<html><head></head><body><div style="font-family: Verdana;font-size: 12.0px;"><div>Bello bello bello. Grande Federico. M'è piaciuto
<div>
<div name="quote" style="margin:10px 5px 5px 10px; padding: 10px 0 10px 10px; border-left:2px solid #C3D9E5; word-wrap: break-word; -webkit-nbsp-mode: space; -webkit-line-break: after-white-space;">
<div style="margin:0 0 10px 0;"><b>Sent:</b> Sunday, February 07, 2016 at 5:13 PM<br/>
<b>From:</b> "federico pirazzoli" <cmdrtkar@gmail.com><br/>
<b>To:</b> "USS Raziel" <stml14@gioco.net><br/>
<b>Subject:</b> [Stml14] [STML14] Mendel - 1.04 - Giochi di prestigio</div>
<div name="quoted-content">
<p style="margin-top: 0.0px;">Ok gente, ecco il pezzo...mi é venuto un po' striminzito e come al solito mi soddisfa circa al 60%, ma ho un mucchio di casini e non volevo mettere altra carne al fuoco.<br/>
Scusate il flashback iniziale, ma mi son divertito a descrivere la Stazione Ombra :-)</p>
<p>Per il resto, invece, vi lascio leggere!</p>
<p>Ps: come sempre mi scuso per gli errori di battitura, ma somo a casa coi bimbi malati e non ho accesso ad un pc per il controllo ortografico<br/>
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Brano: 1.04<br/>
Titolo: Giochi di prestigio<br/>
Autore: Tenente Comandante Sarah Mendel<br/>
Brano precedente: 1.03 - Uno scherzetto ben riuscito<br/>
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<p>U.S.S. Raziel – Flashback – Stazione Ombra - 12/02/2396 - ore 06.25</p>
<p>“Comandante, è permesso?” domandò la voce potente del Tenente Fox, il Capo Ingegnere. L’Umano si era appena affacciato nel piccolo locale che Sarah aveva fatto adattare secondo le sue specifiche direttamente dagli ingegneri di Utopia Planitia, ma non aveva osato mettervi piede, dato che più di metà del pavimento era stato smantellato dal Capo OPS. La donna ora vi era infilata con tutto il busto, trovandosi in una posizione piuttosto ridicola per la quale solo le sue gambe erano visibili, oltre all’onnipresente sfera metallica che le ronzava intorno e che, in quel momento, sembrava intenta a verificare qualcosa su di una consolle, dato che ogni tanto lampeggiava e – in risposta – decine di righe di programma comparivano sullo schermo ad una velocità illeggibile per un essere umano.<br/>
La stanza in sé, nonostante fosse poco più di uno sgabuzzino di tre metri per tre, era piuttosto impressionante. Al centro sorgeva una poltroncina non dissimile da quella del Capitano, con due schermi di interfaccia sui braccioli, mentre tutte le pareti erano ricoperte di griglie olografiche, come un Ponte Ologrammi in miniatura. L’aggiunta che la Mendel stava facendo, comunque, era quella di alcune decine di schermi di interfaccia standard, installati negli spazi neri dei pannelli che separavano le Ologriglie.<br/>
Dall’alto della sua esperienza, Fox suppose che il Capo OPS stesse lavorando sotto il pavimento per collegare tutti quegli schermi ai sistemi di alimentazione della nave, visto che proprio lì sotto correva un condotto EPS che risultava al momento deviato e Bypassato.<br/>
“Avanti, avanti…” rispose la voce di Sarah, fortemente distorta dallo spazio ristretto in cui si trovava “solo un momento e sono da lei. Cippy, ora è stabile?”<br/>
La piccola sfera metallica fluttuante richiamò alcune altre scritte sullo schermo sul quale era evidentemente interfacciata e poi rispose con una sequenza di fischi. Facendosi avanti facendo attenzione a non cadere, Lucius poté finalmente leggere cosa c’era scritto in quelle schermate che scorrevano rapide e comprese che erano i risultati di alcuni test diagnostici.<br/>
Rapidamente estrasse il Tricoder ed impostò una scansione dei pannelli, notando che erano tutti collegati ed apparentemente funzionanti eccetto uno, che si ostinava ad essere privo di energia nonostante fosse fisicamente allacciato alla rete “Credo che ci sia un problema nel secondo pannello della seconda fila del lato di dritta…”<br/>
“Già, tutta colpa di una scheda di interfaccia difettosa…” sbuffò Sarah, facendo una buffa contorsione per riuscire a liberare il busto e trovandosi così schiena a terra, praticamente ai piedi del grosso Ingegnere che la sovrastava come una specie di montagna “ho sempre detto che il controllo qualità della Image Inc. fa pena…”<br/>
“Ha ragione, Comandante…” rispose Lucius, offrendole cortesemente una mano per aiutarla a rialzarsi e non potendo non sorridere, dato che gli era tornato in mente il loro primo incontro, quando la ragazza gli si era praticamente schiantata contro appena sceso dalla nave da trasporto….anche in quell’occasione l’aveva aiutata a rialzarsi, liquidando la cosa con una risata che aveva comunque mandato nell’imbarazzo più totale la OPS. Volendo evitare di replicare la scena dei balbettii di quella che era – comunque – un suo superiore, si affrettò a chiedere “Posso chiederle come mai sta installando tutti questi schermi? Credevo che questo progetto fosse stato sviluppato con l’idea di sfruttare la rete olografica?”<br/>
“Beh, sì…” rispose Sarah, accettando l’aiuto e rialzandosi in piedi un po’ goffamente “la griglia olografica è il sistema primario, ma gli ologrammi hanno la brutta tendenza a smettere di funzionare quando sono in corso scontri violenti…così ho voluto installare un sistema di backup. Quelli di Utopia Planitia si sono rifiutati, dicendo che i due sistemi erano incompatibili, quindi ho dovuto fare da me…”<br/>
“Beh, è stata molto rapida, contando il poco tempo che ha avuto per lavorarci…” rispose Lucius, sinceramente stupito.<br/>
“Non ho fatto tutto da sola…” ribatté Sarah che – per quanto non disdegnasse il lavoro manuale sui sistemi – era più una teorica e programmatrice “Ho ordinato ad alcuni dei miei di iniziare a smontare i pannelli ed i sistemi da rimuovere durante il viaggio inaugurale della Raziel e stavamo già lavorando ai nuovi da installare…”<br/>
“Siete stati comunque molto veloci…” disse il Tenente Fox, ben conscio che quel progetto era una cosa classificata e Top Secret, alla quale non avevano lavorato più di tre o quattro persone e solo nel tempo libero fuori dai normali turni di servizio “allora, ha deciso come chiamarlo?”<br/>
“Oh, sì…” rispose la Mendel con un sorriso genuino “benvenuto sul Trono di Odino…vuole provarlo?”<br/>
“Il…Trono di Odino?” ripeté l’ingegnere, colto in contropiede.<br/>
“Sì sì!” confermò la rossa “vede, secondo le antiche leggende, Odino, il padre degli dei norreni, aveva un trono che divideva solo con la moglie Freya e dal quale era possibile scrutare tutti i nove mondi… così ho pensato che…” si interruppe quando la piccola sfera – che fino a quel momento si era limitata a fluttuarle accanto – emise una serie di pigolii “no Cippy, non è affatto pacchiano! E’ mitologia! Vero che non è pacchiano?”<br/>
Capendo che la domanda era stata posta a lui, Fox si prese un momento per rispondere poi, imbarazzato, svicolò con un “No, no…non lo è…ma non so se il Comandante Moses apprezzerà la citazione. E’ un tipo molto pratico e magari vorrebbe si scegliesse qualcosa di più legato al tipo di lavoro che dovremo fare…sa, qualcosa di legato allo spionaggio, magari…”<br/>
“Dice?” chiese Sarah, cominciando a rimuginarci sopra, ma apparentemente dispiaciuta del fatto che il suo Trono di Odino non avesse ottenuto una completa approvazione, nonostante la citazione ci calzasse a pennello “comunque, cosa voleva?”<br/>
“Oh, giusto…” rispose Lucius, ricordandosi per quale motivo fosse andato lì “volevo ricordarle che tra poco c’è la riunione con l’Ammiraglio Bates…e chiederle se ha avuto il tempo di verificare il perché di quei ritardi nel carico di gelatine bioneurali che dovevamo ricevere venerdì…”<br/>
“Oh, guardi, lasci stare…” brontolò Sarah, scrollando le spalle esasperata e avviandosi con il collega verso la Sala Riunioni “non ha idea di che caos sia il sistema di approvvigionamenti di Risa…il nostro carico è stato spedito per sbaglio a…”<br/>
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<p>U.S.S. Raziel – Stazione Ombra - 20/02/2396 – ore 12:00</p>
<p>Sarah era seduta sulla sua poltrona all’interno della Stazione Ombra, ma pareva quasi stesse fluttuando nel mutevole panorama della Macchia di Rovi, visto che ciò che la circondava era una riproduzione olografica delle letture dei sensori della Raziel, integrate dai dati forniti dai vari Droni Sonda lanciati.<br/>
Davanti a lei stava una minuscola riproduzione di una nave di Classe Oberth – più grande e dettagliata di quanto avrebbe dovuto essere data la reale distanza e circondata da una serie di scritte che le scorrevano senza sosta al di sotto – mentre alle sue spalle si trovava la riproduzione dell’Orbital Office, circondato da due vascelli di diverse fogge e provenienze che sembravano sul punto di lasciare i loro ormeggi, viste le varie luci che attestavano il funzionamento dei sistemi energetici e dei motori ad Impulso.<br/>
Un po’ ovunque scorrevano dati di telemetri e letture sensoriali, dando una impressione di caos in cui difficilmente ci si sarebbe potuti raccapezzare.<br/>
In tutto ciò, la stanza era completamente silenziosa, eccetto per un motivetto allegro – un tentativo (abbastanza stonato in realtà) di canticchiare la Primavera di Vivaldi – che usciva dalle labbra dell’ufficiale Federale che si trovava al centro di quel caos.<br/>
Quando il Comandante Moses mise piede in quella stanza ebbe un istante di vertigine, ma si riprese rapidamente e chiese “Come vanno le cose all’Orbital Office?”<br/>
“Mi sta coprendo le letture della Sonda 5…” rispose la Mendel, smettendo di canticchiare ma non sembrando particolarmente disturbata dalla cosa. Con alcuni movimenti apparentemente a caso sulla tastiera generò uno zoom nell’immagine olografica che li circondava, portando in primo piano davanti a sé l’immagine della base nemica, che venne rapidamente ingrandita ed ottimizzata a partire dai dati della sonda 2, che era rimasta lì vicino “comunque le navi stanno decollando… a quanto pare, il nostro secondo scherzetto…il virus del singhiozzo informatico, sta dando dei problemi ai sistemi del Marauder Orioniano, vede?”<br/>
L’immagine si fissò sulla tozza e screziata nave Orioniana, che si stava rapidamente sganciando dal suo attracco. Le sue luci erano però fluttuanti e – circa ogni quindici secondi – si spegnevano per poi riaccendersi subito dopo.<br/>
“Non riuscirà a seguire la U.S.S. Leichester se prima non fanno un riavvio completo dei sistemi…e per quella classe di nave significa dai quindici ai trenta minuti, a seconda di quanto abile è l’equipaggio…” riferì la Capo OPS, prima di spostare l’immagine sul vascello da guerra Gorn, che pareva più lento nelle operazioni di decollo ma che non sembrava soffrire dei problemi dell’altra nave “loro, invece, saranno un problema…hanno perdite di potenza, ma i loro sistemi sono talmente ridondanti che non sono decisive.”<br/>
“E quando mai non lo sono?” ringhiò Moses, che nella sua esperienza aveva avuto diverse volte a che fare con i rinnegati dell’Egemonia Gorn. “riusciranno a raggiungere la nave?”<br/>
“Sì se la trovano…” disse l’Umana, evidenziando un paio di sonde che si stavano spostando in direzioni diverse da quelle del vascello Federale danneggiato “Ho programmato le Sonde cinque e sei per emettere una traccia simile a quella della Leichester…abbiamo due possibilità su tre che quelle lucertole troppo cresciute si facciano fregare…”<br/>
“Bene, non sarei soddisfatto a farli saltare in aria ora…” ringhiò il Primo Ufficiale. Era stato il primo a suggerire un piano d’azione offensivo volto ad eliminare rapidamente il nemico per poi tentare il recupero degli ostaggi ma – ora che l’azione furtiva aveva avuto successo senza bisogno di mettere in mostra la presenza della Raziel – preferiva che nessuno sapesse di loro. Con un po’ di fortuna, infatti, una volta persi i contatti con i loro ostaggi fuggitivi le due navi nemiche si sarebbero ritirate in un altro “porto sicuro”, permettendo alla nave Federale di tracciarli e cogliere in flagrante anche i loro alleati “abbiamo consegnato anche la terza sorpresa?”<br/>
“Sì, sempre sperando che funzioni con i sistemi Gorn…” rispose la Mendel. Facevano ovviamente riferimento alla terza parte del programma informatico che Cippy aveva installato sulle due navi sfruttando i sistemi informatici della stazione spaziale. La prima parte della sorpresa era una subroutine che – sfruttando le registrazioni precedenti dei sensori – avrebbe creato un loop in grado di ritardare il momento in cui i cattivi si sarebbero accorti della fuga. La seconda parte della sorpresa era un vero e proprio virus informatico, studiato per generare dei cali di potenza a cascata su tutti i sistemi principali delle due navi e costringerle ad uno spegnimento dei sistemi, cosa che avrebbe ulteriormente ritardato la loro partenza.<br/>
La terza sorpresa, però, era l’orgoglio di Sarah…si trattava di una piccola subroutine autoinstallante programmata per avviarsi nel momento in cui gli equipaggi nemici avessero proceduto al riavvio totale dei sistemi, cosa necessaria in quanto unico metodo per risolvere definitivamente le perdite di potenza. Questa subroutine non era né pericolosa né invasiva, non sabotava motori né generava pericoli immediati per i sistemi. Ma costringeva i motori ad effettuare scarichi di plasma combusto ad intervalli prefissati e in quantità definite ma variabili, generando una “scia di briciole di pane” – come l’aveva definita la ragazza – che avrebbero permesso loro di seguire i vascelli nemici fintanto che non fosse stata individuata.<br/>
“Ma questo avrebbe potuto chiedermelo anche via comunicatore…” fece notare Sarah “e mi sta ancora coprendo la telemetria della Sonda cinque…”<br/>
Con un mezzo ringhio Moses si spostò più verso il centro dello schermo borbottando “Tanto come fa a vederla se ce l’ha dietro la testa?” prima di affermare con voce più ufficiale “Infatti…volevo sapere se ha avuto modo di studiare il database dei Pirati. Il Signor Bicks, che la sostituisce in Plancia, dice che abbiamo ricevuto i primi pacchetti dati dalla Leichester…”<br/>
Quel commento fece sorridere Sarah, che era certa fin dalla comparsa di Moses nel suo sancta sanctorum che c’entrasse quello. La ragazza aveva dato giusto una sbirciatina – più o meno – ai curriculum secretati dei vari ufficiali presenti a bordo e sapeva della ossessione del Primo Ufficiale per un particolare trafficante di armi.<br/>
Con un gesto secco mise da parte l’incrociatore Gorn che – ormai – aveva finito le manovre di sgancio e richiamò invece una delle zone dove scorreva il testo, ingrandendolo e dicendo “Ovviamente non ho avuto modo di verificare tutto quello che Cippy ha scaricato e – senza poter accedere alla rete di comunicazioni a lungo raggio – non posso effettuare controlli incrociati. Ad ogni modo, questo è l’elenco delle parti che sono state…”cannibalizzate” dalla Leichester. Per primi i Motori a Curvatura, ma ci sta, visto quanto valgono al Mercato Nero. Subito dopo i Sensori di Puntamento ed i sistemi Tattici. Una Classe Oberth non è esattamente un incrociatore, ma i sistemi di puntamento federali sono tra i migliori del Quadrante Alfa e anche i sistemi difensivi possono essere riadattati facilmente a navi da trasporto di medio tonnellaggio rendendole…”<br/>
“Comandante…” la interruppe Frank, con una voce simile ad un ruggito, facendole notare che stava divagando.<br/>
“Sì, giusto…” si corresse Sarah, arrossendo leggermente, cosa che fortunatamente era difficile da notare nel buio della Stazione Ombra “dicevo…i sistemi di puntamento…” e richiamò una riga specifica, dove venivano mostrati alcuni dati su ciò che erano riusciti a recuperare i pirati dalla nave federale “Vede? Queste sono le varie componenti…di per sé non mi dicevano nulla, fin quando non ho visto anche una stima dei ricavi che vogliono farci…”<br/>
A quelle parole, accanto ai pezzi comparvero anche una serie di quantificazioni in lingotti e barre di Lathinum. Sarah mosse le mani su di una del edue tastiere che aveva a disposizione, fin quando non comparve e venne evidenziata una specifica cifra “Ecco…47 lingotti e 3 barre per gli Accoppiatori di Bersaglio Multiplo…”<br/>
Il tono con cui la cosa era stata detta era definitivo, come se fosse una prova schiacciante, ma a Moses non disse nulla, tanto che il Primo Ufficiale rispose “Ebbene?”<br/>
“E’ una cifra strana, non trova? Di solito sono cifre intere, spesso in decine…qui addirittura ha una parte del costo in Barre…mi ha solleticato appena l’ho letta, perché l’avevo già vista…in una delle transazioni su uno dei conti accesi a Ferenginar da…”<br/>
Ma Moses non aveva bisogno di sapere altro. Appena la Mendel aveva citato i conti bancari che aveva violato su Ferenginar, lui aveva ricollegato a quale organizzazione appartenessero e, senza aggiungere altro, aveva già fatto dietrofront per tornare in Plancia.<br/>
E ci sarebbe probabilmente riuscito, se una forte scossa non lo avesse costretto ad appoggiarsi ad una delle pareti della stanza, facendo al contempo vibrare le immagini olografiche.<br/>
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<p>U.S.S. Leichester – Plancia - 20/02/2396 – ore 12:03</p>
<p>L’onda d’urto che aveva colpito la Raziel facendola rollare investì la ben più fragile Leichester, mandando a schiantarsi a terra o contro una qualche consolle quasi metà dell’equipaggio.<br/>
Mentre un condotto in Plancia si rompeva rilasciando un fumo acre, il Capitano Hazyel – che era rimasto perfettamente seduto sulla poltrona del Primo Ufficiale – scattò in piedi e assunse il comando. Fino a quel momento aveva lasciato che fosse il suo parigrado a comandare le operazioni di allontanamento, sia per cortesia che perché conosceva quella vecchia carretta ed il suo equipaggio molto meglio di lui.<br/>
Ma ora la situazione era cambiata. Nonostante le navi nemiche fossero ancora lontane, erano sotto attacco, ed il comando spettava a chi stava conducendo l’operazione di salvataggio.<br/>
“Rapporto!” ordinò seccamente, cercando con lo sguardo la figura scura di Naidoo che, con ancora indosso la tuta da incursore, stava perfettamente ritto in piedi dietro la minuscola consolle tattica.<br/>
“I sensori a corto raggio sono quasi del tutto inefficaci e quelli a lungo raggio sono già stati cannibalizzati…” ribatté l’ufficiale tattico “non ho idea di cosa…”<br/>
Una seconda scossa li raggiunse, facendo esplodere la consolle scientifica e scatenando una serie di allarmi, mentre la consolle ingegneristica riportava una serie di fratture sullo scafo, nei punti dove gli interventi di rimozione delle componenti avevano indebolito la struttura della nave.<br/>
Pochi secondi dopo, la piccola sfera che fino a quel momento era rimasta pacatamente poggiata sulla consolle accanto a Nadoo iniziò a trillare, trasmettendo una serie di immagini e dati sullo schermo principale.<br/>
“Cippy dice che siamo bersagliati da cariche magnetoguidate…” riferì Naidoo, leggendo la traduzione che il suo visore riportava dei brevi fischi del remoto "Dalla nave ci suggeriscono di magnetizzare lo scafo per ridurre la forza d'impatto delle cariche..."<br/>
"Lo faccia!" ordinò il Risiano, aggiungendo "C'é qualcosa qui attorno che possa schermarci?"<br/>
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<p>U.S.S. Raziel – Plancia - 20/02/2396 – ore 12:01</p>
<p>"Allora, chi é che ci attacca?" dopo la prima onda d'urto Moses era tornato di corsa in Plancia, senza lasciare che Sarah gli spiegasse cosa effettivamente stesse succedendo.<br/>
"La nave Gorn sta lanciando cariche magnetoguidate in direzione della Leichester e delle sonde che simulano il suo segnale..." illustrò il Tenente Comandante Wood, che era appena giunto in Plancia e si era piazzato alla consolle operazioni "sembra che non siano in grado di capire qual'é la vera nave e stiano tentando di farla tradire..."<br/>
"É un pericolo?" chiese il Primo Ufficiale, sedendosi sulla poltrona di comando ed osservando con odio la nave Gorn...ora che sapeva che erano invischiati con Ja'Kal aveva perso il desiderio di abbatterli sul posto, preferendo invece seguirli per scoprire dove si sarebbero nascosti *Con un po' di fortuna...*<br/>
"Non per noi..." rispose prontamente l'Ufficiale Scientifico "il livello di torsione che generano é sensibilmente inferiore alla tolleranza della corazza ablativa di una Classe Defiant. Però potrebbero essere pericolose per la Leichester. La loro integrità strutturale é già sensibilmente compromessa e..."<br/>
=^=Dovrebbero magnetizzare lo scafo con una carica opposta a quella usata dai Gorn...=^= propose la voce della Mendel dal comunicatore, segno che la Stazione Ombra era in costante contatto con la Plancia =^=dovrebbe ridurre la forza delle bordate che incassano...=^=<br/>
"Signore, questo sarebbe solo un palliativo..." intervenne Wood, lanciando al contempo alcune simulazioni "La Leichester non ha energia sufficiente a contrastare a lungo bordate simili..."<br/>
"Voglio delle alternative, signori..." li interruppe Moses, prima che i due scienziati iniziassero a battibeccare.<br/>
"Forse potrebbe sfruttare il campo magnetico di un grosso asteroide o di un altro corpo celeste come scudo..." propose dubbioso Alexander. Si trattava più che altro di una teoria, visto che raramente la Federazione si era trovata a confrontarsi con quel tipo di arma, che necessitava di enormi quantità di energia per funzionare.<br/>
Chase, che aveva seguito la conversazione dalla postazione del timone, richiamò la mappa della Macchia di Rovi e poi disse "signore...a pochi minuti dall'attuale posizione della Leichester c'é un pianeta vagante...massa centoventi volte quella terrestre, principalmente metano allo stato solido, ma con nucleo in ferro-nichel..."<br/>
"RTB-1701..." riferí Wood, é un corpo celeste piuttosto antico...ed uno degli studi di copertura della K4. Potrebbe fornire adeguata schermatura se si posizionassero nel punto di massima intensità del campo magnetico...<br/>
"Ottimo..." annuì soddisfatto il Primo Ufficiale, lo sguardo duro sempre puntato sull'incrociatore Gorn "Ecco cosa faremo..."<br/>
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<p>Incrociatore Gorn Dekra – Ponte di Battaglia - contemporaneamente</p>
<p>"E allora?" ringhiò Po'kar, battendo indispettito le dita artigliate sul bracciolo della poltrona di comando.<br/>
“Quarta salva in corso di lancio, ma stiamo avendo difficoltà con gli accumulatori…” riferì Ta’Kur, che fissava indispettito la consolle tattica, come se questa gli avesse fatto un qualche torto “Le tre tracce rimangono costanti per il momento.<br/>
Il Comandante del Dekra vibrò un pugno poderoso al bracciolo della propria poltrona, emettendo al contempo un elaborato insulto fatto fi fischi e soffi. Si fosse trattato di una nave qualunque, la poltrona stessa sarebbe finita in pezzi, ma i Gorn costruivano le cose per essere solide, non come le specie inferiori.<br/>
“Risolvete questi problemi!” ringhiò “e scoprite qual è la vera nave!”<br/>
“Non si può…” obiettò timidamente Rol Manar, un Orioniano massiccio che però – rispetto al rettile umanoide – appariva comunque piccolo “il solo modo sarebbe resettare tutti i sistemi, ma ci vorrebbe tempo…”<br/>
“Stupidi mammiferi inutili!” ringhiò Po’kar, alzandosi in piedi ma trattenendosi dallo spezzare in due quell’ingegnere con un colpo della sua possente coda. Gli ingegneri competenti erano merce estremamente preziosa e – di quei tempi – anche uno mediocre non era così facile da trovare “Trovate almeno il modo di capire qual è la vera nave federale, non possiamo perdere tempo ad inseguire una eco dei sensori!”<br/>
L’incrociatore – una nave da guerra pesante che era appartenuta alla Seconda Flotta dell’Egemonia Gorn prima di venire bollata di disonore a causa della corruzione dei suoi ufficiali – tremò quando un’altra carica magnetoguidata eruppe dai suoi sistemi. Quasi contemporaneamente diverse luci e sistemi secondari si spensero su metà dei Ponti ma, prima che il suo Capitano potesse iniziare ad imprecare nuovamente contro metà degli Dei della Nidiata, una nuova lettura attirò l’attenzione dell’Addetto ai Sensori.<br/>
“Due dei segnali sono scomparsi!” annunciò Keiron Ta’na con tono esultante, come se la cosa fosse suo merito esclusivo “La vera nave è quella a 185.301!”<br/>
“Sala Motori, avviare la propulsione ora!” ruggì Po’kar, poggiando il dito artigliato sul comando di comunicazione con la Sala Macchine “Timone, tracciare rotta di intercettazione, pieno impulso. Armi, interrompere le cariche guidate e preparare i siluri, raffica standard appena a tiro!”<br/>
Il pesante incrociatore cominciò a muoversi, inseguendo l’unico segnale rimasto. Sul Ponte di Battaglia si respirava un clima di attesa e – trai Gorn presenti – l’eccitazione per la caccia era quasi palpabile.<br/>
“Tempo per il contatto visivo?” domandò per la terza volta Po’kar, ben sapendo che la Macchia di Rovi era un incubo per i sensori di ogni tipo.<br/>
“Otto minuti…” rispose Keiron Ta’na, chino sulla sua consolle per non perdere il minimo movimento della nave federale. Non che questa stesse cercando di nascondersi, visto che procedeva in linea retta al massimo della velocità che i suoi sistemi malconci le concedevano, ma l’addetto al rilevamento sapeva che – se per qualsiasi motivo l’avesse persa – sarebbe stata la sua carcassa a finire a galleggiare nello spazio senza tuta spaziale.<br/>
“Più velocità!” tuonò il Capitano, senza rivolgersi a nessuno. Il Timoniere obbedì immediatamente, portando l’Impulso al 110% e strappando all’ingegnere Orioniano presente a bordo una bestemmia…essendo i Gorn fisicamente molto robusti, infatti, non avevano mai investito più del minimo necessario nella tecnologia degli Smorzatori Inerziali che – di conseguenza – tendevano ad essere lenti nel compensare simili manovre.<br/>
“Signore, rilevo un secondo segnale!” annunciò Keiron Ta’na all’improvviso “converge sulla Leichester…è Federale anch’esso…Classe Akira!”<br/>
“Maledizione, posti di Battaglia!” ringhiò il Capitano. Le navi di Classe Akira erano avversari potenti…era davvero una sfortuna che una fosse giunta proprio in quel momento, a meno che…<br/>
“Una seconda nave è emersa da una zona ad alta densità di particelle…” annunciò in quel momento l’addetto ai sensori, e faticava a pronunciare ogni sillaba in quanto sapeva che ogni parola avrebbe potuto essere la sua ultima “Federale…livelli energetici compatibili con una Classe Sovereign…”<br/>
“Maledetti loro e le uova da cui sono usciti!” ringhiò Po’kar, colpendo un marinaio che non era stato abbastanza rapido da abbassarsi per evitare il guizzare della sua coda “ci hanno individuati?”<br/>
“Impossibile dirlo…” rispose Keiron Ta’na “Ma forse non ancora…la Akira sta soccorrendo la Leichester, mentre la Sovereign sembra stia puntando sulla Stazione…”<br/>
“Timone, impostare la ritirata…curvatura appena possibile…” ordinò furioso il Capitano, costringendosi a tornare seduto sulla sua poltrona “Che fanno gli Orioniani?”<br/>
“La Koorte ha riavviato i sistemi, ma non so se riuscirà ad evitare la Sovereign…” rispose il Tattico, che fino a quel momento era rimasto silenzioso.<br/>
Keiron Ta’na lo guardò malissimo…quella era una notizia non necessariamente negativa, dato che tutto ciò che avevano ricavato dalla nave federale era nelle stive del Dekra…e quel maledetto si era arrogato il diritto di darla lui al Capitano…<br/>
“Peggio per loro..togliamoci di qui…tenere il profilo più basso possibile…” grugnì il rettile al comando dell’incrociatore, prima di sprofondare in un silenzio accigliato, distribuendo occhiatacce a tutti i presenti.</p>
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U.S.S. Leichester – Plancia - 20/02/2396 – ore 12:15</p>
<p>“Posizione geostazionaria sul polo del pianeta, Signore…” annunciò il Timoniere, mentre una quarta onda d’urto scuoteva la nave. A differenza delle tre precedenti, però, questa gunse più come un po’ di maretta che come un terremoto, dato che la carica magnetica era stata quasi totalmente annullata dal campo magnetico del pianeta errante.<br/>
“Ottimo…” dissero quasi in contemporanea Hazyel ed il Capitano Effrendis, guardandosi poi per un momento. Il comandante della Razie indossava ancora la tuta con visiera che oscurava completamente viso ed occhi, ma i due comunicarono ugualmente con lo sguardo.<br/>
“Mi scusi, Capitano…” disse infine l’ufficiale al comando della Classe Oberth, facendo cenno all’altro di proseguire. Per quanto un Capitano fosse la massima autorità sulla sua nave, era evidente che in quella condizione di emergenza era il suo parigrado a sapere esattamente cosa stesse succedendo…non che la cosa gli piacesse, ma Effrendis era abbastanza intelligente da anteporre la salvezza sua, del suo equipaggio e della sua nave all’orgoglio personale!<br/>
“Abbiamo altre indicazioni da Cippy?” domandò Hazyel, facendo un cenno d’intesa al suo parigrado e sedendosi sulla poltrona del Primo Ufficiale in segno di rispetto verso il Trill.<br/>
Naidoo impiegò qualche secondo a leggere la traduzione del monologo che la piccola sfera metallica fece in risposta a quella domanda. Da quanto il Risiano aveva capito, anche in condizione di silenzio radio Cippy era in grado di ricevere pacchetti dati a frequenze ultrabasse senza che gli stessi venissero intercettati tra le radiazioni di fondo della Macchia di Rovi, quindi era un perfetto strumento di comunicazione con la Raziel anche se – purtroppo – si trattava di uno strumento monodirezionale, dato che il piccolo remoto non aveva un apparato trasmittente tanto potente da inviare messaggi di ritorno con le medesime modalità.<br/>
“Le navi nemiche si stanno allontanando ancora…presto dovremmo poter riprendere la rotta…” riferì il Capo della Sicurezza soddisfatto.<br/>
Tutto l’equipaggio parve molto sollevato a quelle parole ed anche il Capitano Effrendis si poggiò più rilassato sulla poltrona e disse “Senza offesa, Capitano…ma ciò mi rallegra molto. Per quanto sia ormai seriamente compromessa, mi sarebbe dispiaciuto abbandonare la Leichester per essere recuperato dalla sua nave…”<br/>
“Nessuna offesa, signore…” lo tranquillizzò Hazyel, realmente divertito dal commento. Guardandosi intorno, però, il Risiano si accorse che almeno un membro dell’equipaggio non sembrava così felice della notizia.<br/>
Anche il Capitano della Leichester dovette accorgersene seguendo la direzione del suo sguardo perché – voltandosi verso l’addetto alle Comunicazioni – chiese “Tenente Xain, c’è qualcosa che non va?”<br/>
Colto di sorpresa, il giovane Andoriano sollevò lo sguardo sul proprio capitano e – oltre alle occhiaie ed ai segni di maltrattamenti e denutrizione che tutti portavano – tutti poterono vedere lo strano colorito biancastro del suo volto “Io…no, signore..solo…”<br/>
“Non mi sembra stare bene, ragazzo…” disse il vecchio Capitano, supponendo erroneamente che tale reazione fisica fosse dovuta ad uno stato di malessere subentrato una volta iniziato il processo di smaltimento dell’adrenalina, ora che erano quasi in salvo “Perché non va in Infermeria…quei bastardi hanno fatto sparire il nostro staff medico, ma forse non hanno avuto tempo di smantellare il MOE…”</p>
<p>"Grazie, Signore..." rispose Xain, uscendo con passo mesto dalla Plancia. In realtà la sua mente stava arroventandosi per capire cosa fare. Se la nave si salvava, lui era rovinato...<br/>
Stava giusto riflettendo su come sarebbe stato possibile danneggiare la nave in maniera tale da avere il tempo di tornare al proprio posto per non essere sospettato, quando l'occhio gli cadde su due disgregatori gettati a terra vicino ad un Tubo di Jeffries.<br/>
Erano due delle armi sottratte ai loro carcerieri - ai suoi finanziatori in realtà - che per qualche motivo erano state abbandonate lì dopo la fuga.<br/>
*Forse sono quelle di Taylor e Dren...* rifletté l'Andoriano, riferendosi a due uomini della Sezione Ingegneria che le avevano probabilmente abbandonate per passare più agevolmente lungo i tubi di Jeffries, visto che essi erano attualmente il solo modo per raggiungere la Sala Macchine.<br/>
Ma Xain poteva farne buon uso, decise mentre li raccoglieva.<br/>
A passo deciso percorse il corridoio principale del ponte fino a raggiungere la zona poppiera del disco, vicino all'alloggiamento dei reattori a fusione che alimentavano il motoread impulso e la maggior parte dei sistemi di bordo, ora che il Nucleo di Curvatura era stato asportato.<br/>
Giunto dove voleva, l'ufficiale traditore aprí uno scomparto nella paratia mettendo in mostra un condotto EPS, quindi sabotò le celle di energia dei due fucili, prima di collocarli accanto al condotto e richiudere il tutto.<br/>
Il sabotaggio era stato fatto con cura...le celle avrebbero impiegato almeno 15 minuti per raggiungere la massa critica e - solo allora - sarebbero esplose incendiando il condotto del plasma e - si spera - mettendo fuori uso il motore ad Impulso.<br/>
Xain ebbe perciò il tempo di tornare in Infermeria, recuperare un kit medico e recarsi in Plancia (ben lontano dal punto dell'esplosione e vicino ad una capsula di salvataggio) dove spiegò che il MOE non era funzionante ma che si era procurato un kit per prestare primo soccorso ai compagni di prigionia.</p>
<p>U.S.S. Raziel – Plancia - 20/02/2396 – ore 12:30</p>
<p>"Ottimo lavoro, signori..." si complimentò Moses con un ghigno da predatore in volto, mentre l'Orbital Office esplodeva come un piccolo sole sullo schermo visore.<br/>
E - in effetti - era stato un bel tiro, quello che avevano tirato agli alieni.<br/>
L'idea di Moses era stata diabolicamente semplice ed efficace: poiché nella Macchia di Rovi i ensori funzionavano a bassa potenza ed erano facili da ingannare, il Primo Ufficiale aveva ordinato alla Mendel di giocare un po' con le sonde modificate che avevano lanciato.<br/>
Avevano atteso che la Leichester sparisse dai sensori a causa della copertura data dal campo magnetico presente sopra il polo del pianeta e poi - subito dopo il lancio della quarta carica magnetoguidata - avevano isolato le emissioni di una delle due sonde che simulavano la nave federale.<br/>
Quando i Gorn ebbero abboccato, lanciandosi all'inseguimento della sola sonda rimasta, avevano fatto convergere su di essa la sonda che usavano per tracciare il vascello rettiloide, facendole emettere il segnale energetico tipico della U.S.S. Brehen, Classe Akira. Dopodiché avevano riconfigurato l'altra sonda che si fingeva la Leichester per emulare il segnale della U.S.S. Belerofonte, Classe Sovereign, in rotta di intercettazione dalla direzione opposta.<br/>
Vistisi circondati, i due vascelli pirata avevano optato per far saltare la stazione come diversivo - tanto era già compomessa in termini di sicurezza - e darsi ad una fuga precipitosa, ignorando che il vero nemico era il solo del quale non si erano accorti: un predatore pronto a mettersi in caccia.<br/>
E poi Moses aveva un secondo motivo per essere allegro "Ora lasciamo che il Capitano si occupi di scortare i superstiti della Leichester in un porto sicuro e prepariamoci ad inseguire i pirati! Chase, prepari i motori ad impulso, teniamoci a distanza di sicurezza per non farci notare. Fox, tenga d'occhio gli scarichi del plasma ed i collettori, non voglio che ci vedano..."<br/>
Quindi alzò istintivamente lo sguardo verso gli apparati di comunicazione installati nel soffitto e aggiunse "Mendel, tenga sotto controllo le due navi con le sonde fino al margine della Macchia di Rovi e poi le recuperi. Le tre che simulano navi le faccia comportare conseguentemente al loro ruolo... Faccia in modo che la Brehen assista escorti via la Leichester, prima difarle sparire. Mentre la Belerofonte dovrà cercare eventuali superstiti della stazione e poi dedicarsi ad un infruttuoso inseguimento..."<br/>
=^=Capito, signore...=^= confermò il Capo OPS dalla Stazione Ombra.<br/>
"Ed ora..." ma Moses venne interrotto dal Comandante Wood, che osservando i Sensori intervenne.<br/>
"Signore...rilevo una esplosione presso il Polo del pianeta errante..." annunciò l'Ufficiale Scientifico Capo "si direbbe un collasso del sistema energetico della Leichester..."<br/>
=^=L'esplosione é avvenuta nella parte posteriore della Sezione a Disco...=^= informò Sarah, che aveva una sonda vicino alla nave federale e - tramite essa - riusciva a fornire un'immagine del vascello danneggiato allo schermo visore "credo abbia compromesso il Motore ad Impulso...=^=<br/>
" Signore, erano in orbita geostazionaria sul polo magnetico..." intervenne il Timoniere "non possono mantenere quella posizione coi soli reattori di manovra, e neppure sfuggire all'attrazione gravitazionale di un pianeta con una massa simile. Se hanno perso i motori ad impulso precipiteranno..."</p>
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END TRANSMISSION<br/>
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Inviato da myMail per Android</p>
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<div class="signature">====================================<br/>
Ten. Cmdr. Francis Moses<br/>
Primo Ufficiale<br/>
USS Raziel<br/>
[CV]: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=139<br/>
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"La tecnologia migliora ogni giorno e va bene, ma di solito basta un pezzo di gomma da masticare, un coltellino e un sorriso." Spy game</div></div></body></html>