[Stml17] Graahn - Il terrore viene per padd

Maddalena vampitrill a gmail.com
Lun 8 Dic 2014 19:25:25 CET


Ecco qua il mio pezzo. Siate buoni, mi raccomando ;-)


*USS Hope - Infermeria - 1 dicembre2394 - ore 16.06*

**

La situazione si stava facendo penosamente più imbarazzante di minuto in 
minuto.

L'Ammiraglio Lennox, in piedi di fronte a lei con il suo viso gentile e 
modi cortesi, stava assumendo lentamente un'espressione di composta 
noia. La punta di perplessità nei suoi occhi azzurri rivelava il suo 
continuointerrogarsi sul genere di turba mentale che stava spingendo il 
nuovo ufficiale medico capo a spiegare loro ogni minimo dettaglio del 
funzionamento dell'infermeria. Neanche non ne avessero mai vista una in 
vita loro.

Strauss, da parte sua, sembrava solo atterrito all'idea che lei potesse 
decidere di testare qualche procedura su di lui a scopo dimostrativo. 
Forse, oltre agli sbalzi d'umore, soffriva anche di una lieve 
ipocondria. Melanne prese nota mentalmente di accennarlo al consigliere. 
Poi si ricordò chi era il consigliere.

Xyr ascoltava la spiegazione, che già sicuramente conosceva, nella sua 
consueta posa plastica di riposo militare. La trill finora non l'aveva 
mai vista sedersi. Aveva dovuto reprimere l'impulso a controllare di 
nuovo la sua scheda medica per assicurarsi che non fosse presente alcuna 
lesione alla spina dorsale tale da impedirle qualunque postura al di 
fuori di quella rigida ed eretta che mostrava normalmente. Il primo 
ufficiale purtroppo non sapeva nulla -e come avrebbe potuto avvertirla?- 
di ciò che lei stava tentando di fare, né delle casse di birra andoriana 
che aspettavano nella stiva e che si augurava Lon stesse provvedendo a 
far sparire. La notizia le era giunta in gran segreto, più o meno, e con 
lo stesso tono in cui si annunciava il ritrovamento inaspettato di un 
ordigno bellico letale inesploso.

Forse un ordigno bellico inesploso sarebbe stato più sicuro, tutto 
sommato, per la salute psicofisica di tutti loro.

Il suo sproloquio durava da quasi venti minuti, quando Lennox alzò una 
mano, senza smettere di sorridere cortesemente.

"Dottoressa, la sua spiegazione è stata veramente... esaustiva..."

Strauss annuì con fervore, accanto a lei.

"... e sono certa che l'equipaggio sia in ottime mani, per quanto 
riguarda il versante medico. La lasciamo al suo lavoro e proseguiamo nel 
nostro giro..."

Per gli Spiriti, se ne stavano andando. Di certo ne avevano avuto 
abbastanza. Chiunque persona sana di mente ne avrebbe avuto abbastanza.

Ma lei doveva trattenerli, ancora per un po'. Solo per un po'.

Di fronte agli occhi di Melanne la scena prese scorrere al rallentatore.

Lennox la ringraziò. La voce di lei, normalmente piuttosto gradevole, le 
giunse fonda e deformata dall'effetto rallenty che la sua mente stava 
applicando all'intero siparietto. Strauss continuò ad annuire. Entrambi 
si voltarono per andare alla porta, scortati da Xyr a passo di marcia.

Il suo cervello passò in rassegna le diverse possibilità, edificando a 
velocità superluminare la possibile scena che avrebbe seguito, in un 
crescendo di orrore.

Offrire un caffè?Lei era un medico, non una barista. I replicatori in 
infermeria non erano ancora stati programmati. Avrebbe dovuto inserire 
personalmente i parametri. Lon sosteneva che il suo caffè era penoso. 
Xyr gliel'avrebbe di certo fatto notare. Se avesse bevuto qualcosa. 
Ammesso che avesse l'abitudine di bere.

Raccontare una storiella?Lei era un medico, non una comica. Non 
conosceva barzellette. Al massimo avrebbe potuto raccontare la scenetta 
di Bueller che, giunto in infermeria in anticipo per la sua visita di 
controllo, aveva chiesto all'infermiera che stava effettuando gli ultimi 
controlli su Caytlin se avesse per caso un titolo di studio in 
"astrofisiologia". Ma forse a Xyr sarebbe venuto un colpo apoplettico al 
sentirlo. No, doveva solo rallentarli, non ucciderli.

Fingere di svenire? Questo effettivamente avrebbe creato il giusto 
trambusto, sul momento. Ma poi sarebbe svenuto anche Strauss. Sarebbero 
tornati al problema precedente.

No. C'era solo un'altra opzione.

"Signori, non avete ancora visto l'obitorio. Naturalmente lo abbiamo, 
Può essere molto utile. Anche se speriamo ovviamente di non ... ehm, 
doverlo usare... mai."

L'occhiata che Xyr le gettò avrebbe gelato una supernova.

I due ufficiali la seguirono con riluttanza. Il giro turistico non durò 
molto ma diede il tempo al capitano di assumere una delicata sfumatura 
di verde. Melanne a quel punto si sentì in dovere di lasciarlo andare.

Alla fine il terzetto se ne andò. Non avrebbe potuto inventare altre 
scuse senza stenderli fisicamente. Quando furono usciti, La trill si 
accasciò sul primo sgabello a portata,quindi si portò la mano al 
comunicatore.

=^= Ho fatto del mio meglio. Arrivano. =^=

*USS Hope - 1 dicembre 2394 - ore 21.00*

Melanne sbadigliò, ricordandosi all'ultimo secondo di coprirsi la bocca 
con la mano. Dopotutto, buona educazione a parte, ora era un ufficiale 
medico capo.Doveva mantenere un certo contegno.

La serata si era rivelata abbastanza noiosa, nonostante 
l'intrattenimento musicale non fosse del tutto malvagio. Il discorso di 
rito dell'ammiraglio, applausi e gente che si congratula per 
l'inaspettata botta di fortuna nel terminare gli studi facendo finta di 
essere ufficiali superiori a bordo di una vera nave della Flotta. Dopo 
di che tutti si erano dati alla baldoria. E a lei sarebbe toccato curare 
le sbronze di tutti i presenti, il giorno dopo.

Nel tentativo di darsi il tanto agognato contegno, si raddrizzò un poco 
sulla sedia, togliendo il gomito dal piano del tavolo. Aveva finito per 
accomodarsi tra Caytlin e Rodriguez.

Dai sorrisi di lui e da certi scambi con un paio di altri cadetti 
passati, in modo del tutto casuale, per il loro tavolo, si era convinta 
che la bisboccia comprendesse anche la birra caricata illegalmente, che 
tutti si guardavano bene dal nominare. In qualche modo andava fatta 
sparire, dopotutto.

Con lei aveva scambiato giusto qualche parola. Poi il consigliere era 
stata assalita da uno sciame di cadetti in pienacrisi ormonale che le 
avevano oscurato la visuale.

Melanne aveva roteato gli occhi, bevuto un sorso di champagne e cercato 
con lo sguardo Lon. Per tutta la sera era rimasto seduto con il loro 
capo tattico dalla parte opposta del tavolo, sembrando ben poco 
interessato ai festeggiamenti. Quando infine lo vide, se ne stava andando.

La cosa non la stupiva, ma avrebbe preferito avere almeno un sostegno 
morale in mezzo alla folla dei giovani cadetti festaioli.

Si scambiarono un'occhiata. Fu sufficiente.

Le avrebbe raccontato i dettagli del pomeriggio più tardi.

Lui uscì, lei tornò a voltarsi. Poi dovette accettare l'invito di 
Strauss per un ballo.

*USS Hope - Alloggio di Lon Basta - 1 dicembre 2394 - ore 23.43*

**

"E come ti sei liberata di Strauss?"

"Francamente? E' stato più facile salvare il tenente Harrys da quella 
grotta... non è che non sia un bravo ballerino, ma la cosa stava 
diventando un po' imbarazzante. Alla fine credo che abbia deciso di 
raggiungere Bueller... "

/Blu, calma, trill, striature violette, una punta di disagio./

//

Conosceva bene l'impronta di Melanne Graahn. La sottile calma che 
sentiva in lei aveva un effetto in qualche modo tranquillizzante. Una 
percezione che per tanti anni non aveva sentito da nessuno intorno a sé. 
Anche il disagio lo conosceva bene, e sapeva da cosa era causato. 
Melanne non riusciva mai a sentirsi completamente all'altezza, anche se 
con il tempo aveva imparato a nasconderlo piuttosto bene. Rimase in 
silenzio, mentre lei proseguiva. Le loro conversazioni erano semplici. 
Non era necessario che lui partecipasse con troppe parole. E lei non 
sembrava infastidita da questo suo aspetto, non pretendeva lunghe 
risposte né opinioni sviscerate. Andava bene così.

"... e non hai idea di cosa ho dovuto inventare per trattenerli. 
Davvero, non posso credere che tu sia rimasto lì mentre ispezionavano la 
stiva. Se ti avessero visto, lì appostato..."

"Non l'hanno fatto."

"No, certo che no. Sarebbe stato strano il contrario. Voglio dire, sei 
stato addestrato anche per questo. Ma se fosse successo..."

Melanne face una pausa, sorseggiando il suo raktajino, poi scosse la testa.

"Solo gli Spiriti sanno cosa avrebbero detto. E Xyr.... non voglio 
nemmeno pensare a come l'avrebbe presa. Già così deve essere stata una 
sorpresa... io non sono riuscita ad avvertirla, in infermeria..."

"Credo lo sapesse. Ho percepito la sua rabbia."

La trill annuì ancora, un altro sorso dalla sua tazza.

"Era prevedibile che non le avrebbe fatto piacere. Mi chiedo se il 
capitano ne sapesse qualcosa. O se lei crederà che ne sapesse qualcosa. 
Non si capisce mai bene, vedendola, ma non da l'impressione di essere 
una sua fan. Scommetto che ha una lista di violazioni già pronta, su di 
lui. O qualche altra cosa del genere."

"Immagino che fossero in competizione per il posto. E il capitano ha uno 
stile di comando... beh, libero nella migliore delle ipotesi..."

"Sì, credo anche io. Ma non sembra che il lui faccia troppo caso alle 
sue opinioni. Sembra più concentrato su qualcos'altro. O qualcun'altro..."

Lei strinse le labbra leggermente. Cambiò posizione sulla poltroncina e 
Lon percepì una punta di qualcos'altro, nel flusso costante delle sue 
emozioni. Non commentò il cambiamento. Non lo faceva mai.

"Alcuni membri dell'equipaggio sono abituati a tenere un comportamento 
un po'... infantile. Sono abituati alla vita in Accademia. Ma presumo 
che la cosa cambierà in fretta. Non siamo più a scuola."

"No, infatti. Penso che cresceremo tutti fin troppo in fretta, qui."

Melanne si fermò per un istante mentre quella punta di emozione svaniva. 
Poi sospirò.

"Oh, sono contenta che ci sia anche tu, davvero."

Lon non rispose. Non era necessario.


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