[Stml14] Fwd: Re[2]: 00.08 - Il Capitano che non ti aspetti - Hazyel

federico pirazzoli cmdrtkar a gmail.com
Mer 13 Gen 2016 09:26:12 CET


Ecco, mi pare una soluzione ragionevole...almeno avremo qualcuno a tenere
in piedi la baracca quando i due galletti si saranno spennati...

*_________________________________________________________________________*
*Da*: Comandante del sommergibile *Sea Tiger*
*A*: Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di Cavite, Filippine.
*Tramite*: Comando Forze Subacquee.
*Oggetto*: Carta igienica.
*#1*. Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltrato una richiesta di 150 rotoli
di carta igienica. Il 16 dicembre 1941 detta richiesta è stata restituita
con la stampigliatura: "Materiale sconosciuto. Richiesta annullata."
*#2*. Il Comandante del sommergibile *Sea Tiger* non può fare a meno di
domandarsi cosa viene usato all'Approvvigionamento di Cavite in
sostituzione di questo "materiale sconosciuto", un tempo perfettamente noto
a questo Comando.
_________________________________________________________________________

Il giorno 13 gennaio 2016 09:22, Franco Carretti <frank_moses a mail.com> ha
scritto:

> Forse Victoria :)
>
> *Sent:* Wednesday, January 13, 2016 at 6:48 AM
> *From:* "federico pirazzoli" <cmdrtkar a gmail.com>
> *To:* "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>
> *Subject:* [Stml14] Fwd: Re[2]: 00.08 - Il Capitano che non ti aspetti -
> Hazyel
>
> Edit: se il Capitano ed il Primo Ufficiale si accoppano, chi é il più alto
> in grado a bordo?
>
> --
> Inviato da myMail per Android
> -------- Forwarded message -------- Da: federico pirazzoli <
> cmdrtkar a gmail.com> Cc: USS Raziel <stml14 a gioco.net> Data: mercoledì, 13
> gennaio 2016, 06:47AM +01:00 Oggetto: Re[2]: [Stml14] 00.08 - Il Capitano
> che non ti aspetti - Hazyel
>
>
> Ottimo lavoro, Capitano...mi sa che Empireo, più che una base segreta,
> diverrà un mattatoio...
>
>
> --
> Inviato da myMail per Android
> mercoledì, 13 gennaio 2016, 00:17AM +01:00 da "Franco Carretti" <
> frank_moses a mail.com>:
>
>
> Ottimo ottimo ottimo. Gran bell'imbarco!
> Vorrei far notare a tutti la parte in cui l'Ammriaglio Bates spiega lo
> scopo della creazione del progetto Empireo. Le nostre missioni saranno
> molto violente :D
>
>
>
> *Sent:* Tuesday, January 12, 2016 at 6:35 PM
> *From:* "Vanessa Reis Squirtaker" <vanessa_reis_squirtaker a outlook.it>
> *To:* "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>
> *Subject:* [Stml14] 00.08 - Il Capitano che non ti aspetti - Hazyel
>
> Ecco qua l’ultimo degli imbarchi.
>
> Countdown 3 . 2 . 1 e via ai commenti!!
>
> ====================================================
>
> *San Francisco, Terra (Sol III) - Comando della Flotta Stellare – Sala
> Riunioni 11B - 04/01/2395 ore 10:26*
>
> “Avreste dovuto vederlo. Facciamo irruzione in plancia, solita tattica
> d’attacco.. tempo pochi istanti e sembrava tutto sicuro, poi dal nulla
> compare questo Nausicano: un armadio a due piani! E lui che fa? Lo ingaggia
> in corpo a corpo! E boom! Pugni, calci.. morale della favola lo tira giù a
> cazzotti”
>
> A parlare così teatralmente era un tenente deltano, Tars, che, appoggiato
> con un piede ad una sedia, stava illustrando lo scontro che aveva permesso
> alla USS Jupiter di fermare i pirati Nausicani.
>
> Ad ascoltarlo, un gruppetto di ufficiali di vario grado, tutti facenti
> parte delle forze speciali. Avevano scortato i loro comandanti a quella
> riunione informativa. L’ennesima. Si erano preparati alle solite due ore
> noiose, abbandonati in qualche ufficio simile a quello, scambiando appena
> qualche parola: il ricordo di qualche collega rimasto ucciso, qualche
> promozione, pensionamenti, trasferimenti..
>
> Quel tipo di conversazioni si era esaurito già a fine anno. Da inizio
> dicembre le riunioni delle task forces si era come moltiplicato. Dapprima
> erano in tanti, ma col tempo, man mano che l’ufficiale in comando riceveva
> un nuovo incarico, i suoi uomini salutavano i colleghi.
>
> Ad ogni riunione erano sempre meno. A quest’ultima partecipavano gli
> uomini del Capitano Lasak, quelli del Capitano Thorloky e,
> inaspettatamente, erano stati convocati anche gli uomini del Capitano
> Satelk. Quest’ultimo non faceva parte dei servizi, ma a quanto pare il suo
> parere era stato richiesto dalla Commissione guidata dall’Ammiraglio Rexen.
>
> Ad accompagnarlo, il suo primo ufficiale ed il tenente Tars. Il Comandante
> Hazyel non l’avevano visto se non per qualche istante, era stato subito
> rapito da una graziosa segretaria per non si sa quale scartoffia. Era
> rimasto solo quel deltano che, stufo del silenzio dei colleghi, si era
> messo a far battute, raccontare storie e aneddoti.
>
> All’inizio era divertente, ma col passare dei minuti, giusto un paio degli
> uomini di Thorloky, che avevano servito con Tars e Hazyel sulla USS Asgard,
> prestavano ancora attenzione al teatrino improvvisato dal Deltano.
>
> Quest’ultimo stava ancora parlando in maniera abbastanza enfatica
> dell’ultima missione, senza nemmeno accorgersi dei silenziosi sguardi di
> ammonimento dei colleghi nella sala, quando gli arrivò uno scappellotto
> sulla nuca.
>
> “Ahia.. Non sono un Nausicano io, pazzo di un Risiano!”
>
> Tars si girò di colpo e l’esclamazione gli uscì di bocca prima che il
> cervello inviasse uno stop categorico. Di fianco all’enorme mole di Hazyel,
> stazionava la ben più minuta ed esile figura del contrammiraglio Bernadette
> Bates.
>
> Tars deglutì rumorosamente, ma aveva finito la saliva. Si ritrovò la bocca
> impastata ed una lingua allappata che sembrava pesare una tonnellata.
>
> La donna non perse il suo aplomb, pur cercando di nascondere un leggero
> sorriso che tentava maliziosamente di andare ad incresparle le labbra:
>
> “Giovanotto lei parla un po’ troppo!”
>
> Tars non sapeva che dire, aveva finito le parole e guardava il suo
> Comandante come in cerca di aiuto, ma lo sguardo di quest’ultimo sembrava
> dire * *amico mio te la sei cercata, stare zitto mai?* *
>
> ****Flashback****
>
> *San Francisco, Terra (Sol III) - Comando della Flotta Stellare – Sala
> Operativa dei Servizi di Sicurezza Informatica - 02/12/2395 ore 11:03*
>
> “Situazione?”
>
> “L’anomalia Mendel si è autonomamente interrotta da oltre 72 ore. Abbiamo
> apportato la modifica da lei richiesta Ammiraglio. Il Comandante dovrà
> faticare parecchio prima di bypassare nuovamente il sistema. E ce ne
> accorgeremmo in tempo reale. I tecnici Binari hanno svolto un lavoro
> egregio”
>
> Rexen si accarezzò il mento porcino con aria soddisfatta, grugnendo
> sommessamente.
>
> La sua assistente prese il silenzio come un invito a continuare:
>
> “L’altra anomalia è stata confinata in un vaso di pandora.. continua ad
> aver accesso al nostro database, ma si nutre di dati falsi inseriti ad arte
> da un algoritmo. Ciò ci permetterà di proseguire a lavorare per risalire
> alla fonte dell’intrusione, facendo credere all’hacker in questione di
> avere superato i nostri firewall senza problemi”
>
> “Molto bene Capitano.. procedere con invio messaggio in codice *nessuno
> cammina sulle acque*..”
>
> ****Flashback****
>
> *San Francisco, Terra (Sol III) - Comando della Flotta Stellare –
> Commissione Servizi Segreti - 11/12/2395 ore 12:05*
>
> “Scusate il ritardo”
>
> Il volto del contrammiraglio Darion esprimeva pienamente il suo stato: era
> ansante.. probabilmente aveva fatto gli ultimi corridoi camminando di gran
> lena. La sua stazza e la rotondità in vita avevano fatto il resto. Si
> asciugò la fronte madida di sudore e si sistemò la fluente barba bianca.
>
> Era l’ultimo arrivato in quella grande sala di forma ellittica, situata su
> uno dei piani più protetti del Comando. Le pareti riprendevano un disegno
> architettonico finestrato, riproducendo un finto paesaggio bucolico, come
> se la stanza si trovasse sulla cima di un’altissima torre, piuttosto che a
> metri e metri di profondità protetta da spesse pareti di tritanio
> rinforzato e sistemi di sicurezza antintrusione all’avanguardia.
>
> L’Ammiraglio Rexen fece una smorfia come a sottolineare che non era la
> prima volta che Darion ritardava, come non era la prima volta che era stato
> invitato a ridurre il girovita, ma Jonathan fece finta di non vedere e
> prese posto sedendosi fra il contrammiraglio Bernadette Bates, nominata
> responsabile del progetto Empireo, ed il suo parigrado Steven Often, di
> Alfa Centauri, che lo accolse con un sorriso.
>
> Attorno al grande tavolo di vetro bianco, che riprendeva stilizzato il
> simbolo dell’infinito a forma di otto rovesciato, sedevano gli altri membri
> della commissione: in totale erano nove, a cui si era aggiunto il
> contrammiraglio Crom, scelto come responsabile approvvigionamenti.
>
> Fu proprio il denobulano a parlare per primo: non avrebbe partecipato a
> tutta la riunione, in quanto il suo compito era meramente logistico. Si
> limitò pertanto ad aggiornare la commissione sulla dislocazione prescelta
> del programma, ossia la vecchia base stellare K-4, a ridosso della macchia
> di rovi, e sui piani operativi messi a punto miranti al rifornimento ed
> all’eventuale protezione della stessa.
>
> Conclusasi la sua relazione, durata una ventina di minuti, si accomiatò
> lasciando i nove a discutere fra loro.
>
> L’Ammiraglio Rexen fece cenno alla Bates di prendere la parola: la donna
> si alzò e si diresse vicino ad uno dei proiettori olografici su cui
> richiamò i disegni della base stellare.
>
> “Signori come ben sapete, Empireo è una task force che si occuperà di
> minacce alla Federazione, con uomini e donne che compongono un elite di
> agenti che hanno votato la loro vita a scovare e distruggere le maggiori
> minacce alla pace. E’ un periodo difficile per tutti, troppe guerre ci
> hanno scosso profondamente e ciascuno di noi in questa sala ha perso
> persone care e colleghi brillanti. Ci sono minacce meno cruente delle
> guerre, ma altrettanto destabilizzanti. Dobbiamo porvi rimedio.. a
> qualunque mezzo. Se necessario, anche con metodi non convenzionali.”
>
> Un mormorio di approvazione accompagnò le parole della donna.
>
> “Uno degli obiettivi principali della task force sarà dare la caccia ad
> misterioso criminale chiamato Jak'Al del quale si sa ben poco. Si suppone
> che sia al comando di un'enorme rete criminale che agisce nei quadranti
> Alfa e Beta, e si sospetta Gamma, controllando qualsiasi genere di attività
> illecita: dal contrabbando di armi al traffico di droga, passando per
> l'ingegneria genetica e così via”.
>
> La contrammiraglia tellarita Frashlar emise un grugnito stizzito di
> disapprovazione che probabilmente le uscì più rumoroso di quanto anche lei
> stessa si aspettasse, motivo per cui, accortasi di aver interrotto la
> collega, alzò le mani pelose in segno di scusa e fece cenno di poter
> continuare.
>
> “Nessuno sa con certezza chi sia. Alcuni pensano addirittura che possa
> essere un nome usato da più di un criminale per sfruttarne la fama”.
>
> La teoria era stata formulata dal viceammiraglio andoriano Kovas e
> pertanto Bernadette si rivolse verso di lui accennando un ringraziamento
> non verbale con una mano, a cui lui rispose con un gesto del capo.
>
> “Il progetto Empireo prevede una base stellare dotata di laboratori
> all'avanguardia, esperti di guerra informatica, squadre d'assalto, profiler
> e criminologi per studiare i dati raccolti dalle varie missioni. Questi
> uomini daranno la caccia a tutto ciò che c'è di marcio dentro e fuori dalla
> Federazione. Non andranno ad esplorare nuovi mondi e nuove civiltà, ma
> cercheranno e staneranno i mostri che sono là fuori, prima che diventino
> qualcosa di troppo complicato da gestire”.
>
> Terminata la presentazione iniziale, a prendere la parola fu il
> contrammiraglio vulcaniano Merak che optò per un approccio diretto:
>
> “Chi mettiamo a comandare questo progetto? Ognuno ha dei nomi e delle
> preferenze, è il momento di prendere una decisione.. io proporrei il
> Capitano Lasak. A rigor di logica è il miglior candidato possibile”
>
> Come punta sull’onore, la contrammiraglia andoriana Sothe intervenne
> interrompendo il collega:
>
> “E perché non il Capitano Arukisa? Ha un ottimo curriculum sia presso la
> Flotta Imperiale di Andoria sia da quando ha scelto di unirsi alla Flotta
> Stellare.”
>
> “Arukisa è straordinaria, ma è come mettere vicino fuoco e materiale
> combustibile. Non durerebbe” interloquì Darion, proseguendo “Meglio
> Jameson, meno propenso all’azione ma ottimo gestore di uomini”
>
> “Jameson è vecchio, più di te Darion” si intromise Often “non è il caso,
> diventerebbe un pupazzo delle mani di Moses”
>
> “E promuovere Moses al grado di Comandante? Che dice Bates? In fondo è suo
> marito” propose grugnando Frashlar
>
> “Proprio perché è mio marito, non posso esprimere la mia opinione. Non
> sarebbe corretto” rispose Bernadette.
>
> La sfilza di nomi durò oltre un’ora, finché l’ammiraglio Rexen non decise
> di averne abbastanza e di avere troppa fame per continuare.
>
> ****Flashback****
>
> *Parigi, Terra (Sol III) – Appartamenti Diplomatici – Interno 1101  -
> 21/12/2395 ore 06:05*
>
> Una parziale oscurità dominava nella stanza, a malapena osteggiata da due
> tenui luci dai riflessi rosati che illuminavano una parete su cui
> campeggiavano un’infinità di cornici di olofoto.
>
> In ogni cornice scorrevano numerosissime immagini che ritraevano due
> ragazze, probabilmente sorelle, di età non troppo diverse l’una dall’altra.
> C’erano immagini di quando erano piccolissime e poi man mano di come erano
> cresciute. E cresciute bene.
>
> Le cornici con le immagini più recenti riflettevano due ragazze solari dai
> lunghi capelli ambrati leggermente mossi, dagli occhi verdi, con corpi
> sinuosi e dalle lunghe gambe affusolate.
>
> Quello che le foto non riproducevano erano i seni prosperosi e le giuste
> rotondità dei glutei, ma non si era rivelato un problema, anzi aveva reso
> più movimentata e divertente anche quella nottata.
>
> Se quelle cornici avessero potuto raccontare, avrebbero dovuto narrare
> come le due sorelle avessero organizzato un’uscita con un ragazzone ben più
> alto di loro -  che basse sicuramente non erano sfiorando entrambe quasi il
> metro e ottanta - muscoloso e con luminosi occhi color del ghiaccio
> azzurrino.
>
> Quelle cornici avrebbero poi dovuto raccontare che lo sfizio di uscire
> entrambe con lo stesso ragazzo, con l’unico obiettivo di finirci a letto
> assieme mandando al diavolo ogni remora di pudore, era dovuto al fatto che
> lo avevano visto in alcune olofoto abbracciato alla loro madre, mentre era
> col padre sulla USS Agincourt.
>
> Conoscendo alcune delle abitudini della genitrice per occupare il tempo e
> non annoiarsi a quegli interminabili meeting col marito, erano sicure che
> ci fosse stato qualcosa fra i due. E l’aria decisamente più canzonatoria e
> felice della madre al ritorno rispetto al pessimo umore di quando era
> partita, le aveva del tutto persuase della bontà della loro intuizione.
>
> In quell’anno e mezzo si erano improvvisamente molto interessate a
> qualsiasi cerimonia del padre ove fossero presenti dei giovani ufficiali
> della Flotta. Ogni scusa era buona anche solo per dare un’occhiata
> all’elenco degli invitati.
>
> Quando stavano per perdere le speranze, il nome del risiano Hazyel aveva
> fatto capolino fra gli invitati ad una cena organizzata dalla madre.
> Elettrizzate dall’idea, si erano rese splendide con ogni possibile trucco
> estetico ed avevano trascorso l’intera serata di gala nel tentativo di
> farsi notare.
>
> La missione era riuscita. Il ragazzone non le perdeva di vista e, pur
> essendosi dimostrato una frana nel ballare, si era dimostrato spiritoso e
> autoironico. In poche parole, le aveva conquistate.
>
> Certo, era ancora un terreno di caccia della madre che, infatti, si
> dannava nel cercare di mantenere su di sé le attenzioni del giovane amante,
> col compito più ingrato di dover essere dannatamente più discreta delle
> figlie.
>
> Non che al marito interessassero molto le attività sessuali di moglie e
> figlie, ma non avrebbe sopportato nulla che potesse intaccargli la
> reputazione. In pratica, tutto era permesso, se ben organizzato nella
> massima discrezione.
>
> Nella serata del gala, la battaglia per Hazyel la vinse la madre. E anche
> nelle due successive.
>
> Non appena questa partì assieme al marito, però, furono le figlie a
> vincere la guerra. Organizzarono un’uscita innocente, fingendosi
> dispiaciute per la partenza della madre, e finirono per un’intera settimana
> a letto con quel ragazzo che pareva avere energie sessuali a sufficienza
> per entrambe.
>
> Il tempo, però, fu beffardo e le due sorelle si dimenticarono del rientro
> dei genitori, facendo dormire il loro amico una notte di troppo. Al rumore
> della casa che si rianimava al ritorno del padrone di casa, ci fu un
> turbinare di gambe: quelle delle due ragazze ad affannarsi a rimettere una
> parvenza di ordine, quelle di Hazyel ad indossare frettolosamente un paio
> di pantaloni.
>
> La strategia di fuga funzionò quasi perfettamente, se non fosse che il
> padre, Jean Armand du Plessis, trovò uno dei badge dell’uniforme di Hazyel
> fra le pieghe di un divano. Non immaginando minimamente che fosse opera
> delle sue figliole, che considerava ancora delle bambine, la sua
> arrabbiatura si rivolse verso la moglie.
>
> “Ti rendi conto che se l’avesse trovato qualcun altro, sarei finito nello
> scandalo? Qua organizzo delle riunioni, a volte anche con membri influenti
> dello staff del Presidente. Come spiegavo un badge di un Comandante
> sconosciuto in casa mia? Sai quanto ci tengo al mio lavoro. Te e le tue
> voglie. I tuoi amanti dovrebbero essere più attenti a dove seminano le loro
> cose. Questa è casa mia, non dimenticarlo mai. Fingo di non vedere, ma non
> sono cieco”
>
> La moglie sopportò stoicamente la filippica del marito, iniziata in
> maniera soft e poi aumentata di intensità ad ondate successive, arrossendo
> lievemente. Il suo silenzio e le sue gote arrossate, se apparvero al marito
> come un sincero atto di pentimento, in realtà celavano dapprima una certa
> rabbia nei confronti del suo giovane amante.. ma alla fine a dominare fu
> uno strano tipo di orgoglio. Le figlie si erano dovute mettere in coppia
> per tenere testa a quel ragazzo, mentre lei c’era riuscita da sola ed alla
> sua età. Lorraine si sentì avvampare di passione.
>
> ****Flashback****
>
> *San Francisco, Terra (Sol III) - Comando della Flotta Stellare –
> Commissione Servizi Segreti - 27/12/2395 ore 12:05*
>
> “Ora BASTA!”
>
> Il grugnito irritato dell’Ammiraglio Rexen dominò la sala.
>
> “Mi sono stufato! È la terza riunione in cui non troviamo una soluzione..
> ho lo stomaco che brontola e la mia pazienza è scappata dalle mie zampacce
> oltre mezz’ora fa. E ho tentato in tutti i modi di trattenerla. Preferisco
> di gran lunga sgominare una banda di hacker che stare ancora a sentire le
> vostre chiacchiere! Mettiamo ai voti: ORA! Bates proceda”
>
> Bernadette, sospirando fra sé e sé un * *era anche ora* *, si alzò e si
> mise a enumerare una breve lista di nomi. All’inizio erano circa quindici i
> candidati papabili, molti depennati già alla prima riunione, ma dalla
> seconda in poi ci si era fossilizzati sugli stessi nomi e da quelli non si
> usciva, se non faticosamente.
>
> “Capitano Simon Parker Jameson: come pregi ha anzianità di servizio,
> numero di informatori e ottima gestione del personale umano; come difetti
> dimostra scarsa attitudine al comando sul campo, che verrebbe delegato
> interamente a Moses, facendo levitare enormemente il potere di
> quest’ultimo. Voti favorevoli Darion, Frashlar, Bates. Voti contrari Kovas,
> Sothe, Merak, T’Li, Often, Rexen. Candidato non idoneo al programma.”
>
> “Capitano Resh Tomphson: come pregi ha ottime capacità analitiche ed è un
> buon leader, usa perfettamente i più moderni sistemi tecnologici, si sa
> districare egregiamente sia sul campo che su un piano più politico; l’unico
> difetto riscontrato è che ha già un’ottima assegnazione strategica per la
> nostra Intelligence; gli è stato affiancato anche il Comandante Garcia che
> è decisamente più un’esecutrice e donna d’azione per aiutarlo a gestire
> DS16 Gamma. Voti favorevoli: Kovas, Sothe, Merak, Bates. Voti contrari:
> Darion, Frashlar, T’Li, Often, Rexen. Candidato non idoneo al
> programma.”
>
> “Capitano Zezia Arukisa: come pregi ha un’ottima attitudine al comando,
> efficace al limite della spietatezza; come difetti ha un carattere
> facilmente infiammabile: suscettibile, irritabile, aggressiva, risulta
> praticamente impossibile la convivenza con Moses. Voti favorevoli: Kovas,
> Sothe, Often. Voti contrari: Merak, Bates, Darion, Rexen, T’Li, Frashlar.
> Candidato non idoneo al programma.”
>
> “Capitano Lasak: come pregi ha un’ottima padronanza della strategia,
> saprebbe tenere testa ottimamente a Jak’Al sia sul campo sia in una partita
> di scacchi tridimensionali; come difetti ha un eccessivo uso della logica,
> che lo porta ad essere temporeggiatore e a scontrarsi col pragmatismo di
> Moses. Voti favorevoli: Merak, T’Li, Frashlar, Often. Voti contrari: Bates,
> Kovas, Sothe, Darion. Astenuto: Rexen. Candidato da sottoporre ad ulteriore
> valutazione.”
>
> “Capitano Thorloky: come pregi ha un ottimo stato di servizio ed è quello,
> oltre Moses, ad essersi avvicinato maggiormente a Jak’Al; tuttavia si è
> fatto catturare e salvato solo dopo indicibili sofferenze. Ciò potrebbe non
> farlo restare lucido, stesso motivo per cui non è stato affidato il comando
> a Moses: evitare una guerra personale. Questo sarebbe il suo più grande
> difetto. Voti favorevoli: Bates, Frashlar, Often, Darion. Voti contrari:
> Merak, T’Li, Kovas, Sothe. Astenuto: Rexen. Candidato da sottoporre ad
> ulteriore valutazione.”
>
> Al termine della votazione, Rexen si alzò sbuffando come un cinghiale
> inferocito.
>
> “Ci vediamo in sala mensa, signori”
>
> Mentre stavano per uscire, Darion prese sottobraccio Kovas cercando di
> convincerlo a votare Thorloky.
>
> “Suvvia, capisco essere dispiaciuto per Arukisa amico mio, ma Thorloky
> rappresenta la migliore scelta, non vorrai certo portare i tuoi voti su
> Lasak? E’ ottimo, ma di una noia mortale. Mai provato a giocare a scacchi
> con lui? Ti addormenti alla decima mossa.. si studia tutte le alternative
> possibili prima di muovere persino un pedone”
>
> “Jonathan, Arukisa non avrebbe avuto questi problemi.. e se non era
> compatibile con Moses pazienza.. quel vecchio burbero avrebbe imparato a
> rispettarla o sarebbe finito a vagare nello spazio profondo senza tuta”
> ribatté con un ghigno l’andoriano
>
> “Ma dai, non si parla male dei mariti delle presenti” provò a buttarla sul
> ridere Often
>
> “Ma certo senza offesa per nessuno, cara Bernadette” incalzò Darion
> “tuttavia Kovas non mi hai risposto.. perché non Thorloky?”
>
> “Perché ha già un suo comando e per fare sì che accetti dovremmo
> trasferire buona parte del personale della USS Asgard sulla K-4 e ho già
> affrontato abbastanza riunioni per riformulare tutte le assegnazioni. È
> stato in convalescenza mesi, senza contare che se non era per il suo primo
> ufficiale non usciva vivo dal covo di Jak’Al”
>
> “Un errore può capitare a chiunque..” ribatté Darion
>
> “Certamente, ma non riesco a levarmi dalle antenne il fatto che si sia
> salvato per pura fortuna.. e per il coraggio del suo primo ufficiale. Sothe
> com’è che si chiamava il suo vice? Quello fortunato.. della doppia
> promozione.. te n’eri occupata te?”
>
> “No signore.. Often..” rispose stizzita lei, molto amica del Capitano
> Arukisa
>
> Tutti si rivolsero verso il contrammiraglio di Alpha Centauri.
>
> “Eh.. chi io? Oddio.. sì ricordo ma ehm.. il nome.. boh! Han.. Hans..
> Hansen.. Hansolo.. ah no Hansel!”
>
> “Sì e Gretel! E poi sono io il rimbambito” esclamò Darion con una grassa
> risata che contagiò anche gli altri, tranne i due vulcan.
>
> Fu proprio il commodoro T’Li a interrompere il silenzio post risata:
>
> “Si chiama Hazyel, signori.. ed è di Risa”
>
> Merak, sorpreso dalla prontezza della sua collega, finora silenziosissima,
> emise un leggero sbuffo, ma non diede a vedere la propria meraviglia.
>
> Rexen, sorpreso dall’improvviso spuntare del nome di un outsider, in grado
> di superare i veti incrociati, grugnì, ma non diede a vedere la propria
> soddisfazione.
>
> Bates, sorpresa da quel nome, pensò che Frank non l’avrebbe presa affatto
> bene. Sospirò profondamente, ma non diede a vedere la propria
> preoccupazione.
>
> ****Flashback****
>
> *San Francisco, Terra (Sol III) – Centro di addestramento Marine -
> 22/11/2386 ore 10:15*
>
> “Situazione” esclamò l’istruttore entrando nella sala attigua a quella
> degli interrogatori.
>
> Attraverso la grande vetrata a specchio poteva vedere un giovane, dalla
> corporatura fisica non indifferente, legato alla sedia al centro della
> stanza. Era completamente nudo, bagnato e visibilmente infreddolito, ma
> niente lasciava indicare che fosse spaventato o intimorito.
>
> “Candidato numero 87: Tenente JG Hazyel. Risiano. Buoni voti sia
> all’Accademia che al corso di Comando. Ottimo rendimento anche al corso
> avanzato dei corpi speciali.”
>
> Il vulcaniano di turno alla sorveglianza del ‘prigioniero’ iniziò a
> sciorinare i dati con quel modo meccanico e insensibile tipico della sua
> razza
>
> “E’ stato prelevato da una squadra tre giorni fa alle quattro del mattino
> dai dormitori della base e portato qui. Non dorme e non mangia da allora.”
>
> “Lo vedo in forma per essere lì da tre giorni!” commentò l’ufficiale con
> un tono burbero.
>
> “Ha un’ottima resistenza fisica. Alcune pratiche risiane necessitano… di
> una certa resistenza” rispose il vulcaniano senza perdere la sua flemma.
>
> “Buon per lui. Io entro, continuate a monitorare I suoi parametri fisici,
> al primo accenno di problema fate intervenire la squadra medica. Ieri
> l’istruttore Tellarite pare ci sia andato giù troppo pesante con il
> candidato.”
>
> L’uomo non attese una risposta. Uscì dalla stanza di sorveglianza per poi
> entrare in quella del prigioniero seguito da altri due uomini.
>
> “Bene bene… cosa abbiamo qui. Un ragazzino che vuole diventare un uomo?”
> commentò l’istruttore.
>
> Prima che il giovane potesse rispondere uno degli uomini gli gettò una
> secchiata d’acqua in pieno viso. Il risiano preso alla sprovvista tossì
> sputando acqua.
>
> “Grazie per la doccia. Il servizio in camera lascia a desiderare qui
> dentro…” mormorò il giovane quando riuscì a riprendere fiato.
>
> “Parli troppo per i miei gusti!” commentò il secondo uomo, un Andoriano
> enorme con un pessimo carattere colpendolo con uno schiaffo al viso.
>
> “Spero però che la vista sia di tuo gradimento…” commentò l’ufficiale
> riferito all’ambiente sporco e maleodorante in cui si trovavano.
>
> “Ho visto di peggio su Andoria..” fu la serafica risposta del tenente che
> gli fece guadagnare un nuovo pugno.
>
> Le ore passarono sullo stesso tono. Era la prova finale del corso di
> sopravvivenza. Una prova che solo chi aveva finito il corso comprendeva. Un
> segreto che tutti conoscevano, ma a cui nessuno credeva. Tutti pensavano
> che fosse una di quelle storie che si raccontavano per spaventare I cadetti
> ‘Alla fine c’è la prova della tortura’ dicevano i più anziani del corso, ma
> anche loro quando lo raccontavano non ci credevano. E invece…
>
> Dopo sei ore di interrogatorio l’istruttore capo era l’unico rimasto nella
> stanza insieme al prigioniero ormai tumefatto e sanguinante. Era una prova
> dura che poteva lasciare segni indelebili nella psiche di un uomo e
> l’istruttore doveva essere bravo a mantenere sempre un certo limite.
>
> Il Tenente Comandante Frak Moses non era mai stato bravo a rimanere nei
> limiti ed il giovane risiano lo stava mandando su tutte le furie con quella
> sua aria strafottente.
>
> “Adesso ricordo..” borbottò Hazyel sputando un grumo di sangue.
>
> “Cosa?” sbuffò Moses
>
> “Ricordo dove l’ho già vista… era con uno schianto di rossa al poligono!”
>
> Moses grugnì di rimando
>
> “Era uno spettacolo. Segretaria? Assistente? Semplice passante? Di certo
> una bellezza del genere non può essere qualcosa di più per un energumeno
> come lei. Altro che poligono, una donna come quella ha bisogno di lenzuola
> di seta e un giovane amante… magari risiano.”
>
> Moses lo colpì con più foga del dovuto. Il giovane incassò il colpo e poi
> gli fece un occhiolino con l’unico occhio ancora aperto.
>
> “Le rosse sono le migliori, hanno il fuoco dentro. E quella di fuoco ne ha
> da incendiare un pianeta. Almeno da come mi guardava!” un nuovo pugno
> ancora più forte. La mano di Moses riusciva a fatica a sollevarlo di peso
> dalla sedia, ma lo afferrava per la gola come una morsa d’acciaio.
>
> A dire il vero, Hazyel non ricordava nulla di quella giovane. Ricordava
> solo di aver visto quell’istruttore al poligono in compagnia di una rossa,
> ma non avrebbe saputo dire né che età avesse né come fosse fisicamente.
> Aveva solo trovato un appiglio per fare leva sul suo torturatore.
>
> In un vero interrogatorio sarebbe stato un ottimo modo per farsi uccidere
> ed evitare di tradire la Federazione, in questo sperava ardentemente che lo
> mettesse fuori combattimento e tutto avesse fine. Ormai era al limite, non
> sapeva più che giorno fosse o da quanto fosse li. Solo la sua testardaggine
> gli impediva di arrendersi e mettere fine alla tortura che stava subendo.
>
> La sua unica speranza era dire qualcosa che avrebbe fatto imbestialire
> quel bastardo di Moses tanto da colpirlo più forte del previsto e qualcuno
> avrebbe messo fine alla cosa.
>
> “Quando avremo finito con questa pagliacciata organizzerò uno Jamaharon
> così potrà portare la sua amichetta… però non so se poi vorrà tornare con
> lei a casa!”
>
> Fu l’unica cosa che riuscì a dire, prima che arrivassero i pugni e che per
> lui calasse il buio.
>
> Dopo pochi istanti, due uomini entrarono e bloccarono le braccia di Moses
> e lo tennero fermo saldamente, finché Hazyel non riprese lucidità, grazie
> all’intervento della squadra medica.
>
> “Il ragazzo ti ha fregato!” commentò il Tenente Comandante Vasquez che
> fungeva da supervisore durante gli interrogatori
>
> “Santo cielo! E’ riuscito a fregare il grande Moses!”
>
> Frank sbuffò infastidito e si liberò dalla presa dei due uomini che lo
> tenevano.
>
> “Non ha fregato nessuno, è stato solo fortunato!” bofonchiò prima di
> uscire dalla stanza.
>
> Vasquez guardò il risiano a terra con uno sguardo di rispetto per quello
> che era riuscito a sopportare e un ghigno divertito gli apparve sul volto.
>
> “L’hai proprio fregato… prega solo di non incontrarlo di nuovo ragazzo..”
> detto questo, uscì.
>
> ****Flashback****
>
> *San Francisco, Terra (Sol III) - Comando della Flotta Stellare –
> Commissione Servizi Segreti - 04/12/2395 ore 10:15*
>
> “Grazie Capitano Satelk, la sua relazione è stata.. come dire,
> illuminante, per molti di noi.. può andare per il momento”
>
> “Dovere Ammiraglio”
>
> I nove attesero l’uscita dell’alto vulcaniano in silenzio.
>
> Rexen fu il primo a prendere la parola:
>
> “Siete tutti d’accordo? E’ l’uomo giusto?”
>
> Il viso porcino esprimeva tutta la propria soddisfazione, ma si era
> riservato ancora un asso nella manica. Scorse in volto gli altri ammiragli
> e decise di giocarsela fino in fondo:
>
> “Fate entrare il contrammiraglio Crom”
>
> Passarono pochi minuti prima dell’ingresso del denobulano.
>
> “Carissimo amico” grugnì Rexen “faciliterebbe il suo compito logistico se
> a comandare la K-4 ci fosse un Vulcaniano o un Risiano?”
>
> Crom si allargò in un sorriso incredulo prima di rispondere:
>
> “Beh, signori, un conto è aumentare il flusso di rifornimenti verso tre
> basi stellari e alcuni pianeti e poi far partire di tanto in tanto un cargo
> verso la K-4, apparentemente senza motivo, ed un altro è indirizzare un
> flusso maggiorato verso Risa ed utilizzare una sola nave per il
> rifornimento. Sarebbe più facile e protetto, con adeguate misure per la
> sicurezza. Senza contare che, in caso di problemi, sarebbe più comodo
> convincere le unità di sicurezza planetarie a prestare soccorso ad un
> capitano Risiano in difficoltà, piuttosto che spingerle ad aiutare una
> stazione in disuso, in mano ad un ufficiale in comando sconosciuto”.
>
> Dopo qualche secondo di pausa, Crom continuò anche se non interpellato
>
> “Senza contare che, se l’ufficiale in questione è attualmente un giovane
> Comandante, tornato da poco, è giunta da Parigi comunicazione
> all’Ammiraglio Kaloethes che sarebbe fortemente gradita quanto prima una
> sua nuova assegnazione lontana dalla Terra”.
>
> Gli occhi piccoli e neri di Rexen brillavano di soddisfazione. Ringraziò
> ampiamente Crom prima di congedarlo e rivolgersi agli altri membri della
> commissione.
>
> Non ci fu nemmeno bisogno di votare.
>
> *USS Raziel – Ponte 1 – Alloggio del Capitano – 24/01/2396 ore 16:08*
>
> Hazyel si guardava riflesso con la sua nuova uniforme da Capitano. L’aveva
> indossata la prima volta al Comando quando, in una grande sala ellittica,
> si era visto insignire del grado da ben nove ammiragli, avendo come
> testimoni la sua mentore T’Li, l’immancabile Tars ed i Capitani Lasak e
> Thorloky.
>
> Quest’ultimo non aveva fatto nulla per nascondere l’orgoglio che provava
> per quel ragazzo cui doveva la vita. Lasak, dal canto suo, era apparso
> imperturbabile. Probabilmente seccato per non essere stato il prescelto,
> non solo aveva mantenuto il contegno tipico del suo popolo, ma anzi si era
> offerto di organizzare il decollo in modo che passasse completamente
> nell’anonimato.
>
> Dopo il varo, tenutosi in gran segreto, erano decollati spegnendo ogni
> trasponder o segno distintivo. Si erano portati sotto la USS Asgard di
> Thorloky che aveva preso il volo nello stesso momento. Agganciati al raggio
> traente della Asgard erano stati trainati lontano.
>
> Se un curioso avesse osservato le manovre da uno degli oblò dei cantieri
> di Utopia Planitia, avrebbe visto semplicemente una nave in fase di
> collaudo che faceva un giro di test ed un vascello della Flotta che
> decollava. Se, per caso fortuito, un altro curioso si fosse trovato a
> monitorare dei sensori, avrebbe captato solo il segnale proveniente dalla
> USS Argard in allontanamento.
>
> Una volta raggiunta la piena sicurezza, si erano congedati dal Capitano
> Thorloky ed avevano intrapreso una rotta casuale per Risa. Più volte si
> erano fermati per modificare la rotta o per effettuare test: velocità,
> sensori, sistemi, armi.. e più volte erano ripartiti rodando i motori.
>
> Il viaggio verso K-4 era stato veloce, nonostante tutto; in quindici
> giorni, con una velocità media 9 di curvatura, erano arrivati incolumi a
> destinazione.
>
> In quel lasso di tempo Tars aveva cercato di rimediare alla figuraccia con
> l’Ammiraglio. La donna teneva un atteggiamento duale: a volte stava al
> gioco, altre sembrava infastidita. Se Tars non fosse stato solo concentrato
> su se stesso si sarebbe accorto che la Bates era preoccupata per qualcosa.
> Più si avvicinavano alla base e più la donna pareva in ansia.
>
> Hazyel ne conosceva il motivo, ne avevano discusso al Comando, ma per lui
> non era un problema avere a che fare con quel vecchio orso di Moses. La
> donna, pur apparendo decisamente meno ottimista del risiano, aveva
> avvallato la sua assegnazione in quanto, pur amando e sostenendo sempre il
> marito, in fondo, non gli aveva mai perdonato del tutto di averla piantata
> per anni con i figli. La convivenza forzata con un ufficiale di comando
> così diverso dal suo essere burbero e scontroso, l’avrebbe forse aiutato a
> comprendere ciò che si era perso.
>
> Il tempo per l’attesa era quasi finito, presto avrebbero visto coi loro
> occhi la reazione di Moses. Quest’ultimo aveva appena acconsentito, con
> quel sorriso che Bernadette tanto amava, alla richiesta d’approdo della
> Raziel, mal celando lo stupore che provava a vedere la moglie seduta sulla
> poltrona di Comando. Ma quanto sarebbe durato?
>
> L’atterraggio fu guidato dal Tenente Chase, responsabile del controllo
> volo della base, che portò il timoniere a fare rotta non verso una delle
> due piattaforme d’approdo laterali, ma verso il corpo centrale, nel cui
> ventre si aprì un portellone in duracciaio, in nulla diverso da una
> qualsiasi paratia esterna, che conduceva ad un terzo hangar, di dimensioni
> ridotte, ottimamente nascosto alla vista.
>
> *Base Stellare K-4 – Empireo – Hangar 3 - 24/01/2396 ore 16:08*
>
> “Chiedo il permesso di salire a bordo.”
>
> Esclamò l’Ammiraglio Bates all’indirizzo del gruppo di ufficiali che
> stazionava in fila sugli attenti sulla soglia che segnava il confine fra la
> USS Raziel e la base ‘Empireo’. Era la procedura standard, una di quelle
> cose arcaiche che erano rimaste dai tempi dei velieri terrestri.
>
> “Permesso accordato, Benvenuto Ammiraglio!”
>
> Fu la risposta di Victoria alla richiesta della madre adottiva. Per un
> attimo, sui volti delle due donne passò lo stesso sorriso di piacere nel
> rivedersi, ma ebbe vita breve quando la voce burbera del primo ufficiale si
> fece sentire, ricordando loro cosa stava per succedere.
>
> “La vogliamo piantare con queste lungaggini? Siamo soli e non vedo l’ora
> di portarvi a cena!” Commentò Moses sbuffando.
>
> “Non siamo soli …”
>
> L’Ammiraglio sospirò e si fece da parte
>
> “Comandante Moses le presento il Capitano Hazyel, il suo ufficiale in
> comando!”
>
> L’uomo guardò la moglie sorpreso per questo suo comportamento un po’
> troppo serio. Il fatto che ci fosse anche il Capitano voleva solo dire che
> sarebbero andati a cena in quattro e finalmente avrebbe conosciuto il suo
> misterioso superiore. Aveva intenzione di iniziare con il piede giusto.
> Qualsiasi cosa gli avessero messo davanti se lo sarebbe fatto bastare. Si
> era ripromesso di fare buon viso a cattivo gioco se voleva portare avanti
> la sua missione.
>
> “TU!” esclamò con un tono minaccioso non appena i suoi occhi si posarono
> sul giovane risiano.
>
> “Io!” Un sorriso sbarazzino apparve sul volto del giovane Capitano “Quanto
> tempo Moses, è un piacere rivederla! Victoria è un piacere vedere anche te
> e i tuoi meravigliosi capelli ros…” il sorriso si spense, come se
> un’improvvisa intuizione avesse fatto capolino.
>
> “Capitano Hazyel già conosce il Comandante Winslow, nostra figlia…”
> interloquì l’Ammiraglio Bates, sospirando di nuovo.
>
> “TU!” esclamò Hazyel all’indirizzo della giovane per poi guardare Moses i
> cui occhi erano due braci incandescenti
>
> “Lei?!” gli chiese con voce strozzata.
>
> Le due donne alzarono gli occhi al cielo.
>
> *Base Stellare K-4 – Empireo – Turbo ascensore - 24/01/2396 ore 16:40*
>
> Dopo aver svolto malvolentieri i suoi incarichi ufficiali, Frank si era
> chiuso in un cupo e ostinato silenzio. Si era diretto con andatura brusca
> verso il turbo ascensore seguito da Victoria e Bernadette.
>
> Quest’ultima voleva aspettare a togliere l’uniforme da Ammiraglio e
> indossare quella da moglie per spegnere le fiamme rabbiose che stavano
> bruciando dentro al marito, Victoria invece era sinceramente preoccupata:
> sapeva che l’avrebbe presa male, ma non così male.
>
> Entrati senza dire una parola nel turbo ascensore, Frank ordinò la
> destinazione.
>
> “Ponte 6”
>
> Non appena il turbo ascensore si mise in moto, Frank diede un nuovo
> ordine, questa volta di blocco.
>
> Una volta stabilizzatesi, Moses si girò verso la figliastra con cipiglio
> turbato
>
> "Victoria tu lo sapevi! Perché non me l'hai detto?!"
>
> "Perché avresti fatto esplodere la base... magari con lui dentro."
>
> Fu la serafica risposta di lei.
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
> ========================
> Capitano Hazyel
> Ufficiale in Comando
> USS Raziel NCC-79016
> [CV]: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=138
> ========================
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> _______________________________________________ Stml14 mailing list
> Stml14 a gioco.net http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml14
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> ====================================
> Ten. Cmdr. Francis Moses
> Primo Ufficiale
> USS Raziel
> [CV]: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=139
> ===================================
> "La tecnologia migliora ogni giorno e va bene, ma di solito basta un pezzo
> di gomma da masticare, un coltellino e un sorriso." Spy game
> _______________________________________________
> Stml14 mailing list
> Stml14 a gioco.net
> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml14
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> Primo Ufficiale
> USS Raziel
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> "La tecnologia migliora ogni giorno e va bene, ma di solito basta un pezzo
> di gomma da masticare, un coltellino e un sorriso." Spy game
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