulla di anomalo in questo bosco. Le piante sono
reali e anche le rocce.” Intervenne Bloch.
“Potrebbero usare qualche espediente per confonderci.” Propose sempre Lean.

“Espediente!”
“Ha detto ‘Espediente’,si.”
“Questo umano inizia ad irritarmi.”

“Apettate!” li fermò Bloch. “Il tricorder rileva un debole segnale di
fondo. L’ho rilevato appena  siamo atterrati sul pianeta. L’ho escluso
perché pensavo fosse un’interferenza, ma in effetti è un’armonica costante.”
“Cosa suggerisce di fare Tenente?” chiese Ivanov perplesso.
“Potremmo programmare il tricoder per emettere un segnale in opposizione di
fase per annullare l’armonica. Il raggio di azione sarebbe però molto
limitato e non ho idea di casa potrebbe succedere.”
“Tanto vale provare Tenente: non abbiamo alternative.”
Bloch armeggiò per qualche minuto con il tricorder e poi lo posò a terra.
“L’ho programmato per emettere il segnale utilizzando la massima potenza
disponibile.”
Quando il tricorder si mise in funzione tutto intorno, nell’arco di un paio
di metri, l’aria cominciò a tremolare come quando una superfice calda crea
strani effetti ottici nelle giornate estive. Gli uomini videro un
passaggio. In quel punto non c’era più bosco e si poteva vedere la pietraia
chiara e al centro di essa la fortezza. I tre uomini della squadra di
ricognizione corsero al di là del varco il più in fretta possibile. Del
fumo grigiastro cominciava già a uscire dall’apparecchio entrato in
risonanza e pochi secondi dopo il tricoder scoppiò con un piccolo schianto.
La squadra di sbarco era ormai nella radura e il bosco si richiuse dietro
di loro.

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un saluto

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Tenente Edward Anthony Jenner
Ufficiale Medico Capo
USS Crusader
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Email: edward.a.jenner a gmail.com
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