[Stml14] R: 08.04 - Analisi preliminari
Vanessa Marchetti
hazyel91 a gmail.com
Gio 21 Mar 2019 23:08:31 CET
A parte piccoli errori (in rosso alcune cancellazioni, in grassetto alcune aggiunte), ho inserito alcune note da valutare.. in aggiunta a ciò che è già stato segnalato. Il brano è bello, mi piace, ma, per la cronaca, se Alexander proprio non sa cosa fare, ci sono immensi condotti da pulire su K4.. rigorosamente in abito da sera XD
USS Raziel
Ponte 2 - Laboratorio Scientifico
03/01/2397 - Ore 09.00
Elaina, Alexander e Lucius stavano osservando con espressione stanca il piccolo cubo trasparente di circa deci centimetri di lato posto davanti a loro; avevano optato per utilizzarlo come contenitore di quella strana polvere che avevano trovato nella cassa in disfacimento, ciò gli aveva permesso di guardarla ed analizzarla con cura e, dopo la bellezza di più di due ore, erano giunti alla deprimente constatazione di saperne esattamente come all’inizio.
“Se è un polimero studiato per poter cambiare forma a piacimento, in modo da potersi rimodellare a piacimento.. perché diavolo si sta disfacendo per i fatti suoi? E soprattutto.. perchè così lentamente?” proruppe l’ingegnere osservando i due colleghi.
Alexander si spinse all’indietro andandosi ad appoggiare ad una scrivania scuotendo la testa e incrociando le braccia “Teoricamente terminata la sua vita avrebbe dovuto trasformarsi completamente in polvere, per la serie prima hai una cassa e poi un mucchietto di polvere da nascondere sotto il tappeto del salotto.. ed invece ha un tasso di decadimento stabile come se si sfogliasse.. strato per strato.. come una cipolla”
Elaina allungò una mano verso la riproduzione olografica della molecola che pigramente girava al centro del campo di analisi. Un rapido colpo di mano e la simulazione fece un balzo temporale in avanti mostrando come le due strutture a doppia piramide si separassero dal nucleo centrale sferiforme rendendo di fatto la struttura inutilizzabile “E’ come se avessimo le risposte davanti al naso ma.. non le vedessimo”
Alexander, allungò una mano aprendo uno dei cassetti per poi recuperare un lecca lecca che si infilò in bocca corrugando le labbra concentrandosi, almeno fino a che lo sguardo assassino di Tarev gli ricordò che lei non aveva ancora scoperto il suo nuovo nascondiglio segreto “Ehmm.. lo sai che senza zuccheri non riesco a ragionare, è inutile che mi guardi così!”
Fox cercò in tutti i modi di trattenere una risata, ma stava decisamente perdendo quella partita, mentre Elaina, scosse la testa ormai rassegnata “Sia mai che lo scienziato capo rimanga senza ener…..” si soffermò osservando la simulazione “Energia….ecco cosa succede”
Gli altri due ufficiali si voltarono verso di lei interrogativi, ma Elaina sembrava improvvisamente essersi accesa, come se all’improvviso avesse avuto un’ispirazione “Alex cosa succede ad una cellula se elimino completamente gli zuccheri?”
“Teoricamente sfrutterà tutte le riserve di ATP finchè non degraderà ad ADP e poi, non essendoci più metabolismo, la cellula mo…..” Alexander, rendendosi conto di dove volesse andare a parare la compagna, si bloccò per qualche istante per riflettere e poi riprese “Mhhh quindi tu pensi che il polimero abbia semplicemente terminato le energie e si stia sfaldando.”
Fox osservò i due come se stessero tecnicamente parlando alieno, Elaina allungò una mano e fece fare un passo indietro alla simulazione.
“Abbiamo a che fare con una struttura artificiale, ma che cerca di emulare una cellula. La formazione centrale, come un nucleo, contiene le direttive di come la struttura deve aggregarsi per dare la forma voluta e quindi cambia l’orientamento delle due strutture laterali. Il fatto è che per mantenerle orientate ha un consumo energetico. Ora ha semplicemente consumato tutta l’energia e non riesce più a mantenere la struttura”
Fox annuì osservando la donna “A questo punto però nascono due nuove domande. Di che energia necessita e come fanno a imprimergli una forma”
“In parte posso rispondere io” la voce alle loro spalle apparteneva a Sarah
I tre ufficiali erano talmente presi dal fervore scientifico da non accorgersi del suo ingresso; il Comandante Mendel si avvicinò estraendo un padd e mandando i risultati delle sue analisi sullo schermo “Dopo che mi avete detto che era una struttura programmabile ho cercato di capire come funzionasse e ho trovato una frequenza alla quale la struttura reagisce. Non so ancora come memorizzargli la forma ma sappiamo che è possibile. Purtroppo non so dirvi come poterla ricaricare.”
Mentre tutti erano concentrati a raccogliere le idee un suono a modi sveglia provenì dal pad di Tarev tutti si voltarono a guardarla, ma lei sollevò una mano ”E’ arrivata l’ora della poppata per i piccoli” disattivando la sveglia per poi osservare i colleghi
“Si, credo che farà bene a tutti prendere una piccola pausa.. forse dopo riusciremo a sbrogliare un po’ la matassa”
Alex, Fox ed Elaina si tolsero rapidamente i guanti buttandoli sul carrello di analisi. Uno dei guanti, probabilmente lanciato senza troppa attenzione, finì proprio all’interno della scatola del polimero. Alcune piccole scariche elettrostatiche si liberarono con un lieve crepitio, immediatamente il polimero reagì formando una sottile lastra. Tutti e quattro si guardarono “Energia elettrostatica”
USS Raziel
Stiva 2 (riconvertita a Ponte Ologrammi di Addestramento)
03/01/2397 - Ore 15.00
Gli ufficiali superiori si erano già tutti riuniti nella sala tattica olografica, replicata all’interno della stiva di carico 2. Hazyel fu l’ultimo a raggiungere la sala.
“Comodi signori” il Capitano si avvicinò ad una delle poltroncine e prese posto portando l’attenzione sulla squadra di indagine “Bene signori so che c’è stata qualche novità: sentiamole..” decisamente speranzoso che qualcosa iniziasse a sbloccarsi.
L’ingegnere capo fu il primo a parlare “Signore, abbiamo fatto numerosi passi avanti sulla caratterizzazione del materiale. Sapevamo già che era in grado di nascondere ai sensori ciò che vi era depositato dentro, ma quello che abbiamo scoperto dopo è decisamente più interessante” fece una breve pausa per poter riprendere fiato osservando i colleghi, allungò una mano e la riproduzione della molecola apparì sul monitor principale “Questa possiamo chiamarla l’unità base del nostro polimero. Che aggregandosi riesce a formare delle strutture complesse.. comportamento classico dei polimeri” la simulazione fece uno zoom all’indietro passando prima ad un agglomerato di molecole fino ad arrivare ad una delle scatole presenti in stiva “La vera innovazione è che questa molecola è in grado di scomporsi e autonomamente prendere delle altre forme” la simulazione continuò facendo vedere la scatola che via via si disfaceva fino a formare una sorta di sabbia e da quella formare una stele.
Dopo alcuni secondi serviti agli ufficiali non presenti ai test di laboratorio per metabolizzare la notizia Moses storse le labbra prendendo parola “Sta forse dicendo che da un momento all’altro quelle casse potrebbero trasformarsi in qualcos’altro magari una bomba e farci esplodere tutti?”
“No signore” si intromise Wood osservando il primo ufficiale “Per molteplici ragioni. Prima fra tutte quello..” indicando lo schermo “...è il prodotto finito che stanno studiando, non sono ancora arrivati a tanto. Di solito quando formiamo, ad esempio, una scatola di plastica forziamo i legami tra molecole in una data forma e finché non interveniamo dall’esterno quella forma rimane stabile. In questo caso dobbiamo immaginare quella cassa come un fluido molto molto denso che ha bisogno di un’energia affinchè tenga la forma; quando questa energia viene a mancare il polimero inizia a sfaldarsi come sta succedendo alla prima cassa in nostro possesso.”
Fox annuì alle parole del collega per poi riprendere la spiegazione “SIcuramente hanno fatto dei passi avanti, infatti le ultime casse trovate sono dotate di una riserva di energia maggiore.. ma tra circa cinque anni inizieranno anche loro a sfaldarsi”
Elaina osservò i colleghi per annuire “In più bisogna considerare che quel polimero potrebbe assumere qualsiasi forma vogliano, ma non può replicare dei composti chimici.” portò l’attenzione su Moses che aveva posto la domanda “Potrebbe trasformarsi in una bomba? Sì.. ma dovrebbe già avere al suo interno il composto esplosivo”
La Mendel annuì “Al momento sappiamo che sfrutta una forte carica elettrostatica per riuscire a mantenere la forma ed inoltre abbiamo trovato due frequenze: una alla quale il polimero si disgrega e una alla quale il polimero riprende la sua forma, ma ancora non sappiamo come dire al polimero che forma prendere. Probabilmente su K4 riusciremo a fare delle indagini più approfondite”
“Abbiamo anche scoperto il motivo per cui la cassa non si è sgretolata completamente” Elaina si alzò indicando la molecola “Le molecole che la compongono stanno perdendo via via la carica che le mantiene coese, ma appena una molecola cede il distacco delle due strutture a doppia piramide genera una piccola carica elettrostatica che, diciamo, ricarica di poco le molecole vicine dandogli qualche tempo in più”
Di nuovo il silenzio scese nella sala mentre gli ufficiali della flotta assimilavano le scoperte dei colleghi.
“Un polimero del genere avrebbe infinite applicazioni” intervenne Terr osservando i colleghi. “Potrebbe benissimo diventare un uniforme tattica che si adatta al corpo senza essere d’impedimento”
Wood annuì “In questo momento non abbiamo ancora studiato a pieno le proprietà meccaniche, ma ipotizzavamo che annegando dei nanotubi di questo composto nella struttura di una nave, in caso di falle, sarebbero in grado di replicare delle paratie di emergenza che permetterebbero di raggiungere il bacino di carenaggio senza pericoli e senza usare i campi di forza”
Haziel alternava lo sguardo tra i presenti “Direi che è molto interessante, ma, nel nostro caso specifico, che interazione ha questo polimero con la tossina che abbiamo trovato?” chiedendo un po’ a tutti.
“Abbiamo appurato che non ha alcuna interazione chimica con il polimero” iniziò Terr “Ma facendo delle ipotesi possiamo pensare che abbia a che fare con il vettore” guardò i colleghi che lo fissavano interrogativi “Immaginate di costruire il serbatoio della tossina con questo polimero. Si può creare un serbatoio diviso in quattro paratie, raggiunta una determinata quota le paratie di dissolvono e i componenti si mescolano. Si può arrivare addirittura a pensare che il polimero crei una sorta di diffusore per diffondere la tossina.”
Le parole del tattico ebbero l’effetto di una doccia gelata su tutti i presenti che forse si resero conto in quel momento per la prima davanti a quali menti perverse si trovassero.
Moses osservò i colleghi ad uno ad uno “Vanno fermati a tutti i costi. Con un sistema del genere potrebbero sterminare un pianeta intero in pochissimo tempo”
RISA
Anastasia Resort
19/01/2397 - Ore 06.20
Elaina aprì gli occhi risvegliandosi, restò ancora qualche secondo accoccolata sotto le coperte felice che la sveglia non stesse ancora trillando per avvertirla che era purtroppo giunta l’ora la poppata mattutina. Allungò una mano attivando il padd ed osservando l’ora, ma alla vista dell’orario scattò seduta.
“Maledizione.. maledizione.. maledizione!”
Elaina saltò in piedi avvicinandosi alle culle dei piccoli, ma entrambe erano vuote, il cuore sembrò fermarsi nel petto e per qualche secondo venne presa dal panico. Mentre si voltava verso il letto per recuperare il comunicatore si rese conto di non esser nel suo alloggio sulla nave ma nel ben più comodo appartamento di Risa, dove alloggiava con Alexander; aprì quindi la porta avviandosi nel piccolo salottino, ma si fermò sulla porta guardando quello che stava succedendo.
Alexander era seduto sul divano con di Gabryel steso sulle sue gambe mentre gli faceva i versetti per farlo ridere, e Isabella in braccio che succhiava gioiosamente da un biberon. La piccola vedendo la madre inarcò le labbra in un sorriso che ebbe l’esatto esito di farla sbrodolare sulle gambe dello scienziato “Isa! No... non si sbrodola il papà.. non è bello!” sussurrò Alex pensado che Elaina stesse ancora dormendo
“E’ per quello che di solito si tiene un asciugamano a portata di mano, sai?” Elaina si avvicinò allungando le mani per prendere il piccolo Gabryel e dare così la possibilità al compagno di sistemarsi meglio la piccola fra le braccia e farla mangiare più comodamente. “Perchè non mi hai chiamato?” La donna si sedette accanto al compagno incrociando le gambe.
Alexander sorrise dandole un bacio per poi pulire la piccola “Ti occupi sempre tu dei piccoli, oggi volevo farti dormire un po’ di più” osservandola inclinando il capo “Ma vedo che è stato perfettamente inutile” sorridendo continuando a sfamare la piccola.
“Forza dell’abitudine. Ha già mangiato?” indicando il piccolo Gabryel che cercava una posizione comoda in braccio alla madre per poter tornare a dormire.
Alex osservò il bimbo sorridendo a sua volta per poi annuire ”Certamente! Meglio degli orologi... verso le cinque e un quarto hanno fatto spazio per la pappa. Cinque e venti si sono resi conto che nessuno stava intervenendo e hanno fatto sentire il loro disappunto. Quindi cambio pannolino con profusione di talco..” grattando la pancia alla piccola che intanto si era staccata dal biberon ormai vuoto “A quel punto si sono sentiti decisamente meglio ma c’era qualcosa che ancora non andava...il piccolo buco nero che hanno nel pancino ha iniziato a lamentarsi quindi latte per tutti.” si voltò prendendo un bicchiere di latte e menta dietro di lui “Un po’ di latte e menta amore?”
Elaina scosse la testa portando la sua attenzione sui due piccoli stringendo le labbra in un’espressione decisamente corrucciata.
Alex allargò un braccio portandolo sulle spalle della compagna tirandola delicatamente a sé, la ragazza gli si appoggiò lentamente portando ora lo sguardo su di lui, mentre i due piccoli, totalmente sazi e coccolati dai due, prendevano in seria considerazione l’idea di schiacciare un pisolino ristoratore.
Alex iniziò a cullare la bimba osservando la compagna “Elaina che succede?”
La donna guardò il piccolo che aveva in braccio per poi stringersi nelle spalle alla domanda del compagno “La verità è che non lo so neppure io”
Alex annuì lentamente continuando a coccolare la compagna e la figlia “Sono successe troppe cose e troppo in fretta” sollevò lo sguardo osservando la ragazza incontrando i suoi occhi “Doveva essere una vacanza a invece siete state rapite, ti sei scoperta incinta di due bimbi, ora tutto lo scombussolamento sulla nave. Non ti sono mai piaciute le novità e negli ultimi mesi ne abbiamo subite parecchie”
Elaina restò a guardare il piccolo, che era ormai addormentato profondamente, come se stesse riordinando le idee “E’ decisamente complicato. Sulla nave non siamo stati maltrattati. Avevamo qualsiasi cosa noi volessimo, ma io l’unica cosa a cui riuscivo a pensare era che volevo esser li con te, con il mio compagno, con i miei amici. So che può sembrare egoista, ma volevo attorno a me i miei amici, la mia famiglia per gridare a tutti che aspettavo un figlio.” guardò la piccola in braccio ad Alexander ormai anche lei nel mondo dei sogni “Due bimbi ma allora non lo sapevo. Poi finalmente siete venuti a salvarci….pensavo fosse finita.. e invece?” strinse le labbra decisamente più nervosa ora “Riesco a tornare a casa e mi trovo davanti quegli….quegli strizza cervelli che quasi quasi mi fanno sentire in colpa per esser stata rapita...come se mi fosse piaciuto!! Come se l’avessi voluto io l’essere la cavia da esperimento di quegli psicopatici.” Gli occhi gli si facevano via via più umidi mentre parlava “E ora anche Chase che viene mandato via! Siamo entrati in empireo perchè eravamo il meglio che la flotta potesse offrire” sollevò lo sguardo verso alexander “Sai mi piaceva, mi sembrava di essere unica….ma a quanto sembra siamo sostituibili al primo cedimento psicologico. E non provarci neppure a venirmi a dire che è stato un miglioramento della sua posizione”
Alex appoggiò la piccola sulla poltroncina vicino a lui e poi abbracciò con entrambe le braccia Elaina stringendola dolcemente “Non ci penso neppure. Il trasferimento di Dave è stato un duro colpo per tutti. Ma sono certo che saprà farsi valere..e poi chi lo dice magari un giorno sarà il capitano di quella nave e tornerà a far parte del progetto non si può mai sapere.”
Elaina scosse la testa per nulla convinta dalle parole del compagno per poi alzarsi avvicinandosi ai finestroni che davano sulla spiaggia. Il mare le era sempre piaciuto, il lento movimento delle onde riusciva a calmare la sua mente, ma non oggi, oggi era un tumulto di emozioni e pensieri come un mare in tempesta. Alex arrivò alle sue spalle abbracciandola da dietro, Elaina, lentamente si girò nella sua presa portando gli occhi nei suoi “Potrebbero decidere di mandar via pure me. Non puoi escluderlo a priori. Tra quattro mesi quando verrà il momento di rientrare mi arriva un bel pad con un bel trasferimento su una tranquilla base fuori dai pericoli in cui dovrò fare solo la polvere. E li si conclude la bella carriera della dottoressa Tarev tanto brava ma diventata madre”
“No, penso di poterlo escludere. Se avessero voluto trasferiti non ti avrebbero fatto viaggiare sulla Raziel”
Elaina non parve per nulla rassicurata dalle parole del compagno “Sta di fatto che voi domani partirete e io rimango qui su Risa senza neppure la possibilità di sapere cosa succede perchè non avrò accesso ai rapporti. Se ti capita qualcosa?”
Alex sorrise appoggiando la testa a quella della compagna “Amore, non ti preoccupare.. sono certo che un modo per farti sapere come va lo troviamo. Anche perchè ho idea che hai già istruito la Welsh a tenermi d’occhio per impedire che ti incasini il laboratorio” sorride per poi farsi serio “Però voglio esser tenuto al corrente di quel che succede ai cuccioli. Qualsiasi cosa accada, ok?”
Elaina non rispose subito, la sua testa era già proiettata a quando sarebbe rimasta da sola; era sempre stata una persona combattente e autonoma, non l’aveva mai spaventata nulla ma il sapersi da sola ad affrontare un’avventura come la maternità senza il suo compagno al suo fianco la spaventava.
Alex guardò la sua compagna con fare dolce, sapeva quanto fosse nervosa, ed allungò una mano ad accarezzarle il visino “Sai che ho pensato? Che ne dici se stasera usciamo e ci dedichiamo una serata solo per noi? E’ tanto che non riusciamo a stare completamente da soli. E mi manca un po’ sai?”
“In effetti manca un po’ anche a me. Ma come facciamo con i bimbi? Da chi possiamo lasciarli?”
Alex corrugò le labbra pensieroso “Mhh la dottoressa Stander mi deve un favore potremmo chiedere a lei se può tenerci Isabella per qualche ora. Per quanto riguarda Gabryel….” un sorriso si ampliò sul volto dello scienziato “Ho già in mente la persona giusta, fidati di me!”
NOTA: KRESNAL STANDER E’ MASCHIO, BETAZOIDE TERRESTRE, GIOVANE MAGO DELLA CHIRURGIA CON UNA LIEVE SINDROME DEL SAVANT. NON E’ FEMMINA. PUO’ COMUNQUE ESSERE IN DEBITO CON WOOD, MA NON E’ FORSE LA PERSONA PIU’ IDONEA. MA LASCIO LIBERA INTERPRETAZIONE NARRATIVA. QUELLO CHE INVECE NON MI TORNA, A PARTE IL SESSO DEL TIPO, E’ IL FATTO CHE SIA ELAINA SIA ALEXANDER SEMBRANO VOLER IGNORARE IL FATTO CHE VI SIANO LA MADRE DI HAZYEL, LA MOGLIE DEL PADRE DI HAZYEL, LA SORELLA DI HAZYEL E FORSE PURE LA MADRE DI ELAINA SU RISA (E NON ESCLUDEREI IL PADRE).. IN PIU’, MA QUESTA E’ UNA SCELTA DI MAURO, POTREBBERO ESSERCI ANCHE I GENITORI DI ALEXANDER, I FRATELLI DI ALEXANDER E QUELLI DI ELAINA.. QUINDI UN MEZZO ESERCITO DI BABYSITTER. QUINDI IL DEFINIRE LEI DA SOLA AD AFFRONTARE LA MATERNITA’ E LA DOMANDA SU CHI POTREBBE TENERCI I PUPI PER QUALCHE ORA MI SEMBRANO UN PO’ STONATE..
USS Raziel
Ponte 1 - Ufficio del capitano
19/01/2397 - Ore 06.20
“Purtroppo noi abbiamo altri grattacapi per la testa” Moses inspirò profondamente osservando il capitano “Stavolta sulla terra dovranno arrangiarsi da soli, ma dallo sguardo che aveva l’ammiraglio credo che coordinerà lei stessa le indagini” il primo ufficiale storse le labbra ripensando allo sguardo della moglie quando le avevano paventato che il Capitano Langdorff potesse essere non tanto pulito come pensavano
NOTA: GIA’ ALLA PARTENZA DELLA RAZIEL SI SOSPETTAVA DI LANGDORFF.. ORA SEMBRA UNA NOVITA’ DELL’ULTIMA ORA
“Non vorrei essere nei panni del capitano. Comunque domani io andrò a conoscere il nostro nuovo timoniere….” Hazyel sollevò il bicchiere riempito da liquido ambrato per poi berlo andando al replicatore per farlo disgregare “E poi organizzeremo la partenza. Confido che sulla K4 avremo a disposizione maggiori informazioni e tecnologie più adatte a sbrogliare questa matassa”
Moses si alzò osservandolo “Un Capitano che va a conoscere un timoniere?” poi scosse la testa.. in fondo non era la cosa più strana che avesse visto negli ultimi anni.
Hazyel sorrise guardando il quadro appeso nel suo ufficio che rappresentava uno scorcio di Suraya Bay con il tramonto “Non voglio incontrarla in una situazione formale. So che domani andrà a fare una scalata.. farò in modo d’incontrarla li. Voglio sapere che tipo è prima di farla salire sulla mia nave”
Wood uscì in quel momento dal turbo ascensore avviandosi verso l’ufficio del capitano. Indossava un intonso camice scientifico tenendo in braccio il piccolo Gabryel e in mano una sacca di stoffa, arrivato davanti alla porta allungò una mano a sfiorare il sensore.
I due ufficiali all’interno si voltarono verso la porta “Avanti” entrambi curiosi di vedere chi entrava.
Alexander entrò nel piccolo ufficio mettendosi sugli attenti “Signori spero di non aver interrotto nulla”
“No tranquillo Comandante stavo andando già via” rispose Moses, ma, mentre si avviava verso l’uscita, passando accanto a Wood osservò il piccolo Gabryel facendogli un grattino.
Hazyel dal canto suo sorrise osservando il figlio prima di portare lo sguardo su Wood “Aveva bisogno di qualcosa Comandante?”
L’ufficiale scientifico si avvicinò al Capitano porgendogli il piccolo “Beh.. dato che siamo su Risa pensavo che le sarebbe piaciuto tenere il piccolo Gabryel per la serata”
Hazyel spalancò gli occhi trovandosi in braccio il piccolo che lo fissava “Hemm si...si certo” tenendo il piccolo rigidamente come se avesse timore di romperlo.
“Perfetto nella sacca troverà un cambio completo e dei biberon di latte. Mangia circa ogni tre ore…” inclinando la testa “Se non gli viene fame prima. Comunque non si preoccupi glielo farà sapere…”
Moses anticipò Wood “...attaccando tutte le trombe” annuì essendone ben conscio.
Wood annuì confermando le parole del primo ufficiale “Se domani è impegnato posso passarlo a prendere verso le sei.” osservò il superiore “Se non vi è altro, io andrei.. sono atteso in sezione medica per accordarmi su alcune cose del laboratorio prima della partenza”
Moses, che si stava avviando all’uscita, si fermò osservando il capitano incrociando le braccia.
Hazyel annuì osservando il piccolo che lo fissava intensamente “Hemm.. si certamente in libertà”
Wood si avviò all’esterno dello studio avviandosi al turbo ascensore dove lo attendeva Elaina. La donna indossava un bellissimo abito blu elettrico che ne sottolineava le sinuose forme.
“Allora tutto bene?” domandò il medico attivando il turbo ascensore per arrivare alla sala teletrasporto
“Tutto alla perfezione” rispose l’ufficiale scientifico che, toltosi il camice, sfoderò un elegante abito da sera color antracite “Fino a domattina siamo liberi”
Gabryel dal canto suo dimostrò immediatamente di non avere una grandissima disciplina militare fissando il Capitano per poi imbronciarsi e iniziare a lamentarsi.
Hazyel fissò il figlio e poi il suo primo ufficiale “Perchè ora fa così? Ha già fame?”
Moses dal canto suo osservò il piccolo e poi il Capitano “No, credo di debba esser cambiato”
Lo sguardo di Hazyel si fece via via più stupito “Cambiato?” poi osservò Moses sperando che quest’ultimo avesse fatto in passato esperienza con i suoi figli “Numero uno?”
Moses lo guardò scuotendo la testa “No no, io ho già dato…. vedrà sarà divertente...e attenzione al movimento a trota”
“Mo..movimento a trota?” chiede piuttosto incuriosito il capitano della nave
Moses annuì “Lo capirà… mi creda, lo capirà” detto questo uscì dall’ufficio. Forse fu solo un nodo EPS che scaricava o forse una paratia che scricchiolava, ma mentre Moses si avviava al turbo ascensore si sentì ridacchiare.
USS Raziel
Ponte 2 - Mensa
21/01/2397 - Ore 08.20
Erano ormai partiti da un giorno e la USS Raziel stava facendo rotta sicura verso la base appoggio K4.
Alexander era seduto ad uno dei tavolini vicino ai finestroni guardando fuori la scia di stelle date dal viaggio in curvatura. Stava torturando una povera fetta di torta ormai ridotta ad una poltiglia dal colore indefinito.
Lucius entrò in quel momento dalla porta notando il collega “Alex, fai colazione presto stamattina?” l’assenza di risposta da parte del Comandante lo convinse ad avvicinarsi; arrivato a pochi passi di distanza, Alexander si rese conto della sua presenza si voltò a guardarlo
“Mhhh posso sedermi o rischio di finire nuovamente a rapporto?”
Alexander lo squadrò da capo a piedi “Dipende... se ti dichiari mio complice in sevizie e tortura di torta potremmo non uscire mai di galera” fece un lieve sorriso indicando la sedia davanti a lui
Lucius portò lo sguardo sulla torta “Mhhh, una volta ho visto bruciare una gelatina bioneurale il risultato è più o meno lo stesso” prendendo posto “Qualche problema?”
Alexander si strinse nelle spalle “E’ da quando siamo arrivati su Risa che cerco di non pensare al fatto che Elaina non sarebbe venuta con noi, ma ora che mi trovo dentro non riesco a non pensare a lei e ai piccoli” storse le labbra “In più non ho nulla da fare. La sezione medica è impegnata con le analisi a computer della tossina. La caratterizzazione del polimero è arrivata ad un punto morto. Il laboratorio scientifico non è mai stato così ordinato…” storse le labbra “Anche perchè Elaina mi ha minacciato che se non lo tengo in ordine non mi manda le foto dei piccoli...e sono certo che quell’arpia della Stander le faccia da spia.” fessurò lo sguardo stringendo le labbra.
Lucius lo fissò scoppiando a ridere “Ma non mi sembra così vendicativa Elaina”
“Ti ricordi quando ho cercato di scappare con Dave dall’infermeria mentre ero ricoverato? Ecco quello sarebbe nulla” iniziando a ridacchiare anche lui
“Comunque, se non hai nulla da fare io dovrei fare dei controlli standard alla rete ODN una mano in più è sempre gradita”
Alexander soppesò la richiesta per qualche secondo “E sia” poi si alzò recuperando il piatto con il blob di torta e si avviò al replicatore per smaterializzarla “Almeno alla fine avrà un po’ di onore” poi si girò avviandosi verso l’uscita con l’ingegnere
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