[Stml14] 0.06 - Nessun Legame - Lucius Fox
Riccardo Caglio
rikij_ita a hotmail.com
Gio 7 Gen 2016 17:07:19 CET
Bel pezzo, Sir Zefram mi ricorda il famiglio di un mio vecchio personaggio di D&D =D
From: frank_moses a mail.com
To: stml14 a gioco.net
Date: Thu, 7 Jan 2016 14:36:05 +0100
Subject: Re: [Stml14] 0.06 - Nessun Legame - Lucius Fox
Ma che brava sta Penelope. Comunque mi piace soprattutto la parte con quel fantastico Moses che ormai domina dappertutto.
Direi che manca federico e poi facciamo a meno del Capitano che è lì solo per bellezza :D
Sent: Thursday, January 07, 2016 at 12:53 PM
From: "Stefano Zaniboni" <stezani a me.com>
To: "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>
Subject: [Stml14] 0.06 - Nessun Legame - Lucius Fox
Ecco qua il vostro CEO che parte con un cuore spezzato. Spero vi piaccia :)
=== 0.06 Imbarchi - Lucius Fox - Stefano Zaniboni ===
20 Settembre 2395 - Molo di Attracco 12, San Francisco - ore 17.30
* Incredibilmente, la navetta è in anticipo. Miracolo. *
Pensò Lucius mettendo piede fuori dalla cabina. Era stato fra i più entusiasti quando dal Comando avevano ricevuto l’ordine di rientrare in anticipo rispetto ai programmi iniziali. Dopo tutto quel tempo passato sulla Nathan James aveva proprio voglia di tornare a casa, soprattutto per vedere la sua amata. Erano passati diversi mesi dall’ultima volta che si erano sentiti in quanto la missione aveva imposto uno stop alle comunicazioni a causa dalle tempeste magnetiche in prossimità della nebulosa che lui e la sua nave dovevano studiare.
Dalla gabbietta a levitazione magnetica Sir Zefram emise un lamento:
“Gwaak!”
“Si Zefram, abbi pazienza! Adesso ti porto a casa e potrai azzannare quel che vuoi.”
La tartaruga molto poco convinta si ritirò nel suo guscio offesa.
“Come ti viene, poi ti passa”
Con passo spedito, Lucius si avviò verso il ritiro bagagli. Mentre era in attesa che gli venisse consegnata la sua valigia, ebbe la strana sensazione di essere osservato e sollevando un sopracciglio si guardò intorno.
* Sarà la stanchezza *
Una volta uscito dal terminal, si diresse verso l’area parcheggi dove si fece consegnare la sua auto, una vecchia Chevrolet Camaro gialla con strisce da corsa del 2020. Aveva una fissazione per i motori dell’epoca pre-curvatura, opere di ingegneria meccanica che ad una prima occhiata potevano sembrare sgraziati e rozzi ma secondo Lucius rappresentavano una delle tappe miliari della storia dei motori terrestri. Certo aveva dovuto faticare non poco con la burocrazia per farsi concedere i permessi per riesumare motori a combustione e comunque aveva dovuto applicare modifiche sostanziali al processo di trasformazione della benzina portando a zero le emissioni di sostanze dannose per esseri umani e per l’ambiente. Mantenendo inalterata la struttura e il suono dell’auto, ora il motore aveva una resa superiore a quello originale e non emetteva alcun gas di scarico, ma tutti i rifiuti della combustione erano re incanalati verso un risequenziatore di materia che riportavano le molecole di CO2 a carburante (rigorosamente verde per l’ambiente). Accese l’auto con un rombo e uscì dal grande parcheggio in direzione di Boulevard Avenue.
* Penny, sto arrivando *
Penelope Withmore, la sua amata, era una dottoressa della Flotta Stellare che lavorava presso il Sacred Heart Hospital di San Francisco.
Si erano conosciuti quando Lucius era stato ricoverato a causa dell’incidente sulla prima Nathan James e lei lo aveva aiutato nella riabilitazione per adattarsi alle sue nuove parti meccaniche e nell’accettazione della sua nuova condizione fisica. Dalle sedute era scoccata la scintilla e avevano iniziato a frequentarsi.
Negli ultimi tempi però l’aveva sentita distante, unito al fatto che non si sentivano da diversi mesi di certo questo non aveva giovato al loro rapporto. Ma ora tutto stava per cambiare, la Nathan James II era tornata sulla Terra per la manutenzione e non sarebbe partita tanto presto; aveva il tempo di recuperare.
Arrivato di fronte all’ospedale entrò e si diresse verso il banco accettazione.
“Mi scusi, cerco la dottoressa Withmore, me la potrebbe chiamare gentilmente?”
“Un attimo che controllo.”
“Mi dispiace ma la dottoressa Withmore non è in Ospedale al momento, non rientrerà fino alla settimana prossima. È un paziente? La faccio chiamare se urgente.”
“No, non sono un paziente sono il fidanzato. Lasci stare, grazie lo stesso.”
Risalito in auto si diresse in città verso l’appartamento di Penny.
“Strano, sarà malata. Le farò comunque una sorpresa, magari le prendo anche dei fiori”
Arrivato sotto il palazzo parcheggiò la macchina e il portiere si girò verso di lui e lo riconobbe facendolo entrare.
Il cuore di Lucius batteva all’impazzata, era emozionantissimo. Arrivato davanti alla porta bussò due volte. Penelope aprì la porta e a causa delle luci accese nell’appartamento che si riflettevano sui suoi capelli biondi, ella sembrava risplendere come un angelo.
“Penny, eccomi amore”
Lei stupita, non sapeva cosa dire. Lui le diede un bacio appassionato, ma c’era qualcosa che non andava.
“Lucius, quando sei tornato?” disse lei con faccia cupa.
“Tesoro, sono appena rientrato. Scusa se non mi sono fatto sentire in questi mesi ma eravamo in mezzo ad una bruttissima tempesta elettromagnetica che…”
Da dentro l’appartamento una voce maschile interruppe il suo discorso: “Penelope, chi è amore?”
Lungo le guance di Penny iniziarono a scorrere le lacrime e rispose con voce tremante:
“Nessuno Pitt, è un amico che rientra da una missione e mi deve consegnare dei rapporti”
“Fatti consegnare anche una pizza già che c’è”
Lucius era interdetto. Cercava una risposta negli occhi di lei che non trovava.
“Lucius devi capire… Non ti sei fatto vivo per mesi… Pensavo che fosse finita… Sono andata avanti.”
“Guarda è tutto chiaro. Tu mi avevi già lasciato quando ci siamo sentiti l’ultima volta. Ma perchè non me ne hai parlato, potevamo risolvere i nostri problemi. Potevamo…”
“Addio Lucius.” Detto questo la ragazza si girò e chiuse la porta in faccia a Lucius, divenuto pallido come un fantasma.
27 Settembre 2395 - Bar Interstellar - I cadetti sono i benvenuti!, San Francisco - ore 21.30
* Che vita grama, un uomo triste in bar.. ancora più triste.. per di più astemio con delle parti robotiche che con l’alcol fanno pure i capricci.. Di bene in meglio *
Pensava Lucius con la testa tra le mani guardando Sir Zefram che si ingozzava di pistacchi.
* Almeno uno dei due è felice *
All’improvviso un uomo alto dai capelli brizzolati si avvicinò al suo tavolo.
“Buonasera Tenente Fox, posso sedermi?” domandò lo sconosciuto con voce autoritaria.
“Veramente io…” Non riuscì a finire la frase che l’uomo si era già seduto di fianco a Zefram.
“Chi abbiamo qui?” chiese l’uomo grattando la testa della tartaruga dai riflessi viola.
“Gwaaak”
“Ti piace ehehehe”
“Senta non per essere scortese ma vorrei rimanere da solo se non le dispiace”
“Mpf, cosa crede figliolo di darmi ordini per caso?”
“No ma sa io…”
“Sono il Tenente Comandante Frank Moses e ho una proposta per lei.”
“Che genere di proposta?”
“Del genere di cui non si può parlare qui.”
“Cosa vuole?”
“Cerco persone con del fegato, ragazzo. Persone che mettono davanti alla propria vita quelle dei suoi compagni, che non si tirano indietro di fronte alle sfide e che sanno stringere i denti quando ce n’è bisogno.”
“Perché proprio io?”
“Ogni cosa a suo tempo. Se lei è l’uomo che credo l’aspetto a quest’indirizzo.” Lasciando un dpadd sul tavolo questi si alzò e se ne uscì dal bar.
* Che tipo *
Pensò Lucius prendendo il dpadd. Lo accese e una formula riempì lo schermo. Era simile all’equazione di curvatura di Cochran ma con delle variazioni nelle sotto formule per il calcolo corretto delle variabili legate ai vettori di entrata nel sub spazio.
La tristezza di Lucius venne sostituita dalla volontà di risolvere il rompicapo. Non gli ci volle molto per capire la variante e ottenere una sequenza di numeri apparentemente casuali. Erano coordinate con un’ora precisa.
28 Settembre 2395 - Archivio Centrale della Flotta Stellare, San Francisco - ore 8.00
Lucius era di fronte alle coordinate esatte all’interno dell’Archivio Centrale davanti ad uno scaffale di vecchi libri. Moses apparve dietro di lui.
“Lo sapevo che sarebbe venuto Tenente. Prego mi segua”
Moses lo portò dentro ad un vecchio ufficio nel piano interrato e premette un pulsante che sigillò la porta con una più spessa in lega di tritanio e le pareti furono sostituite da altre della stessa lega della porta scese dal soffitto.
“Ecco ora nessuno ci può sentire”
“Quanta segretezza..”
“Ora capirà… Come ho già detto cerco uomini particolari…”
Moses gli mostrò una serie di dati riguardanti una nave di classe Defiant con sostanziali modifiche. Ad ogni parola di Moses, Fox spalancava gli occhi sempre di più.
“Un momento Comandante, le specifiche di quei motori assomigliano molto a quelle del nuovo reattore che stavo studiando ai cantieri di Utopia Planitia, solo che c’e’ una variante…. E’ stato aggiunto un nodo di interconnessione nella zona di analisi del flusso di uscita del plasma e connesso ad un computer CyberBrain modello 4 a quanto posso leggere.. E’ corretto? Ottima cosa, questo permette di avere dati più precisi su quello che accade istante per istante nella camera di reazione con il dilitio. Interessante…”
“Vedo che non le sfugge niente. Mi fa piacere”.Rispose compiaciuto Moses.
“A questa giunzione pero’ e’ stato applicato un dissipatore ma cosi si disperde energia che potrebbe essere utilizzata in altro modo.. Ho qualche idea per costruire una interfaccia per incanalare l’energia in eccesso da quella giunzione e immagazzinarla magari in una serie di condensatori Watson.. Da li la lista delle possibilita’ di impiego si allunga a dismisura. Aumento della potenza di fuoco dei phaser, più energia alla corazza..”
Detto questo Lucius si fermo’ un secondo per analizzare la situazione.
“Scusi Comandante, non vorrei sembrarle ripetitivo, ma perché proprio io? Ci sono altri ingegneri che si sono occupati di quei motori..”
Con un ghigno Frank Moses rispose:
“Vero, ma le dice niente il nome Prophet?”
“Sì era la mia tesi di diploma all’Accademia, ma non ha portato a molto. È stata accantonata e archiviata nella sezione Belle idee ma anche no” rispose Lucius con un tono di ironia.
“Beh Tenente non è proprio cosi.. si sta lavorando a dei prototipi..”
Continuarono a parlare di dati tecnici per circa una mezz’ora..
“Giusto! Si potrebbe utilizzare quell’energia per le celle delle tute!”
La mente di Lucius galoppava esaminando tutte le nuove possibilita’ e vagliando progetti su progetti.
Alla fine, Moses apparentemente soddisfatto dalle risposte fornitegli da Fox sparò la sua richiesta a bruciapelo:
“Tenente, vorremmo che lei diventasse il nostro Capo Ingegnere. Ha un ottimo stato di servizio, ho parlato con il capitano della Nathan James e mi ha dato ottime referenze su di lei e la nostra lunga chiacchierata mi da molte conferme. Il mio istinto mi dice che lei ha la stoffa per questo incarico e le assicuro che raramente sbaglia. Inoltre non ha legami di alcun genere. È corretto?”
A Lucius venne in mente il volto della sua amata ed esitò per qualche istante, poi rispose:
“No signore, nessun legame. Quando partiamo?”.
“Calma Cowboy, prima di procedere devo avvisarla. Questo, chiamiamolo “progetto” non e’ una scampagnata al lago Cretym di Risa. Qua si tratta di sottoscrivere un impegno di riservatezza. Nessun sapra’ la sua reale designazione e il suo attuale incarico. Parenti e amici dovranno pensare che lei e’ stato assegnato ad una base scientifica al solo scopo di ricerca, nulla di più. Inoltre sara’ sottoposto ad alcuni esami per verificare la sua idoneità a partecipare, test psicologici per lo più. So che lei non e’ nuovo a questo genere di cose, sbaglio?”
Moses stava chiaramente riferendosi al periodo dopo l’incidente sulla Nathan James che lo aveva menomato e costretto a letto per parecchi mesi. La riabilitazione era stata lunga e non proprio indolore. Ancora oggi faceva incubi che per fortuna aveva imparato a gestire.
“No signore, ha ragione.”
“Molto bene. Allora signor Fox se la sente?”
“Si signore. Sono pronto.”
“Ottimo, prepariamo allora tutto il necessario. Sara’ scortato da una nave mercantile presso la base stellare K-4, la sua nuova casa. Ci occuperemo noi dei materiali che le servono per continuare le ricerche sui prototipi, ci faccia pervenire la lista di quello che le serve e noi glielo forniremo.”
“Grazie signore, appena possibile le faro’ pervenire l’elenco. Ci sarebbe solo un’altra cosa.”
“Che cosa Tenente?”
“Immagino che avro’ una squadra di ingegneri per continuare le ricerche, giusto?”
“Dove vuole arrivare?”
“Se fosse possibile, vorrei come secondo ingegnere il tenente Skip Tyler. E’ un ottimo elemento, abbiamo gia’ lavorato insieme a quei motori e conosce molto bene la teoria che gli sta dietro. Garantisco io per lui. Ora e’ secondo ingegnere per Deep Space Four.”
Con una smorfia Moses rispose: “Mpf, vediamo cosa posso fare, non le assicuro nulla però”.
“La ringrazio. Iniziero’ subito ad analizzare il materiale. Sicuramente ne avro’ per almeno tutto questo mese per impararlo a menadito.”
Moses tese la sua mano verso Lucius.
“Benvenuto a bordo, Tenente.”
20 Novembre 2395 - Nave da carico Fishmooney - ore 17.30
Lucius aveva imbarcato tutto e Sir Zefram lo stava guardando dalla sua cuccia.
“Amico mio andiamo verso una nuova avventura.”
“Gwaak”
Lucius salì sulla nave da carico e diede un ultimo saluto al suo pianeta volgendo lo sguardo in direzione della città bisbigliando un addio alla sua amata Penelope.
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Tenente Lucius Fox
Ingegnere Capo
USS Raziel NCC-79016
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Ten. Cmdr. Francis Moses
Primo Ufficiale
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