[Stml17] Brano 03-07 - Rest - Permette questo ballo?
Maddalena
vampitrill a gmail.com
Lun 7 Mar 2016 20:01:45 CET
Bellissimo brano... povero Rest, qualcuno gli ha sputato nel drink?
Il 07/03/2016 11:13, federico pirazzoli ha scritto:
> Buongiorno gente...innanzitutto mi scuso per l'enorme ritardo, per il
> brano relativamente breve e per gli errori di certo presenti, ma sono
> limitato al solo cellulare e non sono riuscito a fare una correzione
> ortografica degna di questo nome.
> Spero comunque vi siano spunti interessanti! Ci vediamo a fine brano
> per alcune precisazioni e per i pomodori...
>
> Buona lettura...
>
>
> *******************************************************
>
>
>
>
> *Brano: 03-07*
>
> *Titolo: Permette questo ballo?*
>
> *Autore: Rest, figlio di Retok*
>
> *Brano Precedente: Xyr del Clan Clos - Pedine sulla scacchiera.*
>
> **
>
> **
>
> *U.S.S. Hope – Plancia - 02 febbraio 2395 – Ore 19:02*
>
> **
>
> Dopo aver definito con Rodriguez i dettagli e le modalità con cui
> avrebbero potuto trasmettere a Tucci e alla Dottoressa Grahaan i dati
> biometrici rilevati, Bueller era tornato in Plancia, dove si era
> seduto meditabondo sulla propria poltrona.
>
> Quella situazione non gli piaceva affatto e – benché fosse stato
> proprio il Tenente Comandante, Telmin a proporre di non coinvolgere
> quel borioso di Royce – da Capitano a Capitano Bueller trovava la cosa
> non giusta e temeva che non sarebbe finita bene.
>
> In realtà c’era anche un’altra cosa che gli rodeva il cervello…non un
> pensiero razionale, ma un tarlo che scavava e scavava, cercando di
> uscire per farsi notare all'interno del caleidoscopio dei suoi
> pensieri. Quando infine ci riuscì, il Capitano della Hope quasi scattò
> sulla propria poltrona, dicendo “Rest, chiami a bordo Basta e venite
> con me in Sala Tattica!”
>
> E si precipitò nel suo ufficio.
>
> Meno di cinque minuti dopo aveva davanti a sé i due Ufficiali
> responsabili della Sezione Tattica e Sicurezza e chiese “Ok, abbiamo
> capito che – probabilmente – c’è un mutaforma a bordo della Armand e
> che si è sostituito a qualcuno, forse all’Ambasciatore Vinard.
> Immaginiamo sia salito sulla Armand durante la sua ultima – disastrosa
> – missione, ma come?”
>
> Quindi, prima che i due potessero rispondere, spiegò “Voglio dire…se
> Telmin, che è il solo superstite di quella missione, è pulito – e
> sappiamo che non è lui il mutaforma – come diavolo è salito il
> mutaforma?”
>
> Rest e Basta si scambiarono un’occhiata, colti leggermente in
> contropiede dalla domanda, quindi fu il Betazoide a rispondere “Da
> quanto ho potuto vedere dei diari di bordo, la Armand non ha inviato
> navette sul pianeta per ridurre il rischio di contaminazione
> culturale, di conseguenza il solo modo che la creatura aveva per
> salire a bordo era mediante teletrasporto…”
>
> “Quindi, se non si è sostituita a Telmin, deve essersi sostituita al
> cadavere di uno dei membri della squadra di sicurezza che la cercava,
> giusto?” domandò Ferris, cercando di intuire dove il Capo della
> Sicurezza stesse andando a parare.
>
> “E’ possibile…” confermò Rest “ma i cadaveri dovrebbero essere stati
> sbarcati alla prima Base Stellare raggiunta dalla U.S.S. Armand, per
> venire rimpatriati verso i pianeti di origine. Di certo si sarebbero
> accorti della mancanza di una salma…”
>
> “A meno che uno dei caduti non avesse richiesto specificamente che i
> propri resti venissero sparati nello spazio o distrutti in altro
> modo…” disse Basta, che come gli altri conosceva perfettamente quelle
> procedure per averle studiate non più di due settimane prima.
>
> “Anche in questo caso, per occultare l’assenza di un cadavere
> da…smaltire…la creatura avrebbe dovuto mantenere l’aspetto del caduto
> in obitorio sino al momento in cui la bara fosse sigillata, quindi…”
>
> “Ha un complice a bordo!” esclamò Bueller, che aveva avuto da subito
> il medesimo sospetto, per quanto il suo fosse più un istinto che una
> deduzione logica.
>
> “L’ipotesi della presenza di un complice apre anche altre
> prospettive…” fece notare Rest “Questi potrebbe aver prelevato la
> creatura a mezzo teletrasporto in un momento successivo…”
>
> “In realtà la creatura potrebbe essere salita a bordo sotto forma di
> oggetto, se si tratta di un mutaforma in grado di assumere anche
> sembianze non umanoidi, variando forma e massa…” fece notare Basta “ad
> esempio potrebbe essere salito a bordo sotto forma di arma, utensile o
> abito di una vittima…”
>
> “Tutti strumenti che sarebbero stati catalogati ed archiviati sino al
> completamento delle indagini, quindi distrutti…” rispose Rest, poco
> convinto dell’ipotesi.
>
> “Restiamo sul pezzo, signori…” li invitò Bueller. Aveva bisogno che i
> due collaborassero, non che cercassero di smentirsi a vicenda “Abbiamo
> un modo per escludere qualcuna di queste ipotesi? O – quantomeno – per
> capire se effettivamente a bordo della Armand c’è un secondo dannato
> mutaforma?”
>
> “Se anche ci fosse un complice, non è detto che debba essere un
> mutaforma…” fece notare Rest, prima di tornare rapidamente alla
> domanda principale “comunque…sì, avendo accesso ai diari della Armand
> si potrebbero analizzare tutte le letture biometriche nel periodo
> temporale di riferimento. Per compiere ognuna delle attività di cui
> abbiamo parlato è necessario che qualcuno si sia trovato in un
> determinato luogo ed in un determinato momento. Quindi, in teoria, è
> possibile verificare quante persone fossero impegnate in aree
> sensibili per questo tipo di attività ed andare per esclusione.”
>
> “Io posso verificare le prove materiali dei crimini investigati, se
> sono ancora presenti…” propose Basta “devo comunque raggiungere il
> Comandante Telmin sulla Armand per l’affiancamento. Lo potrei
> aggiornare su questi ulteriori sospetti…”
>
> “Lo faccia…” ordinò Ferris, alzandosi in piedi “e veda se Telmin può
> far avere a Rest l’accesso allo storico dei sensori interni della
> Armand, così che possa verificare le sue teorie. Rest, lei ha poco più
> di due ore per fare i suoi controlli, poi la voglio alla festa. Si
> organizzi con Xyr affinché le persone che potrebbero essere coinvolte
> si trovino in quella sala insieme a lei e a Basta. Se davvero c’è un
> secondo infiltrato sulla Armand vi voglio entrambi attenti a qualsiasi
> dettaglio – anche insignificante – possa tradirlo.”
>
> *U.S.S. Armand – Bar di Prora (zona finestroni) - 02 febbraio 2395 –
> Ore 21:57*
>
> **
>
> “Non ha l’aspetto di qualcuno che si stia divertendo particolarmente,
> Cadetto…” commentò bonariamente il Comandante Qass, accostandosi a
> Rest come ogni bravo padrone di casa dovrebbe fare con gli invitati
> più timidi della festa.
>
> E, in effetti, Rest non dava l’impressione di essere a proprio agio
> durante i festeggiamenti.
>
> L’Ufficiale Tattico della Hope indossava una uniforme immacolata e
> reggeva in mano un bicchiere di una qualche bevanda colorata dal
> sapore fruttato, ma pareva tutto fuorché integrato con i
> festeggiamenti per il sessantesimo compleanno del Capitano Royce. Al
> massimo sembrava essersi integrato alla perfezione col pilone di
> supporto accanto al quale stava in piedi.
>
> “Mi trovo qui per porre i miei rispetti al Capitano Royce e per
> adempiere i miei doveri di facente funzioni di Ufficiale Superiore
> della U.S.S. Hope, Consigliere. La mia idea di attività ricreativa è
> in parte difforme da quanto è stato organizzato dai Comandanti Walsh e
> Xyr.” Rispose con educata freddezza al Boliano.
>
> Non aveva avuto ancora modo di conoscerlo approfonditamente, ma Rest
> aveva letto i rapporti sul Consigliere della Armand e si era fatto una
> chiara idea su di lui. Rest aveva una classificazione molto chiara
> delle persone e Ardol Qass rientrava nella categoria di quelle che
> meritavano solo ed unicamente il rispetto tributato al grado, nulla di
> più.
>
> “E quali sarebbero questi suoi doveri, Cadetto?” domandò il
> Consigliere, incuriosito da quella fredda risposta. Era abituato a
> trattare coi Vulcaniani – sulla Armand ne erano imbarcati
> cinquantasette – ma non aveva mai avuto a che fare con un membro della
> loro razza così altero. Gli ricordava un po’ il comportamento che i
> Vulcaniani avevano avuto con il suo popolo durante i loro primi
> contatti, circa trecento anni prima.
>
> “Tenere d’occhio la situazione, con particolare riguardo a
> comportamenti inappropriati o non conformi a quelli che ci si
> attenderebbe dai partecipanti…” rispose schiettamente Rest.
>
> Se Qass fosse stato un telepate – uno piuttosto potente, però – si
> sarebbe potuto rendere conto della soddisfazione perfettamente celata
> nelle parole atone di Rest. Il Cadetto era infatti perfettamente
> conscio di aver detto la verità, dato che si trovava realmente lì per
> controllare il comportamento dei sospetti individuati durante le
> proprie analisi, ma al contempo sapeva di aver anche messo fuori
> strada il Consigliere della nave, che quasi certamente avrebbe
> frainteso la frase.
>
> E – effettivamente – Ardol non poteva essere più lontano dal capire i
> reali intenti del Vulcaniano. Conosceva a menadito i curriculum di
> tutti i Cadetti della Hope che avrebbero goduto dell’affiancamento
> agli ufficiali superiori della Armand e sapeva che – a livello di
> catena di comando – esistevano sostanzialmente due fazioni che
> facevano capo rispettivamente al Capitano e al Primo Ufficiale. E non
> aveva dubbi che Rest fosse un leale sostenitore della seconda, sempre
> a caccia di qualsiasi difetto potesse mettere in luce i suoi
> colleghi/avversari.
>
> *Benedetti ragazzi…* pensò divertito, dando una pacca sulla spalla al
> Vulcaniano ed ignorando l’occhiata tagliente che ricevette in cambio
> “Non sia così formale, Cadetto…è una festa. Prenda esempio dagli
> altri… Balli, si diverta…” quindi, forse rendendosi conto di aver
> compiuto una scelta di parole inadeguata all'interlocutore, si
> corresse “colga l’occasione per interagire con i suoi colleghi e per
> imparare qualcosa…”
>
> Ma qualcosa in ciò che aveva detto aveva stimolato la mente del
> giovane Tattico, che rispose “In realtà penso che il mio tempo sarebbe
> meglio speso se prendessi esempio dall'Ambasciatore Vinard, che non ha
> lasciato il proprio alloggio per non interrompere il proprio lavoro…”
>
> “Oh…quello…” il Boliano si sgonfiò, colto in contropiede “sono certo
> che ci raggiungerà presto…”
>
> “Lo spero…” rispose Rest “anche perché avrei una certa urgenza di
> parlargli, prima che la delegazione giunga a destinazione…”
>
> Queste parole colsero di sorpresa il Consigliere, che subito osservò
> il Vulcaniano con rinnovato interesse, non rendendosi conto di essere
> appena stato manipolato da qualcuno che aveva meno della metà dei suoi
> anni.
>
> *U.S.S. Armand – Bar di Prora (Centro della pista di ballo) - 02
> febbraio 2395 – Ore 21:57*
>
> Ferris si stava divertendo, ballando un lento dietro l’altro con
> fanciulle graziose ed affascinanti, la maggior parte delle quali
> appartenenti all'equipaggio della Armand.
>
> Non che non fosse teso per la situazione o concentrato nella sua
> missione, ma il Capitano della Hope aveva la capacità di divertirsi
> nonostante questo e – per lo spazio, quella festa era divertente!
>
> Certo, lui era un semplice Guardiamarina, ma era anche il Capitano di
> una Nave Stellare, quindi le ragazze erano ben liete di scambiare
> quattro chiacchiere con lui e – il bello – era che lo poteva fare
> senza venir meno ai propri doveri.
>
> Il suo compito era quello di toccare tutti i presenti in quella sala,
> così che il rilevatore dermico che aveva sul palmo della mano destra
> leggesse le tracce biologiche delle persone toccate e trasferisse le
> informazioni al computer della Hope attraverso l’apparato di
> comunicazione della Armand.
>
> Quindi Bueller stava piroettando da un lato all’altro della sala,
> ballando con ragazze e donne di ogni età e offrendo strette di mano a
> tutti quelli che incontrava, divertendosi al contempo come un pazzo.
>
> Era appena finita la musica di un ballo, quando una mano gli sfiorò la
> spalla destra.
>
> Bueller si voltò verso il proprietario della mano – la proprietaria, a
> giudicare dal profumo – e si trovò di fronte Xyr che, con sguardo e
> voce gelida, gli chiese “Capitano, permette due parole?”
>
> Solo che Ferris non colse il tono e lo sguardo, perché era piuttosto
> impegnato ad ammirare l’effetto complessivo che l’abito d’argento
> dall'ampia gonna e dall'altrettanto vistosa scollatura facevano sul
> suo Primo Ufficiale “Io..uh…certo…”
>
> Purtroppo in quell'istante l’orchestra mista delle due navi attaccò un
> lento, quindi il solo modo che i due ebbero di non sembrare una coppia
> di idioti sulla pista da ballo fu quello di iniziare a ballare.
>
> Comprendendolo prima del suo ufficiale in comando, Xyr gli afferrò le
> mani e – guidando il ballo – gli sussurrò “Posso sapere che accidenti
> sta facendo, Capitano? Le avevo chiesto specificamente di mantenere un
> comportamento ineccepibile, non di cercare di imitare un mammifero in
> calore!”
>
> “In realtà sto lavorando, Comandante…” rispose misterioso Bueller che,
> ripresosi dal momento di stupore, aveva riassunto la propria faccia da
> schiaffi “sto lavorando assieme al nostro competente staff per
> raccogliere quanti più tessuti biologici possibili, sperando di
> riuscire ad individuare il mutaforma tra i partecipanti alla festa…”
>
> Leggermente stupita, Xyr piantò gli occhi azzurri in quelli del suo
> comandante e, mentre le antenne si protendevano verso l’Umano come a
> voler comprendere se stesse o meno mentendole, questi ne approfittò
> per cingerle la vita e cambiare presa, così da essere lui a guidare il
> ballo “Comunque, Comandante, ha contribuito ad organizzare un’ottima
> festa…ed è incantevole stasera…”
>
> “Mentre lei ha ritenuto opportuno rovinare l’effetto di sobrietà che
> avevo cercato di ottenere con l’uniforme nuova che le avevo fatto
> recapitare, decidendo di non pettinare i capelli…” ribatté lei
> stizzita, allentando con un gesto la presa sul suo fianco ed
> invertendo di nuovo la presa per tornare a condurre il ballo.
>
> “Le donne lo trovano seducente..” ribatté Ferris, senza smettere di
> sorridere e tentando di riassumere di nuovo il controllo di quel
> ballo, che in qualche modo si stava rapidamente mutando in una
> simulazione del loro rapporto lavorativo “e mi è stato utile,
> stasera…lei non lo trova seducente?” chiese, stringendo la presa sulla
> vita sottile di lei.
>
> Prima che l’Andoriana potesse ribattere – o forse spezzargli un
> braccio – i due ufficiali in comando della Hope si trovarono ai
> margini della pista, ritrovandosi improvvisamente di fronte Rest e,
> poco più indietro, un gongolante Consigliere Qass e un perplesso
> Comandante Telmin.
>
> Bueller rimase spiazzato dall'apparizione del Vulcaniano, tanto che –
> per un secondo appena – gli parve di notare un’emozione intensa nei
> suoi occhi: rabbia. Ebbe come la visione del magro Ufficiale Tattico
> che gli tirava un pugno in pieno volto ma, quando questa si dissolse,
> si accorse che Rest lo stava semplicemente fissando col solito sguardo
> di appena evidente disapprovazione, attendendo pazientemente che lo
> autorizzasse a parlare.
>
> Xyr aveva approfittato del momento di stupore di Bueller per liberarsi
> dalla sua stretta e fu lei a chiedere “Tutto bene, Rest? Ci sono
> problemi?”
>
> “No, nessun problema, Comandante…” garantì il Vulcaniano in tono
> tranquillo, guardando alternativamente lei e Bueller “volevo solo
> chiedere il permesso di assentarmi dalla festa per qualche minuto. Ho
> un messaggio personale all'Ambasciatore Vinard e, poiché quest’ultimo
> non ha potuto interrompere il proprio lavoro per presenziare ai
> festeggiamenti per l’anniversario della nascita del Capitano Royce, il
> Consigliere Qass si è detto disponibile ad accompagnarmi nei suoi
> alloggi. Naturalmente – vista la fama e l’importanza dell’Ambasciatore
> - non ho avuto obiezioni a che anche il Capo della Sicurezza ci
> scortasse, ma mi sono chiesto se, per caso, uno di voi fosse
> interessato ad approfittare dell’occasione per porgere gli omaggi
> ufficiali dell’equipaggio della U.S.S. Hope all'Ambasciatore stesso.”
>
> Xyr sorrise alle parole di Rest e rispose immediatamente “Ha avuto
> davvero un’ottima pensata, Comandante…sono certa che anche il Capitano
> la pensi alla stessa maniera ed entrambi saremmo lieti di poter
> incontrare per qualche minuto l’Ambasciatore, al fine di porgergli i
> migliori omaggi ed auguri per il delicato lavoro di rappresentanza
> della Federazione che dovrà svolgere domani alla cerimonia.”
>
> “Oh, certamente…” confermò Bueller, osservando a sua volta Rest,
> mentre tutti e tre si avviavano, scortati da Qass e Telmin verso gli
> alloggi vip. L’Ufficiale Tattico aveva di certo fatto un buon lavoro,
> anche se l’Umano non capiva come fosse riuscito ad ottenere di
> disturbare un diplomatico tanto importante quando lo stesso si era
> rifiutato di partecipare alla festa. Ma la mente di Bueller non era
> fatta per rimanere concentrata su una sola cosa alla volta quindi,
> mentre camminavano, non poté fare a meno di continuare a chiedersi se
> si fosse solo immaginato quell'occhiata omicida negli occhi di Rest.
>
> *U.S.S. Armand – Alloggio dell’Ambasciatore Vinard - 02 febbraio 2395
> – Ore 22:07*
>
> **
>
> **
>
> Agor non fu molto felice di trovarsi la "delegazione" della U.S.S.
> Hope davanti. l'ambasciatore Vinard era stato categorico nel non voler
> essere disturbato mentre rifiniva il proprio discorso.
>
> Le motivazioni addotte dal Consigliere Qass erano però ineccepibili,
> quindi il giovane attaché non poté che far entrare i vari ufficiali,
> Rest in testa, prima di annunciarli "Ambasciatore...mi perdoni se
> interrompo il suo lavoro, ma ha visite."
>
> Il vecchio Dopteriano sollevò lo sguardo leggermente alterato dal
> terminale su cui stava lavorando ma, prima che potesse dire qualcosa,
> venne anticipato dall'assistente che gli indicò Rest dicendo
> "Ambasciatore, mi permetta di presentarle il Cadetto Rest, Facente
> Funzioni di Ufficiale Tattico Capo della U.S.S. Hope e figlio di
> Retok, Ambasciatore federale plenipotenziale su Tholia."
>
> Lo sguardo di Vinard cambiò nel giro di un secondo ed il suo sorriso
> si allargò di un millimetro, come era lecito aspettarsi da un
> Ambasciatore del suo livello quando gli viene nominato un superiore
> "Ma certo, ma certo..." si affrettò a dire, alzandosi in piedi e
> facendo cenno al Cadetto di avanzare "Venga Cadetto, si
> accomodi...come sta Retok?"
>
> Rest era intimamente compiaciuto della reazione ottenuta... non tanto
> per il fatto di aver sfruttato la comunque notevole (anche se, a
> volte, ingombrante) influenza paterna, quanto per essere riuscito per
> l'ennesima volta a manipolare ufficiali ed altri personaggi importanti
> per i suoi scopi "I miei omaggi, Ambasciatore. Mio padre gode di
> ottima salute, la ringrazio per l'interessamento."
>
> In tutto questo, pur essendo avanzato al centro dell'alloggio, Rest
> non aveva dato segno di voler utilizzare una poltrona, preferendo
> mantenere la rigida posizione di attenti. Attese ancora un secondo,
> quindi aggiunse "Innanzitutto mi scuso per averla disturbata,
> distraendola dal suo lavoro. Avevo sperato di poterle parlare alla
> celebrazione del compleanno del Capitano Royce, ma quando mi é stato
> detto che non avrebbe potuto prendervi parte, ho dovuto prendere la
> decisione di venire a disturbarla..."
>
> "No, no...nessun disturbo, figuriamoci!" rispose rapidamente
> l'Ambasciatore...tanto rapidamente, in effetti, da far sì che Ferris
> si appuntasse mentalmente di appurare quanto fosse realmente influente
> il padre di Rest "Piuttosto mi dica, Cadetto...cosa aveva necessità di
> comunicarmi?"
>
> "Mio padre le ha certamente fatto pervenire un comunicato ufficiale di
> felicitazioni per il completamento dell'opera di annessione del
> Convegno Manlas alla Federazione. Ciononostante, il fatto che la
> U.S.S. Hope si trovasse in missione di rappresentanza dell'Accademia
> della Flotta Stellare all'evento si é dimostrato una occasione per
> poterle presentare un augurio più diretto. La mia presenza qui in sua
> vece vuole infatti essere testimonianza dell'attenzione che egli pone
> verso l'attività diplomatica da lei svolta in questo frangente..."
>
> A questo punto della sviolinata Bueller si era perso, ma non ci fece
> caso più di tanto. Conosceva i rapporti delle comunicazioni ufficiali
> e sapeva che nessun messaggio era giunto da Tholia negli ultimi due
> giorni, quindi suppose che Rest stesse facendo un lungo giro di parole
> per non mentire formalmente pur non dicendo la verità.
>
> La cosa lo fece sorridere, perché lo portò a riflettere su quanto -
> alle volte - il ligio Vulcaniano potesse essere simile a Rodriguez. Ad
> ogni modo la sviolinata del Tattico doveva essere stata efficace,
> perché l'Ambasciatore si era alle sue parole illuminato come una
> consolle di emergenza durante le manovre di Luna.
>
> Concentrandosi nuovamente sulle parole di Rest, Bueller riuscì ad
> evitare di fare una figuraccia quando questi tirò in ballo lui e Xyr
> "...e dunque ho ritenuto logico proporre ai miei Ufficiali Superiori
> di accompagnarmi, così da permettere loro di presentarle le
> felicitazioni per l'ottimo lavoro svolto da parte dell'intero
> equipaggio della U.S.S. Hope senza disturbarla una seconda volta..."
>
> "Ma certo, ma certo..." convenne l'Ambasciatore, facendo cenno ai due
> di avvicinarsi "accomodatevi..." e porse loro la mano in segno di saluto.
>
> Rest stava svolgendo il proprio compito come pianificato, ovvero in
> maniera perfetta.
>
> Si trattava di un piano semplice, in realtà…certo, aveva dovuto
> manipolare leggermente gli eventi e forzare la realtà delle cose, ma
> si trattava di imprecisioni minime, facilmente aggiustabili in un
> secondo momento.
>
> Il fatto che si fosse presentato all'Ambasciatore Vinard come
> rappresentante di suo padre era tecnicamente vero. In quanto figlio di
> un Ambasciatore importante come Retok, qualsiasi sua azione avrebbe
> avuto – indirettamente – ripercussioni sulla sua famiglia e sul
> prestigio del genitore, quindi – tecnicamente – lui lo rappresentava,
> in una certa misura.
>
> Anche il messaggio che aveva trasmesso – in sé – non conteneva
> falsità…il fatto che lui non si trovasse lì per trasmettere un
> messaggio del padre testimoniava quanto poco a Retok importasse
> dell’attività diplomatica di Vinard.
>
> Ciononostante, se in un secondo momento l’Ambasciatore si fosse
> dimostrato essere l’originale e non un sostituto, Rest avrebbe
> semplicemente dovuto informare il padre di essersi recato di propria
> iniziativa a porgergli un augurio in sua vece e – con ogni probabilità
> – sarebbe stato elogiato per questa iniziativa, dato che avrebbe
> aumentato il prestigio di Retok presso un collega – seppur di minore
> influenza - senza nessun costo.
>
> Se l’Ambasciatore si fosse dimostrato un falso, invece, avrebbe
> aumentato il proprio prestigio agli occhi di Xyr, del Capitano Bueller
> e dei membri dell’equipaggio dell’Armand coinvolti nell'indagine per
> essere riuscito ad avvicinarlo. Anche se, di quest’ultima possibilità,
> cominciava ormai a dubitare.
>
> Le reazioni di Vinard erano perfettamente collimanti con il profilo
> che Rest aveva studiato…un profilo non presente negli archivi
> ufficiali della Flotta Stellare, ma stilato da Retok e conservato
> gelosamente nei suoi file criptati…file che Rest aveva –
> accidentalmente, beninteso - decifrato e copiato prima di entrare in
> Accademia, qualora gli fosse risultato utile avvicinare una delle
> centinaia di diplomatici ed alti ufficiali che suo padre aveva
> incontrato e schedato nei suoi centottanta anni di attività diplomatica.
>
> Certo, questo sarebbe stato possibile anche per una creatura
> telepatica o comunque per un professionista
> nell'arte dell’infiltrazione, ma le probabilità di trovarsi di fronte
> ad un impostore erano comunque diminuite di circa il 25% negli ultimi
> dodici minuti e sette secondi.
>
> Fu quindi con una certa sorpresa che il Tattico Vulcaniano sollevò il
> sopracciglio destro, quando il comunicatore di Bueller trillò.
>
> =^= Rodriguez a Bueller…=^= risuonò la voce del Capo Operazioni della
> Hope.
>
> “Hem…voglia perdonarmi, Ambasciatore…” intervenne Ferris, abbozzando
> un sorriso falsamente contrito, che Rest gli aveva già visto usare
> varie volte con l’Ammiraglio Lennox “è l’ufficiale in comando al
> momento sulla Hope…non vorrei ci fossero problemi…”
>
> Magnanimamente l’Ambasciatore gli fece cenno di procedere e Bueller –
> dopo avere scambiato un rapido sguardo con Xyr – si premette la spilla
> comunicatore “Qui Bueller…c’è qualche problema?”
>
> =^=Volevo solo avvertirla che l’esperimento della Dottoressa Graahn e
> del Comandante Tucci ha avuto un esito positivo…=^= riferì in tono
> noncurante Paulo, anche se – in codice – la frase significava che
> avevano trovato un’anomalia nell'ultimo campione di DNA trasmesso a
> bordo =^=Quando vuole, comunque, ho il regalo per il Capitano pronto
> per essere trasferito sulla Armand…=^=
>
> “D’accordo Rodriguez…” rispose il Capitano, scambiando uno sguardo
> d’intesa coi suoi sottoposti “proceda come da programma. Bueller chiudo…”
>
> “Simili comunicazioni dovrebbero essere ignorate in presenza di un
> Ambasciatore della Federazione…” commentò seccamente Rest, a cui
> sarebbe – secondo gli accordi – spettato il compito di smascherare il
> finto Ambasciatore “Sono disturbanti, come peraltro è già accaduto
> anche a mio padre, alla conferenza Matari del 2392…anche lei si
> trovava lì, vero Ambasciatore? Di certo ricorderà l’inconveniente che
> gli occorse.”
>
> Vinard parve riflettere appena un istante, prima di rispondere “Sì,
> ero uno dei Relatori…ricordo perfettamente l’inconveniente…”
>
> Non aggiunse altro, lasciando a Rest l’onore/onere di definire i
> dettagli di quell'inconveniente... Cosa che il Vulcaniano fece un
> istante dopo
>
> “L’inconveniente fu che mio padre non partecipò mai a quella
> conferenza…” affermò seccamente il Vulcan, mentre il raggio
> teletrasporto della Hope materializzava Lon Basta e tre dei suoi
> uomini della Sicurezza nell'alloggio “e lei è in arresto per aver
> impersonato – e presumibilmente assassinato – un Ambasciatore della
> Federazione Unita dei Pianeti!”
>
> Sotto lo sguardo esterrefatto del Consigliere Qass e del suo
> assistente personale, Vinard scattò con una velocità impossibile per
> il suo fisico e la sua età verso la porta, travolgendo due guardie.
>
> Subito Basta e Telmin si mossero all'unisono, andando a bloccargli la
> strada e afferrandolo per le braccia ma – dimostrando una forza
> inumana – il finto ambasciatore li scaraventò lontano, solo per venire
> placcato un istante dopo da Bueller, che ricevette in risposta uno
> spintone che lo mandò a rovinare su di una poltrona.
>
> Il finto Ambasciatore era quasi alla porta, quando si trovò davanti
> Xyr che, senza troppi complimenti, gli fece lo sgambetto, mandandolo a
> faccia a terra. Prima che potesse rialzarsi, poi, Rest e Basta
> recuperarono due Phaser e gli spararono alla schiena.
>
> I due raggi stordenti martoriarono per diversi secondi il dorso
> dell’uomo, il cui aspetto divenne per qualche secondo meno definito
> prima di perdere conoscenza.
>
> Il teletrasporto ed il fuoco di Phaser non autorizzato avevano nel
> frattempo fatto scattare tutti gli allarmi intruso della grande nave
> stellare di classe Galaxy e – un istante dopo – un trafelato Capitano
> Royce entrò nell'alloggio con tre guardie della sicurezza e, dopo
> essersi guardato attorno sconvolto per vari secondi, ruggì “Telmin,
> metta in sicurezza la situazione e mi relazioni. Bueller…riporti i
> suoi sulla Hope e si consideri agli arresti. Se non avrò una
> spiegazione più che chiara degli eventi, avrò la sua pelle come
> copridivano!”
>
> *U.S.S. Armand – Celle di Detenzione - 03 febbraio 2395 – Ore 00:47*
>
> Il Mutaforma che aveva preso l’aspetto dell’Ambasciatore Vinard si
> riprese lentamente e – vedendo di essere in una cella federale –
> valutò rapidamente il da farsi. Era un professionista navigato e
> sapeva perfettamente che, se non ci fosse stato modo di uscire
> rapidamente da lì, si sarebbe dovuto suicidare per portare con sé il
> segreto dei propri mandanti.
>
> “Bene, è sveglio…” disse una voce che non conosceva.
>
> La creatura si voltò verso l’origine della voce e vide che apparteneva
> ad una ragazza minuta, una Umana dai capelli rossi con indosso la
> divisa della Sezione Medica della Flotta.
>
> “Lasci che controlli come sta…” disse ad alta voce la giovane,
> accendendo un Tricoder poi, prima che il mutaforma potesse fare
> qualcosa, la voce cambiò diventando profonda e molto bassa – quasi
> inudibile ad un orecchio meno potente del suo - “Ho solo pochi
> secondi, prima che si accorgano che sto disturbando le
> registrazioni…il nuovo ordine è di non suicidarti ed attendere senza
> rivelare informazioni. Puoi ancora essere utile!"
>
> Quindi, tornando alla voce precedente – alta e squillante – mentre
> chiudeva il Tricoder “Un grazie sarebbe stato gentile da parte
> sua…comunque le farà piacere sapere che non ha subito alcun danno
> permanente dalla scarica di Phaser ricevuta…”
>
> Ciò detto, l’Infermiera Maggie Thinkerton si allontanò, non prima di
> aver salutato la guardia di piantone, che stazionava circa sei metri
> indietro.
>
> Per recarsi in Infermeria dove era diretta, però, Meggie fece un lungo
> giro che la portò a passare di fronte all’alloggio del Capitano Royce,
> stanza nella quale non era mai stata ma che – come tutti a bordo –
> conosceva perfettamente in termini di ubicazione.
>
> La giovane si fermò per un istante di fronte alla stanza, barcollando
> come se fosse stata soggetta ad un improvviso giramento di testa
> mentre…qualcosa…si staccava da lei.
>
> Il “qualcosa era una sorta di nebbia argentata che, prima che la
> giovane infermiera si riavesse, era già penetrata nell’alloggio del
> Capitano dell’Armand passando sotto la porta.
>
> Un po’ sconcertata per il trovarsi lì, ma con il nitido ricordo di
> essere stata nella zona di detenzione per un controllo al prigioniero
> e consapevole di dover portare al più presto i dati raccolti al Dottor
> Leddard, Meggie scosse due volte la testa e si avviò rapidamente al
> primo turboascensore chiedendosi dove diavolo avesse la testa, per
> aver sbagliato strada in maniera così clamorosa.
>
> *U.S.S. Armand – Sala Riunioni - 03 febbraio 2395 – Ore 05:00*
>
> **
>
> Ferris entrò nella Sala Riunioni della Armand con la faccia di un
> condannato a morte. Il fatto di aver scoperto il finto Ambasciatore,
> infatti, non aveva mitigato per nulla la furia di Royce che – dopo
> aver rispedito sulla Hope tutti i Cadetti presenti a bordo della sua
> nave – aveva ordinato l’arresto totale dei due vascelli federali e la
> disattivazione di tutti i codici di comando di Bueller e dei suoi,
> fino a che non fosse stata chiarita la dinamica di quanto accaduto e
> le responsabilità dei Facenti Funzione di Ufficiali Superiori della
> nave scuola.
>
> Quando varcò la soglia della Sala insieme a Xyr, Strauss, Telmin ed al
> Comandante Walsh, Ferris si preparò immediatamente ad una lavata di
> capo, a urla e minacce di Corte Marziale, ma Royce pareva invece
> perfettamente calmo. L’uomo li fece accomodare con un cenno silenzioso
> e attirò la loro attenzione sullo schermo principale, dove un paio di
> secondi dopo il volto dell’Ammiraglio Lennox si sostituì al logo della
> Federazione.
>
> “Will…sono le cinque del mattino anche qui a San Francisco…cosa…?” il
> volto dell’Ammiraglio era in effetti parecchio assonnato, ma si accese
> immediatamente di preoccupazione non appena notò che – all’incontro –
> erano presenti anche gli ufficiali della Hope e che tutti avevano musi
> lunghi ed espressioni preoccupate “Bueller, che diavolo avete
> combinato, stavolta?”
>
> Ferris avrebbe voluto protestare per quella che – a conti fatti – era
> una supposizione di colpa avanzata ancor prima di sapere cosa fosse
> successo. Ma non ci riuscì, perché Royce parlò per primo, dicendo la
> sola cosa che non si sarebbe mai aspettato di sentir dire al
> parifunzione “Mi perdoni, Ammiraglio…ma il Capitano Bueller ed il suo
> equipaggio non si trovano qui perché abbiano fatto qualcosa…li ho
> invitati in quanto è solo merito loro se abbiamo scoperto un
> gravissimo pericolo per gli interessi della Federazione.”
>
> Attirata l’attenzione dell’Ammiraglio con quella frase, Royce parlò in
> maniera sommessa, spiegando che l’equipaggio della Hope aveva scoperto
> la probabile sostituzione dell’Ambasciatore Vinard ed era riuscito a
> smascherarlo, con il supporto di alcuni suoi Ufficiali.
>
> Quindi si assunse la piena responsabilità di quanto accaduto
> all’Ambasciatore e spiegò che era pronto ad ordinare la massima
> curvatura per andare incontro alla nave che avrebbe dovuto trasportare
> il suo sostituto.
>
> “Impossibile…” disse infine l’Ammiraglio Lennox, dopo aver verificato
> alcune cose al terminale “Anche mandandovi incontro la Dobras,
> impieghereste almeno tre giorni a massima Curvatura per andare e
> tornare e la Cerimonia è tra meno di 24 ore…dovrà essere lei il
> rappresentante della Federazione, Capitano…”
>
> “Io?” domandò Royce, puntandosi la mano verso il petto. Non sembrava
> realmente stupito (probabilmente lui stesso aveva fatto i conti dei
> tempi di percorrenza), piuttosto deluso ed irritato “Ma non c’è tempo
> per…”
>
> “E’ l’ufficiale più alto in grado presente, insieme al Capitano
> Strauss, ed è quello con più esperienze diplomatiche. Si farà aiutare
> dall'attendente dell’Ambasciatore Vinard per avere accesso a tutti i
> dati di missione…e temo dovrà improvvisare un po’…”
>
> Royce tentennò col capo, ma non disse nulla. Era un Capitano di lungo
> corso e sapeva bene quali erano i suoi doveri. Bueller si domandò se
> avesse tenuto lo stesso comportamento quando gli avevano detto che
> avrebbe dovuto fare da Baby Sitter a loro. Alla fine acconsentì “Molto
> bene…ma la situazione non è rosea. Chi ha organizzato tutto questo
> potrebbe avere altri attentati pronti. “Dovremo improvvisare un
> sistema di sicurezza e coordinarci con le forze di difesa locali,
> anche se non so quanto ci sia da fidarsi di loro…” intervenne Strauss,
> meditabondo. La sua naturale paranoia, però, in quel momento pareva
> tutt’altro che infondata.
>
> “Il Capitano Strauss ha ragione…” convenne il Capitano della Armand
> “Se avessi programmato una serie di attentati ad un evento come
> questo, con la pianificazione e la perizia che hanno dimostrato
> riuscendo ad infiltrare con tanto anticipo un assassino a bordo della
> Armand, avrei di certo infiltrato anche le forze di sicurezza
> locali…possiamo contare sull'appoggio di qualche nave federale?”
>
> “No, siete soli, con i rinforzi più vicini ad almeno tre giorni di
> viaggio…” scosse il capo l’Ammiraglio, senza dire che i rinforzi più
> vicini erano una nave di Classe Defiant di appoggio alla Base Stellare
> 32, ottima per il combattimento ma non di certo per trasportare forze
> di sicurezza “dovrete fare con quel che avete…”
>
> “Molto bene!” disse Royce, sollevando le spalle, come se la sfida lo
> stesse lentamente ringalluzzendo “In tal caso dovrò coinvolgere
> attivamente anche la Hope ed il suo equipaggio…”
>
> La Lennox parve presa in contropiede da questa affermazione, ma non
> era l’unica. Anche Bueller e gli altri ufficiali lì presenti erano
> stupiti. Tuttavia l’Ammiraglio si riprese rapidamente e – con lo
> sguardo di chi sa di essere in trappola – rispose “Capisco…solo sti
> attento, Capitano.”
>
> *U.S.S. Armand – Sala Riunioni - 03 febbraio 2395 – Poco dopo*
>
> **
>
> **
>
> Il Comandante Telmin aveva assistito all'intera videoconferenza senza
> esprimere alcuna emozione attraverso la mimica facciale, ma per tutto
> il tempo aveva sondato le emozioni dei presenti. In particolare aveva
> studiato il proprio Capitano, che aveva reagito alla situazione in
> maniera ben diversa da come si sarebbe aspettato.
>
> Il telepate aveva infatti immaginato che Will Royce fosse ancora
> furioso con Bueller ed i suoi per avergli nascosto informazioni circa
> la presenza di un assassino sulla sua nave. Non che il Capitano Royce
> fosse una cattiva persona o un uomo vendicativo, ma era impulsivo e –
> di norma – impiegava tempo per riuscire ad affrontare in maniera
> fredda e razionale le cose che lo colpivano come una offesa personale.
>
> Stavolta, però, era riuscito a superare i suoi limiti e aveva
> riconosciuto la bontà degli intenti e delle deduzioni dei ragazzi
> della Hope, tanto da arrivare addirittura a lodarli pubblicamente con
> l’Ammiraglio Lennox.
>
> Telmin non sondava mai i pensieri dei suoi parigrado o superiori, ma
> ne percepiva le emozioni, quindi empatizzò col suo Capitano quando
> questi dovette accettare di fungere – senza adeguata preparazione – da
> Ambasciatore per la Federazione e non fu troppo stupito quando decise
> che – per tutelare la situazione – doveva sfruttare anche l’equipaggio
> della Hope.
>
> Equipaggio composto sì da Cadetti e giovanissimi Ufficiali, ma anche
> da persone dotate di elevate capacità. Talenti grezzi che – se ben
> guidati ed indirizzati – avrebbero potuto aiutarli seriamente in quel
> compito gravoso.
>
> Fu per questo che, finita la comunicazione con l’Ammiraglio, propose
> “Capitano, se per lei va bene, proporrei di concentrare innanzitutto i
> nostri sforzi nell’individuare tra l’equipaggio la persona che ha
> aiutato l’assassino a salire a bordo. Con gli Ufficiali della Hope
> abbiamo già iniziato a studiare la cosa e le loro attività preliminari
> sono promettenti, quindi…”
>
> “Sì Comandante, procedete pure…” lo interruppe il Capitano, capendo
> subito dove intendesse andare a parare “si faccia aiutare dagli uomini
> che il Capitano Bueller le porà mettere a disposizione. Voglio che
> controlliate anche da cima a fondo l’alloggio dell’Ambasciatore. Il
> nostro traditore potrebbe esserci stato…non tralasciate nulla, lo
> voglio in cella per quando saremo arrivati a destinazione.”
>
> Quindi, dopo un respiro per calmare l’eccesso di irritazione che aveva
> provato parlando di questo, aggiunse rivolto al suo Primo Ufficiale
> “Eleanor…si coordini con il Comandante Xyr per organizzare i turni di
> sorveglianza sulle due navi. Dovremo agire a ranghi ridotti a bordo,
> così da avere più gente possibile a controllare la cerimonia…inoltre
> può darsi che una delle due navi debba essere utilizzata per
> pattugliamento del sistema solare, se dovessimo riscontrare problemi
> in questo senso. Inoltre proceda con l’interrogatorio dell’assassino e
> inizi a studiare la situazione. Voglio idee su chi ci possa essere
> dietro.”
>
> Infine, rivolgendosi verso il soffitto, aggiunse “Royce a Consigliere
> Qass…”
>
> =^=Mi dica Capitano…=^= fu rapida la risposta del Boliano.
>
> “Consigliere…ho bisogno che lei raggiunga al più presto il signor
> Agor. Dovete accedere agli appunti dell’Ambasciatore Vinard e tirarmi
> fuori tutto quello che può essermi utile per rappresentare la
> Federazione alla Cerimonia. Voglio programmi, appunti, considerazioni
> personali del vero Vinard. Se avete problemi ad accedere ai dati
> fatevi aiutare dal Comandante Mendon…”
>
> *U.S.S. Armand – Sala Tattica del Capitano - 03 febbraio 2395 – Ore 06:00*
>
> **
>
> **
>
> =^=Tutto ciò è irritante…essere fregati così da dei ragazzini…=^=
> disse la figura sullo schermo. L’immagine era fortemente disturbata a
> causa dei sistemi di crittazione speciali che stavano venendo usati
> per non lasciare traccia della comunicazione e renderla virtualmente
> irrintracciabile, ma era comunque abbastanza visibile da capire che
> non erano solo parole. L’irritazione dell’interlocutore era reale…e
> non era una buona cosa.
>
> “Lo so…non ci aspettavamo una cosa simile, ma possiamo ancora
> approfittare della cosa per fare qualcosa di eclatante.” Rispose il
> Capitano Royce. Solo che né la voce né la mimica facciale erano quelle
> del Capitano Royce.
>
> =^=Che cosa hai in mente, esattamente?=^= chiese l’ombra.
>
> “Quei ragazzi sono abili, ma ingenui…mi è bastato alterare un po’
> l’opinione che Royce ha di loro e farglieli lusingare un po’ per
> portarli dalla mia parte. Sfrutterò il loro ego e la loro immaturità
> per provocare un polverone che coprirà le mie azioni. Non è il
> polverone che avevo inizialmente ipotizzato, ma anche così sarà
> funzionale allo scopo.”
>
> =^=Va bene, procedi…=^= acconsentì quello che – evidentemente – era il
> superiore dell’infiltrato sulla Armand =^=Ma ricorda. Abbiamo
> investito tempo e risorse per ottenere questa posizione nel Convegno
> Manlas e non intendo rinunciarvi…non fallire.=^=
>
> “Non temere, non fallirò…” convenne il Capitano con un inquietante e
> poco Umano ghigno sul volto “La cerimonia si chiuderà con una
> devastazione spettacolare. In fondo, non capita tutti i giorni di
> vedere una nave di Classe Galaxy schiantarsi su una città!”
>
>
>
>
>
>
> **********************************
>
> END TRANSMISSION
>
> ***********************************
>
>
> Ok gente...giusto una precisazione...mi sono chiesto come facesse un
> infiltrato a non farsi beccare tra tanti telepati (oltre ad essere di
> una razza immune alla telepatia). L'idea che ho avuto è questa. Una
> creatura parassita (in questo caso semi immateriale) che "permea" un
> corpo (potendo quindi cambiare ospite a piacere) e che può sia
> influenzare le sue azioni senza farsi notare (come ha fatto con Royce
> durante la discussione con la Lennox) e quindi senza essere evidente
> ad un telepate, che controllare il corpo, mandando temporaneamente "a
> nanna" il cervello dell'ospite, come durante la conversazione del
> Capitano con la figura misteriosa...
>
> Che dite, può reggere?
>
>
> Attendo pomodori, che ho finito la conserva per il sugo!
>
>
> F
>
>
>
>
> *_________________________________________________________________________*
> *Da*: Comandante del sommergibile /Sea Tiger/
> *A*: Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di Cavite, Filippine.
> *Tramite*: Comando Forze Subacquee.
> *Oggetto*: Carta igienica.
> *#1*. Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltrato una richiesta di 150
> rotoli di carta igienica. Il 16 dicembre 1941 detta richiesta è stata
> restituita con la stampigliatura: "Materiale sconosciuto. Richiesta
> annullata."
> *#2*. Il Comandante del sommergibile /Sea Tiger/ non può fare a meno
> di domandarsi cosa viene usato all'Approvvigionamento di Cavite in
> sostituzione di questo "materiale sconosciuto", un tempo perfettamente
> noto a questo Comando.
> _________________________________________________________________________
>
>
> _______________________________________________
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