[Stml14] 10.00 - La Rete Bruciata - Ten. Atena Prince (SiBi)
Stefano Zaniboni
stezani a me.com
Gio 28 Nov 2019 22:55:26 CET
Mi aggrego, ottimo brano!!;)
Stefano
Inviato da iPhone
> Il giorno 28 nov 2019, alle ore 12:34, Franco Carretti <frank_moses a mail.com> ha scritto:
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> Bel brano
>
>
> Sent: Wednesday, November 27, 2019 at 5:11 PM
> From: "Silvia Bianchini" <ltcomm.sibi a gmail.com>
> To: "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>
> Subject: [Stml14] 10.00 - La Rete Bruciata - Ten. Atena Prince (SiBi)
> ecco il pezzo!
> grazie davvero tanto a Vanessa che lha riguardato e sistemato.
> spero che vi piaccia! buona lettura
>
> SiBi
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> *****************************************
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> Brano: 10.00
>
> Titolo: La rete bruciata
>
> Autore: Tenente Atena Prince (SiBi)
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> *****************************************
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>
>
> Base Stellare K-4 “Empireo”
>
> Ponte 27 - Laboratori Scientifici ad accesso ristretto: materiali pericolosi
>
> 21 novembre 2399 - ore 09.10
>
> Una camera stagna stava al centro della stanza.
>
> Dietro l’alluminio trasparente e campi di forza protettivi si trovava una delle scatole disperdi polvere miceliale.
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> Il Consiglio dei Nove era stato informato della pericolosità di quella capillare distribuzione quasi casuale di casse ovunque fra depositi, magazzini ed uffici della Flotta Stellare: una potenziale rete di microspie non rilevabili attraverso le consuete strumentazioni di bonifica.
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> Tramite una serie di escamotage messi in atto dalla Contrammiraglia Tellarite Frashlar, in quei mesi, le collocazioni più rischiose erano state rimosse.. un trasferimento d’ufficio qui, una ristrutturazione là.. le motivazioni erano le più disparate, ma decisamente realistiche ed a prova di controllo eventuale da parte di qualche accolito di Jak’Al.
>
> La rete miceliare artificiale messa in atto dal criminale era ancora in piedi, ma era stata in tal modo depotenziata e l’ordine dato ad Empireo era di capirne di più su quella tecnologia, prima di procedere alla distruzione completa di tutte le casse rinvenute.
>
> Si trattava di una disposizione sensata ed opportuna dal lato pratico e che aveva accolto l’approvazione più o meno espressa da parte di molti, in primis il Comandante Moses, ma che aveva fatto storcere il naso soprattutto a Wood ed alla sezione scientifica.
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> Che vantaggio poteva esserci nel distruggere le decine e decine di scatole che avevano recuperato quando potevano essercene in giro ancora centinaia di cui nessuno sarebbe mai stato a conoscenza?
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> Ne aveva parlato col Capitano; come per Moses, anche ad Hazyel quella rete miceliare artificiale non andava per niente a genio.. sapeva che setacciare l’intera Federazione era un’impresa impossibile e, comunque, anche aver bonificato una zona, non avrebbe impedito all’organizzazione di Jak’al di piazzare un’altra serie di casse col medesimo scopo in un altro momento.
>
> Avevano convenuto che era necessario disattivare completamente la rete, possibilmente distruggendo in un unico momento tutte le scatole ideate a quello scopo.
>
> Certo Jak’al avrebbe potuto proseguire nello studio e nell’evoluzione delle casse, come dimostrato con la partita ritrovata alla Biosyn, ma non avrebbe più potuto ricreare ex novo una rete spionistica usando gli stessi principi e presupposti come quella ideata ed, ormai, scoperta.
>
> Un fattore giocava a loro favore, qualcosa che Wood aveva capito dopo aver studiato il materiale secretato scoperto dal Guardiamarina Mouser: la rete miceliale era tutta collegata, pertanto qualsiasi punto di uscita sarebbe stato anche un punto di entrata per poterla navigare o mappare.
>
> Con un po’ di fortuna, presumendo che ad una delle uscite ci fosse lo stesso Jak’al, sarebbero riusciti a mettergli, una volta per tutte, le mani sopra.
>
> Teoricamente, era un ottimo piano ed aveva riscontrato l’avvallo anche di Moses con qualche brontolio.
>
> Brontolii che erano diventati mugugni, per poi salire di grado ed intensità col passare del tempo, l’assenza di risultati ed il peggiorare dell’umore del Primo Ufficiale.
>
> In quei mesi, infatti, la squadra di Wood stava conducendo decine di esperimenti, ma non aveva mai fatto grossi progressi, se non quello di riuscire ad attivare parzialmente la rete del micelio.
>
> L’entusiasmo di Alexander per quel risultato gli si era consumato in gola per l’estremamente scarso arco temporale di quel successo. Meno di un secondo. Troppo poco per cercare di mappare la rete.
>
> Ci avevano riprovato più volte, ma invano e l’ufficiale scientifico non poteva più far finta di non sentire quella vocina che gli bisbigliava all’orecchio che stava scadendo il tempo.
>
> Dapprima era solo una sua proiezione mentale, una sorta di preoccupazione di coscienza, poi era diventata reale assumendo il timbro vocale del capo ingegnere; purtroppo negli esperimenti fatti avevano bruciato tutte le scatole che avevano requisito e che potevano essere usate senza destare sospetti: quella nella camera stagna era l’ultima scatola che avevano.
>
> “Pronti a scaricare 50 mA nella camera” disse Wood controllando sul monitor la reazione “ora!”
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> L’impulso elettrico attivò le reazioni delle spore che cominciarono a brillare sempre più luminosamente.
>
> “Reazione stabile.. forse riusciamo ad entrare nella rete” annunciò Fox
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> “Sono pronto ad attivare i dispositivi di navigazione bioneurale.. ok! Siamo dentro!!” esclamò elettrizzato Alexander all’indirizzo del compagno
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> Lucius non sollevò lo sguardo dalla consolle e questo riportò a zero l’entusiasmo dell’ufficiale scientifico
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> “Dannazione non funziona! Sembra impossibile trovare i percorsi sulla rete del micelio artificiale”
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> “Rilevo oscillazione di energia. La soglia si sta chiudendo” riferì Olga Pavlov, la vice di Wood
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> “Dare altro impulso alla rete 50 mA. Subito!”
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> Una seconda scarica attraversò la rete, ma l’aumento di energia, oltre a rendere più luminose le spore, cominciò a bruciarle. Wood realizzò, in un istante, che la loro ultima occasione di penetrare il segreto delle spore stava svanendo e decise di tentare il tutto per tutto.
>
> “Comandante, si sta bruciando!” urlò Fox guardandolo in attesa di una sua decisione immediata
>
> “Aumentare a 500 mA. Registrate ogni singolo dato! Scaricare!”
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> La potente scarica attraversò la scatola bruciando le spore e sparì nella rete miceliare.
>
> Dieci secondi dopo, la scatola, che ormai si era fatta nera di bruciature, si dissolse in una nube di cenere.
>
>
>
> Base Stellare K-4 “Empireo”
>
> Ponte 10 - Centro di Controllo Operazioni di Volo
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> 23 novembre 2399 - ore 18.01
>
> Wood, Mendel e Prince stavano lavorando alle diverse console, ma Alexander si sentiva un tantino a disagio.
>
> Si considerava, senza dubbio, un ufficiale brillante, molto al di sopra della media e la scienza era la sua principale branca di interesse.
>
> Diamine ci aveva dedicato tutta la vita, ma fortunatamente aveva anche altri interessi e preoccupazioni: in quel momento, infatti, tra le altre cose, stava pensando alla ciambella che aveva nascosto nel cassetto del suo ufficio giusto in tempo per non essere beccato da Elaina. L’aveva dovuta abbandonare e, oltre al timore di non vederla più al rientro, gli era anche rimasta l’acquolina in bocca.
>
> Inoltre, quando passava troppo tempo da solo in compagnia di Sarah ed Atena, il suo amor proprio subiva dei tentennamenti: entrambe potevano parlare per ore di questioni tecniche-scientifiche senza sentirne la fatica, interagendo anche in binario con Cippy.
>
> Mentalmente non poteva evitare un parallelismo fra lui ed Elga Pavlov, la sua vice: anche i loro dialoghi scientifici erano interminabili, ma intervallati da continue punzecchiature.
>
> Era il loro modo per affrontare i problemi, senza farsi fagocitare dagli stessi.
>
> Chiunque si trovasse a parteciparvi, avrebbe anche potuto non capire nulla della questione scientifica fine a sé stessa, così come delle loro elucubrazioni a riguardo, ma si sarebbe goduto l’atmosfera di svago creativo che circondava tutti i loro ragionamenti complessi.
>
> Al contrario, sia Atena sia Sarah erano in grado di estraniarsi completamente dal contesto inoltrandosi in complicate riflessioni tecnologiche, di ingegno supportato da attenti studi pregressi, da metodologie applicate ai processi scientifici e via dicendo.
>
> In quei mesi, infatti, Alexander aveva scoperto che, dietro l’aspetto schivo, burbero e marziale, la Prince poteva essere molto chiacchierona se gli argomenti erano di natura strettamente tecnica e concernenti tutto ciò che in maniera diretta, indiretta o tangente potesse riguardare la navigazione, in ogni sua possibile sfaccettatura.
>
> Ben altra storia appena si provava a cambiare argomento: l’aveva sentita parlare di cose esterne al lavoro solo in presenza di Victoria e, anche in quei casi, non più di due frasi.
>
> “Tenente può correggere i parametri gravitazionali di mezzo grado? Andoria non è ancora bene allineata al modello” disse la Mendel controllando i dati sul suo monitor
>
> “Eseguo. Allineamento ai parametri del modello di conversione ultimato” rispose la Prince.
>
> “E’ stato un lavoraccio convertire tutti i punti di resistenza con stessa frequenza della scatola rilevati nella scossa in un modello della nostra galassia, ma, se tutto va come deve andare, dovremmo rilevare sui vari pianeti la presenza di queste maledette scatole. Mi è dispiaciuto però bruciare la rete miceliare” tentò nuovamente Alexander di attivare una conversazione più loquace
>
> “Comandante sono spore artificiali, per quanto danno può aver fatto con quella folgorazione non credo che abbia inferto danni permanenti all’eventuale forma di vita alla base di tutto ciò.. quello che possiamo identificare come il cosiddetto tardigrado di Jak’Al sarà già in fase di guarigione, no?” rispose Sarah con un mezzo sorriso riconoscendo lo sforzo dell’ufficiale scientifico
>
> “Il vero lavoraccio è stato triangolare la posizione nello spazio partendo da un solo punto conosciuto” intervenne Atena con tono invariato, come se non si fosse per niente accorta del tentativo complice dei due colleghi
>
> “Beh direi che possiamo vedere se abbiamo avuto successo. Attiviamo il modello” ordinò Wood alzando gli occhi al cielo rassegnato
>
>
>
> Base Stellare K-4 “Empireo”
>
> Ponte 4 - Sala Riunioni Principale
>
> 23 novembre 2399 - ore 19.00
>
> Tutti gli ufficiali superiori stavano guardando il monitor alle spalle di Wood.
>
> La mappa della galassia era costellata di puntini rossi, alcuni molto vicini riuniti in cluster.
>
> “Quanto siete sicuri di questi dati?”
>
> “Beh.. c’è un discreto margine di errore Capitano, ma è il massimo che abbiamo potuto fare e, sfortunatamente, non disponiamo di altri dati”
>
> “Mmmpf.. abbiamo lavorato con molto meno di così, direi che è una buona base di partenza per mettere un po’ di sale sulla coda di Jak’Al”
>
> “Comandante stiamo parlando di oltre duecento sistemi stellari e almeno quindici con la presenza di più scatole controllarli tutti sarà un incubo” intervenne la Tarev strabuzzando gli occhi stupita
>
> “Senza considerare che alcuni potrebbero essere trappole. Non credo che uno furbo come Jak’Al non abbia considerato la possibilità che la rete miceliare potesse essere usata per rintracciarlo” aggiunse Terr pensieroso
>
> “Mmmpf.. quei quindici agglomerati potrebbero essere magazzini o punti nodali dei suoi sistemi di distribuzione. Credo che il rischio valga la candela” ribadì Moses col busto in avanti e i gomiti sul tavolo, una posa che dava l’impressione di uno scatto imminente, scrutando con fare indagatore i due colleghi perplessi e strappando un sorrisetto a Victoria.
>
> Prima che quest’ultima potesse intervenire, lo fece il Capitano
>
> “Concordo col Comandante Moses, un’occhiata a questi cluster dobbiamo darla, anche solo per controllare che i dati che abbiamo ricostruito siano corretti. Tenente Prince, prepari una rotta. Tutti gli altri pronti sulla Raziel entro le 21.00. Andiamo a vedere se, per una volta, siamo riusciti a prendere Jak’Al alla sprovvista”
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> Ten. Cmdr. Francis Moses
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