[Stml14] [STML14][10.04] Coperture non propriamente efficaci

Stefano Zaniboni stezani a me.com
Mer 1 Apr 2020 16:08:35 CEST


Buon pomeriggio a tutti!

Perdonate il ritardo, a voi il nuovo brano. Buona lettura!

Stefano

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Brano: 10-04
Titolo: Coperture non propriamente efficaci
Autore: Tenente Lucius Fox
(aka Stefano Zaniboni)
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Flashback

New France – Noleggio veicoli

10 Dicembre 2399 – 15.45

Mentre Fox stava ultimando di caricare i loro bagagli sul mezzo a noleggio, Malice era intenta a massaggiarsi le tempie.

Dopo aver ascoltato l’interminabile sproloquio di Zoffoz, si era dovuta sorbire l’approccio di Pakiol, un nanetto vestito con una magliettina bianca, leggermente sudata, su cui campeggiava la scritta ‘Io amo New France’, il quale non faceva altro che fissarla con bramosia.

Quando Fox se n’era accorto, il suo sguardo, evidentemente eloquente, aveva fatto spaventare il bavoso assistente che aveva optato per mantenersi a distanza di sicurezza e si era limitato a pavoneggiarsi esponendo tutta la sua conoscenza sull’architettura eco sostenibile intavolando con il suo superiore Zoffoz un’accesa, ma interminabile discussione.

Come velivolo, Fox aveva richiesto un mezzo vintage, una Ford Mustang Mark II riconvertita con motore a celle di fusione ad idrogeno. L’auto era particolarmente spartana: non aveva sistemi elettronici avanzati né computer di bordo ad eccezione del sistema di navigazione.

“Ne ho sentiti di discorsi noiosi in vita mia, ma quello sull’architettura green li batte tutti” esclamò Malice aprendo leggermente il finestrino e facendo entrare un leggero venticello fresco: il mese di dicembre su New France corrispondeva alle temperature di metà settembre sulla Terra.

Fox stava osservando la cartografia della colonia, tramite i suoi occhiali da sole con realtà aumentata, per cercare uno spiazzo dove fermarsi lontano da occhi indiscreti.

“Avessi avuto la possibilità avrei voluto folgorare quel nanetto che le sbavava dietro, come si chiamava? Pak, Pako, gli impiccioni non li sopporto proprio”

“Non sarà per caso preso da un attacco di gelosia?” Malice si lasciò sfuggire un sorrisetto malizioso, allungando un braccio ed appoggiandolo sulla spalliera del sedile di Lucius.

 “No.. beh.. io, è che.. cioè.. insomma.. siamo colleghi.. e quindi.. e poi.. la copertura..” Lucius diventò subito rossissimo dall’imbarazzo con la lingua che gli si stava annodando.

Malice rise

“Sì.. certo.. la copertura! Guardi non si preoccupi, so badare perfettamente a me stessa e ho anche qualche piccolo amico che mi può aiutare nel caso di bisogno..” disse lei alzando leggermente la gonna e lasciando intravedere una lama affilatissima legata al polpaccio.

Fox tacque per qualche minuto, riprendo il controllo di sé stesso e portò la macchina lungo una strada sterrata.

“Perché ci fermiamo?” chiese Malice.

“Voglio prendere una precauzione: ho chiesto alla Mendel di scaricare i piani aziendali della Tecno Space Rent e, prima di partire, ne ho approfittato per dargli un’occhiata e studiare un modo per aggirare la loro centralina di controllo remoto dei veicoli”

Fox si allungò sul sedile posteriore, aprendo il trolley ed estraendo uno zainetto, rosa con la faccia di un gattino sopra, da cui estrasse quella che sembrava una confezione di metallo con il logo di pastiglie alla menta.

“Questo dispositivo si connette alle porte seriali delle loro centraline e crea un campo elettrico che disturba il loro sistema di geolocalizzazione, creando dei percorsi virtuali ogni volta che ci spostiamo.. in questo modo la macchina risulta comunque in movimento, ma in un’altra zona completamente diversa da quella che stiamo realmente percorrendo.”

Fox scese dall’auto e tramite il micro trapano del suo braccio riuscì a forzare il cofano e, dopo aver armeggiato all’interno del motore, risalì in macchina.

 

Flashback

New France – Hotel Princess Caroline – Area sud-est

10 Dicembre 2399 – 17.45

“Benvenuti all’Hotel Princess Caroline! Io sono Pegorn, al vostro servizio. I signori sono?”

Il panciuto Denobulano accolse i coniugi Thompson con un sorriso stirato in viso, tipico della sua specie.

“Abbiamo una prenotazione a nome Thompson, io sono Ebony e lei è la mia dolce metà Musa” disse Lucius, sfoderando il suo sorriso migliore ed allungando una mano, cingendo in vita la collega.

“Benissimo! Ah.. avete scelto un ottimo momento per venire qui a New France, con la vendemmia l’aria si riempie di profumi e la sera posso garantirvi che ci si diverte in allegria gustando i prodotti locali”

Fu il turno di Malice a prendere la parola: “a tal proposito, prima con mio marito parlavamo proprio di volerci divertire un po’ questa sera.. sa il tempo libero, che avremo dal lavoro, sarà poco e vogliamo spendere la nostra permanenza nel migliore dei modi”

Pegorn, alla richiesta della ragazza, prese a digitare sulla console mostrando diversi eventi di degustazione localizzati in punti turistici di New France

“Posso allora consigliarvi un cocktail in uno dei locali più alla moda della colonia seguito da una sofisticata degustazione di cibi” Fox alzò la mano per interromperlo.

“Intendevamo qualcosa di più, come dire, energico. Venendo in qua abbiamo notato qualche pubblicità di locali più o meno in questa zona… “ disse lui indicando sulla mappa la zona dove avevano visto la villa in stile vittoriano.

Pegorn sembrò quasi deluso dal rifiuto della coppia di gustare le specialità autoctone

“Fatemi controllare.. sì effettivamente.. siete fortunati, c’è una discoteca all’aperto sopraelevata su una collina che domina tutta la zona chiamata Omega che, per tre serate, avrà come ospiti diversi importanti Dj set.. sono convenzionati anche con la nostra catena se desiderate partecipare alle serate. Ma.. se posso consigliarvi.. io andrei altrove, la zona è in riqualificazione e…” non fece in tempo a finire la frase che la coppia si era già avviata verso gli ascensori

“Non si preoccupi.. per una serata di puro divertimento andrà bene così.. sarà grandioso!” esclamò Fox facendo un saluto con un cenno del braccio.

Superato il primo ostacolo, una volta arrivati finalmente in camera, Lucius e Malice la esaminarono palmo a palmo per essere sicuri che fosse sterile e lontana da occhi e orecchie indiscrete.

Terminata l’ispezione, posizionarono al centro della medesima uno dei tavolini dell’arredamento e sopra vi posero quella che sembrava una piccola piantina di cactus ma che, in realtà, mascherava uno dei gadget, creati dalla sezione ingegneria in collaborazione con gli incursori, che permetteva di creare un campo di disturbo in modo da evitare che potessero captare le loro conversazioni dall’esterno con microfoni parabolici.

Dopo aver allestito l’attrezzatura, mentre Fox era intento ad armeggiare con una serie di strumenti e circuiti stampati sul divanetto della stanza, Malice aveva iniziato a preparare il vestito da sera e gli accessori che avrebbe indossato, tra cui le dotazioni, personalizzate, preparate dal Capo Ingegnere e dal suo team per l’infiltrazione e consegnate a tutte le squadre inviate in missione.

La collana, con microcamera per il riconoscimento facciale e mascherata da rubino rosso fuoco, risplendeva sul comodino, toccata dagli ultimi raggi del giorno, insieme alla fede nuziale a vibrazione ultrasonica per distruggere le superfici di vetro.

L’incursore aveva poi approfittato del momento di pausa, prima di entrare in azione, per farsi una doccia calda e stava avvolgendosi nel grande asciugamano fornito dall’hotel per tamponare il vapore acqueo sulla sua pelle.

“Ha avuto una bella idea, infiltrarci alla festa e magari dare un’occhiata preliminare alla villa. Non dovremmo destare troppi sospetti con tutta la gente che ci sarà al dj set” disse Malice mentre entrava in stanza a piedi nudi e si tamponava i capelli, guardando il collega intento ad armeggiare con l’attrezzatura mentre.

 “Grazie..” disse a malapena Fox, dandole le spalle, concentrato com’era a ricollegare i fili della scheda che aveva in mano.

“Ma.. posso chiederti.. non la smetti mai di giocare con i tuoi arnesi?” domandò lei prendendo il vestito sul letto e andandosi a cambiare dietro al separé.

“Questa scheda che ho preparato sfrutta un vecchio sistema a onde convogliate particolarmente efficace per inviare e ricevere dati tramite l’elettricità. Potrebbe esserci utile..” rispose lui girandosi e rimanendo basito vedendo Malice nel suo vestito rosa con spalline di brillantini.

“Mi stai guardando con l’occhio da pesce lesso.. proprio come quello là.. lo sai?” disse lei riferendosi all’assistente di Zoffoz e facendosi scappare una risata.

“Ehm.. stai benissimo..” ammise lui.

“Anche tu sei niente male. E poi, secondo me, lo smoking ti dona” disse lei avvicinandosi.

Per Lucius era incredibile che la ragazza di fronte a lui potesse essere così ammaliante e, allo stesso tempo, un incursore esperta in grado di ucciderlo in un battibaleno.

All’improvviso, la voce di Moses risuonò nell’orecchio di Fox facendolo trasalire.

=^=Squadra uno, qualche risultato?=^=

Lucius fu pronto a rispondere: =^=Confermo, individuato edificio sospetto=^=

Pochi istanti dopo proruppe il Capitano:

=^=Hazyel a tutte le Squadre. Prestate la massima attenzione. Sospettiamo che ognuno di voi sia in un edificio sotto il controllo di Jak'Al e che l'intera colonia sia compromessa. Limitate le comunicazioni con la nave e tra di voi ed ogni interazione, soprattutto con il personale indigeno, allo stretto necessario. Mantenete un profilo basso fino a nuovo ordine. Chiedo conferma di avvenuta ricezione=^=

Questa volta fu Malice a rispondere: =^=Ricevuto. Rimaniamo in attesa=^=

I due colleghi rimasero a fissarsi in piedi uno di fronte all’altro guardandosi negli occhi.

“Dicevi di queste onde convogliate?”

 

Uss Raziel

Ponte 1 – Plancia

10 Dicembre 2399 – 18.47

Erano passati trenta minuti da quando la Raziel era passata in modalità allarme grigio.

La tensione era palpabile: Hazyel non riusciva a stare seduto sulla sua poltrona e stava in piedi ad osservare lo schermo principale in attesa che le navi sconosciute facessero la loro mossa. Una partita a scacchi nel vuoto dello spazio in cui al minimo errore poteva significare essere scoperti e mandare all’aria la copertura.

Sulla scacchiera erano almeno quattro contro uno. Forse più..

Avrebbe vinto il più furbo.. o il più fortunato..

A rompere il silenzio fu la Mendel: “Capitano, non sono sicura al 100% di queste letture, ma abbiamo perso il ping di rilevamento di due navi. Le distorsioni gravimetriche dovute al vento solare si stanno intensificando. Un momento..” disse lei iniziando a digitare velocemente sullo schermo di fronte a lei.

“Che succede Comandante?”

“Le due navi rimaste stanno emettendo ondate di muoni dai loro deflettori come a voler scandagliare l’area intorno a loro.”

“Se il loro campo generato ci colpisce, riusciranno ad individuarci?” chiese Hazyel.

“Avranno un ping di ritorno e, sicuramente, verranno a controllare, ma non saranno certi di cosa hanno colpito fino a che non ridurranno la distanza di almeno centomila chilometri”

“I segugi stanno spingendoci verso i cacciatori..” disse Hazyel pensieroso “Datemi una visione della nostra posizione e delle due navi in base alla cintura di asteroidi”.

Sullo schermo principale comparve lo schema delle posizioni: la Raziel era a meno di cinquecentomila chilometri dalla cintura mentre le due lentamente stavano avvicinandosi.

“Comandante Mendel riesce a darmi approssimativamente la composizione degli asteroidi?”

“Direi che per la maggior parte si tratta di metalli comuni tranne in questa particolare zona dove rilevo importanti concentrazioni di Etherium e Litio. La zona è densa di detriti e fitta di asteroidi di varie dimensioni.”

* Il colpo di fortuna che ci serviva * pensò Hazyel.

“Trovatemi un asteroide abbastanza grande. Athena pensa di riuscire a manovrare in quel punto?” chiese Hazyel sedendosi alla poltrona.

Athena si girò verso il suo Capitano annuendo poi si rivolse alla sua console e, dopo aver richiamato le schermate con i dati di rotta, lo fissò intensamente per qualche secondo eseguendo una serie di calcoli a mente: “Certo Signore.”

“Molto bene, allora impostate la rotta. Che velocità dobbiamo tenere per non farci scoprire?”

“Al massimo mezzo impulso, arriveremo in circa venticinque minuti”

“Molto bene, utilizzeremo questo tempo per cercare un asteroide abbastanza grande su cui appollaiarci e mascherare la nostra presenza sfruttando la densità dei detriti e speriamo che l’elevata concentrazione di metalli possa confondere i loro sensori tanto da farli desistere dal cercarci. Attivare!” disse Hazyel congiungendo le mani al mento.

 

New France

Circle Highway

10 Dicembre 2399 – 19:45

Dopo aver ricevuto il brevissimo messaggio dalla Raziel, la coppia di ufficiali della sicurezza si era adoperata per mettersi in azione e dare supporto alla squadra tre.

Non avevano potuto mettersi subito in viaggio o adottare comportamenti sospetti: l’ordine era di tenere un basso profilo e limitare al massimo le comunicazioni.

Qualcosa non andava e non potevano rischiare di peggiorare le cose.

Avevano domandato allo Chateau, ma non davano a noleggio nessun tipo di veicolo e richiedere un servizio taxi avrebbe impiegato troppo tempo.

Per loro fortuna, uno degli ospiti, un Benzite di mezza età, aveva attaccato molto presto con la degustazione dei vini, ma, non trovandoli di suo particolare gradimento, aveva iniziato ad attingere dalla sua riserva personale a stomaco totalmente vuoto.

Nemmeno a metà serata, era già particolarmente alticcio e se ne andava barcollando per tutta la sala del rinfresco, blaterando a vanvera di tante cose: donne, vini, affari e.. dell’auto di lusso che si era portato dietro perché era così bella che non se ne sarebbe mai potuto separare.

Non appena si diresse verso il bagno, Terr lo seguì mettendolo definitivamente al tappeto.

Tastandolo brevemente, individuò il chip di apertura della macchina e glielo sfilò dalla tasca interna del vestito da sera.

Uscendo dal bagno, con faccia debitamente allarmata, aveva allertato lo staff dello Chateau di prestare soccorso all’uomo che, evidentemente troppo ubriaco, era scivolato e non sembrava dare segni di vita.

Avevano cosi avuto l’occasione di dileguarsi senza destare troppi sospetti.

Mentre Terr sul sedile del passeggero controllava i phaser e il resto delle dotazioni Stromm osservava lo specchietto retrovisore con nervosismo

“Capo, navetta verde scuro. Ci segue da quando abbiamo lasciato lo Chateau”.

Terr si sporse verso lo specchietto: non sembrava personale dello Chateau e nessuno poteva aver notato il furto del mezzo. Chi diavolo poteva essere? Richiamò la mappa del sistema di navigazione della loro zona e tracciò un percorso senza senso che passava dal centro per vie affollate e riprendeva poi le strade principali.

“Prendi la prossima uscita e vediamo se riusciamo a scrollarceli di dosso “

 

New France

Missione dei Frati “Oasi Felice”

10 Dicembre 2399 – 20:30

Dopo aver sorbito Fratello Stephen parlare dell’amore e delle sue sfumature rosa tanto mielose da far cariare i denti, Elaina e Alexander erano riusciti finalmente a dileguarsi per una doccia ed a scendere a cena. Non prima però di aver fatto la consueta preghiera con i monaci e le altre coppie.

“Se ci fanno dire un’altra preghiera giuro che mi alzo e azzanno il braccio di qualche monaco” disse Alexander bisbigliando.

“Shhh! Vuoi che ci ammoniscano ancora?” disse Elaina pestandogli un piede.

“E ora fratelli e sorelle congiungete le vostre mani con quelle del vostro amore e dichiarate il vostro affetto!”

Le peggiori frasi da film o da carta dei cioccolatini proruppero dai presenti in sala.

“Tranquillo Alex, so che non e’ il tuo forte, so quello che provi per me e che la fame ti non aiuta di certo”

“Ti amo” disse lui con gli occhi luccicanti.

Uno dei monaci arrivò al tavolo porgendo alla coppia un piatto contenente un brodo, ben poco invitante, dal colore verdognolo.

“Questa sera abbiamo preparato per voi una zuppa di alghe di Karamina, oltre a rafforzare i vostri sistemi immunitari ed a permettervi un dolce sonno dicono sia un potente afrodisiaco per ritrovare la pace dei sensi e connettervi al vostro partner!” disse Padre Stephen raggiungendo la coppia al tavolo.

* Oh no ancora lui! E’ peggio di una cozza!* pensò Alex.

“ Vi prego di scusarmi signori, ma avremmo bisogno di voi per una questione urgente di carattere amministrativo. Potete seguirci? Non ci metteremo molto… “

Elaina percepì che qualcosa non andava e toccò il ginocchio di Wood che, vedendo la sua faccia, intuì subito.

“Ma Padre Stephen, é stata una giornata lunga, magari vi raggiungiamo finita la cena?” disse Wood.

Stephen appoggiò le mani al tavolo e altri due frati si avvicinarono al loro tavolo destando l’attenzione degli altri commensali.

“Mi dispiace, è proprio urgente, vi chiedo la cortesia di seguirmi” disse lui quasi ringhiando.

 

New France

Da qualche parte fuori dalla Circle Highway

10 Dicembre 2399 – 20:45

“Niente da fare.. qualunque giro io faccia.. per quante deviazioni io prenda, fermate, soste eccetera, i nostri continuano a seguirci”

“Riesci a seminarli?”

“Ci provo”

“Dobbiamo avvisare gli altri, forse eravamo già bruciati ancora prima di arrivare. Mi puzza di trappola” disse Terr mentre la Stromm svoltava aumentando di velocità.

All’improvviso, davanti a loro, si piazzò un furgone verde scuro identico a quello che precedevano tentando di costringendoli a rallentare.

Malin sterzò bruscamente a sinistra, pigiando sull’acceleratore del mezzo ed invadendo la corsia veloce, guadagnandosi urla ed imprecazioni.

“Sei riuscita a vedere quanti sono?” chiese Terr prendendo il tricorder.

“No tutti i vetri sono oscurati… comunque non sono semplici furgoni, sono a tavoletta e non riesco a distaccarli”

“Squadra Uno, probabile bruciatura squadra due e tre. Guardatevi intorno e fate attenzione! ” disse Terr al comunicatore.

Solo statiche.. nessuna risposta.

“Devono aver attivato un disturbatore di segnale, non riesco a rintracciare le altre squadre e nemmeno il Comandante Moses… dobbiamo scrollarceli di dosso”

All’improvviso uno dei furgoni accelerò di colpo, come se avesse attivato una sorta di turbo, arrivando a speronare il veicolo di Terr e Stromm che cercò di mantenere in carreggiata, ma, al secondo speronamento, li fece finire fuori strada capovolgendo l’auto.

 

 

New France - Area sud-est

– Night Club Omega –

10 Dicembre 2399 – 22:00

I coniugi Thompson, impersonati da Lucius e Malice, erano saliti sul loro mezzo in direzione di uno spiazzo poco distante al limitare di una radura incrociando le coppiette che stavano andando a godersi il romantico cielo stellato.

Quando parcheggiarono la Mark II, la musica proveniente dalla pista da ballo invadeva tutta la collina il quale, come annunciato da Pegorn, dominava l’intero quartiere e offriva un’ottima vista sulla villa sospetta.

Dallo zainetto di Lucius, Malice prese una scatola delle dimensioni di un piccolo portagioie che fece cadere con nonchalance mentre scendeva dall’auto. Vi erano talmente tanti veicoli parcheggiati che nessuno vi avrebbe fatto caso.

Grazie ai biglietti acquistati all’hotel riuscirono a superare l’entrata senza problemi ed entrarono sulla pista da ballo.

Malice attivò il motore di riconoscimento facciale inserito nel suo pendente con una leggera pressione del pollice e Fox, tramite i suoi occhiali, attivò il portagioie: il piccolo drone entrò in modalità ricognizione e si librò silenziosamente in volo.

“Perfetto sta trasmettendo. Dovremmo riuscire a raccogliere un bel po’ di dati” affermò Fox appoggiandosi al bancone del bar sorseggiando un Mojito.

“Beh.. che fai lì?” chiese Malice interrogativa. Le luci strobo della pista da ballo facevano scintillare il vestito di lei facendola sembrare un angelo.

“Ehm.. ecco… controllo che non vi siano errori nella trasmissione dati..” rispose lui imbarazzato.

“Non mi dirai che hai paura di ballare? Siamo qui, tanto vale divertirsi, no?” fece lei prendendo la mano del collega e trascinandolo in pista.

Il dj, un Risiano alto e muscoloso, prese la parola al microfono: “ Bella gente, io sono Solomon e questa è la mia band! I Ruka robotics!” disse lui indicando tre robot industriali riconvertiti a suonare diversi strumenti musicali.

“Hai visto? Quelli sono dei Ruka modello 6000! Che spreco…” disse Fox con una punta di dispiacere.

Malice prese le mani del collega per riportarlo all’attenzione e presero a ballare insieme al centro della pista. Lei si muoveva agile e veloce tutt’intorno a lui. La musica aumentava di ritmo e di intensità fino a che Lucius finalmente riuscì a lasciarsi andare ed a seguire la collega. I loro corpi si intrecciavano nella danza seguendo i colpi di batteria.

“Cambio Mix! Questo è dedicato a tutte le coppie in pista!” la musica si fece improvvisamente lenta e la techno lasciò spazio ad un pianoforte.

I vari partner si avvicinarono e si strinsero in un abbraccio: Malice appoggiò la testa sul petto di Lucius il quale le cinse i fianchi e i loro movimenti si fecero lenti e fluidi. Lei sentiva chiaramente il cuore di Fox battere forte nel suo petto.

La musica incalzava sempre più: Lucius si staccò dall’abbraccio continuando ad oscillare per cercare lo sguardo di Malice. Gli occhi verdi di lei luccicavano riflettendo le luci tutt’intorno. Un sorriso fece capolino sulle sue labbra rosso fuoco. Fox portò le mani sui lati del viso di Malice accarezzandole le guance e lei socchiuse leggermente gli occhi stringendo a se Lucius. Lentamente i loro visi si avvicinarono e Lucius socchiuse gli occhi in attesa che le loro labbra si toccassero.

Il respiro caldo di lei avvolse la pelle del volto di Fox che inclinò la testa di lato quando all’ultimo Malice si fermò sussurrando con una punta di delusione “Aspetta… Due tizi ci stanno fissando. Sembrano guardie” disse lei appoggiando la guancia su quella del Capo ingegnere.

Fox si ridestò e sollevò lo sguardo: due tizi in giacca scura stavano parlando con uno dei buttafuori che di pronta risposta li indicò.

“Dobbiamo andarcene.. senza fretta e senza dare nell’occhio” disse lei.

“Ehm.. ok.. tanto il drone ha terminato la ricognizione.. dobbiamo trovare il modo di uscire”

Il dj diede loro l’occasione che cercavano.

“Uff.. che noia! Diamo un po’ di brio!” e la musica si fece nuovamente veloce richiamando le persone in pista che, in pochi secondi, si fece gremita.

I due gorilla si ritrovarono in mezzo alla calca di persone che saltavano e urlavano dando il tempo alla coppia di allontanarsi dalla pista.

Saliti in auto partirono sgommando lasciandosi dietro una nuvola di polvere.

“Perché cercavano proprio noi?” disse Fox.

“Non lo so, ma di certo sapevano esattamente le nostre facce” disse Malice.

All’improvviso si portò una mano all’orecchio: il suo auricolare iniziò ad emettere della statica e, tra le interferenze, gli parve di sentire la voce di Terr.

“Qualcosa non va” disse lei serafica.

 

New France - Area sud-est

– Hotel Princess Caroline –

10 Dicembre 2399 – 22.30

Malice, dopo aver captato il frammento di messaggio da Terr stava cercando di mettersi in contatto con le altre squadre:

“Qui Squadra Uno, confermate ricezione “.

“Ancora niente vero? Deve essere successo qualcosa, a giudicare dalla statica devono aver attivato un Jammer e bloccato le comunicazioni. Ma ho un rimedio!” disse Fox

Parcheggiando in una zona fuori da occhi indiscreti, Fox aprì il bagagliaio della Mark II da cui prese un borsone e tirò fuori un treppiedi che poggiò sul tetto dell’auto il quale aprendosi rivelò una piccola parabola orientabile e un cavo di connessione che Fox fece entrare dal finestrino.

Risalendo in auto prese lo zainetto rosa e, tirando una delle cerniere, rivelò uno scomparto segreto che conteneva un piccolo display e diverse manopole. Il cavo che entrava dal finestrino lo inserì in una delle porte seriali del dispositivo.

“Ricordi quel dispositivo che ho installato in hotel? Questo è un nodo di trasmissione per le comunicazioni che, tramite la piccola parabola che ho posto sul tetto, cattura le onde convogliate e, tramite i micro impulsi che stiamo generando sulla rete elettrica di New France, dovrebbe agganciare i trasmettitori degli altri e permetterci di comunicare. Dobbiamo, però, usarlo con parsimonia: non so se controllano anche queste frequenze sulla banda 2.4ghz. Prova ora”

“A tutte le squadre qui Squadra Uno, confermate ricezione” ripeté Malice.

“Niente” dagli auricolari usciva solo statica.

“Continua a provare” disse Fox girando lentamente i potenziometri.

All’improvviso tra la statica risuonò nelle loro orecchie la voce di Stromm: =^=Qui squadra due, vi riceviamo squadra uno. Status?=^=

 

 

 

 
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