[Stml14] [Chase - Facile come rubare caramelle..]

Stefano Zaniboni stezani a me.com
Dom 10 Apr 2016 17:21:39 CEST


Buona Domenica a tutti! Faccio le veci di Marco che ha qualche problema con il computer e le mail non riesce ad inviarle correttamente. Vi invio il suo brano

Stefano


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Avamposto Commerciale DK34 - Corridoio PK-23 - 15 Febbraio 2396 ore 10.50

Erano ormai cinque minuti buoni che il comandante Tarev e il comandate Wood stavano seguendo nell'ombra i prigionieri della Leicester. Fino a quel momento era andato tutto bene: grazie all’oscurità del corridoio i carcerieri Gorn non sospettavano minimamente di essere seguiti. 

Arrivati alla fine dell'androne i quattro Gorn rinchiusero i prigionieri all’interno di una minuscola stanza, forse una volta adibita a scarico di piccole merci ed ora convertita in cella. Discussero nel loro strano dialetto e lasciarono il piu’ tarchiato di guardia alla porta della cella. Gli altri tre si diressero verso un turbo ascensore sparendo dietro le spesse porte.

L’ultimo Gorn rimasto sembrava il più grande del gruppo, con un altezza minima di due metri e con una corporatura estremamente massiccia, si posizionò davanti alla porta per fare la guardia.

“Al questa e’ la nostra occasione; dobbiamo agire in fretta prima che i suoi compagni tornino a dargli il cambio”

“ Che cosa hai in mente? “

“ Torna alla navetta e prendi l’ultimo hypospray con il composto che abbiamo usato per addormentare gli altri nell’ascensore. Dovrebbe essere sufficiente a stenderlo per un po’. “

“ E poi? “ 

“ Non ho tempo di spiegarti, corri! “

"Certamente, vado subito... Ma stai attenta ti prego."

Detto questo Il comandante Wood si volatilizzò all'indirizzo della navetta.



Avamposto Commerciale DK34 - Navetta Devil's Punch - Contemporaneamente

Tars non riusciva a crederci che quei due non fossero ai loro posti

"Manderanno tutto a monte" disse fra sé l'incursore visibilmente irritato.

Doveva prendere una decisione e in fretta, rimanere li in attesa e rischiare che i due venissero scoperti o disobbedire ad un ordine di un suo superiore. In ogni caso molto probabilmente avrebbe dovuto sorbirsi una lavata di capo da Moses.

Mentre si accingeva ad uscire della Devil’s Punch si scontrò contro Wood visibilmente affannato.

"Scusi Comandante, ma lei e il medico non dovreste scorrazzare proprio adesso, abbiamo l'ordine di restare in questo trabiccolo!"

"Lo sappiamo signor Tars, ma è successo un imprevisto. Mentre eravamo qua seduti abbiamo visto un gruppo di Gorn portare alcuni membri della Leicester lungo il corridoio, non potevamo abbandonarli al loro destino. Comunque mi segua avremmo bisogno anche del suo aiuto."

Senza aggiungere altro, Alexander scansò l’incursore per prendere l’ hypospray e lo riempì con l’ultima fiala del composto stordente come gli aveva ordinato Elaina.

Caricando la fialetta nello strumento si accorse che la quantità di droga era abbastanza esigua

*Ce la faremo bastare* pensò tra se e se.

Tars seguì l'ufficiale scientifico fuori dalla navetta per il corridoio buio, fino a che non si ricongiunsero con la dottoressa.

"Finalmente.. allora io faccio da esca e cerco di attirarlo lontano dalla porta, qui all’angolo: tu Alexander insieme a Tars aspetterete nell'ombra il mio segnale e dopo averlo drogato lo metteremo fuori gioco. Semplice ed efficace."

Elaina prese l’hypospray e se lo nascose in mezzo ai seni procaci, facendo l'occhiolino ad entrambi per poi entrare in scena.

Dopo qualche istante, una sensuale schiava orioniana sbucò da un angolo buio e fu immediatamente notata dal Gorn di guardia che dapprima reagì con fare sospettoso, ma poi si lasciò sedurre dal corpo dal corpo di quella umanoide tutto curve.

“ Sei in cerca di guai bellezza? Che ci fai qua? Ti consiglio di girare i tacchi e andartene” disse Pran’ik con espressione vogliosa alla dottoressa che si stava lentamente avvicinando con movenze provocanti.

"Non ti preoccupare per me.. io sono esattamente dove dovrei essere.. Non apprezzi la generosità dei tuoi compagni?"

Facendo sibilare la lingua e mettendo in mostra un’impressionante sfilza di denti aguzzi, Pran’ik rispose con un ghigno:

"I miei compagni non sono così amichevoli.. Che vuoi bellezza?” aggiunse mostrando un appetito sessuale sempre più crescente.

"Va bene, mi hai scoperto.. Sai io non sono brava a seguire le regole.. I miei padroni vogliono vendermi domani, ma io ho voglia di sperimentare da sola.. Dicono sempre che sono una bambina cattiva che ha bisogno di essere educata..” disse con sguardo innocente e le labbra tremolanti l'Orioniana ".. e ora mi piacerebbe sperimentare uno come te.. Forte e possente..” aggiunse abbassando la spallina del 'vestito'.

Il Gorn con la bava alla bocca si avvicinò alla dottoressa che si era appoggiata alla parete:

"Tranquilla ho il posto adatto dove potrai apprendere tutto quello di cui hai bisogno”

Flashback - USS Raziel - Ponte 2 - Laboratorio Medico/Scentifico - 15 Febbraio 2396 ore 9.00

Ormai travestite da schiave, Elaina e Sarah si stavano dirigendo al laboratorio scientifico per gli ultimi ritocchi. Aperte le porte del laboratorio, videro il comandante Wood e il capo Fox impegnati ad effettuare le modifiche ai gadget che le avrebbero accompagnate in missione. Fox aveva un’espressione concentrata mentre, con strumenti di precisione finissimi, stava armeggiando con i componenti interni di alcuni bracciali dorati. Né lui, né il comandante Wood si erano accorti della presenza delle due donne. Fu cosi che Elaina per attirare l’attenzione si schiarì la voce: i due uomini sollevarono lo sguardo dal tavolo e le squadrarono da capo a piedi. Le loro facce erano sbalordite e Fox puntava lo sguardo un po’ più in basso rispetto a quanto avrebbe dovuto..

"Signori, i nostri occhi sono qua su non trovate?"

Wood si mise a ridere, mentre il volto di Fox assunse un tono color cremisi.

"Giusto comandante.. ehm.. si i suoi occhi sono proprio li..."

"Bene appurato questo concetto, perché ci avete fatto venire?”

Wood iniziò a spiegare:

"Le donne Orioniane hanno una caratteristica sequenza di ghiandole che rilasciano dei potenti feromoni che fungono da richiamo sessuale per i maschi, ma come voi ben sapete, sia tu che il comandante Mendel ne siete sprovviste, proprio per questo motivo io e il signor Fox abbiamo creato questi particolare braccialetti che rilasciano una fragranza sintetica molto simile a quei feromoni.”

”Interessante, come avete fatto a creare questi gingilli?" chiese incuriosita la Mendel.

"Il meccanismo in se è abbastanza semplice, vedete la gemma qua incastonata? Oltre ad essere un oggetto molto bello alla vista racchiude all’interno un micro meccanismo che attiva delle piccole fiale con le singole sostanze. Basta sfiorarla leggermente per attivare il meccanismo, che provvederà a mischiare i composti  inseriti lungo tutto il bracciale. La miscela ricrea i feromoni alla perfezione e li rilascia tramite dei fori posti ai lati” rispose Fox ripresosi dall'imbarazzo.

Mentre il collega parlava, Alexander prese il braccialetto e lo avvolse attorno al polso di Elaina, lasciando l’onere ad un imbarazzato Fox di fare altrettanto con il polso di una rossissima Mendel.

Avamposto Commerciale DK34 - Corridoio PK-23 - 15 Febbraio 2396 ore 10.50

La finta schiava si ritirava lentamente verso l'angolo continuando ad ammiccare a Pran’ik mentre con un lieve tocco attivava il bracciale, che in pochi secondi rilasciò nell’aria il composto. 

Più il Gorn si avvicinava e più la sua lingua scattava fuori per carpire il nuovo profumo e, come promesso dal Capo Fox e dal comandante Wood, attivò i centri di piacere del lucertolone e in un impeto di passione sollevò di peso come un sacco di patate Elaina.

Tale veemenza spiazzò la dottoressa e l'impatto con la schiena del lucertolone in calore fece cadere dal seno di lei hypospray. Il Gorn non si accorse del leggero tintinnio, perso completamente nelle sue fantasie sessuali. Wood si catapultò fuori dall'ombra con uno scatto, raccolse lo strumento prima che cadesse per terra e picchiettò la spalla dell'energumeno per attirare la sua attenzione.

“Amico mi sa che ti sei perso questo..”

Rapidamente mosse la mano in direzione del collo del Gorn, iniettandogli tutto il contenuto della fiala, mozzando al lucertolone il respiro e questi cadde in ginocchio. 

Il composto lentamente stava andando in circolo e stava iniziando a fare effetto, ma il Gorn era molto grosso e la quantità di siero non era sufficiente a stenderlo; mezzo intontito gettò con violenza lontano da sé Elaina, che atterrò malamente su delle casse, e si preparò a caricare l’intruso che lo aveva distolto dai suoi piaceri. 

Prima di riuscire a rialzarsi o usare la possente coda, Tars sbucò dall'ombra caricandolo a sua volta e menando a livello della nuca un potente calcio.

Il lucertolone sbatte gli occhi intontiti; prima che la sua faccia colpisse il pavimento pensò:

*Sono stato battuto da della scimmie senza pelo...*

Il tutto era successo molto velocemente, ma i due attesero qualche istante per verificare la presenza di qualche rumore sospetto nelle vicinanze. Dopo di che Wood si precipitò dalla sua amata che si stava rialzando.

" Elaina.. tutto a posto? ”le chiese Alexander con tono preoccupato: lei era leggermente ammaccata soprattutto nel fianco a causa dell’impatto con una cassa, ma sembravano lievi contusioni.

"Si Al, tutto bene, solo non credevo che mi prendesse così di peso da farmi uscire l'ipospray dal nascondiglio" disse sottovoce con un sorriso.

"L'importante è che il piano abbia funzionato, adesso bisogna occultare questa montagna di scaglie e liberare i prigionieri"

Detto questo l'ufficiale scientifico e l'incursore alzarono il Gorn poggiandolo in un angolo buio del corridoio nascosto dietro a casse e barili, coperte da un telone, posatolo in una nicchia tra due casse, per evitare che fosse riconosciuto lo ricoprirono con il telone. 

Intanto la dottoressa si avviò verso la porta della camera dove erano rinchiusi i prigionieri della Leicester ed iniziò ad armeggiare col comando elettronico della porta. Vi avvicinò il tricorder e grazie ai programmi di hacking del Comandante Mendel riuscì a trovare la combinazione, sbloccando la serratura.

*Grazie Sarah per l'aiuto* 

Uno dei prigionieri prese la parola:

“ Chi siete, cosa volete dai noi? ”

"Adesso non ho tempo di spiegare, siamo ufficiali della flotta stellare anche noi, seguiteci se volete vivere."

Gli uomini della Leicester non se lo fece ripetere due volte: il gruppo prese il corridoio buio in direzione della navetta.

USS Raziel - Plancia - 15 febbraio 2396 ore 11.30

Hazyel entrò in plancia. “Rapporto signor Fox. “

"Capitano siamo arrivati al Marauder. La nave è messa peggio di come l'avevamo lasciata. L'attacco informatico del comandante Mendel sommato ai danni che abbiamo provocato con la nostra incursione ha fatto impazzire i sistemi; da quello che possiamo capire il sistema di supporto vitale è al minimo, il controllo delle armi e il sistema di puntamento sono al collasso e gli scudi, come i sensori interni e a lungo raggio, vanno a singhiozzo, ogni quattro minuti si riavviano e restano attivi per dieci. Abbiamo una finestra sufficientemente ampia per entrare e uscire senza problemi, il sistema andrà offline fra 3 minuti”

“ Molto bene signor Fox. Signor Chase, manovra di avvicinamento, un quarto d’impulso, movimento su due due zero. Ci porti a distanza di sicurezza per il teletrasporto.”

“ Si capitano.”

=^= Capitano Hazyel a squadra di incursione: Cortez siete pronti al teletrasporto?=^=

USS Raziel - Sala teletrasporto 2 -  Contemporaneamente

=^= Qua siamo pronti capitano =^=

=^= Energia! =^=

Il gruppo una volta materializzato si ritrovò nella stiva di carico del Marauder.

“ Qualcosa non va, dovevamo trovarci nell'hangar!" Asserì un incursore.

Prontamente Malice estrasse il tricorder per sondare l'area, erano presenti delle radiazioni che inibivano il corretto puntamento del teletrasporto.

"Mmpf.. i soliti contrattempi. Bene signori, si procede ugualmente, siamo a circa un ponte di distanza dagli Hangar, profilo basso e occhi aperti, cerchiamo di non far capire al nemico che siamo di nuovo qua."

" Uh-ha! " dissero all'unisono gli incursori preparandosi alla missione.

Usciti dalla stiva, guidati da Malice con il tricorder in mano, proseguirono per un paio di corridoi fino ad un turbo ascensore. Quando le porte si aprirono trovarono due ingegneri intenti a discutere sui problemi della nave che appena li videro sbiancarono di paura.

Prima che potessero anche solo pensare di comunicare furono storditi con un colpo di phaser e spostati di lato, per permettere al team d'incursione di proseguire.

Marauder Koorte - Hangar navette 2 - 15 febbraio 2396 - contemporaneamente

Appena la squadra entrò nell'hangar l'allarme della nave partì cogliendoli alla sprovvista.

"Ottimo, oltre ad una finestra di tempo limitata, a due minuti adesso, ci ritroviamo quei mostri verdi a spararci dietro... Ottimo!" disse Malice stizzita.

"Non si preoccupi li abbiamo tenuti a bada prima, non sarà diverso adesso, lei pensi a far partire quella nave, e lasci i miei uomini ad occuparsi del resto."

Con un cenno d’assenso, Malice si allontanò dal gruppo di incursione intento a schierarsi, per dirigirsi verso l'unica navetta presente, di medie dimensioni con una leggera corazza.

*	Questa e’ perfetta, da vero contrabbandiere.*

Pensò Malice guardando le bruciature da phaser presenti sullo scafo e la sporcizia interna lasciava intendere che si trattava di una navetta per missioni rapide; non si badava molto alla pulizia. Si fiondò all'interno nella cabina di pilotaggio per andare ad accendere il loro mezzo di fuga.

Proprio mentre stava armeggiando con i controlli iniziarono all'esterno i rumori della battaglia.

Dalle porte dell'hangar entrarono un gran numero di Orioniani arrabbiati ognuno dei quali imbracciava un’arma, dai phaser alle convenzionali armi contundenti. Erano come impazziti: volevano vendetta per la loro nave e per il loro Capitano che stava perendo lentamente nell'infermeria della Koorte.

Anche se soverchiati in numero, gli incursori federali avevano dalla loro parte un rigido addestramento e con estrema coordinazione, iniziarono a falcidiare qualsiasi cosa uscisse dalle porte che ricambiasse gli spari o che avesse anche solo un'iperchiave in mano.

Nella confusione dello scontro due Orioniani riuscirono a scampare alla carneficina e usando le casse riuscirono ad aggirare il gruppo serrato di incursori, arrivando all’ingresso della navetta

Tombstone si accorse della manovra di accerchiamento nemico e ordinò ai suoi uomini di ritirarsi verso la navicella e corse ad aiutare l'ignare Malice.

*Con la gentilezza si ottiene sempre tutto* pensò Malice mentre con un potente pugno sulla consolle di comando della navicella la faceva partire.

Ma proprio mentre si stava girando per avvertire i compagni, gli arrivarono in rapida successione un colpo alla nuca con un’iperchiave e un pugno alla bocca dello stomaco, che la costrinsero in ginocchio. Sollevando gli occhi notò due imponenti Orioniani su di lei.

"Adesso vediamo chi si nasconde dietro quest'armatura..." 

" Io non credo proprio.." Li interruppe Cortez estraendo il mek'let da combattimento dal fodero.

L'Orioniano con l'iperchiave caricò l'incursore a testa bassa, per colpire la testa di quest'ultimo a braccio teso. Tombstone schivò facilmente l'attacco e con una torsione di busto infilò il mek'let in mezzo alla schiena tranciando la spina dorsale del nemico che cadde con una marionetta senza fili.

Il secondo, vedendo la sorte del suo compagno, prese il phaser di Malice e sparò due colpi dritti alla schiena dell'incursore, che incassò il colpo.

Cortez, controllando la caduta, si accasciò sul corpo dell’Orioniano morto e con un movimento rapido nascose la lama in attesa che il suo nemico lo venisse a finire. Non appena l’avversario si fu avvicinato a sufficienza per finirlo con un ultimo colpo in testa, Tombstone con un potente movimento d'anca si tirò su centrando il bersaglio con un montante al mento, per poi finirlo con una coltellata dritta al cuore.

" Tutti gli incursori a bordo, ce ne andiamo."

" Si, signore." 

Tombstone e il suo gruppo di diressero verso la Raziel con il loro bottino.
-------------- parte successiva --------------
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