[Stml14] La vendetta di Hjeteling

marco.tassinari94 a email.it marco.tassinari94 a email.it
Dom 18 Dic 2016 11:39:46 CET


Il brano è qualcosa di stupendo, e mi scuso se ho risposto solo
adesso. Come solito ti sei superata Vanessa. Ho letto di sfuggita la
discussione, ma Bishop se l'è meritato, e penso che anche Chase la
pensi così. =P



--------- Original Message --------

 Da: "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>

 To: "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>

 Oggetto: [Stml14] La vendetta di Hjeteling

 Data: 16/12/16 16:27

 

 

Perdonate la brevità, buona lettura.. fatemi sapere cosa ne pensate


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FLASHBACK


Argelius II (Nephia)

 Ospedale della Capitale

 Sala terapie 3

 17 settembre 2396 - ore 10.45


La bimba stringeva forte Elaina in un abbraccio: le sue manine si erano
agganciate a quel rudimentale abito primitivo che la donna indossava e tutto
nel corpo di quella povera piccola emanava una forte necessità di
affetto accompagnata da tremenda paura.


Elaina non aveva bisogno di capirlo dai gesti materiali della bambina, i
suoi poteri da Betazoide, sebbene meno allenati di quelli della madre, erano
sufficientemente sviluppati per comprendere appieno le emozioni contrastanti
e l'angoscia che provava quella creaturina strappata dal suo mondo,
devastato da una strage senza fine e finita in mano ad una banda di
assassini e torturatori.


Quando le aveva passato tutto attorno al corpicino il tricorder, camuffato
da una specie di giocattolo di legno, aveva temuto che le indagini
preliminari e quelle ad area avessero tralasciato qualche aspetto
terrificante.


Un brivido aveva percorso ogni fibra dell'essere di Elaina ripensando a Mr.
White.. dopo qualche interminabile secondo, il tricorder aveva dato esito
negativo, confermando che la piccola era stata sì maltrattata e
malnutrita, ma non aveva subito altri abusi.


Elaina quasi si pentì del sollievo che aveva provato: essere felice
era un sentimento che mal si accomunava allo stato d'animo della bambina, ma
non poteva farci nulla. 


Inoltre, l'inaspettato affetto che la piccola le stava offrendo
incondizionatamente le scaldava il cuore. Ripensò ad Alexander che la
stava osservando sicuramente al di là del vetro: la scelta
inconsapevole di seguire il Capitano nella sua idea folle, le aveva regalato
una gioia inaspettata, ben più grande di come si sarebbe mai
aspettata.


Si pentì subito di quell'imprevisto desiderio di maternità o
di pura e semplice felicità familiare.


Sapeva che la ragazza più grande, con tutta probabilità, non
era stata altrettanto fortunata rispetto alla piccolina, ma non ne aveva
ancora parlato con nessuno ad eccezione del suo compagno.


Non voleva esporsi prima di esserne totalmente sicura, anche se, in effetti,
lo era quasi al cento per cento.. forse voleva personalmente accertarsi di
quello che la ragazza aveva dovuto patire: misurare le proprie paure con
quello che quella poveretta aveva dovuto subire ed esorcizzare così
Mr. White.


Un approccio tipico della sua razza e..


Elaina si bloccò per un momento come colpita da un'improvvisa
folgorazione.


Mise da parte per un attimo il medico che era in lei per limitarsi a pensare
puramente come una Betazoide ed osservò di soppiatto il proprio
Capitano.


Le parve di avvertire un sorriso fugace ed anche le emozioni emanate dal
Risiano, per un momento privatosi della sua abituale
imperscrutabilità, sembrarono darle ragione.


Possibile? Scrollò mentalmente l'idea, ma ormai il tarlo del dubbio
aveva fatto capolino nel suo essere e si ritrovò così a
domandarsi più volte, in quei pochi minuti in cui era soffocata dal
tenero abbraccio della bambina, se il Capitano avesse agito per mera
impulsività, come in molti lo caratterizzavano, o con una peculiare
rapidità mentale. 


Una lucidità tendente al folle, senza dubbio, costringendola, suo
malgrado, a seguirlo in un ambiente a rischio, ma lei lo aveva rincorso
senza nemmeno ricevere un ordine.


Frutto del suo dovere di medico oppure c'era dell'altro?


Possibile che il Capitano avesse già pianificato il tutto? Già
sapeva che lei l'avrebbe seguito? L'aveva forse intuito ben prima di lei e
di tutti? 


Una trappola ben studiata senza nessuna sbavatura mentale.. dovette
riconoscere che al Risiano avevano insegnato ottimi metodi per schermare la
mente.


Elaina si ritrovò addirittura a pensare se anche sua madre avesse
contribuito, insegnando al suo giovane amico e amante qualche trucchetto di
tutto rispetto.


 


SOL III (Terra)


San Francisco


Quartier Generale della Flotta Stellare


Alloggio 2117


17 settembre 2396 - ore 13.45


La doccia sonica era servita: dopo una notte praticamente insonne a superare
firewall e trucchi informatici di ogni risma era riuscito a terminare il suo
compito.


Tutto quello che c'era da sapere sulla USS Raziel era stato raccolto: niente
di particolare, un equipaggio abbastanza abituale, anonimo, senza
particolari ufficiali interessanti. Un Capitano imberbe arrivato al ruolo
grazie a fortuna e contatti ed un Primo Ufficiale di grande esperienza, ma
ormai prossimo alla pensione.


Il Guardiamarina Livjgny annuì soddisfatto. Inviò la
comunicazione criptata ad una serie di server sicuri da cui sarebbe
rimbalzata fra le migliaia di comunicazioni interflotta prima di giungere a
destinazione.


Non sapeva chi fosse il committente, ma pagava bene, decisamente bene ed a
lui il latinum era sempre piaciuto.


Non appena ebbe conferma positiva dell'avvenuto recapito del suo lavoro,
Livjgny si alzò preparandosi per andare a gustare qualche prelibato
piatto in uno dei suoi ristoranti preferiti: carissimo per le comuni tasche
degli appartenenti alla Flotta Stellare, quindi era certo di non trovare
nessun collega fra i piedi.


Ad un tratto, qualcosa sul suo terminale attirò la sua attenzione: fu
questione di un attimo, ma fu sufficiente. Livjgny sbiancò in viso
mentre da uno degli altoparlanti dell'interfono della stanza fece capolino
una voce cavernosa dal forte accento Tellarita: 


=^=Attivare protocollo. Ordine Rexen 66 Omega Alpha Bravo=^=


"Ricevuto" rispose dall'alloggio dell'ignaro guardiamarina il Capitano Lasak


Livjgny fece appena in tempo a voltarsi verso quell'inattesa ed inaspettata
presenza nella sua stanza: vide tre ombre, ma non ebbe tempo per focalizzare
nulla prima di venire colpito. 


Per lui fu tutto buio.


 


FLASHBACK


Argelius II (Nephia)

 Ospedale della Capitale

 Sala terapie 3

 17 settembre 2396 - ore 11.00


Tutti sapevano che quello che Elaina aveva vissuto era stato scioccante,
nessuno più del Capitano Hazyel che l'aveva trovata e salvata, ma
quest'ultimo non le aveva fatto alcuna pressione per parlarne. 


Tutti volevano che si aprisse, non il Risiano: probabilmente aveva compreso
che lei non lo avrebbe mai fatto di propria volontà.


Anche con Alexander lei faceva fatica, con non poco dispiacere del proprio
compagno.


Al contrario, Hazyel l'aveva catapultata dentro quella simulazione, anzi a
dirla tutta era stata lei a seguirlo, più o meno spontaneamente, in
quella trappola.


Molto presto, al risveglio della ragazza, si sarebbe dovuta confrontare con
quella paura che le contorceva le budella molto più di quel dannato
virus.. nel frattempo la bambina, desiderosa di attenzioni materne, le stava
infondendo una sorta di coraggio che non pensava di possedere.


Il tutto a nemmeno un paio di metri dal Capitano che si era accovacciato
accanto a loro con un sorriso sornione che a malapena faceva capolino sulle
labbra.


All'improvviso, l'attenzione di tutti fu attratta da un urlo acuto emesso a
pieni polmoni.


Il timbro era chiaramente infantile, ma la tonalità era cupa e
forzatamente aggressiva.


Alle spalle di Hazyel si era materializzato il bambino, arrivato
chissà da dove ed armato di un ramo divelto non con poca fatica a
vedere dalle abrasioni recenti sulle mani del piccolo.


Urlava, ma né Hazyel né Elaina riuscivano a capirlo.


Gridava la sua rabbia.


E nessuno pareva comprenderlo.


Il traduttore universale era all'opera, ma c'era bisogno di tempo e di
dialoghi fra i superstiti di GK5-IV affinché riuscisse ad abbozzare
un linguaggio comprensibile.


La bimba aprì gli occhi e cercò di calmare l'amico, ma quello
non la sentì.


Urlava e strepitava così forte, agitando le braccia e sbattendo i
piedi nudi, che i suoi occhi lacrimavano dallo sforzo.


Hazyel lasciò sfogare, senza muoversi, la sfuriata iniziale del
piccoletto.. alla fine, si alzò e si girò verso di lui con un
ghigno indecifrabile sul volto.


Wood, che assisteva alla scena da dietro una paratia di vetro, poté
gustarsi appieno la scena del bambino che spalancava gli occhioni osservando
l'enorme figura che ora gli si parava di fronte.


Il piccolo fissò a bocca spalancata il Risiano: lo stupore e la
sorpresa di trovarsi di fronte un guerriero così enorme per lo
standard della sua gente furono così grandi da imbambolarlo. 


Lui che non arrivava ad un metro di altezza, armato di ramo, aveva sfidato
ed ora doveva affrontare un guerriero così alto da toccare il cielo.


Alexander non poté far a meno di sorridere vedendo i parametri
alterati del piccoletto e la sua espressione stupefatta.


La non reazione del suo avversario, accompagnata dall'inaspettata meraviglia
che provava, fece perdere ogni baldanza guerriera al piccolo combattente che
finalmente prestò attenzione a ciò che gli gridava contro la
sua coetanea ed amica.


Discussero animatamente in una strana lingua fatta di poche parole e tanti
gesti urlati.. dopo un po' il bambino gettò via il bastone e, come
privato di ogni forza vitale, si lasciò cadere come un sacco di
patate sul sedere, abbracciandosi le ginocchia sbucciate e lasciandosi
andare a grossi singhiozzi liberatori.


Hazyel per un po' non fece nulla, poi andò vicino ad uno strano
arbusto e ne tirò fuori una piccola spada di legno dalla punta
arrotondata. 


Sotto gli occhi prima curiosi e poi sorpresi del piccolo gli si
avvicinò e, ad ampi gesti, gli fece comprendere che era il suo dono
per lui.


"Isi!!! Isi!!!! Hjetelingdat ikrele tu Kuno!!"


Si mise a ripetere così tante volte la frase gesticolando che alla
fine tutti coloro che assistevano alla scena riuscirono a comprendere: la
bambina si chiamava Isi, lui Kuno.. ikrele era la spada ed Hjeteling era il
nome dato dal bambino ad Hazyel.


Quello che non potevano sapere era che Hjeteling era il nome dello sposo
regale di Dhenriyma, dea della guerra, figlia del grande Thralmok, padre
degli dei per tutte le tribù del pianeta un tempo conosciuto come
GK-5 IV. 


 


USS Zhongjing


Ufficio del Capitano


17 settembre 2396 - ore 14.09


=^=Comunicazione dal Contrammiraglio Kreen!=^=


"Me la giri direttamente in ufficio Tenente"


=^=Agli ordini, Signore.. pronta in trenta secondi=^=


Il Capitano Gosling era orgogliosa della sua nave: la USS Zhongjing,
NCC-58928, classe Olympic, era appena uscita da un intenso programma di
refit. 


Appena assegnata, aveva dovuto sopportare qualche diceria su inconvenienti
accaduti col vecchio Capitano, un anziano medico, ben oltre la soglia della
pensione.


Per non parlare delle battute di sua sorella minore sulla presenza di un
Ferengi a bordo come responsabile tattico.


E come darle torto? 


V'era una pressoché inutilità di un ufficiale addetto alle
armi su una nave ospedale: le Olympic non erano certo famose per essere
armate o per sapersi difendere.


Eppure se l'era trovato con tutto il pacchetto ed aveva fatto buon viso a
cattivo gioco.


In quei mesi di servizio assieme non era riuscita a fidarsi di quel Ferengi
eppure doveva sinceramente dargli atto della propensione a sapersi trarre
fuori dai guai.


Nell'ultima missione, avevano scampato non pochi problemi, grazie ad una
felice intuizione del suo ufficiale tattico.. intuizione dovuta ad astuzia o
ad invidiabile sesto senso per i pericoli la Gosling non avrebbe mai potuto
capirlo. 


L'idea che potesse aver avuto una soffiata senza condividerla con gli
ufficiali superiori, non la sfiorò nemmeno lontanamente.


A distrarla dai suoi pensieri fu la comparsa dell'immagine del
Contrammiraglio Kreen sullo schermo del terminale della sua scrivania.


Alla Gosling nemmeno Kreen piaceva: troppo arrogante, sicuro di sé,
mischiava sapientemente la politica al comando, cercando di sottrarsi ai
problemi, ma incentrando su di sé ogni possibile vittoria.


Non era il suo superiore diretto, fortunatamente, ma la Zhongjing era la
nave ospedale più vicina alla zona operativa allo scoppio
dell'emergenza e quindi era stata precettata dalla Dodicesima Flotta.


=^=Capitano Gisleng=^=


"Gosling, Contrammiraglio, Gosling"


=^=Appunto quello che ho detto.. volevo informarla che una delle navi di
scorta ha avuto un problema e pertanto ho dovuto far rallentare l'intera
Flotta.. la nostra attuale velocità massima consentita è sei
warp=^=


Sarah si domandò per quale motivo Kreen non avesse potuto lasciare
l'unità in difficoltà indietro con in supporto una sola delle
altre navi, continuando la marcia forzata con il resto della Dodicesima. Ma
non disse nulla. Non sarebbe servito se non a farsi odiare da quel borioso
insulso.


"Quali sono gli ordini?"


=^=La Zhongjing arriverà per prima alla zona operazioni, subentrando
all'unità già presente in loco.. poco più che una nave
di presidio ad una base quasi abbandonata. Erano in permesso e si sono
trovati nel bel mezzo dell'emergenza. Sicuramente non hanno né le
competenze né le qualifiche per affrontare la situazione. Decida lei
se affiancare o esautorare il Capitano di quell'unità. Al mio arrivo,
però, sarà lei a dovermi fornire una spiegazione esauriente.
In modo tale che io possa risolvere l'emergenza senza perdite di tempo=^=


Non le diede tempo di rispondere che Kreen ordinò di terminare la
chiamata.


* Gran pezzo di stronzo.. farai carriera o finirai affogato nella tua stessa
m.. *


Sarah sorrise ripensando ad uno dei detti preferiti di suo padre.


"Capitano a Plancia"


=^=Agli ordini=^=


"Non aspettiamo più la Dodicesima al rendez vous. Massima
velocità consentita verso Argelius II. Mettetemi in contatto con la
nave federale già in loco."


=^=Ricevuto=^=


"Ah Tenente.. senza fretta mi mandi qui l'ufficiale tattico, il signor Lat.
Mi piacerebbe risentire il suo piano di azione ed il suo stupefacente
intento di offrirsi volontario"


=^=Ehm.. sta pranzando credo e sa bene come è suscettibile..=^=


"Gli faccia presente che sono anche io affamata ed avrei piacere di
discutere del suo piano mangiando assieme nel mio ufficio. Quindi che mi
raggiunga di sua spontanea volontà, senza obbligarmi a farlo
diventare un ordine con effetto immediato"


 


FLASHBACK


Argelius II (Nephia)

 Ospedale della Capitale

 Sala terapie 3

 17 settembre 2396 - ore 11.15


Le urla e gli schiamazzi di Kuno risvegliarono l'ultima e più
malconcia dei tre superstiti dell'azione folle della Nostromo.


Wood ne osservò i parametri vitali dalla consolle di controllo: aveva
promesso ad Elaina che non avrebbe fatto parola di ciò che la ragazza
aveva subito prima che fosse stata lei, come dottore, a rivelarlo. 


Normalmente avrebbe trovato la cosa abbastanza sciocca, le analisi mediche
ad area difficilmente differivano dai controlli più approfonditi
eseguiti coi tricorder, ma visto cosa aveva passato la sua amata nel recente
passato, acconsentì a tenere quel segreto di pulcinella.


"Clidna!!!"


Non appena Isi e Kuno videro che la loro amica si era svegliata le corsero
entrambi incontro ognuno urlando a pieni polmoni delle loro scoperte: che
erano in un posto nuovo e bello, che Isi aveva incontrato una brava mamma e
che Kuno niente meno che aveva avuto una spada in regalo da una
divinità.


Per la prima volta da settimane i bimbi sembravano contenti, fin troppo,
come se la loro vitalità così a lungo tenuta compressa dal
susseguirsi di eventi tragici avesse esondato gli argini ed ora stava
travolgendo ogni cosa.


Anche Clidna ne fu sopraffatta e si lasciò assalire da entrambi
ricambiando i loro gesti di affetto con teneri baci fra i capelli, mentre
dai suoi occhi verdi sgorgavano impetuose lacrime salate.


Dopo qualche minuto, parve riprendersi e sculacciando i due bambini
amorevolmente mandandoli a giocare fra l'erba, Clidna osservò per la
prima volta i due stranieri.


L'uomo pareva in effetti assomigliare molto alle descrizioni fatte dagli
anziani e dagli sciamani: altissimo, ma possente, dai lineamenti scolpiti,
ma dalle fattezze delicate, invincibile in battaglia, ma, al contrario della
moglie Dhenriyma, dea della guerra ed amante del sangue, portatore di pace e
speranza.


La donna pareva essere sua coetanea, ma non poteva esserlo: Hjeteling aveva
smesso di invecchiare quando, lui mortale, all'alba dei tempi andò in
sposo alla figlia del grande Thralmok, padre degli dei.


Eppure lei aveva qualcosa di strano nello sguardo e Clidna le si
avvicinò titubante, trascinando la caviglia destra. 


Quando le fu più vicina, capì: aveva gli occhi neri, non come
qualunque donna, ma totalmente neri.. era una delle sciamane perdute.


La leggenda narrava che un gruppo di sciamane furono rapite da Thralmok e
portate in un tempio ove avrebbero vissuto per sempre, imparando a
comunicare con gli dei. Al tempo giusto sarebbero tornate per istruire gli
sciamani delle varie tribù sulla volontà del grande padre. 


Clidna scoppiò nuovamente in lacrime: forse era davvero finita. 


La sciamana parlava una lingua che lei non capiva ed interagiva con
Hjeteling nello stesso linguaggio.


L'uomo le si avvicinò, ma Clidna d'istinto fece un salto all'indietro
urlando di paura e beccandosi un sonoro rimprovero da parte di Kuno che la
affiancò e si mise a sgridarla.


Poco dopo anche Isi appoggiò il piccolo amico.


Alla fine, Clidna cedette: si slacciò la tunica che la ricopriva e
rimase nuda.


Il suo corpo era costellato di abrasioni, contusioni, ematomi, tagli,
bruciature, graffi ed ogni tipo di violenza possibile. 


Clidna vide la sciamana sbiancare mentre armeggiava con strani strumenti di
legno. 


Ebbe l'istinto indietreggiare, ma si trovò la piccola Isi che le
strinse forte la mano con le sue dita paffute; la guardò in viso e
ciò che vide le diede speranza: la piccola non aveva paura e la
invitava a non averne neppure lei.


Kuno per non essere da meno, le afferrò con poca grazia la mano
lasciata libera e si lanciò in un ampio sorriso semi sdentato di
conforto.


Clidna pianse nuovamente, ma lasciò la donna la possibilità di
avvicinarsi: la vide tremare e unire i suoi singhiozzi ai suoi, prima di
parlare nuovamente in quella lingua sconosciuta con Hjeteling.


Qualunque cosa avesse detto, vide lo sguardo della divinità
indurirsi: in un attimo aveva dismesso le vesti del portatore di pace e
speranza, tornando ad essere il principe invincibile della guerra.


Si allontanò pochi istanti prima di tornare con una tunica nuova ed
elegante ed un lungo mantello di ermellino. Con ampi cenni, le fece cenno
che erano il suo regalo per lei e poi si allontanò. 


 


Argelius II (Nephia)


Centro emergenze - Sala Briefing


17 settembre 2396 - ore 14.30


"Per concludere, quindi, le cellule dei bambini hanno di fatto assorbito il
virus facendolo diventare un organulo, ossia una parte integrante ed attiva
della loro struttura. Il nuovo corpuscolo porta ad una totale e continua
rigenerazione della struttura del DNA che, naturalmente, consente di
sostituire cellule vecchie o malate con cellule del tutto sane in pochissimo
tempo"


=^=Mpf.. Dottoressa Tarev, per quanto posso aver capito del suo lunghissimo
ragionamento, questo consente di curare tutta una serie di malattie
degenerative, non solo di debellare il contagio che sta avvenendo sul
pianeta. E' possibile estrarre un antidoto?=^=


"In che senso Comandante? Si tratta di una scoperta rivoluzionaria e.."


=^=Non ne dubito, dottoressa, ma questa cura può rivelarsi un'arma
biologica: hanno creato un virus in grado di estinguere la popolazione
intera di un pianeta, solo per ricavarne profitto, a questo punto tutto
conduce alla Weyland=^=


"Non ne abbiamo prove Comandante e.."


=^=Signor Chase non è il momento di sottilizzare. Se alla Weyland
sanno che sono sopravvissuti tre campioni vivi in grado di sopravvivere al
loro Crypto, li faranno diventare cavie di laboratorio e allora tutto quello
che hanno passato con Bishop sarà solo un dolce ricordo=^=


La parola dolce fece venire la pelle d'oca sia a Fox sia a Chase che
rimasero in silenzio.


Il Capitano era inavvicinabile, Naidoo e T'Prinne alle prese con gli
interrogatori, una decina dei membri della Nostromo erano deceduti e Moses
sembrava in procinto di teletrasportarsi da un momento all'altro per
estirpare ad uno ad uno la vita dai superstiti.


Non era il caso di intromettersi, pensarono all'unisono deglutendo
forzatamente.


=^=Allora Dottoressa è possibile estrarre un antidoto con effetti
limitati per curare la pandemia senza mettere a rischio i nostri giovani
amici?=^=


"Ho i laboratori per farlo, mi servirà l'aiuto del Comandante Wood,
ma non ho le competenze per creare dal nulla un rimedio efficace. Senza test
scientifici accurati sono molto alte le percentuali di rigetto e quindi
peggioramento del quadro clinico del paziente.. ed io, in tutta
onestà non me la sento di agire in tal modo"


=^=Vuole test scientifici? Dottoressa testerà l'antivirale sui membri
della Nostromo, a partire da tutti coloro che il Tenente Naidoo
riterrà di nessun aiuto alle indagini. Verificheremo lì se ci
saranno crisi di rigetto oppure no. Con quello che hanno fatto a quel
pianeta ed ai suoi abitanti non si meritano altro che di diventare loro
stessi delle cavie=^=


"Non è giusto"


=^=È forse giusto quello che Bishop ed i suoi hanno fatto? Siamo in
guerra Dottoressa e lei farà quello che le ordino di fare o stia
tranquilla che lo faccio io stesso.. non so come, ma un modo per salvare
Argelius II dalla pandemia lo trovo=^=


"Non possiamo aspettare l'arrivo della Dodicesima, Comandante?"


=^=No signor Wood, capisco i vostri problemi di coscienza, ma non è
questo il momento. La nostra priorità è trovare un modo per
bloccare la pandemia, senza rischiare la vita dei tre superstiti di GK5-IV.
Il Contrammiraglio Kreen, per come lo conosco, non esiterebbe a metterli
sotto i ferri solo per ottenere lo scopo di essere tratteggiato come colui
che ha sconfitto Crypto e ha trovato una rivoluzionaria cura per tutti i
mali. Non possiamo permetterglielo=^=


"Concordo con lei Numero Uno!"


L'ingresso del Capitano era passato inosservato.


"Dica al Comandante Mendel di prepararsi a cancellare ogni traccia possibile
ed immaginabile dai registri della presenza di Isi, Kuno e Clidna su
Argelius II e sulla Nostromo. Attrezzi la sala olografica sulla Raziel in
modo da riprodurre un ambiente simile a quello ideato dal signor Fox. Con
qualche modifica.. inserisca elementi tipici di Baku, li trova nel database
della Flotta"


=^=Vuole portarli là, Capitano? Buona idea=^= esclamò Sarah
accompagnata dal cinguettio di Cippy


"Su Baku non usano tecnologia pur essendo capacissimi di farlo.. ed è
il posto migliore per i nostri amici di crescere.. inoltre saremo loro
vicini e potremo proteggerli se qualcuno venisse in mente di cercarli"


=^=La Weyland ha fatto indagini su di noi, Capitano. Dovrebbero avere
abboccato sulla nostra non pericolosità ed avere trasmesso la
comunicazione a qualcuno che sta arrivando con la Dodicesima Flotta=^=


"Si ne sono stato già informato direttamente dall'Ammiraglio Rexen
che si è raccomandato di salutarla e di congratularsi con lei per le
trappole Comandante Mendel" 


=^=Grazie Capitano. Pensa che il loro contatto sia il Contrammiraglio
Kreen?=^=


"Dal quadro che me ne ha fatto il Comandante Moses ne dubito: la sua
lealtà alla Flotta è seconda solo al suo ego. Non farebbe
nulla per danneggiarla volontariamente.. e sicuramente non per latinum"


=^=Il Capitano Gosling la escluderei ugualmente. Da troppo poco sulla
Zhongjing per essere legata a dei fatti poco chiari successi nel passato.
Metto Cippy ad indagare, io mi occupo del resto=^=


Hazyel fece un cenno d'intesa con la responsabile operazioni della Raziel,
prima di tornare a concentrarsi sul suo ufficiale medico.


"Comandante Tarev, devo prendere decisioni contingenti volte a preservare
l'incolumità di tutti. L'infermiera Nimue mi ha comunicato che il
contagio non si è dilagato come temevamo fino a poco fa, ma è
stato contenuto in limitate zone di Argelius II. Per quanto circoscritte,
sono ugualmente piene di persone: uomini, donne e bambini di moltissime
razze. Ho bisogno che lei faccia quanto ordinato dal Comandante Moses.
Predisponga il necessario per l'antivirale, dopo di che se non vuole
testarlo subito aspetteremo i medici della USS Zhongjing.. ma i due bambini
e la ragazzina dovranno essere messi al sicuro e nessuno dovrà mai
sapere della loro esistenza"


=^=Mppf.. non abbiamo tempo, dieci ore passano in fretta! Ne abbiamo
già persa una..=^=


"Farò quanto mi chiedete, ma temo di creare solo un placebo di scarsa
durata ed efficacia"


"Ho piena fiducia in lei Comandante, ma.. se proprio avesse bisogno di
consigli, credo possa interpellare una sua vecchia insegnante. Sono riusciti
a rintracciarla sulla USS Wayfarer e ho fatto predisporre un collegamento
con il laboratorio medico che state usando"


Di fronte all'espressione dubbiosa e stupita della Tarev, Hazyel
accennò un sorriso:


"Il Viceammiraglio Squiretaker se la ricorda? È in pensione, ma a sua
disposizione, per quanto possibile, visto che il collegamento non è
molto stabile"


Elaina richiamò alla memoria quell'anziana donna tanto geniale quanto
strampalata. Quando studiava medicina, aveva divorato alcuni suoi manuali
pur essendo anni luce diversa dal suo tipo d'approccio di ricerca. Non
credeva nemmeno fosse ancora viva.. una fortuna inaspettata, le sarebbe
stata utile.


 


USS Zhongjing


Plancia


17 settembre 2396 - ore 18.54


La voce e l'espressione facciale del Comandante Moses non lasciavano
trasparire nulla, ma il Capitano Gosling aveva intuito che stava prendendo
tempo già da qualche minuto.


Qualunque fosse stato il motivo, aveva deciso di stare al gioco: in fondo,
quell'equipaggio era arrivato per primo e conosceva la situazione meglio di
qualsiasi report o dispaccio informativo della Flotta, quindi il gioco
valeva la candela.


"Come dicevo, prima dell'ultima interruzione, ho ordine dal Contrammiraglio
Kreen di subentrare alla vostra unità per l'emergenza in atto"


=^=Era ora, abbiamo uomini sul pianeta a rischio contagio, fra cui due
Capitani della Flotta=^=


"La situazione ai cantieri spaziali?"


=^=Rientrano nella zona protetta, mentre gli attracchi orbitali non sono
sicuri.. dovrete rimanere in orbita geostazionaria, mentre la Dodicesima
Flotta dovrà subentrare ad alcune navi civili. Si tratta di
mercantili in entrata, cui è stato negato l'accesso, ma che ora
vorrebbero allontanarsi dalla zona di pericolo e non posso dar loro torto=^=


"Lo comunicherò al Contrammiraglio. Nel frattempo invierò una
squadra medica a supporto dei vostri uomini, in modo da approfondire le
analisi in atto. A bordo abbiamo laboratori medici all'avanguardia e
personale altamente specializzato"


=^=Mpf.. Non ne dubito, ma anche gli Argeliani non se la stanno cavando
male.. pare siano riusciti ad isolare parte del virus e con quella
realizzare una qualche sorta di rimedio. Stanno facendo ora delle analisi a
riguardo=^=


"Motivo in più per mandare una squadra a supporto. Preleveranno
campioni e materiali e finché saranno su Argelius II risponderanno al
suo superiore. Quando arriverà la Dodicesima, Kreen deciderà
cosa è meglio fare"


=^=Ne dubito. Informo il mio superiore, la prego di attendere ancora qualche
minuto=^=


"La squadra di volontari guidata dal Tenente Comandante Lat è pronta
al teletrasporto. Attendono solo il via libera. Non mi faccia attendere
troppo"


=^=Lat? Che nome da..=^=


"Ferengi sì.. è esatto" esclamò sconsolata il Capitano
Gosling


=^=Bah.. Moses chiudo!=^=


 


USS Raziel


Ponte 1 - Plancia


Contemporaneamente


"Ha sentito Comandante?"


=^=Certo, sarebbe il tipo di topo di fogna ideale. Vanta un invidiabile
ruolino di servizio, senza macchie o sbavature.. per lo meno niente di
importante ed ufficiale. Ci sono annotazioni segretate di qualche indagine a
suo carico, ma tutte finite in una bolla di sapone=^=


"Non è medico giusto?"


=^=No responsabile tattico della USS Zhongjing da quasi dieci anni=^=


"Un periodo lungo per un tattico su una nave ospedale"


=^=Fin troppo ed è per quello che Cippy ha evidenziato la stranezza.
Oltre ad una lunga serie di incidenti o morti sospette. Ma nessuna
ricollegabile al Ferengi. Tutte certificate come naturali o incidenti.
Niente prove ed i dubbi subito sedati dalle commissioni disciplinari=^=


"Un'ottima mente ha bisogno di braccia che si sacrifichino per lui.
Avrà dei sodali"


=^=Dai rapporti non risultano particolari frequentazioni o amicizie, ma
tendo a concordare con lei Comandante: fra i volontari che scenderanno sul
pianeta almeno due o forse tre possono essere in combutta con Lat. Sono
tutte supposizioni, ma ritengo plausibile un numero non superiore alle tre
unità né inferiore=^=


"Me ne compiaccio, vedo che inizia ad imparare, ma non si abitui ai
complimenti. Oggi è fortunata che non c'è nessuno.. come va il
piano di recupero dei tre ospiti?"


=^=Tutto pronto, Comandante. Nel momento in cui saremo in grado di riportare
a bordo il Capitano ed il resto degli ufficiali, avremo tre teletrasporti in
più. Ho modulato il tutto in modo da beffare qualsiasi sensore troppo
curioso. Eravamo in licenza? Nulla vieta che qualcuno di più.. ehm..
maturo abbia portato i figli: una ragazzina e due bambini=^=


"Mpf.. quel qualcuno sarei io?"


=^=Se facciamo eccezione per il Capitano T'Prinne è l'unico a bordo
con l'età giusta per avere una figlia di quell'età senza
suscitare curiosità indesiderate=^=


"Mi ha appena dato del vecchio, Mendel! Mi rimangio il complimento. Chiudo"


Sarah dal suo trono sorrise apertamente mentre Cippy trillava qualcosa di
poco carino nei confronti del Comandante Moses.


 


Argelius II (Nephia)


Centro emergenze - Sala Briefing


17 settembre 2396 - ore 19.30


"Nessuno dell'equipaggio, almeno di quelli ancora vivi o in uno stato tale
da poter essere interrogati, sa chi sia il mandante. Tutti ubbidiscono ai
voleri di Bishop, quasi fosse un padrone, artefice unico dei loro destini.
Lui però non parla e nemmeno il suo vice Gary"


"Come immaginavo, ottimo lavoro Naidoo. Capitano T'Prinne lei ha avuto
maggior fortuna?"


"No, tendo a concordare col suo ufficiale alla sicurezza"


"Vorrei che vi scambiaste i ruoli: lei T'Prinne interrogherà Gary,
Naidoo questa volta starà a visionare i filmati dell'interrogatorio
ed a suggerirle eventuali domande"


"Lo trovo illogico, Capitano, non credo di ricavare qualcosa da
quell'individuo di diverso da quanto fatto dal suo ufficiale della
sicurezza"


"Ho un piano e per metterlo in atto, Bishop deve credere che il suo vice
stia cedendo per ottenere un antidoto al virus e stia collaborando. Naidoo
faccia in modo che ne venga informato"


"Trovo il suo piano d'azione incongruente con lo status quo, Capitano
Hazyel"


"T'Prinne lei è un'eccellente giocatrice di scacchi, me l'ha
dimostrato durante le sedute sotto flebo imposte dal Comandante Tarev"


La Vulcaniana non rispose limitandosi a sollevare un sopracciglio come
tipico della sua razza


"A volte occorre sacrificare o far credere di voler sacrificare la Regina,
per dare scacco matto al Re.. muoverò alcuni pezzi sulla scacchiera,
provocando un mutamento di strategia del nostro avversario. Bishop
dovrà credere che il suo compare lo stia tradendo"


"Mettere l'uno contro l'altro non funzionerà. Bishop non è
stupido, non confesserà mai la distruzione di un pianeta,
l'abbattimento di una nave federale e la pandemia dovuta a Crypto"


"A me non interessa la sua confessione, a me interessa lasciar credere che
abbia confessato o che stia per farlo.. e voglio che quella voce circoli in
ogni anfratto dell'ospedale"


Il volto della Vulcaniana non cambiò di una virgola, ma i suoi occhi
si fecero come più luminosi. 


Fece cenno di assenso ed uscì, seguita da Naidoo.


 


Argelius II (Nephia)


Cella di Contenimento 18/25


17 settembre 2396 - ore 20.53


La sirena di allarme suonava all'impazzata.


Lat però la sentiva appena: aveva assunto un colorito pallido e si
era dovuto reggere ad una consolle della sala di controllo per non dare di
vomito.


Aveva mandato due dei suoi migliori uomini da Bishop con la scusa di
verificarne lo stato di salute ed interrogarlo sul virus. 


In realtà dovevano capire se avesse realmente iniziato a parlare per
poi ucciderlo o farlo uccidere.


Lat aveva studiato due possibili alternative per farlo ed uscirne puliti.


La prima soluzione era la più semplice: immettere una sostanza
fortemente tossica nell'aria del cubo contenitivo. Questione di pochi
istanti e l'aria sarebbe tornata respirabile senza lasciare tracce, tranne
ovviamente nel caso venissero cercate bene. Ma Lat sapeva che non era quello
il caso: tutti avrebbero dato la colpa ad una crisi cardiaca dovuta al virus
e sarebbe finita lì.


Il problema era comprendere quanti livelli di controllo medico e di
sicurezza erano attivi sulla cella del sospettato principale. Se ne avessero
dimenticato anche solo uno, il loro coinvolgimento sarebbe stato
pressoché certo.


La seconda soluzione era altrettanto semplice: far credere a Bishop di avere
un antivirale efficace, iniettarglielo e fargli credere di aver trovato un
modo per farlo evadere.


Chiunque avesse controllato i filmati, avrebbe notato il prigioniero andare
su di giri, sopraffare i medici e scappare. Non sarebbe andato molto
lontano, il veleno iniettatogli, pur essendo non letale, gli avrebbe
annebbiato i sensi, rendendolo più aggressivo, ma anche più
vulnerabile.


Facile preda non appena rintracciato dalla sicurezza.


In questo caso, non dovevano preoccuparsi dei sistemi di controllo medici,
in quanto effettivamente prelievi ed iniezioni sarebbero stati perfettamente
motivati e nella norma.


Anche le telecamere di sicurezza non sarebbe stato necessario disattivarle,
anzi sarebbero state il principale testimone dell'innocenza sua e dei suoi
uomini.


L'unica cosa da manomettere sarebbe stato l'audio e Lat aveva un piano a
riguardo.


Mentre i suoi compari erano entrati nella cella di Bishop, lui era rimasto
con la guardia Argeliana, a cui aveva somministrato un potente sonnifero,
inodore ed insapore. 


Come aveva detto di chiamarsi? Geel. Bah sarebbe rimasta l'unica vittima
della fuga del prigioniero. 


Un danno collaterale: avrebbe dovuto spiegare come mai si era addormentato
in servizio, con l'alito di chi aveva bevuto ed i ricordi annebbiati
dall'alcool. 


Licenziata la guardia e archiviato il tutto come incidente:
specialità della casa.


Ciò che Lat non aveva previsto era la reazione di Bishop.


Quell'essere spregevole aveva simulato di stare al gioco, coi due medici che
facevano dei controlli di rito al solo scopo di ingannare le riprese,
rimaste senza audio per un problema tecnico tanto casuale quanto improvviso.


Aveva negato con decisione di essersi venduto, che non era uno sciocco, che
non sarebbe sopravvissuto in cella e fornito un'altra mezza dozzina di
spiegazioni più che convincenti.


Lat si era finto persuaso di farlo evadere: gli aveva fatto somministrare il
veleno, spacciandolo per antivirale, e con spalle alle telecamere gli stava
dando precise istruzioni su quale percorso compiere nel dedalo di corridoi
secondari e di servizio di quella struttura, leggendole da un dpadd.


Bishop non mosse un muscolo, finché preso dalla foga dovuta ad una
scarica di adrenalina contenuta nel veleno, si lasciò sfuggire che
prima di andare doveva occuparsi del suo vice Gary.


Il suo sodale ed amico, probabilmente in fin di vita e stordito dal virus,
stava confessando.


Bastò un'occhiata e Bishop intuì lo stupore del Ferengi e
capì che qualcosa non andava: fu questione di pochi istanti e sia il
Tellarita sia l'umano, compagni di Lat, furono uccisi.


Il Ferengi non ebbe il tempo per capire con cosa li avesse attaccati e
sgozzati, ma inciampò all'indietro dallo spavento e poi
schizzò come un fulmine dentro la piccola sala di controllo ove era
riverso a terra lo stordito Geel.


Riuscì a barricarsi dietro la pesante porta in duracciaio di
sicurezza ed a dare l'allarme, ma non poté evitare che Bishop, usando
le sue istruzioni, riuscisse a fuggire eludendo la chiusura delle porte
contenitive ad energia.


Era sopravvissuto, il piano riuscito, Bishop in fuga, ma aveva rischiato di
rimetterci la pelle. Gli avrebbero dovuto molto più latinum.


 


Argelius II (Nephia)


Area sottostante Celle Contenitive


17 settembre 2396 - ore 21.00


Il dpad che era riuscito a rubare ai suoi carnefici conteneva una perfetta
mappatura di quella zona. Un tempo forse era stata un'area detentiva di
qualche importanza e quindi necessitava di un sistema di camminamenti sicuri
per le ronde, un sistema di ventilazione supplementare e tutta una serie di
condotti secondari.


Era un vero e proprio labirinto: senza il dpadd si sarebbe sicuramente
perso. L'avrebbero trovato e abbattuto. Un buon piano, ma li aveva fregati.


Quel Ferengi voleva farlo uccidere, ma ora con l'antivirale in corpo non
avrebbe avuto più bisogno di nessuno: sapeva come sparire. Si sarebbe
fatto un altro nome, un'altra vita ed avrebbe ricominciato.


La confessione di Gary sarebbe stata inutile: nessuno sarebbe più
risalito a lui.


Né la Flotta né i sicari della Weyland.


Procedeva coi sensi all'erta, ma non si sentiva braccato. Non c'erano urla,
non c'erano rumori di calpestio affrettato, solo sbuffi improvvisi, luci
tremolanti e corridoi e scale umide in ferro o similare.


In un piccolo spiazzo luminoso poté osservare come i vari
camminamenti si intersecassero gli uni sugli altri su vari livelli paralleli
e proprio mentre aguzzava la vista per vedere il fondo di quella discesa
ancora da compiere gli parve di sentire un rumore sordo.


Bishop si immobilizzò. Quel rumore scomparve e per buoni cinque
minuti non successe altro. 


Tranquillizzatosi, fece per rimettersi in cammino quando l'aria fu
squarciata da un urlo terrificante di una giovane donna.


Si bloccò di nuovo di colpo: il dedalo di corridoi non gli permetteva
di capire la fonte di quel grido.


Cui ne seguirono altri in un crescendo rossiniano.


Quando comprese di chi fossero quelle urla, Bishop si ritrovò suo
malgrado a sudare freddo.


Erano le urla di quella stupida ragazzina sopravvissuta che non voleva
ringraziarlo di averla salvata. 


Aveva dovuto costringerla a farlo: più e più volte.


In quei momenti però non sentiva le sue urla, anzi più quella
urlava più la picchiava.


Ora, invece, risentire quegli strilli strazianti non gli dava più
fastidio, ma gli metteva paura.


Una paura che non aveva mai provato prima, c'era qualcosa nel suo corpo che
non funzionava come prima: i rumori si erano fatti invadenti, gli odori
pungenti e la vista si stava offuscando.


Testò braccia e gambe così pure il battito cardiaco: aumentato
ma normale. 


Si sarebbe ripreso, l'antivirale probabilmente stava causando qualche
effetto collaterale, ma presto sarebbe tutto passato.


Sentì nuovamente quel rumore sordo: questa volta non più
isolato, ma lento, ritmato ed in avvicinamento.


Non riusciva a capire se era rumore di passi, troppo sordo come rumore,
troppo lento per un cacciatore all'inseguimento.


Bishop sapeva come muoversi silenziosamente, quindi abbandonò quello
spiazzo illuminato per imboccare nuovamente il corridoio in leggera pendenza
fiocamente illuminato.


Buttò un'occhiata veloce al dpadd per orientarsi e iniziò a
sgattaiolare velocemente e silenziosamente. Avrebbe controllato in seguito.


Non seppe dire quanti minuti erano passati, ma il rumore sordo e ritmato era
più lontano. Lo stava seminando, pertanto Bishop prese fiato e si
diede un'occhiata attorno.


All'improvviso udì come uno spostamento d'aria seguito da un tonfo
secco: si voltò e vide un'ombra.


Chiunque fosse, non poteva permettergli di raccontare a nessuno di averlo
trovato lì: Bishop gli si avventò come una furia cercando di
sfruttare l'effetto sorpresa.


La sua corsa si interruppe a meno di un metro dalla sua preda. 


Uno sfarfallio improvviso del neon illuminò il suo avversario: un
enorme guerriero disarmato, con indosso un rudimentale abito che terminava
in quello che sembrava essere un mantello di pelliccia. 


Vide gli occhi: grigi e carichi di odio. 


Sentì il ghigno feroce del suo nemico: una risata cristallina, ma
crudele. 


Tentò di colpirlo, ma l'essere bloccò il suo affondo senza
fatica afferrandogli la mano destra.


Sentì chiaramente un crack, come qualcosa che andava in pezzi, prima
di venire sollevato, quasi senza fatica, e gettato sul camminamento
inferiore.


Bishop atterrò male, ma il dolore alla caviglia più esposta
era nulla rispetto a quello che proveniva dalla sua mano: aveva tre dita
completamente spezzate e piegate in maniera innaturale all'indietro.


Urlò la sua collera e si precipitò verso una sala circolare.
Qui trovò un armadietto semi distrutto. Lo spalancò alla
ricerca di qualcosa per steccare le dita, ma quello che trovò
là dentro lo fece esultare: c'era un phaser. Vecchio, probabilmente
poco potente, ma c'erano delle celle energetiche di riserva ancora inserite
in un obsoleto caricatore a parete. Ora aveva una vera arma e quel enorme
bestione gliela avrebbe pagata cara. 


Bishop tornò sui suoi passi silenziosamente, ma non trovò
più nessuno. Scrutò attorno a sé, ma niente: l'essere
era scomparso. 


Risentì le urla della ragazzina e la maledì in tutte le lingue
che conosceva. 


Si voltò indietro e vide un'ombra illuminarsi nella piccola sala
circolare: Bishop rise mentre gli scaricava addosso la sua arma.


Non sentì nulla, ma era sicuro di aver fatto centro: probabilmente
l'essere era ferito ed agonizzante.


Entrò cautamente nella sala, a sua volta, ma non vide nessuno: non
c'era sangue, non c'era niente.


Sentì una risata alle sue spalle, si girò e fece fuoco. Nulla.


Il nervosismo aumentava e Bishop inserì una seconda cella energetica
nel phaser.


Non percepì il rumore, ma lo spostamento d'aria: si voltò
nuovamente e l'essere era di fronte a lui a meno di due metri.


Bishop sparò una volta.. due volte.. tre volte.. il guerriero non si
fermava, avanzava verso di lui: gli arrivò vicino e poté
vedere gli occhi iniettati di odio. 


Non vide partire il braccio dell'avversario, ma lo avvertì quando un
violento gancio sinistro lo colpì in pieno volto: sentì il
crack al naso ed il sangue caldo riversarsi sulle sue labbra.


Un secondo dopo era nuovamente in volo verso il camminamento inferiore:
atterrò di schiena battendo il capo. Una ferita iniziò a
zampillare alla base del collo, ove si era conficcata una scheggia.


Bishop si rialzò a fatica: una caviglia potenzialmente slogata, una
mano rotta, il volto sfregiato e perdeva sangue. 


Il tutto senza aver inflitto alcun danno al suo avversario: eppure l'aveva
colpito, il phaser era impostato su letale. Non aveva mai sbagliato un
colpo. Quell'essere non poteva essere vivo, forse non lo era mai stato. Si
schiaffeggiò con la mano sana, non aveva mai creduto ai fantasmi e
non avrebbe iniziato ora.


Riprese a camminare seguendo pedestremente la mappa del dpadd cercando solo
di fuggire da quell'aggressore sconosciuto.


TUM TUM TUM.. il rumore sordo era sempre più assordante, i passi
dell'essere pesanti come macigni rimbombavano ovunque.. le sue risate si
mischiavano alle urla di quella maledetta ragazzina.


Bishop trovò una grata sbarrata, probabilmente era venuta giù
per incuria. Per evitarla sarebbe dovuto tornare indietro col rischio di
ritrovarsi faccia a faccia con quell'energumeno.


Provò a guardare sbilanciandosi dalla balaustra.


Vide, proprio sotto il suo camminamento, un piccolo canale di areazione da
cui proveniva una luce: dovunque portasse, era vicino ad una presa d'aria.
Salì sulla ringhiera e si buttò di sotto.


Quella che sembrava essere la sua via di fuga, fu invece la sua fine. Perse
l'aggancio e rotolò lungo una parete fredda e senza appigli: Bishop
si ruppe le unghie della mano sana cercando di afferrare qualsiasi cosa, ma
non ci riuscì.


Precipitò per dieci metri e finì sopra una grande ventola di
areazione: l'urto fece rompere i vecchi ed usurati tubi di protezione ed il
peso del suo corpo fece il resto: Bishop vide le pesanti turbine avvicinarsi
a lui.


Inutili furono i suoi precari tentativi di liberarsi: la caduta era stata
rovinosa.. sentì la pala tagliarli la pelle subito sotto il polmone,
udì le costole spezzarsi e, al termine della sua esistenza,
capì quanto male aveva fatto a quella povera ragazzina. Urlò
di paura e spavento finché anche l'ultima scintilla di vita lo ebbe
abbandonato.


 


USS Raziel


Trono di Odino - Stazione Ombra


17 settembre 2396 - ore 22.04


=^=Veramente un ottimo lavoro, Comandante Mendel=^=


"Grazie Capitano, ma ho solo seguito i suoi ordini"


=^=Ha scelto ottimamente tempi e modi per agire, quella bestia ha avuto
quello che meritava=^=


"Ma la sua testimonianza?"


=^=Non avrebbe mai confessato=^=


"Mppf.. avete finito di giocare alla divinità con armi che simulano
di sparare e dpadd truccati con mappature fasulle? Ai miei tempi lo si
prendeva e lo si riempiva di cazzotti"


=^=Un semplice pestaggio, Moses, non sarebbe bastato per uno come Bishop=^=


"Lo so bene, ma l'avrei gonfiato per giorni e giorni. Un bell'interrogatorio
vecchio stile"


=^=Non utilizzabile in nessun tribunale=^=


"E che mi importa? Mi sarei divertito a fargliela pagare"


=^=Deduco che il mio metodo non le sia piaciuto=^=


"Mppf.. non amo queste trovate, ma il risultato finale l'ho apprezzato"


=^=Mi basta questo.. il resto del piano come sta procedendo?=^=


Un trillo del comunicatore interruppe la conversazione fra i tre ufficiali


=^=Nelek a Comandante Moses=^=


"Mi dica Tenente"


=^=La Dodicesima Flotta è arrivata, il Contrammiraglio Kreen ha
richiesto un aggiornamento a lei ed al Capitano Gosling=^=


"Dannato rompipalle" 


 


 


 


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 Capitano Hazyel

 Ufficiale in Comando

 USS Raziel NCC-79016

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