<div dir="auto"><div>Ciao Ragazzi,<div dir="auto">permettete una critica costruttiva?</div><div dir="auto">Stefano, in seconda lettura, mi pare un pochino "ingenuo" il modo in cui l'equipaggio maneggia i container dell'arma biologica: dato che si tratta di una cosa non proprio standard, mi sarei aspettato delle misure un pochino più restrittive rispetto a: prendi in mano e maneggia... inoltre, quella roba è già passata per un deposito standard della Flotta e per un'analisi non ufficiale. Se qualcosa di anomalo fosse dovuto succedere, sarebbe successo allora. Toccante la parte con Chase.</div><div dir="auto">Scusami se i toni non sono i migliori ma, considerato che sto scrivendo dal bancone di un bar dove il coraggioso equipaggio dello yacht Adrigole sta sacrificando fegati e neuroni per onorare i due gemelli in arrivo al nostro mitico randista, sono perfettamente cosciente del concetto che voglio esprimere, ma non della forma (il mio morigeraterrimo Armatore sta ballando con una cameriera Mambo Number Five... detto tutto... sarà necessario incendiare degli smartphones).</div><div dir="auto">All the best, guys.</div><div dir="auto"><br></div><div dir="auto"><br></div><div dir="auto">Federico Rapuzzi</div><div dir="auto">Captain</div><div dir="auto">S/Y Adrigole </div>ITA 17282</div><div dir="auto">(+39) 3466794397<br><br><div class="gmail_quote" dir="auto"><div dir="ltr" class="gmail_attr">Il Dom 24 Feb 2019 19:47 Federico Rapuzzi <<a href="mailto:federico.rapuzzi@gmail.com">federico.rapuzzi@gmail.com</a>> ha scritto:<br></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex"><div dir="auto">Letto.<div dir="auto">Bellino bellino, grande Stefano.</div><div dir="auto"><br></div><div dir="auto">Federico Rapuzzi</div><div dir="auto">Captain</div><div dir="auto">S/Y Adrigole</div><div dir="auto">ITA 17282</div><div dir="auto">(+39) 3466794397</div></div><br><div class="gmail_quote"><div dir="ltr" class="gmail_attr">Il Dom 24 Feb 2019 16:28 Stefano Zaniboni <<a href="mailto:stezani@me.com" target="_blank" rel="noreferrer">stezani@me.com</a>> ha scritto:<br></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
<div text="#000000" bgcolor="#FFFFFF">
<p>Buonasera a tutti, ecco qua il mio brano. Chiedo perdono per il
ritardo. Buona lettura:-)</p>
<p>Stefano</p>
<p></p>
<p>
</p><p class="MsoNormal">#########################################################################<br>
</p>
<p class="MsoNormal">Brano: 08-03</p>
<p class="MsoNormal">Titolo: NON E’ UN ADDIO MA SOLO UN
ARRIVEDERCI</p>
<p class="MsoNormal">Autore: Tenente Lucius Fox (aka Stefano
Zaniboni)</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal"><b>FLASHBACK</b></p>
<p class="MsoNormal"><b>Utopia
Planitia </b></p>
<p class="MsoNormal"><b>USS
Raziel – Alloggi
Ponte 1</b></p>
<p class="MsoNormal"><b>10/11/2398
– Ore 18.40</b></p>
<p class="MsoNormal">Era stato veramente un periodo intenso per
Chase: la serie interminabile
di colloqui della Commissione della Flotta Stellare avevano
messo alla prova i
suoi nervi e la sua pazienza, quasi a sentirsi sotto accusa per
una cosa su cui
lui non aveva controllo. </p>
<p class="MsoNormal">Il trasferimento alla USS Zen lo intrigava,
una nuova avventura
in cui immergersi, ma, se da un lato aveva il senso di euforia,
dall’altro vi
era in lui un senso di amarezza. Fra qualche giorno un’unità di
trasporto
l’avrebbe portato alla nuova nave dove avrebbe poi preso
ufficialmente
servizio. </p>
<p class="MsoNormal">Del tempo trascorso con ognuno dei suoi
compagni ad Empireo,
tra tutte le avventure e i pericoli che avevano dovuto
affrontare, sentiva che
il loro legame andava oltre la semplice amicizia o il rapporto
tra colleghi.</p>
<p class="MsoNormal">Aveva affidato la sua vita in più occasioni
nelle mani di
tutti i membri della sua squadra tanto da arrivare a
considerarli come una
sorta di fratelli di sangue. </p>
<p class="MsoNormal">Proprio perché credeva ci fosse un legame
particolare si
sarebbe aspettato un addio all’altezza di ciò che avevano
passato, mentre fino
a quel momento erano arrivate poche congratulazioni e dei
sorrisi tirati, ma
nulla di più.</p>
<p class="MsoNormal">Data la sua imminente partenza, aveva
raggruppato le poche
cose che ancora teneva a bordo nella sua brandina e richiesto
che il resto dei
suoi effetti personali, rimasti a Empireo, gli fossero
consegnati sulla sua
nuova nave. </p>
<p class="MsoNormal">Solo Tyler, però, si era proposto di dargli
una mano ed era,
per giunta, in ritardo mentre gli altri avevano accampato delle
scuse. </p>
<p class="MsoNormal">* <i>Il
modo peggiore per
andarsene, evidentemente non ero altro che un collega.</i> *
pensò tra sé con
una punta di amarezza</p>
<p class="MsoNormal">La porta del suo alloggio si apri mostrando
un Tyler più
esaltato del solito.</p>
<p class="MsoNormal">“Allora caro il mio Signor Chase hai radunato
tutte le tue
cose?” </p>
<p class="MsoNormal">“ Sì, alla fine sta tutto in una scatola,
erano poche cose
visto lo spazio ridotto. Ma tu che hai da sorridere cosi?”
chiese Dave con tono
infastidito.</p>
<p class="MsoNormal">“Ah beh.. io sorrido sempre. Il sorriso aiuta
a mantenere uno
stile di vita sano e cose così no? E poi ho rimediato un
appuntamento con una
coppia di sorelle gemelle di Tharsis III che lavorano al centro
medico, le avrai
viste, no?” replicò Tyler cercando di tornare serio.</p>
<p class="MsoNormal">“Sarà come dici.. comunque no.. sono stato
troppo
indaffarato per accorgermene. Ma cosa ti sei messo addosso? “ </p>
<p class="MsoNormal">“Acqua di colonia Eau de Raisà! Per quegli
uomini a cui non
serve chiedere, ma lo chiedono comunque.” </p>
<p class="MsoNormal">“Bleah.. ti chiedo io di starmi dietro perché
l’odore è fortissimo”</p>
<p class="MsoNormal">“Saranno i feromoni o i miscugli delle
boccette semi vuote,
si sente molto?”</p>
<p class="MsoNormal">“Risponderti abbastanza sarebbe un
eufemismo.. quindi vedi
tu” borbottò Chase coprendosi il viso con il bavero
dell’uniforme mentre i due si
dirigevano verso la sala teletrasporto.</p>
<p class="MsoNormal">“Ma come mai hai quel muso lungo? Sei stato
trasferito per
ricoprire un ruolo che ti porterà sicuramente ad avere una
carriera brillante.
Dovresti essere fiero di te stesso”</p>
<p class="MsoNormal">“Sì, è vero, ma sembra che agli altri non
importi il fatto
che me ne vada. Speravo almeno in un saluto finale, invece sono
tutti a
lavorare e ho ricevuto delle fredde strette di mano e neanche da
tutti”</p>
<p class="MsoNormal">Mentre parlava Chase si accorse che, in giro
per la nave,
non vi era anima viva.</p>
<p class="MsoNormal">“Anche ora.. perché non c’è nessuno? Non
dovrebbero essere
in corso le riparazioni o, che ne so, i primi preparativi per
una partenza?” chiese
entrando nella sala del teletrasporto ed appoggiando le scatole
sulla
piattaforma.</p>
<p class="MsoNormal">“Oh mio caro è meglio che mi sbrighi a farti
sbarcare perché
il tuo muso lungo mi sta spegnendo il ritmo. ENERGIA!” </p>
<p class="MsoNormal">“Un momento cos…” E Chase fu avvolto da un
lampo di luce.</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal"><b><span lang="EN-US">FLASHBACK</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span lang="EN-US">San Francisco</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span lang="EN-US">Bar
Interstellar</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span lang="EN-US">10/11/2398 –
19.00</span></b></p>
<p class="MsoNormal">Chase si materializzò su una sedia al centro
di una stanza
buia ad eccezione dell’unico cono di luce che offuscava la sua
vista.</p>
<p class="MsoNormal">“.. cosa diavolo stai dicendo?” si guardò
intorno spaesato.</p>
<p class="MsoNormal">“Dove sono?” chiese a voce alta. </p>
<p class="MsoNormal">All’improvviso le luci si accesero e
l’equipaggio della
Raziel urlò con tutto il fiato di cui disponeva. </p>
<p class="MsoNormal">“SORPRESA!” e scoppiarono in un fragoroso
applauso.</p>
<p class="MsoNormal">Dave sorrise mentre andava incontro ai suoi
compagni. </p>
<p class="MsoNormal">“Sapevo che non potevate essere così freddi
da liquidarmi
con una stretta di mano!” a Chase si inumidirono gli occhi.</p>
<p class="MsoNormal">“Ricordati Dave, questo non è un addio… ma un
arrivederci.
Congratulazioni per il tuo trasferimento amico mio” disse Fox
abbracciando il
collega.</p>
<p class="MsoNormal">“Nell’organizzare la festa io e Skip, avremmo
voluto tappezzare
il locale di olofoto tratte dai nostri rapporti ma, essendo
sotto seclar, avremmo
poi dovuto bruciare questo posto e non penso che i proprietari
ne sarebbero
stati felici” bisbigliò sarcastico Di Nardo stringendo la mano
del timoniere.</p>
<p class="MsoNormal">“Abbiamo anche una sorpresa per te..” disse
Elaina visibilmente
provata dalla gravidanza, baciando sulle guance Chase.</p>
<p class="MsoNormal">Il gruppo si aprì e, dietro di loro, Dave
riconobbe i suoi
genitori: erano tutti lì per salutarlo. </p>
<p class="MsoNormal">Mentre lui si commuoveva, alcuni del gruppo
di ingegneria
salirono su un piccolo palchetto, imbracciarono gli strumenti ed
iniziarono a
suonare. </p>
<p class="MsoNormal">Hazyel, vestito con un abito sportivo bianco
che ne metteva
in risalto i muscoli, salì in piedi sopra ad un tavolo su cui
era stata
costruita una piramide di bicchieri riempiti circa a metà di un
liquido
azzurrino. </p>
<p class="MsoNormal">“Salutiamo come si deve il nostro timoniere!”
esclamò il
Risiano accendendo con una piccola fiamma il bicchiere in cima
alla piramide e
versando altro liquido fino a farlo tracimare.</p>
<p class="MsoNormal">Mentre il piccolo spettacolo pirotecnico
accendeva a cascata
tutti gli altri bicchierini, gli invitati si scatenarono nelle
danze.</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal"><b>USS
Raziel</b></p>
<p class="MsoNormal"><b>Ponte
2 – Laboratorio
Scientifico</b></p>
<p class="MsoNormal"><b>27/12/2398
– Ore
10.00</b></p>
<p class="MsoNormal">Wood era intento a catalogare i nuovi
materiali, destinati
alla Raziel, appena arrivati ai cantieri di Utopia Planitia.
Stava per passare
alla revisione dell’ordine degli strumenti di analisi cellulare
quando le porte
del laboratorio si aprirono e sulla soglia vide Elaina intenta a
raccogliersi i
capelli con un elastico. </p>
<p class="MsoNormal">“Ehi, che ci fai qua? Non riesci a staccare
neppure in
maternità!” chiese Wood alla compagna.</p>
<p class="MsoNormal">“Avevo bisogno di distrarmi un attimo, tra
far mangiare
Isabella, cambiarla e pulirla e poi ricominciare con Gabryel
necessito di
maneggiare qualcosa che non sia un pannolino… Poi mi conosci,
sai che non so
stare con le mani in mano.” </p>
<p class="MsoNormal">“Dove sono adesso?”</p>
<p class="MsoNormal">“Sono con Stander per fare i test di routine
sul loro
sviluppo della crescita. Ha detto che gli ci vorranno un paio
d’ore e che gli
mettevo ansia se rimanevo in infermeria. Quindi mi ha mandato a
fare un giro,
in qualità di ufficiale in capo pro tempore dell’infermeria.
Però mi ha dato il
permesso di guardare i bambini via monitor di tanto in tanto”
disse lei porgendo
ad Alexander un tablet. </p>
<p class="MsoNormal">Wood non perse tempo e avviò lo streaming.</p>
<p class="MsoNormal">“Tu che stavi facendo?” chiese Elaina.</p>
<p class="MsoNormal">“Stavo per mettermi a catalogare quelle
apparecchiature, ma
ora la mia attenzione è stata catturata da qualcos’altro” disse
lui senza
distogliere lo sguardo dal piccolo schermo.</p>
<p class="MsoNormal">Elaina appoggiò le mani sui fianchi e sul suo
viso si
dipinse un’espressione infastidita.</p>
<p class="MsoNormal">“Ero venuta per dare una mano a te, ma credo
che, dandoti
quel pad, io abbia ribaltato la situazione”</p>
<p class="MsoNormal"><span> </span>“Sì,
scusa, è che non
riesco a smettere di guardare la nostra Isabella… guarda.. penso
mi abbia
sorriso!” disse lui mostrando lo schermo alla compagna.</p>
<p class="MsoNormal">“Non ti ha sorriso, sono movimenti naturali
ed istintivi
della maturazione del suo sistema nervoso centrale e periferico.
Sta imparando
come stare tra noi”</p>
<p class="MsoNormal">“Oh, ma è bellissima..” disse lui
immergendosi nello
schermo.</p>
<p class="MsoNormal">“E pensavo di essere io quella eccessivamente
emotiva..”
borbottò Elaina tra sé e sé.</p>
<p class="MsoNormal">La discussione fu interrotta dal campanello
della porta.</p>
<p class="MsoNormal">“Avanti!” dissero i neo genitori all’unisono.
Le porte si
spalancarono mostrando l’imponente Capo Ingegnere che sorreggeva
una pesante
scatola con la sigla REACH 481.</p>
<p class="MsoNormal">“Perdonate l’intrusione. Tenente Comandante
Wood sono
arrivati i nano tubi di carbonio che aveva richiesto” l’aria
nella stanza si
fece improvvisamente gelida.</p>
<p class="MsoNormal">“La ringrazio Signor Fox. La lasci pure
accanto alle altre”
rispose Wood con voce atona, mentre dal suo viso, il sorriso
lasciava spazio ad
una faccia seria quasi priva di emozione.</p>
<p class="MsoNormal">“Con permesso Signore, Dottoressa” Fox
appoggiò con
delicatezza il contenitore e si congedò dalla stanza.</p>
<p class="MsoNormal">Non appena le porte si chiusero Elaina si
girò verso Wood: “Mi
spieghi una cosa? Da quando ci avete recuperate dagli Aetos, tu
e Lucius non
riuscite a stare nella stessa stanza per più di cinque minuti
senza che l’atmosfera
diventi glaciale.. Si può sapere che è successo?” chiese lei
alzando il tono
della voce.</p>
<p class="MsoNormal">“Non è successo niente..” rispose Wood scuro
in volto</p>
<p class="MsoNormal">“Non mi pare affatto!”</p>
<p class="MsoNormal">“Uhm.. sì.. beh.. ecco.. mentre eravate
prigioniere.. mi
sentivo sotto pressione.. ti avevano portata via da me e non ero
lucido… potrei
aver avuto una reazione eccessiva in un alterco tra di noi e può
darsi che, per
sbaglio, abbia <span> </span>anche
cercato di dargli
un pugno.. e lui, per tutta risposta, mi ha quasi distrutto una
mano con quel
suo braccio bionico!” </p>
<p class="MsoNormal">“Un pugno? Ma cosa ti è saltato in mente? Si
sarà difeso e
per questo avrà risposto alla tua provocazione!” </p>
<p class="MsoNormal">“Mi sembrava che solo io fossi preoccupato
per voi e potrei
aver involontariamente detto che era un approfittatore nei tuoi
confronti e che
ci stava provando con te, usando come scusa i vostri incontri
per parlare di
quello che gli è successo sulla sua vecchia nave. Lui comunque
ha avuto una
reazione eccessiva, non si è solamente difeso! Non ha tenuto in
considerazione
come mi sentivo!” </p>
<p class="MsoNormal">“Eccessiva? Ma se stavi per dargli un pugno!
E l’hai colpito
sapendo dove era più vulnerabile, rievocando i ricordi del suo
vecchio
equipaggio e portando alla luce i suoi rimorsi, cosa che, tra
l’altro, ti ho
detto in confidenza, ma di questo ne parleremo un’altra volta.
Capisco il
momento difficile, ma hai iniziato tu per primo. E poi da quando
fai pesare il
tuo grado?” </p>
<p class="MsoNormal">Wood mugugnò qualcosa a denti stretti. </p>
<p class="MsoNormal">“No Alexander, devi trovare il modo per
scusarti” </p>
<p class="MsoNormal">Wood si girò ad osservare la compagna. </p>
<p class="MsoNormal">“Sarebbe peggio se tu non lo facessi. Senti..
lo capisco come
ti sei sentito, il fatto di essere stati separati, per mesi,
senza sapere le
sorti uno dell’altro, ha fatto stare male anche a me e, se fossi
stata sola,
non so se avrei avuto la lucidità necessaria per affrontare
tutto, ma le mie
compagne erano li per tenermi con i piedi per terra e, alla
fine, siamo riusciti
a venirne fuori. Per te è stata la stessa cosa: tutti hanno
lavorato sodo per
trovarci e riportarci a casa. Hai avuto un momento di debolezza
e hai detto
cose che non avresti voluto, ma non siamo perfetti e quindi
possiamo sbagliare.
Non possiamo permettere che risentimenti personali influenzino
indirettamente i
nostri rapporti con gli altri, specie per il lavoro che
facciamo. Dobbiamo
poter contare gli uni sugli altri”</p>
<p class="MsoNormal">Rimasero a fissarsi qualche manciata di
secondi fino a
quando Alexander non sospirò rendendosi conto che al discorso
della compagna
non poteva che rassegnarsi.</p>
<p class="MsoNormal">“Sei una mamma perfetta, lo sai?”</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal"><b>USS
Raziel</b></p>
<p class="MsoNormal"><b>Ponte
2 – Sala mensa</b></p>
<p class="MsoNormal"><b>27/12/2398
– Ore 14.00</b></p>
<p class="MsoNormal">Fox era seduto in fondo alla piccola saletta
con un pad in
una mano e una forchetta, con delle uova ormai diventate fredde,
nell’altra. </p>
<p class="MsoNormal">Era rimasto pressoché da solo, gli ultimi
membri
dell’equipaggio presenti stavano riponendo i vassoi vuoti ed
iniziando il loro
turno di lavoro. </p>
<p class="MsoNormal">Era totalmente assorto nella lettura che non
si accorse di
Wood di fronte a lui.</p>
<p class="MsoNormal">“Posso sedermi?” chiese Alex.</p>
<p class="MsoNormal">“Tenente Comandante Wood, sì certo.. prego si
accomodi.
Stavo per liberare il tavolo” rispose Fox affrettandosi.</p>
<p class="MsoNormal">“No aspetta, stai seduto. Ho bisogno di
parlarti”</p>
<p class="MsoNormal">Lucius guardò Alexander dritto negli occhi.</p>
<p class="MsoNormal">“Elaina vuole che mi scusi per il
comportamento che ho
tenuto nel nostro piccolo diverbio. Ero fuori di me e non so
cosa mi abbia
preso. Tutta quella faccenda mi stava facendo impazzire. Ti
chiedo scusa”</p>
<p class="MsoNormal">“Guardi non c’è nessun problema. La
situazione non era
facile ed anche io non ho mantenuto la calma” disse Fox in
maniera formale.</p>
<p class="MsoNormal">“No invece, il problema c’è eccome”<span> </span>disse Wood.</p>
<p class="MsoNormal">Lucius non disse altro ed incrociò le braccia
al petto. </p>
<p class="MsoNormal">“Sai, quando ci siamo risvegliati e mi sono
reso conto che
Elaina non c’era più, mi sono sentito morire dentro non una, ma
cento volte. Se
mi avessero strappato le braccia avrebbe fatto meno male.. ehm..
senza offesa…
Non riesco ad immaginare il mio futuro senza di lei e questa
cosa mi ha turbato
a tal punto da perdere la mia lucidità e non sono riuscito ad
essere
l’ufficiale degno del grado che porto. Ho visto complotti dove
non ce n’erano e
stavo facendomi terra bruciata intorno senza badare agli enormi
sforzi che
tutti voi stavate facendo per aiutare le nostre amiche e
colleghe in pericolo.
Sono stato ottuso.. veramente ottuso.. ho usato ciò che Elaina
mi ha detto in
confidenza per ferirti senza una ragione, quando invece avrei
dovuto soltanto
dire grazie”</p>
<p class="MsoNormal">Wood rimase in silenzio con lo sguardo basso.
Non era solito
ad essere così sdolcinato, ma quella volta sapeva di aver
oltrepassato il
limite. </p>
<p class="MsoNormal">Il silenzio fu interrotto da una voce
metallica in loop.</p>
<p class="MsoNormal">=^= Sono stato ottuso.. veramente ottuso..
=^= la voce
veniva dal braccio di Fox.</p>
<p class="MsoNormal">“Questa finisce direttamente nella mia banca
dati personale”
disse Lucius con un sorriso e porgendo la mano ad Alexander.</p>
<p class="MsoNormal">“E’ forse un ricatto questo Tenente?” domandò
retoricamente
Wood sciogliendosi in un sorriso e stringendo la mano del
collega.</p>
<p class="MsoNormal">“Oh ci puoi scommettere. Anche se potrei
chiamarlo più un
promemoria per eventuali futuri attacchi di stupidità.. Comunque
lasciamoci
tutto alle spalle, abbiamo del lavoro da fare e due nuovi
ufficiali a cui
brindare” disse Fox ricambiando il sorriso. Andò verso il
replicatore e prese
due bicchieri di sintalcool.</p>
<p class="MsoNormal">“Congratulazioni Comandante. A Isabella! “ </p>
<p class="MsoNormal"><b> </b></p>
<p class="MsoNormal"><b>USS
Raziel </b></p>
<p class="MsoNormal"><b>Stiva
1 – Ponte 3</b></p>
<p class="MsoNormal"><b>02/01/2397
– Ore
14.00</b></p>
<p class="MsoNormal">Terr, Wood e Fox stavano in piedi davanti al
tavolo da
lavoro su cui erano state poste a confronto una delle casse
ritrovate da Terr,
che avrebbe dovuto trasportare le tossine rinvenute presso i
laboratori Biosyn,
con una di quelle scovate dal team di Empireo durante una delle
prime missioni
della Raziel. </p>
<p class="MsoNormal">Sopra le due casse fluttuavano i dati dello
schermo del
computer olografico con le analisi scientifiche compiute da Wood
e dalla sua
squadra. </p>
<p class="MsoNormal">Riguardo la composizione erano estremamente
simili,
tuttavia, eseguendo delle scansioni, i risultati erano
inconcludenti: il
computer non sapeva dare risposte sul tipo di materiale
adoperato, anche se
risultava appartenere alla famiglia dei composti non metallici
tetravalenti
molto simili al carbonio. </p>
<p class="MsoNormal">“Niente da fare, per quanto condividano
proprietà materiali
simili, lo scanner non individua nulla” disse Lucius.</p>
<p class="MsoNormal">“E’ strano che non lo si riesca a ricondurre
a nessun
materiale conosciuto. Per di più questi contenitori non sembrano
interagire in
alcun modo con le sostanze presenti nella bio tossina..” Terr
fece per
sollevare la seconda cassa “sicuramente, però, attirano tanta
polvere” disse lui
guardandosi e sfregandosi le mani. </p>
<p class="MsoNormal">“Polvere? Non è possibile. Il campione che
teniamo a bordo
era inserito in un container sterile” intervenne Wood.</p>
<p class="MsoNormal"><span> </span>Fox si
avvicinò a
controllare il fondo e strofinandoci le dita. Si annerirono
leggermente.</p>
<p class="MsoNormal">“Questa non è polvere comune. Viene dalla
scatola stessa” </p>
<p class="MsoNormal">“In effetti, anche se il computer non riesce
a fare analisi
precise, sembra che una sia molto più vecchia dell’altra. Il
delta di
decadimento degli atomi è notevolmente superiore”</p>
<p class="MsoNormal">“Possiamo analizzare la polvere?” chiese
Terr.</p>
<p class="MsoNormal">“Assolutamente” con un vetrino Wood prese un
campione e lo
inserì nel microscopio elettronico. Il computer finì di
elaborarlo e ne produsse
una rappresentazione nel monitor appoggiato sul tavolo.
L’immagine mostrava un
piccolo corpo formato da una sfera nera centrale circondata da
due poliedri
conici a sei facce. </p>
<p class="MsoNormal">“Strana forma per un atomo” sentenziò Fox.</p>
<p class="MsoNormal">“Infatti non è un atomo, l’ingrandimento è a
0.4 micro
millimetri. In pratica la dimensione di un batterio”</p>
<p class="MsoNormal">“Strana forma per un batterio” ripeté Fox.</p>
<p class="MsoNormal">La forma sullo schermo piegò i due poliedri a
formare un
angolo di 90 gradi per poi tornare nella posizione iniziale e
dissolversi. </p>
<p class="MsoNormal">“L’abbiamo visto tutti vero?” chiese Terr. </p>
<p class="MsoNormal">“Sembrava un movimento volontario. Rimane da
capire se
questa cosa è di natura biologica o se è artificiale. Se fosse
un organismo
simile ad un batterio dobbiamo capire se e come questo
interagisca con la
biotossina: dalle mie analisi della sostanza non sembra essere
un composto
volatile” </p>
<p class="MsoNormal">Wood richiamo’ sullo schermo i dati raccolti
in base alle
analisi di contaminazione della tossina della Biosyn. </p>
<p class="MsoNormal">“ Potremmo prendere decine di boccette e
rovesciarle a terra
ma fino a quando non entra in contatto il sangue risulta essere
innocua. La
cassa oltre ad essere una schermatura potrebbe fungere da
catalizzatore ed
essere l’elemento accelerante per la diffusione della sostanza
nell’aria un po’
come avviene con i funghi.”</p>
<p class="MsoNormal">Terr prese la parola.</p>
<p class="MsoNormal">“ E se fosse di natura artificiale? “</p>
<p class="MsoNormal">Fu Fox a rispondere: “ Se fosse artificiale
significherebbe
avere un nanite che puo’ combinarsi insieme a miliardi di suoi
simili e
trasformarsi in qualsiasi cosa, le applicazioni ingegneristiche
sarebbero
infinite. Potrebbe passare come semplice involucro ai controlli
e rimodellarsi
per diventare una bomba, o un oggetto comune da posizionare
sulla scrivania
della vittima di turno. Potrebbe addirittura diventare un
oggetto fisicamente
complesso composto da piu’ parti, come un dpadd e sarebbe
indistinguibile per
uno scanner. I naniti possono essere programmati a proprio
piacimento per
svolgere qualsiasi funzione.”</p>
<p class="MsoNormal">“In entrambi i casi abbiamo un problema”
disse Terr
osservando i colleghi.</p>
<p></p>
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