[Stml14] [Moses - 04.00] Mosca andata e ritorno.
marco.tassinari94 a email.it
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Sab 14 Gen 2017 13:52:24 CET
Come solito Franco hai scritto un brano da 10 e lode! Bello, avvincente e
ammettiamolo Tombstone farebbe paura anche a Moses, giusto? =P
--------- Original Message --------
Da: "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>
To: "stml14 a gioco.net" <stml14 a gioco.net>
Oggetto: [Stml14] [Moses - 04.00] Mosca andata e ritorno.
Data: 14/01/17 11:58
Ecco qui il teaser, spero possa andare. Se avete domande ne parleremo in
ML.
Buona lettura
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Gol'yanovo, Mosca - 10 gennaio 2397 ore 22:12
Odore di chiuso misto a sudore, fumo di sigarette e altre schifezze non ben
identificabili. Le fascette di plastica che legavano le braccia alla sedia,
mordevano la carne in profondità. Le mani erano ormai diventate delle
appendici insensibili.
Stava attendendo da due ore ormai. Due ore lunghe e piene di pugni e calci.
Sputò un grumo di sangue e cercò di muovere la mascella
indolenzita.
"Che fine ha fatto Gregoy?" chiese il tizio grosso che lo aveva malmenato
fino ad un attimo prima.
"Arriva..." rispose l'altro che lo aveva malmenato per le due ore precedenti
e ora era stanco.
Non riusciva a vederli bene, vuoi per la scarsa illuminazione, vuoi per gli
occhi gonfi.
Frattura del setto nasale e almeno due costole rotte. Pensava che ci
sarebbero andati giù più pesanti ma invece Gregoy aveva dato
ordini differenti... forse per avere il privilegio di farlo fuori
personalmente.
L'energumeno alzò il pugno per un altro momento di antistress, ma il
rumore della porta che si apriva lo bloccò con il braccio alzato. I
due si voltarono guardinghi e il prigioniero strizzò gli occhi per
poter vedere chi era arrivato... inutilmente.
"Bene, bene, bene..." Gregoy, capo indiscusso del sindacato russo, aveva una
voce estasiata. Assassino, trafficante d'armi. Qualsiasi cosa fosse reato
lui l'aveva fatto... anche più di una volta. Per anni tutte le
polizie della terra avevano cercato di mettergli le mani addosso, compresa
la sicurezza della flotta stellare quando si è scoperto immerso fino
al collo nei traffici illeciti con il dominio. Tutto inutilmente.
Gregory era intoccabile in quella che una volta era l'antica russia. Nessuno
poteva avvicinarlo senza che lui non lo sapesse e nessuno si era mai
avvicinato così tanto da poterlo almeno vedere in faccia... e
rimanere vivo almeno.
Tutti tranne due uomini.
Uno dei due uomini era legato ad una sedia... forse Gregoy avrebbe
cancellato una delle due macchie nel suo altrimenti perfetto curriculum.
Il secondo uomo della lista invece era un'altra storia... ogni volta che
Gregoy veniva a sapere che Lui tornava sulla terra, il criminale russo si
faceva venir voglia di controllare i suoi affari ad un sistema solare di
distanza. Due anche meglio.
Ma ora erano solo loro due.
"Gregoy apprezza la tua visita!" commentò il russo assaporando il
momento.
"Ancora a parlare di te in terza persona?" rispose il prigioniero sollevando
lo sguardo.
"Gregoy tenta da anni di mettere le mani addosso al suo federale
preferito..." l'uomo parve non ascoltarlo continuando il suo personale
monologo. "Certamente questa volta Gregoy non fallirà!"
Il russo fece un cenno ad uno degli uomini della sua scorta che gli porse
un'arma vecchio modello. Una pistola di almeno quattro secoli prima.
"Gregoy ama le vecchie armi. Armi da uomini. Non quei pezzi di plastica che
sparano raggi colorati... armi da bambini quelle. Se fosse stato qualcun
altro Gregoy avrebbe lasciato che Victor e Vassily facessero il lavoro..."
il russo lo guardò con un sorriso "Ma per il mio tenente preferito
farò un eccezione!" commentò sollevando l'arma e puntandola in
mezzo agli occhi del prigioniero.
Naidoo guardò la bocca dell'arma da fuoco e poi gli occhi del suo
assassino.
--Flashback--
Base Stellare Empireo, Sala tattica - 27 dicembre 2396 ore 21:25
"Ne sono sicuri?" chiese Moses all'ammiraglio Bates per l'ennesima volta.
"Certo che ne sono sicuri comandante, altrimenti non vi avrei nemmeno
interpellati!" rispose piccata la donna. Trovava fastidioso l'abitudine di
suo marito di dubitare di qualsiasi informazione che lui personalmente non
aveva verificato. Gli occhi di Moses mandarono un bagliore di divertimento e
la donna sbuffò. La stava stuzzicando... più tardi
gliel'avrebbe fatta pagare. Magari in privato.
"Capitano è indispensabile pendere sul serio questa minaccia -
continuò l'ammiraglio - una minaccia di attacco terroristico non
è da prendere alla leggera."
"Sono d'accordo con lei - confermò Hazyel accavallando le gambe con
fare pensieroso - ma il signor Moses ha ragione... non è una cosa
normale un attacco terroritico sulla terra. Avete i vostri problemi come
tutti, ma il terrorismo ve lo siete lasciati alle spalle da secoli ormai.
Sappiamo chi sta organizzando tutto?"
"Dalle voci pare sia una fazione anti federale e soprattutto xenofoba. 'La
terra ai terrestri'... una di quelle cose assurde e radicate fra le persone
con un basso livello culturale. Il razzismo abbonda fra gli stupidi. Ma i
segni di un attentato sembrano tutti presenti: acquisti di materiali
sospetti, aumento di traffico su canali sospetti..."
"Che tipo di attacco vi aspettate?" la interruppe Moses.
L'ammiraglio Bates guardò gli uomini e le donne sedute nella stanza
"Una bomba sporca..."
Naidoo fischiò fra i denti e Moses s'incupì.
"Mi potete spiegare meglio?" chiese Sarah Mendel sentendo che l'aria nella
stanza si era fatta di colpo gelida.
"E' un tipo di arma molto antiquato e pericoloso." si intromise l'ingegnere
capo "Sono armi radiologiche progettate per spargere materiale radiattivo in
una vasta area. Non sono devastanti come un'arma nucleare ma sono molto
più difficili da individuare."
"Ma ormai non provocherebbe più i danni che dovrebbe. Nel giro di un
mese saremmo in grado di eliminare tutta la contaminazione. Non voglio dire
che non sia pericoloso - si affrettò a dire Wood sollevando le mani -
ma se io volessi provocare distruzioni troverei certamente metodi migliori."
"Migliori forse, ma anche più facilmente idividuabili."
commentò Naidoo "Tutti i materiali che al giorno d'oggi potrebbero
provocare grandi distruzioni sono mantenute sotto stretto controllo. Le
vecchie scorie radiattive invece sono un altro paio di maniche."
"Esatto!" riprese l'ammiraglio Bates "E qui veniamo direttamente a lei
tenente Naidoo. Lui sollevò un sopracciglio sorpreso. "Abbiamo saputo
chi sta fornendo il materiale ai terroristi."
"Gregoy..." sibilò il capo della sicurezza con un ringhio animale.
"Vedo che si ricorda di lui..." confermò la donna.
"Gregoy Golubev?" chiese Moses sorpreso e ebbe in risposta un cenno di
assenso dalla moglie.
"Potete spiegare? Chi è questo Gregoy?" domandò Hazyel.
"E' una leggenda metropolitana. Lo spauracchio che le mamme criminali
raccontano ai loro figli quando fanno i cattivi. 'Comportati bene o Gregoy
verrà a prenderti per farti diventare come lui!'" rispose Moses con
un grugnito.
"La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stato
convincere il mondo che lui non esiste." commentò Naidoo
accigliandosi.
"E come catturiamo qualcuno che nessuno al mondo riesce a trovare?" gliese
la dottoressa Tarev con un brivido.
"Sembra che qualcuno ci sia... e che Gregoy abbia un conto in sospeso con
lui." rispose la Bates.
"Quindici anni fa circa, quando ancora ero nella squadra omicidi di
Pretoria, incrociai Gregoy per pura fortuna. Riuscii quasi a catturarlo ma
sfuggì all'ultimo momento. Ha anche tentato un paio di volte di farmi
uccidere, ma da quando sono entrato nella flotta stellare non ho più
sentito parlare di lui." spiegò Naidoo "Credo di essere l'unico ad
averlo visto in faccia."
"No..." la voce di Cortez raggiunse gli altri raggelandoli. Tombstone non si
sentiva mai: non interrompeva, non faceva domande, non dava suggerimenti.
Era come un'arma, un affilato coltello da combattimento, lasciato su un
tavolo in attesa di essere usato. "Anch'io ho avuto il piacere di
incontrarlo." terminò con un tono inespressivo che fece rabbrividire
Elaina.
Visto che tutti lo guardavano fu costretto a dare una spiegazione e lo fece
con un tono neutro e incolore. Durante tutto il racconto i suoi occhi erano
persi nel vuoto e la sua voce rimase distaccata.
"Adesso ogni volta che arrivo sulla Terra passo almeno una settimana in
russia a cercarlo, ma da quel che so, ogni volta che io arrivo, lui parte
per una meta il più lontano possibile dal pianeta." terminò
Cortez.
"Chissà perchè..." commentò Fox deglutendo per
l'agghiacciante racconto e guadagnandosi un'occhiataccia dalla Mendel.
"Secondo quello che si dice in giro: Satana in persona cerca Gregoy per
strappargli il cuore con un cucchiaino..." commentò Moses con un
ghigno.
Fra lo stupore di tutti Cortez aprì il taschino della divisa tattica
e gettò sul tavolo un cucchiaino da dolce. "Per non dimenticare..."
spiegò Tombstone senza cambiare espressione.
"Err... ehm. Ok." balbettò l'ammiraglio presa un po' alla sprovvista
dalla situazione.
"Mi perdoni ammiraglio, ma ancora non mi è chiaro. Come lo troviamo?"
chiese di nuovo il medico di bordo.
"Farò da esca." affermò lapidario Naidoo.
"Si farà uccidere!" commentò Wood.
"E' l'unico modo di prenderlo. Se io arrivo alla sua portata non si
farà scappare l'occasione. Basterà un piccolo incarico di una
settimana presso la base a Mosca... qualcosa di improvviso e tanto breve da
non dargli tempo di pensare. Una volta che i suoi uomini mi avranno preso
voi mi seguirete e noi prenderemo lui."
Tutti guardarono il Capitano Hazyel che osservava intensamente Naidoo
dall'altra parte del tavolo. Alla fine acconsentì con uno sguardo di
ghiaccio negli occhi.
"Cercate solo di non arrivare tardi..." mormorò Naidoo.
Hazyel e Moses fecero un live cenno di assenso.
Gol'yanovo, Mosca - 10 gennaio 2397 ore 22:23
"Hai niente da dire a Gregoy prima di morire?" chiese l'uomo con un ghigno
di sufficienza.
"Si..." Nidoo sputò di nuovo del sangue a terra e poi tornò a
guardarlo negli occhi "Gregoy Golubev ti dichiaro in arresto!"
Le luci si spensero all'improvviso. Nessun rumore, solo qualche grugnito nel
buio. Corpi umani che cadono. Poi un farò si accese illuminando con
la sua luce azzurrina i due contendenti.
Gregoy aveva ancora l'arma puntata sul volto di Naidoo ma decine di puntini
rossi danzavano sul sul corpo e sul suo volto. Al di fuori del perfetto
cerchio creato dalla luce, forme più nere dell'oscurità si
muovevano silenziose con occhi verdi che risplendevano raccapriccianti. Il
criminale deglutì e rimise la sicura alla pistola. Una mano emerse
dal buio e gliela tolse lentamente.
"Non potete fare nulla a Gregoy. Gregoy sarà libero in breve
tempo..." commentò il russo con un sorriso.
"Non questa volta... tu parlerai. E ci diari tutto quello che vogliamo
sapere della bomba sporca." lo avvertì Naidoo mentre qualcuno dal
buio tagliava i legacci che lo trattenenvano alla sedia.
"Gregoy non parla!" rispose lui con sicurezza mentre un tintinnio metallico
si avvicinava nell'oscurità.
"Oh Gregoy, tu parlerai... eccome se parlerai" sorrise Naidoo guardando il
buio e pregustandosi quello che stava per accadere.
L'uomo in tuta da combattimento aveva il viso nascosto dall'elmo, ma il
cucchiaino d'acciaio che batteva ritmicamente contro il fucile laser che
portava a tracolla era inconfondibile.
Gregoy lanciò un grido di terrore e cercò di scappare ma altre
mani lo afferrarono e lo trascinarono nell'oscurità. Il suo grido fu
troncato di netto.
"Tu sei pazzo fratello!" commentò DiNardo aprendo la visiera
dell'elmo "Hai rischiato grosso..."
"Una normale giornata d'ufficio." rispose il capo della sicurezza
appoggiandosi all'amico.
"Pensi che parlerà?" domandò il suo vice passandogli un
tricorder lungo il corpo e facendo una smorfia per le condizioni del suo
compagno.
"Probabilmente racconterà anche le marachelle che faceva da ragazzino
- intervenne Moses uscendo dal buio - Aveva un terrore folle di Cortez.
Sicuramente racconterà tutto. Fatti dare un'occhiata dalla
dottoressa, non hai un bell'aspetto." terminò il Primo Ufficiale
guardando le tumefazioni del viso.
"Naidoo a Raziel, due da far risalire." chiamò Naidoo appoggiato
ancora alla spalla del suo vice. Un attimo dopo i due sparirono in una
cascata di luci.
"Pensi che sia un semplice attacco terroristico?" chiese Hazyel togliendosi
il casco della tuta e guardando Moses negli occhi.
"Mmpfh... Potrebbe essere ma qualcosa mi dice che catturare Gregoy è
stato solo il primo passo. E che i terroristi non centrano nulla in questa
storia."
"E' quello che penso io. Vai con gli altri e assicurati che Cortez non
faccia fuori il russo... almeno non prima di aver parlato." commentò
sarcastico.
Moses mostrò un sorriso da lupo e si dileguò nel buio.
"Hazyel a tutte le squadre. La festa è finita per ora... tutti a
casa."
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Ten. Cmdr. Francis Moses
Primo Ufficiale
USS Raziel
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"La tecnologia migliora ogni giorno e va bene, ma di solito basta un pezzo
di gomma da masticare, un coltellino e un sorriso." Spy game
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