[Stml14] [08-00 - Un Salto nel Blu - Tenente Atena 'StarScratcher' Prince] Si.Bi.

Vanessa Marchetti hazyel91 a gmail.com
Mer 5 Dic 2018 13:42:08 CET


Di cocca c'è solo Victoria ma Moses non vuole XD

Il giorno Mer 5 Dic 2018, 12:29 Franco Carretti <frank_moses a mail.com> ha
scritto:

> Abbeh abbiamo la cocca del risiano... è andata pure a trovarla.
>
> Donne, sono solo guai!
>
> Mmpfh
>
>
> PS: Ben arrivata :)
>
>
> *Sent:* Wednesday, December 05, 2018 at 11:12 AM
> *From:* "Silvia Bianchini" <ltcomm.sibi a gmail.com>
> *To:* "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>
> *Subject:* [Stml14] [08-00 - Un Salto nel Blu - Tenente Atena
> 'StarScratcher' Prince] Si.Bi.
> Eccoci qui, anche grazie all'instancabile contributo di Vanessa vi
> presento Atena Prince
>
> Buona lettura
>
> SiBi
> =========================================
> INCOMING TRANSMISSION
> =========================================
>
>
> *******************************************
>
> *Brano: 08-00*
>
> *Titolo: Un Salto Nel Blu*
>
> *Autore: Tenente Atena ‘StarScratcher’ Prince (Si.Bi.)*
>
> *******************************************
>
> *USS Livorno - in rotta verso Risa*
>
> *Ponte 7 - Alloggi Passeggeri n. 4 - assegnato al Tenente Atena Prince*
>
> *02 Settembre 2398 – 02:27*
>
>
>
> Come la maggioranza degli alloggi per passeggeri non VIP o membri del
> corpo diplomatico, su una classe Excelsior, gli alloggi per il personale in
> transito erano sui corridoi interni e non avevano finestre sullo spazio,
> quindi neanche la flebile luce delle stelle di passaggio in quel tranquillo
> viaggio a curvatura sei rompeva il buio assoluto della stanza.
>
> “Come ha fatto a convincermi?” disse Atena rompendo il silenzio
>
> “è stato… convincente” rispose a sé stessa con voce fredda e tagliente
>
> “probabilmente voleva solo liberarsi di me..” ribatté lei tristemente
>
> “smettila!” la interruppe la voce “ti fidi di lui, giusto?”
>
> Atena si girò supina nel letto spalancando gli occhi al buio “si.. mi fido”
>
> “e lui si fida di te, lo ha dimostrato più volte”
>
> “è vero, ma…”
>
> “niente ma” troncò la voce freddamente
>
> “abbiamo lasciato casa”
>
> “solo perché c’era lui. Altrimenti era solo una nave come tante altre”
>
> Silenzio.
>
> “pensi… pensi che, dove andremo, troveremo persone in gamba?”
>
> “l’ha detto lui.. dato che ti fidi, devi crederci” rispose la voce
>
> “lo so”
>
> Silenzio.
>
> “mi mancherà”
>
> “lo so” rispose la voce
>
> Silenzio.
>
> “e se dovessi sentirmi sola?” riprese Atena con una vocina sussurrata
>
> “io sarò sempre con te... Ora riposati.. il viaggio è ancora lungo”
>
>
>
> **FLASHBACK**
>
> *USS Zen – Alloggio del Capitano Georgij Zukov*
>
> *01 Settembre 2398 – 19:30*
>
>
>
> “Allora ci siamo, mia bimba” disse Georgij abbracciandola con un pesante
> accento russo che il traduttore universale non riusciva mai a correggere
> del tutto. Nonostante l’altezza della ragazza, la stazza del sessantenne
> capitano russo era così imponente che lei poteva benissimo poggiare la
> testa sul suo petto facendosi coccolare “Quattro anni abbiamo passato
> insieme.. sembra ieri che eri timida timoniera alle prime armi e ora
> guardati.. Tenente della Flotta Stellare! Sono tanto fiero di te, Doyka
> (*figliola in russo)”
>
> “Grazie, Capitano”
>
> Atena arrossì leggermente mentre Georgij la staccava delicatamente per
> guardarla
>
> “Non è addio questo,  lo sai?” disse lui incoraggiante
>
> “Sono solo un po’ triste… ero felice qui” rispose lei
>
> “Anche io Atena, ma questa esperienza aiuterà te a crescere ancora e
> fiorirai come magnifica donna che sei. Vedrai che sarai felice anche là..
> inoltre tue sedute con dottoressa Winslow saranno più facili a farsi..”
>
> “Vero.. è sempre stata bravissima con me”
>
> “allora vedi che tu ha già un’mica e vedrai che ti troverai bene con
> Moses,  vecchio compagno mio.. ti puoi fidare! Hai già impacchettato
> tutto?”
>
> “Sì, erano poche cose”
>
> “Bene.. tra poche ore saremo a Base Spaziale 234 e tu prende USS Livorno
> verso Risa… devi fare qualche giorno di licenza”
>
> “Non posso andare direttamente verso la Base K4? Cosa c’è per me su Risa?”
> domandò lei dubbiosa
>
> Il russo rise
>
> “No. Tu deve riposare. Sei giovane e bella ragazza.. prova ad andare bella
> spiaggia”
>
>
>
> **FLASHBACK**
>
> *Base K4 – Empireo*
>
> *Ponte 4 - Ufficio del Capitano*
>
> *12 Agosto 2398 – 10:05*
>
>
>
> Chase entrò nella stanza dove lo attendevano il Capitano Hazyel e il
> Tenente Comandante Moses. Il secondo sembrava abbastanza infastidito come
> se la sua presenza li fosse una perdita di tempo.
>
> “Mi ha fatto chiamare, Capitano?” disse Chase
>
> “Si Tenente, si accomodi” disse Hazyel indicandogli la poltroncina a
> fianco quella dove era seduto Moses poi attese che si sedesse prima di
> continuare “vorrei farle una domanda sig. Chase”
>
> “Mi dica, Capitano” disse questo non capendo cosa stava succedendo
>
> “Come vede il suo futuro?
>
> “Non credo di aver capito, Signore”
>
> “Ha trentotto anni ed è ancora Tenente. Ci chiedevamo quali fossero le sue
> aspettative per il futuro”
>
> “Beh… Capitano… una volta avrei detto insegnare, ma gli anni qui mi hanno
> fatto cambiare molto la prospettiva delle cose. Non mi dispiacerebbe fare
> carriera” disse quasi sognante, prima di recuperare la presenza di sé “ma,
> per certe cose, credo di essere un po’ in ritardo. Guardi lei ad esempio”
>
> “Beh io sono un caso particolare” rispose Hazyel guadagnandosi una
> occhiataccia da Moses “comunque intanto vediamo di fare qualcosa in
> proposito”
>
> ”In che senso, Capitano?”
>
> “Si è liberato un ruolo di timoniere e terzo ufficiale sulla USS Zen. È
> un’altra nave dei servizi al comando del Capitano Zukov. L’Ammiraglio Bates
> ci ha fatto sapere che nel giro di tre o quattro anni il primo ufficiale
> della USS Zen, il Comandante Martak, dovrebbe vedersi assegnata una propria
> nave e lei.. beh potrebbe aspirare, un giorno, a prendere il suo posto se,
> nel frattempo, volesse frequentare la scuola per ufficiali superiori”
>
> “Grazie Capitano! Sarebbe un onore…” disse felicemente Chase prima di
> incupirsi “… ma questo significa abbandonare il progetto Empireo…”
>
> “…sì… e no” disse Moses “non farebbe più parte di questo progetto, ma
> rimarrebbe un ufficiale dei servizi segreti della Flotta.. la USS Zen
> pattuglia i territori abitualmente frequentati dalla pirateria che fa capo
> al Sindacato di Orione.. qualunque traffico possa essere ricondotto
> all’organizzazione criminale di Jak’Al dovrà esserci segnalato. E’ una cosa
> che quella vecchia canaglia di Zukov già fa di suo.. lei dovrà aiutarlo in
> tale compito”
>
> “E’ una grande opportunità..” disse Chase soppesando i pro e i contro
> “tuttavia, potrei far carriera anche qua a bordo della Raziel, no?”
>
> “Senza scuola comando, non avrebbe ulteriori promozioni. Lo sa benissimo
> anche lei, tranne che nell’insegnamento.. E non metterebbero un Tenente
> Comandante alla guida di una Defiant, per di più una ufficialmente
> assegnata come nave di una base scientifica nel bel mezzo del nulla.. è una
> opportunità unica, se la perde non ne avrà altre..” affermò Moses
>
> “Beh… allora…”
>
> “Se ci vuole pensare su” disse Hazyel
>
> “No Capitano, ha ragione… devo prendere in mano la mia carriera… e questa
> occasione è troppo importante… accetto”
>
> “Mi congratulo con lei, Tenente” disse Hazyel stringendogli la mano
> “contatteremo subito l’Ammiraglio per informarla. In libertà”
>
> Chase uscì con il sorriso sulle labbra
>
> “Abbiamo fatto bene a lasciarlo andare?” domandò Moses
>
> “Beh era il meglio per lui” rispose Hazyel “l’uscita dal tunnel è stata un
> mix di fortuna ed abilità, ma ci siamo riusciti più grazie ad una mia
> intuizione ed all’eroismo di Fueller che alle sole doti di timoniere del
> nostro buon Chase. Inoltre, non ha passato la visita psicologica di
> controllo al nostro rientro.. non avremmo potuto tenerlo con noi”
>
>
>
> *Risa*
>
> *Scogliere di Galartha*
>
> *18 Settembre 2398 – 10:07*
>
>
>
> Nonostante non potesse contestare la bellezza del posto, delle spiagge e
> la cortesia espressa in infiniti modi dai Risiani per accogliere e far
> sentire a proprio agio i turisti, Atena non riusciva proprio a rilassarsi
> nella spiaggia riservata del resort.
>
> Seguendo il consiglio del patrigno si era messa in costume il giorno
> precedente ed aveva provato ad andare in spiaggia, ma, quasi
> istantaneamente, aveva subito una serie di attenzioni non richieste e,
> soprattutto, non volute alla quale era scappata via in un lampo.
>
> Così dal giorno seguente aveva deciso di approfittare delle bellezze
> naturalistiche e, allo stesso tempo, di mantenere il suo rigido programma
> di allenamento.
>
> Era per quel motivo che ora stava sudando con uno zaino da 15kg sulle
> spalle e musica elettronica nelle orecchie, appesa con dei rampini alla
> parete rocciosa di una scogliera a strapiombo sul mare, una delle pareti
> più difficili della galassia, o così almeno era sponsorizzata dal locale
> centro informazioni turistiche.
>
> La difficoltà principale di quel tratto di scogliera era che tendeva a
> cambiare pendenza man mano che veniva scalata. I geologi avevano studiato a
> lungo il fenomeno e sembrava avesse a che fare con una struttura a
> “ingranaggio” della roccia sottostante per cui anche il relativo peso
> (rispettivamente alla massa della roccia) di un intrepido scalatore era
> sufficiente per muovere la massa sottostante e causare variazioni di
> pendenza. Ed ora li, dopo quasi tre ore di arrampicata a pochi metri dalla
> cima e quasi duecento metri sopra a rocce appuntite sottostanti con tutto
> attorno spruzzi biancastri delle onde del mare.
>
> “Allora questo dove lo devo piantare?” si disse a mezza voce tenendosi
> ancorata alla parete quasi verticale con una mano e tenendo un ancoraggio
> nell’altra “Con l’ultimo che ho piantato, ho causato un movimento di 1,8
> secondi in avanti cosa che ha ridotto la pendenza dello 0,9%, ma, appena ho
> passato il rinvio e spostato il piede a destra, la rotazione ha causato un
> aumento della pendenza ed uno smottamento conseguente del 6%”
>
> Atena fece pensierosamente due calcoli a mente soppesando le sue
> alternative.
>
> “Qui dovrebbe andare” conficcò l’ancoraggio e lo martellò con la piccozza,
> cosa che provocò il movimento della parete. In pochi attimi fece passare il
> rinvio, smontò l’ancoraggio sotto di lei e salì di un altro metro tenendosi
> strettamente alla parete che continuava a muoversi. La solida cima era solo
> due metri sopra di lei.
>
> Era esausta.
>
> “dai! Ancora due passaggi e ci sei” si disse tra i denti “non sarai mica
> una mollacciona no?”
>
> Fece un altro passaggio e si trovò un metro sopra. La guida aveva ragione:
> quella parete era decisamente impegnativa.
>
> Montò l’ultimo ancoraggio e si tirò su con le braccia quando il movimento
> della parete sotto di lei le fece perdere l’appoggio dei piedi e, per
> effetto congiunto del movimento e dello strattone, anche l’ancoraggio si
> staccò facendola rimanere a penzoloni sul bordo del precipizio.
>
> “respira” si ingiunse a mezza voce con un tono freddo.
>
> Il respiro e la tecnica respiratoria erano al centro del Systema.
> Attraverso la respirazione, poteva controllare la paura e, tramite il
> controllo, evitare che il panico di quella situazione le facesse commettere
> altre sciocchezze quale non controllare se l’ancoraggio fosse adeguatamente
> fissato.
>
> “sono stata scema” si disse mormorando
>
> “si lo sei stata… ma ora concentrati” si ripeté sempre tra i denti con un
> tono freddo
>
> Le gambe dure dallo sforzo prolungato rispondevano male, ma riuscì a
> tirarne su una oscillando un po’ fin sopra il bordo del precipizio e
> contemporaneamente a fare leva sulle braccia per rotolare al sicuro. Si
> fermò a respirare supina lì, a pochi centimetri dal dirupo, quando si
> accorse della presenza di qualcuno seduto poco distante da lei.
>
> Rotolò verso di lui per poi alzarsi con un balzo: chiunque fosse quel
> Risiano, vestiva comodi pantaloni sportivi e stava a torso nudo, con lo
> zaino da arrampicata poggiato a fianco. La muscolatura dell’uomo era
> impressionante. Un magnifico esemplare maschile. Lo osservò per un secondo
> con curiosità prima che Diana la bacchettasse mentalmente intimandola di
> recuperare la concentrazione.
>
> Il Risiano sorrideva, ma non fidarsi era la regola.
>
> “Niente male, Tenente Prince” disse sorridendo porgendole una borraccia
> “Non è la mia specialità, ma conosco bene questa scogliera. Per essere la
> sua prima scalata qua, direi che ha  fatto un ottimo tempo”
>
> Atena era già passata in modalità difensiva, anche se il Risiano non
> sembrava avere cattive intenzioni; senza togliergli gli occhi da dosso, lo
> squadrò con severità, senza muoversi, senza prendere la borraccia,
> limitandosi a togliere lo zaino: un peso in meno qualora avesse dovuto
> difendersi.
>
> “Lei chi è? Come fa a sapere chi sono?” gli domandò tagliente
>
> Il Risiano si alzò in piedi sovrastandola di quasi un palmo sorridendo e
> rimettendo la borraccia nello zaino.
>
> “Capitano Hazyel, sarò il suo ufficiale comandante” disse lui porgendole
> la mano amichevolmente
>
> Atena si mise sull’attenti
>
> “Mi scusi, Signore! Non potevo riconoscerla” disse lei alludendo al fatto
> che il Risiano indossava solo dei pantaloni sportivi.
>
> “Riposo, nessun problema Tenente. E poi lei è in licenza dopo tutto. Non
> avrei voluto disturbarla, ma ero ansioso di conoscerla personalmente.. mi
> hanno detto grandi cose di lei anche se so che ha avuto delle difficoltà,
> in passato, a fare gruppo e nel nostro lavoro dobbiamo fidarci l’uno
> dell’altro”
>
> Hazyel si portò verso il bordo della scogliera ad osservare il mare “è un
> po’ come scalare questa parete: ogni volta è diversa perché a seconda di
> come si affronta lei cambia e bisogna avere la certezza che gli attacchi
> che si usano e tutta la strumentazione impiegata sia perfettamente
> funzionante.. altrimenti si precipita nel vuoto muore senza protezioni.
> Capisce quello che voglio dire, vero Tenente?” disse poi voltandosi a
> guardarla seriamente
>
> “Certamente Signore… si può fidare di me” rispose lei reggendo il suo
> sguardo senza scomporsi
>
> Lui la osservò un po’, poi un sorriso comparve sul suo volto: “Allora la
> lascio alla sua licenza, ci rivedremo a bordo della base K4. Si diverta
> Tenente, Risa è piena di.. attrattive”
>
> Il Risiano prese lo zaino, lo indossò, e poi si allontanò con un saluto
> prima di buttarsi giù dalla scogliera puntando un punto preciso ove
> spumeggiava la marea, sotto lo sguardo pietrificato di Atena che si
> affacciò con l’ansia di vederlo schiantato dalla caduta vertiginosa. Invece
> l’uomo aveva aperto un piccolo paracadute da parapendio dallo zaino e stava
> elegantemente planando governando la brezza leggera.
>
> Atena lo fissò a bocca aperta prima di bacchettarsi da sola.
>
> “Non ci pensare nemmeno. Non è roba per te” si disse a mezza voce
> freddamente “quindi smettila di guardarlo”.
>
> “ok ok… allora mi sa che è meglio andare a farsi una doccia” si rispose
> tra sé e sé prendendo lo zaino e voltando la schiena al mare si incamminò
> verso il resort.
>
>
>
> *Base K4 – Empireo*
>
> *Ponte 12*
>
> *Molo di Attracco 2*
>
> *11 ottobre 2398 – 10:05*
>
>
>
> “Ben trovata Tenente, benvenuta a bordo. Ha fatto buon viaggio?” le
> domandò il Tenente Comandante Winslow accogliendola alla stazione.
>
> “Si grazie” disse Atena guardandosi intorno a disagio pur mantenendo una
> posa marziale “Anche se Risa l’ho trovata troppo vitale” aggiunse seriamente
>
> “Sono molto felice che comunque si sia presa questa licenza”
>
> “sono stata obbligata”
>
> “beh.. ha preso un po’ di sole.. non si è riposata?”
>
> “Ricevevo troppe attenzioni in spiaggia! Mi sono allenata”
>
> “Beh.. se non altro, la licenza l’ha usata…” sospirò la Winslow “Altra
> cosa per cui sono felice che sia arrivata qui è che potremo riprendere con
> regolarità le nostre sedute ... Allora mi segua, le presento gli altri”
>
> “Si, Comandante” disse Atena e dopo aver preso un respiro si incamminò
> dietro la rossa.
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