[Stml14] [1.0 - Bates - Giro di Prova]
Adm. Bernadette Bates
adm.bbates a gmail.com
Ven 22 Gen 2016 11:24:47 CET
Ecco qua, si comincia ufficialmente.
Ho cercato di essere il più "neutra" possibile, se si capisce cosa
intendo. Dopotutto, siete voi a dover scrivere la storia.
Se ho fatto qualche casino con le posizioni dei sistemi stellari, che
può essere, fatemi sapere.
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*Flashback - USS Raziel - Sala Mensa - 23/01/2396 - ore 19.27*
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"Non so se capisce quello che intendo, Signora..."
/*... quello che capisco è che non ho via di scampo...*/
"... non era davvero mia intenzione recarle disturbo, ma ho pensato che
forse, se avesse letto questa nota, avrebbe potuto farsi un'idea più
precisa..."
/*... che idea... potrei farlo deferire alla corte marziale con qualche
accusa inventata...*/
"... la situazione era veramente delicata e io..."
/*... quanto sarebbe delicata la situazione se ordinassi ad Hazyel di
metterlo dentro un siluro...*/
"... sono stato costretto, capisce? Ho dovuto fare ciò che ho fatto per
salvare la situazione..."
/*... se gli scatenassi contro Frank, nulla potrebbe salvarlo..."/
"... altrimenti non avrei mai detto..."
/*... oppure potrei dire di essere Satana... se fossi Satana la
smetterebbe?*/
"... ecco qual'è il motivo per cui l'ho detto, Signora."
Bernadette aveva raggiunto il massimo della sopportazione per quella
mezza giornata. Onestamente, se Tars avesse proseguito con la sua
manfrina anche solo un secondo di più, lo avrebbe sparato lei stessa
fuori da un portello e senza passare per l'ordine ad Hazyel. Sì, era un
ammiraglio, abituata all'azione della sua giovinezza quando alle
scartoffie odierne, ma nella vita tutto ha un limite. E la sua pazienza
l'aveva raggiunto da un pezzo.
Alzò una mano, si schiarì la gola e interruppe la filippica del tenente
nel modo meno brutale che le venne in mente. La cosa le diede comunque
una certa soddisfazione.
"Giovanotto, forse non lo crederà ma sono la fortunata proprietaria di
un'intelligenza lievemente superiore alla media e credo di aver capito
quello che sta cercando di dirmi da venti minuti. Credo che possa
bastare, la ringrazio. Consideriamo chiuso l'incidente."
Tars aprì la bocca, non ne uscì alcun suono, la richiuse.
"Signora, non ho mai messo in dubbio la sua intelligenza. Non mi sarei
mai permesso di..."
"Tenente, non ha qualche altra cosa da fare? Non è in servizio?"
"No, Signora, io..." si bloccò per un istante, apparentemente perplesso.
Il riflesso dorato della sua uniforme faceva apparire il suo cranio
pelato un po' come un melone troppo maturo.
"Qualche altra cosa? Oh, intende..."
"Già."
"Certo, certo... le auguro una buona serata, Signora."
Il deltano si alzò in fretta, abbozzò un saluto formale e si defilò
quanto piùvelocemente possibile. Bernadette sospirò. Non avrebbe mai
dovuto accettare di supervisionare quel progetto. Come sempre, era stata
colpa di Frank. A quest'ora avrebbe potuto trovarsi dalla parte opposta
del quadrante a quel favoloso congresso dove si trovavano tutti gli
ammiragli che non dovevano seguire personalmente l'avvio di un progetto
intelligence pieno fino all'orlo di testosterone e psicopatologie assortite.
Bevve distrattamente un sorso del suo caffè sperando che Tars questa
volta avesse capito l'antifona. Quando rialzò lo sguardo, di fronte a
lei c'era il neo capitano Hazyel con un sorriso sul bel volto e un
bicchiere pieno di un liquido violetto semitrasparente.
"Signora. Spero di non disturbarla."
Per la verità, Bernadette non aveva questa gran voglia di parlare anche
con lui ma si appoggiò allo schienale della sedia e fece segno all'altro
di sedersi.
"No, affatto. Mi ha appena lasciata il tenente Tars per cui, se vuole
accomodarsi, faccia pure. Ci sono novità?"
Hazyel inarcò appena le sopracciglia poi prese posto di fronte
all'ammiraglio.
"No, Signora, nulla di rilevante. Siamo perfettamente in orario.
Arriveremo alla K-4 in diciotto ore, come previsto."
"Molto bene. Non appena arriveremo a destinazione, la presenterò al suo
nuovo staff e potrà cominciare ad organizzare il lavoro delle prossime
settimane."
Bernadette bevve un sorso dalla sua tazza. "Ha letto i dossier che le ho
fornito, immagino."
"Sì, Signora. Sembrano una buona squadra, penso che si rivelerà un
incarico interessante."
Bernadette annuì distrattamente.
"Oh, non ha idea di quanto, giovanotto."
*Starbase K-4 - Sala Riunioni -12/02/2396 - ore 7.02*
Il tavolo della sala riunioni provvisoria era ingombro e Bernadette fece
scorrere lo sguardo sullo staff di comando del progetto Empireo per un
lungo, lunghissimo istante.
Era la prima volta che venivano riuniti ufficialmente tutti insieme
attorno allo stesso tavolo e, benchè lei conoscesse quasi a memoria i
dossier, ufficiali e non, di ciascuno di loro, quel quadro di insieme le
sembrò più significativo di qualsiasi scartoffia avesse letto o firmato
o entrambi.
La deliziosa casualità del destino e della genetica avevano composto uno
staff di comando quasi interamente umano, il che in sè era già una
stranezza ma non era necessariamente un problema.
Poche donne, molti uomini. E questo, contrariamente a qualsiasi battuta
sulla superiorità femminile, poteva essere un vantaggio. Durante gli
anni di servizio aveva comandato staff composti da quasi qualunque
combinazione possibile di maschi, femmine e situazioni intermedie e,
parlando in termini generali, erano le squadra a maggioranza femminile a
creare più problemi. Le donne tendono a passare con rapidità allarmante
da un rapporto di amicizia fraterna ad un odio profondissimo, senza
nulla in mezzo, senza preavviso e soprattutto senza possibilità di
ritorno. Gli uomini, in condizioni normali, sono in grado di fare a
pugni il giorno prima e discutere delle loro ultime conquiste di fronte
ad una birra sintetica il giorno successivo.
Naturalmente queste non erano condizioni normali.
Frank e Hazyel erano accomodati ai lati opposti del lungo tavolo,
rispettivamente alla sinistra e alla destra della poltroncina a capo
tavola, riservata a lei. Hazyel guardava l'ammiraglio, in attesa. Frank
fissava Hazyel. Victoria alternava occhiate al patrigno, a Bernadette e
al capitano e sembrava già leggermente esasperata dalla situazione.
Gli altri attendevano con pazienza l'inizio della riunione. Il suo
silenzio si stava protraendo già da qualche minuto, ma il suo grado
impediva loro, specialmente a quelli che erano stati sorpresi in mutande
dall'ammiraglio, di sollevare domande o obiezioni.
Fox tamburellava con le dita sul piano del tavolo e sembrava preso da
altri pensieri, Chase pareva curioso e impaziente, Naidoo era
perfettamente immobile. Il colore della pelle, la stazza e l'immobilità
lo facevano sembrare una statua scolpita. Wood gettò un'occhiata
interrogativa a Tarev e la betazoide di limitò ad annuire. La Mendel
sembrava vagamente annoiata.
Bernadette decise che li aveva fatti attendere a sufficienza. Si schiarì
la gola.
"Molto bene. Signori, vi ringrazio per la vostra presenza. So che siete
tutti molto occupati con i lavori di insediamento qui alla base, ma temo
che il resto dovrà attendere."
Una scarica di improvviso interesse percorse entrambi i lati del tavolo,
gli occhi di tutti, compresi quelli di suo marito, puntarono su di lei.
Bernadette si alzò, circumnavigò il tavolo e raggiunse l'ampio schermo a
parete su cui campeggiava il logo del comando di Flotta.
"Computer, mostrare analisi sensori 33 beta 2."
L'immagine cambiò, accompagnata da un rassicurante beep di conferma del
computer principale della base. Il logo venne sostituito da quelle che
erano inconfondibilmente delle letture sensoriali astrometriche.
Berndatte si voltò a fissare il personale, la maggioranza del quale le
rivolse uno sguardo leggermente vacuo. Se l'era aspettato. Lei stessa,
pur sapendo leggere una lettura sensori, non era un astrofisico e alla
prima vista di quei dati il suo cervello non aveva avuto alcuna
illuminante intuizione.
Lasciò passare qualche altro secondo, così che le informazioni che
evidentemente non stavano cogliendo sedimentassero un altro po'. Poi
fece per aprire bocca proprio prima di venire interrotta da Wood.
"Signora, si tratta di un'analisi stellare, giusto?"
Bernadette inarcò leggermente le sopracciglia.
"Giusto. Vuole illustrare ai suoi colleghi quello che legge, giovanotto?"
Wood si schiarì leggermente la voce, ma non mostrò traccia di esitazione.
"Per essere preciso dovrei vedere i rapporti completi, ma da quello che
si legge qui sembra un sistema con una stella che sta per trasformarsi
in supernova. A giudicare dai livelli di emissione, direi che si tratta
di un evento imminente. Forse qualche settimana..."
Bernadette annuì soddisfatta.
"Queste scansioni sono state eseguite dalla USS Leichester che si trova
attualmente in missione scientifica nel sistema Lorraine, nei pressi
della Macchia di Rovi. Stanno studiando per l'appunto la stella del
sistema che, come il comandante Wood ha giustamente sottolineato, sta
per trasformarsi in supernova. Il sistema è stato dichiarato
inaccessibile, la Leichester stessa avrebbe dovuto lasciarlo ieri, prima
che i livelli di radiazioni crescessero al punto da impedire le
comunicazioni e oscurare i sensori. Come in effetti è successo."
"Avrebbe dovuto? Non l'ha fatto?" Naidoo si mosse sulla poltroncina, le
mani poggiate sul piano mentre osservava con attenzione l'ammiraglio.
"Non lo sappiamo. Abbiamo perso tutti i contatti con la Leichester.
Queste letture sono le ultime inviate e risalgono a circa una settimana
fa. Questa notte i contatti si sono interrotti. Allo stato attuale non
sappiamo se sono rimasti per qualche motivo nel sistema e non possono
comunicare o se hanno avuto qualche altro genere di problema. Il vostro
compito sarà quello di scoprire cosa è accaduto a questa nave, se
qualcosa davvero è accaduto."
Per un attimo cadde il silenzio. Per qualche motivo nessuno pareva
particolarmente entusiasta. Nell'aria aleggiava un certo senso di delusione.
"Perchè noi?"
Bernadette ruotò su sè stessa fino a incontrare gli occhi del marito.
Oh, sapeva che non l'avrebbe delusa. "Prego?"
"Perchè noi? Non siamo di certo l'unità più vicina. E non siamo nemmeno
la più adatta a recuperare una nave scientifica dispersa. Ammesso che
non si siano semplicemente fermati da qualche parte a osservare
pulviscolo stellare."
L'ammiraglio represse un sorrisetto e proseguì.
"La missione ufficiale della Leichester è l'osservazione di questa
futura supernova, un evento scientifico raro e affascinante e via
dicendo. La Leichester però aveva anche un altro compito."
Le sue dita premettero rapide alcuni tasti e la lettura sensoriale
cambiò, così come l'umore generale dei presenti. Chase fischiò
sommessamente. "C'è un bel movimento laggiù."
"Sì, come il tenente Chase ha argutamente fatto notare, le letture
mostrano un certo traffico nella zona. Ma non si tratta del sistema
Lorraine, bensì di un'area limitrofa, più all'interno della Macchia di
Rovi. E' parecchio tempo che l'Intelligence sta monitorando la
situazione. Per questo a bordo della Leichester ci sono due loro agenti
sotto copertura."
"Cosa pensano che ci sia laggiù?" domandò Fox, sporgendosi appena in avanti.
"Dato il traffico e il genere di... visitatori che sembrano frequentare
la zona, l'opzione più probabile è anche la più classica: una base di
smistamento per il contrabbando. Di cosa, per ora non è chiaro."
"Pensano che la presunta scomparsa della Leichester sia legata alla base?"
"Forse. Di certo è sospetto che una nave con a bordo due agenti
incaricati di indagarne la natura di punto in bianco non risponda più.
Potrebbe non essere nulla, naturalmente..."
"... ma potrebbe anche esserci qualcosa sotto" concluse Victoria per lei.
Bernadette annuì. "Per questo andrete voi a cercare la Leichester.
Ufficialmente sarà la prima tappa di una crociera scientifica
inaugurale. Riceverete tutti i dettagli a bordo." Quindi si rivolse al
giovane capitano. "In quanto potete partire?"
Hazyel fece scorrere lo sguardo sul suo team, fermandosi per un istante
sulla Mendel. "Due ore, Signora."
"Bene. Questo è tutto. Siete liberi di andare. Capitano, mi aspetto
rapporti regolari nel limite del possibile, è chiaro?"
Hazyel annuì una volta ma non perse altro tempo.
"Buona fortuna, capitano. Comandante Moses, una parola, grazie."
Quando tutti si furono alzati, adeguatamente congedati e defilati,
Bernadette e Frank rimasero soli.
"Sai, ho una leggera sensazione di deja-vu," commentò lei sedendosi,
"l'ultima volta che sono andata a cercare una nave scientifica dispersa,
ho trovato qualcosa di pericoloso."
Frank non si mosse ma i suoi occhi azzurri ebbero un luccichio.
"Sciocchezze, era tutto sotto controllo. C'ero io."
"Appunto."
Un attimo di silenzio, poi suo marito riprese. "Se si tratta di lui..."
"Non ci sono prove che si tratti di lui."
"Ma se si tratta di lui, beh... tutto questo lavoro da balia sarà valso
a qualcosa."
Bernadette sospirò.
"Qualunque cosa ci sia laggiù, stai attento, Frank."
"Mpf. Io sono sempre attento. Mi conosci, mi piace la vita tranquilla."
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Contrammiraglio Bernadette Bates
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