[Stml14] 02.09 - Un piano fin troppo “perfetto”
Mauro Fenzio
oxila79 a gmail.com
Lun 8 Ago 2016 21:47:33 CEST
Ecco a voi il mio brano
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Brano: 02.09
Titolo: Un piano fin troppo “perfetto”
Autore: Ten. Cmd. Wood (Mauro)
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Risa - Luogo imprecisato
D.T 10/06/2396 – ore 23.25
Il Comandante Moses stava ancora passeggiando sulla spiaggia, ben poco
desideroso di ritornare verso l’hotel: accanto a lui varie coppiette
passeggiavano mano nella mano, osservandosi negli occhi, e lui non poté non
pensare alla propria compagna lontana. Era così assorto nel pensiero di
quella donna così tanto amata, che la voce della Mendel gli diede quasi
fastidio.
“Comandante Moses, qui Comandante Mendel, le è possibile parlare?”
Il Comandante Moses si osservò per un attimo attorno, ma non volendo
rischiare si limitò a toccarsi distrattamente un paio di volte l’orecchio,
come avesse un leggero fastidio al timpano.
“Comprendo signore” riprese il Comandante Mendel “Cippy ha rilevato una
conversazione fra Mister Whyte e i nostri due obbiettivi: il signor Glek
gli ha comunicato che ciò che sta cercando si trova alla stazione degli
shuttle lungo la baia, nella stanza delle cassette di sicurezza per i
viaggiatori, alla cassetta centoventitre. Purtroppo non hanno detto la
combinazione, quindi abbiamo hackerato il sistema e modificato la password.
Desidera che avverta il tenente Naidoo?”
Il Comandante Moses si toccò nuovamente un paio di volte l’orecchio,
guardando in cagnesco un giovane che si era messo ad osservarlo per qualche
istante: l’occhiata risultò efficace ed il giovane decise di cambiare aria
andandosene.
“Capisco signore, desidera occuparsi della faccenda personalmente?”
Il Comandante Moses si stiracchiò toccandosi rapidamente l’orecchio una
sola volta, per poi cennare con il capo verso una giovane di passaggio e
dirigersi a passo sostenuto verso la stazione degli shuttle.
“Bene, la password è 12.78.14.26.27.00. Buona fortuna Comandante”
Risa - Stazione degli shuttle - stanza delle cassette di sicurezza
D.T 10/06/2396 – ore 23.30
Il Comandante Moses raggiunse rapidamente la stazione degli shuttle,
limitandosi a qualche fugace sguardo verso i passanti: sapeva di non avere
molto tempo, il rischio che Mister Whyte potesse arrivare in quel momento
era maledettamente reale, così come il rischio che tutto il piano finisse
per essere scoperto. Raggiunse rapidamente la sala delle cassette di
sicurezza trovandola completamente vuota, probabilmente per il tardo
orario: sorrise soddisfatto per la sua fortuna e si portò rapidamente alla
cassetta centoventitre, aprendola senza alcun problema.
“Comandante Mendel a Comandante Moses, ho rilevato l’apertura della
cassetta centoventitre”
“Lo so, sono stato io” rispose a voce bassa il Comandante Moses
“All’interno c’è una sorta di cassetta di sicurezza in metallo, non è
particolarmente grande, ma non ho idea di cosa possa contenere”
“La prenda signore, potremo cercare di aprirla in seguito”
“Preferirei di no, sono dell’idea che se Mister Whyte trovasse la cassetta
vuota non ci metterebbe molto a capire che c’è qualcosa che non va”
“Lo so Comandante” rispose Mendel “Per quello ho preferito modificare la
password anzichè limitarmi a leggere quella precedentemente impostata. Se
anche dovesse tentare di aprire la cassetta non ci riuscirà, a quel punto
tornerà domani con Glek ma per allora avremo guardato il contenuto della
cassetta di sicurezza e rimesso al suo posto il mal tolto”
“Ha pensato a tutto Comandante. Molto bene, sto arrivando”
Moses fece un sorriso soddisfatto prendendo la cassetta in metallo
guadagnando rapidamente l’uscita, pochi attimi prima che Mister Whyte
facesse il suo ingresso. Moses ebbe tutto il tempo per lasciare la via
principale e allontanarsi senza alcun problema “Comandante Moses a
Comandante Mendel, nessun intoppo. Sto arrivando”
Risa - Stazione degli shuttle - stanza delle cassette di sicurezza
D.T 10/06/2396 – ore 23.35
Mister Whyte era decisamente soddisfatto, aveva temuto sino all’ultimo che
quella coppia di di stupidi babbuini che gli erano capitati come
improvvisati alleati avrebbero finito per mandare tutto a monte ed era
lieto di essersi sbagliato almeno per una volta. Attraversò la strada senza
fretta riprendendo dalla propria tasca il tovagliolo su cui era scritta la
password e senza prestare particolare attenzione ai presenti, superò
l’entrata e si diresse direttamente alle cassette di sicurezza.
Era talmente concentrato nel suo lavoro da non prestare alcuna attenzione
alla presenza o meno di qualcuno, del resto anche se qualche curioso si
fosse messo ad osservarlo non avrebbe visto altro che il classico turista
che viene a svuotare la propria cassetta. Raggiunse la cassetta
centoventitre ed inserì il codice con un sorriso spavaldo, ma gli bastò ben
poco per capire che qualcosa che non andava: una lucina rossa e una coppia
di fastidiosissimi bip lo informarono che la password inserita era errata.
“Attenzione, la password inserita è errata” proruppe una voce registrata
direttamente dalla cassetta di sicurezza “La preghiamo di reinserire il
codice. In caso di malfunzionamento la preghiamo di informare la direzione.
Le auguriamo una piacevole vacanza”
“Come diavolo è possibile?” mugugnò Mister Whyte mentre con uno sguardo
decisamente più irritato ridigitò con calma il codice “Sette… quattro..
sei… uno” premette di nuovo invio ma il risultato non cambiò affatto:
nuovamente sulla cassetta si attivò una lucina rossa e una coppia di bip lo
informò dell’errore.
“Attenzione, la password inserita è errata” proruppe nuovamente la medesima
voce registrata “La preghiamo di reinserire il codice. In caso di
malfunzionamento la preghiamo di informare la direzione. Le auguriamo una
piacevole vacanza”
“Ma possono essere così idioti da avermi dato la password errata?” mugugnò
Mister Whyte per poi darsi uno sguardo attorno: in effetti i suoni e la
voce registrata avevano attratto qualche curioso che si era messo ad
osservarlo per vedere se sarebbe riuscito ad aprire o meno la cassetta.
“Mi faccia indovinare. Non riesce ad aprirla eh?” un uomo si fece un grassa
risata per poi scuotere il capo “Quei cosi sono dei bidoni, si
riprogrammano per i fatti loro un giorno si e un giorno no. Grazie al cielo
tempo una settimana e cambieranno tutte quelle maledette cassette con un
sistema più moderno!”
Mister Whyte osservò la cassetta per poi osservare l’uomo “Io necessito di
aprire questa cassetta, cosa dovrei fare adesso?”
“Adesso?” l’uomo scosse il capo “Adesso al massimo può tornare al suo
albergo e farsi una dormita, oppure andare in uno dei bar del luogo e
sfogare la frustrazione fra alcool e sesso libero, ci sono molte scapole
che sarebbero felici di farle dimenticare i suoi guai”
Mister Whyte scosse il capo “Lei non ha capito affatto, io voglio aprire
questa cassetta ora!”
L’uomo annuì “Si, ed io vorrei essere alto, bello e ricco da far schifo ma
non per questo otterrermo ciò che vogliamo!” si girò e si diresse
all’uscita “L’ufficio che si occupa di quelle cassette apre domattina alle
nove, quindi fino a quell’ora può solo aspettare. Buona serata amico mio!”
detto questo sparì all’esterno dell’edificio, lasciandosi alle spalle un
furente Mister Whyte.
Risa - Temtibi Lagoon - Astro Nascente Resort (Alloggio Moses)
D.T 10/06/2396 – ore 23.55
Moses era rientrato da pochi attimi nel suo alloggio, aveva praticamente
corso per raggiungere il prima possibile il proprio alloggio e adesso era
madido di sudore, necessitava decisamente di una doccia. Appoggiò
rapidamente il maltolto su di un tavolino per poi levarsi gli abiti e
infilarsi in bagno: quanto vi sia rimasto non avrebbe saputo neppure lui
dirlo, l’acqua tiepida era un toccasana dopo quella sfacchinata e volle
godersela il più possibile. Se ne rimase lì a rilassarsi per un po’ e poi,
avvolgendosi ai fianchi un asciugamano si diresse verso l’entrata, convinto
di essere ancora solo, ma si accorse ben presto di essersi sbagliato.
Spalancò gli occhi vedendosi di fronte i Comandanti Mendel, Tarev e Wood
che lo fissavano mentre lui, ancora seminudo, cercava di capire come
fossero entrati.
Wood notò per primo lo sguardo di Moses e si trattenne a fatica dal ridere
“Salve..”
“E voi come siete entrati?” li osservò Moses un po’ sorpreso
“Ehm.. mi scusi signore, ho hackerato il codice d’entrata” rispose Mendel
arrossendo sino all’inverosimile “Insomma, non pensavo che lei fosse.. ehm”
“Nudo” concluse la frase il Comandante Tarev “Il Comandante Moses è nudo,
Comandante Mendel, e le posso garantire che, dal punto di vista anatomico,
la sua corporatura rispecchia lo standard di un individuo terrestre di
sesso maschile. Sono un medico, nulla che non abbia visto più volte.”
“Mpfhh..” rispose semplicemente Moses aprendo l’armadio e recuperando dei
vestiti “Siete in anticipo, ma meglio così. Ho recuperato quella specie di
cassetta in metallo, avete delle idee di come aprirla?”
Il Comandante Mendel si voltò ancora rossa in volto, piuttosto imbarazzata
“Beh, ho pensato che l’idea migliore sia lasciare che Cippy si interfacci
al sistema di sicurezza della cassetta per poi hackerarne la combinazione
per aprirla”
Moses si limitò ad annuire restando per il momento a torso nudo “Molto
bene” indicò il tavolino “Iniziate pure, voglio sapere cosa vi sia
all’interno”
Mendel annuì con convinzione approfittandone per allontanarsi e chiamare
Cippy con un rapido fischio: la piccola sfera di metallo si appoggiò sopra
la cassetta iniziando ad emettere una serie di leggeri e piacevoli
fischiettii mentre tentava di interfacciarsi
“Signore, sembrerebbe qualcosa di abbastanza semplice.. Cippy si sta
interfacciando senza prob..” Mendel non ebbe tempo di terminare la frase
che Cippy iniziò a lanciare dei fastidiosissimi fischi ravvicinati
“Signore, ritiro.. c’è qualche problema, c’era un sistema di sicurezza
secondario per impedire i sistemi di hackeraggio”
Moses si spostò rapidamente verso Mendel per poi spalancare gli occhi
vedendo la cassetta iniziare a fumare “Che diavolo è successo?”
Cippy si staccò rapidamente dalla cassetta iniziando a fischiettare verso
Mendel che per tutta risposta si voltò verso il suo piccolo amico metallico
“Tranquillo, Cippy.. tranquillo, lo so che hai fatto del tuo meglio.. non è
colpa tua”
“Non è colpa sua cosa, comandante” rispose Moses con sguardo decisamente
irritato “Perchè la cassetta sta fumando come un arrosto carbonizzato?”
“Signore.. il sistema di sicurezza secondario ha attivato una sub routine e
ha riversato all’interno della cassetta un piccolo serbatoio di.. beh,
acido. Qualsiasi cosa fosse stata all’interno di quella cassetta, ora è
distrutta”
“Guardiamo il lato positivo, se non altro anche i nostri amici hanno perso
il contenuto di quella cassetta!” proruppe il Comandante Wood “E’ sempre
una vittoria infondo, no?”
“Si.. una vittoria di Pirro, potevano essere prove importanti!” sbuffò
Moses per poi osservare l’ora “Fra pochi minuti saranno qui anche gli altri
della squadra, non ci resta che aspettare”.
Risa - Temtibi Lagoon - Astro Nascente Resort (Alloggio Moses)
D.T 11/06/2396 – ore 00.15
Moses camminava per l’alloggio osservando di tanto in tanto l’orario, la
squadra era giunta quasi tutta nel suo alloggio ma mancava ancora il
tenente Naidoo, e la cosa iniziava ad irritare un po’ tutti i presenti.
“Signore, non crede che sia un po’ strano che il Tenente Naidoo non sia
ancora qui? La puntualità non è mai stato un problema per lui, anzi!
proruppe infine il tenente Chase “Deve essere successo qualcosa!”
“Lo so tenente, ha delle idee su cosa dovremmo fare?” rispose secco il
Comandante Moses
“Io un’idea ce l’ho!” rispose il Comandante Mendel “Posso aprire una
comunicazione da remoto del dispositivo che ha nell’orecchio Naidoo. Almeno
potremmo sentire cosa gli sta succedendo intorno”
“Lo faccia!” rispose il Comandante Moses “Voglio proprio capire dove sia
finito! Spero di non scoprire che sta indugiando con qualche bella
pollastrella..”Il Comandante Mendel annuì lavorando rapidamente prima di
riuscire finalmente ad attivare il collegamento: in pochi attimi nella
stanza si diffuse dapprima un leggero ronzio sommesso, ma alla fine si
iniziò a sentire la voce di un uomo, probabilmente sulla mezza età, che con
voce potente ed autoritaria sembrava interrogare Naidoo.
Risa - Stazione di Polizia - Sala interrogatori A-02
D.T 11/06/2396 – contemporaneamente
Il tenente Naidoo era stato lasciato da solo per parecchio tempo in quella
stanza, senza poter parlare con nessuno. *Classica tecnica di
interrogatorio* pensò fra se e se *L’attesa rende l’interrogato molto più
nervoso e stanco, in questo modo è possibile fargli dire tutto ciò che si
vuole*. Si osservava attorno senza alcun interesse, sapendo che per il
momento non poteva fare nulla, ma apparve sorpreso di veder entrare un uomo
all’interno della sala: *Pensavo che mi avrebbero lasciato qui almeno
qualche altra ora* pensò Naidoo *Evidentemente hanno fretta*
L’uomo arrivò con un padd fra le mani che attivò rapidamente per poi
sbatterlo sul tavolo di fronte a Naidoo.
“Credo che avrà capito la gravità della sua posizione. Lei ha aggredito un
uomo, voglio sapere perchè! Si osservi attorno, è stato arrestato, è
finita: sappiamo che è stato lei ad atterrare quel ferengi, sappiamo che ne
ha voluto prendere il posto e sappiamo che ha mentito asserendo che il suo
collega non era andato a lavoro perchè indisposto. Pensava davvero di poter
prendere in giro la polizia?”
“Non so di cosa parla, io sono stato avvertito che dovevo sostituire un
collega e l’ho fatto” Naidoo appariva serafico nelle sue risposte “Ho
riferito al mio capo quanto mi hanno detto, tutto qui”
L’uomo lo fissò “Non cerchi di ingannarmi, voglio sapere perchè ha
aggredito quel povero ferengi. Lo ammetta, lo ha fatto per le mance, vero?
In tornei come questi tutti fanno un mucchio di latinum! Lo ha fatto solo
per avidità, lo ammetta!
Naidoo se ne rimase del tutto rilassato, osservando il Commissario “Non
posso ammettere ciò che non ho fatto. Se qualcuno ha aggredito il mio
collega me ne dispiaccio ma non centro affatto con tutto questo”
“Se non centra nulla, allora perchè scappava?” lo incalzò irritato
“Perchè ero inseguito? Lei che ne dice?” rispose Naidoo “Le faccio notare
che una coppia di strani individui mi stavano inseguendo, per quello che ne
so potevano essere dei ladri. Mi sono semplicemente difeso, soprattutto
perchè loro non si sono identificati come poliziotti. Lo sa che questo
rende un po’ illecito il mio arresto?”
La frase di Naidoo sembrò spiazzare il Commissario, che sbiancò per un
attimo prima di tornare all’attacco “Davvero crede di poterla fare franca
solo per un’irregolarità?”
Naidoo si sporse un po’ in avanti “Davvero crede di poter fare condannare
una persona innocente senza uno straccio di prove? Sulla base di una sua
sensazione e qualche indizio circostanziale?”
Il Commissario rimase per un attimo interdetto “Le prove di sono! Non creda
di farla franca!”
“Benissimo” rispose Naidoo “E dove sono queste prove?”
Il Commissario sembrava essere decisamente in difficoltà “Gliele farò
vedere! Per ora lei resterà in stato di fermo, vediamo se una notte in
cella ti toglierà tutta questa tua spavalderia” detto questo chiamò due
agenti facendo portare il tenente Naidoo in cella.
Risa - Temtibi Lagoon - Astro Nascente Resort (Alloggio Moses)
D.T 11/06/2396 – ore 00.20
La squadra era rimasta in assoluto silenzio per tutto l’interrogatorio,
osservandosi in volto con sguardo teso: nessuno parlava, eppure ognuno di
loro sapeva perfettamente cosa stava pensando l’altro, quello era un
problema che davvero non ci voleva.
“Avrei preferito fosse con una pollastrella senza cervello” rispose Moses
per poi aprire la conversazione con Naidoo “Comandante Moses a tenente
Naidoo. Abbiamo sentito tutto, continui a tenergli testa, vedremo come
farti uscire di lì”
“Signore, se andiamo subito alla stazione di polizia…” intervenne Chase ma
fu stoppato da Moses con un rapido movimento della mano
“Il tenente Naidoo non è uno sprovveduto e non è in pericolo immediato”
rispose seccamente Moses osservando i presenti “Domani sera riprenderà il
torneo di tongo, la metà dei loro uomini saranno distribuiti fra la sala
del torneo e il circondario per tenere d’occhio la situazione. Sarà allora
che il tenente Chase ed il tenente Fox entreranno in azione nella caserma
di polizia”
Il presenti annuirono mantenendo lo sguardo serio su Moses, mentre Mendel
prese la parola “Posso guidarvi da qui all’interno della stazione di
polizia. Ho le planimetrie e il pieno accesso al loro sistema informatico”
“Molto bene” rispose Moses “Lei, Comandante Mendel resterà qui e terrà
controllata la situazione, voglio che monitorizzi le comunicazioni in modo
da informare la squadra dovessero sorgere nuovi imprevisti” quindi si voltò
verso Elaina “Per quanto ci riguarda, ci serve vincere per arrivare ad
avere uno scontro diretto con i nostri due obbiettivi. Il suo prossimo
scontro potrebbe essere ostico, ma confido nelle sue capacità”
“Certo Comandante, nessun problema” rispose tranquillamente Tarev
“Molto bene, sarà meglio che andiate, fate attenzione al corridoio. Non
voglio che vi vedano uscire di qui” il Comandante Moses osservò i presenti
“In bocca al lupo per domani, in libertà”
Il Comandante Moses attese che la squadra uscisse per poi prendere ciò che
restava della cassetta fumante e riportarla rapidamente nella cassetta
centoventitre.
Risa - Stazione di Polizia - esterno dell’edificio
D.T 11/06/2396 – ore 21.39
I tenenti Fox e Chase erano quasi arrivati alla stazione di polizia e, per
quanto si sforzassero di non darlo a vedere, entrambi soffrivano un po’ la
tensione di quel momento. Si osservarono attorno, ma non c’era molta gente
per strada e la cosa li rincuorava non poco.
“Comandante Mendel a tenenti Fox e Chase, ho il pieno controllo del sistema
informatico della stazione di polizia. Quando siete pronti daremo il via al
piano”
Il tenente Chase si osservò attorno per poi scuotere il capo e mormorare
“Non mi piace molto questo piano, per me ha troppe incognite, rischiamo di
attrarre fin troppe attenzioni su di noi”
Il tenente Fox si voltò nella sua direzione “Denunceremo un furto, nulla di
così incredibile. Dobbiamo solo guadagnare un po’ di tempo. A lei hanno
rubato il portafoglio ed io sono il passante che ha assistito a tutto.
Ricordi la sua parte e andrà tutto bene”
Il tenente Chase stava per ribattere ma si rese conto di essere oramai sin
troppo vicino alla stazione, quindi si limitò ad annuire sospirando ed
entrò: l’entrata del distretto era estremamente ampia, ma fin troppo
asettica, tanto da sembrare più un’ospedale. Pochi agenti giravano
mollemente per i corridoi, alcuni con espressione stanca ed altri con
sguardo corrucciato, non cercando neppure di nascondere il loro desiderio
di trovarsi ovunque tranne che lì. Solo un paio di agenti si fermarono ad
osservare i due tenenti, ma si limitarono a lanciargli un rapido sguardo
per poi allontanarsi ed accedere ai propri uffici.
Fox si osservò attorno per qualche attimo prima di individuare il centro
informazioni, lo indicò a Chase e stava già dirigendosi lì quando quattro
grossi energumeni gli passarono davanti senza tante cerimonie sbattendo un
mandato sotto il naso della giovane agente di guardiola.
“Siamo qui per il croupier che avete arrestato ieri notte”
La giovane apparve disorientata di fronte a quei grossi gorilla armati “Mi
scusi ma nessuno mi ha informata di un trasferimento! Il Commissario non ha
ancora finito di interrogarlo!”
“Non mi interessa affatto cosa abbia fatto il Commissario sin ora, da qui
interveniamo noi!” rispose seccato l’uomo estraendo un distintivo “Servizi
segreti, non mi faccia perdere tempo”
La giovane sbiancò vistosamente “Signore, devo sentire il Commissario..”
L’uomo parve perdere la pazienza “Ehi, lo vedi questo? Si chiama mandato!
Da questo momento subentriamo noi, punto. Ora, prima che la denunci per
intralcio alle indagini, posso sapere dove si trova il nostro indiziato?”
La giovane fece un passo indietro, spaventata “Celle detentiva 3-B”
L’uomo annuì facendo cenno agli altri tre di andare a prendere Naidoo e in
pochi attimi lo condussero al loro veicolo e lo portarono via. I tenenti
non poterono far altro che uscire e andarsene.
“Questo non ci voleva” mormorò il tenente Chase al tenente Fox
“Già..” mormorò di rimando Fox prima di sfiorare il lobo dell’orecchio
“Tenente Fox a Comandante Mendel, piano abortito”
Risa - Temtibi Lagoon - Astro Nascente Resort (Sala Ricevimenti)
D.T 11/06/2396 – ore 21.45
Il Comandante Moses era già stato informato del nuovo problema attorno al
recupero del tenente Naidoo, ma non poteva occuparsene ora: la sua
attenzione era completamente focalizzata alla vittoria e il suo avversario,
un vecchio e rugoso ferengi particolarmente ricco, non era di certo uno
sprovveduto. La partita fin dalle prime battute era stato un testa a testa
che sarebbe stato degno per la finale: mosse e contromosse si susseguivano
con un ritmo così incalzante che oramai la maggior parte degli spettatori
erano attorno al loro tavolo.
“Cerchi di farmi credere di avere qualcosa in mano, ma non hai nulla” gli
disse con voce gracidante il ferengi “Io vengo a vedere”
Moses dal canto suo sorrise, finalmente quel vecchio ferengi era caduto
nella sua trappola “Ed io ti aspetto nel mio monopolio.. ho vinto”
Il pubblico proruppe in un grosso applauso mentre il vecchio ferengi veniva
portato via prima di rischiare un attacco di cuore al pensiero di quanto
latinum si era fatto soffiare da quell’umano. Moses dal canto suo lasciò
una bella mancia al croupier e si alzò per poter uscire a prendere una
boccata d’aria, forse un po’ stanco di quel posto così pieno di sfarzi e
così lontano dal suo mondo. Si portò ad un terrazzo isolato ed osservò il
mare gustandosi per un po’ quel momento di assoluta solitudine.
“Un altra vittoria.. un altro trionfo!” la voce di P’Morr fece voltare
rapidamente Moses che sorrise alla caitiana con sguardo un po’ baldanzoso
Moses si sfiorò l’orecchio rapidamente, aprendo la comunicazione con
Mendel, per poi rispondere “Mi sono iscritto per vincere, non per fare da
pollo da spennare, mi sembrava abbastanza evidente” incrociò le braccia al
petto “Io sono un tipo a cui piace giocare solo se sa di vincere”
“Potremmo arrivare ad un accordo, credo che lì dentro tu sia l’unico che
veramente possa vincere al posto nostro.. gli altri non hanno alcuna
possibilità”
“E perchè dovrei accettare di accordarmi con te? Dovrei vincere e poi
dividere, con quale scopo?” Moses scosse il capo “Scusa gattina ma non sono
interessato alle opere di carità”
“In questo caso resta solo minacciarti…” rispose serafica P’Morr
“E tu pensi di minacciarmi? Ed esattamente in che modo pensi di
spaventarmi.. estrarrai i tuoi artigli?” Moses rise di gusto osservando la
caitiana
P’Morr sorrise a sua volta “No, io sono la mente.. non il braccio. Mi manca
la forza fisica, ecco perchè mi faccio sempre accompagnare da lui!”
Moses sentì un movimento alle sue spalle, poi il freddo di una lama
poggiata alla gola. Glek gli stava alle spalle e teneva un grosso pugnale
alla sua carotide “Vediamo di capirci, tizio, non mi interessa chi sei ma
noi non siamo qui per andarcene a bocca asciutta.. ti offriamo un accordo
in amicizia. Chi vince divide con gli altri, oppure ti taglio la gola
immediatamente e la facciamo finita. Scegli..”
Risa - Temtibi Lagoon - Astro Nascente Resort (Sala Ricevimenti)
D.T 11/06/2396 – ore 21.50
“Comandante Mendel a Comandante Wood: mi spiace disturbarla ma il
Comandante Moses potrebbe necessitare di supporto. La prego di portarsi in
direzione dei terrazzi laterali”
Il Comandante Wood ricevette la chiamata ed osservò con sguardo
interrogativo Elaina che, viceversa, era completamente concentrata nella
partita contro Mister Whyte: non che oggi quell’uomo si stesse dimostrando
un grande avversario, anzi, era abbastanza evidente che aveva la testa da
tutt’altra parte. Sospirò per un attimo per poi toccare per una volta
l’orecchio e allontanarsi.
Il Comandante Tarev vide in che direzione si stava spostando Wood con la
coda dell’occhio ma non ci fece troppo caso, preferendo concentrarsi sul
sempre più nervoso Mister Whyte, calando l’ultima mano “MI spiace, credo
che con questo la partita sia finita. E’ stato bello giocare con lei”
Lo sguardo di Mister Whyte divenne glaciale, mentre osservava con rabbia
crescente il croupier che comunicava la vittoria della giovane
“Complimenti, vittoria meritata” disse a denti stretti prima di
allontanarsi. Elaina osservò per svariati istanti quell’uomo allontanarsi
per poi rabbrividire, percependo in lui delle forti emozioni di odio e
desiderio di vendetta: si alzò lentamente lasciando una mancia al croupier,
poi prese la propria vincita e si allontanò dal tavolo.
Il flusso di emozioni che gli erano giunte da Mister Whyte era stato
parecchio potente ed ora avrebbe voluto soltanto potersi sciacquare la
faccia in bagno e riprendersi con calma. Lasciò la sala dirigendosi nel
retro, era ad un passo dall’entrata dei bagni femminili quando una forte
presa la spinse dentro una stanza del retro, una sorta di magazzino
attrezzi. Si voltò ma non fece in tempo ad alzare le braccia che un
manrovescio la prese in pieno volto facendola finire per terra.
“Voglio sapere chi diavolo sei” la voce di Mister Whyte ruppe il silenzio.
Elaina faticava a vederne il viso in quella semi oscurità ma aveva
riconosciuto quell’enorme flusso di emozioni, quindi sfiorò il più
rapidamente possibile l’orecchio ma per la fretta e la tensione finì per
aprire la comunicazione solo verso il Capitano Hazyel “E’ stata solo
fortuna.. a volte succede”
“A volte succede.. come gli incidenti, anche quelli succedono..” Mister
Whyte tirò un calcio ad Elaina che, un po’ grazie alla semioscurità e un
po’ per l’allenamento, riuscì almeno in parte a schivarlo: il colpo le fece
lanciare un gemito di dolore ma sapeva di essere stata fortunata, non
doveva essere riuscito a romperle le costole
“Hai qualcos’altro da dire?” Mister Whyte afferrò Elaina per i capelli
strattonandola con furia sino a farla alzare e sbattere su delle casse “Ora
io e te usciremo dall’uscita secondaria di questo magazzino e faremo una
camminata. Se tu non ti presenterai al prossimo tavolo dovranno
squalificarti ed io tornerò in gara”
Elaina fece un movimento ma lo scintillio di un phaser la costrinse a
fermarsi, mentre un ghigno malvagio si disegnava sul volto di Mister Whyte
“Cammina, e ricordati una cosa: qui nessuno ti sentirebbe urlare”
Risa - Temtibi Lagoon - Astro Nascente Resort - Camera 305
D.T 11/06/2396 – ore 21.56
Il Capitano Hazyel si stava godendo qualche minuto di tranquillità, Dhania
stava parlando con suo marito e questo significava che per la prossima ora
sarebbe rimasto completamente da solo. Osservava distrattamente fuori dalla
finestra la luna che si stava specchiando nel mare, e continuò a farlo
anche quando sentì aprirsi la comunicazione. Stava già per rispondere
quando iniziò a sentire la voce del Comandante Tarev alle prese con Mister
Whyte: serrò la mascella per il disappunto, in particolare quando udì il
gemito della giovane.
*Che diavolo succede, perchè il Comandante Tarev è da sola con quell’uomo?*
pensò abbastanza scuro in volto.
Continuò ad ascoltare la conversazione, per poi voltarsi ad osservare la
stanza chiusa all’interno della quale Dhania parlava con il marito senza
avere alcuna idea dei rischi che stava correndo la figlia pochi piani più
in basso. Sospirò per un attimo e poi prese il giaccone, con espressione un
po’ preoccupata ma risoluta: *Questo è il momento di intervenire* pensò fra
se e se mentre lasciava un bigliettino sul letto di Dhania, avvertendola
che andava a compre un po’ di spumante per il dopo cena ed uscire
rapidamente dalla camera.
-------------- parte successiva --------------
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