[Stml14] F. Moses - Forlorn Hope

Mauro Fenzio oxila79 a gmail.com
Mer 30 Mar 2016 14:07:50 CEST


Il brano è stupendo.

Certo ora il mio è talmente carico di testosterone che i prende i
carcierieri e li infila nelle paratie con la sola forza del pensiero. ^_^

Ripeto brano splendido

Il giorno 30 marzo 2016 13:50, Franco Carretti <frank_moses a mail.com> ha
scritto:

> Ci sta bene una bella scazzottata :D
>
> *Sent:* Wednesday, March 30, 2016 at 1:35 PM
> *From:* "Stefano Zaniboni" <stezani a me.com>
> *To:* "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>
> *Subject:* Re: [Stml14] F. Moses - Forlorn Hope
> Complimenti Franco, eccellente lavoro, come sempre! Quindi ora possiamo
> scatenare baruffe nei bar piu’ sudici dello spazio?
>
> Stefano
>
>
>
> ===============================
> Tenente Lucius Fox
> Ingegnere Capo
> USS Raziel NCC-79016
> [CV]:
> http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino_servizio.php?id=142
> ===============================
>
>
>
>
> On Mar 30, 2016, at 11:37 AM, Franco Carretti <frank_moses a mail.com>
> wrote:
>
> Alla fine del brano un po' di chiarimenti sulla situazione sviluppatasi...
> spero di non aver dimenticato niente.
>
> Buona lettura
> =================================
>
>
> *Avamposto Commerciale DK34 - Bar - 15 febbraio 2396 ore 10.25*
> Sebbene l'avamposto fosse civile, e quindi completamente diverso dalla
> struttura inquietante della basi di classe Nor come quella di Deep Space
> Nine, era molto più bello della vecchia e desueta K4 che usavano come
> base... almeno all'esterno.
> All'interno la cosa era del tutto diversa. Passi l'hangar nel quale erano
> atterrati, pieno di merci e vociare concitato. Passi anche i corridoi,
> immersi in una penombra inquietante e pieni di sporcizia, così dissimili
> dai luminosi, anche se asettici, corridoi della loro base Empireo. Ma quel
> bar...
> "Il bar delle Speranze Perdute..." sussurrò leggendo l'insegna. Sarah che
> aspettava di trovarsi davanti, da un momento all'altro, un enorme umanoide
> peloso ululante e un contrabbandiere dal grilletto facile come in quel
> vecchio film che aveva visto di recente.
>
> Il posto era fumoso e sporco. Le pareti, che mostravano macchie di ruggine
> e di chissà cos'altro, avevano un disperato bisogno di una ripulita e di
> una buona mano di vernice... magari anche quattro. Il banco, posto al
> vertice opposto della sala rispetto alla porta e per arrivare al quale si
> doveva attraversare una serie di tavoli metallici di diversa fattura, era
> massiccio e pieno di bottiglie, stoviglie e un paio di avventori
> addormentati o forse in coma etilico. Ma fu la clientela che più attirò
> l'attenzione di Sarah.
>
> *Ladro, contrabbandiere, assassino, stupratore... assassino e
> stupratore... psicopatico...* Sarah aveva un titolo per ogni faccia che
> intravedeva nella penombra. Con un brivido si rese conto che l'intera sala
> si era azzittita non appena erano entrati e ora stavano tutti guardando
> loro. Le sembrò che un ghiacciolo le percorresse la schiena nuda. Si
> sentiva come una goccia di miele lasciata cadere in un formicaio e tenuto
> conto che lei non si era mai considerata una donna attraente, l'idea di
> essere al centro dell'attenzione la inquietò oltremisura. Non era l'unica
> donna del locale, e nemmeno fra le più svestite, ma quel posto le faceva
> apparire in mente immagini di stupri di massa e violenza. Involontariamente
> si strinse le braccia al petto e si fece più vicina al Comandante Moses per
> poi alzare lo sguardo verso di lui.
>
> "Aaaaah! Ma che bel posto!" esclamò Moses facendo schioccare la lingua
> soddisfatto e mostrando un ghigno degno del peggior cliente del bar.
> "Quanto mi mancava un bar di quelli seri!" Sarah sgranò gli occhi e voltò
> la testa alla sua sinistra per cercare aiuto nel Tenente Naidoo. Gli occhi
> dell'uomo erano guardinghi e scandagliavano il locale con un cipiglio
> minaccioso. Era evidente che nemmeno lui era a suo agio ma non era per
> niente spaventato. Il Capo Operazioni decise che era meglio affidarsi al
> capo della sicurezza per cercare protezione e tentò di staccarsi da Moses
> che invece la afferrò alla nuca con una delle sue grosse mani come se si
> trattasse di un soprabito da buttare da qualche parte.
> "Vieni ragazzina, ho voglia di bere!" esclamò Moses spiengendola verso il
> bancone. Sebbene l'azione del Primo Ufficiale fosse rude e volgare, la
> Mendel si accorse che il suo tocco era delicato e rassicurante. "Tienila tu
> Agato, ho bisogno della mani libere!" commentò l'uomo spingendola poi fra
> le braccia di Naidoo e sedendosi al bancone. Il capo della sicurezza alzò
> di peso la sua giovane collega e se la mise sulle giocchia come un
> protettore che vuole tenere d'occhio una sua prostuituta.
> "Ehi bellezza! Quì c'è gente assetata!" sbraitò il Primo Ufficiale
> all'indirizzo della barista che, ignorando le stoviglie da lavare presenti
> un po' ovunque, beveva una birra andoriana direttamente dalla bottiglia.
> Sentendosi chiamare voltò appena la testa, vagliò l'uomo che l'aveva
> chiamata e lo trovò abbastanza di suo interesse da poggiare la birra e
> muoversi nella sua direzione.
> "Dimmi tutto dolcezza, cosa posso darti?" chiese la donna appoggiando le
> mani sul bancone e mettendo in mostra un corpo degno di un atleta
> professionista. La sua "divisa" di lavoro, sembrava consistere in un paio
> di pantaloni verde militare pieni di tasche e da un gilet di pelle nera che
> sembrava pronto ad esplodere per la pressione provocata dall'esuberante
> seno di cui era dotata. Sarah arrossì quando si rese conto che stava
> fissando troppo intensamente quelle due montagne e sollevò immediatamente
> lo sguardo. Il viso della donna era sfigurato da una cicatrice che partiva
> dal sopracciglio sinistro e scendeva in verticale lungo la guancia ma la
> ferita la rendeva ancora più sensuale invece del contrario. Gli occhi di
> lei la guardarono con interesse spogliandola con lo sguardo e un sorriso
> apparve sulle labbra piene della donna.
>
> "Tu spalmata di miele!" rispose Moses riportando l'attenzione della
> barista verso di se.
> "Spiacente tesoro, mai mischiare il dovere... al piacere." commentò la
> barista lanciando un'occhiata al capo operazioni della Raziel e calcando
> sull'ultima parola. Sarah Mendel deglutì.
> "Mmpf! Che stavi bevendo?" borbottò Moses deluso indicando la bottiglia
> che aveva appoggiato sul tavolo.
> "Birra andoriana... ne vuoi una?"
> "Quella roba da ragazzini? Bah... dammi del whisky e che sia terrestre!"
> Un grosso andoriano seduto al bancone mosse le antenne nella direzione del
> Primo Ufficiale ma tornò ai suoi affari quando gli occhi di ghiaccio di
> Moses si posarono su di lui.
>
> "Dov'è quello scansafatiche di Oorpal?" chiese l'ufficiale con un tono
> burbero guardando il vecchio accanto a lui. Naidoo, nelle scomode vesti del
> braccio destro del Capitano Ingram, fece un cenno con la testa in direzione
> di uno dei divanetti del bar. Alexander e Elaina stavano dando spettacolo.
> Gli occhi di tutti erano puntati sulle forme piene della finta schiava
> oroniana e alle mani dell'uomo che sembra sempre sul punto di rivelare
> qualcosa di più agli spettatori. Sebbene i due sembrassero totalmente
> impegnati a soddisfarsi a vicenda, i loro occhi controllavano l'intera sala
> ed erano pronti a scattare al minimo segno di pericolo. Era una fortuna per
> Moses che quei due fossero una coppia, il loro spettacolino avrebbe
> distratto chiunque si trovasse nel bar così da andare avanti col piano.
>
> "Ha avuto un 'ottima idea... che ne dici Agato? Vuoi fare un ultimo giro?
> Domani questa ragazzina non sarà più dei nostri." Naidoo rise sguaiatamente
> e schioccò un sonoro bacio sulla guancia del capo operazioni che sussultò
> sorpresa. "Ehi tesoro avete della camere in questa bettola?" chiese Moses
> alla barista.
> "Naturalmente! Con o senza telecamere? Con le telecamere è gratis ma le
> riprese diventano di nostra proprietà!" rispose lei appoggiando il
> bicchiere pieno di liquore ambrato davanti all'uomo.
> "Allora con telecamere e fai una copia del video per il mio compagno, così
> avrà un ricordo per se fino al prossimo raccolto!" rispose Moses ridendo.
>
> Naidoo non fece complimenti, afferrò la chiave della camera che la barista
> gli porgeva e si caricò in spalla la collega come un sacco di patate
> dirigendosi verso il piano superiore fra i fischi di incoraggiamento dei
> clienti. Ormai il locale si era scaldato. Pur essendo mattina c'erano già
> alcuni ubriachi che cantavano e molti facevano il tifo per la coppia sul
> divanetto che sembrava non necessitare di una camera. Moses sorrise e
> grugnì soddisfatto. Adesso toccava alla ragazzina.
>
>
>
> *USS Raziel - Plancia - 15 febbraio 2396 ore 10.45*
> "Qualche notizia dal signor Moses" esordì con un sospiro Hazyel uscendo
> dal turbo ascensore tallonato da vicino dall'agente Malice che non la
> smetteva di lamentarsi di tutto il lavoro che avevano mandato a rotoli.
> "Ancora niente signore, Tombstone... ehm... il signor Cortez la aspetta in
> sala tattica." rispose DiNardo dalla postazione tattica che occupava in
> assenza del suo amico Naidoo.
> "La sua lingua la metterà nei guai prima o poi..." commentò sarcastico
> Hazyel mentre si dirigeva verso la sala in questione "L'ultimo che l'ha
> chiamato con quel nome ha chiesto il trasferimento il giorno successivo."
> DiNardo sbiancò per un attimo ma il Capitano della Raziel era certo che
> avrebbe dimenticato subito l'avvertimento mettendosi prima o poi nei guai.
>
> "Signor Cortez com'è andata?" chiese Hazyel entrando nella saletta. L'uomo
> davanti a lui era in assetto completo da battaglia. Massiccio quanto Moses,
> sebbene di almeno dieci centimetri più basso, condivideva con il suo Primo
> Ufficiale anche l'età avanzata e il pessimo carattere. All'inizio era stato
> un po' scettico ad affidare il comando ad un uomo non più giovane, uno di
> quei vecchi combattenti che non si decidevano ad andare in pensione perchè
> non si sentivano più in grado di vivere una vita normale. Piano piano
> l'aveva conosciuto e apprezzava il suo modo di fare pratico e il suo acume
> tattico, ma soprattutto apprezzava il fatto che non lo trattasse come un
> ragazzino come invece faceva Moses.
> Il volto del messicano che sembrava inciso nel cuoio, con quei suoi
> baffoni spioventi e la coda stretta da un laccio, si voltò verso di lui.
> Gli occhi di Cortez erano come quelli di Moses, occhi che avavano visto
> troppo e che lasciavano intendere di essere in grado di vedere di peggio.
> "Tutto bene signore. Gli uomini feriti stanno bene adesso. E' stata una
> sfortuna trovare in sala macchine una squadra della sicurezza... se non
> erano lì non avremmo avuto problemi." rispose l'uomo.
> "L'importante è che non siano gravi. E' stato un rischio ma andava fatto."
> Cortez fece un segno di assenso con la testa poi guardò la donna che era
> entrata con lui e che adesso indossava abiti civili, un po' meno
> appariscenti di quelli oroniani, ma che non riuscivano a nasconderne la
> bellezza.
> "Signor Cortez le presento l'agente Malice." Cortez di nuovo fece un cenno
> con la testa e la donna ebbe un brivido sotto quello sguardo d'acciaio. "Ha
> pronto un piano per la stazione?"
>
> Cortez fece scorrere la mano sopra il tavolo e poi l'alzò verso l'alto.
> Seguendo quel movimento il tavolo rispose con una planimetria
> tridimensionale della stazione.
> "Non sarà di certo facile. Non potremmo coglierli di sorpresa. A
> differenza della nave oroniana, alla stazione si aspettano sempre guai data
> la feccia che la frequenta. La sorveglianza sarà ai massimi livelli... se
> anche riuscissimo ad avvicinarci a distanza teletrasporto senza farci
> scoprire, cosa che dubito, non appena teletrasportati le forze di sicurezza
> ci sarebbero subito addosso."
> "Quindi non possiamo intervenire in caso l'away team avesse bisogno di
> assistenza." Hazyel incrociò le braccia al petto.
> "Se riuscissimo a trovare un modo per avvicinarci senza essere visti..."
> Cortez scosse le spalle per poi riprendere "Comunque ci stiamo preoccupando
> di qualcosa che non è ancora accaduto, sono certo che Francis non avrà
> bisogno di aiuto."
> Hazyel non commentò ma sorrise fra sè e sè. Cortez era l'unico che
> chiamava Moses con il vero nome, nemmeno la moglie lo faceva quasi mai, e
> di rimando il suo Primo Ufficiale era l'unico che chiamava quell'uomo
> Tombstone senza rischiare di essere mangiato vivo dal vecchio messicano. I
> due avevano condiviso diverse missioni insieme durante le quali si erano
> salvati la vita a vicenda più di una volta. Tenenvano persino un punteggio,
> che fino a quel momento era per dodici a undici per il Comandante Moses.
> In quanto al soprannome 'Tombstone' nessuno sapeva a cosa si riferisse e
> molte leggende giravano nelle squadre di incursori. Qualcuno diceva che
> Cortez tenesse nella sua stanza alla base una lapide con scritto il suo
> nome e che prima di ogni missione scrivesse la data della partenza così da
> averla pronta nel caso la missione andasse male, altri dicevano che veniva
> chiamato così a causa delle molte lapidi che costellavano la sua vita di
> incursore, altre leggende erano ancora più inverosimili ma nessuno aveva il
> coraggio di chiedere una spiagazione ufficiale.
>
> "Spero anch'io che il Comandante non abbia bisogno di aiuto, ma non
> possiamo affidarci alla fortuna. Troveremo un modo."
> "E se usassimo la nave oroniana?" propose Malice "O meglio, una delle
> navette chiuse negli hangar..."
>
> Hazyel si voltò con un sorriso e la donna ebbe un fremito di desiderio
> involontario che la rese ancora più arrabbiata con se stessa e con l'uomo
> che aveva di fronte.
> "Cosa ha in mente?" chiese il Capitano cercando di non scatenare
> l'ennesimo battibecco.
> "La nave è ormai andata. Fra i danni del vostro attacco informatico e
> quelli che ho aggiunto io ormai dovrebbe essere un rottame ambulante.
> Torniamo li e gli freghiamo una navetta, la carichiamo di assaltatori e ci
> avviciniamo alla stazione... ho ancora i codici di Xenshja, non capiranno
> nemmeno cosa li ha attaccati."
> "A quest'ora avranno preso le navette e se ne saranno andati tutti..."
> commentò Cortez.
> "Ne dubito... su quella nave c'era un discreto quantitativo di merce.
> Nessun oroniano lascerebbe tutta quella roba e scapperebbe. Sono certa che
> Xenshja, se è ancora vivo, sia ancora li ad inveire contro i suoi uomini
> per riuscire a riprendere il viaggio. E' troppo stupido per capire quando è
> il momento di svignarsela."
> "Pare un'ottima idea! Non si aspetteranno un nuovo attacco. Ci
> teletrasportiamo direttamente nell'hangar e rubiamo una loro navetta grazie
> ai codici del Capitano sottratti da Malice..." il sorriso di Hazyel si fece
> ancora più luminoso e la donna si maledisse per quel suo assurdo desiderio
> di strappargli la divisa della flotta o di ficcargli un dito nella
> carotide... uno dei due.
> "Bene..." riprese Hazyel sbattendo le palpebre di fronte allo sguardo
> della mezza oroniana che non riusciva del tutto a decifrare. "Date a Malice
> una delle nostre tute d'assalto, lei verrà con voi. Ha i codici e conosce
> la nave, ve la sbrigherete in un attimo."
> "Sarà un piacere comandare questi ragazzoni!" commentò lei lanciando
> un'occhiata a Cortez che sollevò un sopracciglio ed emise un verso 'alla
> Moses'.
> "Ah quello sbrigatevela voi... fatemi sapere chi comanda, mi fido di
> voi..." disse Hazyel uscendo dall'ufficio e aggiungendo fra sé e sé che non
> aveva nessuna intenzione di inimicarsi uno dei due facendo una scelta per
> loro. Erano abbastanza grandi da decidere da soli, ma qualcosa gli diceva
> che Malice avrebbe avuto la meglio. Tombston in fondo era un galantuomo...
> Moses l'avrebbe semplicemente ignorata.
>
> "Signor Case faccia rotta verso la nave oroniana..." ordinò il Capitano
> tornando in plancia.
> "Signore?" chiese il timoniere colto di sorpresa.
> "Il Signor Cortez ha dimenticato gli occhiali da sole, quindi torniamo a
> riprenderli." commentò Hazyel sorridendo mentre tutti gli uomini in plancia
> si guardavano fra loro confusi.
>
>
>
> *Avamposto Commerciale DK34 - Bar, Camera 015 - Contemporaneamente*
> La camera era un vero tugurio, con un arredo talmente minimale da essere
> semplicemente assente. C'era solo un grande letto a due piazze posto al
> centro della stanza e un paio di sedie che avevano l'unica funzione di
> appendi abiti. Le telecamere per le riprese erano invece all'avanguardia e
> erano anche tante. Sarah arrossì non appena comprese il loro effettivo
> scopo.
> Naidoo gettò la collega sul letto senza troppe cerimonie e si gettò sulla
> ragazza iniziando a baciarla sul collo e toccarla ovunque. O almeno era
> quello che sembrava a chi guardava il video.
> Dopo un primo momento di panico, durante il quale la ragazza si era
> irrigidita come una paratia di duranio, Sarah si rese conto che Naidoo non
> la stava nemmeno sfiorando. Le mani del capo della sicurezza e la sua bocca
> erano ad almeno un centimetro di distanza dalla sua pelle.
> "Beh? Sveglia!" commentò burbero l'uomo seduto sulla ragazza mentre si
> toglieva la giacca e la maglia rimanendo seminudo. Sarah ebbe un brivido.
> La pelle color ebano e i muscoli perfettamente scolpiti lo facevano
> assomigliare alla statua di un dio antico e selvaggio. Per quanto Sarah
> amasse altri generi di forme, non poteva negare che le facesse un certo
> effetto. Uno al quale non era molto abituata a dire il vero.
> Lei si tolse la cintura e il semplice gilet di pelle colorata che
> indossava sopra il 'vestito' da schiava che le era stato replicato sulla
> Raziel ed arrossì di nuovo ben sapendo che Naidoo, adesso, poteva
> praticamente vederle il seno nudo. Non che ci fosse molto da vedere a dire
> il vero... nella sua mente passò immediatamente l'immagine della dottoressa
> Tarev vestita come lei e del suo corpo così sensuale. Per distrarsi da
> quell'immagine lanciò gli abiti appallottolati verso la parete.
>
> La cintura colpì il muro con un tintinnio metallico e qualcosa emise un
> suono di disappunto.
>
> I successivi cinque minuti furono dannatamente difficili per i due
> colleghi. Naidoo cercava di non guardare e non toccare e Sarah cercava di
> emettere qualcosa di simile a gridolini di piacere. Il tutto nel tentativo
> di far sembrare quei preliminari abbastanza realistici da distrarre un
> eventuale 'guardone'. Dopo cinque minuti una palletta luminosa e trillante
> sbattè contro la fronte di Naidoo emettendo dei versi di minaccia.
> "Aih! Piantala Cippy! E' andata?" chiese l'uomo guardando le telecamere.
> Sarah sgusciò fuori dal letto e si avvicinò ad una paratia. Premette il
> pollice su una piastra che scivolò di lato rivelando una piccola stazione
> di manutenzione. "Si tutto bene, Cippy è riuscito ad entrare e sta mandando
> il video che abbiamo creato con le nostre fisionomie e... oddio!" esclamò
> la giovane arrossendo.
> "Che succede?" chiese Naidoo avvicinandosi.
> "Niente!" esclamò lei poggiando una mano sul piccolo monitor per
> nascondere le immagini estremamente esplicite che stavano andando in onda.
> "Fai quello che devi." Le disse il capo della sicurezza porgendole la
> giacca per coprirsi.
> Sarah si scosse dall'enorme imbarazzo e iniziò il suo assalto informatico
> alla stazione.
>
>
>
> *Avamposto Commerciale DK34 - Bar - Alcuni minuti dopo*
> "Bene, bene, bene... questo posto si fa sempre più interessante!" commentò
> Moses quando tre enormi Gorn fecero la loro comparsa nella sala principale.
> "Stai attento dolcezza, quello è Po'Kar, il Capitano della nave Gorn
> attraccata alla stazione e con lui c'è Ta'Kur che è ancora più bastardo di
> lui... è strano che siano insieme, quei due non si sopportano." la barista
> lanciò un'occhiata sospettosa verso Moses. Era il proprietario di un bar
> per delinquenti e non era un'idiota, sapeva quando i guai stavano arrivando.
> "Non hai niente di meglio da fare?" le disse il Primo Ufficiale della
> Raziel lanciandole un'occhiata ammonitrice. La donna capì al volo e si
> allontanò da lui.
>
> "Tu devi essere Ingram!" esclamò Po'Kar accentuando le esse in un sibilo
> prolungato.
> "Presente! E tu devi essere il Capitano di quella bellezza parcheggiata
> fuori della base." il tono amichevole di Moses prese alla sprovvista il
> Gorn che mosse il muso in un cenno di assenso. "Cosa posso fare per voi?"
> "Ci hanno detto che hai un carico interessante, volevamo fare due
> chiacchiere!" si intromise Ta'Kur guadagnandosi un ringhio dal suo Capitano.
> "Purtroppo il carico è già stato promesso dal padrone della stazione...
> sapete com'è fatto Serak, se vendo il suo carico ad un altro potrebbe
> diventare molto dispiaciuto."
> "Abbiamo degli interessi in comune con Serak, potrebbe essere interessato
> ad uno scambio di altro genere. Tu dai qualcosa a me e io do qualcosa a te
> che può interessare a Serak. Per lui non fa differenza, gli basta avere il
> suo guadagno."
>
> Moses sembrò riflettere sulla proposta e dopo un po' tornò a fissare il
> Gorn "Che cosa avresti da offrire?"
> "Non qui... Gli hangar sono un posto più tranquillo per risolvere
> questioni delicate." rispose Po'Kar girando il muso verso gli altri clienti
> del locale.
> "Mi sembra un'ottima idea. Oorpal!" esclamò all'indirizzo di Wood che non
> si era perso nemmeno una parola di quello che era successo ma che finse di
> sobbalzare sentendo il suo nome. "Muovi il culo e porta l'oroniana sulla
> navetta. Fra qualche ora partiamo per preparare il carico."
> "Ma capo! Pensavo di prendere una stanza!" obbiettò l'umano.
> "Se non fai quello che dico racconto alla tua amichetta betazoide a chi
> regali quei tuoi profumi tanto costosi!" ghignò Moses avviandosi verso la
> porta del locale seguito dai tre Gorn.
> "Amichetta betazoide? Quale amichetta betazoide?" strillò l'oroniana
> iniziando con lui una discussione che si protrasse fin dentro il turbo
> ascensore e che avrebbe portato tutti all'hangar fra le risate dei clienti
> del bar.
>
> Il viaggio fino all'hangar fu breve quanto ricco di eventi. La schiava
> oroniana espresse tutto il suo disappunto sulla scoperta dell'esistenza di
> una fantomatica betazoide e fu ben lieta di esprimere tale disappunto
> usando un colorito vocabolario di insulti che fece sbiancare il giovane
> Oorpal e strappò un sorriso di apprezzamento al Primo Ufficiale. Per
> finire, la ragazza prese una fialetta dalla cintura e, dopo un insulto
> particolarmente articolato, lanciò la fialetta contro il suo ex amante.
> "Ecco riprenditi questo piscio di targ che tu chiami profumo!" anche se lo
> spazio non era così tanto, soprattutto a causa dei tre Gorn che con la loro
> mole riempivano quasi tutto l'ascensore, Oorpal fu lesto a schivare il
> lancio e la fialetta si infranse contro la dura corazza della guardia Gorn
> più vicina a loro. Un profumo speziato e fastidioso impregnò l'intero
> scomparto un attimo prima che le porte si aprissero.
> "Tieni buona questa vipera!" sbraitò Moses mentre Wood cercava di bloccare
> le braccia di Tarev e portarla fuori dall'ascensore.
>
> "Mi scuso per l'incidente... ci penserò io a punire quell'idiota!" Si
> scusò il finto Capitano Ingram all'indirizzo dei tre energumeni. Ma i Gorn
> sembravano non ascoltarlo, la loro lingua saettava dentro e fuori dai loro
> musi e i loro occhi sembravano un po' fuori fuoco.
>
> "Nessun... nessun problema Capitano." borbottò Po'Kar "Sono cose che
> succedono... credo..." il Gorn scosse la testa come se volesse schiarirsi
> le idee e Moses ne approfittò.
> "Da questa parte, così potremmo parlare in tutta tranquillità." li incalzò
> Moses portandoli verso un'area stoccaggio dell'hangar. I rumori in
> quell'area erano molto forti e avrebbero ridotto la possibilità di essere
> uditi da estranei.
> "Allora cosa avete da offrire?" Moses lanciò un'occhiata alla spalle dei
> Gorn e vide un'ombra che si muovevano fra le merci.
> "Come?" chiese Ta'Kur scuotendo la testa.
> "Cosa mi date in cambio del mio carico di schiavi?" chiese ancora Moses
> incrociando la braccia al petto.
> "Abbiamo dei cristalli di Yaba mazariti che potrebbero valere più del
> carico di schiavi."
> "Yaba? Sei impazzito? La Flotta Stellare ci mangerebbe vivi se scoprisse
> un carico del genere sulla mia nave!" commentò Moses seguendo il movimento
> dell'ombra con la coda dell'occhio. "E comunque perchè non lo vendete
> direttamente voi a Serak?"
> "Noi..." Po'Kar scosse di nuovo il muso frastornato "Il ferengi non sa dei
> cristalli, pensavamo di portarli nel territorio klingon e venderli lì, ma
> siamo stati richiamati sul nostro pianeta ed è meglio non arrivarci con un
> carico simile. Ma degli schiavi ci farebbero molto comodo. Potremmo farci
> contenti a vicenda... tu vendi i cristalli a Serak o li porti ai klingon,
> noi prendiamo il tuo carico e lo rivendiamo su Gornniska."
> "Sai non capisco proprio perchè dovete incasinarvi così tanto..." commentò
> Moses sapendo bene che Po'Kar si stava letteralmente arrampicando sugli
> specchi. Molto probabilmente il loro intento era fingere una transazione e
> poi, una volta che il carico di schiavi fosse alla stazione avrebbero
> ucciso tutti i supposti contrabbandieri e preso il carico, ma il composto
> lanciato dalla dottoressa Tarev stava facendo il suo lavoro e ora quei
> sauri erano alle prese con uno stordimento che gli permetteva solo di
> borbottare qualche insulsa scusa.
>
> "Ingram amico mio!" la voce di un ferengi fece voltare il gruppo.
> "Ziral cosa ci fai tu qui?!" esclamò Ta'Kur guadagnandosi una zampata sul
> muso da parte del suo capitano.
> "Ma come Po'Kar? Ti avevo detto che avevo degli affari da sbrigare alla
> stazione e contatti da incontrare. Il Capitano Ingram è uno di questi!" il
> ferengi lanciò un'occhiata a Moses e fece luccicare una barra di latinum
> che teneva fra le dita.
> "Ziral era ora che arrivassi! Stavo per andarmene..." commentò Moses come
> se conoscesse quell'essere da una vita.
> "Non te ne andresti mai senza avermi prima ascoltato, sai bene che
> ascoltarmi ti porterebbe un mucchio di latinum!" rispose questi con un
> sorriso malifluo.
> "Spero sia un mucchio di latinum!" i due si guardarono come per valutarsi
> a vicenda e alla fine il ferengi fece un segno di assenso con la testa.
> "Aspettavi al bar, devo inviare un messaggio alla mia nave e poi ti
> raggiungo così parliamo. In quanto a voi amici, mi dispiace ma non sono
> interessato." detto questo Moses lasciò i tre gorn imbambolati vicino a
> delle casse e si dileguò nella direzione opposta di Ziral.
>
> Giunto a metà strada il Primo Ufficiale della Raziel si fermò e controllò
> che nessuno fosse nei paraggi. L'ombra che aveva intravisto poco prima
> sembrò materializzarsi dal nulla rivelando il deltano Tars.
> "Sembra che il composto della dottoressa abbia funzionato a meraviglia."
> commentò tornando a nascondere il pugnale all'interno dello stivale.
> "Forse era anche troppo forte" rispose Moses "Per poco non svenivano."
> "Chi diavolo era quel ferengi?" chiese l'incursore indicando con il
> pollice nella direzione dell'ascensore in cui era sparito Ziral.
> "Non ne ho la più pallida idea, ma a quanto pare si conoscono. La faccenda
> si sta facendo complicata... torno subito al bar, speriamo che la ragazzina
> abbia terminato con la sua intrusione, non è per niente sicuro rimanere qua
> ancora per molto."
> "Cosa vuole che faccia? Dico a Wood di raggiungerla?" chiese Tars
> guardando il suo ufficiale superiore.
> "No, se la situazione si scalda non potremmo avere aiuti dalla Raziel e
> quindi è meglio rimanere più uniti possibile. Devo scoprire qual'è il gioco
> dei Gorn, qualcosa mi dice che il proprietario della stazione sia
> interessato a prendere il nostro ipotetico carico senza pagare e questo mi
> fa pensare che si conoscano parecchio bene. Forse abbiamo trovato il
> contatto che cercavamo."
> "Pensa che sia un uomo di Jak'Al?"
> "Non è ancora certo che ci sia di mezzo lui, o per lo meno che sia
> direttamente interessato alla cosa. Io vado, tu torna alla navetta e stai
> pronto a tutto." dopo un cenno affermativo Tars tornò a scomparire fra le
> ombre.
>
>
>
> *Avamposto Commerciale DK34 - Navetta Devil's Punch - Contemporaneamente*
> "Ho bisogno di una doccia per togliermi di dosso il puzzo di quel posto."
> Commentò Elaina buttandosi su una delle poltroncine della navetta. Stese le
> lunghe gambe affusolate e distese il corpo arcuandolo come una gatta al
> sole.
> Alexander rimase incantato ad osservarla. Come ogni giorno da quando
> l'aveva incontrata.
> "Ricordati di respirare Al..." commentò Elaina sentendo il desiderio del
> compagno arrivarle addosso come un vento impetuoso.
> "La fai facile tu..." commentò lui avvicinandosi e passandole la punta
> delle dita sul ventre piatto colorato di verde.
> "Se fai il bravo potrei anche tenere questa pigmentazione per una serata
> in più." Commentò lei mentre un brivido le percorreva il corpo al contatto
> della mano dell'uomo.
> "Fare il bravo vuol dire che mi devo allontanare o avvicinare?" chiese
> l'ufficiale scientifico con un sorriso che la dottoressa adorava così tanto
> in lui.
> "Dai smettila di toccarmi, sono sudata!" lei tentò senza troppa
> convinzione di allontanare la mano di Wood dal suo corpo.
> "Io ti toccherei anche se brulicassi di scorpioni." commentò lui
> sussurrandogli quelle parole all'orecchio.
>
> "Andiamo muovetevi!" una voce all'esterno della navetta attirò
> l'attenzione dei due amanti che si alzarono di scatto. Dal buoio
> dell'interno potevano vedere chiaramente cosa stava succedendo all'esterno.
> Una fila di prigionieri, almeno una decina e con abiti strappati e malconci
> della flotta, stavano percorrendo una delle zone meno illuminate degli
> hangar, proprio di fianco alla Devil's Punch.
> "Della Leicester era rimasto ancora qualcuno vivo..." commentò la
> dottoressa guardando i prigionieri scortati da due Gorn.
> "Maledizione! Probabilmente erano stati portati via per essere
> interrogati... cosa facciamo?"
> "Li seguiamo e poi al momento giusto li liberiamo naturalmente." Rispose
> la Eliana aprendo il portello e uscendo.
> "Ci avrei scommesso..." I due seguirono il gruppo.
>
> "Signori il Comandante Moses ha detto di aspettarlo qui, quindi mettetevi
> comodi e..." Tars guardò l'interno della cabina e si grattò la testa "E ora
> dove sono finiti quei due? Moses mi mangerà vivo..."
>
>
>
>
>
>
> ================================
> Alcuni chiarimenti dato che la situazione sembra un po' ingarbugliata,
> anche se non complicata.
>
> 1. Ziral, il ferengi, ha sentito i gorn parlare e sa che vogliono
> ucciderlo. La mia idea è che il poveretto sta tentando di salvarsi e quindi
> ha pensato di trovare qualcuno che lo portasse via in fretta dalla
> stazione. Facendo domande in giro ha scoperto un certo Capitano Ingram e ha
> intenzione di pagarlo per farlo scappare, per questo ha chiesto a Moses di
> incontrarsi al bar facendo credere ai gorn che uno dei contatti che doveva
> incontrare era proprio lui.
>
> 2. Po'Kal, il capitano Gorn, aveva intenzione di carpire da Ingram la
> posizione della sua nave schiavista per poterla poi attaccare. Nel caso il
> sotterfugio non funzionasse aveva intenzione di "rapirlo" e convincerlo poi
> a suon di torture... il liquido preparato dalla dottoressa li ha però
> confusi e quindi Moses si è salvato ma ora sappiamo che il capo della
> stazione è probabilmente in combutta con i gorn e quindi con Jak'Al
>
> 3. Sapendo che in caso di pericolo sarebbe stato impossibile per la Raziel
> aiutare l'away team, Hazyel ha pensato bene di preparare un piano di
> emergenza. Grazie a Malice e (si spera) recuperando una navetta oroniana
> possono imbarcare gli assaltatori per tentare un salvataggio lampo in caso
> di necessità (non è detto che sia necessario ma almeno sappiamo che c'è un
> modo)
>
> 4. Sarah Mendel sta assaltando il database informatico della stazione per
> carpire tutte le informazioni che può sulle azioni criminali di Serak e dei
> suoi contatti con Jak'Al
>
> 5. Eliana e Alexander stanno andando a cacciarsi nei guai per salvare dei
> prigionieri
>
> 6. Tars non sa che fare
>
> Naturalmente sta al prossimo decidere se sviluppare una di queste cose o
> tutte insieme... auguri :)
>
>
>
>
> ====================================
> Ten. Cmdr. Francis Moses
> Primo Ufficiale
> USS Raziel
> [CV]: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=139
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> "La tecnologia migliora ogni giorno e va bene, ma di solito basta un pezzo
> di gomma da masticare, un coltellino e un sorriso." Spy game
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