[Stml17] 2.10 - “Non bisogna organizzare i propri piani in base a ciò che il nemico potrebbe fare, ma alla propria preparazione.”
Massimo Gallo
keranydd a gmail.com
Lun 2 Nov 2015 11:41:32 CET
Scusate come sempre il ritardo.
Ho cercato di sistemare qualcosina e di proseguire sull'onda narrativa
creata da Franco.
Spero possa piacervi.
Mi sono perso qualcosa di certo. Adeguerò volentieri.
Il titolo è una citazione di Sun Tzu, se serve lo cambio o lo abbrevio.
**********************************
*USS Hope – Sala Macchine - 31 dicembre 2394 - Ore 04:05*
La scarica di phaser annerì la paratia dietro la testa di Xyr.
Accanto a lei Doohan era ancora privo di sensi. Un paio di cadetti gli
stavano sistemando la gamba ferita in attesa di un improbabile arrivo da
parte del team medico.
La sala macchine era un inferno. Probabilmente anche il resto della nave.
Le comunicazioni interne si erano interrotte. Quasi certamente sabotate dai
nostri sgraditi ospiti.
Xyr si protese dietro il bancone e scaricò un paio di colpi giusto per
tenere impegnati gli avversari. Dall'altro lato della sala macchine qualche
altro cadetto stava seguendo il suo esempio cercando di chiudere gli
invasori in un angolo. La situazione era in una fase di stallo. Erano
bloccati qui da quasi 8 ore, senza dormire, senza mangiare, senza
informazioni sul resto dell'equipaggio. Ogni tentativo di mediazione era
fallito in partenza. Le porte erano bloccate, i condotti inutilizzabili o
decisamente troppo stretti.
Ormai anche l’energia del campo di contenimento che ci separava dallo
spazio profondo dove la navetta aveva danneggiato la paratia stava per
esaurirsi. Doohan era riuscito a deviare il flusso di energia per un
tentativo di fuga, ma alla fine l’unica cosa che ne avevano ricavato era
l’ingegnere steso a terra con una gamba danneggiata da un colpo diretto.
La sala inoltre sembrava irreale. Lo spazio lasciato vuoto dal nucleo di
curvatura era un colpo tremendo per le flebili speranze di sopravvivenza
della Hope e del suo equipaggio.
**Flebili speranze su una nave che si chiamava Speranza**. L’andoriana non
riuscì a trattenere un sorriso amaro.
Purtroppo stavolta non poteva nemmeno dare la colpa a Bueller.
Certo, tecnicamente parlando il piano era del Capitano ed era un piano
assurdamente rischioso, ma la situazione richiedeva una certa dose di
rischio.
Ovviamente il piano aveva funzionato. Quella che li aveva messi in questa
situazione erano le variabili che Bueller si era scordato di considerare
mentre si pavoneggiava gagliardo e distratto prima con Caytlin, poi con un
paio di cadette presenti in Plancia. Era quello che odiava di più di
Bueller? Il suo essere sempre fortunato e carismatico contro ogni regola o
il fatto di non essere stata considerata degna di interesse in quel
contesto? Questo pensiero la incupì più del dovuto.
Un urlo di dolore riattirò la sua attenzione allo scontro.
Qualcuno era stato colpito. Sperò fosse uno di *loro* e non un cadetto.
Diverse scariche elettrostatiche facevano da coreografia allo scontro e non
preannunciavano nulla di buono.
Sperava di poter contare su una buona dose di fortuna e che nulla le
esplodesse accanto.
Nemmeno il tempo di abituarsi a quel pensiero.
Un’enorme scarica chiamata in causa certamente da una divinità dispettosa e
irrispettosa delle richieste di Xyr fece saltare in aria il condotto di
energia nascosto dietro il pannello al suo fianco.
L’esplosione fu violenta. Lei era la più vicina e l’impatto con il metallo
della paratia le tolse il fiato sollevandola da terra.
La vista le si annebbiò per un istante mentre la mente tornava indietro a
come erano finiti tutti in quella situazione.
Bueller e le sue brillanti idee....
*Parecchie ore prima*
*USS Hope, Turbolift - 30 dicembre 2394 - Ore 18.40*
**Adesso non ci rimane che far scattare la trappola. Faremo venire il
Comandante Lahkath in plancia così che possa far arrivare l'altro Falco da
Guerra. Useremo la Tal Shi'ar e la Sezione 31 per attirare le navette allo
scoperto e al momento giusto colpiremo con l'arma ideata da Doohan.**
Xyr rifletteva sulle parole di Bueller.
Erano entrambi nel turbolift che li avrebbe condotti alla stiva.
Prima di lasciare la sala tattica avevano concordato come muoversi.
Lei avrebbe parlato con Smith per capire come e quando si sarebbe palesata
la nave della sezione segreta inesistente, Bueller avrebbe cercato di
convincere Lahkath che non erano in grado di affrontare quelle navette da
soli e che potevano scendere a compromessi con la Tal Shi’ar.
Doohan con l’aiuto di Tucci avrebbe perfezionato il dispositivo per ridurre
all’impotenza la forza d’impatto degli avversari. Semplice, lineare, pulito.
Proseguirono in silenzio lungo tutto il tragitto.
Il turbolift si fermò e li lasciò nella zona di detenzione provvisoria.
Bueller uscì per primo e la salutò con un gesto della testa. Lei osservò
per un attimo il Capitano allontanarsi. Buona parte del piano si basava
sulla faccia tosta di Bueller e sulla sua capacità di mentire con il
comandante romulano.
Fece finalmente un passo fuori dall’ascensore ammirando l’area. Come Basta,
con il supporto di Rodriguez, fosse riuscito a creare tante celle era fonte
di orgoglio per lei. Efficienza allo stato puro. Ora doveva solo trovare
dove avevano sbattuto Smith....
*USS Hope, Sala provvisoria interrogatorio - 30 dicembre 2394 - Ore 19.25*
“Bene. Direi che abbiamo un accordo?”
Lahkath osservò sorridendo il giovane Capitano. Forse l’aveva
sopravvalutato. L’iniziale baldanza dimostrata durante il precedente
interrogatorio era di certo frutto dell’adrenalina accumulata nell’aver
distrutto il suo Falco da Guerra. In fondo questi ragazzi avevano fatto
quello che molte altre Navi Federali non erano mai riuscite a fare.
Era stato certamente un colpo di fortuna e forse Bueller se ne stava
rendendo conto. Era tornato da lui con la coda fra le gambe cercando un
accordo che potesse salvare la sua nave e il suo equipaggio. Aveva anche
capito che l’unica merce di scambio era la navetta che dovevano aver
parcheggiato in qualche area dell’hangar e l’aiuto dell’altro Falco da
Guerra.
Aveva posto alcune condizioni che Lahkath riteneva trascurabili. In realtà
non le aveva nemmeno ascoltate. Appena recuperata la navetta e fatto
risalire sul Falco il suo equipaggio avrebbe “inavvertitamente”
approfittato della situazione per far sparire scomodi testimoni a colpi di
siluro.
“Certamente Capitano, abbiamo un accordo. Si renderà conto tuttavia che non
posso darle i codici di chiamata del nostro Falco. Gradirei poterli
contattare direttamente io. Come avrà immaginato noi Romulani siamo un po’
restii a fidarci....”
Bueller sembrò titubante per qualche istante.
“Mi suggerisca Lahkath, come posso fare per alleviare questi suoi dubbi?”
Lo sguardo del Romulano passò dal divertito al superbo.
“Innanzitutto mi faccia uscire da qui. Credo che il mio posto ora sia in
Plancia dove mi farà contattare la mia gente e dove il Comandante
dell’altro Falco potrà ammirare la mia sagacia tattica e non abbia dubbi
sulle mie capacità di comando.... e sulla vostra palese inferiorità. A quel
punto le potrò insegnare qualche trucco sul comando.”
Bueller si avvicinò al campo di forza che limitava l’area di detenzione
facendo segno alla sicurezza di farli uscire.
**Io questo lo getto fuori con il lanciasiluri. Su Ferris, buon viso a
cattivo gioco. Appena il Falco si palesa, prendiamo tempo, aspettiamo che
le navette compaiano e facciano il culo alla grossa e pericolosa nave
romulana, attiviamo l’arma di Doohan, rendiamo inutilizzabili le piccole e
bastardissime navette appena menzionate, ci dilettiamo a irridere Lahkath
cascato come un topo nella trappola, aspettiamo la nave della Sezione 31,
gli facciamo vedere che le navette non servono a nulla, gli regaliamo un
bel Falco Romulano in modo da farne quello che vogliono e ci leviamo da
questo stramaledetto ammasso di stelle. Promemoria personale, la prossima
volta questa scenetta pietosa da povero ragazzino incapace ed indifeso la
recita Xyr!!!**
*USS Hope, Sala detenzione - 30 dicembre 2394 - Ore 19.30*
“Cosa vuol dire che non sa quando la nave appoggio arriverà? Ha detto di
averla contattata. Non è credibile lei non sappia la sua posizione.”
Xyr cominciava a spazientirsi. Quella nave serviva come supporto nel caso
qualcosa nel piano di Bueller non fosse andato nel verso giusto..... ok, ci
serviva assolutamente. Qualcosa nel piano di Bueller sarebbe sicuramente
andato male.
“Comandante, vorrei tanto poterla aiutare, ma capirà anche lei che non
potevo mandare un segnale diretto alla nave appoggio senza illuminare la
Hope come una stella agli occhi e ai sensori dei nostri nemici comuni. Ho
dovuto utilizzare un piccolo trucco che garantisce un certo anonimato e una
certa discrezione. Diciamo che saranno loro a trovare noi. Poi suvvia, non
recitiamo come da copione. Se lei è qui vuol dire che il suo Capitano sta
parlando con il nostro caro Lahkath per mettere in piedi quello che avete
discusso qualche minuto fa in sala tattica. Non capisco come pensiate di
poterci riuscire, ma rimango comunque molto curioso.”
Le antenne dell’andoriana si drizzarono di scatto. Lo sguardo allibito che
le si era dipinto in volto strappò un sorriso divertito a Smith.
“Come fa a sapere quello che è successo in sala tattica?”
“Mia cara.... ovviamente io non so nulla. In fondo non dovrei neppure
esistere, giusto?”
Xyr ringraziò mentalmente il colore naturale della sua pelle che celava il
rossore sulle guance. Colore che certamente sarebbe stato più palese in un
umano.
La rabbia che provava in quel momento rischiava di offuscarle i pensieri.
**Smith ha appena detto che... non ci posso credere. Non può aver fatto
tutto da solo.**
L’andoriana chiese alla sicurezza di abbassare il campo di forza e uscì
dalla stanza senza guardare il prigioniero. Ci fosse stata una porta
l’avrebbe sbattuta dietro di sè.
“Xyr a Graahn.”
=^=Mi dica Comandante. Come posso aiutarla?=^=
“Ho bisogno che lei esegua qualche altro test sul nostro prigioniero morto
e risorto.”
=^=...è successo qualcosa che dovrei sapere?=^=
Un breve accenno di esitazione nella voce della dottoressa ricordò a Xyr
alcune note che aveva preso sulla Trill. **Palese insicurezza in alcune
decisioni a fronte di una cultura e di una capacità di molto sopra la
media.* *Prese mentalmente nota di metterla più spesso sotto pressione per
vedere come si comportava. Una sua decisione poteva voler dire vita o morte
di qualcuno. Non voleva avere altre persone sulla sua nave... ok, sulla
nave di Bueller.... che non fossero al 100% affidabili.
“Mi serve lei lo scansioni fino a livello subatomico se necessario. Può
anche farlo a pezzi se le serve, se poi lo rimonta come prima.....”
=^=Comandante?=^=
La rabbia accumulata nella stanza dell’interrogatorio stava davvero
offuscandole il giudizio.
“Mi scusi Dottoressa, ovviamente non intendevo sezionarlo.”
In realtà il pensiero le era passato realmente per la mente.
“Si faccia aiutare da Tucci se serve. Voglio essere sicura non nasconda
qualche altro dispositivo stranamente non rilevabile in qualche innesto
sottocutaneo o in qualche anfratto dove non batte il sole. Cerchi qualcosa
che stia emettendo un qualche tipo di segnale. Grazie.”
**Devo avvertire Bueller e chiedere l’aiuto di Strauss. Smith non può
davvero aver fatto tutto da solo. Abbiamo una talpa sulla nave e non ce ne
siamo mai accorti.**
*USS Hope, Sala Macchine - 30 dicembre 2394 - Ore 19.35*
Doohan stava guardando curioso un cavo che gli era rimasto nella mano
destra e un compressore di stasi che si trovava nella sua mano sinistra.
**Eppure ero sicuro di doverli usare.**
Di fronte a sè un’elegante accozzaglia di cavi, led, display, bobine di
interfase, connessioni Ruther-Voghs, e diverse bobine di carico e filtri
che modulavano energia direttamente dal nucleo di curvatura della HOPE.
Gli addetti alla sala macchine avevano allestito un’area dedicata per il
trasmettitore d’onda che Bueller aveva solo definito “l’arma”.
Gli sguardi dei cadetti non denotavano la minima sicurezza. Doohan non
sembrava curarsene.
Aveva cercato di ricreare la stessa condizione che aveva interferito
casualmente con la navetta costringendola ad incastrarsi nella Hope. La
differenza la faceva il "casualmente". Quello che aveva ideato avrebbe
funzionato a comando. O almeno era quello che sperava. La gondola di
sinistra avrebbe funzionato come un'antenna. Gli unici suoi dubbi erano
potenza e soprattutto raggio di azione. Non era sicuro di quale fosse la
distanza cui dovevano trovarsi le navette. Beh, "molto vicino" sarebbe
stata un'ottima stima. **Speriamo a Bueller piaccia come risposta.....**
*USS Hope, Stiva - 30 dicembre 2394 - Ore 19.50*
Xyr aveva fatto una deviazione per parlare con Rodriguez.
Il capo operazioni doveva garantire un ulteriore supporto al piano di
Bueller e avrebbe quasi sicuramente dovuto improvvisare. Sulla Hope
Rodriguez era il cadetto che più la preoccupava. Sull'efficienza non si
POTEVA discutere, sui metodi si DOVEVA farlo. Era assolutamente inadatto
per la Flotta Stellare. Era convinta avrebbe venduto la Hope con tutto
l'equipaggio se ne avesse ricavato un profitto degno di nota. Forse aveva
sangue Ferengi nelle vene.
Però adesso era fondamentale per la loro sopravvivenza e Xyr lo sapeva.
"Signor Rodriguez, mi servono due cose. Spazio per 3 navette che potremmo
dover caricare e altre celle di contenimento per un imprecisato numero di
nuovi ospiti. Entro i prossimi 30 minuti tutto deve essere pronto. Ha
qualche domanda?"
Paulo guardò il Primo Ufficiale con gli occhi sbarrati.
L'aveva sempre considerata una grandissima gelida stronza. Si doveva
ricredere? Stava sviluppando un innato senso dell'umorismo? Perché quello
che aveva appena detto doveva essere una battuta e anche una battuta molto
buona.
"Molto divertente Xyr, davvero molto divertente. Ora seriamente, come posso
essere d'aiuto? "
L'andoriana mosse lentamente le antenne dirigendole verso Rodriguez senza
parlare. Un lungo silenzio riempì l'area.
Il sorriso del Capo Operazioni si spense man mano.
"Era seria?"
Un lungo passo in avanti mise Xyr a qualche centimetro dal viso di
Rodriguez. L'andoriana era più alta del terrestre e questo accentuò la
sensazione opprimente.
"3 piccole precisazioni. Primo: le restano 27 minuti. Secondo: per lei non
sono solo Xyr, ma un suo superiore che pretende di essere interpellata con
grado o ruolo consoni. Terzo: sarà mia premura aggiungere questo suo
atteggiamento al suo già notevolmente ricco fascicolo."
Xyr indietreggiò lentamente sempre guardando Rodriguez negli occhi e
voltandosi lasciò la stanza.
**Confermo. Grandissima stronza."*
*USS Hope, Plancia - 30 dicembre 2394 - Ore 20.00*
La porta del turbolift si aprì sulla Plancia e Xyr rimase per un attimo
attonita per la scena di fronte a lei, ma si riprese immediatamente. Seduto
sulla poltrona del Capitano c'era Lahkath, alla sua destra un altro
Romulano e alla sua sinistra Bueller. Un terzo Romulano la stava osservando
in piedi vicino la postazione del tattico.
Sullo schermo principale si stava disoccultando un Falco da Guerra.
Bueller la guardò per qualche istante, poi le fece cenno di raggiungerlo.
Lahkath da parte sua fece un gesto allo schermo come per indicare di
contattare direttamente il Falco.
Xyr e Bueller durante la riunione in sala tattica avevano avuto qualche
remora a permettere questo genere di comunicazioni tra la Hope e i
Romulani. Persino il probabile messaggio subspaziale che Lahkath avrebbe
dovuto usare per contattare il Falco, avrebbe esposto la Hope facendole
saltare la copertura ottenuta imponendo il silenzio radio.
Il rischio era che le navette potessero trovare appetibile la nave federale
magari come antipasto prima di eliminare i Romulani. Era un rischio da
correre.
Vedere la nave romulana sullo schermo senza aver subito ancora alcun
attacco tranquillizzò Xyr. Fu però una tranquillità passeggera.
3 colpi diretti scossero gli scudi della Hope e altrettanti fasci luminosi
illuminarono il Falco.
Lahkath si tenne stretto ai braccioli della poltrona e si rivolse furioso
verso Bueller.
"Umano! Il mio segnale era schermato. Come hanno fatto ad individuarci?"
Bueller non rispose ma ringraziò con un gesto il responsabile delle
Comunicazioni per il segnale subspaziale inviato sulla stessa banda
schermata usata da Lahkath. Segnale ben chiaro e luminoso come concordato.
Un piccolo faro nel buio dello spazio.
"Luna, manovra diversiva. Portaci nel mezzo prima che non resti nulla della
nave da spostare. Situazione?"
"Scudi al 45% dopo solo 3 colpi. Danni alle sezioni dalla 3 alla 6.
Passaggio temporaneo all’energia di riserva nell’hangar navette. Il Falco
da Guerra sta meglio ma non sorriderei troppo fossi in loro."
"Bueller!!!"
Lahkath era scattato minaccioso in piedi verso Bueller seguito dal romulano
al suo fianco. Xyr non esitò e sfruttando la sua maggior velocità lo
anticipò colpendo il comandante romulano al plesso solare mentre sollevando
la gamba disegnò uno stretto arco in aria che portò il tacco del suo
stivale a fare la conoscenza della mandibola del secondo romulano. Il colpo
gli fece picchiare il capo contro la struttura di sostegno della postazione
di comando. Il rumore sordo del collo indicò una frattura mortale. Bueller
approfittò della situazione sferrando un diretto al viso di un Lahkath
barcollante. Basta nel frattempo aveva neutralizzato il terzo ospite senza
nessuna fatica.
La Hope fu scossa da un nuovo colpo per fortuna non diretto. Luna aveva
dato un nuovo significato al concetto di manovrabilità. Come la nave
potesse muoversi in quel modo restando integra era qualcosa che Xyr faceva
fatica a concepire. Anche il suo stomaco concordava.
La Hope si trovò incastrata tra il fuoco di 3 navette iperarmate e di un
Falco da Guerra che tuttavia risultava già notevolmente danneggiato.
Come a confermare quel pensiero una sezione della nave romulana esplose
immobilizzandola alla deriva nello spazio.
Bueller aveva avuto ragione di nuovo, le navette si erano concentrate sulla
nave più pericolosa ingaggiando la Hope solo per danneggiarla e rallentarla
in attesa di finirla dopo.
"Bueller a Doohan. È ora!"
=^=Capitano qui siamo un po' occupati a tenere la nave integra. Cosa le
serve?=^=
Xyr sgranò gli occhi in direzione di Bueller che di rimando sollevò una
mano e se la mise sul volto.
"L'arma Doohan, l'arma, adesso!!!!!"
=^=......ah quello.=^=
Un leggero tremore investì la nave. Persino Luna fu sorpresa e la Hope
perse l'assetto per un attimo. Ben di peggio capitò alle navette che si
spensero come per incanto e proseguirono la loro corsa solo per l'inerzia
accumulata.
Un altro scossone smosse la nave e Luna fu costretta a compensare per poi
rallentare.
Tutti volarono in terra dove rimasero per un attimo in silenzio. Fu Bueller
il primo a parlare.
"Sullo schermo principale."
La situazione aveva un qualcosa di epico. Le 3 navette galleggiavano nello
spazio, mentre il Falco era avvolto da diverse piccole esplosioni di luci.
La Hope sembrava integra e l'unica in grado di proseguire. Ce l'avevano
fatta!!!
Una serie di urli di gioia riempì la plancia. Bueller euforico afferrò
Caytlin per i fianchi e sollevandola la fece ruotare di 360 gradi. Poi
posandola a terra abbracciò sempre più euforico Luna ringraziandola per
l'ennesimo salvataggio. La lasciò per passare al cadetto Broyde, la bionda
addetta alle comunicazioni. La guardò per qualche istante ricambiato.
“Ma che diavolo.”.
Poi la tirò a sé baciandola appassionatamente sulle labbra.
Un forte sovraccarico investì la postazione scientifica riportandolo coi
piedi per terra. Le luci della plancia si spensero di colpo.
=^=Capitano Bueller. Qui Doohan. Abbiamo un serio problema. Il nucleo di
curvatura. È in sovraccarico. Qui sta esplodendo tutto. Dobbiamo
espellerlo!!!=^=
=^=Capitano Bueller. Qui Rodriguez. Emergenza. Le celle di contenimento per
i romulani. È saltato tutto. Non c'è energia. Sono liberi!=^=
**Qualcosa che vada per il verso giusto. Almeno una volta. Chiedo troppo?**
"Xyr. In sala macchine. Basta con me da Rodriguez. Rest, a lei la plancia.
Cerchi di coordinare le operazioni da qui. Mi tenga aggiornato anche sulla
situazione qui fuori. Muoviamoci.”
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://gioco.net/pipermail/stml17/attachments/20151102/f257c16d/attachment-0001.html>
More information about the Stml17
mailing list