[Stml14] F. Moses - Forlorn Hope
marco.tassinari94 a email.it
marco.tassinari94 a email.it
Sab 2 Apr 2016 18:12:15 CEST
domanda veloce per tutti... se un incursore subisce danni contundenti ma
indossa l'armatura ne viene ferito (anche se lievemente) giusto?
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Tenente Chase
Timoniere
USS Raziel NCC-79016
http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/Raziel/main.php?include=curriculum.php&ufficiale=416
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--------- Original Message --------
Da: "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>
To: "stml14 a gioco.net" <stml14 a gioco.net>
Oggetto: Re: [Stml14] F. Moses - Forlorn Hope
Data: 31/03/16 12:17
L'ho lasciato molto sul vago proprio per dare molta possibilità di
scelta.
In teoria l'hanno assunto per bocca dato che i sauri usano la lingua per
'annusare' ma credo che vada bene in ogni caso.
Per quanto riguarda Cortez, mi sono dimenticato di scrivere cosa faceva di
preciso perchè mi sono reso conto che era chiaro solo nella mia
testa. Comunque il gentile Tombstone sarebbe lui:
http://www.eforu.com/cards/pictures/dannytrejo/17.jpg
Sent: Thursday, March 31, 2016 at 10:55 AM
From: marco.tassinari94 a email.it
To: "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>
Subject: Re: [Stml14] F. Moses - Forlorn Hope
Franco mi servirebbe un ragguaglio... il composto usato da Elaina, quello
che stordisce, può essere usato con un ipospray per un ignezione
diretta?
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Tenente Chase
Timoniere
USS Raziel NCC-79016
http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/Raziel/main.php?include=curriculum.php&ufficiale=416
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--------- Original Message --------
Da: "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>
To: "stml14 a gioco.net" <stml14 a gioco.net>
Oggetto: [Stml14] F. Moses - Forlorn Hope
Data: 30/03/16 12:43
Alla fine del brano un po' di chiarimenti sulla situazione sviluppatasi...
spero di non aver dimenticato niente.
Buona lettura
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Avamposto Commerciale DK34 - Bar - 15 febbraio 2396 ore 10.25
Sebbene l'avamposto fosse civile, e quindi completamente diverso dalla
struttura inquietante della basi di classe Nor come quella di Deep Space
Nine, era molto più bello della vecchia e desueta K4 che usavano
come base... almeno all'esterno.
All'interno la cosa era del tutto diversa. Passi l'hangar nel quale erano
atterrati, pieno di merci e vociare concitato. Passi anche i corridoi,
immersi in una penombra inquietante e pieni di sporcizia, così
dissimili dai luminosi, anche se asettici, corridoi della loro base Empireo.
Ma quel bar...
"Il bar delle Speranze Perdute..." sussurrò leggendo l'insegna. Sarah
che aspettava di trovarsi davanti, da un momento all'altro, un enorme
umanoide peloso ululante e un contrabbandiere dal grilletto facile come in
quel vecchio film che aveva visto di recente.
Il posto era fumoso e sporco. Le pareti, che mostravano macchie di ruggine
e di chissà cos'altro, avevano un disperato bisogno di una ripulita e
di una buona mano di vernice... magari anche quattro. Il banco, posto al
vertice opposto della sala rispetto alla porta e per arrivare al quale si
doveva attraversare una serie di tavoli metallici di diversa fattura, era
massiccio e pieno di bottiglie, stoviglie e un paio di avventori
addormentati o forse in coma etilico. Ma fu la clientela che più
attirò l'attenzione di Sarah.
*Ladro, contrabbandiere, assassino, stupratore... assassino e stupratore...
psicopatico...* Sarah aveva un titolo per ogni faccia che intravedeva nella
penombra. Con un brivido si rese conto che l'intera sala si era azzittita
non appena erano entrati e ora stavano tutti guardando loro. Le
sembrò che un ghiacciolo le percorresse la schiena nuda. Si sentiva
come una goccia di miele lasciata cadere in un formicaio e tenuto conto che
lei non si era mai considerata una donna attraente, l'idea di essere al
centro dell'attenzione la inquietò oltremisura. Non era l'unica
donna del locale, e nemmeno fra le più svestite, ma quel posto le
faceva apparire in mente immagini di stupri di massa e violenza.
Involontariamente si strinse le braccia al petto e si fece più vicina
al Comandante Moses per poi alzare lo sguardo verso di lui.
"Aaaaah! Ma che bel posto!" esclamò Moses facendo schioccare la
lingua soddisfatto e mostrando un ghigno degno del peggior cliente del bar.
"Quanto mi mancava un bar di quelli seri!" Sarah sgranò gli occhi e
voltò la testa alla sua sinistra per cercare aiuto nel Tenente
Naidoo. Gli occhi dell'uomo erano guardinghi e scandagliavano il locale con
un cipiglio minaccioso. Era evidente che nemmeno lui era a suo agio ma non
era per niente spaventato. Il Capo Operazioni decise che era meglio
affidarsi al capo della sicurezza per cercare protezione e tentò di
staccarsi da Moses che invece la afferrò alla nuca con una delle sue
grosse mani come se si trattasse di un soprabito da buttare da qualche
parte.
"Vieni ragazzina, ho voglia di bere!" esclamò Moses spiengendola
verso il bancone. Sebbene l'azione del Primo Ufficiale fosse rude e volgare,
la Mendel si accorse che il suo tocco era delicato e rassicurante. "Tienila
tu Agato, ho bisogno della mani libere!" commentò l'uomo spingendola
poi fra le braccia di Naidoo e sedendosi al bancone. Il capo della sicurezza
alzò di peso la sua giovane collega e se la mise sulle giocchia come
un protettore che vuole tenere d'occhio una sua prostuituta.
"Ehi bellezza! Quì c'è gente assetata!" sbraitò il
Primo Ufficiale all'indirizzo della barista che, ignorando le stoviglie da
lavare presenti un po' ovunque, beveva una birra andoriana direttamente
dalla bottiglia. Sentendosi chiamare voltò appena la testa,
vagliò l'uomo che l'aveva chiamata e lo trovò abbastanza di
suo interesse da poggiare la birra e muoversi nella sua direzione.
"Dimmi tutto dolcezza, cosa posso darti?" chiese la donna appoggiando le
mani sul bancone e mettendo in mostra un corpo degno di un atleta
professionista. La sua "divisa" di lavoro, sembrava consistere in un paio di
pantaloni verde militare pieni di tasche e da un gilet di pelle nera che
sembrava pronto ad esplodere per la pressione provocata dall'esuberante seno
di cui era dotata. Sarah arrossì quando si rese conto che stava
fissando troppo intensamente quelle due montagne e sollevò
immediatamente lo sguardo. Il viso della donna era sfigurato da una
cicatrice che partiva dal sopracciglio sinistro e scendeva in verticale
lungo la guancia ma la ferita la rendeva ancora più sensuale invece
del contrario. Gli occhi di lei la guardarono con interesse spogliandola con
lo sguardo e un sorriso apparve sulle labbra piene della donna.
"Tu spalmata di miele!" rispose Moses riportando l'attenzione della barista
verso di se.
"Spiacente tesoro, mai mischiare il dovere... al piacere." commentò
la barista lanciando un'occhiata al capo operazioni della Raziel e calcando
sull'ultima parola. Sarah Mendel deglutì.
"Mmpf! Che stavi bevendo?" borbottò Moses deluso indicando la
bottiglia che aveva appoggiato sul tavolo.
"Birra andoriana... ne vuoi una?"
"Quella roba da ragazzini? Bah... dammi del whisky e che sia
terrestre!" Un grosso andoriano seduto al bancone mosse le antenne nella
direzione del Primo Ufficiale ma tornò ai suoi affari quando gli
occhi di ghiaccio di Moses si posarono su di lui.
"Dov'è quello scansafatiche di Oorpal?" chiese l'ufficiale con un
tono burbero guardando il vecchio accanto a lui. Naidoo, nelle scomode vesti
del braccio destro del Capitano Ingram, fece un cenno con la testa in
direzione di uno dei divanetti del bar. Alexander e Elaina stavano dando
spettacolo. Gli occhi di tutti erano puntati sulle forme piene della finta
schiava oroniana e alle mani dell'uomo che sembra sempre sul punto di
rivelare qualcosa di più agli spettatori. Sebbene i due sembrassero
totalmente impegnati a soddisfarsi a vicenda, i loro occhi controllavano
l'intera sala ed erano pronti a scattare al minimo segno di pericolo. Era
una fortuna per Moses che quei due fossero una coppia, il loro spettacolino
avrebbe distratto chiunque si trovasse nel bar così da andare avanti
col piano.
"Ha avuto un 'ottima idea... che ne dici Agato? Vuoi fare un ultimo giro?
Domani questa ragazzina non sarà più dei nostri." Naidoo rise
sguaiatamente e schioccò un sonoro bacio sulla guancia del capo
operazioni che sussultò sorpresa. "Ehi tesoro avete della camere in
questa bettola?" chiese Moses alla barista.
"Naturalmente! Con o senza telecamere? Con le telecamere è gratis ma
le riprese diventano di nostra proprietà!" rispose lei appoggiando il
bicchiere pieno di liquore ambrato davanti all'uomo.
"Allora con telecamere e fai una copia del video per il mio compagno,
così avrà un ricordo per se fino al prossimo raccolto!"
rispose Moses ridendo.
Naidoo non fece complimenti, afferrò la chiave della camera che la
barista gli porgeva e si caricò in spalla la collega come un sacco di
patate dirigendosi verso il piano superiore fra i fischi di incoraggiamento
dei clienti. Ormai il locale si era scaldato. Pur essendo mattina c'erano
già alcuni ubriachi che cantavano e molti facevano il tifo per la
coppia sul divanetto che sembrava non necessitare di una camera. Moses
sorrise e grugnì soddisfatto. Adesso toccava alla ragazzina.
USS Raziel - Plancia - 15 febbraio 2396 ore 10.45
"Qualche notizia dal signor Moses" esordì con un sospiro Hazyel
uscendo dal turbo ascensore tallonato da vicino dall'agente Malice che non
la smetteva di lamentarsi di tutto il lavoro che avevano mandato a rotoli.
"Ancora niente signore, Tombstone... ehm... il signor Cortez la aspetta in
sala tattica." rispose DiNardo dalla postazione tattica che occupava in
assenza del suo amico Naidoo.
"La sua lingua la metterà nei guai prima o poi..." commentò
sarcastico Hazyel mentre si dirigeva verso la sala in questione "L'ultimo
che l'ha chiamato con quel nome ha chiesto il trasferimento il giorno
successivo." DiNardo sbiancò per un attimo ma il Capitano della
Raziel era certo che avrebbe dimenticato subito l'avvertimento mettendosi
prima o poi nei guai.
"Signor Cortez com'è andata?" chiese Hazyel entrando nella saletta.
L'uomo davanti a lui era in assetto completo da battaglia. Massiccio quanto
Moses, sebbene di almeno dieci centimetri più basso, condivideva con
il suo Primo Ufficiale anche l'età avanzata e il pessimo carattere.
All'inizio era stato un po' scettico ad affidare il comando ad un uomo non
più giovane, uno di quei vecchi combattenti che non si decidevano ad
andare in pensione perchè non si sentivano più in grado di
vivere una vita normale. Piano piano l'aveva conosciuto e apprezzava il suo
modo di fare pratico e il suo acume tattico, ma soprattutto apprezzava il
fatto che non lo trattasse come un ragazzino come invece faceva Moses.
Il volto del messicano che sembrava inciso nel cuoio, con quei suoi baffoni
spioventi e la coda stretta da un laccio, si voltò verso di lui. Gli
occhi di Cortez erano come quelli di Moses, occhi che avavano visto troppo e
che lasciavano intendere di essere in grado di vedere di peggio.
"Tutto bene signore. Gli uomini feriti stanno bene adesso. E' stata una
sfortuna trovare in sala macchine una squadra della sicurezza... se non
erano lì non avremmo avuto problemi." rispose l'uomo.
"L'importante è che non siano gravi. E' stato un rischio ma andava
fatto." Cortez fece un segno di assenso con la testa poi guardò la
donna che era entrata con lui e che adesso indossava abiti civili, un po'
meno appariscenti di quelli oroniani, ma che non riuscivano a nasconderne la
bellezza.
"Signor Cortez le presento l'agente Malice." Cortez di nuovo fece un cenno
con la testa e la donna ebbe un brivido sotto quello sguardo d'acciaio. "Ha
pronto un piano per la stazione?"
Cortez fece scorrere la mano sopra il tavolo e poi l'alzò verso
l'alto. Seguendo quel movimento il tavolo rispose con una planimetria
tridimensionale della stazione.
"Non sarà di certo facile. Non potremmo coglierli di sorpresa. A
differenza della nave oroniana, alla stazione si aspettano sempre guai data
la feccia che la frequenta. La sorveglianza sarà ai massimi
livelli... se anche riuscissimo ad avvicinarci a distanza teletrasporto
senza farci scoprire, cosa che dubito, non appena teletrasportati le forze
di sicurezza ci sarebbero subito addosso."
"Quindi non possiamo intervenire in caso l'away team avesse bisogno di
assistenza." Hazyel incrociò le braccia al petto.
"Se riuscissimo a trovare un modo per avvicinarci senza essere visti..."
Cortez scosse le spalle per poi riprendere "Comunque ci stiamo preoccupando
di qualcosa che non è ancora accaduto, sono certo che Francis non
avrà bisogno di aiuto."
Hazyel non commentò ma sorrise fra sè e sè. Cortez era
l'unico che chiamava Moses con il vero nome, nemmeno la moglie lo faceva
quasi mai, e di rimando il suo Primo Ufficiale era l'unico che chiamava
quell'uomo Tombstone senza rischiare di essere mangiato vivo dal vecchio
messicano. I due avevano condiviso diverse missioni insieme durante
le quali si erano salvati la vita a vicenda più di una volta.
Tenenvano persino un punteggio, che fino a quel momento era per dodici a
undici per il Comandante Moses.
In quanto al soprannome 'Tombstone' nessuno sapeva a cosa si riferisse e
molte leggende giravano nelle squadre di incursori. Qualcuno diceva che
Cortez tenesse nella sua stanza alla base una lapide con scritto il suo nome
e che prima di ogni missione scrivesse la data della partenza così da
averla pronta nel caso la missione andasse male, altri dicevano che veniva
chiamato così a causa delle molte lapidi che costellavano la sua vita
di incursore, altre leggende erano ancora più inverosimili ma nessuno
aveva il coraggio di chiedere una spiagazione ufficiale.
"Spero anch'io che il Comandante non abbia bisogno di aiuto, ma non possiamo
affidarci alla fortuna. Troveremo un modo."
"E se usassimo la nave oroniana?" propose Malice "O meglio, una delle
navette chiuse negli hangar..."
Hazyel si voltò con un sorriso e la donna ebbe un fremito di
desiderio involontario che la rese ancora più arrabbiata con se
stessa e con l'uomo che aveva di fronte.
"Cosa ha in mente?" chiese il Capitano cercando di non scatenare l'ennesimo
battibecco.
"La nave è ormai andata. Fra i danni del vostro attacco informatico e
quelli che ho aggiunto io ormai dovrebbe essere un rottame ambulante.
Torniamo li e gli freghiamo una navetta, la carichiamo di assaltatori e ci
avviciniamo alla stazione... ho ancora i codici di Xenshja, non capiranno
nemmeno cosa li ha attaccati."
"A quest'ora avranno preso le navette e se ne saranno andati tutti..."
commentò Cortez.
"Ne dubito... su quella nave c'era un discreto quantitativo di merce. Nessun
oroniano lascerebbe tutta quella roba e scapperebbe. Sono certa che Xenshja,
se è ancora vivo, sia ancora li ad inveire contro i suoi uomini
per riuscire a riprendere il viaggio. E' troppo stupido per capire quando
è il momento di svignarsela."
"Pare un'ottima idea! Non si aspetteranno un nuovo attacco. Ci
teletrasportiamo direttamente nell'hangar e rubiamo una loro navetta grazie
ai codici del Capitano sottratti da Malice..." il sorriso di Hazyel si fece
ancora più luminoso e la donna si maledisse per quel suo assurdo
desiderio di strappargli la divisa della flotta o di ficcargli un dito nella
carotide... uno dei due.
"Bene..." riprese Hazyel sbattendo le palpebre di fronte allo sguardo della
mezza oroniana che non riusciva del tutto a decifrare. "Date a Malice una
delle nostre tute d'assalto, lei verrà con voi. Ha i codici e conosce
la nave, ve la sbrigherete in un attimo."
"Sarà un piacere comandare questi ragazzoni!" commentò lei
lanciando un'occhiata a Cortez che sollevò un sopracciglio ed emise
un verso 'alla Moses'.
"Ah quello sbrigatevela voi... fatemi sapere chi comanda, mi fido di voi..."
disse Hazyel uscendo dall'ufficio e aggiungendo fra sé e sé
che non aveva nessuna intenzione di inimicarsi uno dei due facendo una
scelta per loro. Erano abbastanza grandi da decidere da soli, ma qualcosa
gli diceva che Malice avrebbe avuto la meglio. Tombston in fondo era un
galantuomo... Moses l'avrebbe semplicemente ignorata.
"Signor Case faccia rotta verso la nave oroniana..." ordinò il
Capitano tornando in plancia.
"Signore?" chiese il timoniere colto di sorpresa.
"Il Signor Cortez ha dimenticato gli occhiali da sole, quindi torniamo a
riprenderli." commentò Hazyel sorridendo mentre tutti gli uomini in
plancia si guardavano fra loro confusi.
Avamposto Commerciale DK34 - Bar, Camera 015 - Contemporaneamente
La camera era un vero tugurio, con un arredo talmente minimale da essere
semplicemente assente. C'era solo un grande letto a due piazze posto al
centro della stanza e un paio di sedie che avevano l'unica funzione di
appendi abiti. Le telecamere per le riprese erano invece all'avanguardia e
erano anche tante. Sarah arrossì non appena comprese il loro
effettivo scopo.
Naidoo gettò la collega sul letto senza troppe cerimonie e si
gettò sulla ragazza iniziando a baciarla sul collo e toccarla
ovunque. O almeno era quello che sembrava a chi guardava il video.
Dopo un primo momento di panico, durante il quale la ragazza si era
irrigidita come una paratia di duranio, Sarah si rese conto che Naidoo non
la stava nemmeno sfiorando. Le mani del capo della sicurezza e la sua bocca
erano ad almeno un centimetro di distanza dalla sua pelle.
"Beh? Sveglia!" commentò burbero l'uomo seduto sulla ragazza mentre
si toglieva la giacca e la maglia rimanendo seminudo. Sarah ebbe un brivido.
La pelle color ebano e i muscoli perfettamente scolpiti lo facevano
assomigliare alla statua di un dio antico e selvaggio. Per quanto Sarah
amasse altri generi di forme, non poteva negare che le facesse un certo
effetto. Uno al quale non era molto abituata a dire il vero.
Lei si tolse la cintura e il semplice gilet di pelle colorata che indossava
sopra il 'vestito' da schiava che le era stato replicato sulla Raziel ed
arrossì di nuovo ben sapendo che Naidoo, adesso, poteva praticamente
vederle il seno nudo. Non che ci fosse molto da vedere a dire il vero...
nella sua mente passò immediatamente l'immagine della dottoressa
Tarev vestita come lei e del suo corpo così sensuale. Per distrarsi
da quell'immagine lanciò gli abiti appallottolati verso la parete.
La cintura colpì il muro con un tintinnio metallico e qualcosa emise
un suono di disappunto.
I successivi cinque minuti furono dannatamente difficili per i due colleghi.
Naidoo cercava di non guardare e non toccare e Sarah cercava di emettere
qualcosa di simile a gridolini di piacere. Il tutto nel tentativo di far
sembrare quei preliminari abbastanza realistici da distrarre un eventuale
'guardone'. Dopo cinque minuti una palletta luminosa e trillante
sbattè contro la fronte di Naidoo emettendo dei versi di minaccia.
"Aih! Piantala Cippy! E' andata?" chiese l'uomo guardando le telecamere.
Sarah sgusciò fuori dal letto e si avvicinò ad una paratia.
Premette il pollice su una piastra che scivolò di lato rivelando una
piccola stazione di manutenzione. "Si tutto bene, Cippy è riuscito ad
entrare e sta mandando il video che abbiamo creato con le nostre fisionomie
e... oddio!" esclamò la giovane arrossendo.
"Che succede?" chiese Naidoo avvicinandosi.
"Niente!" esclamò lei poggiando una mano sul piccolo monitor per
nascondere le immagini estremamente esplicite che stavano andando in onda.
"Fai quello che devi." Le disse il capo della sicurezza porgendole la giacca
per coprirsi.
Sarah si scosse dall'enorme imbarazzo e iniziò il suo assalto
informatico alla stazione.
Avamposto Commerciale DK34 - Bar - Alcuni minuti dopo
"Bene, bene, bene... questo posto si fa sempre più interessante!"
commentò Moses quando tre enormi Gorn fecero la loro comparsa nella
sala principale.
"Stai attento dolcezza, quello è Po'Kar, il Capitano della nave Gorn
attraccata alla stazione e con lui c'è Ta'Kur che è ancora
più bastardo di lui... è strano che siano insieme, quei due
non si sopportano." la barista lanciò un'occhiata sospettosa verso
Moses. Era il proprietario di un bar per delinquenti e non era un'idiota,
sapeva quando i guai stavano arrivando.
"Non hai niente di meglio da fare?" le disse il Primo Ufficiale della Raziel
lanciandole un'occhiata ammonitrice. La donna capì al volo e si
allontanò da lui.
"Tu devi essere Ingram!" esclamò Po'Kar accentuando le esse in un
sibilo prolungato.
"Presente! E tu devi essere il Capitano di quella bellezza parcheggiata
fuori della base." il tono amichevole di Moses prese alla sprovvista il Gorn
che mosse il muso in un cenno di assenso. "Cosa posso fare per voi?"
"Ci hanno detto che hai un carico interessante, volevamo fare due
chiacchiere!" si intromise Ta'Kur guadagnandosi un ringhio dal suo Capitano.
"Purtroppo il carico è già stato promesso dal padrone della
stazione... sapete com'è fatto Serak, se vendo il suo carico ad un
altro potrebbe diventare molto dispiaciuto."
"Abbiamo degli interessi in comune con Serak, potrebbe essere interessato ad
uno scambio di altro genere. Tu dai qualcosa a me e io do qualcosa a te che
può interessare a Serak. Per lui non fa differenza, gli basta avere
il suo guadagno."
Moses sembrò riflettere sulla proposta e dopo un po' tornò a
fissare il Gorn "Che cosa avresti da offrire?"
"Non qui... Gli hangar sono un posto più tranquillo per risolvere
questioni delicate." rispose Po'Kar girando il muso verso gli altri clienti
del locale.
"Mi sembra un'ottima idea. Oorpal!" esclamò all'indirizzo di Wood che
non si era perso nemmeno una parola di quello che era successo ma che finse
di sobbalzare sentendo il suo nome. "Muovi il culo e porta l'oroniana sulla
navetta. Fra qualche ora partiamo per preparare il carico."
"Ma capo! Pensavo di prendere una stanza!" obbiettò l'umano.
"Se non fai quello che dico racconto alla tua amichetta betazoide a chi
regali quei tuoi profumi tanto costosi!" ghignò Moses avviandosi
verso la porta del locale seguito dai tre Gorn.
"Amichetta betazoide? Quale amichetta betazoide?" strillò l'oroniana
iniziando con lui una discussione che si protrasse fin dentro il turbo
ascensore e che avrebbe portato tutti all'hangar fra le risate dei clienti
del bar.
Il viaggio fino all'hangar fu breve quanto ricco di eventi. La schiava
oroniana espresse tutto il suo disappunto sulla scoperta dell'esistenza di
una fantomatica betazoide e fu ben lieta di esprimere tale disappunto usando
un colorito vocabolario di insulti che fece sbiancare il giovane Oorpal e
strappò un sorriso di apprezzamento al Primo Ufficiale. Per finire,
la ragazza prese una fialetta dalla cintura e, dopo un insulto
particolarmente articolato, lanciò la fialetta contro il suo ex
amante.
"Ecco riprenditi questo piscio di targ che tu chiami profumo!" anche se lo
spazio non era così tanto, soprattutto a causa dei tre Gorn che con
la loro mole riempivano quasi tutto l'ascensore, Oorpal fu lesto a schivare
il lancio e la fialetta si infranse contro la dura corazza della guardia
Gorn più vicina a loro. Un profumo speziato e fastidioso
impregnò l'intero scomparto un attimo prima che le porte si
aprissero.
"Tieni buona questa vipera!" sbraitò Moses mentre Wood cercava di
bloccare le braccia di Tarev e portarla fuori dall'ascensore.
"Mi scuso per l'incidente... ci penserò io a punire quell'idiota!" Si
scusò il finto Capitano Ingram all'indirizzo dei tre energumeni. Ma i
Gorn sembravano non ascoltarlo, la loro lingua saettava dentro e fuori dai
loro musi e i loro occhi sembravano un po' fuori fuoco.
"Nessun... nessun problema Capitano." borbottò Po'Kar "Sono cose che
succedono... credo..." il Gorn scosse la testa come se volesse schiarirsi le
idee e Moses ne approfittò.
"Da questa parte, così potremmo parlare in tutta
tranquillità." li incalzò Moses portandoli verso un'area
stoccaggio dell'hangar. I rumori in quell'area erano molto forti e avrebbero
ridotto la possibilità di essere uditi da estranei.
"Allora cosa avete da offrire?" Moses lanciò un'occhiata alla spalle
dei Gorn e vide un'ombra che si muovevano fra le merci.
"Come?" chiese Ta'Kur scuotendo la testa.
"Cosa mi date in cambio del mio carico di schiavi?" chiese ancora Moses
incrociando la braccia al petto.
"Abbiamo dei cristalli di Yaba mazariti che potrebbero valere più del
carico di schiavi."
"Yaba? Sei impazzito? La Flotta Stellare ci mangerebbe vivi se scoprisse un
carico del genere sulla mia nave!" commentò Moses seguendo il
movimento dell'ombra con la coda dell'occhio. "E comunque perchè non
lo vendete direttamente voi a Serak?"
"Noi..." Po'Kar scosse di nuovo il muso frastornato "Il ferengi non sa dei
cristalli, pensavamo di portarli nel territorio klingon e venderli
lì, ma siamo stati richiamati sul nostro pianeta ed è meglio
non arrivarci con un carico simile. Ma degli schiavi ci farebbero molto
comodo. Potremmo farci contenti a vicenda... tu vendi i cristalli a
Serak o li porti ai klingon, noi prendiamo il tuo carico e lo rivendiamo su
Gornniska."
"Sai non capisco proprio perchè dovete incasinarvi così
tanto..." commentò Moses sapendo bene che Po'Kar si stava
letteralmente arrampicando sugli specchi. Molto probabilmente il loro
intento era fingere una transazione e poi, una volta che il carico di
schiavi fosse alla stazione avrebbero ucciso tutti i supposti
contrabbandieri e preso il carico, ma il composto lanciato dalla dottoressa
Tarev stava facendo il suo lavoro e ora quei sauri erano alle prese con uno
stordimento che gli permetteva solo di borbottare qualche insulsa scusa.
"Ingram amico mio!" la voce di un ferengi fece voltare il gruppo.
"Ziral cosa ci fai tu qui?!" esclamò Ta'Kur guadagnandosi una zampata
sul muso da parte del suo capitano.
"Ma come Po'Kar? Ti avevo detto che avevo degli affari da sbrigare alla
stazione e contatti da incontrare. Il Capitano Ingram è uno di
questi!" il ferengi lanciò un'occhiata a Moses e fece luccicare una
barra di latinum che teneva fra le dita.
"Ziral era ora che arrivassi! Stavo per andarmene..." commentò Moses
come se conoscesse quell'essere da una vita.
"Non te ne andresti mai senza avermi prima ascoltato, sai bene che
ascoltarmi ti porterebbe un mucchio di latinum!" rispose questi con un
sorriso malifluo.
"Spero sia un mucchio di latinum!" i due si guardarono come per valutarsi a
vicenda e alla fine il ferengi fece un segno di assenso con la testa.
"Aspettavi al bar, devo inviare un messaggio alla mia nave e poi ti
raggiungo così parliamo. In quanto a voi amici, mi dispiace ma non
sono interessato." detto questo Moses lasciò i tre gorn imbambolati
vicino a delle casse e si dileguò nella direzione opposta di Ziral.
Giunto a metà strada il Primo Ufficiale della Raziel si fermò
e controllò che nessuno fosse nei paraggi. L'ombra che aveva
intravisto poco prima sembrò materializzarsi dal nulla rivelando il
deltano Tars.
"Sembra che il composto della dottoressa abbia funzionato a meraviglia."
commentò tornando a nascondere il pugnale all'interno dello stivale.
"Forse era anche troppo forte" rispose Moses "Per poco non svenivano."
"Chi diavolo era quel ferengi?" chiese l'incursore indicando con il pollice
nella direzione dell'ascensore in cui era sparito Ziral.
"Non ne ho la più pallida idea, ma a quanto pare si conoscono. La
faccenda si sta facendo complicata... torno subito al bar, speriamo che la
ragazzina abbia terminato con la sua intrusione, non è per niente
sicuro rimanere qua ancora per molto."
"Cosa vuole che faccia? Dico a Wood di raggiungerla?" chiese Tars guardando
il suo ufficiale superiore.
"No, se la situazione si scalda non potremmo avere aiuti dalla Raziel e
quindi è meglio rimanere più uniti possibile. Devo scoprire
qual'è il gioco dei Gorn, qualcosa mi dice che il proprietario della
stazione sia interessato a prendere il nostro ipotetico carico senza pagare
e questo mi fa pensare che si conoscano parecchio bene. Forse abbiamo
trovato il contatto che cercavamo."
"Pensa che sia un uomo di Jak'Al?"
"Non è ancora certo che ci sia di mezzo lui, o per lo meno che sia
direttamente interessato alla cosa. Io vado, tu torna alla navetta e stai
pronto a tutto." dopo un cenno affermativo Tars tornò a scomparire
fra le ombre.
Avamposto Commerciale DK34 - Navetta Devil's Punch - Contemporaneamente
"Ho bisogno di una doccia per togliermi di dosso il puzzo di quel posto."
Commentò Elaina buttandosi su una delle poltroncine della navetta.
Stese le lunghe gambe affusolate e distese il corpo arcuandolo come una
gatta al sole.
Alexander rimase incantato ad osservarla. Come ogni giorno da quando l'aveva
incontrata.
"Ricordati di respirare Al..." commentò Elaina sentendo il desiderio
del compagno arrivarle addosso come un vento impetuoso.
"La fai facile tu..." commentò lui avvicinandosi e passandole la
punta delle dita sul ventre piatto colorato di verde.
"Se fai il bravo potrei anche tenere questa pigmentazione per una serata in
più." Commentò lei mentre un brivido le percorreva il corpo al
contatto della mano dell'uomo.
"Fare il bravo vuol dire che mi devo allontanare o avvicinare?" chiese
l'ufficiale scientifico con un sorriso che la dottoressa adorava così
tanto in lui.
"Dai smettila di toccarmi, sono sudata!" lei tentò senza troppa
convinzione di allontanare la mano di Wood dal suo corpo.
"Io ti toccherei anche se brulicassi di scorpioni." commentò lui
sussurrandogli quelle parole all'orecchio.
"Andiamo muovetevi!" una voce all'esterno della navetta attirò
l'attenzione dei due amanti che si alzarono di scatto. Dal buoio
dell'interno potevano vedere chiaramente cosa stava succedendo all'esterno.
Una fila di prigionieri, almeno una decina e con abiti strappati e malconci
della flotta, stavano percorrendo una delle zone meno illuminate degli
hangar, proprio di fianco alla Devil's Punch.
"Della Leicester era rimasto ancora qualcuno vivo..." commentò la
dottoressa guardando i prigionieri scortati da due Gorn.
"Maledizione! Probabilmente erano stati portati via per essere
interrogati... cosa facciamo?"
"Li seguiamo e poi al momento giusto li liberiamo naturalmente." Rispose la
Eliana aprendo il portello e uscendo.
"Ci avrei scommesso..." I due seguirono il gruppo.
"Signori il Comandante Moses ha detto di aspettarlo qui, quindi
mettetevi comodi e..." Tars guardò l'interno della cabina e si
grattò la testa "E ora dove sono finiti quei due? Moses mi
mangerà vivo..."
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Alcuni chiarimenti dato che la situazione sembra un po' ingarbugliata, anche
se non complicata.
1. Ziral, il ferengi, ha sentito i gorn parlare e sa che vogliono ucciderlo.
La mia idea è che il poveretto sta tentando di salvarsi e quindi
ha pensato di trovare qualcuno che lo portasse via in fretta dalla stazione.
Facendo domande in giro ha scoperto un certo Capitano Ingram e ha intenzione
di pagarlo per farlo scappare, per questo ha chiesto a Moses di incontrarsi
al bar facendo credere ai gorn che uno dei contatti che doveva incontrare
era proprio lui.
2. Po'Kal, il capitano Gorn, aveva intenzione di carpire da Ingram la
posizione della sua nave schiavista per poterla poi attaccare. Nel caso il
sotterfugio non funzionasse aveva intenzione di "rapirlo" e convincerlo poi
a suon di torture... il liquido preparato dalla dottoressa li ha però
confusi e quindi Moses si è salvato ma ora sappiamo che il capo della
stazione è probabilmente in combutta con i gorn e quindi con Jak'Al
3. Sapendo che in caso di pericolo sarebbe stato impossibile per la Raziel
aiutare l'away team, Hazyel ha pensato bene di preparare un piano di
emergenza. Grazie a Malice e (si spera) recuperando una navetta oroniana
possono imbarcare gli assaltatori per tentare un salvataggio lampo in caso
di necessità (non è detto che sia necessario ma almeno
sappiamo che c'è un modo)
4. Sarah Mendel sta assaltando il database informatico della stazione per
carpire tutte le informazioni che può sulle azioni criminali di Serak
e dei suoi contatti con Jak'Al
5. Eliana e Alexander stanno andando a cacciarsi nei guai per salvare dei
prigionieri
6. Tars non sa che fare
Naturalmente sta al prossimo decidere se sviluppare una di queste cose o
tutte insieme... auguri :)
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Ten. Cmdr. Francis Moses
Primo Ufficiale
USS Raziel
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