[Stml14] [04.08] Invulnerabilità e potere
marco.tassinari94 a email.it
marco.tassinari94 a email.it
Lun 20 Mar 2017 16:29:49 CET
Davvero un brano stupendo... mi vorrei scusare ancora per aver paccoto,
spero di rifarmi la prossima volta.
--------- Original Message --------
Da: "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>
To: "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>
Oggetto: [Stml14] [04.08] Invulnerabilità e potere
Data: 19/03/17 11:44
Salve a tutti,
ecco il mio brano.. rivisitato e corretto (spero di esser riuscita a
inserire tutti i vostri consigli Vanessa e Franco, in caso contrario
ricorreggo) XD
Spero possa piacervi.. buona lettura!
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Brano: 04.08
Titolo: Invulnerabilità e potere
Autore: Ten. Cmd. Tarev (Ilenia)
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- Flashback -
Sol III (Francia) - Parigi (Gran Galà)
D.T. 14/01/2397 - Ore 21:14
Il gran galà proseguiva indisturbato e, seppure l'umore dei vari
commensali avesse assunto una nota di cupa malinconia e tristezza per il
nuovo attentato, tutti sembravano intenzionati a non tornarsene a casa.
Elaina continuava ad attrarre l'attenzione di alcuni corteggiatori piuttosto
insistenti, che non perdevano l'occasione di tentare di offrirgli qualcosa
da bere ogni qualvolta il suo accompagnatore le si allontanava, ma in
generale i presenti avevano abbandonato la pista da ballo per poter parlare
di quanto stava accadendo a praga: il piano proseguiva decisamente nei
migliori dei modi, Hazyel era riuscito ad allontanarsi senza destare
particolari attenzioni mentre Johnson stava impersonando alla perfezione il
proprio capitano, eppure Elaina non era completamente a suo agio. Se vi
fosse stata Dhania al suo posto avrebbe avuto molte meno difficoltà a
leggere le empatie attorno a sé, ma Elaina era ancora giovane e non
aveva ancora affinato del tutto le proprie capacità telepati.
Dopo aver individuato Catherine in quella massa di persone, la dottoressa
pensava che non vi fosse più nulla da scoprire in quella festa, tanto
che le ci vollero svariati minuti per accorgersi di essere in errore. Fu
piuttosto difficile all'inizio, ma infine riuscì a percepire
qualcos'altro. Attorno a sé riprese a percepire qualcosa di
più immerso in quelle cupa cappa di tristezza e malinconia dovuta
agli attentati: c'era ancora qualcuno che si distingueva nella massa degli
individui per alcuni accenni di soddisfazione, qualcuno a quel gala era
informato sui fatti e interiormente sembrava essere soddisfatto di quanto
stava succedendo. Elaina non era ancora in grado di dire chi fosse,
quell'emozione sembrava apparire e scomparire, come se quell'individuo
avesse un certo controllo delle proprie emozioni, ma sapeva che c'era.
"Buonasera, è tutta la serata che osservo la più bella stella
dell'universo e finalmente sono riuscito a raggiungerla. Vuole qualcosa da
bere?"
La voce dell'ennesimo giovanotto eccitato fece voltare Elaina che gli
sorrise "Non vedo perchè rispondere di no" sorrise celando le proprie
preoccupazioni ma fu decisamente sollevata nel vedere Johnson avvicinarsi
"Io un motivo per dir no direi che ci sia" il sorriso di Johnson fece
spegnere di colpo i desideri del giovane pretendente "Vieni, vorrei dirti un
paio di cose"
Elaina sorrise a Johnson osservandolo, era un giovane molto bello e
aggraziato, simile ad Hazyel, ma gli mancava qualcosa "Certamente.." si
voltò verso il giovane oramai piuttosto avvilito "Non si preoccupi,
avremo tempo in seguito" ammiccò al giovane seguendo Johnson nel
salone osservandosi attorno.
Approfittarono di un piccolo lato appartato per potersene restare abbastanza
in disparte, e piuttosto vicini, da potersi sussurrare nell'orecchio senza
che nessun altro tentasse di ascoltarli.
"Comandante, direi che presto saremo pronti a ripiegare, non abbiamo ancora
ricevuto l'ordine ma è meglio portarsi avanti.. direi che sia il caso
di tenerci nella zona sud-est della sala, l'uscita secondaria in quella zona
è più isolata, saremo poco notati.." la voce di Johnson,
seppure fosse soltanto un sussurro, tradiva tutto il suo desiderio di
concludere il prima possibile quella missione
"C'è qualcosa che non va qui ed io voglio capire cosa, percepisco
qualcosa"
Johnson studiò per un attimo il volto di Elaina "Comandante, niente
iniziative personali, noi dobbiamo assicurare la sua incolumità. Se
solo dovessero torcerle un capello, non esisterebbe più un solo posto
in tutta la galassia abbastanza sicuro per salvare me e Jaz dalle ire di
Hazyel e Moses.."
Elaina non poté che sorridere, percependo l'effettiva preoccupazione
del giovane "Ho solo bisogno di aspettare una percezione più nitida
di quella sensazione di soddisfazione che continua ad aleggiare in qualcuno,
magari quando un po' di persone se ne saranno andate sarà più
semplice. Proviamo a restare un po' di più.. magari lo
riuscirò ad individuare"
Sol III (Francia) - Hotel Napoleon
D.T. 14/01/2397 - Ore 21:35
Catherine Trammell era ancora in silenzio, ad osservare lo sguardo
apparentemente divertito del Capitano della Raziel: doveva ammetterlo, se
non altro con se stessa, aveva abbassato la guardia sull'onda della rabbia e
si era fatta seguire come il più inesperto degli agenti. Osservava
con sguardo furioso l'uomo che aveva di fronte, il suo istinto la portava a
credere che quell'attraente risiano doveva sicuramente centrare qualcosa con
quanto accaduto a Praga, ma non riusciva a credere che un così abile
stratega potesse essere relegato in una base di second'ordine.
Si costrinse a controllare la propria respirazione, doveva tentare di girare
quella situazione a proprio vantaggio, almeno per quanto possibile: era pur
sempre a capo della Homeland Security, e di certo nessuno gli aveva fatto
degli sconti sulla strada verso il successo. Se era arrivata ad essere la
donna più importante di tutta la sua agenzia lo doveva in parte al
suo bell'aspetto, ma soprattutto alla sua grande capacità di studiare
chi aveva di fronte ed agire di conseguenza.
"Si, davvero una bella serata.. peccato il suo epilogo" la voce di Catherine
si era fatta nuovamente misurata ed Hazyel se ne accorse subito "Immagino
che lei sia il Capitano della USS Raziel, ho sentito molto parlare della sua
nave in questi giorni"
Hazyel fece spallucce, cercando per il momento di mantenere la conversazione
sul generico per studiare un po' quella donna "Beh, non saprei per quale
motivo, in fondo siamo dei semplici ufficiali che si godono un'inaspettata
vacanza" capì immediatamente di non essere di fronte ad una donna
come molte altre, gli insegnamenti di Dhania e le sue doti naturali da
ottimo osservatore gli permisero di iniziare a farsi un'idea più
corretta di Catherine: sotto quello sguardo glaciale e quel sorriso
sibillino, si nascondeva la psiche complessa di una donna sicuramente
intelligente, ma anche narcisista e profondamente doppiogiochista.
"Immagino sia dovuto ancora a quel danno ai motori.. un po' provvidenziale,
non le pare?" lo sguardo di Catherine si posò indagatore su Hazyel
Hayel fece un leggero sorriso, studiando la sua interlocutrice "Purtroppo
tutte le navi stellari necessitano di opere di continua manutenzione, il
normale logorio può provocare dei danni.. la fortuna vuole che il mio
capo ingegnere se ne sia accorto in tempo"
"E dovrei fingere di crederci?" il tono canzonatorio attirò la
curiosità di Hazyel ma non fece tempo a rispondere che lei
proseguì "Oh, sono certa che qualsivoglia controllo confermerà
la sua versione, Capitano"
Hazyel si soffermò ad osservare per qualche attimo gli occhi di
lei e ne rimase colpito: per qualche istante ebbe l'assoluta convinzione che
il loro restare su Sol III non solo non le desse affatto fastidio, ma al
contrario fosse esattamente ciò che lei desiderasse. Aveva già
avvertito quella strana sensazione durante la conversazione che Catherine
aveva avuto con una certa Corinne, ma non aveva colto a pieno tutte le
parole, aveva semplicemente avuto la sensazione che la invitassero a tener
impegnato lui e tutto il suo equipaggio: quella percezione lo
disturbò parecchio, fino a quel momento era certo di aver fatto tutto
ciò che doveva per tutelare l'obiettivo di quell'inspiegabile
attacco, ma se si fosse sbagliato?
Catherine, a sua volta, studiava il volto di Hazyel cercandovi quei segnali
di colpevolezza che si sarebbe aspettata di trovare: la sua fonte era stata
molto chiara quando aveva affermato che l'equipaggio della Raziel era
responsabile di quell'attacco terroristico. Le era stato spiegato in modo
molto convincente, da parte di una persona al di sopra di ogni dubbio, che
l'equipaggio in questione era stato inviato su una base decisamente inutile
per liberarsi di loro: le loro possibilità di promozione erano
praticamente inesistenti, sarebbero rimasti lì fino alla fine della
loro carriera, in attesa che quella monotona routine cessasse. Chi meglio di
un gruppo di ufficiali delusi e frustrati potrebbero decidere di vendicarsi
contro il Comando di Flotta? Eppure Hazyel non aveva assolutamente
l'espressione del colpevole, e la cosa la infastidiva: vi era la
possibilità che quel risiano avesse un'incredibile capacità di
bluffare, ma potrebbe essere stata la sua fonte a ingannarla, potrebbero
averla preso in giro fin dall'inizio e questo non poteva accettarlo.
"Capitano, non credo che ci sia altro da dire.. la prego di andare. La
pregherei di non lasciare il pianeta, ma ho come l'impressione che non serva
dirglielo: sento che la vedrò nuovamente sbucare alle mie spalle
molto presto.." detto questo si allontanò muovendo appena una mano a
modi saluto.
Sol III (Francia) - Parigi (Gran Galà)
D.T. 14/01/2397 - Ore 21:46
La serata, intervallata da continui richiami all'attentato di Praga,
sembrava oramai diretta verso il suo epilogo. Molti commensali avevano
optato per lasciare il gran galà in anticipo, ma Elaina sentiva
ancora di tanto in tanto apparire, nella folla di emozioni che la
attorniavano, quel punto di arancio, quella strana sensazione di
soddisfazione mista a qualcos'altro di ancora indefinibile. Sbuffò
leggermente delusa, mentre con i suoi due accompagnatori si dirigeva verso
l'esterno del gran galà: del resto l'ordine del Capitano era stato
chiaro, aveva temporeggiato per un po' ma era effettivamente arrivato il
momento di lasciare la festa. Ora che il numero di persone era sceso, Elaina
stava via via sempre più restringendo il campo dei possibili
obiettivi; si sentiva ad un passo dall'individuare il suo ago nel pagliaio,
eppure quel forte cerchio alla testa iniziava a renderle difficile
concentrarsi: stava sfruttando al massimo il proprio potenziale telepatico e
ne pagava le conseguenze. Dal canto loro Johnson e Jaz continuavano a
portare avanti egregiamente la copertura, nonostante un velo di
preoccupazione per l'espressione un po' sofferente di Elaina. Johnson si era
affiancato alla dottoressa per chiederle come stava, ma Elaina lo
ignorò, concentrando la propria attenzione su un uomo seduto con un
paio di amici su di una panchina, all'esterno del galà: era un
signore distinto, non avrà avuto più di una quarantina d'anni,
e se ne stava un po' in disparte ad osservare con lo sguardo un po' sornione
le persone con cui stava conversando. Ora che quella strana figura era
finalmente in un luogo più tranquillo, le sue emozioni si erano fatte
nitide, seppur contrastanti: Elaina percepiva in lui la soddisfazione di
quanto avveniva, evidentemente quanto avvenuto a Praga non lo aveva turbato,
ma vi era anche qualcos'altro di ancora più pregnante. La dottoressa
arrestò il passo per concentrare al massimo le proprie energie
rimanenti e spalancò gli occhi quando finalmente capì quella
strana sensazione di onnipotenza che sembrava permeare l'empatia di
quell'uomo: era la consappevolezza non solo che tutto stava andando nei
migliori dei modi, nonostante tutto, ma soprattutto quella insita cognizione
di essere completamente intoccabile a prescindere da tutto e da tutti,
questo lo rendeva soddisfatto e rilassato.
Johnson le mise una mano sulla spalla per poi sussurrarle "Andiamo?"
Elaina ascoltò Johnson ma il suo sguardo si incrociò con
quello dello sconosciuto "No, aspetta.." si spostò di fronte a
Johnson "Hai ancora la microcamera da polsino?"
"Si, certo, ma.." rispose in un sussurro Johnson
"Alle mie spalle, circa ore sette, vi sono tre uomini intenti a parlare.
Faccia loro un paio di foto" Elaina sussurrò al giovane restando in
attesa che lui le cennasse con il capo "Bene. Torniamo a bordo, vorrei
proprio sapere chi è..".
USS Raziel - Stazione Ombra
D.T. 14/01/2397 - Ore 21:50
Il Comandante Mendel se ne stava come di consueto attorniata dalle decine di
monitor della Stazione ombra, digitando a destra e manca fra i vari monitor.
Si era connessa a tutti gli organi di stampa del pianeta per verificare che
l'intervento della Raziel fosse rimasto totalmente celato, e non poté
che sorridere soddisfatta nel vedere che il loro piano stava procedendo in
maniera impeccabile: le uniche informazioni relative agli attentati di Praga
si riferivano ad ignoti agenti vestiti con abiti neri, possibili agenti
della Homeland Security, che avevano inspiegabilmente aperto il fuoco su
ignari membri della Flotta Stellare. Per il rapimento le cose si erano messe
ancor meglio, dato che, come era ovvio, nessuno aveva sporto una denuncia
ufficiale: il rapito era pur sempre un criminale e non è mai una
buona idea dar carta bianca alla polizia di indagare in certi luoghi,
inoltre il fatto che il tutto fosse avvenuto in un vicolo privo di
telecamere rendeva praticamente impossibile la loro individuazione.
Sarah allungò una mano nella direzione in cui fluttuava Cippy ed
attivò l'ennesimo schermo per sintonizzarlo sul telegiornale: pochi
attimi dopo la voce di una giovane giornalista si diffuse in tutta la
stanza.
=^= Le indagini sono ancora in corso ma tutti i testimoni hanno confermato
che gli attacchi sono stati organizzati da un gruppo nutrito di ignoti,
vestiti tutti rigorosamente di nero: non si hanno ancora notizie certe
sull'appartenenza o meno degli attentatori a qualche agenzia nota, ma i
servizi segreti terrestri hanno negato che gli uomini ripresi dalle
telecamere stradali possano essere membri del loro gruppo. Gli obiettivi
dell'attacco erano ogni gruppetto di ufficiali della Flotta Stellare che
passassero per le strade di Praga. Si tratta della peggiore catena di
attentati ai danni della Flotta Stellare che si sia mai verificata sul
nostro pianeta, ancora adesso non siamo in grado di prevedere quali saranno
le conseguenze. =^=
"Sarah, ti disturbo?" Elaina fece qualche passo all'interno della Stazione
Ombra osservandosi attorno "Non dovrebbe esser qui Alex?"
Sarah si voltò per un attimo e lanciò un piccolo fischio nel
vedere la dottoressa ancora fasciata all'interno dell'abito da sera "Wow..
devo dire che quello è un ottimo incentivo per convincere qualsiasi
individuo di sesso maschile a fare un figlio..."
Elaina spalancò gli occhi per un attimo e poi si osservò "Ero
sotto copertura, Sara! Su, non prendermi in giro!"
Sarah ridacchiò divertita "Come vuoi, ma per me quell'abito
può funzionare. Ad ogni modo Alex è andato a bere un
caffè, iniziava ad avere il mal di testa a causa di tutti questi
monitor" sorrise divertita inclinando il capo "Ti serviva altro?"
Intanto la voce della giornalista continuava in sottofondo =^= In questi
momenti difficili, in molti hanno sottolineato l'incredibile abilità
degli ufficiali della Flotta Stellare coinvolti nei vari attentati. Senza la
loro incredibile esperienza il numero dei feriti sarebbe salito
vertiginosamente. Questi valenti uomini e donne, seppure sotto attacco, sono
riusciti a difendere se stessi e a non colpire alcun civile. =^=
Elaina annuì "In effetti si, avrei bisogno di una tua magia"
Sarah spense il telegiornale "Una mia magia? Addirittura?" sorrise divertita
"Su, dimmi cosa posso fare per te.."
Elaina si avvicinò alla collega porgendogli un chip "Qui dentro ci
sono delle foto di un uomo che era al galà, vorrei sapere chi
è"
Sarah prese il chip caricando l'immagine, poi osservò lo schermo con
espressione dubbiosa "Lo sai che non sarà una cosa molto rapida?"
iniziò a digitare alla consolle "Un riconoscimento attraverso
un'immagine non è impossibile, tutti in questa galassia abbiamo
almeno un documento, ma.. comprenderai che il numero di raffronti che
dovrà fare il computer sarà incredibilmente alto"
"E non c'è proprio modo di accelerare questi controlli?" la
incalzò Elaina
"L'unico modo per accelerare il tutto sarebbe sperare che sia un personaggio
molto famoso, ma..." le parole di Sarah le morirono sulle labbra quando il
computer, inaspettatamente in fretta, gli segnalò l'esistenza di una
corrispondenza dell'immagine al 99,989%
"Elaina, hai una fortuna sfacciata, c'è già un raffronto"
Sarah digitò al terminale con una certa curiosità "Si tratta
sicuramente di qualcuno molto importante, le sue foto sono su quasi tutti i
giornali"
Elaina si avvicinò ad osservare a sua volta il monitor "Si, mi aveva
dato l'idea di qualcuno di importante"
"Il suo nome è Dominique Lefebvre, si tratta di uno degli uomini
più ricchi di Francia, attualmente uno dei maggiori azionisti della
Weyland-Yutani Corporation, fido braccio destro dell'anziana a capo
della Compagnia, Corinne" digitò alla consolle "Tipetto interessante
ti sei scelto.. non ci sono prove di alcun tipo contro di lui, ma in effetti
sembrerebbe che tutti coloro che gli si siano opposti siano scomparsi, morti
oppure siano stati resi inoffensivi da gravi dissesti finanziari che li
hanno messi sul lastrico" osservò Elaina in volto "Non lo definirei
un tipo con cui scherzare"
Elaina si fece improvvisamente seria per poi annuire alla Mendel "Grazie
Sarah, vado a cambiarmi" cennò con il capo dirigendosi all'uscita
Mendel ridacchiò ancora "Ma no! Vai da Wood.. dai che ci scappano due
gemellini!"
Elaina si voltò indietro facendole una linguaccia scherzosa, poi
uscì dalla stanza.
Sol III (Praga) - Magazzino Z-21, nei pressi dello spazioporto
D.T. 14/01/2397 - Ore 22:05
Il team della Raziel era in attesa, osservando la sagoma di Botkoveli legato
ad una sedia poco distante da loro con un cappuccio in testa. Avevano
provveduto ad inoculargli il mix medicinali creato da Elaina ed ora
attendevano che facesse effetto: il mix creato dalla combinazione delle
varianti sintetiche del tiopental sodico e dell'acido gamma-idrossibutirrato
avrebbe reso molto più collaborativo l'uomo, per poi cancellargli
totalmente la memoria di quanto sarebbe accaduto.
Moses osservò il padd cennando con il capo verso i colleghi, poi si
diresse dall'uomo tirandogli via il cappuccio: lo sguardo di Botkoveli
appariva appannato, come se l'uomo fosse in uno stato di trance.
"Sei stato tu a vendere di recente un Microprocessore Stem di tipo 3?"
chiese con tono sicuro Moses
Botkoveli annuì con il capo "Jeden.. ho venduto quattro
microprocessori" il tono sommesso un po' scoordinato di chi sta
parlando senza neppure accorgersene convinse tutti della veridicità
di quelle parole
La squadra si guardò in faccia preoccupata "Quindi potrebbero esserci
altre tre bombe in attesa di detonare?" chiese Chase mettendosi a fianco di
Moses
"A chi lo hai venduto? Chi è il compratore?" lo incalzò Naidoo
fissandolo in volto
Botkoveli scosse la testa "Non sa.. non conosce, era prima volta che
comprava qualcosa da me."
"Conosci almeno il suo nome?"
Botkoveli scosse nuovamente la testa "Ne, non conosce suo vero nome..
contattato sulla rete, unica volta che sentito lui era via comunicazione con
alteratore di voce. I soldi li ha inviati direttamente su mio conto,
metà anticipo.. resto dopo consegna"
"E tu non hai provato a controllare da dove provenissero i soldi? Non temevi
di poter essere truffato?"
"Jeden.." Botkoveli scosse il capo "Io tentato di rintracciare
provenienza di soldi, temevo non ricevere ultima parte denaro. Miei
uomini riusciti a risalire al conto di un uomo.. Griffin Herbert George
Wells, ma no esiste.. nome di fantasia"
"Come è avvenuto lo scambio?"
"Come da ordini, consegnati a bella donna bajoriana" Botkoveli "No conosce
suo nome ma era una bella donna, con grandi seni.. tipo di donna che fa
girare testa a tutti"
Moses sbuffò dando un pugno alla parete mentre gli altri ufficiali si
fissarono infastiditi, era stato l'ennesimo buco nell'acqua: ogni volta che
si sentivano vicini ad una svolta si ritrovavano impietosamente al punto di
partenza.
Moses si voltò verso Tombstone e gli altri incursori "Mettetelo a
nanna con l'intruglio preparato dalla dottoressa e scaricatelo da qualche
parte.." poi si riavvicinò al gruppo con sguardo decisamente furente
"La situazione non va affatto bene, risaliamo sulla Raziel"
USS Raziel - Alloggi del Comandante Elaina Tarev
D.T. 14/01/2397 - contemporaneamente
Dopo la lunga giornata, Elaina era finalmente riuscita a concedersi una
meritata doccia. Tolti gli odiatissimi tacchi alti e infilatasi sotto
l'acqua calda, finalmente iniziò a risentirsi se stessa: il mal di
testa, dovuto all'eccessivo utilizzo delle proprie facoltà
telepatiche, si stava smorzando via via sempre più in una sorta di
leggero cerchio alla testa, più che altro un piccolo fastidio
piuttosto trascurabile. Se ne rimase sotto l'acqua per quasi venti minuti, e
vi avrebbe passato ancora più tempo se non avesse sentito il trillo
del sensore della porta.
*Qualcuno qui... adesso.. ma perchè?*
Piuttosto infastidita uscì rapidamente dalla doccia "Avanti, si
accomodi pure sul divanetto.. arrivo immediatamente!" cercò di
recuperare il più rapidamente possibile l'uniforme, quando
percepì alle sue spalle la presenza di Wood
"Alexander Wood! Nessuno ti ha insegnato che si bussa prima di entrare nel
bagno di una ragazza?" lo redarguì Elaina con tono semiserio
"Certo, ma la scena della mia compagna mezza nuda con indosso solo un
asciugamano non ha prezzo" si avvicinò abbracciandola dolcemente
Elaina lo osservò scuotendo il capo con espressione divertita "Sei
senza speranze.. su, lasciami che non mi sono ancora asciugata, così
ti bagnerai l'uniforme!"
Dal canto suo Alexander continuava a tenere la propria compagna fra le
braccia, per nulla convinto di volerla lasciare andare, spostandole
distrattamente un ciuffo di capelli che le era ricaduto davanti al viso
"Sinceramente bagnare l'uniforme è l'ultimo dei miei pensieri"
approfittò della vicinanza per darle un leggero bacio sulle labbra,
sperando di non veder rovinato quel momento d'intimità dopo gli
ultimi mesi passati in un gelido distacco.
Elaina intanto lo osservava facendo una leggera smorfietta "Beh, ma se poi
finisci a pulire i tubi di Jeffries non dare la colpa a me! Io ti avevo
avvertito!" inclinò leggermente il capo cambiando argomento "Avevi
bisogno di me?"
Alex la osservò sorridente, felice che la compagna sembrasse essere
tornata quella di sempre "Mmh.. se pulire i tubi di jeffries è la
punizione per stringerti appena uscita dalla doccia, mi licenzio dal
progetto Empireo e apro un centro di pulizia tubi!" rise divertito per poi
fare spallucce "Avevo voglia di vederti e parlare un po' con te, tutto qui"
" Ehm.. si.. e dobbiamo proprio farlo in bagno?"
Alexander ci pensò qualche attimo, come accorgendosi solo in quel
momento che forse non era il posto migliore per intavolare una conversazione
"Ehm.. penso di no.. hai ragione, ti aspetto sul divanetto" si
allontanò restando in attesa per qualche minuto e fu un po' deluso
dal vedere tornare la compagna nuovamente in uniforme
"Allora, di cosa volevi parlarmi?"
"Mmh.. a dire il vero volevo parlare di noi" Alex si fermò ad
osservare il volto della compagna "Sono mesi che non riusciamo quasi a star
vicini.. in laboratorio a volte mi sembra di stare con un collega piuttosto
che con la mia compagna. E' abbastanza chiaro che ho combinato qualcosa, e
ti assicuro che ci ho pensato, ma non riesco a capire cosa"
Elaina inclinò il capo osservandolo, riflettendo per alcuni istanti
su cosa rispondere "Alexander, ci conosciamo da molti anni.. dovresti
saperlo che detesto aspettare"
Alexander annuì prontamente "Sì! Lo so che detesti aspettare
ed infatti quasi mai lascio qualcosa in sospeso con te"
Elaina rimase interdetta, il dubbio che lui non avesse capito la sua
richiesta la lasciò per svariati istanti senza parole "Alex.. la mia
domanda.. l'avere un figlio io e te, ricordi?" fece una pausa cercando di
riprendere il filo del discorso "Non ti sembra che possa essere una
questione su cui una risposta sarebbe quantomeno gradita?"
Alexander osservò la compagna spalancando gli occhi, con la tipica
espressione di chi è appena caduto dalle nuvole "Ah.. quello?" nella
sua mente gli tornò alla memoria quel fatidico momento che, dopo
tutto quel tempo, aveva rimosso "Elaina perdonami, me l'hai detto appena
prima che le porte del turboascensore si chiudessero lasciandomi lì
come un pinguino.. francamente non pensavo parlassi sul serio"
improvvisamente nella sua mente tutto aveva nuovamente un senso, sia
l'espressione di Elaina, che si era fatta via via sempre più irritata
negli ultimi mesi, sia quella serie di mezze frasi apparentemente prive di
qualsiasi significato "Oddio.. e tu sono sei mesi che aspetti una risposta?"
"Si, all'incirca sei mesi"
Alexander scoppiò a ridere divertito accarezzando il volto della
compagna "E tu non potevi dirmelo nuovamente? ..che sciocchina che sei.."
strinse a sé Elaina, sorridendo "Sono certo che tu possa capire che
l'avere un figlio sia un passo molto importante, quindi sarei un incosciente
a dire semplicemente sì su due piedi, senza neppure rifletterci"
portò lo sguardo sulla compagna accarezzandola "D'altra parte non
posso negare di averci pensato parecchio dopo la tua frase e sono giunto
alla conclusione che non esiste nulla in questo universo che mi farebbe
più felice di avere un figlio da te.." la accarezzò
nuovamente, sorridendole dolcemente "Quindi sì, avremo un
bambino..."
USS Raziel - Ufficio del Capitano Hazyel
D.T. 15/01/2397 - Ore 07:15
Hazyel era in ufficio da parecchie ore a riflettere ancora su quello strano
sguardo che aveva colto sul volto di Catherine Trammell: la strana
sensazione di essere stato preso per il naso non gli permetteva di restare
tranquillo. Attivò il terminale e cercò di verificare se fosse
successo qualcos'altro di davvero rilevante in qualche altra area della zona
federale ma fu un buco nell'acqua. Solo il suono del sensore riuscì a
distoglierlo dai propri pensieri.
"Buongiorno" Hazyel osservò l'entrata di Moses, ancora piuttosto
infastidito dalla piega degli eventi, e dietro di lui tutti gli altri
ufficiali superiori in silenzio, attese qualche attimo e poi riprese a
parlare "Credo sia arrivato il momento di tentare di tirare le somme di
quanto abbiamo scoperto recentemente"
"Mmpf..." Moses portò lo sguardo sul capitano "Sarà una cosa
breve.."
Hazyel osservò per un attimo il suo primo ufficiale, condividendone
il senso di frustrazione, ma poi tornò ad osservare Naidoo "Inizi
lei.."
"Siamo venuti su questo pianeta sulla base del temuto pericolo che venisse
detonata una o più bombe sporche su un non determinato luogo di Sol
III" Naidoo iniziò ricapitolare tutti gli eventi "Abbiamo iniziato le
indagini e tutto sembrava estremamente semplice, abbiamo trovato il
venditore.. rintracciato il materiale radioattivo e predisposta la trappola
per catturare la cellula terroristica"
"Ma era una falsa pista" intervenne Chase "E difatti è esplosa una
bomba all'interno del Comando di Flotta, proprio al centro della sala
predisposta in modo che le più alte cariche presenti su Sol III
potessero discutere della minaccia in corso"
"Dalle analisi fatte sul luogo siamo riusciti a individuare il gruppo che ha
messo la bomba, un gruppo di delinquenti mossi dal desiderio di uccidere
l'ammiraglio Bates.." Wood proseguì il racconto "Ma erano solo delle
pedine che sono scappate ben presto, appena hanno scoperto che l'ordigno non
aveva distrutto tutte le prove hanno lasciato il sistema rendendosi
facilmente rintracciabili"
"Ed era un ennesimo buco nell'acqua, erano stati usati come pedine per poi
fargli ricadere addosso tutte le colpe" Hazyel annuì "Ma dal
sopralluogo nel luogo della detonazione erano stati trovati anche i residui
dell'ordigno"
"Esatto Capitano" intervenne Fox "Attraverso la ricostruzione virtuale
dell'ordigno abbiamo individuato il motivo per cui la detonazione ha avuto
problemi, il sistema di innesco era obsoleto, montava ancora un
Microprocessore Stem di tipo 3, ritenuto troppo pericoloso oggigiorno"
"Ma è stato un altro buco nell'acqua" Moses incrociò le mani
al petto "Abbiamo solo un nome, probabilmente inventato.. Griffin Herbert
George Wells, vale a dire l'intestatario del conto dal quale è
partito il pagamento per quei microprocessori"
"Purtroppo è davvero un buco nell'acqua" Mendel osservò Moses
"Ho cercato quel nome in tutti i database federali, ma nulla.. allora ho
allargato la ricerca agli archivi culturali e.. beh, l'ho trovato. Herbert
George Wells era uno scrittore nato nel 1866" fece una piccola pausa
"Griffin, invece, era il nome di uno dei suoi personaggi.. meglio conosciuto
come l'uomo invisibile.. devo dire che c'è una certa ironia nell'aver
scelto un simile alias"
"Ed infine, tanto per concludere l'elenco delle stranezze, la Homeland
Security ci sta con il fiato sul collo da quando hanno preteso di avere il
completo controllo di queste indagini e ci ha intimato di lasciare il
pianeta"
"Cosa che noi non abbiamo fatto, anzi, abbiamo organizzato una serie di
falsi attentati contro i membri della Flotta per incolpare la Homeland
Security e liberarci dal loro guinzaglio" Hazyel si alzò in piedi
"Siamo andati al galà per individuare chi potesse effettivamente
alterarsi e abbiamo individuato niente di meno che Catherine Trammell, la
direttrice della Homeland Security. Ho parlato molto poco con lei ma la
sensazione che ho avuto era che ci volesse bloccati qui, su Sol III..
sensazione che si è rafforzata da quanto sono riuscito a sentire
della conversazione che stava tenendo" osservò i presenti
soffermandosi su Moses "Non sono riuscito a comprendere tutte le parole, ma
la sensazione era che qualcuno la invitasse caldamente a tenerci impegnati
qui"
"Cosa significa?" chiese Moses incupendosi
"Significa che, qualsiasi cosa stia succedendo, sembrerebbe che ci sia
qualcuno che voglia ad ogni costo che la USS Raziel non lasci Sol III" la
risposta di Hazyel fu secca e convinta "A pelle non credo che Catherine
sappia tutto, ma sono certo che la decisione di estrometterci dalle indagini
e l'ordine di andarcene non fossero altro che un modo per convincerci a
restare qui!"
"Praticamente siamo cascati nella loro trappola!" Moses sbuffò
sonoramente "E adesso cosa si fa?"
Hazyel scosse il capo "Ho tentato di cercare notizie di una certa rilevanza
su altri pianeti federali, non ne ho trovate.. quindi è possibile che
non abbiano ancora agito. Dobbiamo trovare un modo rapido di capire dove
colpiranno e poi andarcene di qui"
"Forse una persona che sa cosa sta succedendo c'è.. ma non
sarà facile" la voce di Elaina fece voltare tutti i presenti "Ho
percepito soddisfazione, invulnerabilità, convinzione di onnipotenza
in un altro presente al galà.. era un uomo pienamente soddisfatto
anche dopo gli attentati di Praga.. i suoi piani non erano stati turbati da
tutto ciò, anzi, empaticamente ne sembrava anche sollevato"
"Di chi si tratta?" Hazyel si sporse in avanti con interesse
"Dominique Lefebvre" Mendel intervenne osservando i colleghi "Si tratta di
uno dei maggiori azionisti della Weyland-Yutani Corporation,
nonché braccio destro di Corinne, l'attuale proprietaria della
compagnia"
Hazyel alzò il capo "Corinne.. Corinne è anche il nome della
persona con cui parlava Catherine e che le intimava di tenerci qui in
qualsiasi modo.. ed il cerchio si chiude, tutto gira attorno a loro" fece
una pausa "Molto bene, allora dobbiamo arrivare a lui"
"Non sarà affatto facile, questo non è semplicemente un
criminale.. ma uno degli uomini più ricchi di Francia, potente ed
influente" Mendel osservò Hazyel in volto "C'è un motivo se
Elaina ha percepito una convinzione di onnipotenza, quell'uomo
è intoccabile"
Hazyel incrociò le braccia al petto "Ma al momento è la nostra
sola possibilità di arrivare a capire cosa sta succedendo, ed in
assenza di altre idee non credo che ci restino molte possibilità.
Dobbiamo non solo trovare un modo per arrivare a quell'uomo, ma anche
studiare un piano per lasciare questo pianeta il più rapidamente
possibile, sono certo che la Homeland Security non ce lo renderà
affatto semplice.." posò lo sguardo sui suoi uomini "Signori, voglio
delle idee entro un'ora.. in libertà"
SOL III (Birmingham) - Weyland-Yutani Corporation Tower (ufficio di
Corinne)
D.T. 15/01/2397 - Ore 07:42
Dominique Lefebvre entrò con passo sinuoso all'interno dell'ufficio
della vecchia Corinne con la stessa espressione soddisfatta di un felino
dopo il pasto, fece un leggerissimo inchino osservando la donna e si diresse
verso la sua scrivania.
"Corinne, mia cara, ti vedo sempre più bella"
"Smettila Dominique! Sappiamo bene entrambi che questa malattia mi sta
trasformando nella brutta copia di me stessa!" Corinne alzò il capo
osservando l'uomo decisamente infastidita
"Può darsi, ma infondo se la realtà non è come la si
desidera che male c'è nel cambiarla con un po' di sana e gratificante
finzione?" il sorriso felino di Dominique lasciò per qualche attimo
l'anziana signora senza parole
"Io ho tutte le intenzioni di cambiare la realtà, ma con fatti
concreti! A me una mera finzione non basta affatto!" Corinne si sporse un
po' verso l'uomo "Piuttosto, la USS Raziel?"
Dominique sorrise "Da quello che ne so hanno scoperto un'anomalia nel motore
e saranno costretti a restare qui qualche giorno.. inoltre, ora che
inspiegabilmente la Homeland Security ha dato di matto e ha iniziato a
colpire a casaccio membri della Flotta dubito che ci sarà qualche
modo per farli smuovere di qui"
"E' stata un'idea tua Praga?" gli occhi di Corinne si focalizzarono sull
interlocutore
"No, ed onestamente non mi interessa sapere chi vi sia dietro.. un nuovo
gruppo terroristico, meri emulatori in cerca di fama, qualche agente
impazzito della Homeland Security o qualche ufficiale della flotta fuori
controllo.. ciò che importa è che non ne siamo responsabili
noi. Si tratta di un insieme di avvenimenti del tutto scollegati dal nostro
piano che giocano a nostro vantaggio, non credo che avremmo mai potuto
sperare di meglio"
Corinne annuì lentamente, il suo sguardo freddo e calcolatore si
spostò per un attimo al proprio terminale "Molto bene, ci siamo tolti
dai piedi la Raziel.. sono sicura che senza di loro le cose saranno comunque
più semplici" alzò il capo "Da qui può partire la
fase Ba'ku senza problemi"
Dominique si rabbuiò per un attimo "Ba'ku? Quel popolo isolazionista
che ha deciso di vivere senza l'utilizzo della tecnologia?" scosse il capo
"Non è facile raggiungerli, quel pianeta è sotto la protezione
della Flotta Stellare.."
Corinne alzò una mano "Il modo in cui vi arriveranno non è
affar mio.."
Dominique inclinò il capo "Ammesso e non concesso che vi riescano,
che cosa può esserci di così importante lì?"
Corinne si osservò per un attimo, la lunga malattia la stava
divorando togliendole ogni residuo di forza, solo la sua incredibile forza
di volontà le permetteva di alzarsi giorno dopo giorno ed andare a
lavoro "Che cosa c'è su quel pianeta?" lo sguardo tornò su
Dominique esprimendo tutta la sua determinazione "Probabilmente, l'unico
modo che io conosca per cambiare la realtà".
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