[Stml17] 1.11 - Xyr - Piccoli segreti

Maddalena vampitrill a gmail.com
Mar 23 Giu 2015 21:33:11 CEST


Mi è piaciuto molto il brano e la conclusione della storia mi sembra 
comunque adeguata. Un ipotetico lettore capisce cosa è accaduto ma non è 
necessario che gli venga spiegato tutto nel dettaglio.

Per quanto riguarda i titoli... non mi vengono mai bene.
1) Lo strano caso dei Ferengi scomparsi
2) Viaggio di istruzione

Il 23/06/2015 13:10, Reis Squiretaker ha scritto:
> Le ho copiate entrambe.. XD non ho proposto nulla XD
>
> ========================
> Guardiamarina Caitlyn
> Consigliere
> USS Hope NCC-25122
> [CV]: 
> http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino_servizio.php?id=169
> ========================
> *From:* Silvia Bianchini <mailto:ltcomm.sibi a gmail.com>
> *Sent:* Tuesday, June 23, 2015 12:54 PM
> *To:* USS Hope <mailto:stml17 a gioco.net>
> *Subject:* Re: [Stml17] 1.11 - Xyr - Piccoli segreti
>
> [Quote]
> 2) Ammiraglio, ho perso i ferengi
> [/quote]
> Maestra, Vanessa copia ;-P
> S. ;-*
>
> Il 23/giu/2015 12:16, "Reis Squiretaker" 
> <vanessa_reis_squirtaker a outlook.it 
> <mailto:vanessa_reis_squirtaker a outlook.it>> ha scritto:
>
>     La rossa che fa arrossire l’Andoriana.. ottimo pezzo!
>     Per i titoli sono un po’ a corto di idee, o meglio, sono simili a
>     quelle già dette.. ossia a queste due proposte
>     1) Piccole pesti iniziano a far danni
>     2) Ammiraglio, ho perso i ferengi
>
>     ========================
>     Guardiamarina Caitlyn
>     Consigliere
>     USS Hope NCC-25122
>     [CV]:
>     http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino_servizio.php?id=169
>     ========================
>     *From:* Silvia Bianchini <mailto:ltcomm.sibi a gmail.com>
>     *Sent:* Tuesday, June 23, 2015 10:16 AM
>     *To:* USS Hope <mailto:stml17 a gioco.net>
>     *Subject:* Re: [Stml17] 1.11 - Xyr - Piccoli segreti
>
>     Mi è piaciuto molto e gli appunti fatti possono essere facilmente
>     cambiati.
>     Concordo con il nostro prode condottiero che la missione può dirsi
>     conclusa ;-)
>     S.
>
>     Il 23/giu/2015 10:01, "Massimo Gallo" <keranydd a gmail.com
>     <mailto:keranydd a gmail.com>> ha scritto:
>
>         Come detto di idee ne avevo parecchie ma dovevo bloccare la
>         consegna del pezzo di altri giorni per poterle sviluppare.
>         Inizialmente che fosse tutto organizzato dai piccoli nanetti
>         da giardino era l'idea da cui volevo partire, poi mi sono
>         messo a scrivere e non sapevo bene come farlo saltare fuori.
>         Fila perfettamente anche tutta la storia di Franco.
>         Ditemi voi come volete gestirla.
>         Posso metterla come riepilogo al rapporto che Bueller farà
>         all'Ammiraglio e poi agganciarci il teaser della prossima
>         missione.
>         Come preferite, sono a disposizione per ogni eventualità.
>         Il giorno 23 giugno 2015 09:52, Franco Carretti
>         <ferris.bueller a mail.com <mailto:ferris.bueller a mail.com>> ha
>         scritto:
>
>             Vero! Mi ero dimenticato che l'avevo fatta esplodere :D
>             Direi di cambiarla con una nave federale che riporta le
>             pesti a casa.
>             Per il "film" che mi sono fatto io, i ragazzini hanno
>             usato i soldi delle famiglie per trasformare la stazione
>             (magari si scopre che è di loro proprietà) e quando hanno
>             avuto tutto pronto si sono fatti mandare in gita. Una
>             volta vicini alla stazione hanno usato droghe e altro per
>             confondere quelli della 52a regola e sparire.
>             L'equipaggio della nave, sapendo che nessuno avrebbe
>             creduto al fatto che loro non centravano niente, si sono
>             fatti prendere dal panico e hanno usato il teletrasporto
>             per fregarsi alcuni federali per poi venderli e fare soldi
>             facili per darsi alla macchia.
>             Secondo me tutto fila.
>             *Sent:* Tuesday, June 23, 2015 at 9:06 AM
>             *From:* "federico pirazzoli" <cmdrtkar a gmail.com
>             <mailto:cmdrtkar a gmail.com>>
>             *To:* "USS Hope" <stml17 a gioco.net <mailto:stml17 a gioco.net>>
>             *Subject:* Re: [Stml17] 1.11 - Xyr - Piccoli segreti
>
>             Beh, a me il pezzo é piaciuto molto..la sola cosa che non
>             mi é chiara é come abbiano fatto i nani da giardino ad
>             aprire un casinò e perché qualcuno avrebbe dovuto
>             rapirli...che poi chi é stato?
>
>             Personalmente una mezza idea me la sono fatta, ma é molto
>             abbozzata...
>
>             Comunque facio notare che il solo "errore" del pezzo é
>             alla fine, quando si dice che la Hope é in rotta verso la
>             52a Regola, mentre così non può essere, dato che la nave é
>             inabilitata nell'asteroide...
>
>             --
>             Inviato da myMail per Android
>
>             martedì, 23 giugno 2015, 00:02AM +02:00 da Massimo Gallo
>             <keranydd a gmail.com>:
>
>                 Rieccomi.
>                 Chiedere scusa é il minimo.
>                 Sono finito in quella classica situazione da cui
>                 sembra uno non ne possa mai uscire. Lavoro, lavoro e
>                 poi a casa l'unica cosa di cui hai voglia é staccare
>                 un po' ma ti ritrovi a dover fare altro lavoro, perché
>                 anche a casa c'è sempre qualcosa da fare.
>                 Il pezzo cerca di chiudere la missione. Non so se ci
>                 sono riuscito,  so solo che avevo in mente tante cose
>                 ma poco tempo reale per scriverle così qualcosa è
>                 rimasto fuori, qualcosa è tirato per i capelli.
>                 Aperto ad ogni critica. Correggo di conseguenza.
>
>                 ****************************************
>                 Brano: 01-11
>                 Titolo: Piccoli segreti
>                 Autore: Xyr del clan Clos (Massimo)
>                 ****************************************
>
>                 Stazione di rifornimento Temistocle - 11 dicembre 2394
>                 - Ore 20:30
>
>                 I dadi cadevano sui tavoli da gioco. Una successione
>                 di sensazioni. Gioia, rimpianto, rabbia, eccitazione.
>                 La stazione era suddivisa su tre piani. Non era enorme
>                 e il Casinò sembrava occupare buona parte del piano
>                 intermedio.
>                 Quasi tutti quelli che si fermavano per un
>                 rifornimento dovevano finire prima o poi a dilapidare
>                 ricchezze sui tavoli.
>                 Tongo, Poker, Roulette Mazarita, Ji’hko Aenariano,
>                 tavoli per scommesse e altri tavoli il cui utilizzo
>                 era pressochè sconosciuto per la maggior parte delle
>                 razze presenti, ma non per questo doveva essere meno
>                 lucroso per i proprietari.
>                 I 5 membri della Hope si erano divisi per cercare
>                 notizie dei giovani Ferengi.
>                 Xyr aveva lasciato i due ragazzi della squadra di
>                 sicurezza a chiedere informazioni nell’area di
>                 attracco. Aveva chiesto a Tucci e Rest di confondersi
>                 “con discrezione” tra i vari tavoli per trovare prove
>                 della presenza delle maledette piccole pesti.
>                 L’Andoriana passeggiava con le mani intrecciate dietro
>                 la schiena. Era incuriosita da come il gioco d’azzardo
>                 potesse essere un strano mezzo di coesione così forte.
>                 Diverse razze sembravano dimenticare le loro rivalità
>                 quando l’adrenalina, o qualsiasi altro
>                 neurotrasmettitore scorresse nei loro corpi, scatenava
>                 la foga del gioco. Una scommessa che lasciava col
>                 fiato sospeso, una carta che non usciva da troppi
>                 giri, un tek’lat che non smetteva di lampeggiare sulla
>                 casella sbagliata. Qualsiasi cosa riusciva a bloccare
>                 esseri di ogni provenienza attorno ad un tavolo pronti
>                 a urlare, a scatenarsi, ad accusare un baro o a
>                 festeggiare davanti ad un liquore una vittoria effimera.
>                 Tuttavia al momento quello che stupiva maggiormente
>                 Xyr era la totale mancanza di Ferengi all’interno del
>                 Casinò.
>                 Per un popolo il cui unico scopo è il profitto, questa
>                 latitanza aveva dell’incredibile.
>                 E non si parlava solo degli studenti che forse nemmeno
>                 erano qui, ma di qualsiasi adulto.
>                 Durante l’attracco della Hope aveva notato almeno due
>                 navi da trasporto Ferengi e un Pod. Dove diavolo erano
>                 finiti quei maledetti nanetti dai lobi enormi?
>                 Rest e Tucci la incontrarono mentre, pensosa,
>                 spilucchiava appoggiata al bancone del bar qualche
>                 leccornia ancora viva.
>                 “Ditemi che avete scoperto qualcosa.”
>                 Tucci si schiarì la voce come per prepararsi ad un
>                 discorso ufficiale davanti ad un pubblico molto più
>                 numeroso.
>                 Quello che Xyr ancora non era riuscita a capire era il
>                 reale Tucci. Sembrava sempre perso nei suoi pensieri,
>                 era spesso silenzioso, ma lucido nelle sue analisi.
>                 Questo era un bene agli occhi del Primo Ufficiale. Il
>                 male era la sua capacità di rendere prolissa qualsiasi
>                 spiegazione tecnica. Timidezza? Difficoltà nei
>                 rapporti interpersonali? Semplice insicurezza?
>                 L’andoriana sperò silenziosamente che l’Ufficiale
>                 Scientifico riuscisse a rendere indolore questa parte
>                 della missione.
>                 “In effetti qualcosa di strano c’è. Le mappe che ci
>                 sono state fornite all’attracco evidenziano una
>                 planimetria che si basa su architettura Yloriana.
>                 Molto complessa, ma assolutamente efficace in un
>                 contesto come quello di una stazione.
>                 Lungo i 3 piani della struttura, i 32 spicchi che si
>                 intersecano con le 12 sfere concentriche che
>                 sorreggono i 4 pilastri portanti rendono il
>                 problematico controllo del flusso di navi e di persone
>                 semplicissimo da gestire. Dovete capire che lo sforzo
>                 fatto da Ylor nell’ipotizzare questa architettura ha
>                 portato.....” Tucci fissò Xyr negli occhi furenti e le
>                 parole gli si bloccarono in gola. Cercò in Rest un
>                 appoggio, ma il vulcaniano stava digitando qualcosa
>                 sul suo DiPadd senza apparentemente prestare
>                 attenzione alla spiegazione. Con un sospiro riprese il
>                 discorso.
>                 “Ecco, quello che cercavo di spiegare è che quella
>                 parete non ci dovrebbe essere. Quella dietro al tavolo
>                 del Bojingo. Manca una considerevole ala di questa
>                 zona e no, non è possibile che si tratti di una
>                 ristrutturazione o di un errore.”
>                 Queste ultime parole sembrarono anticipare un commento
>                 del Primo Ufficiale che dopo qualche secondo di pausa
>                 annuì soddisfatta.
>                 “Ottima osservazione Tucci. Ottima osservazione. Rest?”
>                 Il vulcaniano non sollevò nemmeno per un attimo lo
>                 sguardo dalla consolle su cui stava digitando febbrile
>                 dati su dati.
>                 “Comandante, quante strisce di latinum le è costato il
>                 piatto che sta mangiando?”
>                 L’andoriana sembrò sorpresa dalla domanda. Si
>                 aspettava una risposta, non di essere a sua volta
>                 interrogata.
>                 “Non ho portato del latinum con me. Queste mi sono
>                 sembrate a disposizione. Siamo in una società civile
>                 Rest, non tutto è gestito alla maniera Ferengi e non
>                 tutto deve essere obbligatoriamente pagato.”
>                 “Avrete sicuramente notato la mancanza di un tavolo da
>                 Dabo. Normalmente il 73,4% di tutti gli introiti di un
>                 casinò Ferengi si ottiene tramite il Dabo.
>                 La puntata media ai tre tavoli del poker? 83 strisce.
>                 81,9% più bassa di quanto statisticamente converrebbe
>                 giocare per un ritorno del banco con profitto.
>                 Considerando il fattore di conversione del latinum
>                 come: 1 mattone = 20 barre = 400 pezzi = 40000 strisce
>                 è palese che il totale del valore di tutti i tavoli da
>                 gioco in questo salone non raggiunga le 5 barre.
>                 Ho contato 3 membri della sicurezza e 1 sola
>                 telecamera posizionata sul soffitto al centro del
>                 salone che ha un ciclo di controllo di 93 secondi in
>                 senso orario. Dividendo l’area del casinò in 4 risulta
>                 chiaro che ogni area rimane scoperta per 69,75
>                 secondi. Tempo sufficiente per qualsiasi tipo di
>                 operazione illegale o irregolare ad ogni tavolo.
>                 Questo solo da un’analisi superficiale.”
>                 Rest alzò finalmente gli occhi dal DiPadd. Tucci e Xyr
>                 lo stavano osservando perplessi.
>                 L’Andoriana rivolse lo sguardo verso il muro indicato
>                 da Tucci. Prese in mano il bicchiere da cui aveva
>                 sorseggiato una bevanda qualche attimo prima
>                 osservandolo come a soppesarne la consistenza.
>                 Trasse un profondo sorriso, si erse in tutta la sua
>                 altezza e senza dire una parola si diresse decisa
>                 verso il muro senza l’apparente intenzione di fermarsi
>                 prima dell’impatto.
>                 Percorse i 20 metri con passo veloce e sicuro.
>                 La scena lasciò Tucci allibito e strappò anche un
>                 inarcamento di sopracciglio di Rest.
>                 Ad un paio di metri dal muro la figura gigantesca di
>                 uno Zaldan bloccò improvvisa la marcia di Xyr. Il
>                 Primo Ufficiale della Hope all’impatto col corpo
>                 massiccio e apparentemente inamovibile lasciò andare
>                 intenzionalmente il bicchiere che reggeva in mano.
>                 Questo proseguì per inerzia la sua corsa e scomparve
>                 nel muro alle spalle dell’alieno.
>                 Xyr si allontanò spingendolo in modo deciso e diretto
>                 non scusandosi per lo scontro e tornò dai suoi
>                 colleghi cadetti.
>                 “Comandante, tutto bene?”
>                 “Certamente Tucci. Non capisco la sua domanda. È uno
>                 Zaldan e non avevo nessuna intenzione di farlo
>                 arrabbiare mancandogli di rispetto scusandomi con lui.
>                 Rest i miei complimenti, ha perfettamente ragione.”
>                 Il Vulcaniano annuì mentre Tucci sembrava decisamente
>                 allibito.
>                 Rest volse il suo sguardo verso l’Ufficiale
>                 Scientifico con aria di sufficienza.
>                 “Quest’area del casinò è dedicata a distrarre i
>                 giocatori di passaggio e i controlli sulla legalità
>                 del gioco da parte di inviati della Federazione.
>                 Nessuna reale puntata pesante, nessuna reale azione di
>                 sicurezza. Solo un banale tentativo di nascondere
>                 qualcosa dietro al muro virtuale che lei ci ha
>                 indicato. Il Comandante ha voluto verificare la
>                 teoria. Ha dimostrato senza alcun dubbio che alcuni
>                 giocatori come lo Zaldan sono parte di un’operazione
>                 più grande, mentre il bicchiere che ha attraversato il
>                 muro ha dimostrato che la sua teoria architettonica,
>                 signor Tucci, era corretta.
>                 Ora non dobbiamo fare altro che entrare in quella sala.”
>                 “O trovare qualcuno con dell’ottimo latinum che ci
>                 aprirà le porte e ci permetterà di camminare su un
>                 tappeto rosso” aggiunse Xyr.
>
>                 Stazione di rifornimento Temistocle - 11 dicembre 2394
>                 - Ore 23:18
>
>                 =^=Confermo comandante, abbiamo individuato almeno 9
>                 giovani Ferengi che collimano con la descrizione
>                 fornitaci. Erano intenti a movimentare delle casse
>                 nell’hangar. Le stavano caricando sul Pod Ferengi
>                 attraccato alla stazione.=^=
>                 “Grazie guardiamarina, continui a tenerli d’occhio e
>                 mi avverta se ci sono novità. Xyr chiudo.”
>                 Il Primo Ufficiale era in piedi vicino alla postazione
>                 scientifica. Tucci stava cercando inutilmente di fare
>                 una scansione di tutta la stazione Temistocle alla
>                 ricerca di fisiologia Ferengi.
>                 “Confermo che non risulta possibile analizzare
>                 quell’area di stazione. Qualche sorta di inibitore
>                 impedisce una lettura accurata. Non potrei
>                 assolutamente dire chi c’è o chi non c’è in quelle
>                 stanze del Casinò.”
>                 “Cosa hanno detto dalla Stazione?”
>                 “Beh, si sono trincerati dietro a qualche discorso di
>                 privacy per i giocatori. Non riesco a far cambiare
>                 loro idea e a farmi passare i codici di verifica.”
>                 “D’accordo Tucci, continui a provare. Per scrupolo si
>                 legga le Direttiva sulla Non interferenza in contesti
>                 extrafederali. È stata redatta nel Simposio di Teler
>                 IV circa 3 anni fa. Potrebbe aiutarla la prossima
>                 volta che cerca di negoziare per avere informazioni
>                 vitali per una missione. Rest, abbiamo fretta,
>                 proseguirei col piano.”
>                 “Come ritiene Comandante. Ho identificato il soggetto
>                 perfetto seguendo le sue indicazioni. La sua nave è
>                 attraccata da 3 giorni. Nelle ultime 2 ore è stato al
>                 centro massaggi Pengo, dove può ancora trovarlo.”
>                 Xyr si congedò con un gesto del capo e si avviò verso
>                 il turbolift.
>
>                 Stazione di rifornimento Temistocle – Centro massaggi
>                 Pengo  - 11 dicembre 2394 - Ore 23:40
>
>                 Thomas Gerik III riemerse dalla piscina con la stessa
>                 grazia di un ippopotamo appesantito da anni di
>                 inattività e a sentire le malelingue anche con la
>                 stessa mole.
>                 I suoi 140 kg di peso erano uniformemente distribuiti
>                 sul suo corpo sotto forma di adiposi cuscinoni.
>                 Quello che comunque colpiva non erano certo le sue
>                 sinuose forme, ma l’opulente ricchezza che si
>                 percepiva al suo passaggio.
>                 Due donne emersero con lui dall’acqua. Una prese un
>                 asciugamano e glielo porse mentre l’altra uscì
>                 dall’acqua e tenne aperta la vestaglia che doveva
>                 contenere l’umano.
>                 Avvolto nel suo telo color latinum congedò con un
>                 sorriso le sue accompagnatrici e si diresse verso lo
>                 spogliatoio.
>                 Due assistenti lo aiutarono a vestirsi, non senza
>                 fatica, divincolandosi dalle sue mani da piovra.
>                 Afferrò una coscia di tugar romulano e iniziò a
>                 morderla mentre uscì dal centro massaggi.
>                 Ad attenderlo cinque ragazze i cui abiti dovevano
>                 essere stati quasi distrutti da qualche strana arma
>                 che non intaccava i tessuti organici ma solo quelli
>                 sintetici.
>                 Con loro due enormi guardie del corpo e un boliano che
>                 aveva tutta l’aria di essere il segretario personale
>                 di Gerik.
>                 Le cinque ragazze tutte moine si avvinghiarono a
>                 quello che riuscivano del grasso umano. Tutti insieme
>                 si diressero verso il Casinò strappando sguardi
>                 schifati, curiosi o semplicemente invidiosi al loro
>                 passaggio nei corridoi della stazione.
>                 L’entrata nell’area pubblica del Casinò aumentò solo
>                 di poco il chiassoso vocio dei giocatori.
>                 Alcuni furono attratti dalla scena curiosa, altri dai
>                 non-abiti delle cinque accompagnatrici.
>                 Thomas Gerik III si diresse impettito verso la parete
>                 illusoria.
>                 In una mano i resti del cibo che continuava a mangiare
>                 mentre nell’altra alcune strisce di latinum che
>                 maneggiava con arte circense.
>                 Lo Zaldan di guardia all’ingresso gli si mise di fronte.
>                 Gerik gli rivolse uno sguardo curioso. Poi sorridente
>                 gli lasciò cadere in mano il latinum con cui stava
>                 giochicchiando.
>                 “Thomas Gerik III, il suo latinum e la sua compagnia
>                 chiedono di poter essere onestamente derubati nella
>                 sala segreta”.
>                 A questa pseudo battuta le ragazze e il segretario
>                 diedero prova di pendere dalle labbra o dalla
>                 ricchezza del grasso mercante. Risatine false ed
>                 esagerate misero di buon umore l’omone.
>                 Il muro olografico si aprì e dal suo interno emersero
>                 due piccole figure. Due giovani Ferengi si
>                 avvicinarono a piccoli e veloci passi inchinandosi
>                 davanti a Gerik.
>                 “Bentornato signor Gerik, mi auguro che la suite, la
>                 sala massaggi e il ristorante offerti dalla casa siano
>                 stati di suo gradimento.” I piccoli denti appuntiti di
>                 uno dei due Ferengi si unirono in un enorme sorriso di
>                 circostanza.
>                 “E spero che non sia troppo affezionato al suo
>                 latinum.“ disse il secondo Ferengi subito zittito da
>                 una violenta gomitata da parte del primo.
>                 “Ehm, non stia ad ascoltare mio cugino. Prego signor
>                 Gerik, lei, il suo segretario e le sue sei
>                 accompagnatrici siete i benvenuti.”
>                 Thomas Gerik III gonfiò la sua prominente pancia
>                 sistemandosi i ricchi calzoni cadenti e si incamminò
>                 tronfio verso il muro. Due passi dopo si bloccò di colpo.
>                 “Cinque accompagnatrici. Mi sembrava fossero solo
>                 cinque prima.”
>                 Guardò attento attorno a sè. Due gemelle Orionane
>                 dalla pelle color smeraldo, una Rutiana dai capelli
>                 rossi, una bajoriana dai capelli corvino, una  bionda
>                 terrestre e una bianca andoriana.
>                 Thomas cercò di concentrarsi sui visi ma fu distratto
>                 dai corpi avvolti in abiti succinti. Lunghi spacchi su
>                 gambe affusolate e seni chiusi su corpetti al
>                 contrario semi aperti.
>                 L’andoriana passò dolcemente una mano sulla guancia
>                 del mercante avvicinandosi con fare innocente al suo
>                 orecchio dove sussurrò qualcosa sorridendo.
>                 “.......................Sei, ovviamente erano sei....”
>                 Gerik sussulto nel pronunciare la frase.
>                 Il piccolo corteo entrò senza ulteriori interruzioni e
>                 rumori, tranne un sonoro ceffone alla mano del
>                 mercante rea di essersi soffermata sul gluteo
>                 dell’andoriana.
>                 “Maschi, una certezza....” fu il pensiero di Xyr
>                 mentre entrava nell’area privata del Casinò.
>                 Lo spettacolo che la accolse avrebbe lasciato senza
>                 fiato quasi chiunque, ma lei aveva smesso di
>                 sorprendersi anni fa, sostituendo la sorpresa stessa
>                 con qualcosa di meglio, una ferrea disciplina, una
>                 robusta preparazione e una profonda asocialità.
>                 Tuttavia non potè non ammirare l’organizzazione messa
>                 in piedi dai giovani Ferengi.
>                 Quelle maledette piccole pesti stavano girando per i
>                 tavoli contando soldi, portando bibite, leccando
>                 amabilmente sederi, invitando ragazze Dabo a fare il
>                 loro dovere di distrazioni viventi.
>                 Tutto sembrava perfettamente creato per il profitto.
>                 Nella sala grande quasi il doppio dell’altro Casinò si
>                 trovavano decine di tavoli tra cui 5 Dabo e 3 Huzin
>                 dove le barre di latinum quasi coprivano i Ferengi
>                 addetti alla gestione.
>                 "Giovani ma maledettamente svegli."
>                 Xyr si incamminò per i tavoli lasciando un distratto
>                 mercante dirigersi con il suo carico di ricchezza
>                 verso l’oblio del gioco.
>                 Il piano ideato da Rest era logicamente semplice nella
>                 sua complessità.
>                 Bastava riuscire ad entrare, identificare il
>                 generatore di interferenza che schermava il Casinò,
>                 simularne un guasto in modo da permettere ai sensori
>                 della Hope, leggermente modificati da Tucci, di
>                 agganciare tutti i Ferengi sulla stazione che
>                 rientravano in definiti parametri di età e di
>                 teletrasportarli a bordo della Hope, territorio di
>                 giurisdizione Federale e partire con la nave il più
>                 velocemente possibile.
>                 Xyr ci impiegò quasi 20 minuti per trovare quello che
>                 stava cercando.
>                 Quando individuò la sala del generatore di
>                 interferenza individuò anche i due massicci guardiani
>                 messi lì a impedire qualsiasi azione.
>                 Pensò per qualche secondo a come agire, poi si forzò
>                 sul volto il suo miglior sorriso e si avvicinò verso
>                 uno dei due, lenta e con la miglior andatura sensuale
>                 fosse a lei possibile.
>                 Lentamente sempre molto lentamente si appoggiò al
>                 massiccio Ba’Ku facendo chiaramente intendere le
>                 proprie lascive intenzioni. Un sorriso complice da
>                 parte dell’alieno verso il suo compagno di piantone le
>                 fece capire di aver colpito nel segno. Attirò per la
>                 mano il Ba’Ku in una stanza che aveva notato qualche
>                 secondo prima, sperando fosse vuota. Chiuse il tendone
>                 dietro di sè, si avvicinò come per baciarlo, mise una
>                 mano sulla bocca del malcapitato e lo colpì
>                 violentemente col ginocchio nel basso ventre per poi
>                 stordirlo con una gomitata alla nuca. Svenuto, gli
>                 prese il braccio e lo mise fuori dalla tenda
>                 agitandolo come se il guardiano stesse chiamando il
>                 suo socio ad unirsi a loro. Il secondo piantone, un
>                 umano dallo sguardo non particolarmente intelligente
>                 si guardò intorno poi furtivo si avvicinò alla stanza.
>                 Xyr gli fece crollare addosso il compagno e
>                 approfittando della sorpresa e della mancanza di
>                 equilibrio stordì, con forse eccessiva violenza, l’umano.
>                 “Confermo, maschi, una certezza.......”.
>                 Le successive fasi del piano filarono senza intoppi.
>                 Manomettere il generatore di interferenza fu semplice
>                 grazie alla sedia che gli scagliò contro dopo aver
>                 provato a capire inutilmente come funzionasse.
>                 Quasi immediatamente dalla sala piccole figure Ferengi
>                 cominciarono a sparire agganciate dal teletrasporto.
>                 Il caos cominciò a sostituire la giocosa atmosfera del
>                 Casinò. Tutti cominciarono a scappare in preda al
>                 panico non senza prima essersi riempiti le tasche del
>                 latinum incustodito.
>                 Xyr sorrise per un istante.
>                 “Xyr a Hope. Rest, prima di rientrare a bordo mi
>                 conferma che tutti i fuggiaschi sono nostri graditi
>                 ospiti nella stiva?”
>                 La voce che rispose fu quella inaspettata di Bueller.
>                 =^=Posso confermarglielo io Comandante. Stavano
>                 arrivando mentre noi riattraccavamo nella Hope. Mi
>                 sono accertato personalmente ci fossero tutti. Poi mi
>                 spiegherà bene cosa è successo. Vorrei essere
>                 preparato prima di affrontare l’Ammiraglio Lennox. Nel
>                 frattempo la teletrasporto direttamente in plancia
>                 così mi comincerà a riferire. Bueller chiudo.=^=
>                 “No! Capitano, non in plan...”
>                 “...cia”.
>                 Xyr si materializzò nel mezzo della plancia della Hope.
>                 La lunga gonna rossa presentava due spacchi frontali
>                 sulle coscie che evidenziavano i lunghi stivali, il
>                 ventre era scoperto e adornato di un diamante
>                 sull’ombelico, mentre uno stretto corpetto nero
>                 volutamente aperto fino quasi al limite copriva solo
>                 parte dei seni.
>                 I capelli erano sciolti e le davano un look quasi
>                 selvaggio, mentre sul viso il trucco le evidenziava i
>                 lineamenti.
>                 Bueller rimase in silenzio come tutti i membri
>                 presenti in plancia.
>                 “Chiedo il permesso di andarmi a cambiare.”
>                 “...”“Capitano. Chiedo il permesso di poter lasciare
>                 la plancia per andare ad indossare la divisa.”
>                 “Ah, certo Comandante, prego, prego. Ci vediamo fra
>                 qualche minuto quando sarà pronta.”
>                 Xyr fece un cenno affermativo con la testa e si
>                 incamminò verso il turbolift scortata dagli sguardi
>                 attenti degli ufficiali di plancia. La porta si aprì e
>                 Caytlin uscì dall’ascensore. Xyr si irrigidì
>                 ulteriormente e ripetendo il gesto con la testa entrò
>                 nell’ascensore.
>                 "Era Xyr quella?"
>                 Bueller guardò Caytlin.
>                 “Esatto consigliere e se non lo sapessi geneticamente
>                 impossibile direi che il nostro Comandante è arrossita.”
>                 Caytlin rispose a Bueller con un sorriso.
>                 “Guardiamarina, rotta per il rendez-vous con la 52a
>                 Regola, abbiamo un carico da scortare..... e un
>                 Ammiraglio da calmare.”
>
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>             Capitano Ferris Bueller
>             USS Hope - NCC-25122
>             Skype Combadge: Silente69
>             Private comunicator: ferris.bueller a mail.com
>             <mailto:ferris.bueller a mail.com>
>             http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/Hope/main.php?include=home.php
>             ===================================
>             La vita scappa via in fretta. Se uno non si ferma e non si
>             guarda attorno, rischia di sprecarla.
>
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