[Stml14] [STML14] Mendel - 1.04 - Giochi di prestigio

marco.tassinari94 a email.it marco.tassinari94 a email.it
Mar 9 Feb 2016 08:17:09 CET


io inizialmente non sapevo che i flashback avessero questo ruolo, in quanto
"il pranzo è servito" era il mio primo brano in assoluto. Quindi ho
improvvisato alla grande. Adesso che so, nei brani futuri li metterò
solo se attinenti alla storia, comunque io ho capito Franco =P


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 Tenente Chase

 Timoniere

 USS Raziel NCC-79016

 http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/Raziel/main.php?include=curriculum.php&ufficiale=416

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--------- Original Message --------

 Da: "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>

 To: "stml14 a gioco.net" <stml14 a gioco.net>

 Oggetto: Re: [Stml14] [STML14] Mendel - 1.04 - Giochi di prestigio

 Data: 09/02/16 01:59

 

 

Il mio era solo un consiglio non un regola. In questo caso Federico si
è divertito a raccontare come è nata la "stazione Ombra" che
in precedenza voleva chiamare "il Trono di Odino". Questo ha una qualche
attinenza con la storia specialmente all'inizio quando si presenta qualcosa
di nuovo.
I flashback non a tema sono quelli che parlano di qualcosa che non sono
legati alla trama in alcun modo o che, soprattutto, parlano di qualcosa che
il lettore potrebbe pensare essere importante nella trama.
Per farti un esempio, sulla Hope, c'è stato un flashback dove il capo
della sicurezza, durante un corso in accademia, ha dato un pugno a quello
che poi è divenuto il suo capitano e il flashback finisce li. Il
lettore potrebbe pensare che quel fatto ha qualcosa a che vedere con quello
che sta per succedere dopo, invece per il resto del brano non succede niente
lasciando quell'evento come una nota di colore (carina) ma fine a se stessa.
 
Comunque ripeto, il mio è solo un suggerimento derivante da consigli
avuti da scrittori molto bravi nel campo del fumetto.  Io penso ai
flashback come ai gadget che danno a 007 all'inizio dei film. Lì per
lì non sai a cosa gli servono, ma poi li usa sempre tutti. Quindi
può andare anche un flashback che al momento non dice nulla, ma prima
o poi dovrebbe essere un qualcosa che si spiega da solo.
 
Non so se mi sono spiegato :(
 
 

Sent: Monday, February 08, 2016 at 11:04 PM

 From: "Ilenia De Battisti" <fulmine791 a gmail.com>

 To: "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>

 Subject: Re: [Stml14] [STML14] Mendel - 1.04 - Giochi di prestigio

Eccomi ^^ bel brano, mi è piaciuto.
Unica cosa: inizio seriamente a credere di non aver capito l'uso dei
flashback. Mi spiego, io ho iniziato a scrivere con un altra nave..
praticamente mi hanno insegnato tutto loro e, onestamente, non è mai
stato fatto uso di flashback, quindi per me quella è una parte nuova.
La scorsa volta, all'utilizzo di Chase si era arrivati a dire meglio
limitarli ai soli casi in cui abbia attinenza con il resto del brano
(volendo fare un esempio, da giovane mi hanno insegnato una cosa che poi nel
brano diventa una capacità/informazione di una certa importanza
nell'agire del mio personaggio), o almeno io l'ho inteso così. Quindi
o non ho capito il nesso fra il trono di Odino e la parte successiva o (cosa
molto probabile) non ho capito come vanno usati questi flashback
 
^_^

 
Il giorno 7 febbraio 2016 20:34, Stefano Zaniboni <stezani a me.com>ha
scritto:


Quoto Franco, mi è piaciuto un sacco! E il flashback iniziale
è la ciliegina:)
 
Stefano

 

 Inviato da iPhone




 Il giorno 07 feb 2016, alle ore 18:59, Franco Carretti
<frank_moses a mail.com> ha scritto:

  



Bello bello bello. Grande Federico. M'è piaciuto
 

Sent: Sunday, February 07, 2016 at 5:13 PM

 From: "federico pirazzoli" <cmdrtkar a gmail.com>

 To: "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>

 Subject: [Stml14] [STML14] Mendel - 1.04 - Giochi di prestigio

Ok gente, ecco il pezzo...mi é venuto un po' striminzito e come al
solito mi soddisfa circa al 60%, ma ho un mucchio di casini e non volevo
mettere altra carne al fuoco.

 Scusate il flashback iniziale, ma mi son divertito a descrivere la Stazione
Ombra :-)


Per il resto, invece, vi lascio leggere!


Ps: come sempre mi scuso per gli errori di battitura, ma somo a casa coi
bimbi malati e non ho accesso ad un pc per il controllo ortografico

  


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 Brano: 1.04

 Titolo: Giochi di prestigio

 Autore: Tenente Comandante Sarah Mendel

 Brano precedente: 1.03 - Uno scherzetto ben riuscito

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U.S.S. Raziel – Flashback – Stazione Ombra - 12/02/2396 - ore
06.25


“Comandante, è permesso?” domandò la voce potente
del Tenente Fox, il Capo Ingegnere. L’Umano si era appena affacciato
nel piccolo locale che Sarah aveva fatto adattare secondo le sue specifiche
direttamente dagli ingegneri di Utopia Planitia, ma non aveva osato mettervi
piede, dato che più di metà del pavimento era stato
smantellato dal Capo OPS. La donna ora vi era infilata con tutto il busto,
trovandosi in una posizione piuttosto ridicola per la quale solo le sue
gambe erano visibili, oltre all’onnipresente sfera metallica che le
ronzava intorno e che, in quel momento, sembrava intenta a verificare
qualcosa su di una consolle, dato che ogni tanto lampeggiava e – in
risposta – decine di righe di programma comparivano sullo schermo ad
una velocità illeggibile per un essere umano.

 La stanza in sé, nonostante fosse poco più di uno sgabuzzino
di tre metri per tre, era piuttosto impressionante. Al centro sorgeva una
poltroncina non dissimile da quella del Capitano, con due schermi di
interfaccia sui braccioli, mentre tutte le pareti erano ricoperte di griglie
olografiche, come un Ponte Ologrammi in miniatura. L’aggiunta che la
Mendel stava facendo, comunque, era quella di alcune decine di schermi di
interfaccia standard, installati negli spazi neri dei pannelli che
separavano le Ologriglie.

 Dall’alto della sua esperienza, Fox suppose che il Capo OPS stesse
lavorando sotto il pavimento per collegare tutti quegli schermi ai sistemi
di alimentazione della nave, visto che proprio lì sotto correva un
condotto EPS che risultava al momento deviato e Bypassato.

 “Avanti, avanti…” rispose la voce di Sarah, fortemente
distorta dallo spazio ristretto in cui si trovava “solo un momento e
sono da lei. Cippy, ora è stabile?”

 La piccola sfera metallica fluttuante richiamò alcune altre scritte
sullo schermo sul quale era evidentemente interfacciata e poi rispose con
una sequenza di fischi. Facendosi avanti facendo attenzione a non cadere,
Lucius poté finalmente leggere cosa c’era scritto in quelle
schermate che scorrevano rapide e comprese che erano i risultati di alcuni
test diagnostici.

 Rapidamente estrasse il Tricoder ed impostò una scansione dei
pannelli, notando che erano tutti collegati ed apparentemente funzionanti
eccetto uno, che si ostinava ad essere privo di energia nonostante fosse
fisicamente allacciato alla rete “Credo che ci sia un problema nel
secondo pannello della seconda fila del lato di dritta…”

 “Già, tutta colpa di una scheda di interfaccia
difettosa…” sbuffò Sarah, facendo una buffa contorsione
per riuscire a liberare il busto e trovandosi così schiena a terra,
praticamente ai piedi del grosso Ingegnere che la sovrastava come una specie
di montagna “ho sempre detto che il controllo qualità della
Image Inc. fa pena…”

 “Ha ragione, Comandante…” rispose Lucius, offrendole
cortesemente una mano per aiutarla a rialzarsi e non potendo non sorridere,
dato che gli era tornato in mente il loro primo incontro, quando la ragazza
gli si era praticamente schiantata contro appena sceso dalla nave da
trasporto….anche in quell’occasione l’aveva aiutata a
rialzarsi, liquidando la cosa con una risata che aveva comunque mandato
nell’imbarazzo più totale la OPS. Volendo evitare di replicare
la scena dei balbettii di quella che era – comunque – un suo
superiore, si affrettò a chiedere “Posso chiederle come mai sta
installando tutti questi schermi? Credevo che questo progetto fosse stato
sviluppato con l’idea di sfruttare la rete olografica?”

 “Beh, sì…” rispose Sarah, accettando
l’aiuto e rialzandosi in piedi un po’ goffamente “la
griglia olografica è il sistema primario, ma gli ologrammi hanno la
brutta tendenza a smettere di funzionare quando sono in corso scontri
violenti…così ho voluto installare un sistema di backup.
Quelli di Utopia Planitia si sono rifiutati, dicendo che i due sistemi erano
incompatibili, quindi ho dovuto fare da me…”

 “Beh, è stata molto rapida, contando il poco tempo che ha
avuto per lavorarci…” rispose Lucius, sinceramente stupito.

 “Non ho fatto tutto da sola…” ribatté Sarah che
– per quanto non disdegnasse il lavoro manuale sui sistemi – era
più una teorica e programmatrice “Ho ordinato ad alcuni dei
miei di iniziare a smontare i pannelli ed i sistemi da rimuovere durante il
viaggio inaugurale della Raziel e stavamo già lavorando ai nuovi da
installare…”

 “Siete stati comunque molto veloci…” disse il Tenente
Fox, ben conscio che quel progetto era una cosa classificata e Top Secret,
alla quale non avevano lavorato più di tre o quattro persone e solo
nel tempo libero fuori dai normali turni di servizio “allora, ha
deciso come chiamarlo?”

 “Oh, sì…” rispose la Mendel con un sorriso
genuino “benvenuto sul Trono di Odino…vuole provarlo?”

 “Il…Trono di Odino?” ripeté l’ingegnere,
colto in contropiede.

 “Sì sì!” confermò la rossa “vede,
secondo le antiche leggende, Odino, il padre degli dei norreni, aveva un
trono che divideva solo con la moglie Freya e dal quale era possibile
scrutare tutti i nove mondi… così ho pensato
che…” si interruppe quando la piccola sfera – che fino a
quel momento si era limitata a fluttuarle accanto – emise una serie di
pigolii “no Cippy, non è affatto pacchiano! E’ mitologia!
Vero che non è pacchiano?”

 Capendo che la domanda era stata posta a lui, Fox si prese un momento per
rispondere poi, imbarazzato, svicolò con un “No, no…non
lo è…ma non so se il Comandante Moses apprezzerà la
citazione. E’ un tipo molto pratico e magari vorrebbe si scegliesse
qualcosa di più legato al tipo di lavoro che dovremo fare…sa,
qualcosa di legato allo spionaggio, magari…”

 “Dice?” chiese Sarah, cominciando a rimuginarci sopra, ma
apparentemente dispiaciuta del fatto che il suo Trono di Odino non avesse
ottenuto una completa approvazione, nonostante la citazione ci calzasse a
pennello “comunque, cosa voleva?”

 “Oh, giusto…” rispose Lucius, ricordandosi per quale
motivo fosse andato lì “volevo ricordarle che tra poco
c’è la riunione con l’Ammiraglio Bates…e chiederle
se ha avuto il tempo di verificare il perché di quei ritardi nel
carico di gelatine bioneurali che dovevamo ricevere
venerdì…”

 “Oh, guardi, lasci stare…” brontolò Sarah,
scrollando le spalle esasperata e avviandosi con il collega verso la Sala
Riunioni “non ha idea di che caos sia il sistema di approvvigionamenti
di Risa…il nostro carico è stato spedito per sbaglio
a…”

  


U.S.S. Raziel – Stazione Ombra - 20/02/2396 – ore 12:00


Sarah era seduta sulla sua poltrona all’interno della Stazione Ombra,
ma pareva quasi stesse fluttuando nel mutevole panorama della Macchia di
Rovi, visto che ciò che la circondava era una riproduzione olografica
delle letture dei sensori della Raziel, integrate dai dati forniti dai vari
Droni Sonda lanciati.

 Davanti a lei stava una minuscola riproduzione di una nave di Classe Oberth
– più grande e dettagliata di quanto avrebbe dovuto essere data
la reale distanza e circondata da una serie di scritte che le scorrevano
senza sosta al di sotto – mentre alle sue spalle si trovava la
riproduzione dell’Orbital Office, circondato da due vascelli di
diverse fogge e provenienze che sembravano sul punto di lasciare i loro
ormeggi, viste le varie luci che attestavano il funzionamento dei sistemi
energetici e dei motori ad Impulso.

 Un po’ ovunque scorrevano dati di telemetri e letture sensoriali,
dando una impressione di caos in cui difficilmente ci si sarebbe potuti
raccapezzare.

 In tutto ciò, la stanza era completamente silenziosa, eccetto per un
motivetto allegro – un tentativo (abbastanza stonato in realtà)
di canticchiare la Primavera di Vivaldi – che usciva dalle labbra
dell’ufficiale Federale che si trovava al centro di quel caos.

 Quando il Comandante Moses mise piede in quella stanza ebbe un istante di
vertigine, ma si riprese rapidamente e chiese “Come vanno le cose
all’Orbital Office?”

 “Mi sta coprendo le letture della Sonda 5…” rispose la
Mendel, smettendo di canticchiare ma non sembrando particolarmente
disturbata dalla cosa. Con alcuni movimenti apparentemente a caso sulla
tastiera generò uno zoom nell’immagine olografica che li
circondava, portando in primo piano davanti a sé l’immagine
della base nemica, che venne rapidamente ingrandita ed ottimizzata a partire
dai dati della sonda 2, che era rimasta lì vicino “comunque le
navi stanno decollando… a quanto pare, il nostro secondo
scherzetto…il virus del singhiozzo informatico, sta dando dei
problemi ai sistemi del Marauder Orioniano, vede?”

 L’immagine si fissò sulla tozza e screziata nave Orioniana,
che si stava rapidamente sganciando dal suo attracco. Le sue luci erano
però fluttuanti e – circa ogni quindici secondi – si
spegnevano per poi riaccendersi subito dopo.

 “Non riuscirà a seguire la U.S.S. Leichester se prima non
fanno un riavvio completo dei sistemi…e per quella classe di nave
significa dai quindici ai trenta minuti, a seconda di quanto abile è
l’equipaggio…” riferì la Capo OPS, prima di
spostare l’immagine sul vascello da guerra Gorn, che pareva più
lento nelle operazioni di decollo ma che non sembrava soffrire dei problemi
dell’altra nave “loro, invece, saranno un problema…hanno
perdite di potenza, ma i loro sistemi sono talmente ridondanti che non sono
decisive.”

 “E quando mai non lo sono?” ringhiò Moses, che nella sua
esperienza aveva avuto diverse volte a che fare con i rinnegati
dell’Egemonia Gorn. “riusciranno a raggiungere la nave?”

 “Sì se la trovano…” disse l’Umana,
evidenziando un paio di sonde che si stavano spostando in direzioni diverse
da quelle del vascello Federale danneggiato “Ho programmato le Sonde
cinque e sei per emettere una traccia simile a quella della
Leichester…abbiamo due possibilità su tre che quelle lucertole
troppo cresciute si facciano fregare…”

 “Bene, non sarei soddisfatto a farli saltare in aria
ora…” ringhiò il Primo Ufficiale. Era stato il primo a
suggerire un piano d’azione offensivo volto ad eliminare rapidamente
il nemico per poi tentare il recupero degli ostaggi ma – ora che
l’azione furtiva aveva avuto successo senza bisogno di mettere in
mostra la presenza della Raziel – preferiva che nessuno sapesse di
loro. Con un po’ di fortuna, infatti, una volta persi i contatti con i
loro ostaggi fuggitivi le due navi nemiche si sarebbero ritirate in un altro
“porto sicuro”, permettendo alla nave Federale di tracciarli e
cogliere in flagrante anche i loro alleati “abbiamo consegnato anche
la terza sorpresa?”

 “Sì, sempre sperando che funzioni con i sistemi
Gorn…” rispose la Mendel. Facevano ovviamente riferimento alla
terza parte del programma informatico che Cippy aveva installato sulle due
navi sfruttando i sistemi informatici della stazione spaziale. La prima
parte della sorpresa era una subroutine che – sfruttando le
registrazioni precedenti dei sensori – avrebbe creato un loop in grado
di ritardare il momento in cui i cattivi si sarebbero accorti della fuga. La
seconda parte della sorpresa era un vero e proprio virus informatico,
studiato per generare dei cali di potenza a cascata su tutti i sistemi
principali delle due navi e costringerle ad uno spegnimento dei sistemi,
cosa che avrebbe ulteriormente ritardato la loro partenza.

 La terza sorpresa, però, era l’orgoglio di Sarah…si
trattava di una piccola subroutine autoinstallante programmata per avviarsi
nel momento in cui gli equipaggi nemici avessero proceduto al riavvio totale
dei sistemi, cosa necessaria in quanto unico metodo per risolvere
definitivamente le perdite di potenza. Questa subroutine non era né
pericolosa né invasiva, non sabotava motori né generava
pericoli immediati per i sistemi. Ma costringeva i motori ad effettuare
scarichi di plasma combusto ad intervalli prefissati e in quantità
definite ma variabili, generando una “scia di briciole di pane”
– come l’aveva definita la ragazza – che avrebbero
permesso loro di seguire i vascelli nemici fintanto che non fosse stata
individuata.

 “Ma questo avrebbe potuto chiedermelo anche via
comunicatore…” fece notare Sarah “e mi sta ancora
coprendo la telemetria della Sonda cinque…”

 Con un mezzo ringhio Moses si spostò più verso il centro
dello schermo borbottando “Tanto come fa a vederla se ce l’ha
dietro la testa?” prima di affermare con voce più ufficiale
“Infatti…volevo sapere se ha avuto modo di studiare il database
dei Pirati. Il Signor Bicks, che la sostituisce in Plancia, dice che abbiamo
ricevuto i primi pacchetti dati dalla Leichester…”

 Quel commento fece sorridere Sarah, che era certa fin dalla comparsa di
Moses nel suo sancta sanctorum che c’entrasse quello. La ragazza aveva
dato giusto una sbirciatina – più o meno – ai curriculum
secretati dei vari ufficiali presenti a bordo e sapeva della ossessione del
Primo Ufficiale per un particolare trafficante di armi.

 Con un gesto secco mise da parte l’incrociatore Gorn che –
ormai – aveva finito le manovre di sgancio e richiamò invece
una delle zone dove scorreva il testo, ingrandendolo e dicendo
“Ovviamente non ho avuto modo di verificare tutto quello che Cippy ha
scaricato e – senza poter accedere alla rete di comunicazioni a lungo
raggio – non posso effettuare controlli incrociati. Ad ogni modo,
questo è l’elenco delle parti che sono
state…”cannibalizzate” dalla Leichester. Per primi i
Motori a Curvatura, ma ci sta, visto quanto valgono al Mercato Nero. Subito
dopo i Sensori di Puntamento ed i sistemi Tattici. Una Classe Oberth non
è esattamente un incrociatore, ma i sistemi di puntamento federali
sono tra i migliori del Quadrante Alfa e anche i sistemi difensivi possono
essere riadattati facilmente a navi da trasporto di medio tonnellaggio
rendendole…”

 “Comandante…” la interruppe Frank, con una voce simile
ad un ruggito, facendole notare che stava divagando.

 “Sì, giusto…” si corresse Sarah, arrossendo
leggermente, cosa che fortunatamente era difficile da notare nel buio della
Stazione Ombra “dicevo…i sistemi di puntamento…” e
richiamò una riga specifica, dove venivano mostrati alcuni dati su
ciò che erano riusciti a recuperare i pirati dalla nave federale
“Vede? Queste sono le varie componenti…di per sé non mi
dicevano nulla, fin quando non ho visto anche una stima dei ricavi che
vogliono farci…”

 A quelle parole, accanto ai pezzi comparvero anche una serie di
quantificazioni in lingotti e barre di Lathinum. Sarah mosse le mani su di
una del edue tastiere che aveva a disposizione, fin quando non comparve e
venne evidenziata una specifica cifra “Ecco…47 lingotti e 3
barre per gli Accoppiatori di Bersaglio Multiplo…”

 Il tono con cui la cosa era stata detta era definitivo, come se fosse una
prova schiacciante, ma a Moses non disse nulla, tanto che il Primo Ufficiale
rispose “Ebbene?”

 “E’ una cifra strana, non trova? Di solito sono cifre intere,
spesso in decine…qui addirittura ha una parte del costo in
Barre…mi ha solleticato appena l’ho letta, perché
l’avevo già vista…in una delle transazioni su uno dei
conti accesi a Ferenginar da…”

 Ma Moses non aveva bisogno di sapere altro. Appena la Mendel aveva citato i
conti bancari che aveva violato su Ferenginar, lui aveva ricollegato a quale
organizzazione appartenessero e, senza aggiungere altro, aveva già
fatto dietrofront per tornare in Plancia.

 E ci sarebbe probabilmente riuscito, se una forte scossa non lo avesse
costretto ad appoggiarsi ad una delle pareti della stanza, facendo al
contempo vibrare le immagini olografiche.

 

  


U.S.S. Leichester – Plancia - 20/02/2396 – ore 12:03


L’onda d’urto che aveva colpito la Raziel facendola rollare
investì la ben più fragile Leichester, mandando a schiantarsi
a terra o contro una qualche consolle quasi metà
dell’equipaggio.

 Mentre un condotto in Plancia si rompeva rilasciando un fumo acre, il
Capitano Hazyel – che era rimasto perfettamente seduto sulla poltrona
del Primo Ufficiale – scattò in piedi e assunse il comando.
Fino a quel momento aveva lasciato che fosse il suo parigrado a comandare le
operazioni di allontanamento, sia per cortesia che perché conosceva
quella vecchia carretta ed il suo equipaggio molto meglio di lui.

 Ma ora la situazione era cambiata. Nonostante le navi nemiche fossero
ancora lontane, erano sotto attacco, ed il comando spettava a chi stava
conducendo l’operazione di salvataggio.

 “Rapporto!” ordinò seccamente, cercando con lo sguardo
la figura scura di Naidoo che, con ancora indosso la tuta da incursore,
stava perfettamente ritto in piedi dietro la minuscola consolle tattica.

 “I sensori a corto raggio sono quasi del tutto inefficaci e quelli a
lungo raggio sono già stati cannibalizzati…”
ribatté l’ufficiale tattico “non ho idea di
cosa…”

 Una seconda scossa li raggiunse, facendo esplodere la consolle scientifica
e scatenando una serie di allarmi, mentre la consolle ingegneristica
riportava una serie di fratture sullo scafo, nei punti dove gli interventi
di rimozione delle componenti avevano indebolito la struttura della nave.

 Pochi secondi dopo, la piccola sfera che fino a quel momento era rimasta
pacatamente poggiata sulla consolle accanto a Nadoo iniziò a
trillare, trasmettendo una serie di immagini e dati sullo schermo
principale.

 “Cippy dice che siamo bersagliati da cariche
magnetoguidate…” riferì Naidoo, leggendo la traduzione
che il suo visore riportava dei brevi fischi del remoto "Dalla nave ci
suggeriscono di magnetizzare lo scafo per ridurre la forza d'impatto delle
cariche..."

 "Lo faccia!" ordinò il Risiano, aggiungendo "C'é qualcosa qui
attorno che possa schermarci?"

  


U.S.S. Raziel – Plancia - 20/02/2396 – ore 12:01


"Allora, chi é che ci attacca?" dopo la prima onda d'urto Moses era
tornato di corsa in Plancia, senza lasciare che Sarah gli spiegasse cosa
effettivamente stesse succedendo.

 "La nave Gorn sta lanciando cariche magnetoguidate in direzione della
Leichester e delle sonde che simulano il suo segnale..." illustrò il
Tenente Comandante Wood, che era appena giunto in Plancia e si era piazzato
alla consolle operazioni "sembra che non siano in grado di capire
qual'é la vera nave e stiano tentando di farla tradire..."

 "É un pericolo?" chiese il Primo Ufficiale, sedendosi sulla poltrona
di comando ed osservando con odio la nave Gorn...ora che sapeva che erano
invischiati con Ja'Kal aveva perso il desiderio di abbatterli sul posto,
preferendo invece seguirli per scoprire dove si sarebbero nascosti *Con un
po' di fortuna...*

 "Non per noi..." rispose prontamente l'Ufficiale Scientifico "il livello di
torsione che generano é sensibilmente inferiore alla tolleranza della
corazza ablativa di una Classe Defiant. Però potrebbero essere
pericolose per la Leichester. La loro integrità strutturale é
già sensibilmente compromessa e..."

 =^=Dovrebbero magnetizzare lo scafo con una carica opposta a quella usata
dai Gorn...=^= propose la voce della Mendel dal comunicatore, segno che la
Stazione Ombra era in costante contatto con la Plancia =^=dovrebbe ridurre
la forza delle bordate che incassano...=^=

 "Signore, questo sarebbe solo un palliativo..." intervenne Wood, lanciando
al contempo alcune simulazioni "La Leichester non ha energia sufficiente a
contrastare a lungo bordate simili..."

 "Voglio delle alternative, signori..." li interruppe Moses, prima che i due
scienziati iniziassero a battibeccare.

 "Forse potrebbe sfruttare il campo magnetico di un grosso asteroide o di un
altro corpo celeste come scudo..." propose dubbioso Alexander. Si trattava
più che altro di una teoria, visto che raramente la Federazione si
era trovata a confrontarsi con quel tipo di arma, che necessitava di enormi
quantità di energia per funzionare.

 Chase, che aveva seguito la conversazione dalla postazione del timone,
richiamò la mappa della Macchia di Rovi e poi disse "signore...a
pochi minuti dall'attuale posizione della Leichester c'é un pianeta
vagante...massa centoventi volte quella terrestre, principalmente metano
allo stato solido, ma con nucleo in ferro-nichel..."

 "RTB-1701..." riferí Wood, é un corpo celeste piuttosto
antico...ed uno degli studi di copertura della K4. Potrebbe fornire adeguata
schermatura se si posizionassero nel punto di massima intensità del
campo magnetico...

 "Ottimo..." annuì soddisfatto il Primo Ufficiale, lo sguardo duro
sempre puntato sull'incrociatore Gorn "Ecco cosa faremo..."

  


Incrociatore Gorn Dekra – Ponte di Battaglia - contemporaneamente


"E allora?" ringhiò Po'kar, battendo indispettito le dita artigliate
sul bracciolo della poltrona di comando.

 “Quarta salva in corso di lancio, ma stiamo avendo difficoltà
con gli accumulatori…” riferì Ta’Kur, che fissava
indispettito la consolle tattica, come se questa gli avesse fatto un qualche
torto “Le tre tracce rimangono costanti per il momento.

 Il Comandante del Dekra vibrò un pugno poderoso al bracciolo della
propria poltrona, emettendo al contempo un elaborato insulto fatto fi fischi
e soffi. Si fosse trattato di una nave qualunque, la poltrona stessa sarebbe
finita in pezzi, ma i Gorn costruivano le cose per essere solide, non come
le specie inferiori.

 “Risolvete questi problemi!” ringhiò “e scoprite
qual è la vera nave!”

 “Non si può…” obiettò timidamente Rol
Manar, un Orioniano massiccio che però – rispetto al rettile
umanoide – appariva comunque piccolo “il solo modo sarebbe
resettare tutti i sistemi, ma ci vorrebbe tempo…”

 “Stupidi mammiferi inutili!” ringhiò Po’kar,
alzandosi in piedi ma trattenendosi dallo spezzare in due
quell’ingegnere con un colpo della sua possente coda. Gli ingegneri
competenti erano merce estremamente preziosa e – di quei tempi –
anche uno mediocre non era così facile da trovare “Trovate
almeno il modo di capire qual è la vera nave federale, non possiamo
perdere tempo ad inseguire una eco dei sensori!”

 L’incrociatore – una nave da guerra pesante che era appartenuta
alla Seconda Flotta dell’Egemonia Gorn prima di venire bollata di
disonore a causa della corruzione dei suoi ufficiali – tremò
quando un’altra carica magnetoguidata eruppe dai suoi sistemi. Quasi
contemporaneamente diverse luci e sistemi secondari si spensero su
metà dei Ponti ma, prima che il suo Capitano potesse iniziare ad
imprecare nuovamente contro metà degli Dei della Nidiata, una nuova
lettura attirò l’attenzione dell’Addetto ai Sensori.

 “Due dei segnali sono scomparsi!” annunciò Keiron
Ta’na con tono esultante, come se la cosa fosse suo merito esclusivo
“La vera nave è quella a 185.301!”

 “Sala Motori, avviare la propulsione ora!” ruggì
Po’kar, poggiando il dito artigliato sul comando di comunicazione con
la Sala Macchine “Timone, tracciare rotta di intercettazione, pieno
impulso. Armi, interrompere le cariche guidate e preparare i siluri, raffica
standard appena a tiro!”

 Il pesante incrociatore cominciò a muoversi, inseguendo
l’unico segnale rimasto. Sul Ponte di Battaglia si respirava un clima
di attesa e – trai Gorn presenti – l’eccitazione per la
caccia era quasi palpabile.

 “Tempo per il contatto visivo?” domandò per la terza
volta Po’kar, ben sapendo che la Macchia di Rovi era un incubo per i
sensori di ogni tipo.

 “Otto minuti…” rispose Keiron Ta’na, chino sulla
sua consolle per non perdere il minimo movimento della nave federale. Non
che questa stesse cercando di nascondersi, visto che procedeva in linea
retta al massimo della velocità che i suoi sistemi malconci le
concedevano, ma l’addetto al rilevamento sapeva che – se per
qualsiasi motivo l’avesse persa – sarebbe stata la sua carcassa
a finire a galleggiare nello spazio senza tuta spaziale.

 “Più velocità!” tuonò il Capitano, senza
rivolgersi a nessuno. Il Timoniere obbedì immediatamente, portando
l’Impulso al 110% e strappando all’ingegnere Orioniano presente
a bordo una bestemmia…essendo i Gorn fisicamente molto robusti,
infatti, non avevano mai investito più del minimo necessario nella
tecnologia degli Smorzatori Inerziali che – di conseguenza –
tendevano ad essere lenti nel compensare simili manovre.

 “Signore, rilevo un secondo segnale!” annunciò Keiron
Ta’na all’improvviso “converge sulla
Leichester…è Federale anch’esso…Classe
Akira!”

 “Maledizione, posti di Battaglia!” ringhiò il Capitano.
Le navi di Classe Akira erano avversari potenti…era davvero una
sfortuna che una fosse giunta proprio in quel momento, a meno che…

 “Una seconda nave è emersa da una zona ad alta densità
di particelle…” annunciò in quel momento l’addetto
ai sensori, e faticava a pronunciare ogni sillaba in quanto sapeva che ogni
parola avrebbe potuto essere la sua ultima “Federale…livelli
energetici compatibili con una Classe Sovereign…”

 “Maledetti loro e le uova da cui sono usciti!” ringhiò
Po’kar, colpendo un marinaio che non era stato abbastanza rapido da
abbassarsi per evitare il guizzare della sua coda “ci hanno
individuati?”

 “Impossibile dirlo…” rispose Keiron Ta’na
“Ma forse non ancora…la Akira sta soccorrendo la Leichester,
mentre la Sovereign sembra stia puntando sulla Stazione…”

 “Timone, impostare la ritirata…curvatura appena
possibile…” ordinò furioso il Capitano, costringendosi a
tornare seduto sulla sua poltrona “Che fanno gli Orioniani?”

 “La Koorte ha riavviato i sistemi, ma non so se riuscirà ad
evitare la Sovereign…” rispose il Tattico, che fino a quel
momento era rimasto silenzioso.

 Keiron Ta’na lo guardò malissimo…quella era una notizia
non necessariamente negativa, dato che tutto ciò che avevano ricavato
dalla nave federale era nelle stive del Dekra…e quel maledetto si era
arrogato il diritto di darla lui al Capitano…

 “Peggio per loro..togliamoci di qui…tenere il profilo
più basso possibile…” grugnì il rettile al
comando dell’incrociatore, prima di sprofondare in un silenzio
accigliato, distribuendo occhiatacce a tutti i presenti.




 U.S.S. Leichester – Plancia - 20/02/2396 – ore 12:15


“Posizione geostazionaria sul polo del pianeta, Signore…”
annunciò il Timoniere, mentre una quarta onda d’urto scuoteva
la nave. A differenza delle tre precedenti, però, questa gunse
più come un po’ di maretta che come un terremoto, dato che la
carica magnetica era stata quasi totalmente annullata dal campo magnetico
del pianeta errante.

 “Ottimo…” dissero quasi in contemporanea Hazyel ed il
Capitano Effrendis, guardandosi poi per un momento. Il comandante della
Razie indossava ancora la tuta con visiera che oscurava completamente viso
ed occhi, ma i due comunicarono ugualmente con lo sguardo.

 “Mi scusi, Capitano…” disse infine l’ufficiale al
comando della Classe Oberth, facendo cenno all’altro di proseguire.
Per quanto un Capitano fosse la massima autorità sulla sua nave, era
evidente che in quella condizione di emergenza era il suo parigrado a sapere
esattamente cosa stesse succedendo…non che la cosa gli piacesse, ma
Effrendis era abbastanza intelligente da anteporre la salvezza sua, del suo
equipaggio e della sua nave all’orgoglio personale!

 “Abbiamo altre indicazioni da Cippy?” domandò Hazyel,
facendo un cenno d’intesa al suo parigrado e sedendosi sulla poltrona
del Primo Ufficiale in segno di rispetto verso il Trill.

 Naidoo impiegò qualche secondo a leggere la traduzione del monologo
che la piccola sfera metallica fece in risposta a quella domanda. Da quanto
il Risiano aveva capito, anche in condizione di silenzio radio Cippy era in
grado di ricevere pacchetti dati a frequenze ultrabasse senza che gli stessi
venissero intercettati tra le radiazioni di fondo della Macchia di Rovi,
quindi era un perfetto strumento di comunicazione con la Raziel anche se
– purtroppo – si trattava di uno strumento monodirezionale, dato
che il piccolo remoto non aveva un apparato trasmittente tanto potente da
inviare messaggi di ritorno con le medesime modalità.

 “Le navi nemiche si stanno allontanando ancora…presto dovremmo
poter riprendere la rotta…” riferì il Capo della
Sicurezza soddisfatto.

 Tutto l’equipaggio parve molto sollevato a quelle parole ed anche il
Capitano Effrendis si poggiò più rilassato sulla poltrona e
disse “Senza offesa, Capitano…ma ciò mi rallegra molto.
Per quanto sia ormai seriamente compromessa, mi sarebbe dispiaciuto
abbandonare la Leichester per essere recuperato dalla sua
nave…”

 “Nessuna offesa, signore…” lo tranquillizzò
Hazyel, realmente divertito dal commento. Guardandosi intorno, però,
il Risiano si accorse che almeno un membro dell’equipaggio non
sembrava così felice della notizia.

 Anche il Capitano della Leichester dovette accorgersene seguendo la
direzione del suo sguardo perché – voltandosi verso
l’addetto alle Comunicazioni – chiese “Tenente Xain,
c’è qualcosa che non va?”

 Colto di sorpresa, il giovane Andoriano sollevò lo sguardo sul
proprio capitano e – oltre alle occhiaie ed ai segni di maltrattamenti
e denutrizione che tutti portavano – tutti poterono vedere lo strano
colorito biancastro del suo volto “Io…no,
signore..solo…”

 “Non mi sembra stare bene, ragazzo…” disse il vecchio
Capitano, supponendo erroneamente che tale reazione fisica fosse dovuta ad
uno stato di malessere subentrato una volta iniziato il processo di
smaltimento dell’adrenalina, ora che erano quasi in salvo
“Perché non va in Infermeria…quei bastardi hanno fatto
sparire il nostro staff medico, ma forse non hanno avuto tempo di
smantellare il MOE…”


"Grazie, Signore..." rispose Xain, uscendo con passo mesto dalla Plancia. In
realtà la sua mente stava arroventandosi per capire cosa fare. Se la
nave si salvava, lui era rovinato...

 Stava giusto riflettendo su come sarebbe stato possibile danneggiare la
nave in maniera tale da avere il tempo di tornare al proprio posto per non
essere sospettato, quando l'occhio gli cadde su due disgregatori gettati a
terra vicino ad un Tubo di Jeffries.

 Erano due delle armi sottratte ai loro carcerieri - ai suoi finanziatori in
realtà - che per qualche motivo erano state abbandonate lì
dopo la fuga.

 *Forse sono quelle di Taylor e Dren...* rifletté l'Andoriano,
riferendosi a due uomini della Sezione Ingegneria che le avevano
probabilmente abbandonate per passare più agevolmente lungo i tubi di
Jeffries, visto che essi erano attualmente il solo modo per raggiungere la
Sala Macchine.

 Ma Xain poteva farne buon uso, decise mentre li raccoglieva.

 A passo deciso percorse il corridoio principale del ponte fino a
raggiungere la zona poppiera del disco, vicino all'alloggiamento dei
reattori a fusione che alimentavano il motoread impulso e la maggior parte
dei sistemi di bordo, ora che il Nucleo di Curvatura era stato asportato.

 Giunto dove voleva, l'ufficiale traditore aprí uno scomparto nella
paratia mettendo in mostra un condotto EPS, quindi sabotò le celle di
energia dei due fucili, prima di collocarli accanto al condotto e richiudere
il tutto.

 Il sabotaggio era stato fatto con cura...le celle avrebbero impiegato
almeno 15 minuti per raggiungere la massa critica e - solo allora -
sarebbero esplose incendiando il condotto del plasma e - si spera - mettendo
fuori uso il motore ad Impulso.

 Xain ebbe perciò il tempo di tornare in Infermeria, recuperare un
kit medico e recarsi in Plancia (ben lontano dal punto dell'esplosione e
vicino ad una capsula di salvataggio) dove spiegò che il MOE non era
funzionante ma che si era procurato un kit per prestare primo soccorso ai
compagni di prigionia.


U.S.S. Raziel – Plancia - 20/02/2396 – ore 12:30


"Ottimo lavoro, signori..." si complimentò Moses con un ghigno da
predatore in volto, mentre l'Orbital Office esplodeva come un piccolo sole
sullo schermo visore.

 E - in effetti - era stato un bel tiro, quello che avevano tirato agli
alieni.

 L'idea di Moses era stata diabolicamente semplice ed efficace:
poiché nella Macchia di Rovi i ensori funzionavano a bassa potenza ed
erano facili da ingannare, il Primo Ufficiale aveva ordinato alla Mendel di
giocare un po' con le sonde modificate che avevano lanciato.

 Avevano atteso che la Leichester sparisse dai sensori a causa della
copertura data dal campo magnetico presente sopra il polo del pianeta e poi
- subito dopo il lancio della quarta carica magnetoguidata - avevano isolato
le emissioni di una delle due sonde che simulavano la nave federale.

 Quando i Gorn ebbero abboccato, lanciandosi all'inseguimento della sola
sonda rimasta, avevano fatto convergere su di essa la sonda che usavano per
tracciare il vascello rettiloide, facendole emettere il segnale energetico
tipico della U.S.S. Brehen, Classe Akira. Dopodiché avevano
riconfigurato l'altra sonda che si fingeva la Leichester per emulare il
segnale della U.S.S. Belerofonte, Classe Sovereign, in rotta di
intercettazione dalla direzione opposta.

 Vistisi circondati, i due vascelli pirata avevano optato per far saltare la
stazione come diversivo - tanto era già compomessa in termini di
sicurezza - e darsi ad una fuga precipitosa, ignorando che il vero nemico
era il solo del quale non si erano accorti: un predatore pronto a mettersi
in caccia.

 E poi Moses aveva un secondo motivo per essere allegro "Ora lasciamo che il
Capitano si occupi di scortare i superstiti della Leichester in un porto
sicuro e prepariamoci ad inseguire i pirati! Chase, prepari i motori ad
impulso, teniamoci a distanza di sicurezza per non farci notare. Fox, tenga
d'occhio gli scarichi del plasma ed i collettori, non voglio che ci
vedano..."

 Quindi alzò istintivamente lo sguardo verso gli apparati di
comunicazione installati nel soffitto e aggiunse "Mendel, tenga sotto
controllo le due navi con le sonde fino al margine della Macchia di Rovi e
poi le recuperi. Le tre che simulano navi le faccia comportare
conseguentemente al loro ruolo... Faccia in modo che la Brehen assista
escorti via la Leichester, prima difarle sparire. Mentre la Belerofonte
dovrà cercare eventuali superstiti della stazione e poi dedicarsi ad
un infruttuoso inseguimento..."

 =^=Capito, signore...=^= confermò il Capo OPS dalla Stazione Ombra.

 "Ed ora..." ma Moses venne interrotto dal Comandante Wood, che osservando i
Sensori intervenne.

 "Signore...rilevo una esplosione presso il Polo del pianeta errante..."
annunciò l'Ufficiale Scientifico Capo "si direbbe un collasso del
sistema energetico della Leichester..."

 =^=L'esplosione é avvenuta nella parte posteriore della Sezione a
Disco...=^= informò Sarah, che aveva una sonda vicino alla nave
federale e - tramite essa - riusciva a fornire un'immagine del vascello
danneggiato allo schermo visore "credo abbia compromesso il Motore ad
Impulso...=^=

 " Signore, erano in orbita geostazionaria sul polo magnetico..." intervenne
il Timoniere "non possono mantenere quella posizione coi soli reattori di
manovra, e neppure sfuggire all'attrazione gravitazionale di un pianeta con
una massa simile. Se hanno perso i motori ad impulso precipiteranno..."


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 END TRANSMISSION

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