[Stml14] La vendetta di Hjeteling

Vanessa Reis Squirtaker Vanessa_Reis_Squirtaker a outlook.it
Ven 16 Dic 2016 16:23:09 CET


Perdonate la brevità, buona lettura.. fatemi sapere cosa ne pensate

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FLASHBACK

Argelius II (Nephia)
Ospedale della Capitale
Sala terapie 3
17 settembre 2396 - ore 10.45

La bimba stringeva forte Elaina in un abbraccio: le sue manine si erano agganciate a quel rudimentale abito primitivo che la donna indossava e tutto nel corpo di quella povera piccola emanava una forte necessità di affetto accompagnata da tremenda paura.

Elaina non aveva bisogno di capirlo dai gesti materiali della bambina, i suoi poteri da Betazoide, sebbene meno allenati di quelli della madre, erano sufficientemente sviluppati per comprendere appieno le emozioni contrastanti e l'angoscia che provava quella creaturina strappata dal suo mondo, devastato da una strage senza fine e finita in mano ad una banda di assassini e torturatori.

Quando le aveva passato tutto attorno al corpicino il tricorder, camuffato da una specie di giocattolo di legno, aveva temuto che le indagini preliminari e quelle ad area avessero tralasciato qualche aspetto terrificante.

Un brivido aveva percorso ogni fibra dell'essere di Elaina ripensando a Mr. White.. dopo qualche interminabile secondo, il tricorder aveva dato esito negativo, confermando che la piccola era stata sì maltrattata e malnutrita, ma non aveva subito altri abusi.

Elaina quasi si pentì del sollievo che aveva provato: essere felice era un sentimento che mal si accomunava allo stato d'animo della bambina, ma non poteva farci nulla.

Inoltre, l'inaspettato affetto che la piccola le stava offrendo incondizionatamente le scaldava il cuore. Ripensò ad Alexander che la stava osservando sicuramente al di là del vetro: la scelta inconsapevole di seguire il Capitano nella sua idea folle, le aveva regalato una gioia inaspettata, ben più grande di come si sarebbe mai aspettata.

Si pentì subito di quell'imprevisto desiderio di maternità o di pura e semplice felicità familiare.

Sapeva che la ragazza più grande, con tutta probabilità, non era stata altrettanto fortunata rispetto alla piccolina, ma non ne aveva ancora parlato con nessuno ad eccezione del suo compagno.

Non voleva esporsi prima di esserne totalmente sicura, anche se, in effetti, lo era quasi al cento per cento.. forse voleva personalmente accertarsi di quello che la ragazza aveva dovuto patire: misurare le proprie paure con quello che quella poveretta aveva dovuto subire ed esorcizzare così Mr. White.

Un approccio tipico della sua razza e..

Elaina si bloccò per un momento come colpita da un'improvvisa folgorazione.

Mise da parte per un attimo il medico che era in lei per limitarsi a pensare puramente come una Betazoide ed osservò di soppiatto il proprio Capitano.

Le parve di avvertire un sorriso fugace ed anche le emozioni emanate dal Risiano, per un momento privatosi della sua abituale imperscrutabilità, sembrarono darle ragione.

Possibile? Scrollò mentalmente l'idea, ma ormai il tarlo del dubbio aveva fatto capolino nel suo essere e si ritrovò così a domandarsi più volte, in quei pochi minuti in cui era soffocata dal tenero abbraccio della bambina, se il Capitano avesse agito per mera impulsività, come in molti lo caratterizzavano, o con una peculiare rapidità mentale.

Una lucidità tendente al folle, senza dubbio, costringendola, suo malgrado, a seguirlo in un ambiente a rischio, ma lei lo aveva rincorso senza nemmeno ricevere un ordine.

Frutto del suo dovere di medico oppure c'era dell'altro?

Possibile che il Capitano avesse già pianificato il tutto? Già sapeva che lei l'avrebbe seguito? L'aveva forse intuito ben prima di lei e di tutti?

Una trappola ben studiata senza nessuna sbavatura mentale.. dovette riconoscere che al Risiano avevano insegnato ottimi metodi per schermare la mente.

Elaina si ritrovò addirittura a pensare se anche sua madre avesse contribuito, insegnando al suo giovane amico e amante qualche trucchetto di tutto rispetto.



SOL III (Terra)

San Francisco

Quartier Generale della Flotta Stellare

Alloggio 2117

17 settembre 2396 – ore 13.45

La doccia sonica era servita: dopo una notte praticamente insonne a superare firewall e trucchi informatici di ogni risma era riuscito a terminare il suo compito.

Tutto quello che c'era da sapere sulla USS Raziel era stato raccolto: niente di particolare, un equipaggio abbastanza abituale, anonimo, senza particolari ufficiali interessanti. Un Capitano imberbe arrivato al ruolo grazie a fortuna e contatti ed un Primo Ufficiale di grande esperienza, ma ormai prossimo alla pensione.

Il Guardiamarina Livjgny annuì soddisfatto. Inviò la comunicazione criptata ad una serie di server sicuri da cui sarebbe rimbalzata fra le migliaia di comunicazioni interflotta prima di giungere a destinazione.

Non sapeva chi fosse il committente, ma pagava bene, decisamente bene ed a lui il latinum era sempre piaciuto.

Non appena ebbe conferma positiva dell'avvenuto recapito del suo lavoro, Livjgny si alzò preparandosi per andare a gustare qualche prelibato piatto in uno dei suoi ristoranti preferiti: carissimo per le comuni tasche degli appartenenti alla Flotta Stellare, quindi era certo di non trovare nessun collega fra i piedi.

Ad un tratto, qualcosa sul suo terminale attirò la sua attenzione: fu questione di un attimo, ma fu sufficiente. Livjgny sbiancò in viso mentre da uno degli altoparlanti dell'interfono della stanza fece capolino una voce cavernosa dal forte accento Tellarita:

=^=Attivare protocollo. Ordine Rexen 66 Omega Alpha Bravo=^=

“Ricevuto” rispose dall'alloggio dell'ignaro guardiamarina il Capitano Lasak

Livjgny fece appena in tempo a voltarsi verso quell'inattesa ed inaspettata presenza nella sua stanza: vide tre ombre, ma non ebbe tempo per focalizzare nulla prima di venire colpito.

Per lui fu tutto buio.



FLASHBACK

Argelius II (Nephia)
Ospedale della Capitale
Sala terapie 3
17 settembre 2396 - ore 11.00

Tutti sapevano che quello che Elaina aveva vissuto era stato scioccante, nessuno più del Capitano Hazyel che l'aveva trovata e salvata, ma quest'ultimo non le aveva fatto alcuna pressione per parlarne.

Tutti volevano che si aprisse, non il Risiano: probabilmente aveva compreso che lei non lo avrebbe mai fatto di propria volontà.

Anche con Alexander lei faceva fatica, con non poco dispiacere del proprio compagno.

Al contrario, Hazyel l'aveva catapultata dentro quella simulazione, anzi a dirla tutta era stata lei a seguirlo, più o meno spontaneamente, in quella trappola.

Molto presto, al risveglio della ragazza, si sarebbe dovuta confrontare con quella paura che le contorceva le budella molto più di quel dannato virus.. nel frattempo la bambina, desiderosa di attenzioni materne, le stava infondendo una sorta di coraggio che non pensava di possedere.

Il tutto a nemmeno un paio di metri dal Capitano che si era accovacciato accanto a loro con un sorriso sornione che a malapena faceva capolino sulle labbra.

All'improvviso, l'attenzione di tutti fu attratta da un urlo acuto emesso a pieni polmoni.

Il timbro era chiaramente infantile, ma la tonalità era cupa e forzatamente aggressiva.

Alle spalle di Hazyel si era materializzato il bambino, arrivato chissà da dove ed armato di un ramo divelto non con poca fatica a vedere dalle abrasioni recenti sulle mani del piccolo.

Urlava, ma né Hazyel né Elaina riuscivano a capirlo.

Gridava la sua rabbia.

E nessuno pareva comprenderlo.

Il traduttore universale era all'opera, ma c'era bisogno di tempo e di dialoghi fra i superstiti di GK5-IV affinché riuscisse ad abbozzare un linguaggio comprensibile.

La bimba aprì gli occhi e cercò di calmare l'amico, ma quello non la sentì.

Urlava e strepitava così forte, agitando le braccia e sbattendo i piedi nudi, che i suoi occhi lacrimavano dallo sforzo.

Hazyel lasciò sfogare, senza muoversi, la sfuriata iniziale del piccoletto.. alla fine, si alzò e si girò verso di lui con un ghigno indecifrabile sul volto.

Wood, che assisteva alla scena da dietro una paratia di vetro, poté gustarsi appieno la scena del bambino che spalancava gli occhioni osservando l'enorme figura che ora gli si parava di fronte.

Il piccolo fissò a bocca spalancata il Risiano: lo stupore e la sorpresa di trovarsi di fronte un guerriero così enorme per lo standard della sua gente furono così grandi da imbambolarlo.

Lui che non arrivava ad un metro di altezza, armato di ramo, aveva sfidato ed ora doveva affrontare un guerriero così alto da toccare il cielo.

Alexander non poté far a meno di sorridere vedendo i parametri alterati del piccoletto e la sua espressione stupefatta.

La non reazione del suo avversario, accompagnata dall'inaspettata meraviglia che provava, fece perdere ogni baldanza guerriera al piccolo combattente che finalmente prestò attenzione a ciò che gli gridava contro la sua coetanea ed amica.

Discussero animatamente in una strana lingua fatta di poche parole e tanti gesti urlati.. dopo un po' il bambino gettò via il bastone e, come privato di ogni forza vitale, si lasciò cadere come un sacco di patate sul sedere, abbracciandosi le ginocchia sbucciate e lasciandosi andare a grossi singhiozzi liberatori.

Hazyel per un po' non fece nulla, poi andò vicino ad uno strano arbusto e ne tirò fuori una piccola spada di legno dalla punta arrotondata.

Sotto gli occhi prima curiosi e poi sorpresi del piccolo gli si avvicinò e, ad ampi gesti, gli fece comprendere che era il suo dono per lui.

“Isi!!! Isi!!!! Hjeteling dat ikrele tu Kuno!!”

Si mise a ripetere così tante volte la frase gesticolando che alla fine tutti coloro che assistevano alla scena riuscirono a comprendere: la bambina si chiamava Isi, lui Kuno.. ikrele era la spada ed Hjeteling era il nome dato dal bambino ad Hazyel.

Quello che non potevano sapere era che Hjeteling era il nome dello sposo regale di Dhenriyma, dea della guerra, figlia del grande Thralmok, padre degli dei per tutte le tribù del pianeta un tempo conosciuto come GK-5 IV.



USS Zhongjing

Ufficio del Capitano

17 settembre 2396 – ore 14.09

=^=Comunicazione dal Contrammiraglio Kreen!=^=

“Me la giri direttamente in ufficio Tenente”

=^=Agli ordini, Signore.. pronta in trenta secondi=^=

Il Capitano Gosling era orgogliosa della sua nave: la USS Zhongjing, NCC-58928, classe Olympic, era appena uscita da un intenso programma di refit.

Appena assegnata, aveva dovuto sopportare qualche diceria su inconvenienti accaduti col vecchio Capitano, un anziano medico, ben oltre la soglia della pensione.

Per non parlare delle battute di sua sorella minore sulla presenza di un Ferengi a bordo come responsabile tattico.

E come darle torto?

V'era una pressoché inutilità di un ufficiale addetto alle armi su una nave ospedale: le Olympic non erano certo famose per essere armate o per sapersi difendere.

Eppure se l'era trovato con tutto il pacchetto ed aveva fatto buon viso a cattivo gioco.

In quei mesi di servizio assieme non era riuscita a fidarsi di quel Ferengi eppure doveva sinceramente dargli atto della propensione a sapersi trarre fuori dai guai.

Nell'ultima missione, avevano scampato non pochi problemi, grazie ad una felice intuizione del suo ufficiale tattico.. intuizione dovuta ad astuzia o ad invidiabile sesto senso per i pericoli la Gosling non avrebbe mai potuto capirlo.

L'idea che potesse aver avuto una soffiata senza condividerla con gli ufficiali superiori, non la sfiorò nemmeno lontanamente.

A distrarla dai suoi pensieri fu la comparsa dell'immagine del Contrammiraglio Kreen sullo schermo del terminale della sua scrivania.

Alla Gosling nemmeno Kreen piaceva: troppo arrogante, sicuro di sé, mischiava sapientemente la politica al comando, cercando di sottrarsi ai problemi, ma incentrando su di sé ogni possibile vittoria.

Non era il suo superiore diretto, fortunatamente, ma la Zhongjing era la nave ospedale più vicina alla zona operativa allo scoppio dell'emergenza e quindi era stata precettata dalla Dodicesima Flotta.

=^=Capitano Gisleng=^=

“Gosling, Contrammiraglio, Gosling”

=^=Appunto quello che ho detto.. volevo informarla che una delle navi di scorta ha avuto un problema e pertanto ho dovuto far rallentare l'intera Flotta.. la nostra attuale velocità massima consentita è sei warp=^=

Sarah si domandò per quale motivo Kreen non avesse potuto lasciare l'unità in difficoltà indietro con in supporto una sola delle altre navi, continuando la marcia forzata con il resto della Dodicesima. Ma non disse nulla. Non sarebbe servito se non a farsi odiare da quel borioso insulso.

“Quali sono gli ordini?”

=^=La Zhongjing arriverà per prima alla zona operazioni, subentrando all'unità già presente in loco.. poco più che una nave di presidio ad una base quasi abbandonata. Erano in permesso e si sono trovati nel bel mezzo dell'emergenza. Sicuramente non hanno né le competenze né le qualifiche per affrontare la situazione. Decida lei se affiancare o esautorare il Capitano di quell'unità. Al mio arrivo, però, sarà lei a dovermi fornire una spiegazione esauriente. In modo tale che io possa risolvere l'emergenza senza perdite di tempo=^=

Non le diede tempo di rispondere che Kreen ordinò di terminare la chiamata.

* Gran pezzo di stronzo.. farai carriera o finirai affogato nella tua stessa m.. *

Sarah sorrise ripensando ad uno dei detti preferiti di suo padre.

“Capitano a Plancia”

=^=Agli ordini=^=

“Non aspettiamo più la Dodicesima al rendez vous. Massima velocità consentita verso Argelius II. Mettetemi in contatto con la nave federale già in loco.”

=^=Ricevuto=^=

“Ah Tenente.. senza fretta mi mandi qui l'ufficiale tattico, il signor Lat. Mi piacerebbe risentire il suo piano di azione ed il suo stupefacente intento di offrirsi volontario”

=^=Ehm.. sta pranzando credo e sa bene come è suscettibile..=^=

“Gli faccia presente che sono anche io affamata ed avrei piacere di discutere del suo piano mangiando assieme nel mio ufficio. Quindi che mi raggiunga di sua spontanea volontà, senza obbligarmi a farlo diventare un ordine con effetto immediato”



FLASHBACK

Argelius II (Nephia)
Ospedale della Capitale
Sala terapie 3
17 settembre 2396 - ore 11.15

Le urla e gli schiamazzi di Kuno risvegliarono l'ultima e più malconcia dei tre superstiti dell'azione folle della Nostromo.

Wood ne osservò i parametri vitali dalla consolle di controllo: aveva promesso ad Elaina che non avrebbe fatto parola di ciò che la ragazza aveva subito prima che fosse stata lei, come dottore, a rivelarlo.

Normalmente avrebbe trovato la cosa abbastanza sciocca, le analisi mediche ad area difficilmente differivano dai controlli più approfonditi eseguiti coi tricorder, ma visto cosa aveva passato la sua amata nel recente passato, acconsentì a tenere quel segreto di pulcinella.

“Clidna!!!”

Non appena Isi e Kuno videro che la loro amica si era svegliata le corsero entrambi incontro ognuno urlando a pieni polmoni delle loro scoperte: che erano in un posto nuovo e bello, che Isi aveva incontrato una brava mamma e che Kuno niente meno che aveva avuto una spada in regalo da una divinità.

Per la prima volta da settimane i bimbi sembravano contenti, fin troppo, come se la loro vitalità così a lungo tenuta compressa dal susseguirsi di eventi tragici avesse esondato gli argini ed ora stava travolgendo ogni cosa.

Anche Clidna ne fu sopraffatta e si lasciò assalire da entrambi ricambiando i loro gesti di affetto con teneri baci fra i capelli, mentre dai suoi occhi verdi sgorgavano impetuose lacrime salate.

Dopo qualche minuto, parve riprendersi e sculacciando i due bambini amorevolmente mandandoli a giocare fra l'erba, Clidna osservò per la prima volta i due stranieri.

L'uomo pareva in effetti assomigliare molto alle descrizioni fatte dagli anziani e dagli sciamani: altissimo, ma possente, dai lineamenti scolpiti, ma dalle fattezze delicate, invincibile in battaglia, ma, al contrario della moglie Dhenriyma, dea della guerra ed amante del sangue, portatore di pace e speranza.

La donna pareva essere sua coetanea, ma non poteva esserlo: Hjeteling aveva smesso di invecchiare quando, lui mortale, all'alba dei tempi andò in sposo alla figlia del grande Thralmok, padre degli dei.

Eppure lei aveva qualcosa di strano nello sguardo e Clidna le si avvicinò titubante, trascinando la caviglia destra.

Quando le fu più vicina, capì: aveva gli occhi neri, non come qualunque donna, ma totalmente neri.. era una delle sciamane perdute.

La leggenda narrava che un gruppo di sciamane furono rapite da Thralmok e portate in un tempio ove avrebbero vissuto per sempre, imparando a comunicare con gli dei. Al tempo giusto sarebbero tornate per istruire gli sciamani delle varie tribù sulla volontà del grande padre.

Clidna scoppiò nuovamente in lacrime: forse era davvero finita.

La sciamana parlava una lingua che lei non capiva ed interagiva con Hjeteling nello stesso linguaggio.

L'uomo le si avvicinò, ma Clidna d'istinto fece un salto all'indietro urlando di paura e beccandosi un sonoro rimprovero da parte di Kuno che la affiancò e si mise a sgridarla.

Poco dopo anche Isi appoggiò il piccolo amico.

Alla fine, Clidna cedette: si slacciò la tunica che la ricopriva e rimase nuda.

Il suo corpo era costellato di abrasioni, contusioni, ematomi, tagli, bruciature, graffi ed ogni tipo di violenza possibile.

Clidna vide la sciamana sbiancare mentre armeggiava con strani strumenti di legno.

Ebbe l'istinto indietreggiare, ma si trovò la piccola Isi che le strinse forte la mano con le sue dita paffute; la guardò in viso e ciò che vide le diede speranza: la piccola non aveva paura e la invitava a non averne neppure lei.

Kuno per non essere da meno, le afferrò con poca grazia la mano lasciata libera e si lanciò in un ampio sorriso semi sdentato di conforto.

Clidna pianse nuovamente, ma lasciò la donna la possibilità di avvicinarsi: la vide tremare e unire i suoi singhiozzi ai suoi, prima di parlare nuovamente in quella lingua sconosciuta con Hjeteling.

Qualunque cosa avesse detto, vide lo sguardo della divinità indurirsi: in un attimo aveva dismesso le vesti del portatore di pace e speranza, tornando ad essere il principe invincibile della guerra.

Si allontanò pochi istanti prima di tornare con una tunica nuova ed elegante ed un lungo mantello di ermellino. Con ampi cenni, le fece cenno che erano il suo regalo per lei e poi si allontanò.



Argelius II (Nephia)

Centro emergenze - Sala Briefing

17 settembre 2396 - ore 14.30

“Per concludere, quindi, le cellule dei bambini hanno di fatto assorbito il virus facendolo diventare un organulo, ossia una parte integrante ed attiva della loro struttura. Il nuovo corpuscolo porta ad una totale e continua rigenerazione della struttura del DNA che, naturalmente, consente di sostituire cellule vecchie o malate con cellule del tutto sane in pochissimo tempo”

=^=Mpf.. Dottoressa Tarev, per quanto posso aver capito del suo lunghissimo ragionamento, questo consente di curare tutta una serie di malattie degenerative, non solo di debellare il contagio che sta avvenendo sul pianeta. E' possibile estrarre un antidoto?=^=

“In che senso Comandante? Si tratta di una scoperta rivoluzionaria e..”

=^=Non ne dubito, dottoressa, ma questa cura può rivelarsi un'arma biologica: hanno creato un virus in grado di estinguere la popolazione intera di un pianeta, solo per ricavarne profitto, a questo punto tutto conduce alla Weyland=^=

“Non ne abbiamo prove Comandante e..”

=^=Signor Chase non è il momento di sottilizzare. Se alla Weyland sanno che sono sopravvissuti tre campioni vivi in grado di sopravvivere al loro Crypto, li faranno diventare cavie di laboratorio e allora tutto quello che hanno passato con Bishop sarà solo un dolce ricordo=^=

La parola dolce fece venire la pelle d'oca sia a Fox sia a Chase che rimasero in silenzio.

Il Capitano era inavvicinabile, Naidoo e T'Prinne alle prese con gli interrogatori, una decina dei membri della Nostromo erano deceduti e Moses sembrava in procinto di teletrasportarsi da un momento all'altro per estirpare ad uno ad uno la vita dai superstiti.

Non era il caso di intromettersi, pensarono all'unisono deglutendo forzatamente.

=^=Allora Dottoressa è possibile estrarre un antidoto con effetti limitati per curare la pandemia senza mettere a rischio i nostri giovani amici?=^=

“Ho i laboratori per farlo, mi servirà l'aiuto del Comandante Wood, ma non ho le competenze per creare dal nulla un rimedio efficace. Senza test scientifici accurati sono molto alte le percentuali di rigetto e quindi peggioramento del quadro clinico del paziente.. ed io, in tutta onestà non me la sento di agire in tal modo”

=^=Vuole test scientifici? Dottoressa testerà l'antivirale sui membri della Nostromo, a partire da tutti coloro che il Tenente Naidoo riterrà di nessun aiuto alle indagini. Verificheremo lì se ci saranno crisi di rigetto oppure no. Con quello che hanno fatto a quel pianeta ed ai suoi abitanti non si meritano altro che di diventare loro stessi delle cavie=^=

“Non è giusto”

=^=È forse giusto quello che Bishop ed i suoi hanno fatto? Siamo in guerra Dottoressa e lei farà quello che le ordino di fare o stia tranquilla che lo faccio io stesso.. non so come, ma un modo per salvare Argelius II dalla pandemia lo trovo=^=

“Non possiamo aspettare l'arrivo della Dodicesima, Comandante?”

=^=No signor Wood, capisco i vostri problemi di coscienza, ma non è questo il momento. La nostra priorità è trovare un modo per bloccare la pandemia, senza rischiare la vita dei tre superstiti di GK5-IV. Il Contrammiraglio Kreen, per come lo conosco, non esiterebbe a metterli sotto i ferri solo per ottenere lo scopo di essere tratteggiato come colui che ha sconfitto Crypto e ha trovato una rivoluzionaria cura per tutti i mali. Non possiamo permetterglielo=^=

“Concordo con lei Numero Uno!”

L'ingresso del Capitano era passato inosservato.

“Dica al Comandante Mendel di prepararsi a cancellare ogni traccia possibile ed immaginabile dai registri della presenza di Isi, Kuno e Clidna su Argelius II e sulla Nostromo. Attrezzi la sala olografica sulla Raziel in modo da riprodurre un ambiente simile a quello ideato dal signor Fox. Con qualche modifica.. inserisca elementi tipici di Baku, li trova nel database della Flotta”

=^=Vuole portarli là, Capitano? Buona idea=^= esclamò Sarah accompagnata dal cinguettio di Cippy

“Su Baku non usano tecnologia pur essendo capacissimi di farlo.. ed è il posto migliore per i nostri amici di crescere.. inoltre saremo loro vicini e potremo proteggerli se qualcuno venisse in mente di cercarli”

=^=La Weyland ha fatto indagini su di noi, Capitano. Dovrebbero avere abboccato sulla nostra non pericolosità ed avere trasmesso la comunicazione a qualcuno che sta arrivando con la Dodicesima Flotta=^=

“Si ne sono stato già informato direttamente dall'Ammiraglio Rexen che si è raccomandato di salutarla e di congratularsi con lei per le trappole Comandante Mendel”

=^=Grazie Capitano. Pensa che il loro contatto sia il Contrammiraglio Kreen?=^=

“Dal quadro che me ne ha fatto il Comandante Moses ne dubito: la sua lealtà alla Flotta è seconda solo al suo ego. Non farebbe nulla per danneggiarla volontariamente.. e sicuramente non per latinum”

=^=Il Capitano Gosling la escluderei ugualmente. Da troppo poco sulla Zhongjing per essere legata a dei fatti poco chiari successi nel passato. Metto Cippy ad indagare, io mi occupo del resto=^=

Hazyel fece un cenno d'intesa con la responsabile operazioni della Raziel, prima di tornare a concentrarsi sul suo ufficiale medico.

“Comandante Tarev, devo prendere decisioni contingenti volte a preservare l'incolumità di tutti. L'infermiera Nimue mi ha comunicato che il contagio non si è dilagato come temevamo fino a poco fa, ma è stato contenuto in limitate zone di Argelius II. Per quanto circoscritte, sono ugualmente piene di persone: uomini, donne e bambini di moltissime razze. Ho bisogno che lei faccia quanto ordinato dal Comandante Moses. Predisponga il necessario per l'antivirale, dopo di che se non vuole testarlo subito aspetteremo i medici della USS Zhongjing.. ma i due bambini e la ragazzina dovranno essere messi al sicuro e nessuno dovrà mai sapere della loro esistenza”

=^=Mppf.. non abbiamo tempo, dieci ore passano in fretta! Ne abbiamo già persa una..=^=

“Farò quanto mi chiedete, ma temo di creare solo un placebo di scarsa durata ed efficacia”

“Ho piena fiducia in lei Comandante, ma.. se proprio avesse bisogno di consigli, credo possa interpellare una sua vecchia insegnante. Sono riusciti a rintracciarla sulla USS Wayfarer e ho fatto predisporre un collegamento con il laboratorio medico che state usando”

Di fronte all'espressione dubbiosa e stupita della Tarev, Hazyel accennò un sorriso:

“Il Viceammiraglio Squiretaker se la ricorda? È in pensione, ma a sua disposizione, per quanto possibile, visto che il collegamento non è molto stabile”

Elaina richiamò alla memoria quell'anziana donna tanto geniale quanto strampalata. Quando studiava medicina, aveva divorato alcuni suoi manuali pur essendo anni luce diversa dal suo tipo d'approccio di ricerca. Non credeva nemmeno fosse ancora viva.. una fortuna inaspettata, le sarebbe stata utile.



USS Zhongjing

Plancia

17 settembre 2396 – ore 18.54

La voce e l'espressione facciale del Comandante Moses non lasciavano trasparire nulla, ma il Capitano Gosling aveva intuito che stava prendendo tempo già da qualche minuto.

Qualunque fosse stato il motivo, aveva deciso di stare al gioco: in fondo, quell'equipaggio era arrivato per primo e conosceva la situazione meglio di qualsiasi report o dispaccio informativo della Flotta, quindi il gioco valeva la candela.

“Come dicevo, prima dell'ultima interruzione, ho ordine dal Contrammiraglio Kreen di subentrare alla vostra unità per l'emergenza in atto”

=^=Era ora, abbiamo uomini sul pianeta a rischio contagio, fra cui due Capitani della Flotta=^=

“La situazione ai cantieri spaziali?”

=^=Rientrano nella zona protetta, mentre gli attracchi orbitali non sono sicuri.. dovrete rimanere in orbita geostazionaria, mentre la Dodicesima Flotta dovrà subentrare ad alcune navi civili. Si tratta di mercantili in entrata, cui è stato negato l'accesso, ma che ora vorrebbero allontanarsi dalla zona di pericolo e non posso dar loro torto=^=

“Lo comunicherò al Contrammiraglio. Nel frattempo invierò una squadra medica a supporto dei vostri uomini, in modo da approfondire le analisi in atto. A bordo abbiamo laboratori medici all'avanguardia e personale altamente specializzato”

=^=Mpf.. Non ne dubito, ma anche gli Argeliani non se la stanno cavando male.. pare siano riusciti ad isolare parte del virus e con quella realizzare una qualche sorta di rimedio. Stanno facendo ora delle analisi a riguardo=^=

“Motivo in più per mandare una squadra a supporto. Preleveranno campioni e materiali e finché saranno su Argelius II risponderanno al suo superiore. Quando arriverà la Dodicesima, Kreen deciderà cosa è meglio fare”

=^=Ne dubito. Informo il mio superiore, la prego di attendere ancora qualche minuto=^=

“La squadra di volontari guidata dal Tenente Comandante Lat è pronta al teletrasporto. Attendono solo il via libera. Non mi faccia attendere troppo”

=^=Lat? Che nome da..=^=

“Ferengi sì.. è esatto” esclamò sconsolata il Capitano Gosling

=^=Bah.. Moses chiudo!=^=



USS Raziel

Ponte 1 - Plancia

Contemporaneamente

“Ha sentito Comandante?”

=^=Certo, sarebbe il tipo di topo di fogna ideale. Vanta un invidiabile ruolino di servizio, senza macchie o sbavature.. per lo meno niente di importante ed ufficiale. Ci sono annotazioni segretate di qualche indagine a suo carico, ma tutte finite in una bolla di sapone=^=

“Non è medico giusto?”

=^=No responsabile tattico della USS Zhongjing da quasi dieci anni=^=

“Un periodo lungo per un tattico su una nave ospedale”

=^=Fin troppo ed è per quello che Cippy ha evidenziato la stranezza. Oltre ad una lunga serie di incidenti o morti sospette. Ma nessuna ricollegabile al Ferengi. Tutte certificate come naturali o incidenti. Niente prove ed i dubbi subito sedati dalle commissioni disciplinari=^=

“Un'ottima mente ha bisogno di braccia che si sacrifichino per lui. Avrà dei sodali”

=^=Dai rapporti non risultano particolari frequentazioni o amicizie, ma tendo a concordare con lei Comandante: fra i volontari che scenderanno sul pianeta almeno due o forse tre possono essere in combutta con Lat. Sono tutte supposizioni, ma ritengo plausibile un numero non superiore alle tre unità né inferiore=^=

“Me ne compiaccio, vedo che inizia ad imparare, ma non si abitui ai complimenti. Oggi è fortunata che non c'è nessuno.. come va il piano di recupero dei tre ospiti?”

=^=Tutto pronto, Comandante. Nel momento in cui saremo in grado di riportare a bordo il Capitano ed il resto degli ufficiali, avremo tre teletrasporti in più. Ho modulato il tutto in modo da beffare qualsiasi sensore troppo curioso. Eravamo in licenza? Nulla vieta che qualcuno di più.. ehm.. maturo abbia portato i figli: una ragazzina e due bambini=^=

“Mpf.. quel qualcuno sarei io?”

=^=Se facciamo eccezione per il Capitano T'Prinne è l'unico a bordo con l'età giusta per avere una figlia di quell'età senza suscitare curiosità indesiderate=^=

“Mi ha appena dato del vecchio, Mendel! Mi rimangio il complimento. Chiudo”

Sarah dal suo trono sorrise apertamente mentre Cippy trillava qualcosa di poco carino nei confronti del Comandante Moses.



Argelius II (Nephia)

Centro emergenze - Sala Briefing

17 settembre 2396 - ore 19.30

“Nessuno dell'equipaggio, almeno di quelli ancora vivi o in uno stato tale da poter essere interrogati, sa chi sia il mandante. Tutti ubbidiscono ai voleri di Bishop, quasi fosse un padrone, artefice unico dei loro destini. Lui però non parla e nemmeno il suo vice Gary”

“Come immaginavo, ottimo lavoro Naidoo. Capitano T'Prinne lei ha avuto maggior fortuna?”

“No, tendo a concordare col suo ufficiale alla sicurezza”

“Vorrei che vi scambiaste i ruoli: lei T'Prinne interrogherà Gary, Naidoo questa volta starà a visionare i filmati dell'interrogatorio ed a suggerirle eventuali domande”

“Lo trovo illogico, Capitano, non credo di ricavare qualcosa da quell'individuo di diverso da quanto fatto dal suo ufficiale della sicurezza”

“Ho un piano e per metterlo in atto, Bishop deve credere che il suo vice stia cedendo per ottenere un antidoto al virus e stia collaborando. Naidoo faccia in modo che ne venga informato”

“Trovo il suo piano d'azione incongruente con lo status quo, Capitano Hazyel”

“T'Prinne lei è un'eccellente giocatrice di scacchi, me l'ha dimostrato durante le sedute sotto flebo imposte dal Comandante Tarev”

La Vulcaniana non rispose limitandosi a sollevare un sopracciglio come tipico della sua razza

“A volte occorre sacrificare o far credere di voler sacrificare la Regina, per dare scacco matto al Re.. muoverò alcuni pezzi sulla scacchiera, provocando un mutamento di strategia del nostro avversario. Bishop dovrà credere che il suo compare lo stia tradendo”

“Mettere l'uno contro l'altro non funzionerà. Bishop non è stupido, non confesserà mai la distruzione di un pianeta, l'abbattimento di una nave federale e la pandemia dovuta a Crypto”

“A me non interessa la sua confessione, a me interessa lasciar credere che abbia confessato o che stia per farlo.. e voglio che quella voce circoli in ogni anfratto dell'ospedale”

Il volto della Vulcaniana non cambiò di una virgola, ma i suoi occhi si fecero come più luminosi.

Fece cenno di assenso ed uscì, seguita da Naidoo.



Argelius II (Nephia)

Cella di Contenimento 18/25

17 settembre 2396 - ore 20.53

La sirena di allarme suonava all'impazzata.

Lat però la sentiva appena: aveva assunto un colorito pallido e si era dovuto reggere ad una consolle della sala di controllo per non dare di vomito.

Aveva mandato due dei suoi migliori uomini da Bishop con la scusa di verificarne lo stato di salute ed interrogarlo sul virus.

In realtà dovevano capire se avesse realmente iniziato a parlare per poi ucciderlo o farlo uccidere.

Lat aveva studiato due possibili alternative per farlo ed uscirne puliti.

La prima soluzione era la più semplice: immettere una sostanza fortemente tossica nell'aria del cubo contenitivo. Questione di pochi istanti e l'aria sarebbe tornata respirabile senza lasciare tracce, tranne ovviamente nel caso venissero cercate bene. Ma Lat sapeva che non era quello il caso: tutti avrebbero dato la colpa ad una crisi cardiaca dovuta al virus e sarebbe finita lì.

Il problema era comprendere quanti livelli di controllo medico e di sicurezza erano attivi sulla cella del sospettato principale. Se ne avessero dimenticato anche solo uno, il loro coinvolgimento sarebbe stato pressoché certo.

La seconda soluzione era altrettanto semplice: far credere a Bishop di avere un antivirale efficace, iniettarglielo e fargli credere di aver trovato un modo per farlo evadere.

Chiunque avesse controllato i filmati, avrebbe notato il prigioniero andare su di giri, sopraffare i medici e scappare. Non sarebbe andato molto lontano, il veleno iniettatogli, pur essendo non letale, gli avrebbe annebbiato i sensi, rendendolo più aggressivo, ma anche più vulnerabile.

Facile preda non appena rintracciato dalla sicurezza.

In questo caso, non dovevano preoccuparsi dei sistemi di controllo medici, in quanto effettivamente prelievi ed iniezioni sarebbero stati perfettamente motivati e nella norma.

Anche le telecamere di sicurezza non sarebbe stato necessario disattivarle, anzi sarebbero state il principale testimone dell'innocenza sua e dei suoi uomini.

L'unica cosa da manomettere sarebbe stato l'audio e Lat aveva un piano a riguardo.

Mentre i suoi compari erano entrati nella cella di Bishop, lui era rimasto con la guardia Argeliana, a cui aveva somministrato un potente sonnifero, inodore ed insapore.

Come aveva detto di chiamarsi? Geel. Bah sarebbe rimasta l'unica vittima della fuga del prigioniero.

Un danno collaterale: avrebbe dovuto spiegare come mai si era addormentato in servizio, con l'alito di chi aveva bevuto ed i ricordi annebbiati dall'alcool.

Licenziata la guardia e archiviato il tutto come incidente: specialità della casa.

Ciò che Lat non aveva previsto era la reazione di Bishop.

Quell'essere spregevole aveva simulato di stare al gioco, coi due medici che facevano dei controlli di rito al solo scopo di ingannare le riprese, rimaste senza audio per un problema tecnico tanto casuale quanto improvviso.

Aveva negato con decisione di essersi venduto, che non era uno sciocco, che non sarebbe sopravvissuto in cella e fornito un'altra mezza dozzina di spiegazioni più che convincenti.

Lat si era finto persuaso di farlo evadere: gli aveva fatto somministrare il veleno, spacciandolo per antivirale, e con spalle alle telecamere gli stava dando precise istruzioni su quale percorso compiere nel dedalo di corridoi secondari e di servizio di quella struttura, leggendole da un dpadd.

Bishop non mosse un muscolo, finché preso dalla foga dovuta ad una scarica di adrenalina contenuta nel veleno, si lasciò sfuggire che prima di andare doveva occuparsi del suo vice Gary.

Il suo sodale ed amico, probabilmente in fin di vita e stordito dal virus, stava confessando.

Bastò un'occhiata e Bishop intuì lo stupore del Ferengi e capì che qualcosa non andava: fu questione di pochi istanti e sia il Tellarita sia l'umano, compagni di Lat, furono uccisi.

Il Ferengi non ebbe il tempo per capire con cosa li avesse attaccati e sgozzati, ma inciampò all'indietro dallo spavento e poi schizzò come un fulmine dentro la piccola sala di controllo ove era riverso a terra lo stordito Geel.

Riuscì a barricarsi dietro la pesante porta in duracciaio di sicurezza ed a dare l'allarme, ma non poté evitare che Bishop, usando le sue istruzioni, riuscisse a fuggire eludendo la chiusura delle porte contenitive ad energia.

Era sopravvissuto, il piano riuscito, Bishop in fuga, ma aveva rischiato di rimetterci la pelle. Gli avrebbero dovuto molto più latinum.



Argelius II (Nephia)

Area sottostante Celle Contenitive

17 settembre 2396 - ore 21.00

Il dpad che era riuscito a rubare ai suoi carnefici conteneva una perfetta mappatura di quella zona. Un tempo forse era stata un'area detentiva di qualche importanza e quindi necessitava di un sistema di camminamenti sicuri per le ronde, un sistema di ventilazione supplementare e tutta una serie di condotti secondari.

Era un vero e proprio labirinto: senza il dpadd si sarebbe sicuramente perso. L'avrebbero trovato e abbattuto. Un buon piano, ma li aveva fregati.

Quel Ferengi voleva farlo uccidere, ma ora con l'antivirale in corpo non avrebbe avuto più bisogno di nessuno: sapeva come sparire. Si sarebbe fatto un altro nome, un'altra vita ed avrebbe ricominciato.

La confessione di Gary sarebbe stata inutile: nessuno sarebbe più risalito a lui.

Né la Flotta né i sicari della Weyland.

Procedeva coi sensi all'erta, ma non si sentiva braccato. Non c'erano urla, non c'erano rumori di calpestio affrettato, solo sbuffi improvvisi, luci tremolanti e corridoi e scale umide in ferro o similare.

In un piccolo spiazzo luminoso poté osservare come i vari camminamenti si intersecassero gli uni sugli altri su vari livelli paralleli e proprio mentre aguzzava la vista per vedere il fondo di quella discesa ancora da compiere gli parve di sentire un rumore sordo.

Bishop si immobilizzò. Quel rumore scomparve e per buoni cinque minuti non successe altro.

Tranquillizzatosi, fece per rimettersi in cammino quando l'aria fu squarciata da un urlo terrificante di una giovane donna.

Si bloccò di nuovo di colpo: il dedalo di corridoi non gli permetteva di capire la fonte di quel grido.

Cui ne seguirono altri in un crescendo rossiniano.

Quando comprese di chi fossero quelle urla, Bishop si ritrovò suo malgrado a sudare freddo.

Erano le urla di quella stupida ragazzina sopravvissuta che non voleva ringraziarlo di averla salvata.

Aveva dovuto costringerla a farlo: più e più volte.

In quei momenti però non sentiva le sue urla, anzi più quella urlava più la picchiava.

Ora, invece, risentire quegli strilli strazianti non gli dava più fastidio, ma gli metteva paura.

Una paura che non aveva mai provato prima, c'era qualcosa nel suo corpo che non funzionava come prima: i rumori si erano fatti invadenti, gli odori pungenti e la vista si stava offuscando.

Testò braccia e gambe così pure il battito cardiaco: aumentato ma normale.

Si sarebbe ripreso, l'antivirale probabilmente stava causando qualche effetto collaterale, ma presto sarebbe tutto passato.

Sentì nuovamente quel rumore sordo: questa volta non più isolato, ma lento, ritmato ed in avvicinamento.

Non riusciva a capire se era rumore di passi, troppo sordo come rumore, troppo lento per un cacciatore all'inseguimento.

Bishop sapeva come muoversi silenziosamente, quindi abbandonò quello spiazzo illuminato per imboccare nuovamente il corridoio in leggera pendenza fiocamente illuminato.

Buttò un'occhiata veloce al dpadd per orientarsi e iniziò a sgattaiolare velocemente e silenziosamente. Avrebbe controllato in seguito.

Non seppe dire quanti minuti erano passati, ma il rumore sordo e ritmato era più lontano. Lo stava seminando, pertanto Bishop prese fiato e si diede un'occhiata attorno.

All'improvviso udì come uno spostamento d'aria seguito da un tonfo secco: si voltò e vide un'ombra.

Chiunque fosse, non poteva permettergli di raccontare a nessuno di averlo trovato lì: Bishop gli si avventò come una furia cercando di sfruttare l'effetto sorpresa.

La sua corsa si interruppe a meno di un metro dalla sua preda.

Uno sfarfallio improvviso del neon illuminò il suo avversario: un enorme guerriero disarmato, con indosso un rudimentale abito che terminava in quello che sembrava essere un mantello di pelliccia.

Vide gli occhi: grigi e carichi di odio.

Sentì il ghigno feroce del suo nemico: una risata cristallina, ma crudele.

Tentò di colpirlo, ma l'essere bloccò il suo affondo senza fatica afferrandogli la mano destra.

Sentì chiaramente un crack, come qualcosa che andava in pezzi, prima di venire sollevato, quasi senza fatica, e gettato sul camminamento inferiore.

Bishop atterrò male, ma il dolore alla caviglia più esposta era nulla rispetto a quello che proveniva dalla sua mano: aveva tre dita completamente spezzate e piegate in maniera innaturale all'indietro.

Urlò la sua collera e si precipitò verso una sala circolare. Qui trovò un armadietto semi distrutto. Lo spalancò alla ricerca di qualcosa per steccare le dita, ma quello che trovò là dentro lo fece esultare: c'era un phaser. Vecchio, probabilmente poco potente, ma c'erano delle celle energetiche di riserva ancora inserite in un obsoleto caricatore a parete. Ora aveva una vera arma e quel enorme bestione gliela avrebbe pagata cara.

Bishop tornò sui suoi passi silenziosamente, ma non trovò più nessuno. Scrutò attorno a sé, ma niente: l'essere era scomparso.

Risentì le urla della ragazzina e la maledì in tutte le lingue che conosceva.

Si voltò indietro e vide un'ombra illuminarsi nella piccola sala circolare: Bishop rise mentre gli scaricava addosso la sua arma.

Non sentì nulla, ma era sicuro di aver fatto centro: probabilmente l'essere era ferito ed agonizzante.

Entrò cautamente nella sala, a sua volta, ma non vide nessuno: non c'era sangue, non c'era niente.

Sentì una risata alle sue spalle, si girò e fece fuoco. Nulla.

Il nervosismo aumentava e Bishop inserì una seconda cella energetica nel phaser.

Non percepì il rumore, ma lo spostamento d'aria: si voltò nuovamente e l'essere era di fronte a lui a meno di due metri.

Bishop sparò una volta.. due volte.. tre volte.. il guerriero non si fermava, avanzava verso di lui: gli arrivò vicino e poté vedere gli occhi iniettati di odio.

Non vide partire il braccio dell'avversario, ma lo avvertì quando un violento gancio sinistro lo colpì in pieno volto: sentì il crack al naso ed il sangue caldo riversarsi sulle sue labbra.

Un secondo dopo era nuovamente in volo verso il camminamento inferiore: atterrò di schiena battendo il capo. Una ferita iniziò a zampillare alla base del collo, ove si era conficcata una scheggia.

Bishop si rialzò a fatica: una caviglia potenzialmente slogata, una mano rotta, il volto sfregiato e perdeva sangue.

Il tutto senza aver inflitto alcun danno al suo avversario: eppure l'aveva colpito, il phaser era impostato su letale. Non aveva mai sbagliato un colpo. Quell'essere non poteva essere vivo, forse non lo era mai stato. Si schiaffeggiò con la mano sana, non aveva mai creduto ai fantasmi e non avrebbe iniziato ora.

Riprese a camminare seguendo pedestremente la mappa del dpadd cercando solo di fuggire da quell'aggressore sconosciuto.

TUM TUM TUM.. il rumore sordo era sempre più assordante, i passi dell'essere pesanti come macigni rimbombavano ovunque.. le sue risate si mischiavano alle urla di quella maledetta ragazzina.

Bishop trovò una grata sbarrata, probabilmente era venuta giù per incuria. Per evitarla sarebbe dovuto tornare indietro col rischio di ritrovarsi faccia a faccia con quell'energumeno.

Provò a guardare sbilanciandosi dalla balaustra.

Vide, proprio sotto il suo camminamento, un piccolo canale di areazione da cui proveniva una luce: dovunque portasse, era vicino ad una presa d'aria. Salì sulla ringhiera e si buttò di sotto.

Quella che sembrava essere la sua via di fuga, fu invece la sua fine. Perse l'aggancio e rotolò lungo una parete fredda e senza appigli: Bishop si ruppe le unghie della mano sana cercando di afferrare qualsiasi cosa, ma non ci riuscì.

Precipitò per dieci metri e finì sopra una grande ventola di areazione: l'urto fece rompere i vecchi ed usurati tubi di protezione ed il peso del suo corpo fece il resto: Bishop vide le pesanti turbine avvicinarsi a lui.

Inutili furono i suoi precari tentativi di liberarsi: la caduta era stata rovinosa.. sentì la pala tagliarli la pelle subito sotto il polmone, udì le costole spezzarsi e, al termine della sua esistenza, capì quanto male aveva fatto a quella povera ragazzina. Urlò di paura e spavento finché anche l'ultima scintilla di vita lo ebbe abbandonato.



USS Raziel

Trono di Odino – Stazione Ombra

17 settembre 2396 - ore 22.04

=^=Veramente un ottimo lavoro, Comandante Mendel=^=

“Grazie Capitano, ma ho solo seguito i suoi ordini”

=^=Ha scelto ottimamente tempi e modi per agire, quella bestia ha avuto quello che meritava=^=

“Ma la sua testimonianza?”

=^=Non avrebbe mai confessato=^=

“Mppf.. avete finito di giocare alla divinità con armi che simulano di sparare e dpadd truccati con mappature fasulle? Ai miei tempi lo si prendeva e lo si riempiva di cazzotti”

=^=Un semplice pestaggio, Moses, non sarebbe bastato per uno come Bishop=^=

“Lo so bene, ma l'avrei gonfiato per giorni e giorni. Un bell'interrogatorio vecchio stile”

=^=Non utilizzabile in nessun tribunale=^=

“E che mi importa? Mi sarei divertito a fargliela pagare”

=^=Deduco che il mio metodo non le sia piaciuto=^=

“Mppf.. non amo queste trovate, ma il risultato finale l'ho apprezzato”

=^=Mi basta questo.. il resto del piano come sta procedendo?=^=

Un trillo del comunicatore interruppe la conversazione fra i tre ufficiali

=^=Nelek a Comandante Moses=^=

“Mi dica Tenente”

=^=La Dodicesima Flotta è arrivata, il Contrammiraglio Kreen ha richiesto un aggiornamento a lei ed al Capitano Gosling=^=

“Dannato rompipalle”




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Capitano Hazyel
Ufficiale in Comando
USS Raziel NCC-79016
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