[Stml17] Basta - 02 - 02: E ora cosa gli diciamo ai romulani?

Maddalena vampitrill a gmail.com
Mar 14 Lug 2015 16:02:55 CEST


Mi è piaciuto, specialmente nella parte in cui viene sviluppata un 
pelino di più la relazione esistente tra la dottora e Basta. Le 
interazioni tra i vari personaggi mi piacciono molto.

Maddy

Il 14/07/2015 15:25, Silvia Bianchini ha scritto:
>
> Molto bello e condivido in pieno la valutazione di Franco soprattutto 
> sul flashback che anche secondo me andava sviluppato un po' di più... 
> Ma questo non vuol dire che non si possa sviluppare in seguito...
> Brava!
> S.
>
> =========================
> Cadetto Catalunya 'Luna' Jones della Casata di 'Klaa
> Timoniere
> USS Hope - NCC-25122
> =========================
> "Abbassare il limite di velocità!? Certo... salverebbe delle vite, ma 
> centinaia di persone arriverebbero in ritardo!"
> ______________________________
> Private comunicator: ltcomm.sibi a gmail.com <mailto:ltcomm.sibi a gmail.com>
>
> Il 14/lug/2015 15:07, "federico pirazzoli" <cmdrtkar a gmail.com 
> <mailto:cmdrtkar a gmail.com>> ha scritto:
>
>     Bello, mi è piaciuto molto, anche se lo ho ricevuto come rinvio di
>     altri tre (mi sa che c'è ancora qualcosa che non va nelle
>     comunicazioni)...
>
>     Il senso di incertezza davanti alla prima situazione veramente
>     pericolosa è palpabile, e mi sembra assolutamente corretto.
>     Nessuno è un superman che sa come agire in quella situazione
>     assurda, e la mancanza di coesione dell'equipaggio è assolutamente
>     azzeccata (anche se potenzialmente letale).
>
>     Il conflitto represso tra Rest e Basta, poi, è assolutamente
>     adatto e rispecchia in un certo senso quello tra Bueller e
>     Xyr...in fondo non sempre le navi hanno un Capo della Sicurezza ed
>     un Ufficiale Tattico e ancora manca una chiara definizione dei
>     ruoli...
>
>     Ottimo lavoro!
>
>     *_________________________________________________________________________*
>     *Da*: Comandante del sommergibile /Sea Tiger/
>     *A*: Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di Cavite, Filippine.
>     *Tramite*: Comando Forze Subacquee.
>     *Oggetto*: Carta igienica.
>     *#1*. Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltrato una richiesta di
>     150 rotoli di carta igienica. Il 16 dicembre 1941 detta richiesta
>     è stata restituita con la stampigliatura: "Materiale sconosciuto.
>     Richiesta annullata."
>     *#2*. Il Comandante del sommergibile /Sea Tiger/ non può fare a
>     meno di domandarsi cosa viene usato all'Approvvigionamento di
>     Cavite in sostituzione di questo "materiale sconosciuto", un tempo
>     perfettamente noto a questo Comando.
>     _________________________________________________________________________
>
>     Il giorno 14 luglio 2015 13:50, Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com
>     <mailto:sbrunati a gmail.com>> ha scritto:
>
>         Eccolo!
>
>         Critiche e commenti sono ben accetti! :)
>
>         Silvia
>
>         **********************************************************************************
>
>         *Brano: 02-02*
>
>         *Titolo: E ora cosa gli diciamo ai romulani?*
>
>         *Autore: Lon Basta*
>
>         *Brano precedente: Del come e del perché ci ritroviamo con una
>         navetta conficcata in Sala Macchine*
>
>         **********************************************************************************
>
>         *Accademia della Flotta Stellare - Flashback*
>
>         L’istruttore rimase in silenzio, le mani sui fianchi, a
>         fissare il corpo del cadetto privo di sensi, poi trasse un
>         profondo respiro e sollevò lo sguardo per fissare il betazoide.
>
>         “Si spieghi”, ogni parola era accompagnata dalle strie grigie
>         che solitamente portano alla tempesta.
>
>         “Il cadetto Bueller si rifiutava di abbandonare la plancia
>         quando era evidente che la nave era perduta”.
>
>         “E quindi lei lo ha colpito”.
>
>         “Si”.
>
>         “Sul mento”.
>
>         “Si signore”.
>
>         “E come…”
>
>         “L’ho colto di sorpresa”.
>
>         “Capisco, poi?”.
>
>         “L’ho portato di peso alla navetta”.
>
>         L’istruttore inspirò di nuovo a fondo, poi scosse la testa.
>
>         “Si rende conto che in una situazione reale sarebbe
>         insubordinazione?”
>
>         “Il mio compito era quello di tenere in vita le persone di cui
>         ero responsabile signore, la stupidaggine non è una scusa per
>         far valere un grado”.
>
>         Un colpo di tosse provenne dalle spalle del betazoide,
>         riflessi di un verde brillante si mescolarono al grigio sempre
>         più intenso proveniente dall’istruttore.
>
>         “Se ne vada cadetto, tutti voi, andatevene, la lezione è finita”.
>
>         Senza farselo ripetere due volte, tutta la classe si diresse
>         rapidamente verso l’uscita della sala ologrammi.
>
>         “La stupidaggine non è una scusa per far valere un grado?”
>
>         “Già”, Lon si girò verso Melanne ed il sorriso che lei tentava
>         inutilmente di nascondere.
>
>         “Se lo fai anche con me, la prossima volta che vieni a
>         chiedermi di rattopparti te ne farò pentire”.
>
>         “A te basterebbe stordirti”.
>
>         Melanne gli lanciò un’occhiata scandalizzata e fece appena in
>         tempo a cogliere un lampo divertito negli occhi del betazoide.
>
>         “Gli dovrai chiedere scusa lo sai vero?”
>
>         “Al tenente Graz?”
>
>         “Non fare il finto tonto, Lon! A Bueller”.
>
>         “Vedremo”.
>
>         *U.S.S. Hope – Plancia – 30 dicembre 2394 - Ore 13:00*
>
>         “Situazione”. Ordinò Bueller. Funzionava sempre chiedere la
>         situazione, aiutava a prendere tempo e a ritrovare il controllo.
>
>         “E’ quella che vede capitano”, rispose Luna mentre si scostava
>         per dargli il comando, “sono comparsi all’improvviso,
>         probabilmente erano occultati, non sembra ci abbiano ancora
>         rilevati, non ci hanno contattati”. Bueller si girò a
>         guardarla, avevano affrontato insieme migliaia di simulazioni,
>         alcune non dissimili da quella, ma entrambi sapevano che non
>         erano reali, ora invece era tutto diverso, quelli erano veri
>         romulani. Luna ricambiò il suo sguardo con fermezza: “mi metto
>         al lavoro per capire come portare fuori la nave intatta da
>         questa situazione, qualcuno mi dia i dati precisi della
>         nebulosa!” Ordinò portandosi alla sua postazione come se fosse
>         pronta a tutto. A Ferris bastò.
>
>         “Nel frattempo manteniamo basse le emissioni della nave il più
>         basse possibile. Signor Tucci?”
>
>         L’ufficiale scientifico fissava lo schermo come rapito, le
>         dita della mano destra si muovevano leggermente come se
>         stessero seguendo il tempo di una musica silenziosa, “delle
>         emissioni sarebbe meglio si occupasse la sezione ingegneria",
>         rispose distrattamente dopo qualche secondo. Doohan, già al
>         lavoro, gli lanciò un’occhiata sconcertata.
>
>         “Signor Tucci?”
>
>         L’ufficiale scientifico riportò finalmente l’attenzione su di
>         lui. “Capitano?”
>
>         “La nebulosa, ci proteggerà?”
>
>         “Er… Dovrebbe, a meno che non fossero già qui quando si è
>         verificato, ehm, l’incidente e che ci abbiano seguito fino
>         alla nebulosa, o che noi abbiamo lasciato una traccia troppo
>         evidente nel raggiungerla e che sia visibile anche attraver…”
>         si interruppe arrossendo sotto lo sguardo del superiore “ci
>         proteggerà, ma devo fare un po’ di calcoli”.
>
>         Bueller contò fino a dieci ed emise un lungo sospiro, alle sue
>         spalle all’improvviso a Basta venne in mente il tenente Graz.
>         “Li faccia in fretta,” concluse il capitano alla fine
>         spostando l’attenzione sul primo ufficiale, “suggerimenti?”
>
>         In quello che ormai era un gesto abituale, l’andoriana portò
>         le mani dietro la schiena e le antenne arretrarono lentamente
>         a seguire il movimento delle spalle che si raddrizzavano,
>         “prendiamo tempo, scopriamo quello che è successo”.
>
>         Bueller spostò lo sguardo sulla dottoressa: “Il suo paziente è
>         in grado di parlare?”
>
>         Melanne Grahan scosse la testa incerta, “Per pochi minuti, non
>         di più”.
>
>         “Ce li faremo bastare, signor Rest, signor Basta, portatemi
>         delle risposte”.
>
>         Il betazoide fissò il vulcaniano come se volesse dire qualcosa
>         e ricevette in cambio il sollevarsi appena accennato di un
>         sopracciglio, serrò perciò le labbra e chinò leggermente il
>         capo. “Si signore”.
>
>         Bueller sentì a mala pena la porta chiudersi alle loro spalle,
>         con lo sguardo fisso sul falco da guerra romulano si domandava
>         se avrebbe dovuto avvertire il capitano Strauss.
>
>         ==^== Bueller a Caytlin, consigliere? Come se la cava con i
>         romulani?==^==
>
>         *U.S.S. Hope – Turboascensore – 30 dicembre 2394 – Pochi
>         minuti dopo*
>
>         Nel silenzio più totale Melanne si studiò le dita. Alla sua
>         sinistra, impassibile, Lon fissava le porte del
>         turboascensore, alla sua destra Rest manteneva un’espressione
>         di tranquilla indifferenza. Il betazoide era un maestro nel
>         far sentire le persone a disagio e, anche se funzionava
>         benissimo con lei, la dottoressa dubitava fortemente avesse lo
>         stesso successo sul vulcaniano. Si schiarì perciò la gola
>         corrugando leggermente la fronte.
>
>         “Come volete procedere?” Chiese al vuoto.
>
>         “E’ lei il tattico,” a quella frase, pronunciata con
>         freddezza, Melanne roteò gli occhi verso l’alto e guardò il
>         vulcaniano che imperturbabile annuì come se Basta avesse di
>         fatto passato il comando a lui.
>
>         “Sarebbe meglio che io facessi le domande e lei studiasse le
>         reazioni del presunto ‘signor Sten’, non dovrebbe essere
>         difficile per lei capire se ci nasconde qualcosa”.
>
>         “Già”.
>
>         Oh santa pazienza! Melanne si trattenne a stento da dare una
>         gomitata al betazoide.
>
>         “Vi pregherei di non pressarlo troppo, non vorrei essere
>         costretta ad operarlo di nuovo”.
>
>         “Non accadrà dottoressa”, rispose tranquillo Rest continuando
>         a fissare Basta e Melanne si domandò quanto tempo avrebbe
>         ancora impiegato il turboascensore ad arrivare a destinazione,
>         “sono certo che io ed il signor Basta riusciremmo ad ottenere
>         le informazioni che ci servono senza alcun problema”.
>
>         “Assolutamente”. Confermò Basta senza distogliere lo sguardo
>         dal vulcaniano.
>
>         “Perfetto”. Commentò acida Melanne.
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>         Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri
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