[Stml17] R: [05.03 - Ghraan - L'avverso svolgersi degli eventi]

Silvia Bianchini ltcomm.sibi a gmail.com
Gio 10 Nov 2016 16:13:31 CET


Bello! Molto interessante...
A proposito se qualcuno vi chiede "sei tu un dio?" La risposta è sì! ;-)

S.

Il 10 nov 2016 15:54, "Massimo Gallo" <keranydd a gmail.com> ha scritto:

> Strauss è un genio (del male.....)
>
> Brava Maddalena.
>
> Il giorno 10 novembre 2016 14:24, Vanessa Reis Squirtaker <
> Vanessa_Reis_Squirtaker a outlook.it> ha scritto:
>
>> “[…] poiché noi stetti siamo gli dei”.. saranno pure divinità ma non
>> sanno inviare i messaggi.. poveri abitanti di Crellia XD
>>
>>
>>
>> Ottima idea cmq Maddy..
>>
>>
>> ========================
>> Guardiamarina Caytlin
>> Consigliere
>> USS Hope NCC-25122
>> ========================
>>
>>
>>
>> *Da: *Maddalena <vampitrill a gmail.com>
>> *Inviato: *giovedì 10 novembre 2016 13:14
>> *A: *Hope <stml17 a gioco.net>
>> *Oggetto: *[Stml17] [05.03 - Ghraan - L'avverso svolgersi degli eventi]
>>
>>
>> Ce l'ho fatta, infine. E' breve, ma spero piaccia lo stesso.
>>
>> ---------------------------------------------------------
>>
>> *USS Hope - Plancia - 8 Aprile 2395 - Ore 18:59*
>>
>>
>>
>> Entrare in plancia fu come entrare in aula nell'esatto momento della
>> lettura dei giudizi semestrali di volo. Facce affrante, qualcuno quasi
>> sotto shock, l'espressione di chi è stato messo infine di fronte alla dura
>> realtà e vede crollare il proprio piccolo e sicuro mondo di illusioni. In
>> generale, l'atmosfera era quella di un funerale particolarmente triste.
>>
>> Normalmente a Ferris in quelle situazioni veniva sempre un po' da ridere.
>> Per quanto potesse contare per loro, un giudizio di volo restava pur sempre
>> soltanto un esame accademico. Si trattava di quella disperazione un po'
>> comica che passa dopo una bevuta con una bella ragazza o la chiacchierata
>> con un amico.
>>
>> Questa volta, però, tutto era diverso. Non era certo questo che la Lennox
>> doveva avere in mente quando li aveva spediti laggiù.
>>
>> Mentre rimuginava cupamente sull'avverso svolgersi degli eventi che li
>> aveva improvvisamente catapultati in quella situazione, Ferris prese posto
>> nella poltrona centrale. Sentiva tutti gli occhi su di sè perchè, questo lo
>> sapeva, pur essendo circondato dai suoi compagni, in quel momento era solo
>> come lo sarebbe stato in futuro quando il grado che portava se lo fosse
>> guadagnato sul campo.
>>
>> L'equipaggio poteva fornire consigli, pareri, punti di vista, persino
>> informazioni a lui del tutto sconosciute. Andavano ascoltati. Ma, in fin
>> dei conti, era lui a dover decidere. E sarebbe sempre stato così. Per
>> questo aveva rifiutato di fare la cosa più ovvia, avvertire Strauss e
>> scaricare il problema su di lui. Quello e il fatto che, se alla fine per
>> salvare tutte le loro coscienze avesse preso la decisione di intervenire,
>> lui l'avrebbe sicuramente fermato.
>>
>> Xyr era seduta accanto a lui, nella poltrona del primo ufficiale. Non
>> tossicchiò, non disse nulla. Tutti si limitarono ad aspettare il suo ordine
>> di levare le tende in un silenzio quasi doloroso. Quello o l'ordine di
>> cercare un modo di salvare i due pianeti.
>>
>> Passò un minuto, poi finalmente Ferris aprì bocca, prese fiato e... venne
>> interrotto dall'ingresso in plancia di Strauss.
>>
>> Tutte le teste si voltarono nella sua direzione e per un attimo lo stesso
>> capitano parve stupito di trovarsi al centro di tanta attenzione. Battè le
>> palpebre come se non si capacitasse di una tale reazione, poi sorrise e
>> fece qualche passo avanti.
>>
>>
>>
>> "Permesso di entrare in plancia?" chiese allegramente.
>>
>> "Accordato..." rispose cautamente Ferris. "Cosa posso fare per lei...?"
>>
>> "Oh, mi annoiavo giù al bar. Sono venuto a dare un'occhiata. Ma fate pure
>> come se non ci fossi."
>>
>>
>>
>> Strauss scosse le mani in aria e prese a passeggiare con calma intorno
>> alla plancia.
>>
>> Ignorarlo non era affatto facile. Era un po' come la proverbiale giraffa
>> apparsa improvvisamente in salotto. Nessuno riusciva a staccargli gli occhi
>> di dosso e, in qualche modo, tutti si sentivano un po' colpevoli, come
>> bambini sorpresi con le mani nella marmellata.
>>
>> In ogni caso Ferris doveva dare l'ordine. Aprì di nuova la bocca e...
>>
>>
>>
>> "Si può sentire il messaggio di quella gente?" domandò Strauss in tono
>> svagato. Poi alzò le mani, rendendosi conto di aver appena interrotto
>> Bueller. "Oh, scusate. Come dicevo, fate come se non ci fossi... però se
>> mentre non ci sono si potesse ascoltare quel messaggio..."
>>
>>
>>
>> *USS Hope - Infermeria - 8 Aprile 2395 - Ore 19:07*
>>
>>
>>
>> "Ne sei davvero convinto? Davvero?"
>>
>> "Non vedo che altre possibilità ci siano. E credevo fossi tu quella che
>> rispetta sempre le regole."
>>
>>
>>
>> Melanne si morse leggermente il labbro e abbassò lo sguardo sul piano
>> della scrivania dietro cui era seduta. Il blu delle emozioni che emanavano
>> da lei si era scurito sin quasi al nero. Non era la prima volta che Lon
>> sentiva quel particolare cambiamento in lei ed era sempre stato associato a
>> momenti di grande stress. Negli anni precedenti, quei momenti erano stati
>> rari ma erano aumentati con l'assegnazione alla Hope, specialmente dopo la
>> sua esperienza di possessione da parte del mutaforma gassoso.
>> Quell'occorrenza lo incuriosiva e allarmava al tempo stesso. Si appoggiò
>> alla paratia alle sue spalle.
>>
>>
>>
>> "La prima direttiva ha un scopo preciso," disse lei, in tono cauto,
>> tornando ad osservarlo. "Questo lo so, non è una regola creata tanto per
>> fare. Ma tu hai sentito quel messaggio?"
>>
>> "L'ho sentito. Ed è terribile. Ma il regolamento, come hai detto tu,
>> esiste per un motivo. Ci ho messo parecchio ad accettarlo," rispose Lon in
>> tono pacato. "Non mi fa piacere, ma è così. E poi cosa vorresti fare?
>> Sistemare il loro sole?"
>>
>> "Io... non lo so," disse lei, alzandosi e girando intorno alla scrivania.
>> "Ma se avessimo rispettato tutte le regole, il tenente ci sarebbe morto su
>> quel pianeta. E noi con lui." disse, voltandosi a guardarlo.
>>
>> "Lo so bene. Ma non stiamo parlando della stessa cosa."
>>
>> "No? Si tratta comunque di sopravvivenza," disse Melanne e lì si fermò.
>> Non era un terreno su cui si potesse camminare agevolmente, visti i
>> trascorsi di Basta. Abbassò gli occhi e scosse la testa. "Non lo so.
>> Davvero, non lo so," ripetè.
>>
>>
>>
>> *USS Hope - Plancia - 8 Aprile 2395 - Ore 19:11*
>>
>>
>>
>> Il messaggio inviato dal pianeta era breve e calmo. Non c'erano urla nè
>> suppliche disperate. Chi l'aveva registrato era una donna dalla voce decisa
>> ma gradevole.
>>
>>
>>
>> "Il mio nome è Dasha Ran Teris e parlo a nome del mio popolo, dalla terra
>> di Crellia. Non sappiamo se voi siate davvero là fuori, ma se qualcuno ci
>> sta osservando crediamo di avere il diritto di saperlo. Se venite in pace,
>> sarete i benvenuti in qualunque momento. Se venite in pace e avete le
>> capacità di comprendere cosa ci sta succedendo, chiunque voi siate,
>> qualunque siano gli dei a cui siete devoti... aiutateci."
>>
>>
>>
>> Il messaggio si ripeteva ciclicamente. Strauss lo ascoltò con interesse.
>> Alla seconda ripetizione Ferris alzò una mano ordinando di spegnere tutto.
>> Sapere chi era quella gente aveva solo reso la cosa più difficile, o più
>> facile, a seconda del punto di vista.
>>
>> Strauss, le mani dietro la schiena, passeggiò fino al centro della
>> plancia, gli occhi di tutti sempre addosso.
>>
>>
>>
>> "E' un bel problema," commentò in un tono che sembrava suggerire l'esatto
>> contrario. "Davvero un bel problema... proprio il tipo di problema che un
>> capitano si trova spesso ad affrontare. Beh, magari non così spesso,"
>> aggiunse osservando lo schermo. "E' tutto qui?" domandò poi voltandosi
>> verso Bueller.
>>
>>
>>
>> "Sì," rispose lui.
>>
>> "No," rispose Rest contemporaneamente.
>>
>>
>>
>> La plancia si bloccò.
>>
>> "No?" domandò Ferris, voltandosi lentamente.
>>
>> "No," confermò Rest. "A quanto pare c'è una risposta."
>>
>> "Una risposta da *chi*?" si inserì Xyr.
>>
>> "Che interessante!" fece Strauss.
>>
>> "Non ne ho idea. Di certo non siamo noi," aggiunse quasi frettolosamente.
>> "Ma non posso triangolare il segnale." Il tono di lui suggeriva chiaramente
>> come la mancanza di collaborazione da parte della consolle fosse, in modo
>> molto vulcaniano, un chiaro affronto a lui e a tutti i suoi antenati.
>> "Tuttavia, possiamo ascoltarlo."
>>
>> "Beh... ascoltiamolo..." rispose Bueller, ancora vagamente suonato dalla
>> sorpresa.
>>
>>
>>
>> "Brava gente di Crellia. Non siamo devoti ad alcun dio, poichè noi stetti
>> siamo gli dei. E siamo qui per salvarvi."
>>
>>
>>
>> "Ah, beh," commentò Strauss nel silenzio generale.
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