[Stml14] 04.06 - HAZYEL - Nulla è ciò che appare

Ilenia De Battisti fulmine791 a gmail.com
Ven 3 Mar 2017 01:04:07 CET


Letto rapidamente ma mi è piaciuto ^_^
Bella la parte in cui la mia si voleva rifiutare di mettere i tacchi..
effettivamente è molto da lei! ^__^

Il giorno 2 marzo 2017 23:16, Vanessa Reis Squirtaker <
Vanessa_Reis_Squirtaker a outlook.it> ha scritto:

> *FLASHBACK*
>
> *USS Raziel*
>
> *Ponte 1 – Ufficio del Capitano*
>
> *12 gennaio 2397, ore 12.00*
>
> “Comandante Mendel isoli il mio ufficio. Livello di protezione massimo.
> Dall’esterno deve risultare vuoto”
>
> =^=Ricevuto Capitano.. un attimo solo.. tre.. due.. uno.. eseguito! Mendel
> chiudo!=^=
>
> “Mmpf.. questa sceneggiata serve veramente?”
>
> “No.. forse no, ma è l’unico modo per far sì che mi stia a sentire prima
> di partire alla carica direzione Praga..”
>
> “Senti ragazzino, nessuno meglio di te dovrebbe saperlo che se mi toccano
> la famiglia o minacciano di farlo non mi ferma niente e nessuno, tanto meno
> isolare questo ufficio”
>
> “Ricordo i tuoi pugni Moses, li ricordo molto bene.. ma ti ho giocato
> quella volta e ora vorrei evitare che ci prendessero per il naso”
>
> “Mmpf.. hai avuto solo fortuna, lo sappiamo entrambi..”
>
> Di fronte al sorriso divertito ed all’espressione impertinente del
> Risiano, Frank avrebbe voluto prenderlo nuovamente a cazzotti.. ma, in
> fondo, proprio in fondo, il ragazzino aveva ragione.. quindi Moses si
> limitò ad un burbero:
>
> “Va avanti”
>
> “Questa storia puzza di bruciato fin dall’inizio con la minaccia
> terroristica della bomba sporca.. con colpevoli serviti su un piatto
> d’argento, sia i mandanti sia gli esecutori tanto che lo stesso Gregoy è
> stato catturato senza ostacoli da parte delle sue solite coperture
> politiche..”
>
> “Sì l’ho notato.. sarò vecchio, ma non rincoglionito ragazzo: era il
> classico diversivo per poi colpire il reale obiettivo.. con una fuga di
> notizie pilotata hanno dato il pretesto alla convocazione d’emergenza degli
> Ammiragli, ove far brillare una bomba per uccidere mia moglie”
>
> “L’Ammiraglio Bates è vulnerabile in molti altri luoghi, senza
> movimentare tutto questo gran bailamme”
>
> “Mmpf.. Non credo proprio” borbottò Moses
>
> “Lo so io, lo sa Victoria e lo sa pure lei dei tuoi compari in pensione
> che la sorvegliano ovunque vada”
>
> Frank fulminò il Risiano con uno sguardo di fuoco, ma non disse nulla.
>
> “Quella bomba era potenzialmente in grado di compiere una strage non solo
> nella sala riunioni, ma in tutta quella parte del complesso del Comando.
> Una bomba ben congegnata, ma volutamente resa meno letale utilizzando
> componenti datati o non sicuri, come a far credere che i terroristi si
> fossero messi paura dalle indagini in corso ed avessero deciso all’ultimo
> di accelerare i preparativi.”
>
> “Magari è stato così e solo per un caso fortuito mia moglie era con noi e
> non in quella sala con gli altri. Conoscevo l’Ammiraglio Frieisian, era un
> brav’uomo che non meritava quella fine. E non posso accettare di pensare
> che ci poteva essere lei al suo posto. Quei tre bastardi me la pagheranno”
>
> “Se sono stati loro, la pagheranno.. hai la mia parola”
>
> “Ragazzino hai visto il video, è stata quella Bajorana a mettere la
> bomba, senza ombra di dubbio”
>
> “Certo, ma nessuno dei tre, in base ai loro precedenti, ha mai avuto a
> che fare con bombe. Nessuno dei tre può essere classificato come
> dinamitardo o piromane. Nessuno dei tre poteva essere così morbosamente
> attratto dall’esito dello scoppio della sua creazione per voler indugiare
> ad assistervi.”
>
> “Ma l’hanno fatto!”
>
> “Mah.. un dinamitardo sarebbe rimasto in zona: l’eccitazione sarebbe
> stata maggiore! Loro invece sono scappati sulla nave e rimasti in orbita
> alta attorno a SOL VII e sono rimasti lì fino a quando?”
>
> “Mpff.. fino a quando i canali di informazioni non hanno dato la notizia,
> interrompendo le ordinarie trasmissioni.. dopo di che hanno immediatamente
> tagliato la corda, senza nemmeno sapere chi avessero ucciso”
>
> “E questo ha permesso la fin troppo facile identificazione della loro
> nave in allontanamento da Urano. Debbono essere stati pagati per compiere
> una strage, allettati dal potersi vendicare dell’Ammiraglio Bates. Quando
> si sono accorti di aver fallito, sono scappati per paura di ritorsioni da
> parte del mandante”
>
> “Mmpf.. se così fosse ci vengono fornite troppe piste e troppi indizi.
> Anche Praga dovrebbe essere una trappola..”
>
> “Esatto chiunque tiri le fila di questo gioco ci sta muovendo tutti come
> burattini.. l’altra sera ho beccato due agenti della Homeland Security che
> mi stavano pedinando.. ed anche stamattina quando ero all’ospedale per
> parlare con gli Ammiragli ero sorvegliato. Non a caso dopo poco è arrivato
> come una furia quel deficiente borioso di McWilliams.. stanno cercando uno
> scontro e stanno offrendo noi in pasto agli investigatori civili che ci
> seguiranno ovunque ci spostiamo”.
>
> “Mmm.. abbiamo ricevuto l’ordine di tornare alla base, ma so già che
> scelta compiere per farci rimanere bloccati qui senza alimentare
> particolari sospetti.. il problema sarà Praga”
>
> “Non credo Moses, per Praga ho già un piano”
>
>
>
> *FLASHBACK*
>
> *SOL III (Terra)*
>
> *San Francisco - Comando di Flotta*
>
> *12 gennaio 2397, ore 12.10*
>
> "Comunicazione dalla USS Raziel, Ammiraglio"
>
> "Dica loro che non posso ora.."
>
> "Hanno insistito, Signora.. questione di pochi minuti"
>
> Bernadette inspirò pesantemente, prima di rivolgersi al suo interlocutore:
> l'agente speciale Griffin Dowd.
>
> A differenza del collega McWilliams, questi sembrava algido come un
> ghiacciaio: gli occhi piccoli e stretti sembravano essere in grado di
> squarciare qualsiasi velo posto a protezione dei propri segreti e quegli
> occhialini portati quasi sulla punta del naso fungevano da scaltro
> specchietto per le allodole, conferendogli una mite aura da passacarte.
>
> Anche senza la soffiata dell'Ammiraglio Rexen, Bernadette aveva intuito
> chi realmente guidava le indagini della Homeland Security.
>
> Sotto la sua aria gentile, Dowd riceveva continuamente aggiornamenti
> tramite auricolare e freneticamente digitava sul suo dpadd con espressione
> impassibile.
>
> L'interrogatorio, perché così si poteva chiamare, era in corso da più di
> un paio d'ore: inframmezzate da decine di domande di routine o prive di
> reale significato, Dowd infilava, simulando assoluto disinteresse,
> questioni di primaria importanza per le indagini, non tralasciando di
> insinuare sospetti, di lanciare provocazioni e frecciatine o a millantare
> conoscenze di fatti ancora da accertare.
>
> Nella sua strategia, Dowd aveva già formulato varie ipotesi sul perché la
> Bates non fosse stata presente alla riunione, pur essendo convocata.
>
> Dalla semplice abitudinarietà al ritardo, aveva vagliato in successione:
> un’indisposizione dovuta a non meglio definite esigenze di coppia,
> un’impossibilità dovuta ad una liaison col fin troppo giovane ufficiale
> comandante della USS Raziel, un’incapacità nel cogliere l’importanza della
> minaccia terroristica oggetto della riunione, fino ad arrivare ad insinuare
> che la Bates non fosse presente alla riunione perché a conoscenza
> dell'attentato che ne sarebbe seguito.
>
> Dowd ignorava che la Bates rientrasse nella Commissione dei Nove.. del
> resto sarebbe parso anomalo il contrario, essendo una struttura rigidamente
> segretata e protetta ad ogni livello all'interno del Comando di Flotta.
>
> Ignorava, pertanto, di avere di fronte una controparte addestrata, ma era
> un osso duro e Bernadette non voleva commettere un passo falso, neppure
> minimo.
>
> La serpe che aveva di fronte se ne sarebbe accorta ed avrebbe utilizzato
> quella informazione a proprio vantaggio.
>
> Quella richiesta di comunicazioni da parte della Raziel rischiava di
> giocare a tutto vantaggio dell’agente speciale della Homeland Security.
>
> Se fosse stata interrogata da McWilliams, Bernadette era certa di riuscire
> ad ingannarlo senza problemi. Con ogni probabilità le avrebbe impedito di
> ricevere la trasmissione e dalla nave avrebbero intuito ed agito di
> conseguenza.
>
> Dowd era diverso e Bernadette sapeva che non le avrebbe fatto quel favore.
> Aveva tentato di convincere il suo attendente che non era il momento più
> adatto, ma il Vulcaniano Terel aveva insistito, non tanto verbalmente, ma
> con lo sguardo.
>
> Una persistenza non da lui. Erano ormai parecchi anni che era al suo
> fianco e, a parte la rigidità tipica della sua specie, era un ottimo
> consigliere: efficiente e puntuale, a volte bastava un mero battito di
> ciglia da parte sua affinché fosse consapevole di cosa lei voleva.
>
> In quel caso, non aveva capito o non aveva voluto capire; non essendo
> Terel uno sprovveduto, Bernadette aveva optato per la seconda opzione:
> dalla Raziel dovevano comunicarle qualcosa di importante.
>
> Il problema era farlo senza che Dowd se ne accorgesse.
>
> “Capitano Hazyel spero sia urgente, ha interrotto una riunione
> importante” esclamò Bernadette con un tono leggermente infastidito.
>
>
>
> *FLASHBACK*
>
> *SOL III (Terra)*
>
> *Montreal – Stanza 404*
>
> *12 gennaio 2397, ore 21.41*
>
> Il cicalino alla porta si era fatto insistente. Troppo.
>
> Eliza Cassan era appena rientrata da un’estenuante maratona in diretta ed
> era semplicemente disfatta. Aveva chiesto di non essere disturbata, ma a
> quanto pare qualcuno era riuscito ad eludere lo zelante custode del
> complesso ove abitava.
>
> Al primo trillo, aveva fatto finta di nulla.. idem al secondo.. al terzo..
> ma ogni suo sforzo era stato vano. Il fastidioso ospite non atteso e
> sgradito aveva deciso di tormentarla.
>
> Eliza si tirò su dal divano, prese una bomboletta spray al peperoncino che
> teneva sempre vicino alla porta e sbirciò fuori dallo spioncino.
>
> L’ospite, chiunque fosse, le stava dando le spalle osservandosi indietro
> furtivamente, mentre trafficava per aprire la serratura.
>
> Ad Eliza si gelò il sangue addosso. Avrebbe dovuto chiedere aiuto, ma era
> come paralizzata.
>
> Per fortuna, la porta che la divideva dallo scocciatore era stata blindata
> e rinforzata di recente per difendere la sua privacy da fans troppo
> esagitati. Non avrebbe ceduto facilmente.
>
> All’improvviso, dalla penombra vicino agli ascensori brillò la luce di un
> phaser. Un secondo dopo, lo scocciatore era riverso a terra.
>
> Istintivamente Eliza aveva controllato le chiusure aggiuntive interne e
> tutte erano al loro posto: era al sicuro.. eppure la curiosità era troppo
> forte in lei e continuò a sbirciare attraverso lo spioncino il lungo
> corridoio che portava alla sua porta.
>
> Pur osservandolo da lontano, il nuovo arrivato aveva un non so che di
> familiare, anche se poteva sbagliarsi.. un energumeno di circa due metri..
> poteva capire come mai dabbasso avevano finto di non vedere, meglio evitare
> guai.. anche lei con la sua misera bomboletta avrebbe potuto far poco.
>
> Eppure.. eppure sì, sembrava sorriderle nella penombra, mentre si
> avvicinava al corpo dello scocciatore.
>
> Come faceva a sapere che era lì? Che continuava ad essere attaccata allo
> spioncino come una vecchia pettegola? E poi quel sorriso chi le ricordava?
>
> L’energumeno rimase nella penombra delle luci soffuse del corridoio fino
> quasi alla sua porta.
>
> Eliza era quasi ipnotizzata dalla curiosità e paralizzata dalla paura.
>
> Ad un tratto lo vide e le tremarono le gambe, mentre una sfilza di palpiti
> le scuotevano il corpo.
>
>
>
> *FLASHBACK*
>
> *SOL III (Terra)*
>
> *Montreal – Stanza 404*
>
> *12 gennaio 2397, ore 00.08*
>
> =^=Ho fatto quanto richiesto, Capitano=^=
>
> “Molto bene signor Wood, ha accettato?”
>
> =^=Sì ho convinto mio fratello ad anticipare la partenza per la sua
> tournée in Europa ed a darmi un passaggio.. ufficialmente sarò a casa dei
> nostri genitori a Las Vegas.. anche se francamente non so quanto possa
> durare questa farsa, Signore=^=
>
> “Quarantottore almeno durerà.. ed è il tempo che ci serve. Attui il piano
> concordato con la Mendel non appena tutta la squadra sarà a Praga, ma prima
> dell’arrivo di DiNardo”
>
> =^=Ricevuto=^=
>
> “Hazyel chiudo”
>
> Il rumore della doccia sonica si era interrotto.. segno che Eliza aveva
> finito di lavarsi: meglio non farsi trovare con le mani nella marmellata.
>
> Decise di aspettarla appoggiato allo stipite dell’antibagno, anche per non
> darle troppo tempo di riflettere sulla sua visita.
>
> Si conoscevano da anni, da quando lei era una timida inviata su Risa, ma
> di tempo ne era passato.
>
> L’aveva trovata più scaltra e spregiudicata, non a caso era riuscita in
> breve tempo a diventare anchorman della sua emittente scalzando vecchi
> mostri sacri del giornalismo.
>
> La grande grinta e determinazione nel lavoro l’avevano trasformata anche a
> letto: prima era decisamente più succube, ora pareva voler lei a condurre
> le danze.
>
> Hazyel l’aveva lasciata fare, piacevolmente stupito.
>
> Gli aveva giusto concesso il tempo materiale per impacchettare lo stalker
> per poi saltargli addosso. Non si ricordava di averle mai fatto
> quell’effetto, ma era cambiata. Prima si lasciava corteggiare prima di
> cedere alle avance. Ora si prendeva quello che voleva. E a quanto pare,
> quella sera, cercava un po’ di divertimento dopo tanto stress.
>
> Lui l’aveva accontentata.. ora toccava a lei: do ut des.
>
> Lei lo sapeva anche se cercava di dissimulare, mentre si passava la matita
> nera attorno agli occhi. Era un vezzo che aveva sempre avuto: amava
> evidenziare il suo sguardo.
>
> Non ne aveva mai avuto bisogno veramente: gli occhi verde acqua sembravano
> incastonati in un viso quasi perfetto, con naso allungato ma fine, due
> labbra sottili il tutto incorniciato da un taglio a caschetto che sembrava
> fatto su misura per rendere quel volto una piccola opera d’arte.
>
> Anche in quel momento, vestita con quella buffa vestaglia nera dall’ampio
> collo ondulato color pesca, annodata al collo da una fascetta nera e
> sorretta a vita da una cintura allacciata appena, Eliza era irresistibile.
>
> Lei lo sapeva e giocava su questo apposta mentre con fare ammiccante
> sbirciava il torso nudo del Risiano, fingendo indifferenza.
>
> Lui le andò dietro e l’abbracciò baciandole dolcemente il collo.
>
> “Di cosa hai bisogno muscoli d’oro?” fece lei canzonatoria
>
> “Io? Tratti sempre così le tue fonti d’informazione? Sarebbe da essere
> gelosi”
>
> “Geloso tu? Quando mai..”
>
> La risata colse entrambi all’unisono e rimasero abbracciati così per quasi
> un minuto.
>
> Alla fine, Eliza decise di prendere l’iniziativa:
>
> “Voglio uno scoop!”
>
> “Tu vuoi tante cose tesoro. Mi hai voluto prima, mi vuoi ora e pretendi
> pure uno scoop.. la celebrità ti ha fatto diventare esigente, sai?”
>
> “Due cose su tre le vuoi pure te muscoli d’oro.. cosa vuoi in cambio di
> uno scoop?”
>
> “Oh una cosuccia da niente..”
>
> Le sussurrò qualcosa nell’orecchio, gli occhi della giovane donna si
> spalancarono dallo stupore, ma alla fine acconsentì:
>
> “D’accordo furbacchione, però ti devi impegnare ancora un po’ stasera, lo
> sai? Specie se non potrò usare l’esclusiva di tutta questa faccenda.. A che
> ora parti per Parigi?”
>
> “Fra quattro ore”
>
> “Oh abbiamo così tanto tempo ancora? Ottimo..”
>
> Hazyel sorrise prima di venir travolto dal bacio prolungato di Eliza.
>
>
>
> *FLASHBACK*
>
> *SOL III (Terra)*
>
> *Parigi – Hotel Napoleon*
>
> *13 gennaio 2397, ore 10.23*
>
> =^=Jaz e Jonson in posizione Capitano=^=
>
> “Molto bene” rispose Hazyel massaggiandosi il lobo dell’orecchio destro,
> mentre col braccio sinistro abbracciava la dottoressa Tarev nell’ampia hall
> del resort
>
> =^=Dai dati inviati dal Comandante Mendel, alla serata di gala di stasera
> ci saranno almeno una ventina di agenti della Homeland Security oltre al
> normale servizio d’ordine=^=
>
> “Faremo in modo che continuino a seguirci allora. Signor Jonson, al
> momento opportuno, dovrà iniziare di nuovo ad impersonarmi affiancando il
> Comandante Tarev, come avete fatto nella giornata di ieri. L’avevo
> avvertita che le sue ottime imitazioni l’avrebbero cacciata nei guai, prima
> o poi”
>
> =^=Ehm.. grazie Capitano=^=
>
> “Signor Jaz, a lei il compito di garantire le vie di fuga e preservare
> l’incolumità del Comandante Tarev.. nessun rischio inutile o ne
> risponderete personalmente. Siete due incursori esperti, eseguite alla
> lettera il piano e poi evacuate senza lasciare traccia”
>
> =^=Roger=^=
>
>
>
> *FLASHBACK*
>
> *SOL III (Terra)*
>
> *Reims – Galà d’Ouverture*
>
> *13 gennaio 2397, ore 21.08*
>
> Non era la miglior serata per organizzare un ricevimento in grande stile,
> a così breve tempo dall’attentato che aveva scosso San Francisco.
>
> Ciononostante nessuno aveva declinato l’invito ed anzi c’erano state
> numerose aggiunte dell’ultimo minuto.
>
> Fra queste, grazie alla solerte opera di Lorraine Du Plessis, c’era
> l’inedita coppia formata dal Capitano Hazyel e da un’incantevole Elaina
> Tarev. Il primo indossava uno smoking color blu, in tessuto finemente
> lavorato, la seconda portava invece un lungo abito da sera nero senza
> scollatura, ma con la schiena scoperta.
>
> Nel pomeriggio, non appena glielo avevano portato da provare, Elaina si
> era dimostrata riluttante all’idea di indossare un vestito così lontano dal
> suo modo di essere, specialmente se abbinato a quel paio di tacchi per lei
> così alti da apparire quasi vertiginosi.
>
> C’era voluta tutta l’abilità diplomatica di Lorraine per convincerla che
> era uno schianto.
>
> Elaina aveva mantenuto la sua contrarietà fino a quando, poco dopo le
> diciannove e trenta, non si era vista con l’acconciatura ed il trucco
> pronti, adeguatamente abbinati con sapiente maestri all’abito indossato.
>
> Di lì a poco avrebbe fatto girare la testa a molti.. ed è quello che
> doveva fingere di fare: avrebbe dovuto accettare di danzare con tutti
> coloro che fossero stati così galanti da offrirle un ballo, alternando
> quelli con il Capitano Hazyel.
>
> Dalle frecciatine della Du Plessis, il Risiano non sapeva ballare granché
> bene: probabilmente la sua stazza comprometteva la grazia necessaria per
> essere un buon ballerino.
>
> Le decine di leggeri pestoni da lei ricevuti in un paio di giri di danza
> confermavano quel dato, ma nonostante la goffaggine fosse abbastanza
> evidente, al Capitano non stavano mancando inviti a ballare: mogli, figlie
> e persino madri di dignitari si facevano in quattro per farsi notare.
>
> Certo non era il solo: erano una mezza dozzina i cavalieri giovani e di
> bell’aspetto che venivano maggiormente sollecitati a ballare dal gentil
> sesso, ma a differenza del Risiano, gli altri ne erano anche capaci.
>
> Dal canto suo, Elaina stava richiamando parecchie simpatie e tutto giocava
> a suo favore: più cavalieri cambiava, più poteva percepire le emozioni più
> disparate.
>
> Il Risiano poteva carpire qualche confidenza rivelata con troppa fretta da
> qualche invitata, ma spettava alla Betazoide scrutare le aure emotive dai
> vari partecipanti al ricevimento.
>
> Certo non era brava come sua madre Dhania e l’enormità del numero di
> invitati le avrebbe causato roboanti mal di testa, ma voleva ripagare la
> fiducia riposta in lei dal Capitano.
>
> Sapeva cosa cercare e l’avrebbe trovato o in quel ricevimento o più
> probabilmente in quello della serata successiva.
>
> Non appena il piano della squadra a Praga si fosse attuato, infatti,
> qualcuno avrebbe emanato un’aurea dal colore sfumato fra il violaceo ed il
> verdastro, il colore delle ecchimosi, legato ad un mix di collera, paura,
> rabbia ed invidia.
>
> Lei se ne sarebbe accorta e sarebbero stati guai.
>
>
>
> *SOL III (Terra)*
>
> *Praga – Distretto di Cista*
>
> *14 gennaio 2397, ore 18.27*
>
> Il sole era tramontato da quasi due ore ed una spessa coltre di bruma era
> scesa sulla città.
>
> Le strade si stavano lentamente svuotando: il freddo pungente aveva
> dissuaso dal compiere passeggiate inutili.
>
> C’era poca gente in giro: era un buon segno, ma quella relativa quiete
> dava i brividi a Chase.
>
> Aveva tentato di richiamare alla mente alcune delle tecniche Vulcaniane di
> rilassamento che aveva imparato nel corso degli anni, ma quella sensazione
> di gelo che gli penetrava fino alle ossa, non gli consentiva di
> concentrarsi. Batteva i piedi e si sfregava le mani, cercando di dare il
> meno possibile nell’occhio.
>
> All’improvviso un rumore metallico lo fece sobbalzare prima ed appiattire
> poi contro il muro. Una coppia di mezz’età era uscita dalla porta sul retro
> del Casinò gestito da Botkoveli. Chiaramente ubriachi e su di giri per la
> vittoria appena ottenuta, barcollavano e ridevano in maniera sguaiatamente
> fastidiosa, almeno per Dave che invece era costretto a battere i denti da
> oltre un’ora.
>
> Moses aveva dato ordine a DiNardo di imbucarsi in quel Casinò aperto
> ventiquattrore su ventiquattro e, grazie al mini apparato fornito dalla
> Mendel, ora tutta la squadra aveva ben chiara la fisionomia del padrone di
> casa: sulla sessantina, con folte sopracciglia modellate per conferirgli
> un’aria più truce a degli occhi marroni sennò fin troppo vacui, coi capelli
> già molto imbiancati ai lati, mentre sulla fronte ancora orgogliosamente
> neri.
>
> Dall’ispezione fatta da Naidoo, erano riusciti a scoprire, senza
> particolari difficoltà, che quotidianamente Botkoveli svolgeva tre visite
> di controllo al suo Casinò, alternando le vie d’uscita, ma prediligendo
> quella sul retro, ove un’auto a levitazione magnetica ed un solo autista,
> scelto fra un ristretto elenco, ma mai lo stesso, erano pronti ad
> aspettarlo.
>
> Abbastanza banale, ma la protezione della famiglia dei Dvali doveva essere
> sufficiente per quel losco figuro se non prendeva altre precauzioni.
>
> Il compito di Chase era particolarmente elementare, almeno secondo Moses..
> doveva semplicemente sostituirsi all’autista e rapire Botkoveli. Il fatto
> che la sua abilità nel corpo a corpo fosse arrugginita e che non sapesse in
> quale momento agire erano per il Comandante del tutto ininfluenti. Alle sue
> obiezioni, si era limitato a rispondere che avrebbe capito facilmente
> quando entrare in azione.
>
> Ancora non si erano quietati del tutto gli echi delle risate della coppia
> di ubriachi che con un rombo stava aumentando di potenza: segno
> inequivocabile dell’arrivo dell’auto a levitazione di Botkoveli. Nel giro
> di un’ora, non ne erano passate altre così a bassa quota.
>
> Chase strinse i denti, rimpiangendo di non avere in aiuto almeno il
> Tenente Naidoo, ma anche lui a quanto pare era indisponibile.
>
>
>
> *SOL III (Terra)*
>
> *Parigi – Gran Galà*
>
> *14 gennaio 2397, ore 20.27*
>
> La notizia arrivò in sala come un uragano inaspettato e inarrestabile.
>
> Si dipanò e moltiplicò nei vari comunicatori con trilli e cicalii,
> assumendo caratteri sempre più imponenti in un’iperbole di emozioni.
>
> Sgomento, rabbia, angoscia, turbamento, tristezza, terrore, sdegno,
> inquietudine, commozione, costernazione regnavano sovrane mentre la notizia
> veniva riportata su ogni bollettino d’informazione dei mass media:
>
> “Attentato a Praga!” era la scritta che campeggiava ovunque “Dopo San
> Francisco, tocca a Praga, l’onda del terrore non accenna a fermarsi”
>
> “Ci sono delle vittime!”
>
> “Nuovamente colpiti membri della Flotta Stellare, massimo riserbo da
> parte delle autorità, ma ci sono delle perdite.. fonti non confermate
> rivelano che sono stati colpiti ufficiali di varie unità in libera uscita
> in differenti aree della città”
>
> “Un’esplosione pare aver interessato un mezzo a levitazione magnetica che
> trasportava appartenenti della Flotta, che ha perso quota inabissandosi
> nelle acque del Danubio”
>
> “Testimoni narrano anche di un successivo ed intenso scontro a fuoco
> attorno ad uno dei ponti sul fiume.. pare ci sia stato un cruento scambio
> di colpi phaser.. nuovamente colpiti membri della Flotta Stellare,
> probabilmente accorsi a soccorrere i colleghi ed attaccati da ignoti
> terroristi”
>
> “Sangue è stato ritrovato sul ponte e segni di trascinamento.. è
> plausibile che per mettersi in salvo, gli ufficiali si siano buttati nelle
> gelide acque del Danubio? Rischiare il congelamento pur di rimanere in
> vita?”
>
> Elaina aveva la testa che scoppiava, in quel turbinio caotico di emozioni
> in libertà.. cercava di isolarsi dal contesto limitandosi a percepire le
> sensazioni attorno a sé, ma era dannatamente ben più difficile di quello
> che si aspettava.
>
> Ogni tanto le pareva di percepire un brillante arancione, ma non riusciva
> a mettere a fuoco chi emanasse così tanta e piena soddisfazione per il
> risultato raggiunto.
>
> “Testimoni oculari parlano di un altro intenso combattimento all’esterno
> di un noto Casinò nella zona di Cista, quartiere di Praga, non lontano dai
> recenti tragici avvenimenti.. su questi fatti però mancano ancora conferme”
>
> “Attenzione, ultime notizie: risultano coinvolti anche agenti della
> Homeland Security.. alcuni residenti della zona affermano con forza di aver
> notato individui armati.. e da essi essere stati fatti allontanare in
> maniera brutale poco prima degli attentati ai danni di ufficiali in libera
> uscita della Flotta Stellare”.
>
> “Una domanda ci poniamo tutti con angoscia: avrebbero potuto aiutare le
> vittime? O sono loro stessi cagione di quanto successo? Rimanete sui nostri
> schermi! Presto altri aggiornamenti con in studio Eliza Cassan”
>
> L’aurea arancione brillante era sparita. Al suo posto ce n’era una dal
> colore sfumato fra il violaceo ed il verdastro. Non ci fu bisogno che
> Elaina lo indicasse fra la folla: l’enorme mole del Capitano Hazyel stava
> già muovendosi con determinazione al suo inseguimento.
>
> Il piano era compiuto.
>
>
>
>
>
> ========================
> Capitano Hazyel
> Ufficiale in Comando
> USS Raziel NCC-79016
> ========================
>
>
>
> _______________________________________________
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>
>
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